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In Mongolia. Viaggio in un paese nella bufera della modernità
Dopo quattro viaggi in Mongolia, l'autore constata il rapido e drastico cambiamento cui il paese sta andando incontro a seguito della scoperta di vasti giacimenti minerari di materiali strategici e le non meno devastanti conseguenze dei mutamenti climatici per quelle popolazioni di pastori nomadi, un tempo anche guerrieri, che da sempre hanno caratterizzato l'identità del paese. Per l'autore lo stimolo al viaggio, in luoghi selvaggi e incontaminati, è costituito da due motivi: la pesca a mosca a pesci selvatici in mezzo ad aquile e mandrie erratiche di yak e cavalli e la scoperta che nel vicino comune di Magione sul Trasimeno un frate francescano, Giovanni di Pian di Carpine, già nel 1245, molto prima dei fratelli Polo, per commissione del papa Innocenzo IV si recò da Lione a Karakorum compiendo a piedi e a cavallo ventimila chilometri in due anni e mezzo, facendosi latore di doni e lettere sia del papa che del Gran Kan. L'autore insieme ad altri due compagni di viaggio, ne ripercorre in parte le tracce attraversando boscaglie e altipiani, discendendo fiumi remoti pescando trote e temoli artici per alimentarsi, contattando da vicino la vita quotidiana dei nomadi nelle loro tende. -
Nord Kapp. The route
Un uomo, una moto, una strada. Una simbiosi che realizza i sogni del motociclista attraverso ambienti sconosciuti e vasti, per poter raggiungere ogni meta che lo sguardo cattura. Roberto Corbucci è nato a Perugia nel 1958. Fin dall'adolescenza la sua vita è stata caratterizzata da un tumultuoso rincorrersi di passioni e ognuna di queste ha lasciato indelebile il suo passaggio. Ma la moto e la natura si sono radicate nella sua anima e lo accompagnano costantemente nei suoi sogni. I viaggi a Capo Nord e sulla Route 66 sono stati l'occasione in cui è riuscito a sentirsi parte integrante del panorama che stava vivendo. Lì è scattata la molla che lo ha spinto ad annotare le tante emozioni vissute in sella alla moto, con il desiderio di farle rivivere anche agli altri. -
Nel cuore ferito dell'essere
"In ogni sezione di questa intensa silloge poetica si respira a pieni polmoni la gioia del dire, di accarezzare la parola poetica, la forza del ricordo, della speranza e soprattutto dell'amore. Un mosaico, pertanto, di tessere policrome tra di loro intersecanti quasi a dimostrazione di come la poesia, se autentica e non artefatta seguendo ismi o mode, sia in grado di suscitare, sempre, interesse, armonia, motivi di dialogo, angoli di raccolta umanità senza mai dimenticare le guerre che feriscono popoli indifesi e che dopo una breve tregua 'domani/il fischio d'un cannone/romperà l'incanto/e i soldati saranno fratelli/soltanto nella morte'."""" (Fulvio Castellani) """"Un'opera che si eleva dalla nicchia del personale per ascendere a territori ove si distilla spiritualità, in una dimensione di inesausta ricerca del senso della vita, di monito morale e verità. [...] Perché nasciamo piangendo, da soli, in un delirio di spasimi e sangue. Ma quel pianto inconsapevole è inno alla vita, affermazione della voglia di esistere e attraversare l'avventura esistenziale, unica e irripetibile: commedia drammatica, ebbra e festosa."""" (Sandro Allegrini)" -
L' asterisco. Tutti i commenti di un anno di cronaca
