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Santa Verdiana a Castelfiorentino. Arte e architettura di un santuario Toscano
Questo libro nasce dall'esigenza di una pubblicazione sul Santuario di Santa Verdiana a Castelfiorentino che unisse in sé la facile consultazione al rigore scientifico. La storia di una chiesa è come una 'mappa del tesoro' che, mentre offre al lettore le coordinate per comprendere una visibile bellezza, spinge lo sguardo verso quella bellezza ""antica e sempre nuova"""" che sola ha mosso il cuore e le mani di artisti e committenze. Il complesso di Santa Verdiana Santuario affonda le sue radici e la sua storia in quella 'cellula' a ridosso dell'umile oratorio di Sant'Antonio abate - la Celletta - in cui la Santa ha vissuto per trentasei anni, nella prima metà del Duecento. Il Santuario, d'origine medievale e poi ristrutturato radicalmente nel XVIII secolo, è non solo uno splendido 'contenitore' d'arte, ma anche un vangelo di colori e di luci che raccontano la storia di una donna pellegrina e 'reclusa': Santa Verdiana, forse appartenente all'antica famiglia degli Attavanti. Il superbo ciclo pittorico, che si snoda nelle volte che coprono le navate, risalente al primo ventennio del Settecento, ci narra il suo vissuto: i suoi miracoli, la sua gloria, la sua intercessione verso Castelfiorentino."" -
Rafo
Il percorso artistico di Raffaello Fossi è iniziato nel Castello di Signa negli anni a ridosso del secondo dopoguerra, in un momento ricco degli stimoli e delle forze propulsive tipiche della ricostruzione. Per Rafo alle prime esperienze pittoriche. sviluppatesi nella stuoia di Giuseppe Santelli. seguirono quattro anni di studio presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze sotto la direzione del professor Giorgio Settala ed un periodo di perfezionamento nella Scuola del Nudo. Una completa preparazione su ogni tecnica pittorica si accompagnò a continui tentativi ed esperimenti che portarono Rafo ad avventurarsi in molti ambiti artistici, forte di una tensione culturale caratterizzata sia dalla lettura che dallo studio di filosofi e scrittori, favorendo la sua partecipazione attiva all'interno del dibattito culturale ed artistico fiorentino. Il suo nome d'arte, Rafo, fu suggerito da Ottone Rosai che lo incoraggiò a seguire il proprio percorso artistico. Il primo giugno del 1957 fu inaugurata la sua prima esposizione presso la Galleria ""Vigna Nuova"""" di Firenze, cui seguirono in successione, oltre a ripetute partecipazioni a concorsi e a collettive, altre mostre personali che ebbero grandi successi di critica e di pubblico. La sua capacità di esprimersi utilizzando le più particolari tecniche pittoriche fu utilizzata anche su quelle tematiche di valenza politica e civile che animavano il dibattito dei primi anni sessanta."" -
Auctus subobscurum-Crescita crepuscolare
"Per questo motivo Catalano è un investigatore dei misteri dolorosi che si svolgono ineluttabili e talvolta malinconici e solitari sotto la volta del cielo. Il suo poetico sospiro di sollievo è legato alla prospettiva della loro possibile fine, preannunciata da eventi terribili e sovente misteriosi per gli spettatori che non possono rimanere impassibili a mirarli"""". (Dalla prefazione di Giuseppe Panella)" -
Il cammino dell'individuo verso la libertà
"Forse si potrà tornare ad avere di nuovo la libertà. Il mondo dovrà tornare a essere una sola realtà sociale, stavolta, però, dovrà trattarsi di una somma di individui che conoscono il reale valore della libertà, senza averne più timore""""." -
Luigi Petracchi. Nel vento dei simboli. Ediz. italiana e inglese
