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Sul far del crepuscolo. Il destino della filosofia dalla tragedia alla dialettica
Libertà, necessità, desiderio, riconoscimento e destino: il teatro del conflitto. L'essere umano nella tragedia vive il disorientamento che si esprime nello sconcertante interrogativo: che cosa devo fare? Il nostro presente, tra natura, cultura, tecnica e politica sopporta la tragedia e la forza del destino? Nella storia culturale dell'Occidente, dai Greci a Hegel e poi da Simmel a noi, la filosofia è stata capace di portare-a-concetto la dialettica del tragico tale da sollevare il problema della sua essenza e relazione con l'evento dell'essere, con l'umano accadere nella congiuntura, nel kairós, nella storia? Forme e stili di vita, mondi eterogenei, soggettività, passioni e idee, azioni e linguaggi, personaggi sul palco: se la tragedia è la dialettica in scena e se la filosofia è l'antidoto alla theatrokratía, allora è ancora necessario interrogarsi sulle filosofie del tragico e del destino perché ciò ci spinge a fare filosofia nella contingenza del vivente? Per rispondere a questi interrogativi e procedere nel cammino di pensiero che pervade il fenomeno della vita nell'esistenza e del nostro essere nel mondo, Antonio De Simone, in questo volume, ripercorre alcuni sentieri filosofici attraverso la ""messa in scena"""" dei personaggi di un originale palcoscenico filosofico in successive rappresentazioni drammaturgiche che - tra mondo antico, moderno e contemporaneo - hanno dialetticamente vissuto e interpretato da """"attori protagonisti"""" l'intreccio e la """"storia parallela"""" che corre fra tragedia e filosofia."" -
Pandemia amorosa dolorosa. Spring 2020 & go on
Ardore, sfida, qui risiedono assolutezza e risolutezza, senza narrazione né morbidezza; disarticolazione con passione; spregiudicatezza prudenziale e virale; originalità, caparbietà: questo rivelano i versi, dolorosi, amorosi di Nicla Vassallo in un universo, personale e personalistico, esteriore e interiore, universo per nulla universale, universo segnato dalla pandemia, una mania, una malattia che si riversa nella poesia, con denuncia e grazia, senza calunnia né disgrazia. -
Civitas educationis. Education, politics and culture (2020). Vol. 2
"Civitas educationis. Education, Politics and Culture"""" è una rivista internazionale peer-reviewed che promuove la riflessione e la discussione sul legame fra educazione e politica, intesa come dimensione fondamentale dell'esistenza umana. Tale legame ha caratterizzato il pensiero e le pratiche educative occidentali sin dai tempi degli antichi greci, così come testimonia il nesso paideia-polis." -
Logos e logica in Heidegger. Cammini del pensiero
"Was ist das, das Logische?"""" è una delle domande fondamentali del Denkweg heideggeriano, che può quindi essere ripensato alla luce dell'incessante, sempre di nuovo ripetuta, interrogazione della costellazione logos-logica-linguaggio. Dopo una ricostruzione generale del cammino che, a partire dagli scritti giovanili sulla logica, attraverso la tematizzazione del logos negli anni marburghesi, sfocia in una dissoluzione della questione della logica nella questione dell'essenza del linguaggio, vengono analizzate tre 'soste' cruciali di esso: il problematico corso sulla logica del SS 1934, l'interpretazione-appropriazione della concezione """"aurorale"""" del logos e la Erörterung dei """"principi del pensiero"""" nei Freiburger Vorträge (1957). Tentando di 'fuoriuscire' dalla logica tradizionale quale metafisica del logos in direzione di una logica proveniente dal logos stesso, Heidegger compie un percorso circolare che, muovendo dalla logica verso il logos, riconduce infine dal logos a una logica """"più originaria""""." -
La cultura della divorazione. Antropofagia culturale, miti interpretativi ed eredità nel Brasile contemporaneo
Letture, interpretazioni critiche e appropriazioni artistiche dell'Antropofagia culturale sono avvenute, incessantemente, a partire dalla riscoperta delle opere di Oswald de Andrade e del suo celebre Manifesto Antropófago (1928). Partendo dalla constatazione delle ambiguità costruite tra le letture dell'Antropofagia e le principali immagini interpretative che hanno generato miti e stereotipi sul Brasile, sono state indagate le numerosissime appropriazioni artistiche e teoriche della metafora antropofagica - dal Tropicalismo alle più recenti applicazioni psicanalitiche - per comprendere come l'Antropofagia si sia trasformata e che cosa abbia significato e prodotto nel contesto politico e culturale del Brasile contemporaneo. -
Giornale critico di storia delle idee (2020). Vol. 1: Traduzione-Translation.
