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Dal Grand Tour al Grand Hôtel. Ospitalità, lusso e distinzione sociale nel turismo moderno
Per più di un secolo, dal 1800 al 1914, l'ospitalità percorre un cammino fitto di fondamentali esperienze di trasformazione. Si tratta di un mutamento che interessa diversi luoghi dell'Europa, dalle grandi città come Londra e Parigi, alle stazioni di villeggiatura come Nizza o Stresa. Al termine di questo processo l'ospitalità non è più avvertita come una necessità pratica indispensabile per il viaggio ma come una forma di piacere da vivere intensamente. Per questo il volume propone un'articolata ricerca sul luogo principale sul simbolo stesso di questo plaisir: il Grand Hôtel o Palace. E il discorso si allarga, inevitabilmente, al turismo moderno come importante fenomeno storico e sociale e come determinante risorsa economica in grado di generare valore e sviluppo per il territorio. Un palinsesto di temi per la cui indagine, ben volentieri, Paolo Gerbaldo accavalla lo sguardo del turista a quello del sociologo, movendo dalla considerazione che le informazioni migliori sull'ospitalità, la società e il territorio le abbiano date e le diano, prima di tutti, i viaggiatori attraverso i loro resoconti, le cui radici affondano nella tradizione del Grand Tour. -
Martinez versus Ulloa. Due autori, un Arcipreste de Talavera
Malgrado la copiosità degli scritti sulle relazioni intercorrenti tra Italia e Spagna nel XVI secolo, lo studio delle stampe dell'epoca continua a offrire dati interessanti e a volte sorprendenti. Opere anonime o elusive circa la datazione o menzione dell'editore, o persino contraffatte nei dati essenziali non costituivano all'epoca una novità, tanto che notizie di tale sorta non sorprendono più. Tuttavia, quando l'esemplare che si ha per le mani si rivela un'edizione sconosciuta di un'opera portante della letteratura medievale, quale il ""Corbacho"""" di Talavera, ogni dato torna ad acquisire indubbia rilevanza: perché una nuova edizione contraffatta con un altro titolo? Chi è lo spregiudicato che non esita a farsi vanto della paternità di un'opera altrui? Il povero Arcipreste avrebbe motivi più che legittimi di lamentarsene. Ma la sorte volle che non solo fosse ribattezzato con un chiaro rinvio alla rinomata opera del Boccaccio, ma che giungesse in Italia e lì fosse tradotto da uno spagnolo risoluto all'atto dell'usurpazione: Alfonso de Ulloa, che già Rumeu de Armas additava nei termini di """"introductor de la cultura española en Italia"""" in uno studio del 1973."" -
Il bunker
"Il Bunker è lo scrigno segreto, il tesoro interiore che non apri mai e che tieni stretto perché conserva la tua essenza vitale. È un bambino che sa e vede in purezza. È cerchio di luce divina, infinita luce che riscalda, illumina, vivifica. L'aurea via di mezzo.""""" -
Frammenti di lingua perugina. Un dizionario da leggere
Lo spirito della presente opera, che aspira a differenziarsi dalle precedenti, risiede soprattutto nel puntare alla leggibilità da parte del lettore ""generalista"""", con un occhio di riguardo all'aspetto etimologico, che può destare curiosità e interesse, ma serve soprattutto a conferire dignità di lingua alla parlata del Grifo. """"Un vocabolario da leggere"""": è questa l'ideale aspirazione del volume. Ben sapendo che le enciclopedie, i dizionari, i repertori, i lessici, i lemmari di settore non si leggono: si consultano. Tanto che proprio per favorirne la leggibilità ordinariamente si è scelto di organizzare in forma discorsiva parole che appartengono ad uno stesso campo semantico o che si legano logicamente per argomenti."" -
Ritratti di signora. Immagini del femminile nel cinema del nuovo millennio
