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Girasoli
Il girasole è considerato portatore di gioia e allegria per la sua grande infiorescenza e per il colore giallo acceso e splendente proprio come un piccolo sole. Il fenomeno dell'eliotropismo che fa volgere il suo capolino verso il sole, dal suo sorgere al suo tramonto, simboleggia il desiderio di voler trascorrere insieme alla persona amata tutta la vita. Il girasole esprime un profondo seso di ammirazione, gratitudine e rispetto. Vincent Van Gogh nei suoi dipinti, infatti, voleva trasmettere anche un intimo amore per la natura. Il girasole è il più felice tra i fiori e lealtà, fedeltà, costanza e longevità sono tra i suoi molteplici significati. -
2° premio internazionale Maria Cumani Quasimodo
"Maria Cumani, mia madre, è stata la musa di Salvatore Quasimodo, mio padre. Per il poeta, si è trattato di un incontro folgorante, caratterizzato da una forza travolgente che ha spazzato via tutte le altre donne dalla sua vita. Lui aveva finalmente al suo fianco una persona che fosse alla sua altezza; come possibilità di dialogo, di cultura, di sensibilità. Era una coppia speciale, la loro, unita dall'alta passione per l'arte: lui si era realizzato nella poesia, lei nella danza. E Quasimodo era consapevole di questo elemento distintivo della loro unione, tant'è che in alcune sue lettere paragonava il loro rapporto a quello di un'altra celebre coppia: il poeta russo Esenin e la grande danzatrice Isadora Duncan."""" (dalla prefazione di Alessandro Quasimodo)" -
Il realizza sogni: dal sogno all'obiettivo, se sai come farlo
L'acchiappasogni era un potente strumento usato dagli sciamani nelle tribù degli indiani d'America, costituito da un anello centrale, che rappresenta il cerchio della vita, e una rete interna che simboleggia i nostri sogni. Narra la leggenda che l'acchiappasogni aveva il potere di mantenere i sogni positivi e di lasciar andare quelli spiacevoli e, con loro, tutte le energie negative. Così il ""Realizza sogni"""" vuole esser uno strumento moderno per decidere quali sogni e desideri mantenere e attuare, e quali lasciare andare senza rimpianti."" -
La società felice
Il presente saggio è un progetto per l'edificazione di una società, che sia degna di essere definita umana. La condizione necessaria per realizzarla è l'abolizione del denaro, causa della stragrande maggioranza dei mali che affliggono il mondo. L'idea centrale è di creare un nuovo sistema economico, un nuovo ""capitalismo"""" che abbia la sua fonte di ricchezza nel capitale umano. In sostituzione del denaro, il lavoro è la moneta di scambio che ha il suo valore nelle capacità dei singoli individui, in virtù delle quali si produce tutto ciò che serve alla vita. Liberato dalla schiavitù del denaro, il lavoro diventa una pratica sociale e virtuosa che assicura i rapporti di cooperazione e collaborazione tra gli uomini, i quali, disponendo naturalmente di questa grande risorsa, contribuiscono a realizzare il benessere comune mettendo, ciascuno, a disposizione di tutti, i frutti del proprio lavoro nella piena consapevolezza di operare per la costruzione di una società sana e felice."" -
Le strade sono di chi ama
Nulla è più esplicativo di un titolo; così anche ""Le strade sono di chi ama"""" ruota attorno ai due concetti di strada e di amore, indissolubilmente legati nell'immaginario poetico dell'autrice. L'opera si presenta dunque, nel suo progredire, come un canzoniere: di poesia in poesia, come un passo dietro l'altro, si arriva alla scoperta e alla gioiosa accettazione di questo cammino, che è sempre e comunque un cammino di luce."" -
Perché le donne si piegano ma non si spezzano
