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Satoshi Kon. Il cinema visionario di uno dei più eccentrici protagonisti dell'animazione giapponese
Dietro all'opera di Satoshi Kon, scomparso ad appena 47 anni, si nasconde un universo stratificato di forme, riflessioni, visioni immaginifiche. Con pochi titoli in veste di regista, Kon ha saputo incidere in maniera indelebile sul modo di concepire e raccontare il cinema contemporaneo. Perfect Blue, Millennium Actress, Tokyo Godfathers, Paprika e, naturalmente, la serie Paranoia Agent rivelano un autore maturo, capace di muoversi liberamente nel territorio sottile e mastodontico che si attesta fra reale e onirico. In questo volume, ricco di firme prestigiose, si ripercorre l'intera carriera di Kon, da quella fumettistica a quella di animatore e sceneggiatore, fino ai titoli che lo hanno consacrato come autore in grado di ispirare registi quali Christopher Nolan e Darren Aronofksy e di ridefinire il concetto stesso di visione. Un viaggio attraverso lo specchio del cinema. Prefazione di Marco Müller. -
Downton Abbey. Il fascino sfacciato dell'aristocrazia
Quali sono i segreti che hanno reso così riconoscibile e memorabile l'opera in costume ideata e scritta da Julian Fellowes?Una delle serie più amate da critica e pubblico degli ultimi anni, che rappresenta ormai uno standard elevato di produzione televisiva seriale. Il libro ci guida alla scoperta del complesso mondo ricreato da Downton Abbey, raccontando con uno stile chiaro i suoi punti di forza, ma anche i suoi aspetti più controversi. L'analisi, oltre a concentrarsi sulla serie, prende in esame anche il variegato universo di altre narrazioni, letterarie e audiovisive, che continuano ad accompagnarla. -
Gettare Heidegger. In appendice: Martin Heidegger «Il sito dell'abbandono» (1944-1945). Nuova ediz.
Oggi è sicuramente facile apprezzare e condividere lo spirito di questo libro assai felice e corrosivo, ma Luciano Parinetto lo fece uscire quando più o meno tutti gettavano Marx alle ortiche e si ubriacavano con Heidegger, con le sue inconcludenti oscillazioni a proposito dell'essere, il discutibilissimo intreccio di morte e temporalità, l'ideologico trattamento della tecnica, l'intima connessione fra ontologia e nazismo, l'assurdo culto delle inseità e la larvata teologia. Tutto ciò non depone a favore del ""pensiero"""" di Heidegger, che ha fatto dell'uomo un """"gettato"""", cioè un irresponsabile alienato per definizione, ed è dunque da gettare. Del suo misticismo mal riposto è un probante esempio """"Il sito dell'abbandono"""", che viene pubblicato in appendice con l'originale a fronte."" -
Logica ed etica nel pensiero antico
Il parallelismo che nella visione di Calogero si dà tra storia della logica e storia dell'etica costituisce il motivo teorico soggiacente ai dieci saggi raccolti in questo volume, la prima parte dei quali è dedicata al problema logico, la seconda a questioni etiche. Pur incentrati sul pensiero greco (Presocratici, Sofisti, Socrate, Platone, Aristotele, Seneca, Epitteto), lo trattano allargando la loro considerazione alla filosofia moderna (Constant) e contemporanea (Hegel). In capo alla prima è Aristotele, con la sua concomitante presenza di una logica dianoetica e di una logica noetica, fuse e confuse poi nel concetto di logica classica, che da Aristotele fa sentire la sua presenza fino a Hegel e ancora oltre. In capo alla seconda è Socrate, con la sua concreta unità teoretico-pratica dell'agire, e la sua storia è certamente anche la storia della perdita di quella sintesi e della conseguente emersione di posizioni unilaterali, contrasti e dualismi che tuttavia possono condurre, attraverso la matura coscienza dei termini della distinzione, a ristabilire la necessità della risoluzione del teoretico nel pratico: principio cardine della riflessione filosofica di Calogero. Questo libro costituisce una introduzione propriamente teoretica al problema logico nell'Antichità, ricco di contributi sul problema etico sia dal punto di vista storico che teoretico. Introduzione Aldo Brancacci. -