Da ""Pane e tulipani"""" a """"Tutta la vita davanti"""", da """"Chocolat"""" a """"Persepolis"""", centouno schede di film che rappresentano il femminile nel cinema del terzo millennio, tutti reperibili sul mercato italiano del Dvd. Un'ampia panoramica, attenta soprattutto alla produzione internazionale di qualità, per ripensare alle tendenze degli ultimi anni, all'immagine e alla condizione della donna nella storia e nel mondo, o più semplicemente per riscoprire in home-video il titolo messo in disparte dalla programmazione cinematografica ma capace di suscitare emozioni e discussioni. Per tutte (e tutti) coloro che vogliono immergersi nel cuore femminile del cinema."" -
Ho sognato gli arcobaleni
Cinque racconti per altrettante tematiche sociali ""forti"""" che vedono protagonisti soprattutto i bambini che hanno la straordinaria capacità di leggere la realtà con occhi limpidi e incoraggiano a pensare che un'altra scelta di vita è possibile. In tempi come questi, c'è un gran bisogno di valori autentici, di speranze, di sogni perché """"non esistono luoghi troppo vicini o troppo lontani ma solo orizzonti a misura del nostro coraggio""""."" -
Strumenti di ricerca per l'educatore sociale
La figura professionale dell'educatore è al centro di dibattiti, discussioni e tentativi di formalizzazione controversi e di difficile definizione; tale difficoltà si riferisce in particolare all'individuazione di percorsi formativi adeguati e coerenti con la natura complessa delle attività che l'educatore è chiamato a svolgere e dei contesti in cui opera. La consuetudine dell'educatore ad operare con e nella complessità gli impone la necessità di ancorare le pratiche educative su una costante e costruttiva riflessione riguardo l'utilità di abbandonare, come guida del proprio operato, modelli di azione lineari e poco flessibili privilegiando, invece, logiche di processo aperte e ricorsive. In questo senso, una funzionale riduzione della complessità può essere realizzata attraverso l'acquisizione, da parte dell'educatore, di un atteggiamento di costante ricerca e sperimentazione, che gli consente di esperire strategie innovative, flessibili e adattabili ai diversi contesti, di intraprendere nuove strade, di gestire costruttivamente cambiamenti e imprevisti, di esplorare altre possibilità, nuovi schemi di pensiero, rappresentazioni e immagini dell'educare. -
Per una didattica speciale di qualità. Dalla conoscenza del deficit all'intervento inclusivo
Il volume prende in considerazione, con un taglio eminentemente operativo, le procedure metodologiche utili per promuovere un'integrazione di qualità per allievi che presentano situazioni di disabilità. A questo fine è articolato in tre parti, che analizzano rispettivamente: il concetto di qualità dell'integrazione che, di fatto, costituisce un indicatore fondamentale della qualità dell'intera istituzione scolastica; le diverse tipologie di deficit con le quali l'insegnante viene sovente a contatto; una serie di procedure didattiche, in grado di facilitare apprendimenti significativi in contesti integrati. -
Ogni giorno verrà la sera
"Eravamo come l'acqua, tranquilla in superficie ma piena di gorghi in profondità"""". Questo è il tratto fondamentale che contraddistingue i Fabbri, i cinque fratelli le cui vicende sono narrate nel libro. Diversi ma complementari, a volte ostili uno all'altro, nell'unione e nell'aiuto reciproco scopriranno come affrontare con animo più lieve le difficoltà e i dolori della vita. Caterina, protagonista e voce narrante, racconta la sua storia e quella della sua famiglia; nell'arco di diciotto anni, da quando è un'adolescente ingenua, matura progressivamente grazie al legame con i fratelli e con le altre persone che compongono il mosaico di cui è un tassello e una parte fondamentale. Riservata ma affettuosa e sensibile, è sempre partecipe delle sorti che coinvolgono i suoi familiari, anche quando la vita le riserva prove impegnative. L'importante, per lei, è continuare a lottare, sempre, con sguardo spesso ironico e mai impassibile, alla costante ricerca della serenità, non solo per sé ma per tutti quelli che ama." -
