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Ibsen e altri saggi
Il filo conduttore dei tre saggi contenuti in questo volume, scritti tra il 1929 e il 1942, è il forte principio etico che pervade l'intera opera, non soltanto saggistica, di Jan Blahoslav Capek. Il suo interesse poliedrico per i generi letterari di varie epoche si fonde con l'intenso sforzo ""per uno sguardo critico sulle carenze dell'umanità nel passato e nel presente, l'umanità individuale e sociale, con l'intento di costruire una nuova umanità, con una scala funzionale di valori, tra i quali soprattutto la libertà, la verità e l'amore costituiscono il presupposto per una migliore coesistenza, comprensione e aiuto reciproci"""" (Dagmar Capková). Questo fa sì che le sue analisi non si basino principalmente sulle mode critico-letterarie del momento e la loro attualità risieda anche nell'offrire una visione più universale."" -
Sutra d'Occidente
Questo libro racchiude, in brevi riflessioni, uno sguardo disincantato sul mondo e sull'uomo occidentali. Il Sutra, nella cultura letteraria e religiosa dell'India antica, è una raccolta di aforismi di carattere religioso, letterario, filosofico, scientifico. Abbiamo così, in Oriente, il Veda¯nta Sutra, il più noto Ka¯ma Sutra, e poi il Sutra del loto, il Sutra del diamante, ecc. La forma aforistica è insomma la più adatta per rappresentare, in modo meno petulante possibile, la condizione drammatica e a volte grottesca dell'esistenza umana e della vita sociale; del resto, come dice qui l'autore appellandosi a un noto proverbio, ""l'aforisma è un bel gioco perché dura poco""""."" -
La lampada della sinterizzazione. Note sulla fenomenologia del surrealismo
La lampada della sinterizzazione è un'analisi filosofico-poetica in cui, ricollegandosi deliberatamente all'Arcane 17 di André Breton, Koubek discute dell'integrità del Surrealismo che, nelle sue parole, ""si irradia da specifiche direzioni di gnosi ermetiche precristiane, dall'alchimia medievale (la causalità acausale) e, infine, nel senso originario della parola, dall'anarchismo, dai diritti umani attuali e indivisibili"""". Nel parallelo tra mondo e tempo esteriori, interiori e geologici, l'autore ci ricorda come il Surrealismo abbia intrapreso """"la via della resistenza alla situazione che ha condotto il cosiddetto mondo civilizzato ai più grandi massacri, la via della resistenza all'autentico desiderio soppresso, rubato alla gente""""."" -
Sistema transitorio. Dialogo sui sistemi di pensiero
«A. E allora perché sviluppare un sistema filosofico? Capisco che uno scettico possa affidarsi comunque alle certezze, ma addirittura mirare alla creazione di una visione sistematica del mondo mi sembra un po' troppo. B. Innanzitutto l'impossibilità di avere un approccio cognitivo non metafisico ci obbliga a essere sistematici per chiarezza della nostra posizione, poi perché lo sviluppo di un sistema di pensiero è il necessario compito di un pensatore che non voglia arrendersi alla frammentarietà. E infine, come bene dice Putnam sulla base di Cavell e Sellars, perché un adulto non può dirsi educato se non si cura 'di come il complesso delle sue idee stia insieme'». -
Oltre il dualismo. Merleau-Ponty interprete di Descartes
Merleau-Ponty intrattiene una conversazione meditata con Descartes durante tutto l'arco della sua vita, nella convinzione che nei suoi testi vi sia una ""buona ambiguità"""": oltre il dualismo tradizionale, alcuni passi cruciali descrivono l'unione dell'anima con il corpo come esperienza vissuta e certezza pratica. L'istituzione naturale, il primato della visione, il cogito, l'uso della vita sono temi cartesiani che permettono a Merleau-Ponty un ripensamento della stessa fenomenologia. Il rapporto tra la coscienza e la natura rinvia, infatti, alla questione della genesi del senso e della verità, a una tensione tra l'attività dell'ego trascendentale e il dispiegarsi di una rete di nuclei antepredicativi, ai quali abbiamo accesso tramite la corporeità. Questo volume ricostruisce nel dettaglio lo sviluppo dell'interpretazione merleau-pontyana di Descartes fino all'ultima ontologia fenomenologica, in cui l'unione è declinata come chiasma e la fede percettiva come contatto con l'essere, secondo una matrice più malebranchiana che cartesiana."" -
