Sfoglia il Catalogo feltrinelli018
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 101-120 di 10000 Articoli:
-
Riace. Musica per l'umanità
La vicenda di Riace ha portato all'attenzione dell'opinione pubblica alcuni interrogativi che, in un periodo come quello che stiamo vivendo, non possono più essere ignorati. Le leggi devono essere sempre rispettate, anche quando ingiuste, oppure la disobbedienza civile può ancora incidere sulla nostra società? Riace e il suo sindaco hanno offerto un modello di convivenza pacifica e plurale, oltre che virtuosa per il territorio. Questo volume, curato da Laura Tussi e Fabrizio Cracolici, raccoglie le considerazioni sul caso Riace di alcune delle figure che, negli ultimi anni, si sono contraddistinte per il loro impegno civile (Moni Ovadia, Vittorio Agnoletto, Alex Zanotelli ecc.) e propone un'intervista all'assoluto protagonista della vicenda: Mimmo Lucano. -
Falsa coscienza. Forme del cinismo moderno
La storia delle idee, letta come drammatizzazione della tensione tra vero e falso, fa da sfondo a una fenomenologia della coscienza incline tanto alla lotta contro l'errore quanto a stringere pericolosi patti con l'inganno, dalla menzogna intenzionale all'autosuggestione di quanti si piegano deliberatamente alle promesse dell'ideologia. Quando poi cade la maschera dell'ipocrisia, l'inganno precipita nel cinismo e nasce la ""falsa coscienza illuminata"""" moderna. Peter Sloterdijk convoca figure centrali del conflitto tra verità e inganno, da Platone all'ascetismo antico, dal cristianesimo alla critica dell'ideologia di Adorno, fino ai protagonisti del cinismo moderno. Anche oggi, il cinismo continua a presentarsi come abdicazione alle convenzioni che gli imponevano di camuffarsi da idealismo, ma il suo habitat sono ora apparati mediatici intrinsecamente incapaci di sacrificare l'espansione dell'informazione alla selezione di contenuti veridici. Il cinismo contemporaneo prospera nella reazione, dal basso, al """"sensibilismo"""" del politicamente corretto, si concretizza nel terrorismo (e in parte nella lotta allo stesso) come pratica eminentemente cinica e diviene, nella prospettiva di Sloterdijk, il perno stesso su cui ruota la cultura post-fattuale dei nostri giorni."" -
Nell'Islam iranico. Aspetti spirituali e filosofici. Vol. 4: scuola di Isfahan, la scuola Shykhi, il dodicesimo Imam e la cavalleria spirituale, La.
Nel quarto e ultimo volume di ""Nell'Islam iranico"""" - la summa del suo pensiero filosofico, della sua ricerca e del suo lavoro di ermeneutica - Corbin ha finalmente modo di mostrare come in Iran si siano mantenute vive le più importanti correnti spirituali e filosofiche della tradizione esoterica shi'ita, anche nei secoli che, in Occidente, corrispondono all'età moderna e contemporanea. Nella Isfahan capitale del nuovo impero safavide, a partire dal XVI secolo, lo shi'ismo ha corso il rischio di divenire una religione addomesticata priva di originalità nelle sue scuole di pensiero. Personaggi come Qazi Sa'id Qumi e Mulla Sadra Shirazi - , tuttavia, non solo ne hanno mantenuto viva la forza spirituale, ma l'hanno rinnovata con opere e sistemi filosofici profondamente originali. Ancora più sentita ed empatica è la ricostruzione corbiniana della scuola Shaykhi - , che dal Settecento fino ad anni non troppo distanti dai nostri ha presentato grandi personaggi spirituali e rimesso al centro gli insegnamenti degli Imam duodecimani. Non a caso, il grande affresco dell'Iran shi'ita viene fatto terminare da Corbin con un capitolo dedicato al grande mistero, e principio di speranza, che nutre la coscienza religiosa shi'ita: l'attesa del Dodicesimo Imam, l'Imam che da secoli si è occultato per tornare nel tempo della resurrezione, ma che non ha mai cessato di apparire agli occhi e nel cuore di chi è in grado di vederlo, ancora. Il volume contiene l'indice analitico di tutti i quattro tomi."" -
L' Egitto degli astrologi
