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L' antenato sotto il mare. Un viaggio lungo la frontiera sommersa
Quando pensiamo al nostro vivere nel mondo oggi, spesso ci immaginiamo come naufraghi, incapaci di mantenere una rotta, persi tra i relitti di una storia che sembra sfuggire sempre di più alle nostre memorie. Ed è proprio alla ricerca e all'interno di quei relitti che Pietro Spirito ci conduce in questo libro: non solo metaforicamente, ma fisicamente. Calandosi in fondo al mare nel punto più a nord del Mediterraneo, lungo l'ideale frontiera sommersa del Golfo di Trieste dove da secoli si scontrano e si mescolano genti, lingue e culture, ci mette di fronte a ruderi e rovine nelle quali osserviamo non solo il nostro passato, ma il nostro futuro: perché i relitti predicono la caduta di regni e imperi, ricordano la futilità delle aspirazioni umane, rappresentano la caducità di ogni destino. Il racconto parte dalla visita sottomarina ai resti degli insediamenti romani diventati una piccola Atlantide. Prosegue con un'immersione sul brigantino Mercurio, affondato durante la battaglia navale che nel 1812 costò a Napoleone l'egemonia nell'Adriatico. E poi, spostando in avanti il cursore del tempo, con un tuffo tra i fantasmi del piroscafo Baron Gautsch, della corazzata Wien, di un bombardiere americano, di una flottiglia di minisommergibili della Marina tedesca, arrivando fino al giallo di un marinaio morto a bordo della sua nave in disarmo nel 1971. Un mondo in cui si annida il catalogo di ciò che è stato perduto per essere ritrovato. -
Del racconto e dintorni
Convinto da sempre che le etichette e i generi letterari fossero sull'orlo di ""una strepitosa bancarotta"""", Julio Cortázar non si limitò a scrivere racconti, romanzi ibridi e """"non lineari"""" o libri in cui mescolava saggi, poesie, racconti, citazioni, frammenti biografici. Jaime Alazraki, il curatore di uno dei tre volumi dell'opera critica dell'autore argentino, ha sottolineato che, fin dagli esordi, """"molto prima dei """"Quaderni di Morelli"""" inclusi ne """"Il gioco del mondo"""", per Cortázar raccontare e teorizzare sullo strumento espressivo costituivano il dritto e il rovescio di una stessa operazione"""". Perciò, i """"saggi"""" qui scelti e riuniti (che a volte non sono facilmente comprimibili nel """"genere"""" e che abbracciano sia tematiche strettamente letterarie sia i rapporti tra letteratura, politica e storia) forniscono una chiave per accedere con maggiore cognizione di causa all'opera di Cortázar e alle sue scelte politiche ed esistenziali."" -
Una nuova terra
Autrice di culto negli Stati Uniti, già premiata con il Pulitzer al suo esordio narrativo nel 2000, Jhumpa Lahiri torna con profonda sensibilità e maturità stilistica sui temi a lei cari. Si passa da Boston a New York, da Londra a Roma, dall'India alla Thailandia: scenari diversi per raccontare storie di esilio e di perdita, di amore deluso o negato, di maternità e conflitti famigliari. Al centro, le gioie e i drammi quotidiani di giovani immigrati di origine indiana, il loro senso di non appartenenza, le loro vite divise tra due paesi e due culture, tra la nuova libertà e il radicamento nella tradizione. Nel racconto che dà il titolo alla raccolta, Ruma, una giovane madre indiana trasferitasi da poco a Seattle, riceve la visita del padre vedovo: il nonno instaura un tenero legame con il nipotino, ma non riesce a confidare alla figlia un segreto che potrebbe sconvolgerla; nel secondo, una donna bengalese, emigrata negli Stati Uniti con il marito che la famiglia ha scelto per lei, trova conforto alla solitudine in un amore proibito. Un'altra storia, quella di Hema e Kaushik, si dipana in un terzetto di racconti tra loro collegati, seguendo, dall'infanzia alla maturità, le vite di una ragazza e di un ragazzo che per un inverno hanno vissuto nello stesso appartamento a Cambridge: la loro è una vicenda in cui i sentimenti si intrecciano in modo rapsodico ma straordinariamente intenso. In questa magistrale sinfonia in otto movimenti, padri e madri, mariti e mogli, fratelli e sorelle, amici e amanti si incontrano e si scontrano; si osservano impietosi, assistono impotenti alle rispettive sconfitte e infelicità; vivono una vita apparentemente sospesa, in bilico tra rinuncia e speranza, finché un evento improvviso, come una conflagrazione, rovescia le prospettive e trasforma ogni cosa. -
