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Gli ultimi cavalieri di Roma 265-565 d. C.
Il crepuscolo dell'impero romano assistette a una rivoluzione nel modo di condurre la guerra, il fante esperto, punto di forza degli eserciti mediterranei dai tempi dell'opina greco, venne a poco a poco sostituito dal guerriero a cavallo. Questo cambiamento non si verificò da un giorno all'altro, e nel III e IV secolo il ruolo del cavaliere fu soprattutto di appoggio alla fanteria; tuttavia, nel VI secolo la situazione si era del tutto capovolta. Gli ultimi cavalieri di Roma fornisce un esauriente resoconto dei nuovi compiti dei soldati a cavallo che difesero l'Impero Romano d'Occidente in via di disfacimento. -
L' ultima battaglia dei Nez Perce. 1877
Nel 1877, mentre le guerre tra gli Stati Uniti e i nativi americani stavano volgendo al termine, una tribù in Oregon orientale, continuava a resistere strenuamente, Erano i Nez Perce, guidati dal cosiddetto ""Napoleone Rosso"""", Capo Giuseppe, che aveva rifiutato di arrendersi e di accettare il reinsediamento. Capo Giuseppe organizzò invece una manipolo, di alcune centinaia di guerrieri e partì per il confine canadese, inseguito da 2.000 soldati dell'esercito degli Stati Uniti guidati dal Generale Oliver Howard. Dopo avere inseguito i nativi per tre mesi, combattendo in numerose azioni e in alcune vere e proprie battaglie (Bird Canyon, Big Hole) l'esercito statunitense infine, giunto a qualche decina di chilometri dal confine canadese, attaccò gli indiani, e li costrinse ad arrendersi dopo una battaglia di cinque giorni nel pressi di Bear Paw Mountain. L'esito finale fu la resa definitiva, suggellata dal famoso discorso di Capo Giuseppe: """"Sono stanco di combattere, i nostri capi sono tutti caduti, Looking Glass è morto, Toohoolhoolzote è morto. Tutti gli anziani sono morti. Ora i giovani diranno sì o no. Quello che guidava i giovani è morto. È freddo e non abbiamo coperte. I bambini muoiono di freddo. Alcuni della mia gente sono fuggiti sulle montagne e sono senza coperte e senza cibo. Nessuno sa dove questi siano, forse stanno morendo di freddo. Vorrei aver tempo per cercare i miei bambini e vedere quanti ne posso ancora trovare. Forse li troverò fra i morti..."""""" -
Gengis Khan. La nascita del mondo moderno
L'esercito mongolo condotto da Gengis Khan soggiogò, in soli 25 anni, più terre e popolazioni di quante ne avessero conquistate i romani in 400. Quasi ogni Paese venuto a contatto coi mongoli beneficiò di una crescita senza precedenti delle reti culturali e commerciali. Di gran lunga più progressista rispetto alle sue controparti europee o asiatiche, Gengis Khan abolì la tortura, garanti la libertà universale di culto e smantellò i privilegi aristocratici della civiltà feudale. Dalla storia della sua ascesa nella cultura tribale della steppa all'esplosione innescata dall'impero mongolo, quest'opera altro non è che l'epico racconto di come è nato il mondo in cui viviamo. -
Gallipoli 1915
La spedizione di Gallipoli del 1915 fu pianificata dagli inglesi per mettere fuori gioco l'Impero ottomano nella Prima guerra mondiale e per aprire una via di comunicazione che permettesse di far giungere rifornimenti alla Russia. La campagna fu caratterizzata dall'incompetenza militare degli alti comandi dell'Intesa. Tuttavia, Gallipoli viene ricordata anche per il sacrificio e l'eroismo sia delle forze britanniche sia dei soldati del corpo d'armata australiano e neozelandese (ANZAC). Il libro descrive in dettaglio le battaglie e le progressive difficoltà, fino all'evacuazione finale, che questi uomini dovettero affrontare, proponendosi come una guida completa alle operazioni nella penisola di Gallipoli. -
L' esercito tedesco nella prima guerra mondiale 1914-1918
