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Clifford Geertz. Il lavoro dell'antropologo
Prendendo spunto dal pensiero di uno dei principali antropologi del XX secolo, il testo discute criticamente i fondamenti teorici e il ruolo sociale dell'antropologia e delle scienze sociali. Analizza l'importanza del lavoro Clifford Geertz nel superamento delle ortodossie che hanno dato forma alla concezione moderna della scienza: la fede nella verità e nel metodo univoco e fisso, il mito dell'oggettività e della neutralità dello scienziato, l'ideale della conoscenza come rappresentazione e della rigida separazione fra teoria e dati. Articolando strumenti concettuali appartenenti a diverse correnti di pensiero (dall'ermeneutica alla fenomenologia, dalla sociologia comprendente alla filosofia del linguaggio, dalla critica letteraria alla filosofia della scienza post-empirista) il saggio affronta i profondi cambiamenti nelle condizioni del lavoro antropologico, riflettendo sulla natura dell'esperienza etnografica e sulla sua restituzione testuale. Problematizza la situazione dello studio sul campo analizzando i microprocessi della vita quotidiana e la traduzione attraverso confini culturali. Da queste prospettive geertziane, il volume invita a riflettere sulla produzione delle forme culturali nell'intreccio fra sistemi simbolici e sistemi di potere. Definisce il ruolo dell'antropologo nel mostrare le differenze sempre sottili che costituiscono le realtà sociali in termini complessi, sottraendole a vuoti universalismi, preoccupanti naturalizzazioni o pericolosi «scontri fra civiltà». -
Per chi suona la campana? Il mistero della morte
"È giunta, ormai, l'ora di andare, io a morire, voi a vivere. Chi di noi vada a miglior sorte, nessuno lo sa, tranne dio"""". Così si chiude l'""""Apologia di Socrate"""", una delle prime grandi riflessioni su che cosa sia la morte. E Paolo di Tarso, scrivendo ai Corinzi, domanda: """"Dov'è, o morte, la tua vittoria?"""". Passano i millenni, ma l'interrogativo continua ad accompagnarci: che cos'è la morte? E perché ci spaventa? """"Per chi suona la campana""""? ci guida attraverso la storia dell'uomo e grazie alla letteratura, alla filosofia, all'arte e alle religioni ci fa scoprire come nei secoli sia stata percepita la morte fino ad arrivare a oggi, alla morte ostentata quotidianamente dai mass-media. E proprio oggi, la morte è diventata oscena, ovvero non rappresentabile per quello che è realmente. È in qualche modo scomparsa, ha smesso di far parte del corso della vita. Grazie a questo piccolo e agile libro di Oreste Aime, invece, è possibile tornare a riflettere su questo mistero, difficile, quasi incomprensibile, sia che ci riguardi personalmente sia che tocchi gli altri." -
Introduzione alla sociolinguistica
La lingua è un elemento fondamentale della cultura e della società. Cinquantanni di ricerche sociolinguistiche hanno permesso di conoscere, in modo sempre più approfondito, le interazioni tra lingua e società: attraverso l'analisi del linguaggio è, infatti, possibile addentrarsi nella complessità della struttura sociale, nelle sue dinamiche e nei suoi conflitti. Una sociolinguistica orientata in senso antropologico, come quella proposta in questo libro fondamentale da Giorgio Cardona, ci permette di comprendere appieno gli aspetti sociali, culturali e ideologici dell'uso del linguaggio, di scoprire come, operando sottili azioni di rielaborazione del linguaggio, diventi addirittura possibile intervenire sui rapporti tra individui, e come ogni cambiamento culturale si rifletta direttamente sul linguaggio e lo trasformi. Introduzione alla sociolinguistica è, quindi, il punto di partenza necessario per comprendere come la lingua, specchio della società che la crea, agisca a sua volta tanto prepotentemente su di essa da arrivare ad essere la sua spina dorsale. -
Genealogie dell'immaginario
