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Stare bene insieme a scuola si può?
Nella scuola ci sono ottimi insegnanti che conoscono a fondo le loro materie, ma questo purtroppo non basta. Non si può, infatti, semplicemente ""travasare un sapere"""", bisogna mettersi in gioco, entrare in relazione con i ragazzi, cercare punti di incontro, diventare i loro riferimenti. Tutti i bambini - in particolare quelli con una storia problematica alle spalle - dovranno capire che nell'ambiente scolastico troveranno qualcuno disponibile ad ascoltarli e a valorizzare ogni diversità. Questo libro non è un manuale su come gestire i rapporti in classe, ma una vera e propria riflessione per gli insegnanti e per tutti gli adulti che vogliono imparare a rapportarsi con i propri figli e capire meglio i loro problemi."" -
La politica economica internazionale. Teoria normativa e positiva
La politica economica internazionale si propone di fornire un quadro d'insieme, completo e organico, del dibattito attuale sulla dinamica e gli effetti della politica economica, a livello globale, sottolineando la necessità di un profondo ripensamento degli obiettivi e degli strumenti da adottare e di un maggior coordinamento delle scelte macroeconomiche internazionali nei diversi contesti istituzionali (commerciale, monetario e finanziario). In questo primo volume sono raccolte tutte le conoscenze di base necessarie per poter sviluppare uno studio organico della materia e per potersi orientare con sicurezza in questa disciplina. Senza imporre rigide impostazioni precostituite, Pierluigi Montalbano e Umberto Triulzi restituiscono tutta la vitalità e la ricchezza di un dibattito che non rimane vuota discussione tra eletti, ma che ogni giorno anima e guida le scelte governative nazionali e internazionali, con conseguenze che si fanno poi tangibili per ogni cittadino. -
Introduzione all'etnolinguistica
La lingua è l'elemento primario della vita di una comunità: l'etnolinguistica lungi dall'essere una branca della linguistica (come per troppo tempo è stata considerata), è lo studio delle influenze reciproche tra lingua, pensiero e cultura. Una lingua infatti non è semplicemente un catalogo di segni e di significati da usare nelle varie situazioni: una lingua è un sistema compiuto altamente complesso e altamente contestualizzato, che dà la possibilità a ogni membro della comunità di parlanti di smuovere un intero universo culturale, fatto di relazioni con l'ambiente, con il sistema sociale, con le gerarchie dell'età, del sesso, della professione, della classe. Nell'ambito di questa prospettiva, l'etnolinguistica studia i sistemi di classificazione e di conoscenza della realtà per i modi in cui essi si mostrano nelle categorie linguistiche, mettendo in luce come le produzioni linguistiche di una comunità siano strettamente intrecciate alle rappresentazioni del mondo di quella stessa comunità. Pubblicato per la prima volta nel 1976, questo studio si dispiega attraverso un itinerario affascinante nelle lingue e nelle culture del mondo. Dagli antichi greci ai cinesi, dai musulmani ai Dogon dell'Africa subsahariana fino ai gruppi tagalog delle Filippine, l'autore offre aspetti inusuali di mondi più o meno sconosciuti: scopriamo così che parlare un'altra lingua non significa semplicemente dire in modo diverso le stesse cose, ma anche articolare diversamente il mondo di cui si parla e addirittura crearlo. -
Lineamenti di filosofia della scienza
"Sensibile ai guasti prodotti da una consolidata tradizione italica pregiudizialmente ostile alla scienza, contro l'involuzione intellettuale di non pochi addetti ai lavori nello stesso campo filosofico, Geymonat auspica un « rinnovamento» volto non tanto a «stabilire un'alleanza più o meno duratura tra filosofia e scienza», quanto a «cercare la filosofia nelle stesse pieghe della scienza». Nella convinzione che il patrimonio tecnico-scientifico è «il capitale di un'immensa società attiva» che «si trasforma e si arricchisce di secolo in secolo»."""" (Giulio Giorello)" -