Il libro presenta l'evoluzione dell'esercito imperiale tedesco dal 1914 al 1918, in una trattazione suddivisa in tre fasi cronologiche. Nell'agosto del 1914 la mobilizzazione dell'esercito tedesco, forte di 800.000 uomini, e che di lì a poco avrebbe subito un enorme sviluppo, segnò l'avvento della prima grande guerra dell'età contemporanea, un conflitto che ancora oggi rimane il maggiore massacro di soldati della storia. Quell'esercito costituisce il migliore esempio di un particolare periodo del pensiero militare europeo, quando in pratica le intere risorse umane delle nazioni furono incorporate negli eserciti di massa, alimentati da molteplici categorie di riservisti e sorrette da adeguate strutture industriali e da idonee reti dei trasporti. Gli anni 1915-1917 lo videro costretto ad adattarsi alla nuova realtà della stasi provocata dalla guerra di trincea. Le uniformi e gli equipaggiamenti prebellici dovettero essere modificati per motivi sia di praticità, sia di economia; sui campi di battaglia dominati dalle mitragliatrici e dall'artiglieria fece di nuovo la sua comparsa l'elmo d'acciaio, così come apparvero le maschere per proteggersi dai gas venefici. Gli eleganti reggimenti di cavalleria ben presto manifestarono sul fronte occidentale tutta la loro inutilità; molti di essi furono appiedati per essere amalgamati alla fanteria, mentre nuovi tipi di unità ne oscurarono la fama: i battaglioni d'assalto, le Sturmtruppen, e il corpo aeronautico. -
Austerlitz 1805. Il destino degli imperi
Quella di Austerlltz è una delle più famose battaglie della storia. Essa non rappresentò soltanto la prima campagna militare intrapresa da Napoleone quale imperatore di Francia, ma anche la prima prova decisiva per la sua Grande Armée. Bonaparte stesso la considerò la sua vittoria più importante, e infatti tale successo gli garantì una supremazia in Europa che sarebbe durata per quasi un decennio. La maggior parte del resoconti della battaglia pubblicati fino ad oggi si basa quasi esclusivamente su fonti francesi, ma grazie a un'approfondita ricerca effettuata presso archivi austriaci, l'autore di questo libro è in grado di fornire una descrizione molto più equilibrata dell'intera campagna, attraverso la cronistoria degli eventi che portarono ad Austerlitz. -
I pretoriani. Storia delle forze d'élite dell'antica Roma
Concepita come l'esercito personale dell'Imperatore, la Guardia Pretoriana assunse ben presto un ruolo più ampio per rivestire una vasta gamma di poteri a Roma e svolgere un ruolo politico oltre che militare di grande rilevanza durante il periodo imperiale. Nati con il compito precipuo di proteggere pretori, consoli e generali, i Pretoriani divennero così uno strumento strategico nelle mani degli imperatori per sedare ribellioni, scoraggiare sedizioni, e, in definitiva, condizionare l'intero apparato politico del tempo. L'autrice in questo volume offre una descrizione puntuale di questa celebre forza speciale del mondo classico, dall'anno della sua fondazione (27 a. C.) fino al suo scioglimento sotto Costantino (312 d. C). Tra gli argomenti trattati trovano spazio gli armamenti, il reclutamento, la loro struttura, i loro compiti professionali e la vita quotidiana. -
Le flotte di Roma
Sebbene si tenda a pensare all'Impero Romano come a un'organizzazione principalmente terrestre, realizzata con la forza delle straordinarie legioni della fanteria romana, in realtà l'Impero Romano fu anche una potenza marittima, paragonabile, in quanto a efficienza, all'Impero Britannico del XVIII secolo. Dal punto di vista puramente numerico, la marina di Roma fu la compagine navale più imponente che sia mai esistita. Le flotte romane difesero i traffici commerciali e le comunicazioni senza i quali Roma non sarebbe esistita. Grazie alle sue navi Roma potè sfidare in combattimento nemici irraggiungibili, e potè espandere il suo potere in terre fino ad allora inaccessìbili. Roma fu una potenza senza uguali nel Mediterraneo, e possedette basi un po' ovunque nell'Europa occidentale, nell'Africa settentrionale e nel Medio Oriente. Questo libro getta le basi storiografiche per una rilettura dell'affermazione militare di Roma nel mondo antico che non ha precedenti in questo settore. -
