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Il ralliement di Leone XIII. Il fallimento di un progetto pastorale
Il pontificato di Leone XIII, che si estese dal 1878 al 1903, rappresenta un momento ancora non esaurientemente indagato nella storia della Chiesa moderna. L'autore di questo volume, basandosi su documenti inediti e su una vasta padronanza della letteratura edita, ci offre la ricostruzione storica di un aspetto cruciale del pontificato: il ralliement con la Terza Repubblica francese. Leone XIII si propose infatti di riaffermare il Primato della Sede Apostolica attraverso una ridefinizione dei suoi rapporti con gli Stati europei, e la riconciliazione della Chiesa con la modernità. La politica di ralliement costituì il cardine di questa politica e ci offre una chiave d'interpretazione non solo del pontificato leonino, ma anche della storia della Chiesa nell'epoca contemporanea. Con il ralliement entrò nella Chiesa un atteggiamento dello spirito e un modo di governo che segnarono in profondità la politica ecclesiastica del secolo successivo. Il progetto politico e pastorale di Leone XIII non ebbe successo. Roberto de Mattei ci mostra le ragioni e le conseguenze di questo fallimento. -
Maria Melato. Voci d'archivio, voce di scena. Le lettere
Maria Melato (Reggio Emilia 1885-Forte dei Marmi 1950) è stata una delle attrici più interessanti e attive sulle scene teatrali italiane della prima metà del Novecento. Debutta nel 1903, ma è nel 1908, nella compagnia diretta da Virgilio Talli, che la sua notevole presenza scenica e soprattutto la voce calda, seducente e vellutata la rivelano a critica e pubblico. Da allora lavora ininterrottamente, misurandosi con un repertorio eclettico - dai drammi romantico-passionali e borghesi di fine secolo (Bataille, Bernstein, Sardou...) ai testi delle nuove drammaturgie italiane (i ""grotteschi"""", Pirandello) e straniere (da Andreev a Wedekind, da Maeterlinck a Cocteau). Partecipa ad alcuni film nel corso degli anni Venti e, più tardi, al tempo del sonoro; nell'ultimo decennio di vita registra alla Radio alcune delle sue più note interpretazioni, mentre si accelera, dopo la seconda guerra mondiale, il declino della fama e dei moduli interpretativi che l'avevano resa celebre. In questo volume viene studiata e documentata, con puntualità e un capillare lavoro di ricerca, tutta la sua carriera; di ogni spettacolo, film, registrazione radiofonica sono forniti elementi utili all'inquadramento storico dell'evento: data, luogo, compagnia teatrale, recezione della critica... L'ampia introduzione conduce il lettore ad una visione d'insieme della documentazione. Un lavoro imponente da cui non potranno prescindere gli studiosi di storia del teatro."" -
Sono ancora viva. Voci di donne che hanno detto basta alla violenza
"Sono ancora viva"""" è un'affermazione di dignità interiore e verso il mondo delle donne. Donne di diverse età, situazione familiare e condizioni economiche che a un certo punto della loro vita hanno detto basta alla violenza, fisica o psicologica. Sono queste donne a raccontare le difficoltà della presa di coscienza, della denuncia, dell'iter sociale e giuridico, e il sostegno determinante dei Centri antiviolenza. Sono ancora viva non parla di femminicidio, del tragico epilogo di storie troppo spesso relegate alla mera cronaca nera; le autrici hanno voluto svincolarsi dalla tendenza all'ineluttabilità della violenza, all'uso improprio e dannoso di parole come gelosia, raptus, omicidio passionale. Questo libro indaga la condizione delle donne vive che con coraggio, difficoltà e paura, hanno scelto la strada della denuncia, accollandosene rischi e disagi. Con particolare attenzione ai casi in cui sono coinvolti minori, che si trovano ad affrontare lo stesso percorso delle madri, spesso diventando oggetto di contesa e di minaccia nei casi di violenza familiare." -
