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Mechane. Vol. 0: Esiste una filosofia della tecnica?.
Esiste una filosofia della tecnica? La domanda, volutamente provocatoria, è rivolta a figure rappresentative delle principali tradizioni di filosofia della tecnica (italiana, francese, tedesca, spagnola, anglosassone, russa, giapponese), e intende fornire lo spunto per la precisazione di quel che tale filosofia ha voluto e saputo essere, dell'autoconsapevolezza che ha raggiunto circa il proprio statuto, dei risultati che ha colto, delle linee di tendenza sulle quali continua a svilupparsi, della sua apertura (o anche chiusura) ad altri ambiti culturali e alle tradizioni analoghe. -
Verità, simbolo, libertà. Studi sul pensiero di Luigi Pareyson
Il pensiero di Luigi Pareyson è costituito da una riflessione costante e radicale intorno alle nozioni di verità e di libertà e al rapporto essenziale che le unisce. La verità è da lui intesa ontologicamente come origine trascendente e sorgente inesauribile che l'uomo, nella sua costitutiva libertà, è chiamato ad accogliere - potendola rifiutare - nell'interpretazione creativa e nella testimonianza fedele. La concezione originaria e insieme concreta di tali nozioni - il cui nesso problematico e paradossale si struttura e si attua alla luce della relazione simbolica - è indagata negli studi del presente volume da diversi punti di vista (in riferimento, tra l'altro, ai temi della responsabilità, della comunità e del male e, più in generale, in rapporto al testo biblico e ad un'ontologia ermeneutica di matrice analogica e dialettica) che ne fanno emergere in modo organico la rilevanza esistenziale e il vigore speculativo e che insieme possono offrire istruttivi strumenti teorici per la comprensione attiva e critica del nostro tempo. -
Giornale critico di storia delle idee (2019). Vol. 2: Pratiche di immanenza-Practices of immanence.
“Immanenza” è una delle parole chiave della filosofia italiana contemporanea, e non solo. Anche l’arte, la psicoanalisi, l’antropologia e altre discipline ne discutono e ne utilizzano, in diversi modi, la valenza euristica. L’ispirazione comune di buona parte dei contributi della rivista rimanda a Gilles Deleuze, e ad alcuni pensatori italiani che ne hanno raccolto il testimone, nonostante gli sviluppi teoretici che ne seguono siano eterogenei e talvolta apertamente critici rispetto al filosofo francese. Il presente volume si inserisce dunque all’interno di tale orizzonte teorico, proponendo una serie di contributi interdisciplinari attorno alla relazione fra immanenza, pratiche e forme di vita. Antonio Catalano, Giulia Guadagni, Nota editoriale / Editorial Note SAGGI (PARTE I) – PRATICHE DI IMMANENZA Felice Cimatti, «Considerate lilia agri». Etica e Negazione in Dietrich Bonhoe er Giordano Ghirelli, “C’era una vita…” Narrazione e immanenza Alice Giordano, “Attraverso le parole”: scrittura e lettura come pratiche di immanenza Giulia Guadagni, Della presenza di spirito Stefano Oliva, Dire “amen”: un gesto verbale Lorenzo Petrachi, Dell’uso immanente della potenza: Agamben interprete dell’ultimo Foucault Giacomo Pezzano, “Immanenza”: una buzzword fi losofi ca? Tra critica all’immanenza e critica immanente Tommaso Tuppini, Normance di Céline: imminenza e vortice INTERMEZZO Antonio Catalano, Giulia Guadagni, Intervista a Felice Cimatti e Andrea Tagliapietra: Cose e Cartoni animati come paradigmi di immanenza SAGGI (PARTE II) – SVILUPPI TEORETICI DELL’IMMANENZA: LINGUAGGIO, INTERPUNZIONE E STORIA Claudio D’Aurizio, L’immanenza e il pensiero italiano contemporaneo Massimo Donà, Ontologia dell’interpunzione (o, del “respiro” dell’essere) Francesco Lesce, Deleuze e la prova dell’immanenza. Note su un confronto con Hegel e Heidegger Emilia Marra, Al capezzale del signor Riderhood: quella libertà che fa la di erenza Sandro Palazzo, Alcune note su linguaggio, concetto e immanenza, nell’interpretazione hyppoliteana di Hegel Riccardo Valenti, «…une épistémologie sans démon, sans crochet céleste». La terza causalità bergsoniana e le radici di un discusso rovesciamento assiologico Cristiano Vidali, Sulla Soglia dell’immanenza. Un confronto tra Sartre e Deleuze SAGGI (PARTE III) – IMMANENZA E ANTROPOLOGIA Maririta Guerbo, L’antropologo sciamanizzante. Sciamanesimo e statuto del discorso antropologico in Eduardo Viveiros de Castro Luigi Giovanni Quarta, «Penser autrement», ovvero l’impresa fi losofi ca di un antropologo NOTE CRITICHE Valentina Sperotto, Spazi di pensiero insospettabili: i romanzi libertini a vocazione fi losofi ca del XVIII secolo CONTROVERSIE Vincenzo Ceci, Ragione e Trinità in Ilario e Agostino Andrea Lamberti, Thomas Fienus . Alcune considerazioni su immaginazione e magia tra Cinquecento e Settecento -
