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La fiaba russa
Grazie alla geniale opera di Vladimir Propp, l'analisi folcloristica entra a pieno titolo tra gli strumenti di studio della semiotica generale. Questo libro può essere considerato la summa teorica del lavoro di Propp, che, per tutta la vita, ha cercato di elaborare una scienza della fiaba. Al di là dei contenuti, del contesto, della funzione sociale, ciò che distingue la fiaba è soprattutto la sua poetica specifica. Scomponendo un vasto numero di racconti popolari russi in unità narrative più piccole, Propp è stato in grado di estrarne una tipologia, più o meno fissa, di struttura narrativa. Così, il libro ripercorre le mille varianti delle fiabe di magia, di quelle in forma di novella, delle fiabe cumulative, con animali e così via, rintracciandone ogni volta tipologie e differenze, abbozzando classificazioni provvisorie. Tutto un immaginario fantasioso e, al tempo stesso, meccanico che è ancora il nostro o che, forse, dovrebbe esserlo. Prefazione di Gianfranco Marrone. -
Storia del partito comunista dell'Unione Sovietica
Il libro di Pierre Broué sulla storia del Partito comunista dell'Urss è un classico della storiografia marxista. In questo testo l'autore ripercorre la nascita, le lotte, l'ascesa e la drammatica sconfitta dell'organizzazione marxista che più di ogni altra ha inciso sul corso della storia. La cronaca storiografica di Broué parte dalle origini, dalla fondazione del primo gruppo marxista russo, l'Emancipazione del lavoro di Plechanov, e arriva sino all'epoca chruscëviana, un periodo storico lungo più di settant'anni che abbraccia tutta la vita del partito bolscevico sino al suo tragico epilogo con l'affermazione del partito staliniano. La puntuale ricognizione storica compiuta da Broué permette, dunque, di comprendere le trasformazioni teoriche, organizzative e politiche subite dal partito bolscevico e coglierne così la complessa traiettoria nella storia del Novecento. Introduzione di Francesco Giliani. -
Biopolitica della catastrofe. Comunità di sopravvivenza, immaginario della catastrofe climatica e politiche della sicurezza
Il moderno fascino per il disastro è un sintomo del nostro rapporto con il futuro. Analizzando l'immaginario della catastrofe, dalle sue radici culturali e storiche nel Romanticismo, attraverso le narrazioni del cataclisma climatico e della Guerra fredda, fino alla popolarità contemporanea della finzione apocalittica e dei blockbuster sulla fine del mondo, Eva Horn mostra come il fiorire di rappresentazioni di disastri non sia altro che il tentativo di dare un volto alla catastrofe di cui ci sentiamo parte. Considerando le opere di Lord Byron, DeLillo, McCarthy e film come Independence Day e Io sono leggenda accanto a scenari scientifici e metafore politiche, i tre saggi di cui si compone il volume affrontano gli esperimenti di pensiero catastrofico, la questione della sopravvivenza, le scelte legittimate da stati di eccezione immaginati e le contraddizioni insite nelle misure preventive adottate in nome della sicurezza tecnica o politica. -
Bob Dylan & Like a Rolling Stone. Filologia composizione performance
Like a Rolling Stone, pubblicata da Bob Dylan nel 1965, è una pietra miliare del rock e della popular music contemporanea. In questo libro, Mario Gerolamo Mossa indaga per la prima volta tutte le fasi creative del capolavoro dylaniano, dalla sua ideazione fino alle più significative esecuzioni dal vivo, facendo ricorso a numerosi materiali inediti e adottando una metodologia interdisciplinare particolarmente attenta al rapporto tra oralità e scrittura. Come scrive Alessandro Carrera nella prefazione, questo saggio ""offre l'analisi più ampia, minuziosa e ossessiva mai condotta di Like a Rolling Stone in qualsiasi lingua"""", ricostruendo la storia di una voce che da oltre mezzo secolo affida alla cruciale domanda """"Come ci si sente?"""", How does it feel?, la ricerca di una verità imprevedibile e transitoria, libera da ogni ideologia come da ogni pregiudizio."" -