Anche la vita si pensa. Epilogo di Slavoj Zizek
Così ti dedichi alla filosofia! Con questa affermazione inizia il racconto di un itinerario filosofico personale che Miquel Seguró Mendlewicz trasforma in un originale invito alla filosofia. A partire da sette luoghi comuni antifilosofici (""la filosofia non serve a nulla""""; """"perché pensare tanto se alla fine tutti moriamo""""; """"la scienza finirà per spiegare tutto""""...) l'autore mostra fino a che punto la filosofia forma parte della nostra biografia. Temi come l'esperienza della libertà, la domanda circa la natura dell'amore, del divino e del mondano nella realizzazione della vita umana o i paradossi della conoscenza neuroscientifica vengono affrontati in maniera accessibile al fine di propiziare l'esperienza filosofica del lettore. Un'esperienza che coincide con la sua stessa esperienza di vita. Questo libro illustra che cos'è la filosofia e che senso ha nelle nostre vite. Diverse posizioni filosofiche vengono esposte e spiegate con chiarezza al fine di comprendere che anche la vita si pensa. Con un epilogo di Slavoj Zizek."" -
Esiliato di qua e di là. La vita postuma del Mostro del Sentier
Alla fine di ""Paesaggi dopo la battaglia"""" (1982), il Mostro del Sentier, alter ego grottesco dell'autore e protagonista del romanzo, è vittima di un attentato terroristico. In """"Esiliato di qua e di là"""", pubblicato in Spagna nel 2008, il Mostro si ritrova in un bizzarro regno dei morti, l'Aldiquà, un luogo che ha tutte le caratteristiche di un immenso cybercafé. Solitario e annoiato, il nostro eroe decide di abbandonare l'infinito cyberspazio e di visitare di nuovo il mondo dei vivi, l'Aldilà. Il suo scopo principale è tentare di comprendere le ragioni di coloro che lo fecero saltare in aria e di abbracciarne le teorie e la lotta contro il Sistema. Così, grazie al suo computer, si mette in contatto con ogni sorta di gruppuscoli radicali. Nel corso della sua flânerie cibernetica incontra i personaggi più assurdi: una vicina della sua vecchia casa, simile a una pavoncella dalle piume multicolori, che lo invita a una marcia patriottica contro la peste nordafricana; Alicia, imam di giorno e pornocrate di notte; il Monsignore pedofilo; il rabbino rasta; il barbiere idolatra di Forza Italia; una professoressa svedese che sta scrivendo una tesi sulle sue malefatte; un dittatore in ansia per l'unico voto contrario ricevuto alle ultime elezioni... Tutto quello che succede in questo breve e polifonico romanzo di Juan Goytisolo è allo stesso tempo inverosimile e maledettamente reale, tanto che il nostro povero Mostro, alla ricerca dei perché della sua violenta e improvvisa scomparsa, scoprirà alla fine la dura realtà della nostra società turisticizzata e falsamente liberale, dove Sistema e Antisistema vanno a braccetto e anche il terrore è ormai diventato una merce redditizia e spettacolare."" -
Il pensiero poetante. Saggio su Leopardi
La sapiente guida di Antonio Prete ci accompagna con uno stile chiaro ed elegante nella lettura dello Zibaldone di Leopardi, in un volume divenuto un classico per gli studi leopardiani. Nelle pagine del poeta prende forma un dialogo assiduo tra il pensiero degli antichi e quello dei moderni, ed emergono con forza alcuni grandi temi che ci riguardano da vicino: la centralità del desiderio, la critica della civiltà, la distanza dalla natura, la ricordanza, il rapporto tra finitudine e infinito. -
Inondare le strade di biciclette. Per una politica della mobilità sostenibile e inclusiva