L'autrice, parallelamente all'attività giudiziaria di magistrato, si diletta a scrivere per il Corriere dell'Umbria in una rubrica settimanale il cui nome dà il titolo al libro. Tutti gli articoli, dall'impostazione inequivocabilmente personale, presentano caratteristiche formali tipiche di questo spazio editoriale in quanto mostrano regolarità nella pubblicazione e un'impaginazione peculiare. Le opinioni espresse nei commenti delle notizie scelte, rigorosamente contenute nell'estensione per esigenze editoriali, manifestano nella sostanza i tratti caratteristici del corsivo: gli articoli sono ironici, taglienti, a volte soavemente polemici nell'analizzare un fatto di cronaca che l'autrice non riporta, ma commenta. Gli argomenti analizzati sono della più varia natura e la trattazione settimanale dipende dalla casualità nell'avverarsi degli avvenimenti nei giorni precedenti la pubblicazione. E così, gli articoli spaziano dagli episodi di femminicidio, alle innovazioni nel mondo della scuola, allìuso dei social, passando per fenomeni di costume e fatti di cronaca tra i più disparati. -
Perugia ormai troppo lontana
In quattro racconti Perugia dei tardi anni Sessanta e dei primi Settanta del Novecento fa da sfondo alle passioni, alle ansie, agli amori di un giovane e dei suoi amici e compagni. Le case, le piazze, i caffè, i cinema, i ritrovi cittadini sono gli scenari indispensabili per gli incontri e gli scambi di una generazione inquieta e impegnata. In un altro racconto altre città e altre terre, diverse e lontane. Sono storie di iniziazione all'età adulta, sia dal punto di vista culturale che sociale, nonché sentimentale. Il dopo non è descritto, spetta a chi legge immaginare prosiegui ed esiti finali, per continuare a suo modo dei percorsi di vita, anche se sono ormai troppo lontani. -
Il talismano. Farsa cantata in tre atti
Definito l'""Aristofane"""" e lo """"Shakespeare"""" viennese, Johann Nestroy (1801-1862) è forse la voce più rappresentativa del teatro popolare austriaco. Con più di ottanta commedie calcò le scene dei maggiori teatri periferici di Vienna, dove operò nei più vari e molteplici ruoli, da commediografo, attore e, non ultimo, direttore di teatro. Eclissatasi la sua fama dopo la morte, essa tornò a brillare quando Karl Kraus lo riportò in auge all'inizio del Novecento ribadendo il valore del suo lascito e la sua importanza non solo per il teatro, ma più in generale per la cultura dell'epoca. Armato dell'unico strumento della lingua, Nestroy si fece portavoce di una satira che prima e dopo i Moti del 1848 prese di mira società, politica e costumi, mettendo alla berlina ogni aspetto della vita umana. Con Il talismano (1840), brillante farsa sugli effetti del pregiudizio, inaugurò una fortunatissima stagione di commedie, considerate """"classiche"""" e che tuttora, anno dopo anno, dimostrano la loro vitalità sui palcoscenici di lingua tedesca."" -
Scintille di senso. Per una logoterapia del quotidiano
Questo libro parla del senso della vita, inteso dal punto di vista della logoterapia, ovvero della ""terapia del senso"""". La logoterapia è un approccio moderno della psicologia, elaborato dallo psichiatra austriaco Viktor Emil Frankl (1905-1997). La logoterapia e l'analisi esistenziale possono rappresentare un efficace antidoto al superamento del malessere e della perdita di senso che ha colpito e sta cambiando la nostra epoca. Mediante il racconto di storie, esperienze personali e aneddoti professionali, l'autore fa emergere un decalogo di suggerimenti per chi voglia mettersi in gioco e diventare protagonista del proprio destino, rintracciando quelle """"scintille di senso"""" che illuminano l'esistenza quotidiana delle persone: per vivere una logoterapia del quotidiano."" -
In nome del popolo sovrano. Sudditi in democrazia?