Estetica, tecnica, politica. Immagini critiche del contemporaneo
Pochi termini racchiudono la fisionomia della nostra epoca e, dunque, sanno cogliere alcune caratteristiche e tendenze fondamentali del nostro tempo come le parole estetica, tecnica, politica. Nell'approccio adottato in questo libro, tali parole-chiave non sono riferite ad ambiti disciplinari separati e distinti (come la tendenza contemporanea alla specializzazione e settorializzazione dei saperi potrebbe indurre a fare), bensì sono riferite a dimensioni dell'esistenza umana inevitabilmente connesse fra loro, in un intreccio profondo che è compito della filosofia cercare di comprendere nella sua interezza e complessità. Alcuni dei saggi compresi in questo volume prendono le mosse da una concezione ampliata dell'estetico, emancipando quest'ultimo dal riferimento unilaterale all'arte e concentrandosi sul tema dell'esteticità diffusa anche in relazione all'avvento di nuovi strumenti tecnologici e nuovi media (Facebook e Instagram come oggetti di ""case study""""). Altri saggi compresi nel volume spostano il focus sulla relazione fra dimensione estetica e potenziale politico, allo scopo di delineare alcune immagini critiche del contemporaneo che sappiano offrire chiavi di lettura serie, rigorose e insieme fresche e originali per diversi fenomeni-chiave del nostro tempo (dalla cultura popolare al rapporto tra architettura e politica fino alla pandemia di Covid-19)."" -
Vulcani. Tra geografia e letteratura
Fattori di distruzione e, nello stesso tempo, elementi chiave nell'evoluzione e nel funzionamento del nostro pianeta, i vulcani sono stati per secoli, e sono tuttora, oggetto di interesse, di curiosità, di studio e di indagine da parte di geologi, geografi, storici, ma anche di filosofi, artisti e scrittori. Il fascino derivante da questi ""giganti di fuoco"""" dipende dalla loro collocazione come anelli di congiunzione tra ambiente naturale, emozioni e sentimenti. Entità fisiche e costruzioni dell'immaginario, i vulcani costellano da tempo immemore le opere letterarie, pittoriche, il sapere geografico e, più in generale, le strutture simboliche delle culture più disparate. Il presente volume, che riunisce una serie di saggi derivanti da un incontro interdisciplinare svoltosi presso l'Università degli Studi di Milano nel 2018, indaga le molteplici intersezioni tra la dimensione geografica dei vulcani e la loro rappresentazione letteraria."" -
L' uomo: storia di una separazione. Il compito e il destino dell'uomo
La storia dell'uomo è definibile come una progressiva separazione dal senso del sacro. Sacro che si può intendere come una collocazione originaria dell'uomo, la quale prevede la sussistenza di un elemento che ci accomuna alla natura, una stessa forza che si trova ovunque, atta a rendere l'uomo partecipe della vita che anima l'intero creato. Le tappe storiche che il percorso del saggio delinea corrispondono all'epoca ancestrale, all'età antica, alla pre-moderntità, alla modernità e alla postmodernità. Di ciascuno di questi periodi s'individuano i tratti fondativi e si disegna una storiografia definita da alcuni temi centrali, come la concezione del mondo, lo stato d'animo prevalente, l'idea di libertà, la nozione di temporalità e infine la collocazione sociale. Da questa complessiva analisi storica scaturisce un dilemma di fronte al quale viene a trovarsi l'uomo contemporaneo: deve svolgere un compito storico, oppure deve affidarsi a un destino? -
Lo stile filosofico del pensare. Storia e teoria