Un giocattolo per la mente. L'«informatica cognitiva» di Seymour Papert
L'idea che si ha del personal computer e dell'informatica è quella di uno strumento e di un settore che consentono di risparmiare tempo, comunicare rapidamente, abbattere confini, disporre di informazioni: ciò è vero se si considera il computer un dispositivo al pari di una straordinaria calcolatrice, o di un potente telefono. Una seconda idea è che, al contrario, queste macchine facciano perdere tempo agli studenti: giornate intere passate davanti allo schermo di un computer non si conciliano con la concentrazione, lo studio, i libri di testo, l'insegnante e la scuola tradizionale. Entrambe queste idee non fanno parte di questo libro: l'uso didattico dell'elaboratore implica un cambio di atteggiamento mentale nei suoi confronti poiché esso, opportunamente usato, può diventare un ambiente utile per fornire ai bambini (e agli adulti) nuove possibilità di apprendere, di pensare, di migliorare le proprie capacità di approccio ai problemi. Usare un computer a scuola non è importante per capire l'informatica, ma per comprendere meglio le varie e complesse possibilità che l'uomo ha a disposizione per esplorare e conoscere la realtà che lo circonda. -
Tra bambini e acque sporche. Immersione nella collezione di amuleti di Giuseppe Bellucci
Nell'estate del 2000 si è inaugurata al Museo Nazionale Archeologico di Perugia l'esposizione permanente di una parte, sicuramente la più organica e rilevante, della collezione di amuleti che Giuseppe Bellucci ha realizzato tra il 1870 e il 1920. Si tratta di uno dei lasciti materiali più importanti di quel grande movimento scientifico e intellettuale, l'evoluzionismo, che anche nel nostro Paese, nella seconda metà dell'Ottocento, ha portato avanti con un'impressionante mole di contributi teorici e di lavori di ricerca l'illusorio tentativo di fondare in modo unitario le scienze della natura e le scienze dell'uomo. La realizzazione dell'esposizione ha fatto giustizia della sbrigatività con cui erano stati indiscriminatamente liquidati, in un recente passato, tutti i contributi dell'antropologia ottocentesca, ma non ha ovviamente potuto, malgrado tutti gli accorgimenti, rivitalizzare pienamente quegli oggetti che ormai appartengono al passato della nostra società. I saggi contenuti in questo volume costituiscono un tentativo di ""ridare senso"""" ad alcune tipologie di amuleti, attraverso l'accurata ricostruzione della loro complessa storia sociale e culturale."" -
L' ultimo periodo della lirica leopardiana
Nel 1934 Walter Binni, ventunenne, è allievo della Scuola Normale Superiore di Pisa e presenta il suo ""saggio di III anno in Letteratura italiana"""" presso la facoltà di Lettere della Regia Università di Pisa, di fronte a una commissione presieduta da Attilio Momigliano. La """"tesina"""", intitolata """"L'ultimo periodo della lirica leopardiana"""", segna l'inizio del percorso critico di Binni nel suo confronto personale con la poesia e la poetica di Leopardi che lo impegnerà per tutta la vita, e costituisce il nucleo originario della svolta più significativa nella critica leopardiana del Novecento rappresentata da La nuova poetica leopardiana pubblicata da Binni nel 1947."" -
Pagine dell'Umbria