La moglie
Nati a quindici mesi di distanza in un sobborgo di Calcutta negli anni tormentati dell'indipendenza indiana, i fratelli Subhash e Udayan si somigliano al punto che perfino i parenti li confondono tra loro, ma sono anche l'uno l'opposto dell'altro. Subhash, silenzioso e riflessivo, cerca di compiacere i genitori esaudendo ogni loro richiesta; Udayan, ribelle ed esuberante, non fa che mettere alla prova il loro affetto. Così, quando sul finire degli anni Sessanta nelle università bengalesi si diffonde la rivolta di un gruppo maoista contro le millenarie ingiustizie subite dai contadini, Udayan vi si getta anima e corpo, pur consapevole dei rischi; Subhash invece se ne tiene alla larga e preferisce partire per gli Stati Uniti. I loro percorsi sembrano divergere inesorabilmente: Subhash intraprende una tranquilla carriera di studioso in una cittadina sulle coste del Rhode Island, mentre Udayan, contravvenendo alle tradizioni, sceglie di sposarsi per amore con Gauri, una giovane studentessa di filosofia, affascinata dal suo carisma e dalla sua passione. Poi la tragedia irrompe, improvvisa e distruttiva. Quando Subhash scopre cosa è accaduto a Udayan nella spianata dove da bambini trascorrevano intere giornate a giocare, si sente in dovere di tornare a Calcutta per farsi carico della sua famiglia e curare le ferite causate dal fratello, a partire da quelle che segnano il cuore di Gauri. Questa donna indipendente e forte, insieme alla bambina che porta in grembo, diventa il simbolo del legame indissolubile tra i due fratelli e assume un ruolo centrale in una storia travolgente di sentimenti e di abbandoni, di fughe e ritorni. Perché questo è un romanzo che definisce con straordinaria limpidezza i sentimenti nella loro complessità, nella loro capacità di lacerare, di provocare conflitti ma anche di comporli. E «la moglie» è, in questo, la figura più rappresentativa, quella che assume un valore fortemente emblematico. -
Per una sinistra reazionaria
È un vero e proprio pamphlet, una riflessione che parte dai fatti della più recente cronaca politica per ricavarne una possibile ricetta di rinnovamento per la sinistra italiana, l'indicazione di una svolta che sia culturale ancor prima che politica. E in particolare Arpaia sofferma la sua attenzione sull'abitudine alle rivendicazioni della sinistra più radicale del panorama nazionale, per sottolinearne contraddizioni e incongruenze: fino a proporre una vera e propria rotta ""reazionaria"""", un nuovo possibile modello di """"cultura di sinistra"""" che tenga conto, oltre che dei diritti, anche e soprattutto dei """"doveri"""" e dei valori sociali di cui la sinistra dovrebbe essere portatrice. Perché è proprio a partire dal senso del dovere di ognuno che si potrà costruire una società più giusta e vivibile per tutti."" -
Visioni sacre e morali
Amatissime da Giacomo Leopardi e Vincenzo Monti, le ""Visioni sacre e morali"""" di Alfonso Varano furono uno di quei testi capaci di raccogliere intorno a sé, nel proprio tempo, una mole davvero impressionante di consensi ed entusiasmi. Suddivise in dodici ampi capitoli in terzine, si pongono fin da subito (per i temi trattati e l'impianto narrativo) in contatto e in competizione con la """"Commedia"""" dantesca, anche se ne accentuano in maniera sensibile la cupezza delle immagini e il carattere macabro delle raffigurazioni. Anticipatrici di un certo gusto romantico per il gotico, le terzine di Varano sono anche la chiusura della stagione italiana del barocco, di cui condividono lo slancio controriformistico e la visione fortemente negativa del male e del peccato."" -