Il fil rouge che unisce i quattro saggi del volume è costituito dalla ricerca di uno ""stile filosofico del pensare"""", che nel solco di una duratura tradizione occidentale, possa essere praticabile nell'odierna congiuntura storica. La riflessione si apre con un quadro generale delle """"metafisiche dell'Occidente"""" e risale ai primordi """"aurorali"""" greci del pensiero filosofico, per approdare, dopo un confronto con la """"modernità"""", alla genealogia delle """"ontologie esistenziali"""" del Novecento. Quest'ultime hanno ripreso, più di altri indirizzi di pensiero, le tematiche """"ontologiche"""" delle origini, sia pure in un altro orizzonte storico. Nel giungere a conclusione il testo affronta l'avvio di un possibile confronto con il pensiero """"scientifico"""", inevitabile per un pensare filosofico attuale e per una futura valida collocazione del concetto di """"stile filosofico"""" nel panorama contemporaneo."" -
La fenomenologia contro se stessa. Lévinas, Ricoeur, Derrida
Per tornare alle ""cose stesse"""", la fenomenologia ha avuto il destino di andare anche contro se stessa. È la radicalità di un'idea avanzata da M. Heidegger negli anni Venti del Novecento. La fedeltà alle Ricerche logiche di E. Husserl contro la sua presunta svolta idealistica in Idee I è la scoperta di un Io che vive nel mondo e del quale non sarebbe soltanto uno spettatore disinteressato. Ma è soprattutto l'esercizio di un doppio atteggiamento da assumere verso la fenomenologia. Esercitata in maniera davvero radicale, la fedeltà all'insegnamento di Husserl si rovescia infatti in un'infedeltà dalle inedite possibilità di pensiero. La fenomenologia deve perciò trasgredirsi, per essere fedele al proprio intento. L'infedeltà è dunque apparente. L'esercizio di critica compie ed esplicita, al più alto grado, il proposito originario dell'atteggiamento fenomenologico. È un paradigma che farà scuola nella ricezione francese della fenomenologia, da E. Lévinas in avanti."" -
In relazione. Potere, vita, male politico
La relazione vita-potere è il nucleo originario del politico. Questo nasce dalla necessità di dare una forma ordinativa alla costitutiva sovrabbondanza della vita, all'insostenibile uguaglianza tra identità e alterità che genera violenza. Le forme di tale relazione sono molteplici. L'ordine politico comunitario ha mostrato nella modernità una spiccata caratteristica immunitaria, facendo della funzione protettiva la base di costruzione della sovranità politica e dei diritti. Ma ciò espone la vita al rischio assoluto della morte. Ognuno di noi esercita democraticamente il potere di escludere e di uccidere e lo fa in vista della sicurezza, della preservazione della vita, del benessere generale. Questa dinamica biopolitica, presente anche in contesti democratici, raggiunge il suo apice di crudeltà nei totalitarismi e nelle dinamiche violente prodotte tramite consenso dai moderni apparati tecnico-amministrativi. La violenza di massa e il genocidio ne rappresentano gli esiti più estremi. -
Il prisma Foucault. Una storia genetica dell'archeologia tra il 1946 e il 1954
A partire dagli ultimi dieci anni, gli studi dedicati alla figura di Michel Foucault stanno conoscendo una fase di rinnovamento e di rivoluzione, entro la quale mira a inserirsi il presente contributo. Va emergendo, grazie all'apertura degli archivi manoscritti del filosofo (avvenuta nel 2013), un nuovo volto di Foucault, che viene ripreso e dettagliato all'interno del volume. I suoi scritti giovanili, spesso elusi dalla critica e considerati scarsamente rilevanti, vengono studiati al fine di illuminare tutta l'inedita e sorprendente complessità che li caratterizza. Si può così apprezzare il profondo legame che il giovane Foucault intrattenne con le tradizioni di pensiero in seguito sconfessate, fenomenologia e antropologia filosofica per prime. Questo volume restituisce così tutta l'articolata e accidentata storia che condusse il filosofo francese alla strutturazione del suo periodo archeologico. Un'indagine resa ormai sempre più irrinunciabile a partire dalle grandi novità che cominciano a essere recepite dalla critica dedicata al giovane intellettuale di Poitiers. -