Il libro comprende un'analisi rigorosa, espressa in un linguaggio semplice e chiaro, ma nello stesso tempo approfondito. L'obiettivo è attrarre un pubblico sempre più vasto alla mobilità su bici, proponendo una soluzione tecnica innovativa, indispensabile per allargarne l'uso e migliorare la vivibilità delle città. -
Locus sui. Religioni di luogo
La nozione di luogo, sia nel senso comune, sia nelle diverse discipline che se ne occupano, appare come qualcosa di quotidiano, di noto-a-tutti, e immediatamente disponibile. Ben diversamente altri, come Meister Eckhart, insistevano sulla straordinarietà del luogo, sulla sua misteriosa potenza: ""Luogo indica ciò che abbraccia, contiene, penetra con la sua potenza e, grazie a questo, salva"""". Questo libro guarda al luogo negli stessi termini: qualcosa di originario, un'entità metafisica, che occorre riconoscere. Si tratta, peraltro, di una metafisica """"povera"""", che affonda le sue radici non in teorie sull'Essere, ma in racconti mitici, e soprattutto in pratiche e esperienze che testimoniano, sull'arco di millenni, un originario bisogno-di-luogo. Da questa analisi il luogo emerge come qualcosa di potente, ai limiti della smisuratezza. Al soggetto che lo abita, e ad esso soltanto, il luogo consente di espandersi, - di conoscere la propria specificità, il proprio essere-diverso, e di affermarlo. Nel luogo, nel proprio luogo, sono possibili al soggetto esperienze fisiche e spirituali di intensa creatività, spesso distanti dalla cultura comune, e svolte interamente per se stessi."" -
La forma del concetto nel pensiero mitico
Il volume raccoglie due saggi di Ernst Cassirer (1874-1945), che risalgono ai primi anni Venti del secolo scorso, ossia agli inizi della feconda collaborazione del filosofo tedesco con la Biblioteca Warburg di Amburgo e del suo incontro con gli studiosi raccolti intorno a essa, fra i quali sono da ricordare Fritz Saxl e Erwin Panofsky. Se nel primo saggio, che dà anche il titolo al volume, Cassirer mette a fuoco il tema del mito, cercando la specifica ""forma del concetto"""" che è alla base dei sistemi di classificazione totemici, delle credenze astrologiche, così come delle concezioni magiche, nel secondo saggio (Il concetto di forma simbolica nella costruzione delle scienze dello spirito) egli traccia per la prima volta il progetto di una filosofia incentrata sulle nozioni di simbolo e di forma simbolica, tesa a esplorare le varie forme di espressione dello spirito, e in primis il linguaggio, il mito e la scienza, secondo una prospettiva sistematica mai conclusa o ripiegata su sé medesima."" -
Psicologia di Dante
Il saggio Dantes Psychologie (Psicologia di Dante) pubblicato da Georg Simmel nel 1884, a pochi anni dalla laurea, non è l'ennesima speculazione filosofica tra le innumerevoli e prestigiose già esistenti sul sommo poeta; piuttosto porta alla luce questioni fondative tracciate nel percorso storico da Dante e che il giovane filosofo berlinese rileva dal sommerso. Da qui, la necessità di concentrarsi su un ""ritratto"""" epocale creato ad arte da Simmel avvantaggiandosi delle parole di Dante e, soprattutto, ripercorrendo tutti i suoi capolavori. Il """"viaggio"""", che si distingue in due sentieri, conduce - lungo il cammino esistenziale dell'uomo tra morte e rinascita vissuto dallo stesso Alighieri - alla meta finale della """"conoscenza"""", passando per l'amore terreno e il divino nel desiderio di un """"governo mondiale"""" e di una """"lingua"""" unica. Simmel evidenzia le contraddizioni presenti nell'""""Io"""" di Dante, consapevole sin da subito di aver rivolto lo sguardo a un """"genio"""" che """"è l'espressione più perfetta dello Spirito del tempo"""". Simmel raggiunge gli abissi di Dante e scandaglia con acume i meandri della sua anima servendosi delle """"armi affilate"""" della filosofia e della psicologia della storia."" -
Epistenologia. Il vino come filosofia. Nuova ediz.