L'Egitto fu luogo di incontro della civiltà egizia con la cultura greca, realizzatosi compiutamente nell'età ellenistica con la tradizione ermetica. In questo periodo fu anche terra di astrologi. Numerosi furono i testi astrologici di derivazione mesopotamica che furono composti da autori egiziani ellenistici intrisi di ermetismo. Le loro opere consentono a Cumont di trarre un quadro di storia sociale, in cui la vita quotidiana, le guerre e i sovrani sono comunque segnati dal movimento degli astri e dai loro influssi sulle umane sorti. -
La rivelazione di Ermete Trismegisto. Vol. 1: L' astrologia e le scienze occulte
Il primo volume della quadrilogia consacrata al pensiero ermetico dell’inizio della nostra era, sotto il titolo un po’ provocatorio de ""La rivelazione di Ermete Trismegisto"""", presenta: un quadro dell’epoca e dell’ambiente che hanno visto la nascita dell’ermetismo e la sua diffusione, nelle sue due forme, popolare e dotta; i contorni della storia di Hermes-Thoth e del ruolo che una stupefacente fortuna ha assegnato a questa divinità, nata in Egitto e dilatatasi nel mondo greco-romano; una lunga rassegna degli scritti trasmessi sotto il nome di Trismegisto, riguardanti le scienze occulte dell’antichità (astrologia, alchimia, magia e terapeutica) e una loro approfondita analisi, ma anche le loro verità trascendenti su Dio, l’uomo e il mondo, o, altrimenti, il logos rivelatore di Ermete. Con questo esame generale del bisogno di rivelazione, che tormentava un così gran numero di pensatori della tarda epoca ellenistica, si presenta il cardine e il passaggio al secondo e prossimo volume. Con un'apppendice sull'""""Ermetismo arabo"""" di Louis Massignon."" -
Per milioni di uomini senza voce. Victor Serge tra memorie e romanzo
Victor Serge ha preso parte a molte delle battaglie politiche che hanno scosso l'Europa nella prima metà del Novecento. Di città in città, ha seguito le zone calde della lotta di classe. Ha combattuto a fianco degli anarchici e dei comunisti, cercando il dialogo tra le parti e mantenendo un saldo approccio critico, anche a costo dell'isolamento politico. Quando ha potuto, in questi decenni burrascosi, ha scritto. Da una prigione, da un gulag, in un esilio messicano. Ha raccontato di oppressi e oppressori, intrecciando finzione e realtà in splendidi testi, per lo più dimenticati. Un autore che merita di essere riscoperto, insieme ai suoi romanzi-testimonianza capaci di offrire uno spaccato storico-sociale acuto e di grande, insospettata, bellezza. -
La linea del fuoco. L'Argentina da Peron alla lotta armata
Nel corso degli anni, la verità sui desaparecidos argentini e sui crimini della giunta militare è lentamente venuta a galla. Tra il 1976 e il 1983 si stima che oltre 40.000 oppositori, o sospettati tali, scomparvero senza lasciare traccia. Per quanto la pratica della sparizione come forma di repressione del dissenso sia stata un fenomeno tristemente noto in buona parte dell'America Latina, l'Argentina fu il Paese più colpito a causa di una forte spinta sociale determinata dalla formazione di alcuni movimenti popolari ""scomodi"""" come il PRT (Partido Revolucionario de los Trabajadores), un'organizzazione d'ispirazione marxista-leninista che, a conclusione di un quinquennio di opposizione politica nelle strade e nelle fabbriche, si dotò nel 1970 di un proprio esercito (l'ERP) per portare avanti la lotta armata. L'organizzazione arrivò a contare diverse migliaia di militanti, prima di essere annichilita dai militari nel 1976 e poi definitivamente sciolta nel 1979. Manolo Morlacchi è stato in Argentina per riavvolgere il nastro della storia e ascoltare le voci dei protagonisti di quella stagione (tra cui il fondatore dell'ERP, Julio Santucho, fratello del leader Mario Roberto, il segretario generale Luis Mattini e Mario """"Indio"""" Paz, comandante della Compagnia del Monte). Nel ricostruire la parabola dell'ERP, questa indagine ripercorre le sorti di un Paese intero che, dopo l'iniziale illusione progressista del peronismo, si ritrovò stritolato nella morsa dal regime di Videla."" -
Attacco alla storia (... e difesa)