Critica delle forme di vita
Alla domanda ""Gli altri vivono nel modo giusto?"""", il liberismo sembra preferire """"Chi sono io per giudicare?"""". Rahel Jaeggi vede la situazione in modo diverso. Giudicare non è solo valido ma anche utile, sostiene. Il giudizio morale non è un errore, l'errore semmai sta nel modo in cui giudichiamo. Sia il modo di giudicare esterno - derivato da idee su Dio o sulla natura umana - sia quello interno - basato sulle idee di una determinata società -, però, hanno gravi difetti, nonché detrattori. In """"Critica delle forme di vita"""", Jaeggi offre una terza via: si tratta della critica immanente. Essa inizia con il riconoscimento che gli stili di vita sono intrinsecamente normativi, perché affermano la propria bontà e rettitudine. E hanno anche uno scopo coerente: risolvere i problemi sociali di base e far progredire i beni sociali, la maggior parte dei quali è comune a tutte le culture. Per Jaeggi possiamo giudicare la validità delle rivendicazioni normative di una società valutando come questa risponde alle crisi, se è in grado di superare in senso emancipativo le contraddizioni che nascono dall'interno e di aprirsi a percorsi di apprendimento collettivi. Contro i racconti relativisti e assolutisti, Jaeggi mostra, quindi, che è possibile una critica sociale razionale."" -
Plato amicus sed. Introduzione ai dialoghi platonici
In questo libro, Nietzsche dimostra il profondo legame tra filologia e filosofia, due discipline nate insieme e destinate a restare in aperto dialogo per sempre. L'immagine di Platone offre a Nietzsche il pretesto per fare i conti con la famosa trasvalutazione dei valori che risuonerà nel messaggio profetico di Zarathustra. Alla luce di ciò, la tesi secondo cui Nietzsche è un antiplatonico risulta, almeno in parte, infondata. Nietzsche intrattiene un rapporto costante con la filosofia di Platone che, seppur in parte criticata, manifesta al filosofo dell'eterno ritorno l'incarnazione per eccellenza del tragico destino del filosofo, destinato a incamminarsi sulle alte vette del pensiero per poi tornare sulla terra a confrontarsi e lottare con l'ordine costituito. Platone per Nietzsche è l'uomo d'azione, il pensatore aristocratico - ma radicale - che lotta contro tutte le forme stereotipate della cultura. Prefazione di Carlo Sini. -
Film che pensano
Per quali ragioni il filosofo che lavori sul cinema è tuttora considerato poco ""serio"""", alla stregua del dilettante perditempo o del chierico infedele? E per quali ragioni, almeno in Italia, è ancora tenacemente presente la convinzione che, per quanto ci si possa sforzare di congiungerli, cinema e filosofia restino due ambiti irrevocabilmente distinti? Questo libro risponde a tali interrogativi, ritraendo un quadro variegato e stimolante della natura evocativa del cinema. La prima parte del testo approfondisce le molte e decisive questioni attinenti alle peculiarità del cinema, nel contesto della tradizione filosofica occidentale da Aristotele a Heidegger. La seconda e la terza parte si soffermano rispettivamente sull'opera di alcuni grandi maestri del cinema contemporaneo (Truffaut ed Eastwood, Fellini e Wilder, Spielberg e Garrone, Wenders e Scorsese) e su alcuni film memorabili (Moulin Rouge! e Il mestiere delle armi, American Beauty e Chicago, per citarne alcuni). Senza voler proporre una nuova teoria sul cinema, e ancor meno la rimasticatura aggiornata di una fra le tante concezioni del cinema oggi in circolazione, il libro ci dimostra in che senso e con quali suggestive implicazioni si può affermare che davvero i film """"pensano""""."" -