Le epifanie del sensibile, le leggende popolari, i segni, i segnali e i simboli, ad iniziare dai simboli condensati, la numerologia, gli intrecci e gli orientamenti cosmologici, il teatro della vita, i ruoli eroici e farseschi, l'esteticità dei codici, l'essenza e il riverbero del duplice (vuoto/pieno, maschio/femmina, bene/male, luce/buio, bianco/nero, ecc), tutto ciò diventa cuore e soprattutto soglia di un ""altro"""" mondo; quel mondo che spesso ritorna nell'arte di Luigi Petracchi, portandolo a farsi carico di quell'alta funzione che spetta a ogni intellettuale contemporaneo, il quale vive non solo una bellezza fine a se stessa ma la traduce, in questo caso artisticamente, per porgerla come viatico."" -
Fontes vitae beatae Johannae
La pubblicazione ha lo scopo di riunire gran parte delle opere che, attraverso i secoli, ripercorrono la storia della Beata Giovanna da Signa, e che quindi documentano come questa inestinguibile presenza sia stata mantenuta viva. Una parte del materiale proposto è conservato nell'archivio della Pieve, ma vi sono stati aggiunti anche altri importanti contributi segnalati dalla bibliografia. -
Ragguaglio istorico della beata Giovanna da Signa romita vallombrosana (rist. anast. Firenze, 1741)
Si tratta dell'edizione anastatica del ""Ragguaglio Istorico della Beata Giovanna da Signa Romita Vallombrosona"""" riprodotta sull'esemplare di proprietà del Pievano di Signa e realizzata da Banca di Credito Cooperativo di Signa . Introduzione del Prof. Claudio Leonardi, presentazione del Dr. Domizio Moretti"" -
Diese boce 'intorno al larin-Dieci bimbi attorno al fuoco
Mia nonna racconta a episodi. Non l'ho mai sentita raccontare una storia per intero. Non l'ho mai sentita raccontare una storia dall'inizio alla fine. Lei racconta ad aneddoti, piccoli frammenti della sua vita che ha conservato senza accorgersene, piccole lacrime in un oceano. Quando ero piccola le storie che dispensava ogni giorno sembravano non finire mai, crescendo poi mi sono accorta che erano sempre le stesse. Non ho mai saputo in quale istante della giornata sia nata, non ho mai saputo come sia arrivata a innamorarsi di mio nonno o perché sia venuta ad abitare qui, dove ha trascorso quasi tutta la. sua vita. Conosco solo pochi frammenti di lei, alcuni tristi, altri divertenti; ti conosco tutti a memoria. Assomigliano a brevi favole che non fanno parte di nessuna storia. Non c'è niente che ti unisca, solo delle frasi biascicate durante un pranzo. Mia nonna racconta a episodi e io vorrei raccontare la sua storia come ha sempre fatto lei. Vorrei raccontare dei frammenti detta sua vita senza capo né coda, legati solamente da parole masticate in un dialetto antico e da qualche particolare inventato che mi sono concessa di aggiungere per rendere tutto un pò più magico. -
Di fronte al destino
"Di fronte al destino è un canzoniere per stazioni liriche tematico-cronologiche dove l'io e il tu finiscono col fondersi in un gioco di dissolvenze. Qui i temi civili sono riportati nell'ambito di un drammatico semtimento del tempo e la tensiome lirica si incarna nel moto dell'ex-sistere divenendo accezioni di una sola voce e il sotteso filo di tristezza fabulatoria di natura leopardiana da cui sembra sdipanarsi ne conferma il valore di dono per sé e per il lettore"""". (franco Manescalchi)" -
Dino Caponi attraverso il '900. Catalogo della mostra (Firenze, 4-29 aprile 2008)
"Dino Caponi è, in questo, uomo del Novecento, per come si applica da giovane alla matita, all'inchiostro, al carboncino, alla poetica insomma del 'bianco e nero' che lo stesso Rosai aveva adottato negli anni della sua formazione sull'onda di suggestioni internazionali, oscillanti fra simbolismo e crudezze espressioniste""""." -
Mike Spinoza. Storia di un barbone