E. Cerasi, F. Mores, Nota editoriale / Editorial Note LA TRADUZIONE E L’INTRADUCIBILE A. Tagliapietra, Il silenzio, ovvero la riserva dell’intraducibile C. Dolce, Homo, animal tradens et traditum. Sul rapporto tra fi losofi a e antropologia del linguaggio E. Nardelli, Soggetti di traduzione A. Giordano, Due casi di intraducibile: Epepe e il Codex Seraphinianus PERCORSI DI STORIA DELLE IDEE F. Moretti, Aliud dicitur, aliud demonstratur. L’allegoria nel mondo tardo-antico e medievale F. Mores, Tradurre Francesco E. Cerasi, Il monolinguismo del cristianesimo. Note sull’ermeneutica religiosa di Feuerbach C. Boi, Tradurre, interpretare, tradire. Un caso fi losofi co: Hannah Arendt G. Armogida, Il traduttore scellerato. Pierre Klossowski e il teatro dei simulacri G. D’Acunto, Henri Meschonnic e l’arte del tradurre I. Oggiano, Rifl essione sulla traduzione con Jacques Derrida S. Hrnjez, “Più che comunicazione”. La traduzione come prassi sociopolitica CONTROVERSIE M. Duichin, «Per la pace perpetua» o «Alla pace perpetua»? Kant tra giuspacifi smo ed escatologia apocalittica T. Tosi, Le radici culturali della crisi europea. Filosofi a, scienza e arte in Occidente tra il 1850 e il 1930 P. Missiroli, Kant, Foucault e il dire il vero: persona o soggetto? ITALIAN THOUGHT M. Fortunato, Giuseppe Rensi: un j’accuse contro il reale L. Basile, Pasolini “riformista”? Un’ipotesi di lavoro NOTA CRITICA A. Arsena, Ernst Ju?nger e la Sardegna come sineddoche E. Maglione, Nietzsche e Kierkegaard fi losofi dell’esistenza -
Letture di neurosemiotica tra arte e design
Il libro evidenzia come alcune scoperte delle neuroscienze acquisiscano coerenza nelle teorie elaborate dalla semiotica interpretativa e mostra perché non si possa dare per scontato, come fa la neuroestetica, che il senso sia sempre inscritto nella percezione stessa e che qualunque altra interpretazione del ""dato"""" sia superflua in quando non arricchisce ulteriormente il suo contenuto semantico. E, similmente, rileva come non sia più accettabile continuare ad analizzare i fenomeni iconici con gli strumenti della psicologia della gestalt come fa la semiotica visiva greimasiana. La relazione che unisce, oppone e disgiunge il discorso dell'arte con quello del design è osservata all'interno di un campo semantico ed è utilizzata per intersecare l'analisi delle neuroscienze con quella della semiotica. Letture di neurosemiotica tra arte e design ridefinisce l'arte elettronica (net art, cybernetic art, new media art...), come una forma di ingegnerizzazione del processo semiotico attuata per generare fenomeni estetici."" -
La rosa di Paracelso (2019). Vol. 2
Fin dagli anni Novanta con la pubblicazione degli atti delle conferenze di Utrecht (Università di Groninga, 1989) e di Parigi (Collège de France, 1991), le fonti, i temi e il simbolismo dell'alchimia hanno ricevuto un'attenzione particolare da parte del mondo accademico. In particolare, la recente riedizione di The Hermetic Museum - Alchemy & Mysticism, il cui contenuto si focalizza su un aspetto prettamente visuale - assieme alla collettanea di saggi Lux in Tenebris hanno messo in luce un carattere multidisciplinare dell'ambito di ricerca, così come di determinati autori, testi o determinate tradizioni ermetiche. Ed è stato così mostrato come determinati temi e modelli dell'alchimia abbiano pervaso l'ambito musicale, così come quello letterario e scientifico. Tuttavia, l'influenza del simbolismo alchemico e dei processi ad esso legati non è stata limitata a una considerazione di solo carattere storico. Dinamiche di natura rituale, cerimoniale ed iniziatica son state analizzate - tra i vari e multiformi casi di tradizioni religiose o singoli gruppi iniziatici - negli studi di David Gordon White, Hugh B. Urban, così come in quelli di Hans Thomas Hakl e molti altri. -