Per un lungo periodo, perlomeno fino al tardo Rinascimento, la storia è stata considerata dalla cultura dominante come un'attività letteraria, irrilevante, una disciplina minor rispetto al resto dello scibile. Da quando, all'inizio dell'era moderna, la storia ha conquistato, con grande fatica e grandi contrasti, una dimensione disciplinare, essa ha visto sorgere una serie di attacchi alla sua pretesa dimensione scientifica volti a mettere in forse le sue innegabili conquiste. Questo lavoro si è proposto di fare il punto su questo dibattito e di farlo in difesa della storia: il percorso si snoda dal fecondo rapporto fra storia e memoria a quello fra storia e storiografia, dagli attacchi della scuola neopositivista e delle filosofie postmoderne fino alle varie teorie generalizzanti e narrativiste. Purtroppo su questa discussione sono assenti o quasi, specie in Italia, gli storici; i filosofi poi hanno elaborato teorie talmente distanti dalla pratica della ricerca storica da risultare completamente irrilevanti, ininfluenti. Introduzione di Mariano Bianca. -
Dopo le bombe. Piazza Fontana e l'uso pubblico della storia
Tre generazioni di storici concentrano anni di studio sulla strage di piazza Fontana in un volume corale, accostando le nuove linee di ricerca sul tema a un documentato inquadramento degli eventi. A partire dall'analisi di come oggi la strategia della tensione è studiata nelle aule di scuola e dallo sguardo dei mass media stranieri e italiani, gli autori provano a capire, cinquant'anni dopo le bombe, cosa rimane della strage di piazza Fontana e della strategia della tensione e come raccontare questa complessa fase della storia italiana ed europea, fornendo possibili nuovi strumenti di studio. Questo, anche se non sembra, è un libro di storia del tempo presente. Non perché non ci sia ancora tanto da dire e da indagare sulla vicenda, ma perché è sempre più urgente porre l'attenzione della storiografi a su come quegli eventi e quel periodo sono visti oggi. Smascherare l'origine di alcune storture attuali dell'immaginario collettivo è necessario per aiutare tutti, soprattutto i giovani, a comprendere che questa storia continua a essere la loro e la nostra storia e per correggere finalmente la rotta dell'attuale disgregazione politico-culturale. Postfazione di Mirco Dondi. Con scritti di: Aldo Giannulli, Davide COnti, Elia Rosati, Giulio D'Errico, Elio Catania, Erica Picco, Sara Troglio, Fabio Vercilli. -
Il concetto di normalità come costruzione socio-culturale. Valori, norme, proiezioni della realtà e dell'individuo
Quando si fa riferimento all'idea di ""normalità"""" in tutto ciò che riguarda il comportamento di un individuo, si identifica un concetto che in natura non esiste. La cosiddetta normalità di una persona riflette semplicemente attitudini, pensieri, azioni che la società e, in senso più ampio, la cultura hanno selezionato come opportuni e convenienti. La normalità rappresenta pertanto una opzione, una scelta operata dalla collettività entro cui si è stati educati e si vive. Esistendo una pluralità di culture, ne consegue che esiste una pluralità di comportamenti ritenuti normali o all'opposto anormali, illeciti, devianti, patologici. Tutto questo ha delle importanti ripercussioni su come determinati soggetti o gruppi di soggetti agiscano diversamente rispetto a quanto ci si aspetta da loro, venendo in tal modo qualificati come """"devianti"""" o malati, con la conseguenza di alterare la percezione del sé, il vissuto e l'identità degli stessi."" -
I collegi di Giancarlo De Carlo a Urbino. Piano di conservazione e gestione
Il volume presenta il piano di conservazione e gestione dei Collegi universitari di Urbino, realizzato tra il 2015 e il 2017 con il supporto del programma Keeping It Modern della Getty Foundation e pubblicato in occasione del centenario della nascita di Giancarlo De Carlo (1919 - 2019). Nel conservation plan - il primo in Italia per un edificio del Novecento - convergono temi diversi, dalla conservazione dei materiali e degli arredi alle questioni legate all'uso sostenibile, che vengono affrontati a partire da una rigorosa analisi dei significati storici, culturali e sociali di questo capolavoro di architettura moderna. -
Teoria e critica della regolazione sociale (2018). Vol. 1: «attualità nuova» di Vico e la clinica legale della disabilità, La.
