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Una volta qui era tutta campagna
Un treno parte dalla stazione di Roma Termini diretto a Torino Porta Nuova; contemporaneamente da Milano Centrale il Pendolino comincia la sua corsa verso Roma. In due scompartimenti (seconda classe e prima con supplemento e prenotazione obbligatoria) cominciano a snodarsi le più classiche e ""avvincenti"""" conversazioni: manager, vedove, pensionati, studenti (tutti noi, cioè) si lasciano andare a una inarrestabile cascata di luoghi comuni. Basta un """"Le stagioni non sorto più quelle di una volta"""" che si rotola a perdifiato fino a """"I gatti sono più indipendenti"""", per giungere alle vette sublimi di """"Venezia è splendida ma non so se ci vivrei"""". Fabio Fazio, con il candore perfido che gli italiani hanno imparato a conoscere e apprezzare, sa allestire un gioco irresistibile da cui scaturisce una sintesi efficace, feroce e affettuosa al tempo stesso, delle nostre abitudini. Questo libro, pubblicato nel 1994 e riproposto oggi in tutta la sua stringente attualità, vuole anche essere un vero e proprio appuntamento per tutti noi; come a dire... ovunque siamo, prima o poi, ci ritroveremo in un luogo comune."" -
Potrai dire che mi conoscevi
Il libro esplora il tormentato panorama dei rapporti padre-figlio, i rischi del contatto e l'impossibilità di vivere senza. Il giovane squattrinato Jamie Gardner vive giornate trasandate a San Francisco nell'era del boom di Internet, senza progredire mai nella sua carriera di produttore radiofonico e circondato da amici tali e quali a lui, amanti del divertimento a ogni costo. Questo almeno fino a quando non riceve la telefonata che ha sempre temuto: Teddy, il padre che non l'ha mai accettato, è morto e per il figliol prodigo è tempo di tornare a casa, alle grigie distese di asfalto, case e capannoni del New Jersey e alla famiglia fredda e anaffettiva da cui era fuggito anni prima. Quello che imparerà durante la sua permanenza cambierà per sempre la sua vita. Intrappolato tra il senso di colpa che vuole cancellare e il dolore che non riesce a manifestare, Jamie trova consolazione in una scatola di foto e ricordi del padre trovata in soffitta, con un'etichetta ""1960"""", e piena di immagini e lettere di un amico del padre, Dean Foster, partito un giorno in cerca di successo. Per Jamie sarà l'inizio di una nuova ricerca, tra i carteggi emozionanti e dolorosi del genitore, l'apparizione di scrittori e artisti straordinari della Beat Generation e una rischiosa ricerca di se stesso attraverso la riscoperta della storia del padre."" -
Rosso di sera
Scritto nel '63, ""Rosso di sera"""" è stato l'ultimo romanzo di Brunella Gasperini (i libri venuti dopo sono tutti autobiografici), e anche quello che ha amato di più. In """"Rosso"""" ci sono molti dei temi e dei personaggi ricorrenti nelle sue novelle e nei suoi romanzi: una città di provincia pettegola, un ragazzo scontroso e irrequieto incompreso dalla famiglia, una ragazza con un passato tragico e misterioso alle spalle. Ma ci sono anche elementi nuovi: la sana famiglia patriarcale dei romanzi precedenti qui diventa una ricca famiglia borghese di un perbenismo opprimente; il nonno battagliero e anticonformista, altro personaggio ricorrente, qui è un emarginato alcolizzato e anarchico, molto scomodo per il resto della famiglia; nella ribellione di Rosso e nei suoi ideali pacifisti c'è già un anticipo di Sessantotto."" -
Ugo Chavéz, il nuovo Bolìvar? Una biografia