Il diavolo nel deserto
Musa è un abile mercante senza scrupoli, venditore di oro e tessuti, ricco e con una moglie giovane, Miri. Quando Musa si ammala in pieno deserto, resta soltanto lei ad accudirlo nella sua tenda, nella speranza che il suo uomo muoia il più presto possibile. Intorno a loro, pochi altri personaggi che il deserto ha chiamato a sé; e poi, apparizione improvvisa, un giovane viandante che approfitta della frugale ospitalità di Musa e poi, con un semplice tocco delle mani, lo guarisce. È Gesù, al primo dei suoi quaranta giorni nel deserto. E Musa, da lui guarito, non è altri che il diavolo: goloso, prepotente, avido di denaro e sensuale. Da quel momento Musa farà di tutto per convincere Gesù a uscire dalla sua grotta. E nei suoi tentativi Jim Crace rilegge, con eccezionale abilità, un episodio evangelico misterioso, in cui si rivela tutta l'umanità e la fisicità di un Cristo quasi adolescente. -
La sorella di Cleopatra
Nella mitica città di Callimbia, dove si dice che Berenice, sorella di Cleopatra avesse tentato di sedurre Antonio, si incrociano i destini di Lucy Faulkner e Howard Beamish. Lei è una giovane e combattiva giornalista in missione, lui un paleontologo di fama internazionale. Entrambi inglesi, sono diretti a Nairobi quando il loro aereo viene dirottato e vengono fatti prigionieri della misteriosa dittatura di Callimbia: i cinque giorni trascorsi insieme da segregati, con l'incubo delle violenze subite e di una possibile tragedia finale, sono anche l'occasione per un incontro autentico e un vero bilancio della loro esistenza. E forse anche una paradossale spinta verso un futuro nuovo che li possa attendere al di là di quella insostenibile e claustrofobica prigionia... -
Marionette del destino
Un affresco storico con al centro un percorso di educazione sentimentale: Willie, appena adolescente, vive la lotta per l'indipendenza dell'Irlanda sulla sua pelle e su quella della sua famiglia, un tempo benestante e tollerante, ormai caduta in rovina a causa della guerra civile che ha insanguinato il loro paese. Nella loro storia familiare, in quella di chi è morto come di chi è sopravvissuto, William Trevor dipinge un affresco storico che racconta tutto il dolore e la sofferenza dell'Irlanda. -
Badenheim 1939
Il libro è la storia del silenzio surreale che precede la catastrofe. Il silenzio è quello di Badenheim, una località di villeggiatura austriaca, frequentata soprattutto da agiate famiglie borghesi di origine ebraica, nell'estate del 1939; la catastrofe è quella dei campi di concentramento, che si annuncia sempre più incombente e imminente, ma che viene con ostinazione negata da coloro che sono destinati a subirla. A Badenheim tutto continua come sempre, come nelle estati precedenti, come se anche nel 1939 fosse possibile godersi le vacanze: balli, feste, innamoramenti, persino il festival delle arti. E non servono a nulla le voci insistenti di trasferimenti di massa in Polonia, gli ambigui controlli sanitari a cui gli ebrei vengono sottoposti e tutti gli altri segnali che l'estate alla vigilia della Seconda guerra mondiale porta con sé. Sono pochi coloro che davvero realizzano ciò che sta inesorabilmente avvenendo; pochissimi quelli che perdono, comprensibilmente, la testa; gli altri, la gran parte, insistono a negare l'evidenza, a proseguire in un cieco ottimismo che li spingerà a non voler vedere fino all'ultimo, fino al giorno in cui un treno con destinazione sconosciuta arriverà proprio a Badenheim... -
Aspettando il Mahatma