L'autrice inquadra la descrizione delle città umbre, da Alviano a Todi, disposta in ordine alfabetico, nel contesto storico di un territorio che a volte travalica gli attuali confini amministrativi del cuore verde d'Italia (manca, a dir la verità, Ficulle; ma si può sperare nella seconda edizione). La ricostruzione parte da molto lontano: da doverosi cenni a quelle popolazioni italiche da lei definite ""frammentarie e variegate"""" che abitavano il Centro-Italia ma che dovettero far spazio agli insediamenti degli Etruschi, le cui tante tracce durano fino a noi, e che con gli Umbri finirono per spartirsi il territorio dell'attuale Regione. Ma poi l'autrice, nel suo ampio excursus storico, finisce col diffondersi anche su fenomeni di portata """"nazionale"""" come, ad esempio, la stagione del brigantaggio. La lunga esperienza di insegnante la porta infatti a non dar nulla per troppo scontato, e quasi con umiltà si rivolge ad un pubblico più vasto possibile. Non è difficile immaginarla costantemente attenta all'importanza che gli studenti siano consapevoli delle proprie radici fin dalle prime classi."" -
Comparare per scegliere. Le aspettative della comparazione tra globalismo e glocalismo
La cultura umana è in evoluzione, in trasformazione, cosa connaturata alla stessa sua natura che è strutturalmente dinamica, in relazione al dinamismo umano, ma, nell'attuale sistema esistenziale, si sta creando una divaricazione tra l'uomo e la sua cultura, che pare inarrestabile ed inarginabile e si assiste, impotenti, alla estraneazione dalla nostra fonte di identità, che sembra allontanarsi dalle vicende umane. La cultura è una manifestazione di presenza dell'umanità che ne denota il cammino e la cognizione del percorso, in ogni occasione in cui l'esistere ha compiuto, compie e compirà i suoi atti. Oggi è difficile non notare come, a tutti i livelli, non ci sia uniformità nella sostanza e nella presenza dei sistemi culturali, che sono, da sempre, contenuto e contenitore delle ragioni e dei significati delle categorie, dei modi di essere, dei comportamenti, delle forme sociali, tramite i quali si crea un rapporto interattivo consolidato, non solo nella prassi, ma nelle affermazioni più alte e sublimi che l'esistenza umana può esprimere e creare, in una continua interazione tra artefice e fruitore, che si identificano nella persona creatrice e fruitrice della sua cultura. -
La didattica tra innovazione e tradizione. Indagine conoscitiva sulle convizioni e sugli atteggiamenti degli insegnanti nei riguardi delle tecnologie digitali
Il progresso tecnologico ha modificato gran parte del tessuto sociale attuale, ridefinendolo nella forma e nella sostanza e orientando gli sguardi, gli interessi e le politiche delle persone verso la dimensione informazionale. Una dimensione, espressa dal diffondersi delle reti telematiche e degli ambienti virtuali, che declina oggi la civiltà digitale. In questa cornice una riflessione profonda va fatta sul sistema scuola e sul contesto educativo entro il quale si muove l'insegnante di oggi. In tal senso è necessario pensare a una figura docente diversa rispetto a quella tradizionale: l'autore esplora queste problematiche partendo da un lavoro di ricerca che indaga sui pareri che gli insegnanti hanno dei sistemi informatici attuali, tentando così di tracciarne il profilo emotivo e motivazionale, analizzando gli aspetti operativo-didattici che ne derivano e che richiedono una prospettiva più ampia per riconfigurare l'approccio metodologico-educativo, attraverso il passaggio da una didattica dei contenuti a una didattica dei processi. -
Mozart nel mondo delle lettere