Atlante degli incontri con la macchina
Riunire in un volume le esperienze meta-scientifiche di un gruppo di giovani ricercatori è una sfida che già negli anni scorsi, in questa collana, ha consentito al pubblico incontri sulle frontiere dei saperi di oggi e di domani. Dalla presa di coscienza epistemologica di che cosa sia una macchina, nella sua accezione più ampia di ""artefatto che consumando una risorsa modifica lo stato di un sistema"""", alcuni valorosi dottorandi del corso di Epistemologia della macchina, nella Scuola di dottorato del Politecnico di Torino, hanno intrapreso un'avventura per declinare le macchine nelle loro funzioni multidisciplinari, studiandole secondo un metodo del tutto nuovo, che unisce la scienza pura alla pura fantasia. Nasce così un """"Atlante degli incontri con la macchina"""" per mezzo del quale è possibile compiere viaggi (immaginari, ma non solo) tra passato e futuro, perché la letteratura rende possibile scoperte ben oltre la curvatura dello spaziotempo."" -
Scenari. Rivista semestrale di filosofia contemporanea & nuovi media. Vol. 12
Attraverso il commento dei fatti più significativi nell'ambito della politica, della cultura, dell'arte e dell'economia, la rivista Scenari, semestrale di approfondimento culturale di Mimesis Edizioni, vuole costituirsi come un potente laboratorio di idee e dibattito, fornendo ai lettori la possibilità di commentare gli articoli attraverso blog appositamente dedicati. -
Expressio. Rivista di linguistica, letteratura e comunicazione (2020). Vol. 4
La rivista Expressio rappresenta il punto di incontro tra diverse componenti di studi linguistici e letterari operanti all'Università degli Studi dell'Insubria. Il progetto intende applicarsi agli ambiti specifici della Linguistica, della Letteratura e della Comunicazione, intersecando gli aspetti teorici al monitoraggio delle realtà esistenti, in prospettiva sincronica e diacronica. Saranno privilegiate le riflessioni su temi precisi e circoscritti, legati anche a valenze pragmatiche. Le intersezioni fra le tre componenti, considerate nella loro sfera d'azione più ampia, costituiscono un obiettivo prioritario del progetto. -
International lexicon of aesthetics (2020). Vol. 3
International Lexicon of Aesthetics - 03 - 2020 -
L' ipotesi neocattolica. Politologia dei movimenti anti-gender
Il volume ripercorre la traiettoria dei movimenti cattolici che, tra la fine del XX e l'inizio del XXI secolo, hanno fatto della lotta contro ""la teoria del gender"""", le unioni civili, l'educazione di genere, le politiche antidiscriminatorie, la gestazione per altri, l'aborto, l'eutanasia ecc., l'occasione di una ricomposizione del campo di mobilitazione e di azione politica cattoliche in Italia. Partendo da un'analisi del punto di vista degli imprenditori della causa antigender, ovvero dal loro posizionamento negli spazi della Chiesa, del cattolicesimo contestatario e dell'arena pubblica, l'autore propone uno studio delle interazioni e delle traiettorie militanti, degli scambi tra partiti e movimento, dei conflitti e degli eventi - dalla Marcia per la Vita ai Family Day, fino ad arrivare al Congresso mondiale delle famiglie del 2019. L'ipotesi neocattolica è, al contempo, un'ipotesi di ricerca e l'ipotesi che muove questi nuovi movimenti cattolici."" -
Studi di estetica (2020). Vol. 1: Rethinking Hegel's aesthetics.