Fino a pochi anni fa, nella lingua italiana e nei suoi dizionari, ""immaginario"""" era soltanto un aggettivo che serviva a distinguere le entità create dalla fantasia da quelle del mondo reale. C'erano i personaggi immaginari, i mondi immaginari, il sostantivo era una rarità dal significato non ben definito; immaginario è dunque una parola in parte nuova, che è cresciuta nell'uso degli ultimi venti-trent'anni. Se l'immaginazione è la fabbrica delle immagini, l'immaginario ne è il repertorio (magazzino o museo). L'immaginazione è un processo attivo e creativo; l'immaginario è una parola dal significato ancora non perfettamente definito, ma è anche in un certo senso la tomba dell'immaginazione. A partire da questa riflessione, si sviluppa """"Geneaologie dell'immaginario"""" che, attraverso un percorso ricco di fascino (che va dal cinema alla pittura, dalla psicoanalisi alla letteratura), raccoglie e dispiega le molteplici versioni dell'immaginario, lasciandone intatte la complessità e l'ambiguità. Un luogo comune? Un parente povero dell'immaginazione? Oppure veramente il luogo dove tutto è possibile, dove il mondo si trasforma di continuo: un archivio, un magazzino che ciascuno di noi possiede e in cui stipa non solo le sue fantasie, ma il suo mondo, reale come quello che ci circonda."" -
Multiculturalismo. Una mappa tra filosofia e scienze sociali
A partire dagli anni Settanta del Novecento, nelle società occidentali acquistano centralità le lotte di nuovi soggetti, come le donne e gli omosessuali, per il riconoscimento della loro differenza peculiare. Anche le comunità etniche pretendono che la loro diversità culturale venga accettata e riconosciuta nello spazio pubblico. Negli anni Ottanta poi, accanto a queste battaglie per l'emancipazione e l'autodeterminazione personale o di comunità intere, si assistette a una parabola crescente di nazionalismi e fondamentalismi di ispirazione religiosa. Multiculturalismo è la parola-chiave che riassume la molteplicità e la complessità di questa mutazione epocale tuttora in corso. La sfida cui le società odierne sono chiamate è quella di ridefinire l'intera panoplia dei concetti politici moderni (cittadinanza, identità nazionale, sovranità dello Stato), finora considerati come una sorta di universali ""evolutivi"""", alla luce della nuova situazione. Ma solo un lavoro di autoriflessione critica, di natura anche filosofica, della cultura occidentale potrà riuscire a mettere a fuoco la questione multiculturale nella sua portata storica effettiva, cioè nel suo essere al contempo un'eredità del colonialismo e l'esito dei processi e delle dinamiche della globalizzazione. Partendo da queste premesse, l'autore riflette sull'evoluzione delle società contemporanee, costrette ad adattarsi velocemente alle nuove esigenze nate dalla convivenza di popoli con culture e storie molto diverse tra loro."" -
Immigrati e tempo libero. Comunicazione e formazione interculturale a cielo aperto
I luoghi del tempo libero sono oggi diventati meticci: le spiagge, i lungolaghi, i parchi, i giardini pubblici, i centri commerciali sono luoghi dove la convivenza interculturale è un dato di fatto. Famiglie originarie di altri paesi, con tratti somatici, abbigliamenti, lingue che rimandano a mondi lontani, nelle quali visibilmente convivono diverse generazioni, sono sempre più ""vere presenze"""" nelle occasioni en plein air del tempo libero. Gli spazi dedicati al tempo libero rappresentano bene la complessità, la ricchezza, le contraddizioni di una società (quella italiana) che sempre più si caratterizza come multiculturale. Ma i luoghi aperti del tempo libero sono inevitabilmente anche spazi per la formazione, per lo scambio attivo di comunicazione, per la rappresentazione della propria identità e per l'osservazione di quelle altrui. Se la formazione degli immigrati avviene in gran parte nei luoghi canonici recenti ricerche hanno dimostrato che è il territorio che conferisce un imprinting formativo importante a chi lo frequenta, lo vive, lo abita. Il volume parte da queste considerazioni per analizzare gli aspetti pedagogici e formativi (per lo più informali) che nascono e si sviluppano nelle occasioni del tempo libero e scoprire come proprio queste siano le occasioni in cui l'integrazione e il meticciamento culturale sia più semplice e più vero."" -