Un romanzo d'amore la cui trama segue l'evolversi degli eventi che hanno segnato l'indipendenza dell'India e insieme rievoca la figura del Mahatma Gandhi. Tutto comincia con Sriram, un ingenuo sognatore abituato a vivere nel guscio protettivo della famiglia, che scopre l'arrivo del Mahatma grazie a una giovane donna bella e agguerrita. L'affascinante Bharati, figlia adottiva di Gandhi, lo converte al suo credo; e così più per amore che per convinzione, Sriram sposerà la causa del ""guru"""" in missione nei piccoli villaggi dell'India."" -
Il giovane sbirro
Quando ha deciso di entrare in polizia, Ferraro? Qual è stato il primo morto che ha visto nella sua carriera di poliziotto? Quando ha incontrato per la prima volta il suo collega Augusto Lanza? Perché si è separato dalla moglie? Molte erano le domande lasciate in sospeso da Biondillo sul passato del suo personaggio preferito. Questo romanzo risponde a tutte, raccontando gli anni di apprendistato nella polizia del futuro ispettore Ferraro, in una sorta di album di ricordi e di fotografie dove ogni storia, ogni inchiesta, ogni incontro lo segnano e lo trasformano. Lo seguiamo dalle prime esperienze nelle valli alpine, quando è un giovane marito alle prese con la nascita della figlia, al trasferimento sulle volanti a Milano, dove ritroviamo amici a cui siamo già affezionati, come Don Ciccio e Mimmo O' Animalo. Non sempre Ferraro trova una soluzione alle sue indagini, così come alla sua vita privata, ogni giorno più compromessa, mentre è alla ricerca di Kledy, un immigrato albanese, scomparso misteriosamente e in realtà finito nelle reti di una giustizia incomprensibile e assurda. -
Delitti in provincia
La provincia ha una grande vitalità, nel bene e nel male. Forti e spesso avventurose spinte culturali, ma al tempo stesso un malessere che può sfociare in disagio tangibile e manifesto. A volte in orribili delitti. Schiacciate tra la campagna e le metropoli, di cui subiscono il fascino sentendosi ""distanti"""", le piccole città vivono spesso in modo più pressante la distorta ansia di successo e di protagonismo dei nostri anni. Cercano di riprodurre i miti delle grandi città, assumendone i difetti senza averne i vantaggi. Difficile e certamente sbagliato trarne delle conclusioni, ma è un fatto - la cronaca recente lo testimonia - che i più orrendi delitti familiari vengono commessi nelle piccole città o addirittura nei paesi. E non di rado è proprio nelle province che le grandi organizzazioni criminali infilano i loro tentacoli, al riparo dalla ribalta dell'informazione nazionale. L'antologia porta alla luce questo mondo sommerso, svelandone insieme ai lati oscuri gli aspetti più trascurati: dalla Pordenone di Tullio Avoledo alla Montecatini di Emiliano Gucci, dall'entroterra ligure di Marino Magliani alla Ravenna di Gianluca Morozzi, dalla Viareggio di Divier Nelli alla Sicilia profonda di Domenico Seminerio, dalla Parma di Valerio Varesi alla Massa Carrara di Marco Vichi, con un'incursione oltre frontiera nella Svizzera ticinese di Andrea Fazioli. Dopo le """"Città in nero"""", altri nove noir d'autore che raccontano un'Italia poco conosciuta, al di là degli stereotipi."" -
Spettacolo. Testo francese a fronte
Pubblicato nel 1951, ""Spettacolo"""" è una delle opere più ambiziose e articolate di Prévert, una sorta di summa di gran parte della sua produzione letteraria. Giocando sull'imprevedibile ma calibrato avvicendarsi di poesia e teatro, così come sulla commistione tra i registri lirico, grottesco e satirico, il poeta francese mette in scena lo spettacolo del mondo e della vita, con le sue contraddizioni e le sue infelicità, ma anche i suoi gesti di rivolta e i suoi momenti di gioia. Al di là di ogni stereotipo e luogo comune superficialmente accettato, ciò che la ricerca artistica dell'autore francese propone è, come sempre nelle sue opere migliori, l'impellente necessità di restituire dignità all'umano e di opporsi a tutto ciò che lo vorrebbe avvilire o negare. E l'arma più efficace e tagliente che il poeta possiede è proprio il linguaggio: un potente grimaldello in grado di scardinare falsità e finzione per rivelare i segreti e le autentiche bellezze del mondo."" -