Grammatica italiana
Una grammatica completa ed esemplare che illustra la lingua italiana moderna dell'uso scritto e dell'uso parlato sorvegliato, dalla fonologia alla morfologia, dalla sintassi alla formazione delle parole. Le caratteristiche che hanno assicurato a questo libro, fin dalla prima edizione (1989), ampi consensi da parte dei lettori sono l'esposizione chiara e nello stesso tempo attenta alla precisione scientifica; il sistematico ricorso a esempi scritti, letterari e non letterari; i numerosi riferimenti alle fasi antiche dell'italiano; la garbata normatività, volta non a vietare o a condannare ma a suggerire un uso più consapevole dei vari registri linguistici. Completa l'opera un glossario che illustra termini ed espressioni propri della linguistica, della retorica, della stilistica. -
Psicologia dell'apprendimento scolastico. Aspetti cognitivi e motivazionali
La ricerca psicopedagogica di matrice cognitivista di questi ultimi decenni ha concettualizzato l'apprendimento scolastico come processo in cui l'allievo elabora attivamente la conoscenza. Questa concezione appare tuttora valida, ma studi recenti mostrano l'esigenza di ampliarla e integrarla. Da un lato, si sottolinea la dimensione affettivo-motivazionale dell'attività cognitiva, non abbastanza considerata dall'approccio di information processing; dall'altro, la prospettiva socioculturale, influenzata dalle ricerche interculturali e dal pensiero di Vygotskij, afferma polemicamente che l'attività cognitiva non si svolge solo ""nella testa"""" dell'individuo, ma nei contesti di interazione sociale."" -
Le dipendenze senza droghe. Lo shopping compulsivo, Internet e il gioco d'azzardo
Tradizionalmente il concetto di dipendenza (addiction) è stato limitato all'alcol e alle droghe; negli ultimi decenni, invece, si è allargato fino a comprendere tutti quei comportamenti di dipendenza che si traducono in rituali compulsivi. Fare acquisti, comperare cose per sé, per gli altri, per scegliere come ""presentarsi al mondo"""", così come giocare, lasciarsi andare a momenti di distensione ludica, oppure il navigare in Internet sono però tutte dimensioni quotidiane, radicate nella nostra vita. Quando tutto questo è un sintomo di un più grave disturbo psichico? Abiti, Internet, gioco d'azzardo possono divenire oggetto di dipendenza, con un conseguente indebolimento del legame autentico con la realtà. Con questo libro, Roberto Pani e Roberta Biolcati mostrano come, tra le nuove patologie della nostra epoca, siano presenti condotte di dipendenza che oscillano da atteggiamenti routinari, sino a quadri clinici severi che possono essere equivalenti, per livello di problematicità, a quelli di dipendenze da sostanze tossiche già da tempo riconosciuti (drugs). """"Le dipendenze senza droghe"""" è perciò un libro innovativo, che getta una luce affatto diversa sul nostro comportamento quotidiano, dandoci modo di riflettere sulle nostre debolezze."" -
Violenza senza legge. Genocidi e crimini di guerra nell'età globale. Con CD-ROM
Nonostante il monito più volte ripetuto a non dimenticare l'orrore dei conflitti mondiali e della Shoah, il Novecento si è chiuso con la perpetrazione di genocidi, come nel caso del Ruanda e della Bosnia Erzegovina. Come è potuto accadere ciò? A partire da tale quesito, ""Violenza senza legge"""" analizza la natura e le fenomenologie delle """"nuove guerre"""". Cruente forme di violenza organizzata hanno infatti connesso senza soluzione di continuità il secolo scorso col nuovo millennio, assecondando i nuovi ordini geopolitici e le potenze finanziarie. Guerre identitarie e fondamentalismo islamico si intersecano poi con conflitti armati di tipo """"preventivo"""", nella """"guerra totale al terrorismo"""". Le guerre sono così diventate """"senza legge"""": sono amorfe, indefinite e ubique; prevaricano confini e norme internazionali, nonostante l'istituzione di tribunali penali internazionali e il sempre più pressante dibattito sulla centralità dei diritti umani e umanitari. Per trattare un tema tanto complesso quanto controverso sono però necessari più punti di vista. Ecco allora che il libro curato da Marina Calloni si svolge come una """"ricerca polifonica"""", dove intervengono più attori sociali e autori: vittime e testimoni, ricercatori, giornalisti, fotografi, rappresentanti istituzionali, artisti. Il CD-ROM allegato al libro completa tale analisi, fornendo materiali inediti, documenti, testimonianze, fotografie e filmati sui conflitti degli ultimi anni."" -