Civitas educationis. Education, politics and culture (2020). Vol. 1
Civitas educationis. Education, Politics, and Culture è una rivista internazionale peer-reviewed che promuove la riflessione e la discussione sul legame fra educazione e politica, intesa come dimensione fondamentale dell'esistenza umana. La rivista è stata fondata nel 2012, nell'ambito delle attività di ricerca del gruppo di pedagogia della Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, e dal 2014 è stata inserita nell'elenco di Riviste, nazionali e internazionali, di Fascia A dell'ANVUR. -
EMDR ed elaborazione emotiva. Lavorando con pazienti con grave disregolazione
L'elaborazione emotiva è un fenomeno che nel corso degli anni è stato studiato in numerosi ambiti, tra cui quello delle neuroscienze, della neurobiologia e della filosofia. Anche la terapia EMDR può offrire il suo contributo nell'osservazione e nella comprensione dei processi che mettono in moto i ricordi, in particolare se di natura traumatica. I pazienti con la tendenza a reprimere o controllare le proprie emozioni rappresentano un territorio ancora tutto da esplorare per i professionisti che si trovano a confrontarsi con il trauma. In questo volume, l'esperta di traumi complessi e dissociazione Anabel Gonzalez illustra come applicare la terapia EMDR all'elaborazione emotiva. -
Trasformare l'eredità del trauma. Un manuale pratico per per la vita quotidiana e per la terapia
"Trasformare l'eredità del trauma"""" è stato ispirato dalle idee di due dei pionieri più influenti in campo psicotraumatologico: Judith Herman e Bessel van der Kolk. Oltre a loro, un decisivo contributo è arrivato dai survivor, persone che hanno vissuto esperienze traumatiche di vario tipo e in varie epoche della loro vita. In questo contesto scientifico e clinico, è diventato storicamente sempre più importante informare ed educare le persone sui loro sintomi e reazioni. Secondo Janina Fisher, dovremmo cercare di spiegare, in modo comprensibile per ogni survivor, anche altri concetti complessi, proprio perché la ricerca ha dimostrato che la memoria di lavoro e la capacità di espressione verbale vengono compromesse dalle reazioni post-traumatiche. Al fine di semplificare queste informazioni e renderle accessibili ai pazienti in psicoterapia, Janina Fisher ha scoperto, attraverso l'esperienza clinica e lo studio della letteratura di ricerca, l'importanza di lavorare con strumenti immediati, come, per esempio, semplici diagrammi, in modo che vi siano meno parole da elaborare. Il libro è di fatto un moderno supporto tecnico per i clinici e per i pazienti in ogni percorso terapeutico """"trauma informed""""." -
Guccini. Frammenti di un discorso musicale
Le canzoni, afferma Guccini, ""non sono né poesia né musica, sono canzoni, hanno cioè una loro specificità artistica e una loro precisa dignità"""". Eppure, gran parte della letteratura relativa all'opera dei cantautori tende ancora a concentrarsi quasi esclusivamente sui testi. Se ciò è indicativo dell'altissima qualità letteraria della canzone d'autore italiana, è senz'altro riduttivo e anacronistico astrarre i versi dalla musica, componente imprescindibile di questa particolare forma espressiva. Partendo dalle parole che Francesco Guccini ci regala nell'intervista iniziale, questo volume intende quindi contribuire alla bibliografia a lui dedicata analizzando la sua poetica musicale, tracciandone origini, influenze, contesto, linguaggio. Un racconto in cui alla voce narrante del cantautore rispondono in coro quelle dei suoi musicisti, protagonisti di una pluridecennale esperienza artistica. Una storia di basiliche e mulini, luci rosse e suoni gialli, sale d'incisione, palchi, osterie di fuori porta. Un discorso musicale, da leggere ma soprattutto da ascoltare."" -
Il nazista e il ribelle. Una storia all'ultimo respiro
