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Cocktails. Emozioni a colori
"Cocktails, emozioni a colori, è godibile e leggero, davvero emozionante nella sua poesia e nel suo sogno, che sono poi le virtù dei cocktail migliori. E alla fine della lettura, non potrete non ricordarvi di Francis Scott Fitzgerald e quel che ebbe a dire, una volta, sempre a proposito dei cocktail, e cioè: prima tu prendi un drink, poi il drink ne prende un altro, e infine il drink prende te. Lo stesso avviene con il libro che avete in mano: una volta finita la lettura, vi ritroverete a riprenderlo in mano, per ricominciare da capo, conquistati dalle emozioni del mondo colorato dei cocktail che vi racconta."""" (dalla presentazione di I. D'Agata)." -
Santa Cecilia in Trastevere
La Basilica di Santa Cecilia sorge nel cuore della vecchia Trastevere, un angolo di meditazione nel quartiere romano conosciuto come il più festaiolo e mondano di tutti. Santa Cecilia era fin dall'antichità una delle martiri il cui culto veniva praticato maggiormente dalla comunità cristiana. Nel IX secolo avviene la costruzione del primo nucleo dell'attuale basilica, ampliato nel Medioevo con l'edificazione del portico, del campanile, dell'ala destra del convento e del chiostro. I primi restauri avvennero tra il 1540 ed il 1724, facendone uno dei siti di arte cristiana più importanti di Roma. Nel tempo è sempre stata luogo d'asilo e di accoglienza, per malati e afflitti, e di asilo per i fuggitivi dal vicino ghetto, durante l'occupazione tedesca. L'importanza artistica della basilica è motivata da numerose opere, quali il ciborio di Arnolfo da Cambio, le pitture di Pietro Cavallini e Guido Reni, ed il capolavoro di Stefano Maderno, la scultura raffigurante la santa nel momento della morte. I restauri degli ultimi decenni fanno ormai parte della storia della basilica e del monastero. Il volume illustra la storia e le opere, presentando anche un approfondimento e fotografie inedite sull'area archeologica, da poco restituita al pubblico e arricchita dalla scoperta di un battistero del V secolo. -
Al parco con i tuoi. Guida a un itinerario tra i monti del Lazio
Quando vai in un posto che ti piace (un bosco, una montagna, un villaggio), ma non riesci a capirne gli aspetti più insoliti e divertenti, il rischio di annoiarti può essere in agguato. Se invece qualcuno o qualcosa ti aiuta a scoprire questi particolari... è molto meglio! Al parco con i tuoi raccoglie gli ""appunti di viaggio"""" per piccoli curiosi lungo un itinerario tra parchi montani del Lazio. Ogni luogo da visitare viene letto e interpretato in modi diversi, offrendo così una serie di spunti, fra gioco e avventura, per avvicinare bambini e ragazzi a tanti bellissimi angoli del nostro Appennino. Il testo è costituito da pagine a colori, ricche di illustrazioni. Età di lettura: da 8 anni."" -
E42 la gestione di un progetto complesso
Il testo racconta la storia e l'evoluzione dei due progetti dell'E42: l'Esposizione Universale che si sarebbe dovuta tenere a Roma il 21 aprile 1942, e la creazione di un quartiere urbano che avrebbe dovuto ospitarla. Il progetto del quartiere, pur partendo in via subordinata rispetto al primo, in realtà, diventò predominante fino a rimanere il solo a sopravvivere sulla scena della storia. Il fenomeno urbanistico, originato talvolta da una Esposizione, è un fenomeno susseguente alla esposizione stessa, in quanto è agevole approfittare di tutti i lavori, le opere e i servizi eseguiti in una zona che per essere stata sede di una simile manifestazione si presume sia quella che meglio si presta allo sviluppo di un urbanesimo locale. La trasformazione fisica del territorio, ossia le realizzazioni urbanistico edilizie che diedero vita al quartiere dell'Eur, fu il risultato di uno sviluppo che partì da un'insieme di esigenze identificabili in larga parte con l'Esposizione del 1942, da questo il titolo E42. L'Esposizione, con il suo sistema articolato di mostre, avrebbe dovuto essere nelle intenzioni del regime la summa di un'intera civiltà, mentre più semplicemente essa rappresenta un esauriente spaccato della società degli anni '30. Ciò che conta evidenziare è che l'insieme di ragioni ideali, sociali, culturali e politiche all'origine dello specifico fenomeno urbanistico-edilizio sono apertamente esplicitate e accessibili. -