Economia internazionale. Esercizi
Il testo è pensato come eserciziario del volume ""Economia internazionale"""" dello stesso autore. Gli esercizi sono suddivisi tra le due grandi parti che compongono il volume teorico: l'aspetto reale e l'aspetto monetario dell'economia internazionale. Consapevoli del fatto che non tutta la trattazione teorica si presta a essere presentata sotto forma di esercizio, si è mantenuta una suddivisione più generica rispetto a quella dei capitoli del volume teorico. Gli esercizi non sono classificati secondo un indice di difficoltà ma presentano una naturale evoluzione verso concetti sempre più complessi (che richiedono, cioè, maggiori conoscenze pregresse). Gli esercizi non sono una mera applicazione di quanto già riportato nel volume teorico; piuttosto, rappresentano uno stimolo e una sfida per il lettore che voglia mettere alla prova la propria comprensione della teoria. Nella convinzione che una eccessiva parcellizzazione degli esercizi avrebbe condotto a un errato approccio dello studente, ogni esercizio richiede la conoscenza di più paragrafi del volume teorico."" -
Quando il cinema non c'era. Storie di mirabili visioni, illusioni ottiche e fotografie animate
Lanterne magiche, fantascopi, panorami, ""giocattoli filosofici"""" dai nomi stravaganti: questi e altri ingegnosi dispositivi hanno dato spettacolo fino all'alba del XX secolo, suscitando incanto e meraviglia prima che l'era del cinema si affermasse. Tante storie diverse che raccontano di illusioni ottiche più o meno sofisticate, ricche di piccoli capolavori, gemme dell'artigianato del tempo, macchine fantastiche oggi troppo spesso cadute nell'oblio. Con la competenza e l'amore che nascono dalla lunga e continua frequentazione, Donata Pesenti Campagnoni ripercorre queste storie dimenticate che talora si incontrano per poi procedere parallelamente, incrociarsi di nuovo o, più semplicemente, proseguire per la propria strada e disperdersi. A completare il libro, Roberta Basano ha curato le schede tecniche sui dispositivi e i protagonisti di queste storie. """"Quando il cinema non c'era"""", senza nulla togliere al rigore della ricostruzione storica, è per questo un libro che si legge tutto d'un fiato, per perdersi in un racconto di luci e di ombre, di prodigiose apparenze e di mirabili visioni, che fa rivivere la magia di un mondo scomparso affascinante e meraviglioso al tempo stesso."" -
Scienza e società della conoscenza
Anche se siamo comunemente abituati a pensare alla scienza come a un qualcosa di assolutamente atemporale e indipendente da tutto, in realtà essa è profondamente influenzata dalla cultura e dalla società del tempo in cui vive. Infatti né la scienza è isolabile dalla società, né la società è isolabile dalla scienza, tanto meno come si sta configurando oggi. Per approfondire questi aspetti, esistono però due visioni antagoniste che bisogna superare: secondo la visione scolastica, retaggio del positivismo ottocentesco ancora molto diffuso fra scienziati e pubblico di non esperti, la scienza è conoscenza senza soggetto conoscente. All'opposto, la visione cinica della scienza, sull'onda di talune elaborazioni della sociologia della scienza, la riduce a nient'altro che a una costruzione di soggetti che partecipano al gioco scientifico, una cultura come altre e da ""mediare"""", e comunque una conoscenza relativa, se non frutto di una costruzione puramente soggettiva, arbitraria, ideologica. Un'analisi della costituzione sociale della scienza può, invece, mirare a un'indagine scientifica sulla scienza proprio configurando una relatività della conoscenza che supera sia l'assolutismo idealistico sia il relativismo soggettivistico."" -