Formare on line i docenti di lingue e italiano L2
Se oggi l'Unione Europea conosce un'unità e una coesione economica e monetaria, quella culturale è ancora lontana, resa più difficile dalle diverse lingue che vi sono parlate. Per questo motivo sono previsti dei piani formativi che dovrebbero portare ogni cittadino europeo a parlare almeno altre due lingue, oltre a quella madre. Solo in questo modo si potrà realizzare una piena ed effettiva unità. Per questo ci vogliono anni e, soprattutto, si devono prima preparare quegli insegnanti che dovranno poi formare i futuri studenti. A partire da questa situazione, dalle indicazioni espresse dall'Unione, ""Formare on line i docenti di lingue e italiano L2"""" riprende il tema della formazione a distanza (di insegnanti e studenti) e fornisce un quadro organico di tutti quegli strumenti che sono oggi resi disponibili da Internet (dai Master on line al tutoraggio fino alle possibilità offerte da YouTube o Second Life). Per questo il libro curato da Paolo Balboni e Umberto Margiotta si impone come un punto di riferimento per chi deve tenersi al passo con la didattica e, soprattutto, con i nuovi media offerti dallo sviluppo della tecnologia."" -
La nuova politica locale
Da quando (1993) l'elezione diretta del sindaco e del presidente della provincia ha conferito un peso specifico maggiore a questi enti, il ruolo di comuni e province nella politica italiana è cambiato. I cittadini, oggi, hanno maggiori possibilità di incidere sulla vita della comunità locale. La politica locale è divenuta più importante per la vita quotidiana delle persone; verso le istituzioni territoriali si indirizzano sempre più numerose domande, aspettative e proteste dei cittadini. La nuova politica locale serve proprio a capire come funzionano e di cosa si occupano gli enti locali. Dopo aver spiegato le ragioni della storica debolezza delle autonomie locali, il libro affronta gli aspetti più rilevanti che definiscono oggi il governo locale: l'evoluzione istituzionale dei comuni e delle province nell'Italia repubblicana; il decentramento dei poteri ed il nodo delle relazioni tra enti locali, regioni e stato; le riforme degli anni Novanta, che hanno fatto nascere una nuova classe politica locale e, in particolare, i ""nuovi sindaci""""; le nuove strategie ed i nuovi contenuti delle politiche pubbliche locali; fino alla diffusione recente di forme innovative di """"democrazia deliberativa"""". Questo libro spiega perché la politica locale è tutt'altro che una politica minore, offre un quadro delle caratteristiche e del funzionamento di comuni e province e dice chi sono e quali poteri hanno, oggi, gli attori della politica locale."" -
Umanizzare l'umanitarismo? Limiti e potenzialità della comunità internazionale. Con CD-ROM
Che cos'è l'umanitarismo? In che cosa consiste l'intervento umanitario? Come si interviene per soccorrere popolazioni in difficoltà e contribuire a processi di riconciliazione, ovvero alla ricostituzione di società democratiche e rispettose dei diritti umani? Il testo prende spunto da tali domande generali per comprendere perché, negli ultimi tempi, le parole umanitarismo e intervento umanitario siano divenute sempre più il fulcro di accesi dibattiti nelle arene pubbliche nazionali e globali e perché vengano sempre più spesso utilizzate in modo improprio e addirittura connesse all'ingerenza bellica. Sullo sfondo della recente trasformazione dell'ordine geopolitico mondiale, Umanizzare l'umanitarismo? analizza l'idea e le pratiche