Tuscolo. Letteratura, iconografia e mito di una città. Ediz. illustrata
Tusculum: una località, una città, un sito archeologico, un progetto. Molte le sensazioni che rievoca in noi questo nome. Il volume vuole essere il canto di un cuore innamorato, di tanti cuori innamorati - i nostri - che rivivono con i poeti e gli scrittori le sensazioni e i sentimenti che Tusculum ha ispirato. Cicerone definisce Tuscolo ""Salubre e per di più vicina a Roma"""", antica città che leggenda vuole fondata da Telegono, figlio di Ulisse e Circe, milleduecento anni prima la fondazione di Roma. La struttura narrativa del testo ripercorre la storia della città, tramite una raccolta di brani, versi, citazioni e testimonianze, dalle origini ai giorni nostri, sino alla descrizione della Valle Latina, pianura ormai devastata dalle costruzioni. È un lavoro che sta interamente nella linea del progetto del parco archeologico, inteso come istituto culturale e vissuto, con questi brani, anche come """"parco letterario""""."" -
Obbedisco. Garibaldi eroe per scelta e per destino
Garibaldi non è l'eroe di un giorno o di un episodio, un nome tra i tanti di una galleria di nobili anime che hanno anteposto il bene degli altri o quello della Patria al proprio. No, Garibaldi è un caso eccezionale perché è un eroe di professione, se così si può dire, un eroe per scelta e per destino. Garibaldi è un uomo che sceglie fin da giovane la strada della lotta per la libertà e la segue fino all'ultimo, quando ultrasessantenne guida le sue camicie rosse da una carrozza perché le gambe, invalidate anche dal 'fuoco amico', non lo sostengono più. E questa dimensione totalizzante che rende in qualche modo difficile convivere con la sua figura. L'eroe per caso o l'eroe di una morte gloriosa si liquidano con facilità. Qualche busto, dei fiori nell'anniversario, qualche strada e tutto è sistemato. Non importa che alla maggior parte delle persone il nome non dica più nulla. È un altarino che si aggiunge a una lunga serie. Ma l'eroe di professione, dimenticato dalla morte, ma prescelto dagli dei antichi per essere presente in tutti i momenti topici della storia unitaria, è un caso diverso, che pone dei problemi che vanno al di là della sua persona, problemi che si intrecciano con la stessa ragion d'essere di una storia nazionale. -
Viti mon amour
La monografia costituisce un interessante contributo a un'indagine sulla multiforme personalità artistica vitiana: si affronta una ricognizione delle opere di Viti, la cui maniera è oggi associata esclusivamente allo stile della sua produzione matura. L'osservatore si troverà a sorprendersi di fronte a certi esiti della sua personalità pittorica misconosciuta o nota appena agli specialisti, riferendoci con ciò ai caratteri degli esordi, del giovane che percepita la propria vocazione si proietta con convinzioni altalenanti per interi lustri alla ricerca di una poetica personale. In una prima parte si affrontano gli aspetti storici generali, biografici, e naturalmente gli aspetti relativi alle evoluzioni delle maniere vitiane, ipotizzando per esse una nuova lettura del loro processo di maturazione. La seconda parte è corredata oltre che da tavole e schede, dal regesto delle pubbliche esposizioni per le quali si è pensato di fornire per ognuna ragguagli per definire il tenore in cui si svolsero; infine in appendice un ricco corredo di scritti da cui più facilmente e veridicamente può trarsi il temperamento dell'uomo e degli umori del tempo. -
Il sole delle nevi