Dal primo colpo all'ultima frontiera. La Guardia di finanza a Gorizia e provincia. Una storia lunga un secolo
Esplorare ""un mondo"""" ormai scomparso e spesso dimenticato. È questo l'obiettivo del presente lavoro, che intende raccontare 100 anni di storia delle Fiamme Gialle nel goriziano ripercorrendo le travagliate vicende storiche che hanno attraversato questo territorio con l'aiuto di fotografie, cartografie, documenti e ricordi personali."" -
La guardia Varangiana 988-1453
La Guardia varangiana - il reggimento di guerrieri vichinghi che proteggeva l'imperatore di Bisanzio - fu uno dei più famosi contingenti mercenari della storia. All'inizio alleati nelle guerre dell'imperatore Basilio II nel tardo X secolo, i varangi diventarono famosi come coraggiose, spietate e fedeli guardie del corpo imperiale. Al loro apice, la brama di ricchezza e gloria spinse molti vichinghi e anglosassoni a intraprendere il lungo viaggio verso la città dorata di Costantinopoli, o ""Miklagard"""". Questo libro, in cui sono descritti la storia, i compiti, l'organizzazione e l'equipaggiamento dei varangi, è illustrato con rare fotografie e tavole dei loro ricchi indumenti, armature e armi."" -
Bisanzio in guerra. 600-1453
L'Impero bizantino sopravvisse per quasi un millennio alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente e divenne centro di una nuova fioritura culturale, commerciale e produttiva oltreché spirituale e militare in epoca medievale. Quest'ultimo aspetto costituisce il perno della narrazione di uno dei più accreditati esperti al mondo dell'Impero di Bisanzio: vengono così presi in esame gli snodi che condussero questa entità dalla fondazione, alla prima espansione, fino all'apogeo e alla successiva parabola discendente avendo come punto di riferimento privilegiato il sistema diplomatico e l'apparato bellico difensivo e offensivo costruito con grande oculatezza e prudenza a Bisanzio. -
Reparti d'élite e forze speciali della marina e dell'aeronautica italiane. 1940-45
Uno tra i più significativi contributi forniti dalla Regia Marina allo sforzo bellico nel corso della Seconda guerra mondiale provenne dalla sua innovativa unità speciale, la 10ª Flottiglia MAS. Servendosi di siluri a lenta corsa, mezzi d'assalto di superficie e di nuotatori d'assalto, meno di 250 uomini inflissero agli Alleati danni più gravi di quelli causati dalle forze navali di superficie italiane. Il corso del conflitto nel Mediterraneo avrebbe potuto essere ben diverso se l'Asse avesse effettuato nella primavera del 1942 il programmato assalto a Malta, per il quale la Regia Marina aveva addestrato reparti scelti di paracadutisti nuotatori, incaricati di costituire teste di ponte per i fanti di marina del ""San Marco"""", e l'Aeronautica i propri reparti di paracadutisti e guastatori. Benché questi specialisti fossero poi stati schierati con scarsi risultati altrove, dopo la resa dell'Italia nel settembre del 1943 essi costituirono il nerbo dei reparti che continuarono a combattere per la RSI al fianco dei tedeschi. Questo libro contiene un resoconto particolareggiato e ricco di rare fotografie d'epoca oltre che di nuove tavole a colori che raffigurano uniformi, distintivi ed equipaggiamenti."" -
New York in 100 mappe
New York appartiene al mito e al patrimonio comune. Megalopoli cosmopolita, affascinante, violenta, talvolta contestatrice, incarna l'onnipotenza della città globale trionfante all'incrocio delle reti e dei flussi migratori, economici e culturali. Su New York è stato detto tutto o quasi: il magnetismo della sua verticalità e dei canyon urbani che si percorrono frettolosi, anonimi, tra i rumori della città che non dorme mai; il movimento perpetuo di una metropoli che, a partire dall'era industriale, proclama la sua modernità di fronte al mondo. Certo, New York non ha più il monopolio né della verticalità né della modernità rispetto ai concorrenti europei o asiatici che si sono impegnati per detronizzarla, impadronendosi dell'attributo più chiaro della potenza. Pur ferita, rimane il centro