Nel trecentocinquantesimo anniversario della nascita di Vico, l'interrogazione sull'attualità ""nuova"""" del filosofo-giurista napoletano diviene una riflessione sul metodo degli studi e sul ruolo delle humanities. Muovendo da un'analisi teorica della nozione di Provvidenza in Vico (""""a cosa provvede la teoria di Vico oggi?"""") la """"conversione del vero nei fatto"""" diviene la cifra per intendere in senso umanistico il metodo clinico-legale nei dipartimenti di Giurisprudenza, a partire dalle nozioni di corpo, vulnerabilità, disabilità."" -
La nuova stagione dei contratti pubblici
Il volume raccoglie i saggi che rappresentano il frutto di un ciclo di incontri in materia di contratti pubblici che si è svolto presso il dipartimento di Diritto, economia e culture dell'Università degli studi dell'Insubria in collaborazione con l'associazione Aequa e con gli enti locali del territorio di Como e Varese. Il testo approfondisce l'intero ciclo di vita dei contratti, compreso tra l'iniziale fase ideativa e quella terminale dell'esecuzione rilevando, in ogni fase, le criticità che inibiscono, in seno agli apparati pubblici, l'esercizio intraprendente del potere di scelta. Il lavoro si rivolge, pertanto, sia a coloro che vogliono conoscere le innovazioni legislative succedutesi in materia di contratti pubblici, sia a coloro che intendono approcciarsi a questo ambito con sguardo attento alle ragioni dell'inquietudine e delle remore degli operatori pubblici. -
Nel cerchio dell'arte. Mostre multimediali al Centro Trevi di Bolzano dal 2012 al 2019. Ediz. illustrata
Il volume racconta e documenta con ricchezza di immagini e testimonianze la serie di mostre multimediali dal titolo collettivo ""Nel cerchio dell'arte"""", realizzate al Centro Trevi di Bolzano fra il 2012 e il 2019. Donne d'arte, Paesaggio a Nordest, Conflitto, tempo & denaro, ArteSport, hanno coinvolto il pubblico di ogni età nell'esplorazione interattiva di grandi temi trasversali, presentati attraverso la lente dell'arte di tutti i tempi. Accolti prima all'interno di uno spazio circolare avvolgente con una multivisione, accompagnati poi alla lettura delle opere, con dispositivi tecnologici avanzati, i visitatori arrivavano a concludere il loro percorso di fronte ad alcuni capolavori originali. Questo testo, oltre a essere il diario di un'esperienza positiva innovativa, vuole essere anche una guida concreta per l'applicazione del format ad altri viaggi Interattivi nell'arte e nella cultura. I curatori del testo: Antonella Sbrilli, Maria Stella Bottai, Nicola Mittempergher, Paolo Fenu."" -
Giornale critico di storia delle idee (2018). Vol. 2: Dell'uomo e dei diritti-On human and rights.
Il Giornale Critico di Storia delle Idee, che qui si affaccia sul mare ondoso di segni della rete, a sua volta vasta insenatura della più ampia e, anzi, oceanica distesa della comunicazione interumana, fa suo un nome e un programma che suonano, per lo meno, ambiziosi ed antichi. Il programma è quello della critica, il nome, evocato dal termine idea, sembra alludere ad una dimensione astratta, se non desueta e inattuale, nella definizione del pensiero, ovvero di qualsiasi attività intellettuale e simbolica. Infine, v'è la menzione della storia, che indica, prima di ogni altra cosa, un modo di vedere che si situa e situa ciò che dice nella dimensione del tempo, della relazione e della durata, diffidando degli apriorismi e delle pretese incondizionate di quei discorsi che descrivono il proprio punto di partenza come uno sguardo da nessun luogo, magari fondato sulla presunta validità inerziale dei ""fatti""""."" -
Modernità infinita. Saggio sul rapporto tra spazio e potere
Come si configura il rapporto tra lo spazio e il potere nell'epoca contemporanea? È possibile offrire una concettualizzazione dei processi di spazializzazione del politico e di politicizzazione dello spazio che organizzano il nostro mondo? La diagnosi postmoderna, che vede nella modernità un'epoca ormai superata, ha offerto una risposta eccessivamente affrettata a queste domande. Nella nostra epoca le logiche e le strutture spazio-politiche ereditate dalla modernità sembrano infatti radicalizzarsi precisamente in virtù della crisi che le attraversa. Da questo punto di vista la modernità non va pensata né come un affare del passato né come una presenza fantasmatica, bensì come un orizzonte di senso in continua tensione. Attraverso un confronto serrato con autori e teorie decisivi per comprendere le strutture del moderno e la loro persistenza, il saggio si propone di ricostruire la storia filosofica e di rintracciare simboli e sintomi di quella che potremmo definire ""epoca ultramoderna""""."" -
Retoriche dell'immagine