Umani di nuovo. Con il postumano e Michel Serres
Questo libro è visione riflessiva e riflessione visiva sulla condizione umana attuale, la cui novità si rivela un già-da-sempre-stato che continuamente inizia e si rinnova nello spazio mobile della relazionalità generativa e inventiva, restituita dal postumano e da Michel Serres nella sua feconda toti-potenzialità. In questo ""corno di abbondanza"""" il corpo torna eco-logico, il virus e il parassita sono risorse, il preesistere e il passare oltre fanno corpo unico, cercando la loro dicibilità in un neologismo incoativo come postransominescenti."" -
In bocca al gufo
Se questo libretto fosse una casetta, si dovrebbe dire che Kafka ne esce dalla porticina per rientrarvi dalla finestretta (ogni scrittura ha un debito con una lettura). Se questo libretto fosse un piccolo esercizio filosofico, si potrebbe dire che tra i suoi fini c'è quello di collaborare a decostruire certi luoghi comuni (come quello che un gufo porterebbe sfortuna). Se questo libro fosse un'ossessione, si farebbe bene a citare gli otto gradi e venti di latitudine nord che perseguitano il povero signor Burns nel bel mezzo della bonaccia de La linea d'ombra di Joseph Conrad. Se questo libretto fosse qualcos'altro, con i suoi animali che ascoltano e poi pensano a voce alta (a verso alto?), provate voi stessi a dire cosa sarebbe alla cagnolina qua sotto. -
I misteri del linguaggio
Cosa significa ""significare""""? Come nasce e si evolve il linguaggio negli esseri umani? E quando è nato? Qual è la relazione fra la capacità di parlare e quella di contare? Qual è la struttura profonda del linguaggio? Può una macchina, opportunamente programmata, parlare e interloquire come fanno gli esseri umani? Queste e molte altre domande sono affrontate in questo saggio: spaziando dalla filosofia del linguaggio alla logica, fino alla linguistica teorica, Enrico Cipriani esplora alcuni dei temi più complessi (e più affascinanti) del linguaggio e della mente umana, mostrando come questi s'intreccino inevitabilmente con i più disparati aspetti del nostro vivere quotidiano, dal ruolo dell'intelligenza artificiale fino alle nostre convinzioni etiche e filosofiche."" -
Tra creatività e interpretazione. Nel gioco di relazioni generate da un'opera artistica
Il volume sintetizza un complesso percorso triennale di ricerca sviluppato dal Conservatorio di Musica F.A. Bonporti di Trento, dall’Università degli Studi di Padova e dall’Istituto Universitario Sophia a opera di studiosi interessati alle relazioni che si generano attorno a un’opera artistica e, in particolare, musicale. Ogni artista, ogni musicista è immerso in una fitta rete di incontri e rimandi con intuizioni, culture, mondi: quali caratteristiche permettono a questa rete di non disorientarlo ma di promuoverne la faticosa ricerca della bellezza? Si è tentato di comprenderlo dall’esperienza, con ricchi approfondimenti interdisciplinari, attenti alla storia e alla contemporaneità, all’uso e all’interpretazione, ma soprattutto con momenti di confronto-lettura di opere che hanno segnato la storia della musica e della cultura, per sondarne ricchezze e profondità. Questo percorso ha confermato la convinzione che vi sia uno statuto relazionale in ogni verità, in ogni bellezza, in ogni autentica opera d’arte. -
Natura e cultura nella genesi della coscienza collettiva