Si può filosofare con tutto. Questo libro suggerisce una filosofia con il vino, dove il con - ""insieme a"""" ma anche """"attraverso"""" il vino - apre alla coscienza, alla consapevolezza, alla compassione, alla connivenza e alla comunicazione. Mettendo in questione la modalità convenzionale e moderna di apprezzamento del vino, basata sull'analisi sensoriale e sulla frammentazione secondo l'imitazione del metodo scientifico analitico, si propone una via alternativa che percorre i sentieri di un radicale relazionismo. Il vino diventa così paradigma di un'esperienza relazionale. Nell'incontro con il vino si intersecano immagini e traiettorie e si danno possibilità e creazioni sempre nuove. Tramite un approccio che sensibilizza all'attenzione e all'ascolto, potenzia l'immaginazione, educa alla creatività della percezione, responsabilizza alle scelte che compiamo, il volume, presentato qui in una nuova edizione, aggiornata e ampliata, si propone come una guida per """"imparare a imparare"""" grazie ai nodi creati dall'incontro tra noi e il vino. Un saggio per scoprirsi, con la coda dell'occhio e la sensibilità della lingua, sulla soglia di nuovi compiti che sempre ci attendono."" -
Parola ai film
L'opera cinematografica è a tutti gli effetti un'opera d'arte. È un prodotto culturale, una forma di narrazione che merita - ed esige - di essere analizzata e valutata nella sua autonomia e non semplicemente con finalità di servizio, come ""illustrazione"""" di altro. Ogni film è un racconto, che però non si limita alla semplice narrazione dei fatti, ma utilizza un linguaggio specifico che è parte del racconto stesso, con una sua grammatica, una sua sintassi e una sua storia. Se è vero quindi che i film hanno la capacità di rinnovare miti e riti, con questo libro si tenta di restituire i contenuti intellettuali e formali alla base di alcuni dei film più noti dell'ultimo decennio. Una ricerca tesa a far emergere i presupposti filosofici impliciti che hanno ispirato e mosso gli autori di queste opere. Non per spiegare i film, ma per aprire uno o più orizzonti che ne permettano una fruizione più ampia e approfondita. nUna riflessione che prende quindi le mosse dal film, restituendo la ricca e complessa filigrana concettuale insita nell'opera, concedendo dunque la """"parola ai film""""."" -
Temi fondamentali del Neoplatonismo. Filosofia e spiritualità nel pensiero tardo-antico
La presente edizione raccoglie alcuni saggi di Dodds, per lo più inediti in italiano, scritti tra gli anni Venti e Sessanta del secolo scorso. L'ambito di studi in cui i testi rientrano è quello inerente al Platonismo Tardo o Neoplatonismo, ambito nel quale la figura di Dodds spiccò nella scena degli studi classici del Novecento europeo. I suoi eccellenti contributi sul pensiero filosofico e religioso della tradizione greca, caratterizzati dal rigore del filologo, dall'erudizione dello storico e dall'universalità intellettuale del filosofo, attirarono l'attenzione nel panorama accademico europeo della seconda metà del Novecento verso quel periodo storico chiamato tarda antichità e contraddistinto dall'incontro tra filosofia greca e religione cristiana. Ancora insuperate rimangono le sue letture delle categorie filosofico-religiose antiche di ""razionalità"""" e """"irrazionalità"""" e della genesi e dello sviluppo di quell'epocale fenomeno spirituale chiamato Neoplatonismo."" -
La rivelazione di Ermete Trismegisto. Vol. 3: dottrine dell'anima, Le.
Dopo aver studiato nei primi due volumi l'astrologia e le scienze occulte, poi il Dio cosmico, l'Autore dedica alle dottrine dell'anima un volume non meno importante e non meno erudito dei precedenti. Si resta stupiti dal duro lavoro, dalla sapienza e dall'ingegno messi in opera in quello che, per generazioni, sarà il complemento indispensabile di qualsiasi lettura degli scritti ermetici. Festugière continua la sua esposizione delle dottrine ermetiche, estendendo la sua indagine, come in precedenza, fino a coprire o toccare altre idee filosofiche e religiose della stessa epoca. La parte principale del libro segue un piano semplice e adeguato. Un capitolo introduttivo delinea l'argomento e sottolinea la differenza tra gli scrittori filosofici e semi-filosofici e l'Ermetismo, con il suo ritorno ai miti di cui la filosofia si era presto sbarazzata e, nella misura in cui è platonico, al periodo intermedio del maestro Platone (Fedone), allorquando egli dava pieno sfogo alla sua immaginazione mistica. Segue una discussione sull'origine celeste dell'anima, come insegnata nei loro diversi modi dai filosofi e dagli Ermetisti; dopo, il capitolo II sulla caduta dell'anima nel mondo materiale; quindi, il capitolo III sulle sue esperienze nell'incarnazione e, infine, una disquisizione (capitolo IV) sull'escatologia dell'Ermetismo e sugli altri movimenti che la illuminano. A conclusione, un paio di utili appendici: l'Autore traduce il trattato di Giamblico sull'anima, per quanto può essere recuperato dai suoi grandi estratti in Stobeo, e il malconcio saggio di Porfirio sull'animazione dell'embrione, il primo accompagnato da lunghe note esplicative e il secondo da un commento molto più breve. -
Generare è rispondere o domandare?