"Nella mia terra, quando - di novembre - il sole scotta eccezionalmente, i contadini dicono che ristora per poco e che non dura l'effetto benefico del suo calore nei campi perché presto tornerà il freddo, cadranno le nevi. E perciò lo chiamano così: il sole delle nevi. Com'è sempre stato, com'è tuttora da noi, in quest'autunno che incombe"""". È il 1943, le vicende della guerra al sud lasciano intravedere quale sarà, per l'Italia, l'esito del conflitto e quali le conseguenze dell'infausta partecipazione. Il Paese è sconvolto, mortificato dalla doppia invasione straniera, vessato da sopraffazioni morali e materiali che umiliano la popolazione civile: lo sbarco della V Armata sulla piana di Agropoli-Paestum, l'epopea delle Quattro Giornate di Napoli, la liberazione di Roma e, da ultimo, l'appassionate difesa dell'italianità di Trieste. Giorgio Allori è il protagonista del romanzo, eroe passionale e illuminato che, attraverso l'impeto della sua azione, si batte per restituire orgoglio e dignità al suo popolo oppresso e indurre i vincitori all'obbligo morale del rispetto." -
Antonio Cederna. Archeologo, giornalista, uomo, poeta. Scritti per Roma
In questo volume Roma è l'unica protagonista. Attraverso la testimonianza di amici ed allievi di Cederna traspare quanto è avvenuto nella capitale nei dieci anni dalla sua scomparsa: i principali temi delle sue battaglie. Sono stati scelti i più rilevanti fra i suoi articoli su vari temi (Appia Antica, Fori Imperiali, Collezione Torlonia, ville storiche, centro storico, verde pubblico ecc.) ricavandoli faticosamente dalle collezioni de ""II Mondo"""", """"II Corriere della Sera"""", """"La Repubblica"""". Risalta lo straordinario carisma di questo vero e proprio """"maestro"""", non solo di una generazione di architetti, storici dell'arte, archeologi ma soprattutto di tutte le persone che hanno avuto la fortuna di leggere i suoi scrìtti, di incontrarlo e collaborare con lui nei quaranta anni vissuti con """"Italia Nostra""""."" -
Il mondo come ikebana. Umanesimo scientifico: dalla new-age al pan-islamismo
Un saggio didattico-filosofico ricco di riferimenti storici che nasce dall'osservazione della profonda crisi di cui è preda l'uomo attuale dopo due millenni di cristianesimo e due secoli di rivoluzione industriale. È un'opera lineare che con sottile malizia analizza il ""gioco esistenziale"""" seguendo un criterio quasi scientifico. In un mondo che cambia in fretta si disvela la necessità di una proposta culturale antica nei contenuti, ma nuova nella forma. Gli eterni problemi dell'uomo sono infatti affrontati con parole semplici già pronte ad entrare nella immensa """"deriva"""" del linguaggio mediatico."" -
Il villino a Roma. Il quartiere Nomentano. Ediz. illustrata
I villini sono una delle tipologie edilizie che maggiormente hanno caratterizzato il paesaggio urbano del primo '900 nella città di Roma e nel territorio provinciale. Un sistema abitativo che è tutt'ora riscontrabile in diverse zone della città, e non solo nelle parti più centrali, ma anche in diversi comuni limitrofi. In questo volume sono documentati e illustrati i villini del quartiere Nomentano che risultano di particolare interesse e pregio architettonico e che illustrano al meglio il gusto di un'epoca che ha segnato l'estetica della città. Il volume è il frutto di un lungo lavoro di studio che ha visto la collaborazione di giovani laureati del Servizio Civile Nazionale e la Sezione Romana di Italia Nostra. -
Il piccolo mamelucco romano. Storie romanesche di principi della chiesa, principi del sangue, fanciulle pericolanti, grevi e grevetti nella Roma del papa-re
Il volume raccoglie interessanti racconti ricchi di curiosità, aneddoti e storielle sulla Roma dell'Ottocento, fino a Pio IX, l'ultimo papa-re della sua storia. Roma papalina, un po' città e un po' campagna, la vecchia aristocrazia fuori dal tempo e la plebe scannata di soldi. Roma bacchettona e blasfema, rugantina, alquanto illetterata ma intelligente e sveglia, ""leticosa ma amica de l'amichi, casinara, caciarona, mammarola der còre de mamma e der còre de Roma"""", noncurante delle norme però rispettosa della Madonna de Noantri, delle feste comandate e delle buone abitudini, la pennichella, l'abbuffata, l'ottobrata, la saggezza di non fare oggi quel che potresti fare domani sai mai che domani non ci sia più bisogno che tu lo faccia. Roma superstiziosa e fatalista e che """"Iddio ce la mandi bbona""""."" -