Integrazione linguistica in Europa. Il quadro comune di riferimento per le lingue
Se oggi l'Unione europea conosce un'unità e una coesione economica, finanziaria e monetaria, quella culturale è ancora lontana, resa ancora più difficile anche dal numero e dalla diversità delle lingue parlate. Per questo motivo è stato incentivato un processo di diffusione delle lingue straniere, in modo che ogni cittadino dell'Unione arrivi, in futuro, a capire almeno altre due lingue oltre alla sua. Questi passaggi sono stati regolati nel cosiddetto Quadro comune di riferimento per le lingue dalle autorità preposte al governo dei sistemi scolastici ed educativi in genere, all'ambito delle certificazioni internazionali; dall'editoria, ai docenti e agli studenti, la stragrande maggioranza degli operatori si sono dovuti confrontare con il Quadro o, quantomeno, ne hanno sentito parlare. Tuttavia una ricezione consapevole del documento richiederà ancora molto tempo. Grazie ai contributi di chi ha attivamente partecipato alla sua stesura, Marco Mezzadri cura un libro di fondamentale importanza per quanti hanno la necessità di confrontarsi con questo documento. Un libro importante quindi per costruire quello spazio comune europeo che dovrà passare anche attraverso la promozione della conoscenza linguistica. -
Abitare il disincanto. Una pedagogia per il postmoderno
In questi anni di disorientamento, in cui anche la scuola sta cercando di tornare al passo con i tempi, è importante riuscire a trovare un centro, un punto di approdo a cui poter fare riferimento. Per questo è fondamentale oggi rifondare i paradigmi pedagogici, non tanto alla luce delle riforme ministeriali (che hanno ridisegnato scuola e università), quanto sulla base delle nuove complessità del nostro tempo. In virtù del suo impegno riflessivo, frutto di una lunga esperienza di ricerca, Franco Cambi, con questo suo libro, ci consegna una disamina attenta sul ruolo e della pedagogia e della formazione oggi. ""Abitare il disincanto"""" è infatti un po' la summa, il punto di arrivo di più di un secolo di tradizione pedagogica e di esperienze formative: un libro tanto più prezioso oggi, quando la deriva del mondo dell'educazione è forse uno dei problemi più gravi che ci troviamo a dover affrontare."" -
L'atttività osservativa in educazione. Un paradigma scientifico
Oggi si tende sempre più a pensare gli ""strumenti"""" come a mezzi che garantiscono il percorso scientifico dimenticando che gli strumenti sono mezzi per raggiungere qualche obiettivo, ma che come tali devono essere trattati. Gli strumenti dovrebbero essere innanzitutto concettuali e l'osservatore deve assumere l'atteggiamento dell'esploratore e dell'investigatore: solo così la pratica osservativa può diventare una straordinaria avventura. Chi non ha un atteggiamento di genuina curiosità e dimostra di sapere già tutto prima della realtà che si accinge ad analizzare, non ha capito nulla della ricerca scientifica. Non è e non sarà l'uso di strumenti operativi e l'applicazione dei modelli matematici che faranno fare alle scienze in generale, e alle scienze dell'educazione in particolare, il salto verso la scientificità, ma la conoscenza corretta dei fenomeni che non consente a nessuno di saltare la fase dell'osservazione. L'osservazione però è lastricata di trappole perché osservare significa fare i conti con i pregiudizi dello scienziato, con le cose che appaiono in un modo mentre sono in un altro, con le proiezioni, le aspettative, con i punti di vista ecc. Tutto questo potrebbe portare ad una sorta di paralisi, considerando tutte le difficoltà che si devono affrontare, e invece da una parte ci deve tranquillizzare il fatto che ogni scienza, dall'archeologia alla biologia, fanno i conti con questo tipo di trappole, e dall'altra che serve a costruire una """"cultura della cautela""""."" -