La creatività nell'insegnamento dell'italiano per stranieri
La creatività linguistica di cui si parla in questo volume indica la capacità di un apprendente una lingua straniera di comprendere un numero consistente di parole ed espressioni pur senza aver mai studiato quella lingua, ma semplicemente facendo leva sulle conoscenze metalinguistiche, sulla propria lingua madre o su altre lingue straniere più o meno apparentate a quella studiata. Tale concetto di creatività, basato sull'intercomprensione, è stato particolarmente sviluppato dal metodo EuroComRom, del quale il nostro volume delinea i tratti fondamentali e illustra alcune originali sperimentazioni, frutto di un progetto (finanziato dal MIUR) sull'insegnamento dell'italiano a stranieri, realizzato dalle autrici del libro per conto dell'Università di Messina, in collaborazione con l'Università di Augsburg. -
In forma di saggi. Studi di francesistica in onore di Graziano Benelli
Il volume vuole essere una testimonianza di stima e di affetto nei confronti di Graziano Benelli, nel momento in cui, per raggiunti limiti di età, ha lasciato l'organico dell'Università degli Studi di Trieste. Vengono qui raccolti diversi saggi di francesistica di docenti universitari che, a vario titolo, gli sono particolarmente vicini, da colleghi di vecchia data come Giovanni Bogliolo a giovani studiosi che in Benelli hanno trovato un punto di riferimento. -
Venti novelle
Secondo le più aggiornate prospettazioni critiche la novella costituisce il genere letterario privilegiato attraverso il quale il narratore Federigo Tozzi è riuscito ad esprimere gli esiti più alti della sua arte: la novellistica di Tozzi, per dirla con Luigi Baldacci, come la ""punta di diamante"""" di un'opera che nel suo complesso teme pochi confronti nella produzione narrativa di quel primo Novecento di cui è stato una presenza ineludibile. La scelta antologica di queste """"Venti novelle"""" proposta da Marco Marchi, studioso accreditato ed internazionalmente noto dello scrittore senese, offre una sintesi quanto mai attendibile e persuasiva delle possibilità che la moderna poetica tozziana dei """"misteriosi atti nostri"""", coniugata ad un genere per il sintetico ed incisivo Tozzi elettivo, ha saputo raggiungere: novelle asentimentali, spregiudicate e impietose fino alla crudeltà, siglate da un realismo modernamente in ascolto delle istanze del """"profondo"""", la cui bellezza e la cui formidabile capacità di scavo nell'animo umano rendono attuali e di valore universale i personaggi e gli eventi inscenati dalla scrittura di Tozzi. Ha dichiarato una volta Mario Luzi: """"Per me Tozzi è un grande scrittore. Non ce ne sono come lui, neanche Svevo, che è molto intellettuale, anche perché proviene da quel crocevia di culture che è Trieste. Tozzi, invece, viene dal fondo della senesità: viene dall'ambiente, dalla realtà, dalla """"zolla"""" senese."""""" -
Federigo Tozzi: ipotesi e documenti
Studioso accreditato e internazionalmente noto dell'opera di Federigo Tozzi, Marco Marchi ripropone in questo libro i suoi saggi più antichi sull'opera del grande narratore senese: studi molto originali e allora pionieristici, frutto di una convinta attenzione rivolta a uno scrittore subito valutato di primissimo piano, che non poco hanno contribuito alla riscoperta in chiave moderna di Tozzi e a una sua attendibile definizione nel quadro del primo Novecento italiano. L'elemento unificante di questa innovativa, appassionata e appassionante interpretazione critica in progress dello scrittore - tra ""ipotesi"""" criticamente avanzate e """"documenti"""" che quelle ipotesi sostengono e ineccepibilmente autorizzano - è costituito dalla insospettata e invece enucleata, verificata e costantemente valorizzata presenza nell'officina di Tozzi della cultura: un Tozzi """"scrittore di cultura"""", appunto, non etichettabile e in sostanza emarginarle come scrittore """"geniale"""" o """"di razza"""", e al contrario, alla prova dei fatti, da ascrivere a pieno titolo a quel fervido quadro storiografico di cui l'autore è stato parte. E in questa prospettiva che lo stupefacente dono della scrittura di Tozzi compiutamente si rivela, facendo di lui una figura di alto profilo della letteratura italiana del primo Novecento e del Novecento tout court, al fianco di narratori di respiro europeo come Italo Svevo e Luigi Pirandello."" -