Il libro inizia a Venondra, città fantastica, dove il barbone Mike Spinoza si trova e dove ritorna (alla fine del libro) dopo molti anni e lunghe peregrinazioni in isole irreali (Feminwong, Gandhistan), ma anche in posti esistenti (Honduras, Manchester).Il libro racconta gli amori, i viaggi, le peripezie, i lunghi soggiorni di Mike, soprattutto quelli nelle isole e infine il suo ritorno al mondo vero, in occidente. Il libro, nella sua forma romanzata, di fatto appare anche come un percorso di vita, evolutivo e contraddittorio, nel quale l'aspetto emozionale si mescola a quello della riflessione sul rapporto tra amore e dolore, vita e morte, fede religiosa e credo filosofico. Dall'esperienza della spiritualità orientale, interrotta violentemente dal terribile evento naturale del maremoto, si passa all'appassionata discussione con l'anarchico Leone Cipputi sul rapporto delle religioni monoteiste con il potere e le guerre. Il sesso, la passionalità, i sentimenti presenti nei rapporti di Mike con le donne del libro, Frizzy, Rita, Malika e Consuelo s'intrecciano naturalmente con il difficile ""perché"""" si nasce se poi si deve morire."" -
Bertini. Dove la poesia diventa luogo. Anzi, tempo. Catalogo della mostra (Fiesole, 12 aprile-4 maggio 2008)
"Bertini ha dipinto la natura che impreziosisce Fiesole, tenendosi a metà fra le verità e il sogno. Così, ha decontestualizzato, da una geografia reale, un paesaggio che odora, qui più che in altre parti, di fiori appena sbocciati, di biancospino e lavanda accarezzati dal vento, dalle acque del fiume che gorgheggia, flebile e monotono, fra il brulicare di abitazioni a fondovalle. In una sorta di trasnsfert, egli si è trovato a comporre nature morte entro stanze apparentate alle sue, fra pareti che custodiscono segreti antichi e storie incenerite come legna nel camino"""". ( Giovanni Faccenda)" -
Partita a scacchi
Tornare a Tramutola per Sergio Corsini è un salto indietro nel tempo. Lì ha trascorso per anni le vacanze insieme a Tiziana, la donna della sua vita, dalla quale si è separato sei anni prima. È in compagnia di Caterina, la sua nuova ragazza. In paese avrà modo di rivedere i luoghi familiari, rincontrare Tiziana e capire che tra loro non tutto è finito. Nell'ombra, però, agiscono oscuri personaggi, membri di una misteriosa setta, che lo coinvolgono suo malgrado in qualcosa che affonda le radici in un passato lontano... -
Prima che il vento se li porti via
Giuseppe Campaioli, nato a Barberino di Mugello nel 1938, vive a Prato dove ha lavorato nel settore tessile per 50 anni. Recentemnete ha partecipato al consorso letterario ""Raccontiamoci"""", indetto dalla Fenacom 50 & Più di Prato, ottenendo il primo posto."" -
La stoffa in cui credo. Riflessioni, esperienze di lavoro e di vita
Il libro del Rosati sebbene costruito su un impianto unitario di stampo autobiografico, e senza nette divisioni in sezioni, tratta due argomenti distinti: uno narra della sua vita, l'altro, invece, illustra e annota le sue conoscenze tecniche sulle modalità di produzione dei tessuti e dei macchinali necessari per attuarla. In entrambi i casi, però, non mancano considerazioni di carattere storico, economico e sociale. Nella città di Prato, i ritmi delle fabbriche e degli stanzoni - dove i telai battevano rumorosamente e la tela scorreva avvolgendosi alla carretta -hanno scandito per anni le ore lavorative di diverse generazioni e quelle dell'autore. Fin da adolescente, il Rosati, ha operato nel settore del tessile con un'attività artigianale in proprio. Ha alternato alle tante ore di lavoro quelle di studio e svago, portando avanti con tenacia e passione le cose nelle quali credeva. Ha dimostrato coraggio, e intuito, chiudendo la propria attività non appena ha avuto sentore di una crisi imminente, affrontando senza timore nuove difficoltà fino al momento in cui nel ""fondo del barattolo"""" ha trovato un amaro licenziamento. Oggi, con questo libro vuole trasmettere, tra le altre cose: """"le vicissitudini di un giovane di ieri..., le esperienze di lavoro..., un insieme di sogni..., le problematiche che circondano il settore del tessile e le difficoltà dell'uomo che in seno a questa realtà vive""""."" -