Per restare in Europa. Ridurre l'evasione e riformare la spesa pubblica
Da qualche anno l'Italia, registra tassi di crescita molto bassi, inferiori a quelli degli altri Paesi europei che, se permanessero anche in futuro, darebbero luogo a uno scenario di ""declino"""" economico. Sinora il nostro Paese è rimasto nell'Euro, nonostante gli andamenti negativi dei conti pubblici, soprattutto grazie a provvedimenti straordinari per abbattere il debito pubblico, che hanno supplito all'incapacità del sistema politico di attuare le necessarie riforme strutturali del Fisco e della spesa pubblica, rimuovendo le disfunzioni che le caratterizzano. Oggi però si dovrebbe mirare alla rimozione delle barriere alla competitività delle nostre imprese, quali le strozzature infrastrutturali, le inefficienze del mercato del lavoro, della scuola, della ricerca e della giustizia. I cambiamenti economici determinati dalla crescente globalizzazione, infatti, rendono sempre più gravi, per i loro effetti negativi sulla competitività, le penalizzazioni prodotte dalle disfunzioni del nostro sistema produttivo. Anche se le estese disfunzioni che gravavano allora sull'Italia sono state in parte eliminate dai governi che si sono succeduti prima dell'ingresso nell'Euro, ne rimangono ancora molte, forse le più difficili da rimuovere, che le riforme sinora attuate non hanno toccato, mentre nuove disfunzioni si sono sviluppate, prodotte dalla globalizzazione."" -
La teoria della conoscenza nel Novecento
Le difficoltà nel definire e nel conseguire la verità hanno indotto non pochi filosofi a sbarazzarsi dell'idea stessa di verità, giudicandola ridondante, superflua, in definitiva inutile; tuttavia essa sembra un requisito irrinunciabile per la conoscenza, poiché, come osserva Watkins, ""dire che la verità non fa parte del corpo della scienza è un po' come dire che guarire non fa parte dello scopo della medicina, o che il profitto non fa parte dello scopo del commercio"""". Del resto, se così non fosse, perché dovremmo attribuire importanza agli argomenti con cui sosteniamo le nostre opinioni, le nostre ipotesi o le nostre teorie? Perché dovremmo impegnarci ad affinare i procedimenti inferenziali, affinché risultino corretti e validi, se non allo scopo di conseguire qualche conoscenza vera sul mondo che ci circonda? Partendo dalla convinzione che l'aspetto cognitivo sia un elemento che costituisce la struttura dell'essere umano e che sia imprescindibile per comprendere le innumerevoli attività umane che ne derivano o che ne utilizzano i prodotti, questa antologia vuole configurare la concezione di conoscenza come si presenta nella filosofia contemporanea. E costruisce così una mappa delle principali posizioni emerse nell'area analitica nel corso del Novecento, senza dimenticare che la riflessione sulla conoscenza ha occupato un posto centrale nel pensiero dell'Occidente fin dalle sue origini."" -
La forma dell'incompiuto. Quaderno, abbozzo e frammento come opera del moderno
Come è emerso in epoca moderna il concetto di opera d'arte e dell'ingegno quale forma dell'incompiuto? Le varie tradizioni artistiche e letterarie del quaderno di meditazioni e dell'abbozzo pittorico, del frammento filosofico e del taccuino di viaggio, del collage visivo e del diario autobiografico mostrano come il declino dello statuto tecnico e finalistico dell'opera abbia aperto la strada a uno statuto viceversa cognitivo delle forme espressive moderne, nelle quali - secondo la definizione di Heinrich von Kleist - ""il pensiero viene parlando"""". Per affrontare questa profonda trasformazione culturale, il volume procede anch'esso a frammenti che propongono incursioni tra le fonti artistiche, letterarie e filosofiche che meglio restituiscono il rovesciamento del significato delle opere da teleologico in processuale, non finito, rapsodico e memorialistico, così come esso si manifesta in autori che spaziano da Montaigne a Leopardi e Valéry, da Baudelaire a Wittgenstein e Benjamin, dall'impressionismo al Surrealismo e all'arte gestuale. Il declino della verità finalistica delle opere che doveva portarle - come ha scritto Friedrich Nietzsche - """"dalla perfezione al divenire"""", viene infine analizzato nella deriva verso l'indistinto tra arte e vita, tra finzione e realtà che segna molti fenomeni culturali contemporanei."" -