«La giustizia sociale è stata-e non potrà non rimanere-la missione civile di ogni movimento di lotta democratica e l'autentica anima ispiratrice di uomini liberi che cooperano per una società di uomini altrettanto liberi e uguali. [...] Ci riferiamo, naturalmente, ad una democrazia ""normata"""" dalla legge, finalmente adulta, riscattata dallo """"stato di minorità"""" che la soffoca e la irretisce in una gogna di forzature e sospensioni più o meno larvate rispetto al corretto esercizio istituzionale. [...] La tristezza nel constatare la crisi della pòlis e la nudità del dêmos possono gettarci nello sconforto, ma potrebbero anche stimolarci verso una più consapevole responsabilità civile e intellettuale»."" -
Quei travolgenti anni '60
Una lotta contro il tempo che passa. C'è l'ostinazione di una resistenza nel racconto che Franco Venanti svolge da un decennio all'altro della sua vita, stavolta approdando agli anni Sessanta. Il tempo lavora a erodere la memoria e ad allontanare ciò che è accaduto in una prospettiva sempre più stretta fino a farlo svanire, la penna, invece, fissa, conserva, sottrae all'oblio e consegna a futura memoria. Si scrive anche per questo, soprattutto quando si scrive di sé e di quello che si è vissuto. Venanti si schernisce, non sono uno scrittore, ma non è questione di patenti o titoli - e poi chi li dovrebbe consegnare? sicuramente non le Accademie depositarie dei presunti diplomi... - conta il bisogno di scrivere, la necessità che si avverte di affidare alla pagina qualcosa che ti appartiene e condividerla con gli altri. Certo, è un gesto che può nascondere una presunzione, il rischio di una esibizione esotica, ma non è la scrittura sempre - anche quando non sembra - uno specchio in cui si cerca di fissare un riflesso di quello che si è? Il profilo di un identikit che si accumula un tratto dopo l'altro fino a comporre una qualche fisionomia in cui riconoscersi? -
Dieci storie, tutte di seguito. Con CD-ROM
La narrativa di Paolo Ferrante ha, in questi dieci racconti, uno stile che aggrega; è molto densa e abbraccia cronologicamente i diversi momenti della sua vita. Nei racconti s'intrecciano esperienze diverse dalle quali emerge un'umanità intensa che ci conduce all'essenza delle cose. I testi, nella loro immediatezza, sono accessibili a persone di ogni età; ben si adattano alla narrazione orale e non sarà difficile, a chiunque desideri interpretarle, identificarsi nelle situazioni e trasmetterle a un pubblico disposto a condividerne le emozioni. -
Intervista a Machiavelli. Tra cultura, filosofia e politica
Il libro di Antonio De Simone e di Davide D'Alessandro, uno storico della filosofia e un saggista filosofico-politico, nelle due parti in cui si compone, ""mette in scena""""-per il lettore d'oggi-l'originalità della filosofia e della perturbante ed estrema attualità che rispetto all'antico e al moderno pervadono nella sua complessa articolazione il pensiero politico, antropologico e storico di Machiavelli. Un'analisi originale e una """"impossibile"""" ma necessaria sollecitazione dialogica costringono alla prova, nella """"qualità dei tempi"""" che spiegano le """"cagioni"""" del nostro presente, l'incidenza di un grande classico sui grandi temi che declinano nello """"studiolo"""" di Niccolò il rapporto cruciale nell'ontologia dell'umano tra conflitto, potere, cultura e politica. L'occhio e lo sguardo obliquo di Machiavelli, uomo del Rinascimento italiano ed europeo, orbitano il suo pensiero """"sulfureo"""" ed eccentrico con il quale l'""""acutissimus florentinus"""" ha interpretato il formicolare agonistico e il brulicare combattivo, tumultuario, in cui si manifesta la commedia umana tra desiderio e paura, fortuna e virtù, ricchezza e povertà, corruzione e libertà."" -
Madri che cantano e piangono. Note poetiche
Non si può vivere senza poesia. La poesia è in tutti noi e in ciascuno risuona in modo diverso: a volte non scritto, a volte senza musica, difficile da trasmettere e da leggere, altre volte trattenuto e nascosto. È la sintesi del nostro percorso in attimi cristallizzati che catturiamo, come istantanee, di un viaggio sulla terra. [...] La prima parte della silloge ""Madri che cantano e piangono"""", che dà il titolo al testo, è segnata dal tema del femminile e della maternità; la seconda """"Poesia civile"""" parla di giustizia sociale e amore per il prossimo, trama e ordito di un percorso personale dall'adolescenza alla vecchiaia; la terza parte """"Uomo, dove sei?"""" è un urlo di dolore per la perdita dell'amicizia tra l'uomo e la donna e per la grande nostalgia di armonia tra loro. [...] E non si può nemmeno trattenere la poesia per sé. Una volta scritta e lasciata leggere anche a una sola persona diventa poesia per tutti e di tutti."" -