RETHINKING HEGEL’S AESTHETICS Francesca Iannelli, Alain Patrick Olivier, Klaus Vieweg, Rethinking Hegel’s last Lectures on aesthetics in and for the 21st century Jacques Rancière, Les vertus de l’imparfait Paul Kottman, Noli tangere: on the limits of seeing and touching in Hegel’s philosophy of art Francesco Valagussa, Tramonto dell’imitazione e filosofia dell’arte nella Vorlesungsmitschrift di Adolf Heimann Martin Donougho, Hegel’s “characteristic” (die Charakteristik) in 1828-29 Giulia Battistoni, Azione e coscienza in Hegel: tra filosofia dell’arte e filosofia del diritto Francesco Campana, La concezione hegeliana dell’ironia e il corso berlinese del 1828-29 Gabriele Schimmenti, Bruno Bauer’s critical theory of art and Hegel’s lectures on aesthetics in 1828-29 VARIA Ernst Cassirer, Tre lettere a Susanne Langer Ivana Randazzo, Cassirer e Langer: a proposito di Linguaggio e mito Fabrizia Bandi, Sublime bigness. An aesthetic dissertation on contemporary architecture Simona Chiodo, Prometheus and the evolution of the relationship between humans and technology Andrea Maistrello, On the very idea of a “language of art”. Aesthetics and psychoanalysis RECENSIONI, RASSEGNE, AUTOPRESENTAZIONI, NOTE BREAKING POINTS BOOK FORUM Mark Johnson, Hallgjerd Aksnes, Thomas Alexander, Giovanni Matteucci, Tone Roald, On Mark Johnson, The aesthetics of meaning and thought. The bodily roots of philosophy, science, morality, and art -
L' alfabetizzazione in italiano L2 per apprendenti adulti non nativi
L'alfabetizzazione rappresenta un processo piuttosto trascurato sia in relazione alla ricerca in linguistica che in glottodidattica, al contrario dell'interesse manifestato in altri settori disciplinari, soprattutto nell'ambito delle scienze dell'educazione e della formazione. L'acquisizione della lettoscrittura da parte di apprendenti non nativi in età adulta, inoltre, identifica un settore particolarmente debole per quanto concerne gli studi accademici, al di là di pochi contributi, soprattutto di ambiente anglosassone. I flussi migratori e i bisogni formativi dei migranti in materia di alfabetizzazione rendono attualmente stringente la rivendicazione di uno statuto autonomo da parte di questo settore di studio, che coinvolge tanto la didattica dell'italiano come L2 quanto quella della lettoscrittura. Questa monografia presenta una ricerca sulla dimensione dell'alfabetizzazione rivolta ad apprendenti di italiano come L2 indagando la dimensione teorica e le pratiche didattiche. Sulla base dei risultati della ricerca sarà possibile individuare alcune indicazioni utili per la formazione del personale docente. Prefazione di Giulio M. Facchetti. -
Estetica e geografia
La qualità estetica della geografia è suggerita sin dall'etimologia della parola stessa: il disegno della terra. Dei luoghi si possono dare immagini scientifiche, come la mappa, oppure immagini artistiche: dipinti e disegni, poesie sul paesaggio, forme di land art. Spesso la rappresentazione artistica e quella cartografica sono considerate contrapposte: l'una rifletterebbe il punto di vista soggettivo dell'artista, mentre l'altra sarebbe oggettiva e indiscutibile. L'obiettivo di questo libro è invece di ripercorrere le ragioni di un'alleanza tra estetica filosofica e geografia. Seguendo una linea interpretativa che, da Alexander von Humboldt e Carl Sauer, giunge fino alle teorie non rappresentazionaliste della geografia contemporanea, passando per autori come Martin Heidegger, Joachim Ritter, Rosario Assunto e Marc Augé, la geografia emerge infine come un terreno di incontro particolarmente felice tra arte e scienza. -
Cultura tedesca. Ediz. italiana e tedesca (2020). Vol. 58: io viaggiante. Studi al confine tra autobiografia e letteratura di viaggio, L'.