Per questo libro bene si addice la definizione di ""ricerca di formazione"""": molti anni passati a investigare su un episodio della Resistenza raccontatogli dal nonno hanno portato l'autore a produrre un affresco originale e documentatissimo di un episodio apparentemente minore, accaduto nella Valle Camonica negli ultimi mesi della Seconda guerra mondiale. In realtà, esaminando con la lente della passione il particolare di un quadro, l'autore fa emergere tutta la sostanza dell'insieme, le passioni e i personaggi, la violenza della storia, le grandezze e le miserie degli esseri umani travolti da essa, non tralasciando, infine, le difficoltà della memoria e la creazione dei miti. La storia del maresciallo nazista e del giovane partigiano, che inevitabilmente intrecceranno i propri destini, si dipana come in un romanzo poliziesco, ricostruendo profondamente non solo i fatti ma anche l'atmosfera, le passioni e le emozioni di un periodo che ha lasciato aperte, ancora oggi, molte ferite."" -
Come in uno specchio. Il cervello e il suo ambiente
Abbiamo sempre considerato la coscienza sinonimo di cognizione e consapevolezza, ma oggi le neuroscienze ci parlano di ""coscienza anoetica"""" e ci spiegano che si tratta di forme di esperienza non riflessiva, indispensabili per capire cosa siano le emozioni e i sentimenti e come si sviluppino. Abbiamo sempre cercato la coscienza dentro di noi, nella nostra scatola cranica, ma oggi diversi campi della ricerca scientifica ci inducono a pensare che si tratti di un processo creativo, risultato di un rapporto dinamico con l'ambiente, partner indispensabile per accumulare esperienza e costruire conoscenza, cioè per apprendere ed evitare ogni rischio di rispecchiamento narcisistico. Ne emerge l'idea della coscienza come uno specchio che, anziché restituirci l'effigie di noi stessi, riflette l'immagine dinamica della relazione con l'ambiente fisico, culturale e sociale con il quale il nostro cervello dialoga di continuo, al punto che lo si può considerare il nostro interlocutore ottimale, il nostro """"doppio""""."" -
Costruire esistenze. Soggettivazione e tecnologie formative del sé
La domanda sulla soggettivazione, ossia sui percorsi unici e irripetibili per ""diventare ciò che si è"""", non costituisce solo l'oggetto di questo libro collettaneo, ma rappresenta soprattutto quella che, secondo i suoi autori, potrebbe essere individuata come la cifra peculiare di questo tempo di passaggio. Come cambia una visione del mondo al cambiare delle coordinate culturali di una società e delle sue rappresentazioni? Come accade che un immaginario condiviso attecchisca e soppianti quello precedente? Come leggere le improvvise transizioni di valori, di etiche, di modalità relazionali che in pochissimi anni sembrano aver fatto tabula rasa di tutto ciò che era dato per acquisito? A parere degli autori di questo libro (studiosi dei processi educativi e sociali che si interrogano sulle zone liminari delle loro discipline), questi elementi di cambiamento - spesso problematico - hanno in comune una radice innanzitutto formativa, in virtù del fatto che una serie di dispositivi pedagogici si è come allentata o quantomeno trasformata."" -
Abitare la complessità. La sfida di un destino comune
L'uomo odierno si trova in una crisi cognitiva, che concerne il rapporto che intrattiene con sé stesso e con la realtà. È una condizione paradossale. Viviamo in un mondo sempre più complesso, nel quale tutto è connesso e all'interno del quale, tuttavia, si producono drammatiche disgregazioni. Domina un paradigma di ""semplificazione"""", che ci separa illusoriamente dalla natura, ci rinchiude nei confini nazionali, frammenta i saperi, irrigidisce le identità. Il successo di tale modello accresce le tendenze regressive e il rischio di catastrofi future. Cambiare paradigma per apprendere ad abitare la complessità è la sfida del XXI secolo. Raccogliere questa sfida significa ripensare le attività umane fondamentali: la cura, l'educazione, il governo."" -
Carmelo Bene: fonti della poetica
All'apice della sua multiforme carriera, estesa dal teatro alla letteratura, dalla radio al cinema e alla televisione, Carmelo Bene propose sulle scene italiane un genere ibrido che era stato senz'altro minore nella storia del teatro europeo, ma sempre presente e gravido di conseguenze per gli sviluppi delle arti della scena e della musica. La stagione dei melologhi fu, da un lato, frutto di intuizioni e di sensibilità condivise con alcuni protagonisti della scena musicale di quegli anni; dall'altro, fu l'esito di percorsi storici e di eredità culturali, oggetto di scavo in questo studio, che consentono di rintracciare alcune fonti inattese nella poetica dell'attore salentino. Il libro si conclude con una sezione dedicata alla rielaborazione da parte di Bene del Manfred di Byron-Schumann, esaminata attraverso l'ampio ventaglio degli strumenti dispiegati dall'attore per esaltare la presenza vocale e la forza espressiva del poema drammatico con musica. -