L' altra vita di Carlo Dossi. Alberto Pisani Dossi diplomatico
Alberto Pisani Dossi, più noto come Carlo Dossi, fu il celebre autore della ""Desinenza in A"""" e delle """"Note Azzurre"""", personaggio di primo piano della vita culturale dell'Italia postunitaria. Questo enfant prodige della Scapigliatura, però, non fu solo uno scrittore e un letterato. Fu anche un importante esponente della diplomazia italiana. Questo volume, opera di un grande storico racconta, proprio, con pennellate efficaci e con quel gusto della narrazione che ne rende la prosa coinvolgente, l'""""altra vita"""" di Dossi, quella del diplomatico, lontana dalle pulsioni irriverenti del letterato scapigliato e animata da un forte senso del dovere e da un profondo amor di patria. Legato a Francesco Crispi del quale sarebbe divenuto strettissimo collaboratore, Dossi si occupò della riforma degli Esteri, dell'emigrazione, della difesa dell'italianità fuori dei confini nazionali, di problemi coloniali, di conciliazione fra Stato e Chiesa e, persino, a riprova della stima che lo circondava, della stesura dei discorsi della Corona per Umberto I. Lavoratore instancabile, lasciò un segno profondo nell'amministrazione degli Esteri e la sua stella seguì una parabola legata a quella di Crispi perché, giunto ai vertici del ministero, fu costretto ad abbandonarli dopo la sconfitta di Adua."" -
Per Luigi La Vista
Questo volume riunisce gli atti della giornata di studio su ""Luigi La Vista. Vita e cultura alla scuola di De Sanctis"""", svoltasi a Venosa il 6 giugno 2013 nell'Aula Magna del Liceo """"Q. Orazio Flacco"""". Nata anche dall'esigenza di presentare nella città natale di La Vista l'edizione dei frammenti di scritti del giovane allievo di De Sanctis, di cui è in preparazione la pubblicazione, in questa collana, del terzo volume di scritti di storia della letteratura, poesie e prose d'arte. Quella giornata è stata occasione non solo di analisi storica e riflessione critica sulla prima """"scuola"""" di De Sanctis, ma altresì di incontro con gli studenti del liceo venosino. Si è trattato di un evento di cui era doveroso lasciare testimonianza, anche come espressione di un'idea di scuola che """"non valga solo a educare l'intelligenza, ma, ciò che è più, ti formi la volontà """", per dirlo con le semplici, insuperate e insuperabili parole di De Sanctis, che tanto maggiormente oggi, in questo momento di generale """"disarmo etico"""" e crisi valoriale, occorre tornare a ripetere, come monito e modello da calare nell'azione didattica. Presentazione di Fulvio Tessitore."" -
Croce filosofo italiano
Indicare Benedetto Croce semplicemente ""filosofo italiano"""", può apparire riduttivo, quasi il suo pensiero non avesse mai oltrepassato i confini nazionali. Questa qualifica nasce da tante ragioni, a partire dall'ovvia considerazione che Croce si è espresso, come del resto rutti i filosofi, nella lingua nazionale; e accanto a questo, il tatto che con Croce e, con conseguenze diverse, con Gentile, è nata e ha avuto una notevole incidenza sulla nostra cultura quella corrente filosofica nota come """"neo-idealismo italiano"""", suddivisa in due tendenze distinte, lo """"storicismo"""" da una parte, l'""""attualismo"""" dall'altra. A questo va aggiunto che il lavoro filosofico di Croce sì è diretto in larga misura verso la storia e la cultura italiane: basta pensare alla grande tetralogia storica, dove ben tre volumi sono dedicati l'uno alla storia d'Italia, l'altra all'età barocca in Italia, la terza al Regno di Napoli, per non dire poi della letteratura della """"nuova Italia"""" o delle """"Vite di avventure di fede di passione"""", i cui protagonisti sono soprattutto italiani, o ancora gli studi sul Rinascimento in cui esamina soprattutto gli scrittori e i poeti italiani di quella stagione. Il tutto però con un respiro che va ben al di là della collocazione geografica degli uomini e delle cose."" -
