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Phaos. La percezione del nero
La fantastica storia di Nevio Alba giunge al suo secondo capitolo. Lasciata per sempre la sua identità di uomo qualunque, di piccolo giornalista, di perdente assoggettato a poteri più grandi, Nevio scoprirà ancora di più il peso di essere un Titano. Abbandonate le romantiche ambientazioni di una Roma in bilico tra dolce vita e scorci di eterna bellezza, il ragazzo dai capelli rossi si troverà proiettato in una nuova, inquietante, realtà: dietro le carezzevoli e morbide coltri nevose di uno sperduto paesino di montagna, si nascondono verità celate per migliaia di anni. Verità che stanno per esplodere in un mondo già annientato dalla devastante potenza dell'Estro, l'arcaica Magia nuovamente alla portata dell'intera umanità. L'affascinate trilogia Phaos si arricchisce di nuove ambientazioni e carismatici personaggi, in una carambola infinita di colpi di scena: nulla è come sembra e mentre Cesare riprenderà in mano il suo ruolo di leader, Nevio saggerà quanto seducente e pericolosa sia la percezione del Nero. -
Lévanté
Il titolo dell'opera, Lévanté, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori. All'interno di Lévanté (vento simile alla brezza, messaggero della primavera, viene raffigurato come un giovane alato, che tiene in mano un mazzo di fiori primaverili) si susseguono, in ordine alfabetico: Riccardo Bizzarri con prima; ora; Danilo Cagno con Rossi frammenti; Patrizia Fichera con Emozioni e Versi; Lucia Goldoni con Trame di vita; Alessandra Palisi con Emozioni inseguono le stelle...; Carla Silla con La mia anima sussurra... -
Euros
Il titolo dell'opera, Euros, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori. All'interno di Euros (vento simile alla brezza, messaggero della primavera, viene raffigurato come un giovane alato, che tiene in mano un mazzo di fiori primaverili) si susseguono, in ordine alfabetico: Marcello Aloe con Sillabe mute; Cristina Chiacchiararelli con Petali di rosa; Sergio Maffucci con Disarticolate sensazioni; Carlo Merlino con Momenti; Edoardo Ricci con Quaderno di frammenti poetici ed esistenziali; Antony Web con Amare secondo natura. -
Maestralé
Il titolo dell'opera, Maestralé, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori. All'interno di Maestralé (vento cardine del Mediterraneo, presente nella rosa dei venti) si susseguono, in ordine alfabetico: Ilaria Ainora con Istanti; Enzo Cordasco con Foliage d'autunno; Rita Salamon con Fiori rossi; Alessio Triunfo Ferro con Ex Humo; Ivan Tudisco con Senso e altro; Wilma Venerus Ninotti con Un silenzio di parole. -
Vent léger
Il titolo dell'opera, Vent léger, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori. All'interno di Vent léger (vento simile alla brezza, messaggero della primavera, viene raffigurato come un giovane alato, che tiene in mano un mazzo di fiori primaverili) si susseguono, in ordine alfabetico: Monica Fantoni con Gocce di pioggia e squarci di sereno; Francesca Gosti con Miele ... Fiele; Filomena Livrieri con Sulle ali della fantasia; Franca Moraglio Giugurta con Millennio allo specchio; Vittorio Palmieri con Frammenti; Alfonso Vocca con Evanescenze nuvole zaffiri amori... -
Notos
"Il titolo dell'opera, Notos, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori. All'interno di Notos (vento del mediterraneo, detto anche vento di mezzogiorno, prende il nome dall'omonimo personaggio della mitologia greca, figlio di Astreo e di Eros) si susseguono, in ordine alfabetico: Domenica Angiò con Flash di emozioni; Eber Paonessa con Pensando e ripensando; Paola F. G. Petillo con ImpressiOniriche; Matteo Piergigli con Attimi di vita; Maria Policastro con I sospiri del cuore; Lucia Zappalà con Parole con le ali."""" (Tratto dalla Prefazione di Giuseppe Aletti)" -
Donna cosciotta
Chiunque, almeno una volta nella vita, si è trovato a dover fare i conti con un Don Chisciotte. Certo non proprio il cavaliere errante dell'immaginario comune, con tanto di armatura, cavallo e scudiero al suo fianco. Mi riferisco ad uno di quei personaggi capace di inseguire un principio con tale veemenza da sembrare folle. Uno di quelli che sceglie di sposare una causa che è già persa in principio, pur di salvare i deboli dai soprusi e liberare gli oppressi dalle angherie dei prepotenti. Donna Cosciotta è proprio questo, un'eroina contemporanea che si ritrova da giovane studentessa ad affrontare un contesto universitario moderno, nel quale si ergono mulini a vento fatti di lezioni, libri, corsi, professori, esami, colleghi e amicizie. -
Suroît