dell'umanitarismo, così come si sono venute a trasformare nel corso del tempo. La ricerca prende, dunque, avvio da una concezione di umanitarismo inteso come azione atta a prevenire forme di violenza armata, come aiuto portato a popolazioni in situazioni di conflitto o calamità naturali, come partecipazione a processi di pacificazione e di sviluppo. A partire dal punto di vista di attori istituzionali e sociali coinvolti in attività umanitarie, il testo si focalizza quindi sul ruolo e sui limiti dell'intervento della comunità internazionale, intesa come ambito sovranazionale di tipo istituzionale e come società civile globale, composta da un insieme diversificato di attori sociali. -
Cinema e rock
Cinema e rock, ovvero la storia di un legame che dura saldo da oltre cinquant'anni, un numero impressionante di film, di registi, attori e musicisti, ma anche e soprattutto un'attenta analisi di costume. Ripercorrendo il filo rosso che lega il cinema alla musica (e alla cultura) rock e pop, Umberto Mosca ci restituisce una ricostruzione di quei momenti storici: da Elvis Presley ai Beatles, da Tommy ai Blues Brothers, da Woodstock a Shine A Light, il libro è un ritratto a tutto tondo di sessant'anni di storia americana ed europea. Struttura portante dell'opera è la definizione delle tipologie filmiche essenziali all'interno delle quali è andata via via organizzandosi tale massiccia produzione, in modo da offrire un ampio paradigma che funzioni come insieme di differenti modelli interpretativi (dalla Rock Opera al Biopic, dai film di finzione con le rockstar ai vari tipi di Rockumentary ecc.). A ciascuna di queste tipologie corrisponde un capitolo del volume all'interno del quale ha luogo un'analisi critica di opere realizzate in decenni diversi, in modo da fornire un percorso che, secondo una prospettiva storica, consenta di individuare sia gli elementi di ""continuità"""" sia quelli di """"rottura"""" rispetto alle varie tendenze artistiche dominanti."" -
Dal graffito artistico al graffito vandalico. Psicodinamica di una nuova dipendenza compulsiva
In questo volume vengono analizzate le basi psicodinamiche che sembrano spingere in modo compulsivo alcuni individui a imbrattare ogni angolo delle nostre città. Un tale fenomeno sembra indicare da un lato manifestazione di libertà, ma dall'altro l'espressione di atti di sopraffazione, violenti e distruttivi che obbedisce a una coazione a ripetere degli impulsi. Molti giovani agiscono spesso in maniera impulsivo-compulsiva e sviluppano una dipendenza patologica al pari di altre compulsioni, il cui meccanismo di eccitazione assomiglia a quello del gioco d'azzardo, della cleptomania, della piromania, dello shopping compulsivo e altri comportamenti psicopatologici ipomaniacali. Vengono presentati i risultati di uno studio condotto a livello nazionale con un campione di preadolescenti e adolescenti inclini al ""graffitismo sporco"""" o """"da bomboletta facile"""" - così come gli autori lo hanno denominato. I dati evidenziano la presenza in tali giovani di uno spiccato tratto eccitatorio-compulsivo e modalità legate al bisogno urgente di gratificazione immediata in opposizione al senso di vuoto, di noia, alla solitudine, alla mancanza di riferimenti interiori."" -
Sociologia contemporanea. Bauman, Beck, Bourdieu, Giddens, Touraine
Zygmunt Bauman, Ulrich Beck, Pierre Bourdieu, Anthony Giddens e Alain Touraine: cinque figure fondamentali della sociologia contemporanea, veri e propri ""classici"""". Più di altri, essi hanno contribuito a cambiare il nostro modo di vedere la società. Eppure, malgrado tale importanza, mancava in Italia uno studio che ne considerasse in modo sistematico il pensiero. Da qui l'idea di questo libro. Si compone di cinque capitoli, uno per ogni autore, con una struttura pressoché identica. Dopo una breve introduzione, vi sono le due principali sezioni, la prima dedicata alla teoria della società dell'autore e la seconda alla sua interpretazione degli sviluppi della modernità nel secondo Novecento; segue poi una discussione critica, per terminare con un'articolata bibliografia dei principali testi dell'autore e sull'autore. Il volume si chiude infine con cinque brevi ritratti biografici. Con le teorie di questi studiosi, si è al cuore dei principali nodi presenti nell'attuale dibattito nelle scienze sociali (e non solo). Il lettore può così trovare nei loro differenti approcci, e nelle loro differenti sensibilità, una mappa dei problemi del nostro tempo."" -