I nomi dei magi evangelici. Un'indagine storico-religiosa
Sebbene i nomi propri dei Magi non compaiano affatto nella pericope di Matteo 2,1-12, le tradizioni apocrife ne hanno fissati in particolare tre, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, che però non sono affatto né gli unici, né, in tale versione, i più antichi; così come il numero dei Magi non è mai indicato nel Vangelo, lo stesso dicasi per i loro nomi, che vanno da tre a dodici. Il presente saggio propone un'indagine preliminare sulla storia delle origini di tale complessa tradizione onomastica attestata in lingue e culture diverse, tra Oriente e Occidente, nel mondo Tardo Antico e Medievale, sulle tracce di intricati percorsi della spiritualità antica e della propaganda cristiana, che proprio grazie alla figura dei Magi evangelici poté elaborare un importante mezzo di dialogo e di promozione interculturale. Il testo è corredato di tavole sinottiche (a cura di A. Zubani) e di un'appendice sul testo osseto di Matteo 2,1-12 (P. Ognibene), nonché di due brevi saggi, uno sulla monetazione indo-partica dei Gondofaridi (A. Gariboldi), la cui storia risulta connessa alla figura di Gaspare, l'altro sull'immagine dei Magi evangelici nella ricezione cinese (J. Kotyk). -
Il romanzo del nuovo millennio
I quaranta saggi di cui si compone quest'opera esplorano le diverse fisionomie che il romanzo ha assunto in larga parte del mondo negli ultimi trenta-quarant'anni, un periodo, drammatico ed esaltante a un tempo, segnato dall'estensione globale dei mass media, dalla caduta del Muro di Berlino e dall'attentato alle Torri del World Trade Center. Per diversi motivi, si tratta di un lavoro improntato alla frammentarietà, nel senso che il suo obiettivo non è tentare di rappresentare la totalità di un fenomeno, bensì, più realisticamente, provare a leggere il mondo di oggi attraverso il romanzo e, al tempo stesso, verificare come le parole riescano a reggere un confronto sempre più sbilanciato a favore di linguaggi e mezzi audiovisivi che tendono a relegarle in secondo piano. In questo senso, il volume testimonia dell'antico, utopico convincimento che grazie alla letteratura la vita si capisca meglio, come testimonia l'impegno comune di tanti studiosi diversi - per età, estrazione e interessi - e della grande attenzione critica ancora oggi riservata al romanzo. Introduzione Giuseppe Di Giacomo e Giorgio Patrizi. -
Politeia. Liber amicorum. Agostino Carrino
Questo volume, pensato e curato per l'occasione dei 70 anni di Agostino Carrino, raccoglie i contributi di studio destinati a tributare un omaggio alla sua carriera scientifica - tuttora in pieno e fruttuoso svolgimento - e accademica. La vastità tematica e la ricchezza contenutistica dei saggi offerti nel presente volume, così come il profilo degli Autori, insieme alla loro differente estrazione disciplinare e provenienza geografica, testimoniano l'interesse che l'opera di Agostino Carrino ha suscitato negli anni, in Italia e all'estero. I saggi qui raccolti, altresì, ci offrono spunti importanti di riflessione per definire meglio la specificità del suo lavoro di ricerca. Esso appare rilevante sotto un triplice profilo. In primo luogo per l'inesausta curiosità intellettuale che lo ha portato a superare, senza eclettismi, ma sempre col medesimo rigore scientifico, gli angusti e spesso arbitrari confini dell'appartenenza disciplinare e delle partizioni accademiche. In secondo luogo per la consapevolezza del fatto che proprio all'incrocio dei saperi, in quella terra di confine ove i differenti linguaggi si ibridano e le differenti competenze entrano in contatto fra loro, si aprono gli spazi per le riflessioni più significative e per le indagini più profonde. In terzo luogo per la capacità di procedere non con semplici sistemazioni successive, bensì con ulteriori e sempre più radicali interrogazioni, nella consapevolezza che la bontà e la fruttuosità della ricerca non consistono tanto nella pretesa di conseguire risultati definitivi, quanto piuttosto nella capacità di allargare il campo dei problemi e nella propensione a dischiudere ulteriori e originali spazi di indagine. -
Cosmogonia urbana-Urban cosmology. Gloria Argelés. Maria Dompè. Francesco Somaini