Come essere felici in un mondo imperfetto. La vita e l'amore secondo Goethe
Johann Wolfgang Goethe, autore di opere celeberrime come .I dolori del giovane Werther e Faust., ebbe una vita lunga e appagante, spesa non solo al servizio della letteratura, ma a contatto con le esigenze concrete del governo e dell'amministrazione pubblica, oltre che arricchita dal calore degli affetti e dell'amicizia. Dal racconto romanzato di John Armstrong emerge una personalità affascinante per la versatilità e la vastità di interessi e talenti (dal disegno alle discipline legali, dalla gestione delle miniere agli studi di ottica, botanica e anatomia), che ha molto da insegnare anche a noi, qui e ora, proprio perché agli antipodi rispetto allo stereotipo romantico che vuole il genio poetico e l'estro creativo spesso associati alla sregolatezza e all'incapacità di scendere a compromessi con le difficoltà quotidiane. Letta in questa chiave, la storia della vita di Goethe - inscindibile dalle vicende delle sue opere e dei suoi personaggi, eppure più grande e complessa - ci spinge dunque ad affrontare i disinganni e i fallimenti come occasioni per maturare: è un invito a trarre il meglio dalle condizioni e dalle opportunità che ci offre il mondo imperfetto in cui viviamo, piuttosto che farci paralizzare da ribellioni sterili e rancorose. -
Esitazione. Testo inglese a fronte
Nella sua nuova raccolta, lo scozzese Robin Robertson d accompagna nei paesaggi scabri e ambigui delle sue coste nebbiose, con puntate in un'America e un'Italia ricche di suggestioni ma pur sempre inquietanti. Robertson ha una visione intensa della vita psichica e fisica, celebra con Neruda e Montale sapori ricchi, ed evoca modernamente miti crudeìi come quello di Atteone, sbranato per aver contemplato Diana nuda. Robertson è un pittore impressionista la cui lingua insieme disincantata e passionale ritrae con ricchezza dì sfumature i dolori di un Werther maturo. -
Sabbia. Testo inglese a fronte
Nato nel 1951 in Irlanda del Nord, dove iniziò a lavorare come produttore radiofonico e televisivo, trasferitosi dal 1987 negli Stati Uniti, Paul Muldoon è stato definito dal ""Times Literary Supplement"""" come """"il più significativo poeta di lingua inglese nato dopo la Seconda guerra mondiale"""". Che si condivida o meno tale giudizio, resta il fatto che il suo nome si è prepotentemente imposto all'attenzione della critica. Non per niente, dopo trent'anni di attività (inaugurata nel 1973 con New Weather), la raccolta """"Sabbia"""", adesso tradotta in italiano, si è aggiudicata il premio Pulitzer nel 2003. I versi che la compongono ripercorrono temi e modi di tutta la produzione di Muldoon. Sullo sfondo di quel paesaggio irlandese legato alle sue origini, l'autore evoca le dolcezze della natura e le tragedie della storia, miti celtici e guerra civile, scontri politici e traumi familiari. Eppure, in un contesto tanto marcato, non mancano ariose aperture, come gli omaggi tributati a maestri quali Valéry, Orazio e Montale. Muldoon, è stato detto, abbraccia una logica onirica vicina a quella di Louis MacNeice, per perseguire una libertà linguistica sconfinata. Come sottolinea Giovanni Pillonca nell'introduzione al presente volume, questa assoluta imprevedibilità del discorso poetico, fondata sull'inarrestabile fluire della parola, costituisce un tratto distintivo dell'intera sua opera."" -
India formato famiglia