Il titolo dell'opera, Suroît, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori. All'interno di Suroît (altro nome dato al Libeccio, vento violento a raffiche in tutte le stagioni, porta con sé calore e sabbia) si susseguono, in ordine alfabetico: Paolo Gentili con Silloge dal volume inedito Quaderni giocosi; Alfredo Guarino con Ciottoli di cammino; Bruna Marino con Le cose della Vita; Luca Merra con Passeggiata tra amici; Emilio Sessa con Versetti di Vita; Paolo Tardelli con Il profumo dell'infinito. -
La matrice Alvo di ordine infinito che evidenzia l'infinità dei numeri primi gemelli
"La matrice Alvo di ordine infinito è costruita con gli n di tutti i numeri Composti C della forma (6n+5) e con gli n di tutti i numeri Composti C della forma (6n+7). In particolare è costruita con gli n: dei Composti C, n presenti sia nelle colonne 1°n o 4°n sia nelle colonne 2°n o 3°n , che dànno C e C = Composto e Composto = (6n + 5) e (6n + 7); dei Composti C della forma (6n + 5), i cui n sono presenti nelle colonne 2°n e 3°n; ne discende che i mancanti sono gli n di tutti i numeri primi della forma (6n + 5); dei Composti C della forma (6n + 7), i cui n sono presenti nelle colonne 1°n e 4°n; ne discende che i mancanti sono gli n di tutti i numeri primi della forma (6n + 7). La matrice Alvo ripartita in blocchi da 200 n. Gli n, per corrispondenza di posizione, in ciascun blocco conservano sempre la stessa cifra delle unità del primo blocco, che è il blocco sorgente. Peculiarità della matrice Alvo : in ciascun blocco, all'infinito, mancano sempre gli n di tutte le coppie di numeri Primi Gemelli P e P = (6n+5) e (6n+7), n che terminano per 1, 2, 4, 6, 7, 9. Ne discende che la matrice Alvo, non contenendo gli n dei numeri primi gemelli, all'infinito non conterrà tutti i numeri naturali, evidenziando così che I numeri primi gemelli sono infiniti. Si ritiene auspicabile che da questa specifica peculiarità possa discendere una rigorosa dimostrazione, per stabilire definitivamente che sono infiniti gli n mancanti nella matrice Alvo."""" (Ivars Peterson)" -
Storia di ordinaria follia
Cosa c'è di meglio di una sana poesia per spezzare la quotidiana noiosa monotonia? -
Enciclopedia dei poeti italiani contemporanei. Vol. 1
"È un tomo con una differente finalità, rispetto ad esempio alle antologie poetiche che raccolgono testi di autori vari, perché è teso a investigare l'unicità e la sensibilità degli autori presenti, unendo ai versi - che testimoniano la peculiarità artistica con le preferenze in fatto di tematiche e stili - i particolari del loro vissuto e i dettagli biografici, per una panoramica più completa al fine di raccontare meglio la complessa condizione della poesia di oggi. Se da una parte è indubbio che la poesia abbia trovato ampia accoglienza in una collettività che affida ai versi il proprio contributo nella descrizione della realtà, come è confermato dalla consistente produzione editoriale di questi anni, dall'altra parte si è fatta strada la necessità di sapere un po' di più di questa umanità dai contorni spesso sfuggenti. All'interno di essa, è rinvenibile una pluralità di sfaccettature, che tutte insieme contribuiscono a dar forma alla stimolante babilonia di linguaggi, che si rifanno ad altrettante tradizioni culturali e ai nuovi codici della nostra contemporaneità, contrassegnata dall'avvento della cultura di massa e della comunicazione digitale"""". (Prefazione a cura di Caterina Aletti)." -
Tre bambole di pezza
In questo romanzo l'autore si è sentito un soldato in guerra, ma senza nessuna trincea. -
La corona di cenere. La Lacrima della Fenice. Vol. 1
Sono passati ormai sedici anni da quando la crudele Regina Lysandre pose la parola ""fine"""" su ogni Reame delle Terre di Primavera. Tutti i regni sono stati conquistati, e ora sono sotto il suo crudele dominio. Niente e nessuno sembra poterla fermare. Ma non è ancora tutto perduto. Una fiamma arde ancora sotto la cenere, ed è la scintilla che ogni uomo dell'ormai decaduto Regno della Fenice aspetta da anni: Auros Antares. Riuscirà, un semplice ragazzo, a guidare una rivoluzione? Condurrà il suo popolo verso la libertà, o verso la sua completa distruzione? Mentre la guerra scoppia nelle Terre di Primavera, l'ultimo Re del Sangue del Drago si prepara ad un assalto che potrebbe far tornare grande il nome della sua nobile stirpe. E lo farà con il risveglio di un antico, grande potere."" -
Il sogno di Giuliano Preda
"Diventerà una guerra di possesso, in cui si deciderà del mio futuro, della mia appartenenza all'agire o al sognare. Sarà la volta più estrema della mia vita. Ancora una volta. E non desidero altro."""" Nello scenario urbano di una Bergamo vista con occhi diversi dallo sguardo rigido della quotidianità, Giuliano Preda riscopre la sua esistenza attraverso esperienze ed incontri diversi, tra i quali spicca quello con Valentina: in un attimo, con poche parole dette frettolosamente, ogni sua certezza viene demolita, ed a partire da quel momento avrà la necessità di ritrovarsi e ricostruirsi in maniera nuova per poter affrontare al meglio ciò che nemmeno si aspetta di incontrare nella sua vita. Una storia breve, intensa, sviluppata attraverso un lungo flusso di coscienza, nel cui dispiegarsi ogni banale dettaglio è reso cruciale, agli occhi del protagonista, per la propria sopravvivenza." -