Il saggio nasce dal presupposto che ogni cambiamento di sistema, nel compiersi, si riveli nel corpo delle città modificandone la forma, i simboli, le funzioni, rispetto ai sistemi che l'hanno preceduto. E che, nel compiersi, il cambiamento sviluppi un nuovo linguaggio visivo capace di ""riflettere e nello stesso tempo condizionare, in modo essenziale, l'evoluzione della mentalità"""" dell'epoca. Rispetto a questo presupposto sono tre, nel testo, gli spunti di riflessione: il mito come racconto misterioso delle origini. Il teatro come metafora del mondo. La scultura, quando trasforma lo spazio urbano in teatro dell'umanità. In tal senso la ricerca di Francesco Somaini, Gloria Argelés e Maria Dompè rappresentano tre modelli di riferimento."" -
Divinizzazione dell'umano e pathos conoscitivo nelle lettere di Ficino
È possibile che il raggiungimento della felicità individuale proceda parallelamente al perfezionamento delle facoltà conoscitive umane? Quale nesso unisce la vita contemplativa e la vita attiva? Queste domande, e altre ancora sull'etica, sull'importanza della filosofia platonica e degli ""studia humanitatis"""", sulla formazione dell'equilibrio della coscienza costituiscono la trama della riflessione di Marsilio Ficino nel suo vasto epistolario, che raccoglie centinaia di lettere scritte nell'arco di circa trent'anni. Un epistolario che non è solo viva testimonianza della sua vicenda biografica e intellettuale, ma anche il risultato di un chiaro progetto speculativo, teso a individuare il punto di snodo dalla filosofia come meditazione e sapere dell'uomo alla riflessione sull'etica della filosofia."" -
Dall'io a noi
Nella prospettiva psicoanalitica il passaggio dall'""io"""" al """"noi"""" comporta un movimento dialettico, continuo e mai concluso, che dal mondo interno, dominato dalla fantasia per la quale la vita consiste nella piena giustificazione della realizzazione delle proprie pulsioni, si apra a un'esistenza vista come esperienza del mondo e sviluppo di relazioni. Passaggio che presuppone lo sviluppo di una capacità di sopportazione dell'angoscia da costruirsi attraverso le difficoltà del sentirsi gettati nel mondo. Se ciò è ripercorribile nello sviluppo individuale, ancor più evidente appare nelle dinamiche storiche e sociali, nelle quali l'""""altro"""" compare come il nemico, l'estraneo, l'elemento da contrastare o sfruttare."" -
I sintomi dello spazio. Corpo architettura città
La descrizione dello spazio architettonico e della città passa, di norma, attraverso una pratica di elencazione delle sue parti costitutive, ponendo dunque al centro dell'osservazione la dimensione materiale degli oggetti alle varie scale. Attraverso quelli che vengono comunemente considerati gli strumenti propri della disciplina, ovvero le tecniche del disegno geometrico misurato, si possono produrre rappresentazioni esatte e altamente attendibili della consistenza fisica degli oggetti architettonici. Tuttavia, questa pratica fondata nella radice della cultura moderna risulta sostanzialmente incapace di cogliere l'eccedenza cognitivamente impenetrabile dello spazio vissuto e dell'esperienza che ne fa il soggetto. Questo volume, dunque, illustra tale dimensione non misurabile attraverso la descrizione incentrata sull'esperienza diretta del soggetto che abita lo spazio. A questo scopo, il testo deriva le sue basi teoriche dall'estetica fenomenologica contemporanea, che considera il corpo vissuto quale cassa di risonanza dell'ambiente e dello spazio costruito. -
Corpi magici. Scritture incarnate dal fantastico alla fantascienza
Il volume, firmato da due autrici, prende in considerazione sei ""narrazioni"""" di scrittrici contemporanee, attraverso le quali viene analizzato l'uso inedito delle nozioni gemelle di fantastico e fantascienza. Riveste centralità il modo in cui è articolata la rappresentazione del corpo, che assume sempre caratteristiche """"magiche"""", in grado di compiere imprese normalmente impossibili e assumere forme non codificate e intensamente simboliche. Angela Carter, Jeanette Winterson, Bernardine Evaristo, James Tiptree Jr., Octavia Butler e Nora K. Jemisin sono affiancate nel loro essere profili rappresentativi di una scrittura femminile originale e, al contempo, voci autentiche che declinano tematiche condivise. Muovendosi fra tre elementi (aria, acqua, terra), le autrici in questione costruiscono nei testi scelti una nuova cosmogonia dell'umano, immaginando quello che (ancora) non riesce a essere vero.""