La città di mezza via, dal centro città al piano di quartiere. Esperimenti di progettazione partecipata alla Romanina
Da qualche anno un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Architettura e Urbanistica per l'Ingegneria (ora Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale) della Sapienza Università di Roma sta lavorando su una serie di esperienze di progettazione urbana partecipata in aree urbane esistenti e collocate in ambiti di periferia. Dall'insieme di queste esperienze è stato possibile trarre alcuni aspetti di metodo che, pur con una serie di questioni e problemi ancora aperti, sono sembrati efficaci, rilevati e generalizzabili anche ad altri contesti ed esperienze. -
Buoni per natura. Alla ricerca dei frutti spontanei del nostro territorio
Sono nutrienti, gustosi e attraenti: sono i frutti spontanei, alcuni dimenticati, che puoi incontrare quando passeggi in natura. Con questo libro tutti possono imparare a riconoscere, raccogliere, conservare e gustare i frutti più diffusi e buoni da mangiare, attraverso tavole illustrate e semplici descrizioni, leggende, ricette e curiosità. Età di lettura: da 10 anni. -
L' uomo e le sue opere
Con questo lungo racconto si è voluto parlare dell'evoluzione intellettuale dell'uomo attraverso le opere che il suo ingegno, la fantasia, la capacità costruttiva, hanno saputo creare nell'arco dei molti millenni della sua esistenza. Ci si è riferiti soprattutto all'Italia, ma certo, in ogni luogo, in ogni tempo dalla prima caverna, per ripararsi dai pericoli del mondo esterno, all'edificio più imponente, l'uomo ha cercato nella casa la sua identità, ne ha fatto il centro della sua vita e in seguito anche il suo ""status"""" sociale."" -
L' obelisco marmoreo del foro italico a Roma. Storia, immagini e note tecniche. Con DVD video
Se l'architettura è il mezzo più visibile e duraturo di propaganda per i poteri autocratici, l'obelisco marmoreo del foro italico a Roma invera appieno questo paradigma e non solo perchè porta incise, nel vivo della pietra, le nove gigantesche lettere di Mussolini e, a caratteri addirittura maggiori, le tre dell'attributo Dux. L'obelisco segnala uno dei due ingressi monumetali del foro, destinato in origine alla preparazione degli insegnanti e dei dirigenti dell'Opera Nazionale Balilla, l'ente il cui compito era l'istruzione ginnico-sportiva e premilitare dei ragazzi dagli 8 ai 18 anni. Forse più dell'obelisco del foro in forma compiuta, è la sua stessa costruzione a essere usata come infallibile strumento di indottrinamento dell'italiano nuovo, pronto a sacralizzare riti e miti del fascismo e, in nome di una nuova religione secolare, a combattere e morire per la patria. Infatti, alla stregua di altre iniziative del ventennio fascita (le campagne di bonifica, le città di nuova fondazione, le infrastrutture per la modernizzazione della penisola), il regime documenta meticolosamente il lungo lavoro, la fatica sovrumana, lo sforzo economico, l'azzardo tecnico, con mezzi di comunicazione diversificati, in modo da raggiungere più larghi strati della popolazione. Per questo, ogni fase della costruzione dell'obelisco del foro è monitorata da articoli sulla stampa nazionale e su riviste specializzate, da bollettini periodici, da documentari e da cinegiornali, da illustrazioni e da un repertorio fotografico. -
La fanga di Roma. Itinerari belliani