"Cultura tedesca"""" è una rivista semestrale, diretta da Marino Freschi, dedicata alla civiltà letteraria di lingua tedesca. Con un comitato scientifico composto da studiosi di fama internazionale, la rivista articola ogni numero in una seziona monografica dedicata a un autore significativo oppure a un luogo emblematico di quella cultura (Austria, Praga, Trieste) o a movimenti, motivi, correnti (Romanzo, Mito, Simbolo, Poesia e Immagine, Ebraismo). La seconda sezione è riservata a interventi liberi con saggi, articoli, rassegne, recensioni." -
Il ritorno della mitologia e la rinascita dell'arte
È possibile sottrarre alla mitologia quell'alone magico-religioso che da sempre la caratterizza riconducendola ad una esperienza del quotidiano? La sua incauta negazione sarebbe, però, un sicuro impoverimento dell'esistenza e della creazione artistica. Un eventuale pericolo si anniderebbe non tanto nella conservazione della mitologia, quanto nella possibilità che l'attribuzione di una supremazia al mythos partorisca mostri, così come potrebbe generarli una predominanza del logos. Per Iengo ""non vi può essere mythos assolutamente sgombro di logoi come logos assolutamente sgombro di mithoi"""". La poesia, l'arte e la letteratura, per tornare ad essere interpreti della contemporaneità, devono tener presente questo spazio di compossibilità nel quale celebrare il produttivo incontro tra il mito e la ragione. Il saggio di Francesco Iengo è introdotto e discusso da Aldo Marroni, Giulio A. Lucchetta e Ugo di Toro."" -
Entropia ed arte
"Entropia ed arte"""" moltiplica, indaga e chiarisce i legami tra il mondo dell'arte e il mondo della scienza. Rudolf Arnheim, filosofo, storico dell'arte e psicologo, mostra l'interconnessione fondamentale tra l'atto di percepire la realtà e l'interpretazione di quest'ultima attraverso il concetto di natura, a partire da una profonda analisi che, facendo ordine nella realtà, mette in disordine i presupposti tipici di una certa tradizione filosofica che individuava nella """"cosa in sé"""" un carattere di realtà determinata e ordinabile. Sulla base di questa prospettiva è possibile comprendere il funzionamento della creatività e capire come l'arte sfugga all'antico e ambivalente sogno di prevederla e imbrigliarla. Il """"modello"""" di creazione preso in esame da Arnheim ci viene offerto dalla fisica, dalla biologia e dalla psicologia contemporanee. È possibile dunque comprendere come il concetto di natura si rispecchi all'interno dell'ambito artistico e come quest'ultimo rappresenti e veicoli """"modelli"""" e """"valori"""". L'intimo rapporto che lega l'arte alle scienze è ciò su cui ancora oggi Arnheim ci invita a riflettere. Introduzione di Luca Taddio." -
Strategie della distanza. Sentire differente e pensiero estetico
Che cos'è la distanza? Cosa significa sentire la distanza? Domande diventate di strettissima attualità soprattutto oggi, al tempo della pandemia, nel momento in cui tutti dobbiamo imparare a gestirla. Questo lavoro si propone di far emergere, attraverso un originale percorso che va dall'antica Grecia all'odierna società mass-mediatica, il segreto connubio che esiste, nella società occidentale, tra l'atto di fare distanza e i processi di costituzione delle identità. Analizzando l'evoluzione del concetto, da una distanza metafisica che separa in modo assoluto il soggetto che fa esperienza dall'oggetto conosciuto, si arriverà a segnalare la possibilità di una distanza differente che è anche un'esperienza estetica del mondo. Questa distanza descrive un dinamismo strategico, che oscilla tra audacia e attesa, attraverso cui le risorse dell'estetica tentano di realizzare una breccia, una differenza, nell'orizzonte omogeneo della comunicazione -
La storia liberata. Nuovi sentieri di ricerca
La Public history, la storia intesa come bene comune, che ha il pubblico come destinatario e partecipante del prodotto della ricerca storica, apre grandi possibilità di ampliare i sentieri della ricerca e i modi della narrazione/restituzione al pubblico degli studi sul passato, anche grazie allo sviluppo delle tecnologie multimediali e a una società sempre più informatizzata e social. Questi saggi vogliono essere esplorazioni del nuovo territorio aperto dalla Public history, per una storia ""liberata"""" dalla torre d'avorio in cui si era rinchiusa da sola. La storia ha tutto un mondo nuovo con cui confrontarsi, con la possibilità di non essere solo un salotto per dotti ma un luogo di confronto civile, partecipato da tutti, per la costruzione di un discorso collettivo. Il public historian vuole divertirsi e trasmettere non solo informazioni ma anche emozioni, gli piace la storia e cerca di farla capire ma soprattutto di farla amare, interagisce con il pubblico, con i suoi colleghi e con chiunque sia utile per un progetto condiviso che valorizzi la conoscenza del nostro passato/presente.""