La mia amica Tebaldi. Ediz. illustrata
"Diceva Toscanini: """"Quando canta la Tebaldi, tutto è sereno, splende il sole...pare che da essa si sprigioni il profumo della primavera"""". Quello stesso profumo ha pervaso i cinquant'anni della nostra amicizia.(Anna Maria Gasparri Rossotto)" -
Arno fiume di pensiero 2004-2008. Consorso letterario
Il volume raccoglie i testi premiati e segnalati al concorso letterario annuale per il periodo 2004-2008 indetto dal Comune di Lastra a Signa col titolo ""Arno, fiume di pensiero"""". Presidente della Giuria Marco Marchi che così scrive nella presentazione: """"Con i testi di un quinquennio raccolti nel volume """"Arno, fiume di pensiero 2004-2008"""" siamo di fronte ad altre acque in cammino, a un fiune derivato, a un'altra geografia che si rivela e ci coinvolge. Una letteratura di viaggio in senso ampio, disposta ad accettare la materia del proprio racconto sia una materia in qualche modo già data, da appostamenti dell'attenzione in grado di coglierla e visualizzarla: una materia in cui il mondo con i suoi paesaggi specifici, stabilmente caratterizzati e insieme storicamente mutanti, non sia soltanto elemento fenomenico di una irrelata realtà cui rifarsi per scrivere e descrivere, ma la materia stessa del racconto, dell'ispirazione; un Arno serbataoio perenne di trame e rivelazioni, stratigrafia, nucleo inesauribile, intimamente pullulante di simboili ed esperienze, valori e indicazioni""""."" -
Capitali interiori. L'Europa di Nelu Pascu. Catalogo della mostra (Roma, 11 luglio-2 agosto 2008)
"Nelle pieghe di un viaggio condotto alla maniera di un moderno Odisseo, ecco, allora, prendere intima consistenza un gruppo di opere suscitate da limpidi bagliori esistenziali, dove la densa architettura materica raccoglie e custodisce umori apparentati alle strade e alle piazze raffigurate. Giusto un """"sensitivo"""" come Pascu, in grado di riconoscere una nascosta vita palpitante nella pietra, poteva offrirci questo caleidoscopio di impressioni metropolitane, tipiche di un mondo che cambia al pari delle stagioni"""". (Giovanni Faccenda)" -
Garibaldi a Signa. Fra mito e storia
Castelletti, 24 maggio 1867. ""La nazione Italiana ha quasi ottenuto la sua unificazione, ma perché essa possa sedersi a fianco delle colte nazioni d'Europa manca molto. Io ormai conosco questa mia terra, ed i mille capaci di grandi cose, voi li troverete sempre in ogni provincia ma i milioni che costituiscono la maggioranza della Nazione, per colpa dei Governi passati e presenti, hanno bisogno d'esser rigenerati, migliorati nel fisico e nel morale. Ospite oggi dell'istituto Castelletti, vicino a Signa ed a poche miglia da Firenze, io sono testimonio oculare di quanto può patriottismo di un uomo per farei il bene del suo simile. In quest'istituto agrario filantropico, fondato dal benemerito Cavalcanti, deputato al Parlamento, diretto da lui, diretto con ingenti spese sue proprie, ho veduto il modesto figlio del contadino, nutrito, educato, accanto a quello del milionario, trattati colla stessa amorevolezza, istruiti anche alle virili discipline che portano l'uomo vicino al perfezionamento a cui lo destinò la Provvidenza, col lavoro, e l'istruzione"""". (G. Garibaldi)"" -
Giuliano Giuggioli. Vedi alla voce enigma. Catalogo della mostra (Simeri, 13-27 settembre 2008)
"Quanto dimora in profondità nell'opera di Giuggioli è un'urgenza che incontra nella metafora la sua più alta espressione. Se reconditi restano molti costrutti, manifesta è la volontà dell'autore di rendere palesemente straordinarie le cose più comuni, in quella ribalta mitica dove gli archetipi dialogano con i pradassi e il sale dell'ironia stempera, talvolta, qualche vitale afflizione"""". Giovanni Faccenda"