La fanga de Roma è, in tutta la sua opera romanesca, l'unico sonetto nel quale Giuseppe Gioachino Belli parla direttamente di se stesso. Ma la fanga de Roma può rappresentare la plebe che il poeta racconta nei 2279 sonetti in dialetto, tracciando una trama articolata dello gnommero, il gomitolo che era la realtà papalina di metà Ottocento, raccontata per mezzo di quelle connessioni interne che il poeta chiama il filo occulto, e intricatissimo, che collega tutti i componimenti. L'autore cerca di dipanare alcuni di questi itinerari seguendo attentamente dei percorsi che vanno però oltre il mero dato testuale: l'educazione, sia quella del popolo che quella del potere (e del potere sul popolo); il paradosso insolubile tra esistenza di Dio e presenza del male e della morte - il male in assoluto - su questa terra; la traccia di vite parallele alla sua in periodi e/o campi artistici diversi (Belli-Caravaggio e Belli-Mattei); la dura, drammatica condizione di vita dei contadini nella campagna romana dell'Ottocento; una rivisitazione personale, un divertissement, delle vicende della Rivoluzione Romana del '49, la Repubblica dei briganti. Si avverte nella scrittura di Elio di Michele la ricerca di assolvere a una duplice funzione: affrontare tematiche nelle quali esprimere la propria passione verso l'opera, non solo quella dialettale, del grande romanesco e dunque farlo accostare a tutti, soprattutto ai profani e a quanti ancora oggi pensano che Belli sia solo il cantore dell'osceno. -
Visioni celesti. Scienza e letture degli astri a Roma
«Il cielo, fin dall'antichità, veniva guardato dagli uomini non soltanto per trovare punti di riferimento divini e terreni per affrontare con sicurezza il viaggiare in terra e in mare, conoscere i momenti propizi per l'agricoltura, o per ricevere dall'alto risposte alle difficoltà e ai misteri della vita, ma era anche una grande fonte di elaborazione fantastica. Per molti secoli, ogni popolo ha veduto e raffigurato nelle disposizioni apparenti delle stelle sulla volta celeste, così come si presentavano allo sguardo, rassomiglianze con oggetti o essere viventi terrestri oppure più semplicemente elementi che scaturivano dalla più fervida immaginazione umana, rappresentati dalle figure della mitologia. Si può dire che la serie di miti che ha legato tra loro i personaggi delle costellazioni, ha reso il cielo notturno come una specie di immenso libro illustrato e la volta celeste un palcoscenico in cui si sono esibiti eroi e divinità protagonisti di leggende lontane nel tempo. Le stelle più brillanti furono indicate con dei nomi propri: molti erano nomi arabi, spesso mutuati a loro volta da antiche designazioni babilonesi e forse ancora più antiche; molti altri erano greci o, anche più recenti. Addirittura, in qualche caso, le stelle potevano avere due o più nomi, derivati da diverse tradizioni; le altre invece, che non godevano del privilegio di un nome proprio, rimanevano degli anonimi puntini sparsi nello spazio intorno alle figure delle costellazioni.» (Flora Parisi). -
Natura viva. La biodiversità del Lazio
Gli studiosi la definiscono come la varietà genetica delle piante, animali ed ecosistemi. Insomma, la vita intorno a noi nelle sue infinite forme. Un sistema di parchi, riserve e altre aree naturali protette oggi rappresentano lo strumento più concreto per tutelare questo grande patrimonio collettivo. Il Lazio della natura. Questa mostra dei fotografi dell'AFNI è insieme un tributo alla bellezza e varietà di questa regione e anche un invito a difenderla con maggiore consapevolezza e determinazione. -
Carnevale romano
"Carnevale romano"""", da un'idea e a cura di Federico Mollicone, è il crocevia tra sacro e profano, tra pagano e cristiano, tra antico e moderno, tra nobile e plebeo, in cui l'uno sconfina nell'altro e uno si fa beffe dell'altro. Una festa che raccoglie tutto l'humus popolare, l'indole ironica e comica, il forte senso della caricatura e del grottesco dei romani. Ma anche la dimestichezza con l'eterno e con la storia, l'intreccio di religioso e irriverente, la celebrazione rituale del corpo, del sesso e del cibo, l'elogio della follia fino all'esorcismo collettivo di paure e di spettri. E i brindisi infiniti alla morte ubriaca, nella speranza che, alterata dalle libagioni, anche la morte perda lucidità e non svolga il suo compito ferale."