Donne. Donne di età diverse, di generazioni diverse. Donne tenute insieme da legami invisibili, ma imprescindibili. Ineludibili. Donne esposte a tutte le intemperie della vita, che a volte le sorprende con i suoi effetti speciali. A volte. Perché altre volte le colpisce con le sue astuzie dolorose, schioccate come fruste. A tradimento. Come ora, come nel racconto, come quando il loro passato riaffiora e si erge, minaccioso, simile a un mostro marino, pronto a ingoiarle. Forse tutto è perduto. E allora, il cuore palpita. Le ginocchia tremano. I passi vacillano. Basterebbe un attimo, per lasciarsi andare. Per arrendersi. Per non soffrire più. Ma la vita urge. E le protagoniste le obbediscono, rispondendo al richiamo dell'eternità della natura. Per sopravvivere, si piegano. Quando si sentono messe alle strette, o di spalle al muro, o perfino in ginocchio, si piegano. Come giunchi flessuosi che assecondano la forza impetuosa del vento, si piegano. Si piegano, sì, ma soltanto per far fronte alla necessità del momento, al bisogno di trovare una soluzione, all'esigenza di superare l'ostacolo più imminente. E, mentre intorno a loro, passato e presente si mescolano in un nodo inestricabile, in ciascuna di loro, imprevedibilmente, spunta il germe del futuro, il futuro che cresce, il futuro che aspetta, il futuro che incalza, perché le donne si piegano. Ma non si spezzano. È la resilienza la loro arte più recondita. -
La poesia è la pelle del poeta
"Prendendo a prestito le parole di Carl Sandburg 'La poesia è un'eco, che chiede all'ombra di ballare', ci accingiamo a leggere i versi di Fabiola De Simone con 'La mia quinta essenza', Elisabetta Pamela Petrolati con 'Le parole non sono solo parole', Amelia Squillace con 'Nuvole bianche e nuvole nere' sperando che la nostra eco possa trovare sintonie con le tonalità dei versi proposti. Infine, vi propongo come punto di partenza e di riflessione, la frase che dà il titolo a questa silloge: 'La poesia è la pelle del poeta' di Alda Merini."""" (dalla prefazione di Giuseppe Aletti)" -
La poesia è una fiamma nel cuore
"Prendendo a prestito le parole di Carl Sandburg 'La poesia è un'eco, che chiede all'ombra di ballare', ci accingiamo a leggere i versi di Antonino de Francesco con 'Cercando... me!', Lorenza Pagano con 'Variabili i colori dell'anima', Enrico Trivoli con 'Quando alla sera' sperando che la nostra eco possa trovare sintonie con le tonalità dei versi proposti. Infine, vi propongo come punto di partenza e di riflessione, la frase che dà il titolo a questa silloge: 'La poesia è una fiamma nel cuore' di Khalil Gibran."""" (dalla prefazione di Giuseppe Aletti)" -
Bellezza collaterale
«Quando scrivo non mi sento seconda a nessuno, domino il mio caos interiore, lo ascolto farfugliare parole che a volte fanno sorridere anche me: è l'eros della e per la vita, è l'eroe che ho dentro, è un fiore composto e colorato che chiede solo di uscire, sfidando i propri limiti e tentando di cogliere quell'improvvisa illuminazione, l'attimo che diventa storia. Forse niente accade per caso.» (L'autrice) -
... e poi... una ventata d'aria fresca
Intrigo, trasgressione, passione, tutto ciò che Elena andava cercando... senza capire che avrebbe potuto riassumersi in una parola sola cioè ""amore"""". «Ho provato a scrivere un racconto sul mondo dell'hard, sulle passioni, sulle trasgressioni. Parlando delle fiere dell'hard, ormai sparite quasi del tutto, dove non è tutto poi così scandaloso, perché in fondo, parlare di sesso non dovrebbe esserlo un tabù. Nella vita, si fanno i conti sempre con la propria natura, e la propria natura, alcune volte, può svelare delle realtà sconosciute... Buona lettura.» (L'autrice)"" -
Trovatilla e Rossillina
Un'amicizia insolita: una gatta randagia e una bambola di stoffa che decidono di conoscere il mondo. Poi, una principessa che rifiuta il suo regno, un giovane e bellissimo contadino, il destino degli animali... -
Ma la burocrazia ha un'anima? Fatti e misfatti di un potere senza immaginazione