Capace di far vibrare, ma discretamente e come da dietro un elegante velo rococò, le corde più sensibili dell'esistenza umana, la musica di Mozart emana un fascino che non ha cessato di investire il pubblico di qualsiasi età e luogo. Punto di coincidenza di ogni dualità, essa contiene una ""forza generatrice"""" a cui le altre arti, in particolare la letteratura e il cinema, hanno continuamente attinto, esaltandone le migliori qualità narrative e drammaturgiche. Ai duecento anni di fortuna letteraria della figura e delle note del Salisburghese è dedicato questo volume che, raccogliendo gli atti del convegno di studi perugino su """"Mozart e la letteratura"""", vuole esplorare la trasfigurazione letteraria e cinematografica delle grandi creazioni operistiche mozartiane, in particolare """"Il flauto magico"""" e """"Don Giovanni"""", da Puskin a Peter Shaffer, da Eduard Mörike a Laura Mancinelli, attraverso E.T.A. Hoffmann, Hugo von Hofmannsthal, Max Frisch, Peter Handke, Bernard Shaw, Marina Cvetaeva e altri artisti. In appendice contiene le traduzioni dei racconti """"Don Juan"""" di E.T.A. Hoffmann e """"Mozart auf der Reise nach Prag"""" di Mörike."" -
Verdi a Perugia e in Umbria nell'Ottocento. Con DVD
Il volume è uno studio sulla ""recezione"""" delle opere di Verdi a Perugia e in altre città dell'Umbria (Terni, Foligno, Spoleto, Città di Castello, Todi, Narni, Gubbio, Orvieto, ecc.) nell'Ottocento. Esso contiene, in primo luogo, una ricostruzione (più esauriente possibile) della cronologia delle rappresentazioni, realizzata attingendo a fonti di vario genere: libretti, manifesti, scritti sulla stampa periodica dell'epoca, bozzetti di scenografie, cronache manoscritte, fotografie coeve, documenti di archivio e bibliografia specifica. Poi, i dati raccolti (spesso inediti e non privi di interesse) sono stati sottoposti a una lettura critica che reca un contributo alla conoscenza della circolazione del repertorio operistico nell'Ottocento e ai rapporti di Verdi con il Risorgimento e la censura."" -
Morfologie del contemporaneo. Identità e globalizzazione
Una contraddittoria e ineffabile complessità pervade le mutevoli configurazioni della globalizzazione e del processo di soggettivazione che caratterizzano le morfologie del contemporaneo. Il riferimento a un ""mitico"""" mondo arcaico o gli scenari dispiegati dalle plurime forme di fondamentalismo non possono rappresentare ancore di salvezza. Come vivere in questi orizzonti, sempre più globali, il modo di essere del soggetto/identità nell'epoca presente? E con quali libertà? Il potere illimitato del mercato, la deregolamentazione dei diritti umani, lo sgretolamento della cittadinanza, l'acuirsi delle disuguaglianze e ingiustizie sociali, le pratiche del misconoscimento, il cosmopolitismo digitale: quali ulteriori metamorfosi conosceranno nella tumultuosa corrente della nostra storia? Per rispondere a tali interrogativi, in questo volume l'autore ricostruisce, attraverso un'originale mappa ermeneutica e critica, i principali tragitti che, nella contemporaneità, delineano i nodi problematici del rapporto tra identità e globalizzazione, facendo dialogare tra loro le più rilevanti figure di pensiero nell'attuale dibattito nelle scienze sociali, filosofiche e politiche."" -
Limbo mobile
"Limbo mobile"""" si snoda e si perde nell'infinito accadere dell'inutile e dell'insignificante, del fugace e del transitorio. Uno strano romanzo, ellittico e potenzialmente infinito. Il Limbo mobile è una palude, una carta moschicida, una neuro-tossina che paralizza pensieri e azioni. Prima di tutto però Limbo mobile è uno spietato sguardo lanciato sui malfunzionamenti del corpo e dell'anima. Cosa c'è, dunque, sotto? Cosa c'è sotto i nomi e gli oggetti e i destini che come nembi si addensano fra le valli di Limbo mobile?" -
Godo D'Arpeggi
Godo D'Arpeggi è un pittore di talento, si veste in modo strano, pratica meditazione. È perennemente incompreso e incondiviso, i suoi gesti e le sue parole hanno sempre un effetto sull'irrealtà circostante, tutto e tutti ne vengono coinvolti. Nel bene o nel male, scassina il reale, sempre. È la quintessenza dell'artista. Ha solo un difetto: ha sedici anni.