dominante dello spazio mondiale e non è affatto indebolita dalle crisi ricorrenti del capitalismo. Con questo libro si vuole offrire, avvalendosi di cartine, grafici e foto, uno sguardo da una certa distanza, per riuscire a cogliere i diversi aspetti della Megalopoli. La città cancella le tracce del suo passato: il concetto di patrimonio urbano, così europeo, ha da molto tempo perso il suo significato. Un attento osservatore così come un comune passante rimangono entrambi prigionieri della contemporaneità della città, della sua immediatezza. Scorrendo le cartine del libro, si colgono tutte le sfaccettature della centralità newyorkese, che riassume la complessità dello spazio mondiale. -
Le campagne di Napoleone in Italia
Nel gennaio 1794 l'Armata d'Italia francese, in condizioni di crescente precarietà, era guidata dal generale Dumerbion: tra i suoi collaboratori più fidati c'era un comandante d'artiglieria di venticinque anni che si era già saputo mettere in luce, Napoleone Bonaparte. La rivoluzione francese aveva portato cambiamenti notevoli nel sistema militare: primo fra tutti, la coscrizione che diede l'avvio al formarsi di un esercito nazionale. L'utilizzo di nuove tattiche e alcune notevoli iniziative consentirono al brillante ufficiale Bonaparte di farsi strada rapidamente e avanzare di grado. Nel 1796 il giovane corso era al comando delle forze francesi in Italia e, alla conclusione di una campagna di quattordici mesi, era la personalità militare più influente della sua epoca. Gli scontri dei francesi contro le forze austriache e degli Stati italiani sono ripercorsi in una narrazione accurata: il ponte di Lodi, l'assedio di Mantova, Rivoli, Arcole e tutte le battaglie della campagna sono ricostruite accuratamente anche grazie a mappe e illustrazioni. Specifiche tavole a colori sono dedicate ad esaminare in dettaglio le uniformi dei soldati. Un momento cruciale della storia d'Europa e del cammino di Napoleone verso la gloria in un racconto avvincente e ricco di dettagli. -
La casa del duce. Gorizia 1938-1945
I ""giusti"""" di Gorizia non hanno mai tradito, hanno rispettato le idee degli altri, si sono aiutati, hanno combattuto perché il futuro fosse migliore. I """"giusti"""" di Gorizia hanno abitato nella Casa del Duce, una casa speciale. In una Gorizia tragica racchiusa nel periodo che va dal 1938 all'aprile del 1945 ecco delinearsi e incrociarsi le esistenze di una guardia scelta della Pubblica Sicurezza, di un militare dei Reali Carabinieri, di un maresciallo della Guardia di Finanza, di un ragazzo adottato dal regime fascista e destinato a una fulgida carriera professionale, di un giovane che abbraccia la scelta partigiana, di una ragazza slovena alla quale sarà proibito persino l'amore. Un romanzo amaro che racconta di una città sbranata da tedeschi, cetnici, titini e fascisti. Nella notte dell'umanità una fioca luce di speranza emana dalla Casa del Duce. Ma anch'essa finirà con l'essere spenta."" -
Tito. Una biografia
Josip Broz Tito è stato una figura di primo piano nella storia del Novecento. Lunico politico europeo oltre Lenin a condurre una rivoluzione di successo fino a diventare uno dei leader comunisti più famosi di tutti i tempi. Da una certa generazione di persone, è stato ricordato come un uomo che si oppose sia a Hitler che a Stalin. Vincendo. Tito è stato prima di tutto un comunista, dedito alla sua causa fino al giorno della sua morte. Ciò che lo ha reso diverso da altri dirigenti comunisti è stata la sua prima esperienza della Russia sovietica che gli aveva dato una sufficiente conoscenza dell'esperimento in atto verso il quale non nascondeva tutto il suo disincanto. In questo libro, la prima biografia post-comunista di Tito, un grande storico dipinge un inedito ritratto di questo famoso personaggio, concentrandosi principalmente sui suoi anni di piena adesione all'ideologia. Una lettura essenziale per chiunque sia interessato alla storia europea comunista e alla storia dell'Europa dell'Est. -
Platea. 479 a. C.