Andrea Bocconi, che dell'arte del viaggio ha fatto la materia dei suoi libri, ne ha voluto compiere, questa volta, uno diverso dagli altri, un viaggio, come dice il titolo, ""formato famiglia"""". Dopo aver visitato tante volte l'India, nel corso della sua vita, in coppia, con un amico, da solo, l'autore ha voluto farla conoscere ai figli, Martina e Tommaso, di dieci e sei anni. È stata l'occasione per rivederla con i loro occhi, per capire cosa guardano i bambini e cosa vedono gli adulti in quello sguardo, per godere dei loro commenti sorprendenti, tipo """"tutti gli autisti indiani sputano e suonano il clacson"""" o """"la porta della camera ha un diamante per maniglia"""". Un viaggio con i bambini ha permesso di sperimentare emozioni diverse, di battere sentieri vecchi e sentieri mai percorsi prima: la ricerca delle tigri nel Tiger Park, i grandi meditanti delle montagne, la ricchezza delle religioni, la povertà di sempre, gli alberghi comodi finora evitati e gli ozi di Goa. Come dice Bocconi: """"È stato per me come presentare una fidanzata in famiglia: vorremmo fortemente che piacesse a tutti, anche se noi stessi non sappiamo che cosa ci lega a lei. Quando Francesca e i bambini sono tornati a casa, anche l'India che ho ritrovato da solo era impregnata della loro presenza. Ma noi, saremo piaciuti all'India? È una terra accogliente, penso che ci abbia accolto anche stavolta. E sono sicuro che ha fatto amicizia con Tommaso e Martina""""."" -
La moglie del generale
Mentre la Guerra civile americana è ormai alla fine, a Redemption Falls, la capitale di un immaginario territorio di frontiera nel Nordovest degli Stati Uniti, James O'Keeffe fatica a svolgere il ruolo di governatore, abbandonato da Washington e guardato con sospetto dai suoi rudi concittadini. Irlandese di nascita, con un rocambolesco passato da oppositore della Corona britannica, O'Keeffe è sposato con un'ereditiera di New York, la bella e ombrosa Lucia-Cruz McLelland. Il loro matrimonio - un'unione tormentata, cui sono dedicate alcune delle pagine più intense del romanzo - è però in crisi da un pezzo. Quando, dopo anni di separazione, Lucia decide comunque di raggiungere il marito nei selvaggi territori del West, trova non solo un uomo spaesato e distante, ma anche, con lui, un misterioso ragazzino, probabilmente uno dei tanti orfani del conflitto. Né lei né O'Keeffe - figura eroica e feroce, capace di grandezza e di meschinità, vero emblema di un periodo tempestoso e cruento - possono immaginare che, dal Sud al Nord, una giovane donna stia attraversando il paese alla ricerca proprio di quel ragazzino, in un lungo viaggio che avrà conseguenze sorprendenti sulla loro vita e sul destino di molte altre persone. -
Una testa mozzata
L'amore secondo Irvine Welsh: una storia ambienta in un'anonima cittadina di una popolosa regione a nord di Edimburgo e raccontarla in prima persona dai due protagonisti, Jason King e Jenni Cahill da Cowdenbeath, Fife centrale, Scozia. Lui, ventisei anni e poco più di un metro e mezzo d'altezza, ha archiviato le giovanili speranze di diventare un fantino professionista e si barcamena in un presente non troppo radioso da sottoccupato cronico e stella locale del subbuteo. Tra una partita e l'altra del «meraviglioso gioco da tavolo» e lavoretti più o meno leciti, Jason inganna la monotonia delle giornate di provincia ascoltando Cat Stevens, scolandosi quantità esagerate di Guinness e tampinando quasi ogni ragazza gli capiti a tiro. Da un po', però, a dare materia alle sue fantasie sono le morbide forme della dolce Jenni Cahill. Cavallerizza di scarso talento, con una passione per Marilyn Manson e vaghe aspirazioni suicide, lei non sembra tuttavia troppo entusiasta di ricambiare le attenzioni di quel «nanerottolo schifoso» di Jason. Ma si sa, le apparenze possono ingannare e al cuor non sempre si comanda, e saranno prima il caso e poi un tragico incidente a far scoprire ai due ragazzi di poter condividere qualcosa: il sogno di una nuova vita, lontana dal grigiore di ogni Cowdenbeath del mondo.