C'era una volta il western. Immagini di una nazione. Con DVD
Il western fu definito da André Bazin ""il cinema americano per eccellenza"""". E sicuramente questo genere è stato un tipico prodotto della cultura americana, di cui ha seguito, rispecchiato e, a volte, anticipato fedelmente gli sviluppi e le trasformazioni, a partire dalla descrizione epica e grandiosa della conquista, lungo i cui mitologici sentieri progresso e barbarie si fronteggiavano incarnati dai cowboy e dagli indiani. Questo percorso evolutivo ha innervato il tessuto della nazione fino ad approdare all'universo crepuscolare e pessimista dei Peckinpah e degli Eastwood, immagine di un West in cui non esistono più eroi: metamorfosi che, osservando le contraddizioni del paese, rende il genere più vicino alla realtà storica e, allo stesso tempo, più in sintonia con un'America alla ricerca di una precisa identità. Attraverso i suoi codici linguistici, la ripetizione degli schemi visivi e l'evoluzione della messa in scena, il western ha esibito la mitologia della società di cui ha cantato le gesta, indirizzando il pubblico verso una lettura compiaciuta dei valori collettivamente condivisi, ma ha anche osservato e registrato attentamente i mutamenti in atto nella nazione, le sue paure, i suoi dubbi. """"C'era una volta il western"""" ci racconta questo cammino: da La grande rapina al treno fino a Gli spietati, da Soldato blu a Balia coi lupi, senza dimenticare il superbo magistero di Sergio Leone."" -
Cartografia e potere. Segni e rappresentazioni negli atlanti italiani del Novecento
Anche se siamo abituati a pensare a una carta geografica come a una riproduzione fedele del territorio, in realtà la cartografia riflette gli atteggiamenti mentali di una società, i suoi orizzonti culturali, le sue interpretazioni del mondo. Non deve stupire, pertanto, osservare differenze marcate tra gli atlanti di periodi diversi o di paesi diversi. Ad esempio, la maggior parte degli atlanti italiani degli anni Trenta presenta cartine delle colonie italiane come se queste fossero un aggregato omogeneo, un corpo unitario. Alcuni atlanti, addirittura mettono sulla stessa tavola Libia, Dodecaneso, Somalia, Etiopia ed Eritrea. Insensibili alle differenze tra questi paesi, alcuni neanche contigui tra loro, questi atlanti riflettono l'unico elemento che li accomuna: il colonizzatore. Attraverso un'attenta analisi della produzione cartografica italiana del Novecento, Edoardo Boria ricostruisce la storia e le storie del nostro Paese. -
Vilém Flusser. Dal soggetto al progetto: libertà e cultura dei media
Vilém Flusser (1 920-1 991), intellettuale cosmopolita e poliglotta con un percorso esistenziale fuori dal comune, è ormai ampiamente conosciuto come ""profeta"""" dei nuovi media, ironico ed allusivo """"pensatore dell'era digitale"""", figura di culto per penetrante acume critico e disarmante semplicità. L'euforia tecnologica che ha accompagnato il processo di globalizzazione, il successo di Internet e delle nuove tecnologie dei mezzi di comunicazione all'inizio degli anni '90 del XX secolo hanno reso celebri in tutto il mondo i suoi testi, provocatori e visionari, ancora oggi di grande attualità. La sua opera, che ha attraversato culture, paesi e ambiti diversi del sapere alla continua ricerca di nuovi spazi di libertà, rappresenta una testimonianza preziosa non solo per chi si occupa di filosofia e teoria della comunicazione, della cultura o della fotografia, ma anche per chiunque voglia confrontarsi con la modernità, il presente e le sue ambivalenze.""