I due autori raccontano la singolare epopea del presidente venezuelano, l'uomo che, dopo aver tentato di andare al potere nel '92 con un colpo di stato, viene legittimamente eletto nel 1998 con il 56% dei voti. La sua infanzia in una casa fatta di palma, in una famiglia molto povera, quando il paese conosce un periodo di stabilità democratica dopo decenni di dittatura e un incredibile boom economico dovuto allo sfruttamento delle risorse petrolifere (il Venezuela è il 3° produttore dell'Opec), e poi le tappe che hanno portato Chávez a diventare, in Venezuela e nel mondo, un leader potente, capace di tenere testa all'opposizione interna e all'ostilità di Washington che non vede di buon occhio colui che sta cercando, con un certo successo, di svincolare molti paesi dell'America Latina dagli accordi commerciali statunitensi (ALCA), per creare un'alternativa tutta sudamericana. Nelle pagine del libro si presenta il giovane cadetto di provincia, che si appassiona tanto al baseball quanto agli eroi rivoluzionari del XIX secolo, sopra tutti Simón Bolívar, di cui conosce a memoria i proclami e per il quale ha una specie di venerazione, e poi quella sua cospirazione vaga e romantica del tutto lontana dalle ideologie. È amico di Castro, cita Guevara, è sospettato di aiutare la guerriglia colombiana, ha buoni rapporti con Gheddafi, li ha avuti buoni con Saddam e simpatizza con Blair. Sfrutta con molta disinvoltura il mezzo televisivo, sa parlare al popolo. -
L' uomo del banco dei pegni
Sol Nazerman è un ebreo polacco che gestisce ad Harlem un banco dei pegni. Sopravvissuto allo sterminio della famiglia nei campi di concentramento nazisti, Sol è devastato dai ricordi e completamente chiuso in se stesso, come inaridito. Rifiuta ogni amicizia, e respinge senza esitazioni le timide manifestazioni di affetto dei pochi familiari rimastigli. Ciò lo rende un perfetto esecutore del suo compito, una sorta di usuraio nel più povero quartiere nero d'America. Sol taglieggia con freddezza tutti coloro che, spinti dalla necessità, si rivolgono a lui per impegnare qualcosa. Il banco è di proprietà di un certo Murillio, che se ne serve come copertura di un vasto giro d'affari poco puliti. Solo Jesus, il giovane commesso portoricano che affianca Sol, sembra poter scalfire quest'animo indurito dal dolore. Un rapporto complesso straordinariamente descritto da Wallant, uno dei migliori scrittori della sua generazione e uno dei primi ad avere il coraggio e il talento necessari per affrontare il tema dei sopravvissuti all'Olocausto. Quando il vecchio ebreo scopre la vera natura degli interessi di Murillio, le cose prendono una piega imprevista, una drammatica accelerazione che costringerà Sol a riaprire le porte del suo cuore straziato. -
La nostra guerra
Nel 1942 l'Italia fascista, fino a quel momento neutrale, si schiera con gli Alleati nel conflitto contro il Terzo Reich. In questo scenario storico, vertiginoso ma raccontato con impressionante realismo, il dodicenne Lorenzo Pellegrini passa dalla rassicurante vita borghese - comprensiva di studi ginnasiali, adunate balilla e vacanze a Riccione - alla dura esperienza della vita da sfollato. Nel Borgo che accoglie la sua famiglia, autentico spicchio dell'Italia più verace e conformista, Lorenzo si lascia l'infanzia alle spalle: è testimone della distanza che si crea fra i suoi genitori allorché la madre comincia a lavorare, partecipa come avanguardista alla vita della Nazione in guerra, e combatte in prima persona le battaglie fra ragazzini sullo sfondo di quelle, affascinanti e terribili, degli adulti. Passare indenne attraverso i bombardamenti e le esperienze iniziatiche della prima adolescenza sarà la sua più grande vittoria. ""La nostra guerra"""" ha il registro agrodolce dei classici della cinematografia nostrana, da """"Tutti a casa"""" a """"Il Federale"""", coniugato a una verve narrativa in grado di produrre il primo kolossal sulla (fanta)storia d'Italia. Dopo """"L'inattesa piega degli eventi"""", è il secondo capitolo della saga che Enrico Brizzi ambienta nell'Italia del XX secolo. Un'Italia immaginaria, beninteso, ma fra una risata e un sospiro capita spesso di domandarsi se questa stralunata Nazione in camicia nera non rispecchi tratti, fascinazioni e difetti inemendabili del nostro Paese."" -
Iddu. La cattura di Bernardo Provenzano