"Il titolo di questo racconto nasce dal desiderio di fornire in forma interlocutoria e discorsiva alcuni elementi di riflessione su un fenomeno che non dipende da una prescritta chiave di lettura istituzionale. La burocrazia non ha un'identità espressamente politica: la sua anima è del tutto autoreferenziale, perennemente agghindata, per rimanere tale, con un apparente e imprescindibile neutralità. I modi, le forme e la diffusione territoriale dove questo servizio viene svolto sono infiniti, come costante rimane la caratteristica della moltitudine di soggetti che lo dirigono. Salvo lodevoli eccezioni non ha confini la loro mancanza di fantasia, di immaginazione e di scarso realismo contingente. Si tratta di una matrice culturale resa cronica, oltre che da interessi corporativi di categoria, soprattutto dalla scarsità di senso civico di gran parte dei cittadini italici di ogni censo. Consapevole che la semplice descrizione di un fenomeno cosi arido e astratto farebbe addormentare sul divano anche il più volonteroso lettore, ho voluto che le esemplificazioni da me vissute realmente fossero raccontate come la cronaca di un percorso turistico descritto da un cicerone che vuole strattonare un periodo di vita trascorso nella città più bella del mondo, malgrado l'analfabetismo funzionale di chi l'ha governata negli ultimi anni."""" (L'autore)" -
Le alchimie del cuore
Antonio e Francesca, la loro storia d'amore fa da sfondo ad altri personaggi: Umberto, ispettore di polizia, ed Eva, donna misteriosa con un passato oscuro, che gravitano attorno a loro, sino a intrecciarne le vite, portandoli in un ""gioco perverso"""", dove nulla è come sembra e dove l'apparente """"normalità"""" e il pregiudizio sono l'ago della bilancia in un caleidoscopio di dolore, vendetta e follia, che nulla può appagare se non la morte. In questo mondo gli ultimi a morire sono i pregiudizi. È cattiva la gente che non ha mai sofferto, perché quando si prova dolore non si può più voler male a nessuno. Ma quando nonostante tutto, senti qualcosa che fa vibrare il cuore, non domandarti cosa sia, ma vivilo fino in fondo, perché quel brivido si chiama vita."" -
Oltre l'orizzonte, insieme contrapposti
Le leggi della fisica impongono che vi sia un costante aumento di entropia nell'universo e noi due di certo non riusciamo a esserne immuni. Pertanto, nella nostra evoluzione disordinata siamo due anime affini in un tempo che però è agli estremi opposti della stessa clessidra; ivi, vi scorriamo all'interno antiparalleli verso l'orlo dell'orifizio del collo d'oca e pur essendo vicini più di tutto e più di qualsiasi altra cosa, come sempre, non riusciamo mai a sfiorarci. Le parole sono come musica su di uno spartito la cui chiave è il silenzio che ammalia i nostri occhi che si perdono gli uni negli altri in un abbraccio senza essenza: vedere ciò che si sente e sentire ciò che non si vede. Labirinti di se e di ma dipanati da un centro comune come nell'increspatura provocata in uno stagno dal tocco, seppur docile, di un sasso. Ci si incontra al limite dell'orizzonte di un tramonto e si finisce per perdersi nella sua stessa ombra per poi, ovviamente, alla successiva rotazione della clessidra ricominciare. -
Il bivio
Pièce in due atti. In una sera di tardo inverno, due amici di vecchia data, mentre si recano ad una festa di compleanno in aperta campagna, s'imbattono in un bivio anonimo, senza indicazioni. Poco dopo, la loro automobile rimane con la batteria a terra, i loro cellulari non prendono e nessuno sembra passare da quella strada. Mentre attendono un ""prode salvatore"""" dialogando non senza battibecchi e ricordi del passato, prendono coscienza di essere al bivio, costretti a pensare e riflettere """"a nudo"""". Tutti, prima o poi, ci imbattiamo in un """"Bivio"""": riflessione, silenzio o istinto per intraprendere la strada. È allora che i pensieri ci travolgono e si apre il confronto con noi stessi e con gli altri. Un """"Bivio"""" dunque, dove i cartelli sono bianchi, dove non indicano, dove i percorsi sono da cercare e da trovare, dove essere quasi prigionieri in un non luogo apre ad una presa di coscienza inaspettata, dove la connessione tecnologica cessa di esistere per rivelare un mondo smarrito di umani maledettamente sconnessi, che solo nella parola ritrovano la loro umana connessione."" -