Gaviese. Un vocabolario
«Le lingue, nel nostro tempo, stanno vivendo momenti difficili ovunque sulla Terra, dal Nord del mondo opulento, ma in crisi, al Sud sempre più povero e senza speranza. Secondo l'Atlante Unesco delle lingue, ""su circa 6.000 lingue esistenti nel mondo, più di 200 lingue si sono estinte nel corso delle ultime tre generazioni, 538 sono in situazione critica, 502 seriamente in pericolo, 632 in pericolo e 607 vulnerabili... In Italia le lingue a rischio sono 31: 5 sono seriamente in pericolo (Thitschu, Croato del Molise, Griko del Salento, Griko della Calabria e Gardiol); 22 in pericolo (Occitano, Franco-provenzale, Piemontese, Ligure, Lombardo, Mocheno, Cimbro, Ladino, Sloveno, Friulano, Emiliano-romagnolo, Faetano, Arbéreshé-Albanese, Gallo-siciliano, Campidanese, Logudorese, Catalano-algherese, Sassarese e Gallurese, Corso), 4 sono vulnerabili (Walser-Germanico, Veneto, Napoletano-Calabrese, Siciliano)"""". È questo uno degli effetti della globalizzazione che tende a promuovere soltanto le lingue che sono funzionali alla universalizzazione del mercato e della società dei consumi, spacciando questa operazione come un processo di unificazione pacifica e democratica del mondo. E in questo clima di abbandono linguistico le parlate locali sono ovviamente le più penalizzate, se persino la maggior parte delle lingue nazionali rischiano di diventare subalterne, come in passato è successo ai dialetti, rispetto alle lingue scelte dal mercato. Ma in questa subalternità delle lingue nazionali c'è una responsabilità da parte delle élite di governo dei vari stati che spesso sono le prime ad abdicare all'uso della propria lingua. Facciamo un esempio: tra le iniziative assunte dai recenti governi italiani per migliorare i conti dello Stato, i legislatori ne hanno introdotto una denominata """"spending review"""" che, al di là degli incerti risultati, vuole dire """"revisione della spesa"""" che in italiano suona benissimo ed è chiaro per tutti gli interessati, cioè i cittadini italiani. Ma gli apparati hanno bisogno di adeguarsi al linguaggio formale della burocrazia planetaria e lo fanno quasi per forza d'inerzia, come certi politici italiani che usano parole straniere o latine che non conoscono inciampando in clamorosi strafalcioni. In questa situazione di moria linguistica, ben venga dunque un'opera come quella di Bruno Arecco, appassionato cultore del dialetto gaviese e della cultura paesana. Un'opera che ritengo importante per la vastità dei lemmi trattati e per le spiegazioni che fornisce in modo chiaro e preciso per ciascuno di essi e in particolare per quelli che maggiormente attengono alla tradizione non solo linguistica, ma anche socioeconomica dei nostri territori. Qual è stato il suo intento nell'accingersi alla compilazione di questo dizionario Bruno ce lo spiega in alcuni pensieri in dialetto che concludono la sua introduzione e che esprimono compiutamente la sua filosofia linguistica dialettale. Uno di essi, il primo, credo sia la perfetta sintesi di che cosa significa il dialetto per un madrelingua dialettale: una sorta di liquido amniotico entro il quale si muove a suo agio, naturalmente, senza inibizioni, al di fuori del quale si sentirebbe sperduto e la sua parlata ne risentirebbe in spontaneità riflessiva ed emotiva. Perché chi è abituato a pensare in dialetto ci pensa tutto, dalla filosofia alle cose spicciole, e il... -