L'11 aprile 2006, in una masseria alle porte di Corleone veniva catturato il boss Bernardo Provenzano, latitante da quarantatre anni, il capo indiscusso di Cosa Nostra. Le immagini del suo arresto hanno fatto il giro del mondo, i Tg hanno raccontato della sua prostata e della passione per la cicoria, ma cosa sappiamo veramente di questo esile vecchietto, ex contadino con neanche la seconda elementare che ha tenuto in scacco lo Stato per quasi mezzo secolo? Come ha potuto rimanere così a lungo primula rossa? Quali coperture e connivenze lo hanno protetto? Dove si nascondeva? E, soprattutto, come e chi è riuscito a stanarlo? Sono gli interrogativi a cui si propongono di rispondere Mazzocchi e Bellavia, seguendo il racconto di Renato Cortese, il capo della Squadra creata otto anni fa con l'obiettivo di mettere in trappola l'ultimo padrino. Una storia vera, corredata in Appendice dai rapporti originali, storia di veri servitori dello Stato che hanno sacrificato vita privata e affetti per essere sempre disponibili a turni massacranti e trasferte improvvise. Storia poliziesca, fatta di tanti rischi corsi nel piazzare telecamere e cimici nei posti più impensati, di pedinamenti avventurosi in un territorio in cui dietro ogni pastore può celarsi una vedetta della mafia. Storia di attese e delusioni, ma principalmente di un'indagine che ha ricostruito il mosaico di fiancheggiatori e quella ""via dei pizzini"""" attraverso la quale """"Iddu"""" continuava a governare Cosa Nostra."" -
Cuba, la rivoluzione: mito o realtà? Memorie di un fantasma socialista
Un libro di memorie. Una serie di capitoli brevi, scritti nell'arco di un'intera vita e raccolti in questo volume seguendo un ordine il più possibile cronologico. Dall'infanzia, durissima, nei campi di canna da zucchero dominata dai soprusi dei ricchi possidenti e dalla violenza delle truppe spagnole, agli studi seguiti con accanimento non solo per sfuggire a una vita grama, ma soprattutto per essere in grado di combattere le ingiustizie sociali sofferte dalla propria gente. E poi l'esperienza rivoluzionaria, dalla fine degli anni '30 alla metà degli anni '60, contrassegnata da incarichi di rilievo con Castro e Guevara, fino alla vittoria e alla successiva delusione dell'ideale infranto. -
L' eterno giovedì
Siamo negli anni Sessanta del secondo millennio. Dopo una lunga separazione, Riccardo rintraccia suo padre Vincenzo allo scopo di ricostruire la storia della sua famiglia. Gregorio, Alvarez, Vincenzo, Riccardo, il ricordo come lungo flusso di memoria che si risveglia e affronta, nel racconto di cui l'ultimo destinatario è Mattia, i passi dolorosi di una vita straordinaria in tempi straordinari. Tempi confusi e oscuri in cui ciascun figlio si trova a ripetere l'esperienza del padre in un sistema che si evolve senza cambiare e concepisce il mondo sempre allo stesso modo: diviso tra gli uomini che fanno la storia e quelli che la scrivono. Sullo sfondo, il resoconto ""giorno-per-giorno"""" di uno sciopero condotto da inaspettate manifestanti che lottano per conquistare un ruolo da protagoniste di vite che sono le loro e di cui non intendono affidare la stesura a nessuno."" -
Le anatre selvatiche volano al contrario. Racconti e scritti vari
Sono le sei del pomeriggio, più o meno, tic più tac meno, e l'attenzione del sole sta riducendosi rapidamente in ampiezza. Il sole ne ha visto abbastanza di voi per una giornata, e sta accarezzando altre opportunità. Anche le nubi modificano le loro priorità, raccogliendo forze, assumendo atteggiamenti. Per quando annotta potreste trovarvi sotto la pioggia. Forse pioggia gelata. Forse neve. Noi, ovviamente, non siamo al corrente della vostra ubicazione, né della stagione di competenza. Quello che invece sappiamo è che avete fra le mani il libro più recente del romanziere Tom Robbins e pur non essendo richiesta una speciale forza d'animo, non sarà male regolare un tantino il vostro termostato mentale. Nulla di drastico. Basta invertire le gomme. Però, mentre un gin tonic leggero potrebbe fare al caso con E. M. Forster o Virginia Woolf; mentre un bicchierozzo di bourbon potrebbe aiutarvi a inghiottire Faulkner, Robbins richiede un accompagnamento più esotico. Finalmente siete pronti. Appoggiate i piedi in alto (dovremmo sempre leggere a piedi sollevati) e afferrate il libro, saggiandone fra le mani il peso, la ""novità"""", la """"libritudine"""". Solo per un istante chiudete gli occhi, sorseggiate la vostra bevanda e lasciatevi andare a domandarvi cosa avrà combinato stavolta Robbins. Su che falò - di zingari? guerriglieri? sciamani? - avrà arrostito le sue idee, le sue immagini? Se non vi inoltrerete più a fondo in questa modesta quanto insolita raccolta, che altro potete fare stasera, da soli con voi stessi?"" -