Greci e persiani si scontrarono a Platea in una delle più epiche battaglie dell'antichità: gli opliti greci guidati dallo spartano Pausania avevano davanti l'esercito di Mardonio, composto dalle tante etnie dell'impero persiano e da unità di mercenari. La seconda guerra persiana giungeva al culmine. Questo libro ricostruisce lo scontro in ogni dettaglio: illustrazioni, mappe e un costante riferimento alle fonti, specie ad Erodoto, consentono una panoramica completa tra i molti aspetti della battaglia. -
Pompei e la Campania antica
La Campania è stata un tempo felice dimora degli dèi e delle muse, un luogo poi abbandonato dal favore divino. Una terra di cultura, una terra multietnica, alle origini stesse della civiltà romana. Nel 79 d. C, l'esplosione del Vesuvio coprì di un velo di cenere questa luce verde e tranquilla nella natura. A Pompei, dove il tempo si è fermato, Il viaggiatore crede di potere capire nella sua interezza la vita degli antichi. Si tratta di illusione o verità? Questa guida ci porta sui luoghi incantati di Pompei e della Campania per svelarcene ogni segreto. -
La legione straniera 1890-1914
La Legione straniera rappresenta sul piano militare l'esperienza storica di accoglienza e di integrazione della Francia. Un mosaico umano molto varie, che annovera 35.000 stranieri morti al servizio di una patria di adozione. La disciplina, il senso della missione, il rispetto e la solidarietà hanno contribuito a rendere la Legione uno dei corpi più celebri al mondo, aggiungendo al valore epico un fascino intessuto di romanticismo. Nei decenni a cavallo del XX secolo I legionari erano impegnati in Africa (Madagascar, Marocco e Algeria) e in Asia (Vietnam). In un'esposizione sintetica e al tempo stesso ricca di dettagli vengono ripercorsi alcuni aspetti cruciali come le fasi di reclutamento e addestramento, le divise e l'equipaggiamento, la connotazione identitaria e l'impiego in combattimento. Mappe, illustrazioni e foto d'epoca contribuiscono a comporre un'efficace panoramica su una delle formazioni più ammirate nella storia militare della Francia e dell'Occidente. -
Navi da battaglia austro-ungariche 1914-1918. Ediz. illustrata
L'impero austro-ungarico non possedeva colonie oltremare: per questo, lo scopo della sua flotta era principalmente la difesa delle coste. Tuttavia, con il crescere deciso della marina mercantile, gli ammiragli credettero fosse opportuna una politica di difesa maggiormente proattiva. Già l'ultimo decennio dell'Ottocento vide l'avvio di un programma di costruzioni navali inteso a creare una flotta moderna e ben bilanciata. Furono realizzati incrociatori per difendere le rotte con i Paesi esteri e per ""mostrare la bandiera"""", ma il tratto distintivo dell'impegno austriaco per il controllo dell'Adriatico fu la costruzione di una moderna flotta da guerra. Nonostante la corsa agli armamenti in tutta l'Europa, per la marina austro-ungarica fu arduo ottenere i fondi per il potenziamento: tuttavia, nell'agosto del 1914, una flotta da guerra era pronta. Anche con l'ausilio di foto dell'epoca e di dettagliate tavole a colori, questo libro offre un'accurata descrizione delle cinque classi di navi austro-ungariche in servizio durante la Grande Guerra.""