Basi linguistiche della semiotica. Teoria e storia
"Basi linguistiche"""" come """"basi epistemologiche"""" della semiotica; basi che delineano una teoria molto precisa: la semiolinguistica, contrapposta a un generico """"campo semiotico"""". Qui il segno verbale occupa un posto di rilievo essendo condizione imprescindibile della riflessione su tutti i segni, verbali e non verbali. È pertanto difficile per la semiotica fare a meno della linguistica, la quale, a sua volta, deve partire dalla nozione di segno, e dunque darsi una costituzione semiotica, per potersi occupare del segno verbale stesso. Una buona ricerca teorica, inoltre, non può prescindere da una """"tradizione scientifica"""": la dimensione storica acquista così una valenza epistemica. In questo quadro il libro colloca la questione dell'arbitrarietà del segno, della traduzione, dell'onnipotenza semiotica delle lingue, della dialettalità della semiosi, della natura stratificazionale del linguaggio, muovendosi con un passo teorico e storico." -
La despazializzazione della giustizia
Un'acuta analisi del nostro tempo sulla separazione tra spazio geometrico e spazialità vissuta che oramai trapela con una certa iridescenza in ogni forma di vita organizzata. Garapon ci fotografa la despazializzazione, con la sua impeccabile maestria intellettuale che deriva dai tanti anni spesi nello studio di questa tematica, osservando i più rilevanti ambiti del discorso giuridico nei quali si è manifestata, vale a dire: lo spazio normativo, lo spazio civico, lo spazio processuale e infine lo spazio della decisione. Ne emerge un'opera avvincente che consegna al lettore una nuova semiotica concettuale, utile per la comprensione dei futuri assetti normativi e della giustizia a venire. -
Episteme. Un laboratorio dei saperi e delle pratiche educative nella scuola superiore. Vol. 11
A cura del Liceo Statale Maria Gaetana Agnesi (Merate). Episteme, ovvero il sapere scientifico. Abbiamo scelto questo termine per indicare un vero e proprio laboratorio dei saperi e delle pratiche educative e come simbolo il labirinto rappresentato sulle antiche monete di Creta. Perché questa scelta? Il labirinto è un problema: rappresenta infatti la ricerca dell'unico percorso che conduce a una meta, la quale può essere all'esterno (in tal caso l'abilità consiste nell'attraversare il labirinto per trovare l'uscita) oppure al centro del labirinto stesso (da dove poi si può uscire ripercorrendo a ritroso il cammino percorso). Quest'ultimo è il caso del labirinto di Creta, che nella sua iconografia tradizionale è unicursale, ovvero è un falso labirinto, consistente in una sola strada, tortuosa, aggrovigliata, ma priva di biforcazioni ed incroci, in cui non è possibile perdersi. Tale significato è coerente con quello che vogliamo dare al nostro lavoro: un percorso tortuoso, lungo, a volte faticoso, che però tende verso una meta ben definita. Può darsi che poi, una volta raggiunta, questa si presenti come un nuovo problema e un nuovo inizio: ricominceremo a porci domande e a cercare risposte per raggiungere una nuova meta. -