Sessi e genealogie
Essere una donna non può fermarsi al nascere con un corpo femminile. Questa identità naturale richiede una cultura appropriata. Il passaggio dall'identità naturale a quella civile e culturale deve essere sostenuto da una legislazione adatta. I rapporti con la madre non devono essere sottoposti all'ordine paterno: ciascuna genealogia comporta valori specifici da rispettare. La relazione con la parola, il gesto e persino i colori variano secondo il sesso della persona. Un certo modo di rivolgersi alla divinità e di riferirsi al divino è anche proprio della donna. Il compimento di una soggettività femminile necessita, quindi, di mediazioni culturali adeguate. ""Sessi e genealogie"""" ne sviluppa i principali aspetti e spiega come se ne assume le responsabilità senza accontentarsi di critiche e rivendicazioni nei confronti della nostra tradizione."" -
Così parlò Warren Buffett: lezioni per investire in Italia
Self-made man, Warren Buffett è diventato il secondo uomo più ricco dopo Bill Gates facendo quello che fanno tutti, e cioè investendo in borsa senza particolari ""colpi di fortuna"""", ma seguendo una filosofia e un metodo lineari, trasparenti, senza ricorrere all'insider trading. Alla venerabile età di settantasette anni, Buffett continua con pochissimi collaboratori a occuparsi della sua holding, la Berksbire Hatbaway, nella quale è concentrato tutto il suo ex patrimonio (dato che ne ha donato la maggior parte alla Fondazione di Bill e Melinda Gates) e quello dei suoi 300.000 azionisti. Ogni anno l'assemblea dei soci si tiene a Omaha, Nebraska -luogo improbabile per ospitare la sede del conglomerato più capace di creare valore negli USA - e migliaia di investitori (veri e propri fan) partecipano alla rituale lettura della lettera agli azionisti, piena di analisi intelligenti, valutazioni sull'etica del business, ammaestramenti per ben investire e battute salaci sui comportamenti degli amministratori delle aziende quotate. L'analisi di decenni di lettere agli azionisti ha permesso a Gianfilippo Cuneo di distillare e spiegare la filosofia di Warren Buffett, nonché di interpretarla nel contesto americano e in quello italiano: la conclusione di Cuneo è che se Buffett fosse nato in Italia non avrebbe mai investito in borsa, ma con il suo fiuto e il suo metodo avrebbe però potuto comprare tante aziende private o allearsi con gli imprenditori vincenti per far crescere il valore dell'azienda."" -
I thriller di Giorgio Faletti: Io uccido-Niente di vero tranne gli occhi-Fuori da un evidente destino
Raccolti in unico cofanetto i tre gialli di Giorgio Faletti. -
Maqeda
Palermo. Filippo, un ragazzo avventato e ambizioso, inizia la sua ""educazione sentimentale"""" alla mafia il giorno in cui si ritrova a fare da angelo custode a una tossicodipendente. Il dopo è un susseguirsi di ruoli. Diventa fotografo di cronaca nera, poi imprenditore senza scrupoli, poi braccio destro di uno zio ammanigliato con i boss. E finisce pure in carcere come complice di un omicidio. Non un omicidio qualunque, ma l'assassinio del vicequestore Ninni Cassarà, quel poliziotto eroico e testardo massacrato negli anni '80 dai corleonesi di Totò Riina in guerra con lo Stato. Ed è li, nei bracci dell'Ucciardone, che Filippo assapora prima il rispetto degli altri detenuti e poi il delirio di sentirsi finalmente parte di un olimpo potente e scellerato. Quello della mafia che comanda, che uccide, che atterrisce e che promette senza mai mantenere. Una tragedia degli inganni."" -
Vantarsi, bere liquori e illudere la donna
Il mondo secondo il becchino più famoso d'Italia. Ovvero: come sopravvivere a una vita cattiva sviluppando una cattiveria ancora superiore. Un manifesto della perfidia allo stato puro, l'eccesso della malvagità come risposta comica al tragico del quotidiano. -