La ragione e le sue vie. Saperi e procedure di prova in età moderna
Alcuni anni or sono venne coniata l'espressione ""un secolo di duecento anni"""" per segnalare la continuità tra le filosofie del Seicento e del Settecento. Di questa continuità la vicenda del cartesianismo è parte importante, anche se spesso si inabissa e riemerge come un fiume carsico e subisce trasformazioni concettuali rilevanti. Il volume """"La ragione e le sue vie"""" colloca al centro del suo interesse le discussioni filosofiche sul razionalismo cartesiano sviluppatesi fino ai primi decenni dell'Ottocento, sia sul terreno dell'enciclopedia dei saperi sia su quello delle tecniche di argomentazione. Dal libro emerge la disseminazione del cartesianismo in ambiti disciplinari lontani da quelli presi in considerazione da Descartes, nonché la persistenza di paradigmi di ispirazione cartesiana nelle procedure di prova, anche quando queste avevano ormai abbandonato lo """"spirito geometrico""""."" -
Firenze e la sua Chiesa. Due millenni di fede e storia
"Firenze e la sua Chiesa"""", nuovo libro del giornalista e scrittore Mauro Bonciani, è - come sottolinea nella prefazione il cardinale Silvano Piovanelli - """"un testo agile e illustrato sulla Chiesa fiorentina e la sua influenza sulla città e la storia di Firenze, sia riguardo alla cultura, all'arte, al costume, come riguardo all'urbanistica e al suo rapporto con la sede apostolica di Roma"""". Un racconto, anche fatto di, santità e peccato, di personaggi ed eventi, che dal primo cristianesimo portato in riva all'Arno da commercianti di origine orientale conduce ai nostri giorni e ai viaggi dei pontefici. Storia, non cronaca, per la prima volta riunita in un testo non specialistico, che aiuta a cogliere l'essenziale della """"singolarissima"""" vicenda che unisce la città alla sua Chiesa, simboleggiata dalla cupola del Brunelleschi che domina Firenze. Un rapporto che ha segnato il cammino della fede universale e che si può leggere anche nei tanti """"segni"""" (lapidi, colonne, monumenti) che punteggiano la città." -
Le ombre della patria. Capitoli ottocenteschi tra Foscolo e Carducci
Le speranze dell'attesa e le delusioni che seguono il 1861, i sogni della lunga vigilia e la rabbia di fronte all'Italia unificata: il tema della Patria ha accompagnato tutta la letteratura dell'Ottocento, prima dell'unificazione nazionale e negli anni che seguono la proclamazione del Regno, unendo la letteratura nell'Italia divisa e poi dividendola in un Paese politicamente unito. È questo il tema che collega i nove capitoli del volume, che si apre agli albori del secolo (con l'esilio di Foscolo) e si chiude con il 1899, anno in cui Carducci pubblica la sua ultima raccolta di poesie. Nove capitoli che guardano più alle ombre che alle luci della Patria. L'Italia raccontata in questo libro è il Paese dove regna l'invidia e la maldicenza e del quale Foscolo, in fuga dal presente, in un esilio sempre più di carattere esistenziale, non vuole più sentir parlare, il Nord che ha tradito le speranze del meridione raccontato da Verga, De Roberto e Pirandello, ma anche, dopo di loro, sulla linea di una secessione meridionale nel romanzo, da Sciascia e da Tomasi di Lampedusa, la novella e corrotta Bisanzio di cui parla Carducci, il regno dei voltagabbana messi alla berlina da Giusti, la Nazione troppo diversa dal progetto coltivato per anni da Atto Vannucci, la terra incapace di sfamare i suoi abitanti costretti a intraprendere la strada del mare e dell'emigrazione oltre Oceano raccontata, sul finire del secolo, da De Amicis e da Pascoli. -