Sulle orme di padre Kino. Pellegrinaggi a cavallo di qua e di là del muro tra Messico e Arizona
L'immigrazione e il traffico di droga nelle zone di confine tra Messico e Arizona sono questioni assai scottanti per gran parte degli abitanti del Sud-Ovest degli Stati Uniti. Ma per Richard Collins, autore di questo volume, che vive e gestisce un ranch di più di cinquemila ettari vicino al confine messicano, sono problemi di vita quotidiana. Volendo sentire direttamente il punto di vista di quelli che abitano e lavorano in quelle zone, Collins racconta qui i suoi viaggi nelle terre di confine tra l'Arizona e lo Stato di Sonora. In questa storia vera, l'autore si unisce ad un gruppo per lui congeniale di messicani che a cavallo ripercorrono, in pellegrinaggio, i sentieri di Padre Eusebio Francisco Kino, il missionario gesuita pioniere che esplorò quelle stesse zone tre secoli fa. Questo gruppo di cavalieri è rappresentativo della variegata e crescente classe media messicana, unita nella fede cattolica, nei forti legami familiari e nell'amore per il loro paese. -
Dal «total control» all'indipendenza. L'Austria nel contesto della Guerra fredda (1945-1955)
Con la Dichiarazione di Mosca (30 ottobre 1943) gli alleati sostennero ufficialmente l'idea dell'Austria prima vittima dell'aggressione hitleriana e annunciarono di voler ricostituire, alla fine della guerra, un'Austria libera e indipendente. Fu questo un passaggio fondamentale perché, da una parte riconobbe al paese danubiano un ruolo peculiare durante il conflitto, garantendoli nel dopoguerra un destino profondamente diverso da quello della Germania, dall'altra rese possibile la rinascita dei partiti e la ricostruzione delle strutture democratiche. Basato su di una pluralità di fonti archivistiche, il volume affronta il decennio dell'occupazione interalleata (1945-1955) ricostruendo i diversi momenti e analizzando le problematiche di natura politica e diplomatica che, a livello nazionale e internazionale, portarono a un prolungamento dell'occupazione, impedendo che la ""questione austriaca"""" potesse essere risolta in tempi più rapidi."" -
Sea and earth tales...-...Favole di mare e di terra. Ediz. bilingue
"Questo secondo piccolo libro di favole raccoglie, lungo vari anni, esperienze tra fantasia e realtà, emerse in luoghi che sono a me più cari, i miei piccoli paradisi. Le prime sono state immaginate nell'isola di Lussino, quando ancora era marcata la semplicità e la ruvida dolcezza dei suoi spazi, ormai in declino, sotto la spinta del cosiddetto progresso. Il secondo gruppetto è sorto dal mare della riviera romagnola, nel fulgore delle sue estati, il terzo dall'isola d'Elba, dolce e selvaggia fuori stagione, e che solo per una breve periodo sono riuscita a condividere. L'ultima favola è la eccezione, di sola vera terra, da una visita alla abbazia di Montecorona in uno dei giorni della Festa della Primavera, in cui inattesi e improvvisi sono emersi dal lontano passato tanti ricordi di vita vissuta.""""" -
Diario di mia sorella. Rimpianti di un'adolescenza
Si può essere brave ragazze per sempre? Sophia è la classica brava ragazza: figlia e sorella modello, ottimi voti a scuola, passione per la robotica che condivide con gli amici e il sogno di entrare alla scuola d'eccellenza di ingegneria. Ma tutto cambia quando nella sua vita piomba Dafne. Lei è una ragazza con un passato difficile, un padre biologico mai conosciuto, un padre adottivo che muore lasciandola senza punti di riferimento e una madre instabile che tenta il suicidio e viene chiusa in una casa di cura. Così Sophia si ritrova in casa questa cugina acquisita; da subito non si trovano a proprio agio: ognuna sente il suo spazio violato. Ma poco a poco si conoscono meglio e diventano inseparabili. Così Dafne la porta a conoscere il suo mondo, un mondo fatto di quella che lei chiama libertà: droga e sfrenatezze diventano all'ordine del giorno. Sophia, che nei suoi diciannove anni non aveva vissuto altro che la quiete della routine, si ritrova a dover affrontare numerose emozioni che la portano a voler sperimentare cose nuove, cose proibite. Le loro vite cadono in una spirale e risalirne diventerà quasi impossibile. -
Le luci sotto il sole. La storia vera di cose mai accadute