Introduzione al design italiano. Una modernità incompleta
Da quasi mezzo secolo il design italiano si configura come il fenomeno più prolifico e imprevedibile dello scenario internazionale del progetto, oggi riconosciuto come frutto di una modernità eccentrica rispetto a quella imposta dal movimento razionalista europeo. Anche se debole e incompleta, la modernità italiana sembra ricavare, dalla propria anomalia, l'energia per un continuo assestamento, e per una ininterrotta ricerca sperimentale. Questo saggio, scritto da uno dei protagonisti del design italiano, ne ripercorre in maniera originale la struttura genetica risalendo alle sue radici profonde: dagli affreschi di Pompei e della metropoli latina all'arte paleocristiana, dal Rinascimento al Futurismo e al periodo metafisico. In questo libro, che parla di storia ma è scritto da un progettista, viene dunque presentata una originale definizione della modernità italiana, di cui il design è visto come l'espressione più matura, sistema policentrico privo di una metodologia unitaria, capace di sperimentare le possibilità artistiche della tecnologia e le qualità tecnologiche dell'arte; un design che agisce come motore di una innovazione diffusa nella società, e di una cultura imprenditoriale aperta, che trova nelle ricorrenti crisi dell'economia l'occasione per sperimentare il nuovo. -
Il bacio
Un bacio fa muovere 17 muscoli della lingua. Ma anche 9 milligrammi di acqua, 0,18 di sostanze organiche, 0,7 di materie grasse, 0,45 di sale, centinaia di batteri e milioni di germi. Ma cosa si cela dietro un gesto al contempo tanto quotidiano e tuttavia capace di una tale intensità? Alain Montandon invita il lettore a scoprire modi, curiosità e significati che spaziano dalla letteratura all'antropologia, dalla psicologia alla filosofia, sino alla religione e alla storia dell'arte. Ad esempio si bacia il sacro - una statua, una tomba, un'icona - si bacia per salutare, per rendere omaggio, per tradire, per perdonare e naturalmente per amore. -
Zero
Beatrice ripercorre la storia di Renato Zero dagli esordi - il primo singolo è del 1967 - a oggi, leggendo con passione e rigore filologico quarant'anni di carriera e successi. La vicenda del funambolico cantante romano si intreccia così con quella della canzone italiana, ma anche della cultura in generale, in un'analisi che coinvolge l'arte e il teatro, la performance e la televisione. -
Una buona annata
Dodici racconti, uno per ogni mese e ogni volta una ""lei"""" e un """"lui"""" e un segmento della loro storia. Una raccolta di Polaroid, frammenti di vita catturati nel presente: il passato e il futuro lasciati alla fantasia del lettore. Racconta quasi sempre lei, una sola volta lui. Dodici donne diverse ma accomunate dall'amore per la vita e da un'ironia che condensano nelle """"etichette"""" collocate al termine di ogni racconto in cui una """"sommelier dei sentimenti"""" ritrae il personaggio maschile di ogni racconto alla luce dell'avvenimento narrato usando aggettivi adatti sia ai tratti psicologici di un individuo sia alle qualità organolettiche di un vino, sul filo dell'ambiguità di un'unica domanda: """"Uomo come vino o vino come uomo?"""" C'è l'uomo """"Bianco frizzante della casa"""", fascinoso e trasformista che si nutre delle attenzioni altrui e dispensa """"democraticamente"""" le proprie attenzioni: il classico vino che si sposa con tutto. L'uomo """"Sciacchetrà"""", raro, da centellinare e gustare solo nelle occasioni. L'uomo perduto che è come una bottiglia lasciata invecchiare troppo a lungo: quasi certamente non più bevibile, ma chi può dirlo? In fondo l'amore è come il vino: fa ridere, fa piangere, fa star male o rende euforici. In ogni caso, val sempre la pena di essere vissuto. Generosamente."" -
Linus (2007). Vol. 3
La rivista contiene i fumetti di: Garry B. Trudeau, Giuseppe Culicchia, Stephan Pastis, Pétillon, Charles M. Schulz, Scott Adams, Jim Meddick, Darby Conley, Aaron McGruder, Alberto Rebori, Tony Millionaire.