Meditare in Occidente. Corso di mistica laica
Un libro che traduce in scrittura il corso di meditazioni tenuto dall'autore per Radio Tre Rai nel 2004, 2005 e 2007. ""Mistica"""", nella visione di Lombardi Vallauri, è ogni esperienza di incontro diretto, vissuto, con l'altamente significativo; laica è la mistica che prescinde da rivelazioni soprannaturali. Se la mistica è un'esigenza costante, universale, del corpo-mente umano, la mistica laica diventa, in un contesto di fondamentalismi fanatizzanti e di pensiero unico banalizzante, esigenza attualissima. Il """"luogo"""" di questa mistica è oggi, e forse per sempre, l'alto crinale che separa e unisce, che sovrasta pur appartenendo inscindibilmente a entrambe, le vallate Occidente e Oriente: queste due immensità plurimillenarie, nessuna delle quali da sola può esaurire, esaudire l'animo umano. Dopo illustrate le tre """"vie"""": della pacificazione profonda e della vigile consapevolezza; della scienza e della intuizione realizzante; delle emozioni e dell'alta identità, la contemplazione si concentra su alcuni grandi meditabili classici e su una scelta di paesaggi esaltanti, materiali e spirituali. Ci sono degli oltre che non sono degli aldilà. Ci sono delle trascendenze immanenti. Il libro invita a lasciarsi prendere la mano dalle sorelle maggiori dell'anima. Invita a vie di risveglio. Invita a una ben fondata poeticizzazione dell'esistenza."" -
Pagine di un lungo diario
Questo libro raccoglie il diario del germanista e scrittore Giuseppe Bevilacqua, redatto tra il 1966 e il 2009: ma non è propriamente il diario di un germanista, perché anche se di poeti e di grandi scrittori tedeschi si parla a più riprese (Celan, Bachmann, Rilke ed altri) e sullo sfondo ci sono diversi episodi di vita accademica, queste memorie raccontano prevalentemente storie di vita vissuta lungo l'arco di quasi un cinquantennio. Sono in gran parte resoconti di viaggio in Europa e fuori, ricordi di fatti pubblici e di fatti privati, letture e incontri, passioni e patimenti, luoghi dell'anima e luoghi del caso, giudizi e congedi. Esperienze che attraversano decenni della storia italiana ed europea del Novecento e si estendono con progressivo distacco fino agli inizi del ventunesimo secolo. Naturale che vi siano salti cronologici e disuguaglianze formali; ma a legare queste memorie è il gusto e la capacità di racconto dell'autore che ha già pubblicato versi, piccole prose e due romanzi; e che in queste pagine conferma pienamente la sua attitudine a dare forma narrativa a eventi minimi come a più complesse e disparate esperienze di vita, che poi trovano una forma di unità nello sguardo dell'osservatore. Introduzione di Maria Fancelli. -
Erbe & Co. 70 facili ricette per cucinare con le erbe selvatiche e domestiche
Le erbe in cucina ci conducono in un lungo viaggio tra le stagioni, le tradizioni, le culture enogastronomiche e, in particolare, le conoscenze umane attraverso i secoli. Questa raccolta di ricette, che affondano le loro radici nella tradizione con uno sguardo al gusto odierno, offre una serie di suggerimenti per conoscere, apprezzare e utilizzare le erbe aromatiche in cucina e, grazie alle schede botaniche che corredano il libro, anche negli altri aspetti della vita di tutti i giorni. Dragoncello, menta, basilico, rosmarino, salvia, prezzemolo, finocchietto selvatico, tarassaco, erba stella, dente di leone, crespigno... doneranno ai nostri piatti magia e freschezza. -
Gentile Becchi. Il poeta, il vescovo, l'uomo