La censura sui balli teatrali nella Roma dell'Ottocento
Per chi intenda studiare i meccanismi della censura teatrale nel secolo XIX, Roma rappresenta sicuramente un osservatorio privilegiato, per la presenza di un articolato sistema di censura e di controllo preventivo e repressivo delle produzioni teatrali, nel quale particolare importanza rivestiva, accanto al politico, l'aspetto religioso e morale. Una produzione teatrale, prima di andare in scena, doveva passare un esame triplice, addirittura quadruplice nel caso che se ne volesse stampare il libretto o il programma. Ciò che le autorità ecclesiastiche e politiche temevano era la sua capacità di influenzare gli spiriti più sensibili e facilmente infiammabili. Altrettanto funesta era considerata l'esposizione del corpo degli attori, dei cantanti e soprattutto dei danzatori, in particolare delle donne, che per il solo fatto di esporre se stesse in pubblico, contravvenendo alla regola che le voleva relegate nello spazio domestico e alla consegna del pudore e della riservatezza, si riteneva concentrassero in sé tutte le possibili nefandezze. Grazie ad un accurato lavoro di ricerca sul campo e sulla base dei documenti rintracciati, Ornella Di Tondo ricostruisce quel particolare momento storico e individua le principali modalità attuate dai censori per neutralizzare nei balli da loro esaminati qualsiasi elemento considerato non idoneo, nello sforzo di imporre una gestualità e un tipo di movimento ""ordinato"""", scevro di connotazioni sgradite, disciplinando così l'arte della danza."" -
Economia della formazione professionale
Conoscenza e formazione sono sempre più al centro dell'attenzione politica ed economica e costituiscono uno degli assi portanti delle strategie di gestione e di sviluppo aziendale, come pure di intervento degli enti pubblici, tanto su scala internazionale quanto nei contesti nazionali e regionali. Ciò è in stretto legame con il ruolo assunto dal capitale umano e dalle competenze che, in un mercato globalizzato e agguerrito, sono diventati fattori decisivi per la competitività delle aziende e per il benessere degli Stati. Basti pensare agli sforzi dell'Unione Europea tesi ad incentivare iniziative formative in ambito sia pubblico sia privato. Diventa perciò essenziale capire il ruolo della conoscenza quale risorsa strategica e bene d'investimento, valutarne il contributo alla produttività, ma anche catturare l'efficacia e l'effetto di ritorno dei percorsi di formazione di base e continua. Sono queste alcune delle questioni fondamentali dell'economia della formazione che in questo volume vengono affrontate con specifico riferimento alla formazione professionale, una delle chiavi di volta per l'economia dei prossimi anni. Partendo da un confronto dei sistemi formativi nei principali paesi europei e da un'analisi di studi svolti negli ultimi anni, il libro"" sviluppa diversi aspetti della formazione professionale, come i suoi costi e i suoi benefici, il suo contributo per il successo dell'azienda, il suo rapporto con i temi occupazionali e con le nuove tecnologie."" -
Fenomenologia teatrale e fenomenologia economica. I diversi saperi per progettare teatro