In un luogo imprecisato, nel cuore selvaggio dell'Appennino, una confraternita vive nelle viscere della terra. Nell'enorme e lussuosa dimora scavata nel sottosuolo i frati frali (che vuol dire fragili, deboli) perseguono una sistematica dedizione al peccato. Esercitarsi a peccare: questa la loro ascesi ribaltata, perché proprio dal peccato scaturisca la coscienza che sola può dare la visione di un'unità più alta. Solo nelle profondità del sottosuolo, scavando nei recessi di una notte perenne, si può giungere dall'altra parte, sbucare nel vero Cielo, rivedere la luce. Giglio Turetti, il protagonista, poeta in fuga dal mondo, crederà di intravedere, nel carosello eclettico dei personaggi della confraternita, le pietre miliari del suo cammino alla disperata ricerca della verità, ma l'avventura avrà sviluppi inattesi e sorprendenti. Caratterizzato da una struttura carsica, il racconto alterna alle vicende di un'improbabile vita nel sottosuolo quelle all'aperto, nella natura spaziosa e abbagliante dei monti Sibillini, passando attraverso i gorghi filosofici e poetici in cui d'improvviso la scrittura sprofonda, e donde ogni volta riemerge, mantenendo intatto il filo narrativo. -
Frammenti di tempo perso
Stare al mondo, osservarlo con partecipazione, intervenire con decisione per correggerne le storture (per la natura stessa della sua attività professionale). Leggere e scrivere di questi versi è per me un ritorno a casa. Lontano dalla mia terra (la Puglia) come Vincenzo da diversi anni, senza mai un momento di cedimento rispetto a una nostalgia del richiamo pulsante e sempre viva, vuol dire riaprire un libro mai dimenticato. Uno di quei libri che hai letto d'un fiato ma che non riponi nella tua libreria, continui a tenerlo sul comodino perché sai che lo riaprirai, ne rileggerai qualche pagina.Si scriveva di ""nostalgia"""". I """"frammenti di tempo perso"""" che emergono dai versi di Vincenzo non sono pezzi di tempo inutile, bensì tracce di un tempo vissuto intensamente ma che inesorabilmente si perdono nel flusso dei giorni e degli anni delle nostre vite così ansimanti, a volte boccheggianti e inspiegabilmente tristi. Il tempo che Vincenzo ferma nei versi è tempo pieno, vissuto in un ininterrotto confronto con """"i miei pensieri/le mie angosce [...] la paura di scegliere e la paura di non averlo fatto [...] la paura di perdersi e di non ritrovarsi più"""" (Rose del deserto)."" -
Formazione e coerenze educative
Serve alla scuola una sua filosofia che la ponga in dialettico rapporto con le filosofie dell'educazione e ne sconfigga le forzature e le deviazioni, una filosofia che riscatti per l'istruzione e la formazione un significato assai meno strumentale che le filosofie stesse dell'educazione. Laddove l'istruzione è l'organizzazione che consente al soggetto di orientare e programmare il suo processo di formazione come processo educativo, ha soprattutto di caratteristico che essa non può realizzarsi se non con e per il consenso del soggetto, di cui, deve rispettare i processi di sviluppo se vuole, al tempo stesso, promuoverli e, quando occorre, accelerarli. Per l'assonanza che si instaura con l'ambiente, il soggetto acquisterà e scambierà modalità di comportamento che i suoi mezzi gli consentono come persona autonoma. La via per la quale l'istruzione si attua, potrà di conseguenza non esaurire l'istruzione stessa nel mero e limitato acquisto di procedure, al contrario offrire e proporre a ciascun individuo un modello di comportamento in cui la rigorosità del metodo non sconfigga, anzi esalti l'interpretazione e la creatività di ciascuno che l'investa e lo rinnovi. -
Umbria a tavola. Una tavolozza di colori
Non solo ricette. Quest'opera ha un valore aggiunto inusuale, spaziando dalla cucina ai territori dell'arte. Un libro ""buono e bello"""", secondo il detto greco che associa etica ed estetica. Un volume che consente di delibare saperi e sapori, gratificando il palato, non meno che le legittime esigenze di cultura e di bellezza. Cosa c'è di più bello che incontrare per caso degli amici e invitarli a cena, dicendo che apriremo il frigorifero e prepareremo in pochi minuti qualcosa da mangiare insieme? In Umbria, oggi come ieri, la convivialità è sempre apprezzata. Perciò si cerca di offrire cibi che hanno, sì, solide radici nel passato, ma che spesso hanno subito rivisitazioni e contaminazioni con cibi di altre regioni e di altre culture. Talvolta basta aggiungere o togliere un ingrediente, una spezia, ed ecco una ricetta """"nuova"""". Speriamo quindi che, leggendo il nostro lavoro, trascorriate qualche momento piacevole, rischiando anche di... apprendere qualcosa! (Gli autori)""