Artiste italiane e immagini in movimento. Identità, sguardi, sperimentazioni
Il volume si propone come contributo alla storicizzazione e alla lettura critica delle artiste italiane in relazione al cinema sperimentale e alle arti elettroniche, dalla seconda metà degli anni Sessanta a oggi, con particolare attenzione ai temi dello sguardo femminile inteso come anti-egemonico e sovversivo, del ruolo delle donne negli apparati produttivi, della specificità dell'autorialità femminile. I saggi - dedicati a Daniela Bertol, Giosetta Fioroni, Ida Gerosa, Laura Grisi, Federica Marangoni, Martina Melilli, Marisa Merz - e le interviste a Pia Epremian De Silvestris e Rosa Foschi si concentrano su casi studio particolarmente significativi per riflettere attorno ai temi dell'autobiografia, dell'autorappresentazione, delle genealogie e, per attrazione o distanza, della dimensione simbolica femminile nonché della politicità, in un'angolatura quest'ultima - che problematizza la militanza. -
L' imprecisa contrazione dell'uno. Saggi su Cusano, Bruno, Montaigne
L'insormontabile imprecisione della manifestazione dell'Uno costituisce il filo conduttore dei saggi qui raccolti. Essi vertono su tre protagonisti, tra i più vivaci e creativi, dell'effervescente e lacerata età rinascimentale (Nicola Cusano, Giordano Bruno, Michel de Montaigne) e attraversano temi che si dispongono su due versanti: su quello antropologico sono affrontati la formazione della personalità e la conseguente prospettiva educativa, la ricerca della pace tra le religioni, la pietas come vincolo primordiale tra tutti i viventi e il suo porsi a fondamento dell'etica, la saggezza come mestiere di vivere, la tolleranza. Sul versante teorico si assume a paradigma di una teoria dialettica dell'imprecisa contrazione la filosofia di Bruno sullo sfondo e nel confronto con la sua matrice cusaniana. I tre saggi incentrati sul Nolano e su alcuni suoi fini interpreti intendono mostrare l'originalità della consapevole scelta di questi di perseguire un modello teorico che squaderna il pensiero dell'Uno in due registri teorici paralleli, quello dell'immanentismo naturalistico e quello dell'idealismo trascendente. -
Teoria e critica della regolazione sociale. Ediz. italiana e inglese (2020). Vol. 2: Diritto e antropocene. Mutamenti climatici e trasformazioni giuridiche.
"Alla base c'è la consapevolezza che il pianeta non può prestarsi a una prospettiva di crescita illimitata e continua. Si impone l'esigenza di un nuovo equilibrio, a partire da una crescita sostenibile dal punto di vista ecologico e sociale, la cui costruzione non può prescindere da una visione olistica. Non si può pensare, insomma, di cambiare il rapporto tra l'umanità e la biosfera senza cambiare anche i termini delle relazioni che gli uomini intrattengono tra loro. E non si può certo pensare di riuscirci, ma neanche di provarci, restando chiusi dentro recinti accademici tristemente consolidati. Motivo per cui in questo numero abbiamo pensato di coinvolgere studiosi appartenenti a diverse aree disciplinari, in modo da incrociare sia questioni etiche e teoretiche che profili specificamente giuridici""""." -
Journal of theatre anthropology (2021). Vol. 1: origins, The.