Fino a che punto un teatro può considerarsi un'azienda, essendo, nel contempo, un servizio pubblico? Come può il teatro essere un prodotto economicamente competitivo? Esiste un vero rapporto tra mondo teatrale e mondo economico? Se teatro ed economia hanno come fine il mercato e, quindi, utilizzano uno spazio di relazione che non può prescindere dalla persona, che del mercato fa parte, entrambi hanno come prospettiva sia la persona-spettatore che la persona-compratore, con un fine comune, coinvolgerle in una spesa. Andrea Bisicchia si domanda e ci domanda cosa possano richiedere, all'uno e all'altra, le persone che entrano in relazione, e, successivamente, quali debbano essere gli obiettivi che teatro ed economia possono prefiggersi. ""Fenomenologia teatrale e fenomenologia economica"""" risponde a questi interrogativi e ci aiuta a capire come il teatro debba letteralmente fare i conti con l'economia. Un libro utile non solo per capire meglio la macchina teatrale, ma anche per avere tutti quei riferimenti pratici necessari a chi vuole avventurarsi in questo mondo."" -
L' economia politica dell'integrazione europea. Evoluzione di una democrazia sovranazionale
In questo libro, l'integrazione europea viene studiata sulla base di un approccio interdisciplinare: economico e politico. L'ipotesi adottata è che l'integrazione europea è progredita a partire da un nucleo ""sovranazionale"""" iniziale sino all'attuale Unione, che il Parlamento europeo definisce una """"democrazia sovranazionale"""". Il carattere sovranazionale delle istituzioni europee ha consentito la creazione di importanti beni pubblici europei, come il mercato interno, l'euro e numerose politiche. Ogni capitolo discute di alcuni cruciali beni pubblici mostrando l'evoluzione delle istituzioni europee in relazione alla complessa realtà storica che le ha condizionate. Un approccio narrativo è indispensabile, perché le istituzioni europee sono in continua evoluzione. Tuttavia, nelle Appendici a ogni capitolo si approfondiscono i problemi teorici, mostrando come l'integrazione europea costringa a riformulare alcuni concetti fondamentali dell'economia e della scienza politica. Infine, si affronta la questione del ruolo dell'Unione europea nel mondo, caratterizzato dal processo di globalizzazione e dalla formazione di un nuovo multipolarismo. A questo proposito, si estende il metodo sovranazionale, già sperimentato in Europa, anche su scala mondiale. La creazione di alcuni beni pubblici mondiali (global public goods) - come ha fatto l'Unione europea con il Protocollo di Kyoto - favorirebbe la transizione verso un ordine multipolare cooperativo"" -
Immagini dal mondo. Storia, teoria e tecnica del documentario
Documentare è ciò che ha portato l'ingresso dell'uomo nella sua dimensione storica. Grazie a questo sforzo di memoria e di linguaggio ancora oggi si ha coscienza di quanto accaduto a civiltà, popoli, personaggi del passato. Alla vigilia del XX secolo, l'invenzione del cinema ha determinato la nascita di una nuova idea documentaria, non più legata solo alla scrittura o all'immagine, ma alla possibilità di sintesi di questi linguaggi. Una rivoluzione tecnologica e mediatica che ha aperto la strada al tentativo di cogliere finalmente la ""vita in flagrante"""" e porsi come narratori di un mondo in movimento attraverso il movimento della pellicola cinematografica. Il documentarismo moderno è diventato un insieme eterogeneo, dove convivono le grandi realtà industriali e i piccoli produttori artigianali. Ma con un denominatore che resta sempre comune: la necessità di raccontare le storie del mondo. Il testo si pone come una guida che, attraverso l'analisi storica, vuole ripercorrere le tappe fondamentali, le pietre miliari del cinema della realtà, senza trascurare l'evoluzione della tecnologia e del mercato, per riuscire a dare conto della situazione teorica e tecnologica attuale a chi vuole avvicinarsi a questo modo di comunicare. La storia, dunque. ma non solo: anche i principi di base che, nello stratificarsi della prassi documentaria, hanno generato le regole di base, la grammatica essenziale per imparare a codificare il mondo attraverso le immagini in movimento."" -