Per la prima volta viene dedicata una monografia a Gentile Becchi ( 1430-1497), maestro di Lorenzo il Magnifico, nonché diplomatico e letterato di spicco della Firenze laurenziana. Incaricato di delicate missioni in Francia e presso la curia papale, Becchi svolse un ruolo di primo piano nella politica e nella cultura fiorentina dell'epoca. Il volume, oltre a ricostruire una biografia del personaggio, pubblica per la prima volta l'intero corpus di poesie latine, di cui alcune finora sconosciute e rinvenute in manoscritti autografi conservati alla Biblioteca Nazionale di Firenze. Becchi compose molte delle sue poesie per accompagnare alcune delle più importanti opere d'arte dell'epoca, quali il David e la Giuditta di Donatello, il ciclo di affreschi di Benozzo Gozzoli per la cappella di Palazzo Medici, e il monumento funebre di Carlo Marsuppini eseguito da Desiderio da Settignano. Il volume evidenzia l'importanza storico-artistica di queste poesie oltre che l'originalità di Becchi poeta, il quale seppe operare scelte stilistiche innovative rispetto ai gusti dominanti all'interno della cerchia degli intellettuali laurenziani. Tale corpus poetico ha infine una notevole rilevanza di carattere storico-politico, poiché mostra l'ampia rete di contatti personali che il poeta intrattenne con personaggi di spicco della Curia e più in generale del panorama culturale italiano. Con edizione critica, traduzione e commento delle poesie latine. -
«Le dolci rime d'amore ch'i' solia». Su alcuni imperfetti in prosa e in versi
Questo studio ripercorre la storia di alcune forme secondarie di prima, terza e sesta persona dell'imperfetto indicativo, come avia e avieno / venieno, che soprattutto fra Tre e Quattrocento affiancano in Toscana le forme normali, in testi di natura sia pratica sia letteraria. Attraverso lo spoglio linguistico (in parte automatico in parte manuale) di testi che vanno dalle origini ai primi del Novecento, vengono ricostruite le vicende di tali forme, originariamente non fiorentine, nel loro vario diffondersi e intersecarsi sia in prosa sia in poesia. -
Dialoghi con Luigi Squarzina
Il volume raccoglie interviste inedite rilasciate dal regista e drammaturgo Luigi Squarzina (1922-2010) negli ultimi anni della sua vita. Lettere, anch'esse inedite, integrano le tematiche e le vicende discusse nel corso delle conversazioni. Si ricostruisce così, a grandi linee, il suo percorso culturale ed artistico: le poesie e i racconti giovanili, la formazione professionale, la fondazione del Teatro d'Arte Italiano, la drammaturgia, le regie dei classici profondamente innovative, gli esordi freelance, la direzione del Teatro Stabile di Genova e il rapporto con il Piccolo di Milano, la direzione del Teatro Argentina di Roma e - infine - il ritorno alla libera professione. I racconti di Squarzina rappresentano anche un'autorevole testimonianza sul modello teatrale e sulla storia della cultura del nostro paese. Prefazione di Giuseppe Vacca. -
Dietro la linea del fuoco. Corrispondenze dal fronte della prima guerra mondiale a «La Nazione» a Firenze
Il volume raccoglie le corrispondenze di Renzo Martinelli inviate nel 1915, dal fronte della prima guerra mondiale, a ""La Nazione"""" di Firenze. Gli articoli, pubblicati sul giornale con notevole risalto, consentono di seguire da vicino, in """"presa diretta"""", le vicende belliche, riferendo con grande immediatezza ed efficacia non soltanto gli avvenimenti militari più rilevanti, ma soprattutto - per la particolare attenzione che caratterizza l'autore nel cogliere la dimensione umana dei fatti - la vita quotidiana dei nostri fanti, impegnati in cruente battaglie e nella dura esperienza della guerra di trincea. Si tratta di una documentazione priva di ogni retorica che, oltre all'indubbio valore giornalistico e storico, restituisce appieno il significato emotivo dell'esperienza vissuta dai soldati, riportando spesso casi, momenti, episodi, che possono sembrare irrilevanti ma che nel loro insieme costituiscono un contributo non trascurabile alla conoscenza """"dal basso"""" della partecipazione dell'Italia alla grande guerra. Introduzione di Pier Francesco Listri.""