The first issue of Journal of Theatre Anthropology, ""The Origins"""" (256 pages with illustrations), features articles and studies translated into English or written in their original languages (Spanish and French), with a foreword by Eugenio Barba and an editorial by Julia Varley. Organised into five sections, Origins, Comments, Reflections and Discussions, Recurring Principles and News, the contributions range from early research on theatre anthropology to the reflections of scientists and theatre historians such as Jean-Marie Pradier, Peter Elsass, Nando Taviani, Franco Ruffini, Nicola Savarese, Patrice Pavis, Moriaki Watanabe, to testimonies of performers such as Julia Varley, Ana Correa, I Made Pasek Tempo, Sanjukta Panigrahi and others."" -
Il libro dopo la carta. Intersezioni empiriche e prospettive immaginali
L'avvento dell'ebook pone una serie non trascurabile di riflessioni sul cambiamento della lettura al tempo dei social network e delle interazioni in absentia, in un momento storico in cui l'agire narrativo assume modalità e varianti sempre più innovative e, a tratti, indecifrabili, e non solo a causa dell'emergenza pandemica. Il libro inteso come contenitore, arsenale di parole e volano di diffusione di forme di sapere specializzato si impone come simulacro di realtà passate e future, calibrate in spazi di condivisione che la società connessa non può rimuovere né trascurare. Conferma ne è il fatto che il libro non cede il passo dinanzi all'ebook, la cui diffusione - almeno in Italia - è ancora molto limitata, seppur in ascesa. I dati elaborati dall'Istituto nazionale di statistica (Istat), dal Centro per il libro e la lettura (Cepell) e dall'Associazione italiana editori (Aie) attestano un trend per molti aspetti sorprendente, caratterizzato dalla crescente interazione tra carta e digitale. Che il cartaceo sia ancora il supporto preferito dai lettori consente di analizzare il fenomeno della lettura su un piano interpretativo che contemperi ricerca empirica e qualitativa, sullo sfondo delle innovazioni funzionali imposte dai lockdown e dal confinamento domestico. Prefazione Angelo Piero Cappello. -
Custodire, concepire. Il tempo e l'eccedenza (delle cose)
Ogni giorno viviamo il passaggio tra due forme di tempo, il tempo cronologico, profano o lineare, e il tempo interiore o non-tempo, che vive di una dimensione mai confinata. Il tempo cronologico è il tempo diritto, che si misura in un prima e in un dopo, il tempo che prende, divora e inghiotte, che ci stringe e rinserra nel nostro tentativo, sempre maldestro e sempre sconfitto, di rinchiuderlo o fermarlo. È il nostro esperire il tempo in relazione a un oggetto, inafferrabile e mutevole come tutti gli oggetti dell'esistenza. E poi c'è l'altro tempo, il tempo interiore, capiente e accogliente, il tempo circolare, che si apre e che contiene, e che più si apre più contiene. È il tempo custode e fecondo, che fa alleanza con tutto quello che siamo, che vive di spazio, respira di essere. Perché ogni giorno facciamo il tempo, ogni giorno cominciamo tutto il tempo che siamo. -
La famiglia delle spiegazioni teleologiche. Spiegare per mezzo dei fini
Cos'è una spiegazione teleologica? In termini semplici possiamo dire che si tratta di una spiegazione in cui qualcosa viene spiegato per mezzo di un fine, uno scopo o una funzione. Questo tipo di spiegazione ha avuto un largo uso anche in ambito scientifico per lungo tempo, salvo poi essere messa in discussione perché ritenuta problematica e illegittima. Questo libro ci guida tra i diversi modelli di spiegazione teleologica per fare chiarezza. -
Ethos, logos e pathos. Percorsi di etica. Studi in onore di Paola Ricci Sindoni
Il volume raccoglie i saggi dei colleghi e degli studiosi che hanno voluto rendere omaggio alla carriera accademica e scientifica di Paola Ricci Sindoni, docente di Filosofia morale e di Etica e grandi religioni presso l'Ateneo di Messina. Al suo impegno didattico si è affiancato nei decenni un intenso lavoro sul piano civile e sociale attraverso una costante attività di giornalista editorialista in varie testate nazionali e in associazioni culturali, in particolar modo sui temi dell'etica applicata. I contributi qui raccolti intendono offrire un quadro dei suoi tanti interessi di ricerca: dal pensiero di Karl Jaspers, a cui ha dedicato giovanissima due importanti monografie, agli studi sulla cristologia filosofica e sulla struttura filosofica della mistica, e ancora al pensiero femminile e al pensiero ebraico contemporaneo.