Nessuna scelta è per sempre
"Nessuna scelta è per sempre"""" è un romanzo che all'apparenza non ha un tema specifico, se non il romanzo stesso o quello della sua creazione. Racconta dell'incrocio delle vite di almeno quattro protagonisti, ciascuno con una sua particolarità che, alla fine, si ritrovano ad essere riuniti. La destrutturazione narrativa, i flashback, le escursioni in un futuro già scritto, confondono la lettura che si rischiara progressivamente verso il finale." -
Scirocco
"Il titolo dell'opera, 'Scirocco 2019', implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori. All'interno del libro 'Scirocco 2019' (vento della culla del mediterraneo, presente nella rosa dei venti, prende il nome dalla Siria e ha come riferimento l'isola di Zante nel mar Jonio, tanto cara a Ugo Foscolo) si susseguono, in ordine alfabetico: Luca Boscariol con 'Awareness', Gino Cabano con 'Go?e de drento e go?e de fèa', Beniamina Callipari con 'I colori della vita', Emilio Capossela con 'Germogli di poesia', Massimo Cenci con 'Frammenti di vita', Romea Ponza con 'Omeopatia del cuore'."""" (dalla prefazione di Giuseppe Aletti)" -
Le sedie rosse
"Alle sedie rosse è rimasta una parte di me: il dolore possiede una sua energia, quella del mio soffrire era troppo potente per essere trattenuta dentro il mio corpo, sicuramente è evaporata nell'aria ed è stata assorbita dalla natura che mi stava vicino: dai platani, dai loro tronchi, dai rami, dalle foglie che sono riuscite a trasformarla nella loro canzone, quella che sanno suonare mosse dal vento. L'energia non si crea e non si distrugge, ma si trasforma. Quella del mio dolore vibra tra le fronde degli alberi secolari che creano l'ombra alle sedie rosse, al mattino presto, quando il sole nasce dal lago e alla sera, quando tramonta dietro il Giura. E gli uccelli che lì si poseranno l'ascolteranno e la porteranno lontano. Anche la mia canzone se ascoltata, saprà aiutare ad accettare la vita, insegnando quanto sia imprevedibile e strana.""""" -
Svolte
Nella vita di tutti ci sono momenti in cui il corso delle cose assume inaspettatamente una nuova direzione, invitando o costringendo chi se ne trova coinvolto ad operare scelte diverse da quelle in precedenza previste, se non addirittura programmate. Svolte di questo genere sono il filo conduttore di questa serie di racconti, dove i personaggi sono tutti più o meno sorpresi da accadimenti che, nel bene o nel male, danno alla loro esistenza una piega imprevista che, a seconda dei casi, li meraviglia, li destabilizza o li spinge a riconoscere tratti della loro personalità, di cui prima non erano consapevoli. -
Le «mie» prigioni
"Una porta di scuola che si apre è una porta di prigione che si chiude"""" dice Victor Hugo, ma qua la porta della scuola si apre in una casa di reclusione, dove gli alunni sono tutti carcerati, alunni """"ristretti"""" da quelle sbarre di ferro che chiudono loro anche l'aria. Ma la porta aperta della scuola li immette nell'unico spazio felice, il solo dove possono respirare aria di libertà. E tra i banchi e la lavagna diventano alunni normali. Non importa la colpa che stanno pagando, non importa i delitti che hanno commesso, seduti sui banchi di scuola sono diventati dei semplici alunni, che come tutti gli scolari di questo mondo si scontrano con la Grammatica Italiana ed il Teorema di Pitagora. Ma la scuola in carcere non è quella del mattino, e nonostante l'inglese e l'informatica, nonostante i computer e le cartine geografiche, il peso della condanna è troppo grave da portare e di fronte all'insegnante che non è un giudice, si aprono gli uomini e parlano delle loro pene. Questo è un libro di testimonianza, un libro scritto da un'insegnante all'interno di una scuola """"ristretta"""". È una voce che vuol portare fuori da quelle sbarre il grido muto di chi, dentro, cerca un riscatto."