Uno di loro
L'autore descrive gli avvenimenti concreti e gli stati d'animo di un giovane di 18 anni, nato e cresciuto in un piccolo paese del ferrarese, che all'improvviso, nel corso della seconda guerra mondiale, viene brutalmente deportato all'estero. Nelle prime pagine viene spiegata sinteticamente la situazione storico/politica del momento. Nei capitoli successivi vengono descritti, come fosse un diario, le condizioni disumane ed i modi che venivano adottati nei confronti di questi giovani durante il viaggio dall'Italia al paese in cui dovevano prestare la loro opera. La parte centrale di queste ""brevi memorie"""" è dedicata al periodo trascorso, presso una famiglia polacca con le mansioni di accudire al bestiame. Questo è stato il periodo meno difficile in cui vengono raccontati momenti esilaranti che hanno fatto parte di un periodo in cui era importante sopravvivere sperando che il tutto potesse prima o poi finire. Dalla metà di Gennaio del 1945 inizia il periodo forse più pericoloso, però è il periodo che precede il ritorno a casa. L'incoscienza dei 18 anni, le terribili e disperate esperienze vissute, la speranza di riuscire di tornare agli affetti della famiglia ha dato la forza per superare e vincere i rischi e le paure. Infine il 17 ottobre del 1945 finalmente a casa... che però è rasa al suolo."" -
Ossidi
Per dominarlo, il tempo, l'uomo, gli ha dato la libertà condizionata degli orologi: perché, senza tempo, non v'è dolore, senza dolore, non v'è tempo, senza dolore e tempo, non v'è uomo; senza uomo non v'è perpetuazione del tempo che ci illudiamo di tenere, come un ondivago palloncino, legato all'invisibile ciclotimico filo della scrittura. Prigionieri del tempo che dorme in scatole cinesi, ulteriori come matrioske, e delle deterministiche strategie usate dal destino, caso, necessità, o un Dio, perché si giustifichi l'incontro degli uomini, la reciproca corruzione, o magnificazione, il miraggio d'assurgere a verità transeunti, interrogazioni irrisolvibili e, il quotidiano dolore, della perdita o scampo di un paradiso? Però nonostante la unidirezionalità del tempo, il cuore è sempre lo stesso e nulla può affrancarci dalle anidridi dell'anima e dagli ossidi della carne, che si depositano, come vile calcare, sulle ferite vive, o a strati, come preziosa madreperla su difetti, che ci faranno preziosi? -
Diamanti di luce
"Sotto una superficie all'apparenza immobile e grigia, si agita e affiora prorompente la speranza e la voglia di vivere che, come Diamanti di luce, risplendono e si accendono al calore dei ricordi e dell'amore.""""" -
Un ponte di stelle
L'autrice di questo libro, Michela Testani, sembra non appartenere a questo tempo. In un'epoca come quella che viviamo, nella quale le belle emozioni sembrano confinate in spazi troppo stretti e angusti, in questa raccolta di aforismi e immagini sembrano riprendersi il giusto spazio, lasciando finalmente respirare il loro potere, balsamo beneficio per gli animi. La vita di un essere umano è un puzzle composto da una quantità infinita di pezzi. Ogni tassello rappresenta un'esperienza, un'opportunità per riflettere e ricamare il nostro animo. Soprattutto i pezzi più difficili da incastrare sanno donare all'insieme un importante valore aggiunto. Il libro è la testimonianza di come sia possibile cadere e rialzarsi raccogliendo sempre qualcosa. -
Intarsi. Gocce di narrazioni in spicchi di vita
Ambra Manuela Tremolada è autrice di testi poetici e in prosa. -
Dedicato a Rocca Imperiale il Paese della Poesia
"Salve, vorrei presentarmi, mi chiamo Pasqualina Lombardi e vivo da moltissimi anni a Montespertoli in provincia di Firenze; sono originaria però, della Campania, per l'esattezza di Castelpoto; un piccolo paese in provincia di Benevento. Sono nata nel 1948 e ancora bambina (avevo 5 anni) con la mia famiglia ci siamo trasferiti in Toscana. Rocca Imperiale mi ricorda molto il mio paese natio (che amo molto) e forse per questo motivo me ne sono innamorata. Qualche anno fa, ho scoperto il concorso di poesia """"Il Federiciano"""" e da allora ho sempre partecipato con piacere tutti gli anni; senza però riuscire ad essere presente personalmente, anche se l'ammirazione per Aletti Editore e il """"suo"""" paese della poesia si rafforzavano sempre di più. Ho fatto solo le scuole elementari... e per me è un onore fare parte dei """"poeti"""" Federiciani. Un'altra cosa ancora più importante e meravigliosa che voglio farvi sapere... è, che ho cinque fantastici figli... e cinque cari nipoti... (per ora)."""""