"Il destino è la storia che comunque si fa, la storia di cui siamo oggetto e di cui dovremmo invece essere soggetto."""" Il destino oggi sgomita, pretende di imporsi. È facile perdersi se non si traduce con esattezza il senso delle cose e il significato delle parole. In questo fulgido scritto, la ricerca curiosa di Haim Baharier, che spazia tra saggezza biblica e approccio ermeneutico, si mette in cammino sul sentiero della generazione, per comprenderne il senso profondo." -
Roma. Il libro delle fondazioni
Con questo classico, Michel Serres si accosta alla storia per mettere in discussione le teorie sulla violenza e sul sacrificio avanzate dall'amico René Girard. A partire dall'opera di Tito Livio Ab Urbe condita, Serres si interroga da filosofo sulle origini della vita collettiva, ripensando alla fondazione di Roma per descriverne la storia intrisa di violenza e di sangue. Ma anche per proporre una teoria della ""genesi"""" alternativa alla nascita violenta delle comunità umane. Un lavoro decisivo che, interpretando ciò che si cela tra le fondamenta della Città Eterna, opera un'originale riflessione sulla storia e sull'antropologia."" -
Due letture del giovane Marx
Rileggere Marx e, soprattutto, saperlo attualizzare. A partire dalla concezione della natura come ""corpo inorganico"""" dell'uomo sviluppata dal giovane Marx nei suoi manoscritti del 1844, Judith Butler propone una visione innovativa e del tutto diversa della questione ecologica. Con l'acutezza che contraddistingue tutto il suo lavoro teorico e che l'ha resa uno dei principali riferimenti del pensiero femminista e queer, Butler rimette in discussione l'interpretazione del primo Marx, spesso accusato di utilizzare una prospettiva antropocentrica. Nella seconda parte di questa raccolta di scritti ancora inediti in traduzione italiana, l'autrice prende in esame la celebre lettera di Marx inviata ad Arnold Ruge nel 1843 per rilanciare una volta di più il ruolo della filosofia come """"critica spietata"""" in grado di sovvertire continuamente l'ordine stabilito."" -
Filosofia dell'infinito. Scritti scelti (1884-1888)
Questi scritti di Georg Cantor risalgono al periodo nel quale l'autore, esaurita la prima grande fase creativa della sua ricerca, si preoccupò di dotare di giustificazione filosofica e teologica la teoria matematica del transfinito, fondata sulla coraggiosa e controversa concezione attuale dell'infinito, e a inserirla nel più generale contesto del pensiero speculativo. In questa prospettiva, Cantor si confronta con straordinaria competenza e profondità filosofica con le differenti posizioni che la storia del pensiero occidentale - dai Presocratici a Hegel, passando per Tommaso, Spinoza e Leibniz - ha espresso di fronte agli enigmi che l'infinito pone alla ragione umana. -
Tecnica e architettura
«La cornice epistemologica che possiamo ricavare dalla lettura di questo libro ci aiuta a comprendere le forme dell'architettura contemporanea che rispecchiano le tendenze fondamentali del nostro tempo: queste pagine rappresentano un esercizio a ripensare il modo in cui abitiamo. Saper leggere l'architettura significa comprendere come i popoli del passato hanno dato forma ai problemi del loro tempo. In tal senso, l'architettura si configura come un gesto 'complesso': l'opera d'arte è un'affermazione di pensiero.» (dalla Prefazione di Luca Taddio)