Parole illuminanti. I linguaggi del cinematographer. Con DVD
La fotografia cinematografica è una professione fatta di realismo, mestiere, fantasia. Il cinematographer non solo sa orchestrare la luce e creare atmosfere cineplastiche, ma è anche un capace improvvisatore di illuminazioni concrete, che sintetizzano e riassumono il tema linguistico narrativo del film. Figura professionale eclettica coniuga contemporaneamente sapori estetici e saperi tecnici, soddisfando allo stesso tempo la ricerca figurativa e l'ottimizzazione dei tempi produttivi, oggi sempre più ristretti ed incalzanti. Un libro che, insieme alla lettura-visione del dvd che l'accompagna, stimolerà il nostro sguardo a vedere e ricercare particolarità dentro alle ragioni della fotografia e del mestiere sino ad ora poco conosciute e considerate. -
Inclusi/esclusi. Prospettive africane sulla cittadinanza
"Nel marzo 2006 a Nouakchott, capitale della Mauritania, Kumba si dirige verso un quartiere periferico dove deve incontrare un suo """"parente"""" che si occupa di affari legali. Da due anni aspetta una risposta dal tribunale al quale fece appello per chiedere un risarcimento all'azienda in cui lavorava il figlio Ahmed, licenziato in tronco, dopo un incidente sul lavoro. Forse ha sopravvalutato le capacità del governo di instaurare una legalità valida per tutti, ma la sua intraprendenza è segno della speranza che la transizione politica degli anni Novanta del Novecento ha suscitato in lei. Kumba è una donna fulaabe. Appartiene ad una minoranza etnica che è stata tra le principali vittime dei cosiddetti 'avvenimenti etno-razziali del 1989'. Ancora oggi i fulaabe sono uno dei gruppi più marginali nell'accesso alla spartizione della """"torta"""" delle opportunità economiche e delle cariche politiche e amministrative mauritane"""". Privilegiando l'analisi di casi concreti, questo volume affronta la storia e l'attualità del dibattito su cittadinanza e diritti in Africa. Gli autori insistono sulle dimensioni vissute dell'inclusione e dell'esclusione e sulle battaglie quotidiane perché l'appartenenza politica si traduca in un fatto sostanziale. Il loro sguardo è rivolto all'Africa e alle migrazioni dall'Africa verso l'Italia e l'Europa, con l'idea che la ricerca africanistica offra modelli ed esempi, che consentono di leggere le tensioni del nostro presente." -
Neuroetica. Tra neuroscienze, etica e società
Per molti aspetti, la neuroetica può essere considerata come esito non secondario del grande progetto darwiniano, quello che non sta solo nell'""Origine della specie"""", ma si respira anche in un altro capolavoro: """"L'espressione delle emozioni nell'uomo e negli animali"""". Comunque la si guardi, la neuroetica ha uno status duplice. Se da un lato essa appare un'etica delle neuroscienze, e dunque si occupa dei problemi tradizionali dell'etica tecnico-scientifica (come, ad esempio, i rischi e benefici delle nuove tecnologie in medicina), dall'altro essa è anche una neuroscienza dell'etica, poiché va diretta ai fondamenti del nostro pensiero (temi quali mente-corpo, autonomia, intenzionalità, personalità, diritti-doveri, e altri ancora). Nata in ambito strettamente neuroscientifico, e dunque a cavallo fra medicina, biologia e psicologia, la neuroetica ha rapidamente catalizzato l'attenzione di un crescente numero di filosofi, sociologi, giuristi, antropologi e studiosi dell'educazione, dell'informazione e della comunicazione. È interdisciplinare per definizione e ogni disciplina, nessuna esclusa, emergerà almeno in parte rinnovata da un """"bagno neuroetico"""". Proprio avendo ben presente questa impostazione di fondo, si articolano i saggi che compongono questo volume, che appunto affrontano la neuroetica di volta in volta nei suoi aspetti filosofici, giuridici, sociali.""