Retoriche dell'immagine ha il fascino del diario di bordo, di una lunga e appassionata navigazione nello spazio e nel tempo, che, passo dopo passo, ci conduce in un labirinto in cui si addensano e si snodano le pratiche del generare immagini assieme alla varietà dei modi di incontrarle, di leggerle e di interpretarle. Ma per poter entrare in questo gioco di decifrazione dell'immagine occorre una lettura attenta, ""lenta"""" - ammonisce l'autore - in cui evitare la superficialità dell'appariscenza, del contrasto violento. Mostrare e nascondere, ostentare e mimetizzare: su queste opposizioni si avventura il discorso, logicamente omogeneo ma frutto di una sintesi di interessi assolutamente eterogenei. Un discorso teso a fornire gli elementi per un'educazione dello sguardo, quale modo discreto per far emergere e liberare la capacità di guardare di ciascuno, in libertà, oltre le affascinazioni o le imposizioni d'autorità, più o meno a effetto. Il lettore viene così introdotto in un percorso di svelamento, di illuminazioni, che a partire dallo sguardo sulle immagini - che sono """"duplicazione"""" o """"sostituto"""" della realtà - si apre ai meccanismi di conoscenza del reale. Inroduzione di Claudio Cerritelli ed Elisabetta Longari, postfazione di Salvatore Veca."" -
Nuovi incontri con la macchina. Scritti meta-scientifci
I confronti avuti con numerosi giovani nel corso di Epistemologia della macchina, nella Scuola di Dottorato del Politecnico di Torino, da alcuni anni producono una serie di brevi libere ""scritture"""" che potremmo definire """"ai confini della realtà"""". I capitoli di questo libro sono il frutto di originali ed extravaganti elaborazioni realizzate da una quarantina di dottorandi che, pur provenendo dalle più disparate aree culturali (sempre afferenti alla cultura politecnica), hanno sperimentato l'avventura di valicare i confini delle proprie discipline. Parlare di fanta-scienza sarebbe inopportuno, perché invece è proprio l'immaginazione, a volte irriverente verso i dogmi della scienza, l'unico mezzo per mettere a fuoco ciò che ancora non è parte di una disciplina comprovata. E, sebbene alcune affermazioni faranno sorridere, basterà aspettare per poterne verificare la valenza, se non """"scientifica"""", almeno utopistica. Perché le domande di fondo restano: Che cos'è la scienza? Che cos'è la tecnica? Quale sarà il nostro futuro?"" -
Al cuore della ragione, la fenomenologia
Riproporre oggi il problema dell'attualità del gesto fenomenologico, o, per riprendere la domanda di Croce a proposito di Hegel, di ""ciò che è vivo e di ciò che è morto"""" nella fenomenologia, presuppone di collocare quest'ultima nel contesto della filosofia nel suo complesso, e quindi di confrontarla con altre correnti e altri metodi. Questo è il progetto del libro di Claude Romano, unico nel suo genere. La tesi è che la fenomenologia non può essere compresa solo come un ritorno all'esperienza, o una filosofia descrittiva; ciò che è in gioco in essa è la questione dei rapporti tra linguaggio ed esperienza, la messa in luce di strutture prelinguistiche immanenti all'esperienza stessa e di significati """"muti"""" che la attraversano. In poche parole, la riproposizione del problema della ragione. La fenomenologia ha infatti opposto a una razionalità striminzita (quella della logica e della matematica) quel che Husserl chiamava una razionalità """"di gran cuore"""", capace di accogliere in sé il suo altro, cioè la sensibilità. Quello che la fenomenologia ha elaborato prevalentemente è una nuova immagine della ragione. In questo lavoro di ridefinizione della fenomenologia e dei suoi compiti, tramite un dialogo sostenuto tra filosofia analitica e continentale, Romano ci propone una traversata dell'intero pensiero contemporaneo."" -
L' individuazione alla luce delle nozioni di forma e di informazione-Simondoniana. Nuova ediz.
Questo testo costituisce la prima traduzione italiana integrale del capolavoro di Gilbert Simondon (1924-1989): la tesi di dottorato principale. In questo saggio, l'autore promuove una puntuale critica alle classiche concezioni filosofiche delle nozioni di individuo e soggetto, ripensandone le definizioni a partire dal processo che sottende alla loro costituzione ed elaborazione. A tale scopo, Simondon sviluppa alcune significative suggestioni provenienti dalla tradizione della fenomenologia francese, dalla Gestaltpsychologie, dalla Teoria dell'Informazione e dalla Fisica quantistica, articolando, al contempo, una riflessione autonoma e sistematica, atta a ripensare l'individualità alla luce dei contributi delle più recenti teorie scientifiche. Il volume consta della traduzione italiana del monumentale saggio simondoniano, con Prefazione di Jacques Garelli; questa edizione ripresenta nella sua unitarietà complessiva l'opera simondoniana.