Il volume si pone l'obiettivo di discutere la relazione tra natura e cultura all'interno di fenomeni psicologici e antropologici, ricercandone le caratteristiche strutturali, universali. La ricerca di caratteristiche ""universali"""", presenti in ogni gruppo culturale, sarà proposta come vantaggio euristico, ponendo essa delle linee guida per l'analisi di qualsiasi comunità storicamente determinata. Tematiche come la famiglia, la moralità, l'esperienza giuridica, le conoscenze di senso comune e quelle scientifiche, verranno descritte secondo caratteristiche essenziali, condivise da ciascun gruppo, rilevando alla loro base una coscienza, singolare e collettiva, che attraverso processi psichici e logici elabora queste forme culturali. Gli strumenti proposti nel campo antropologico saranno inoltre confrontati con i dibattiti contemporanei nel campo scientifico, argomentando come coscienza e cervello comunichino per dare forma alla coscienza collettiva o, in altri termini, alla cultura."" -
Lettura e formazione. Quello che le neuroscienze hanno da dire a genitori e insegnanti
Secondo il World Economic Forum del 2020, le competenze più richieste in ambito lavorativo nei prossimi anni saranno: problem solving, intelligenza emotiva ed empatia. Tali competenze risultano ancora più importanti se si pensa che l'Italia, così come gli altri Paesi del mondo industrializzato, sta sperimentando un aumento dell'incidenza di violenza, depressione e suicidi tra i più giovani. Si palesa così la necessità di una formazione emotiva che aiuti a districarsi in un contesto sociale che richiede prestazioni sempre più eterogenee e complesse. Fare in modo che le recenti scoperte siano diffuse, visti i benefici che possono produrre, diventa perciò un dovere morale e una questione di giustizia sociale. Se l'empatia e l'intelligenza emotiva sono così importanti, come è possibile potenziarle? La risposta è sorprendente e viene dalle neuroscienze: la lettura, soprattutto quella narrativa, è una vera e propria palestra per le nostre funzioni cognitive e sociali. Una scoperta importante, che sta cambiando il mondo della pedagogia contemporanea. -
Artur Schnabel interprete delle 32 sonate di Beethoven
Schnabel è stato l'unico musicista nella storia ad aver ricoperto contemporaneamente il ruolo di concertista, didatta, revisore e ""incisore"""" delle trentadue Sonate di Beethoven. Questo volume per la prima volta estende l'analisi di Konrad Wolff attraverso un'operazione esaustiva e inedita: tutti i movimenti di tutte le trentadue Sonate sono stati analizzati incrociando le note di Schnabel all'edizione Curci con le sue celebri incisioni degli anni '30. Questo per offrire al concertista o al giovane allievo gli strumenti pratici immediati per poter subito approfondire la pagina di musica secondo l'intendimento del più """"autorevole beethoveniano"""" di sempre. Il volume è arricchito da ulteriori capitoli che indagano il perché Schnabel sia stato """"studiato"""" da grandi quali Pollini, Schiff e del perché la sua arte interpretativa abbia attratto autorevoli neuroscienziati (Bruno Repp), in virtù di un'unicità che costituisce la svolta di ogni vero esegeta di Beethoven."" -
Il cuore dell'essere, la grazia delle attrazioni. Tentativi di postantropocentrismo
Viviamo da tempo un clima di ritorno all'ordine associato a un quadro d'insieme caratterizzato da una razionalità illusoria, che ha nel mondo del lavoro il suo campo d'elezione con conseguenze ambientali, economiche e sociali gravi. Lottare in filosofia per qualcosa di diverso richiede un realismo dell'attività, attenuando pazientemente l'antropocentrismo. L'uomo, che senza sosta pretende d'innalzarsi sul resto dell'esistente, continua a vedersi come componente attiva per eccellenza attraverso la coscienza di cui dimentica il suo essere prima di tutto un ""luogo comune"""" (fatto in comune), prodotto dagli esistenti con chi apre gli occhi su di essi senza avere all'istante pensieri distinti. La coscienza non è subito """"nostra"""". Lo diventa nella """"privatizzazione"""" in cui sorgono soggetto e oggetto; indispensabile, quest'ultima depotenzia però la rappresentazione viva di ciò che non preesiste a un farsi insieme di attrazioni, di intimità variabili, di quasi-uno in un incessante individuarsi che è """"non possedere se stesso"""". Il cuore dell'essere è così, in modo paradossale ma non contraddittorio, """"non possedere l'essere"""".""