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Molte cose stanno bene nella penna che ne la scena starebben male. Teatro e lingua in Ruzante
Questo volume raccoglie le relazioni svolte al Convegno tenutosi a Padova e a Pernumia (forse città natale di Angelo Beolco) il 26 e 27 ottobre 2011, organizzato, nell'ambito del Progetto Ruzante, dall'Accademia del teatro in lingua veneta e dall'Università di Padova, con il sostegno della Regione Veneto e il patrocinio della Provincia di Padova, del Comune di Padova, del Comune di Pernumia e dell'Accademia Galileiana di Scienze, lettere ed arti, sotto la direzione scientifica di Roberto Alonge (Università di Torino), Ivano Paccagnella ed Elena Randi (Università di Padova). Sul tema si è riunito un folto gruppo di specialisti appartenenti a due ambiti di ricerca: teatro e lingua, che hanno approfondito le tematiche del pavano ruzantiano, delle sue fonti e dei suoi molteplici rapporti letterari, le problematiche d'ambito drammaturgico e scenico, della storiografia teatrale relativa e delle messinscena novecentesche di testi ruzantiani. -
La comunicazione nella formazione dell'educazione
Nella trama dei rapporti che l'educatore intesse con se stesso, con l'utenza, con gli operatori e i servizi con cui e in cui è chiamato a lavorare, la dimensione comunicativa costituisce un elemento cruciale della sua competenza. È proprio su di essa che l'Autrice sofferma l'attenzione, proponendo degli aspetti di alcuni modelli interpretativi del linguaggio e della comunicazione: quello sistemico-relazionale, quello analitico-transazionale, quello della programmazione neurolinguistica e quello negoziale. Questi modelli, pur essendo per lo più di derivazione psicoterapeutica, offrono fecondi spunti di riflessione ai fini dell'elaborazione di una metodologia comunicativa di carattere educativo, cioè atta a sollecitare gli interlocutori ad approfondire e arricchire sempre più la propria umanità nell'accoglienza e nel rispetto reciproci. -
Le comiche smorfie. Avramiotti contro Chateaubriand
Questo libro presenta l'edizione commentata di ""Alcuni cenni critici del dottor Gian-Dionisio Avramiotti sul viaggio in Grecia che compone la prima parte dell'Itinerario da Parigi a Gerusalemme del signor François-René de Chateaubriand"""" (1816). Pamphlet ironico e a tratti caustico, è una testimonianza preziosa sul viaggio in Grecia di Chateaubriand, sulla realizzazione dell'""""Itinéraire de Paris à Jérusalem"""" e sulla poetica che ne è alla base. Opuscolo polemico che diviene guida preziosa all'ambiente dei viaggiatori di varie nazionalità che tra fine Sette e inizio Ottocento gravitano intorno al mondo dell'antiquaria, delle rovine, delle antichità, degli scavi. Con le molte lettere, i diari e le memorie, spesso purtroppo ancora inedite, di questi personaggi, ci restituisce il clima culturale di fervore di quegli anni in Europa nei confronti della Grecia e dei Greci, e il nascere del filellenismo. Questa testimonianza rappresenta l'altra faccia della medaglia del racconto di viaggio dell'autore francese: forse, come scrive Choiseul-Gouffier, dopo la lettura apprezzeremo ancor più, se ce ne fosse bisogno, """"l'empreinte d'une médaille antique sous la rouille qui la couvre et la décore""""."" -
Armonie contemporanee. Teoria ed estetica di opere d'insieme
Quanti percorsi di musicisti e poeti si sono intrecciati dai tempi antichi ad oggi! E quante opere hanno avuto da questo intreccio forza di ispirazione e un di più di bellezza e di grazia! Alessandro Cabianca e Matteo Segafreddo, che nel saggio ""Armonie d'insieme. Musica e poesia dal mito al '900"""" (Cleup, 2009) hanno indagato i rapporti tra musica e poesia, ora mostrano i percorsi che hanno dato origine a quattro loro lavori: uno spettacolo multimediale, """"Influssi""""; un concerto poetico, a """"Simmetrie""""; un'opera spettacolo, """"Medea""""; un'opera lirica, """"I musicanti di Brema"""". Evidenziare i vari strumenti, letterari e musicali che portano alla realizzazione di un'opera è lo scopo di questo volume, con la volontà di far conoscere i segreti della collaborazione tra musicista e poeta e del loro laboratorio, attraverso una trattazione teorica ed una analisi estetica della prassi compositiva nel contemporaneo."" -
Il lavoro storico-filosofico. Questioni di metodo ed esiti didattici
Per quanto audace e innovativa, la riflessione filosofica non può prescindere dal porsi in relazione con il suo passato, così ricco e vario. Ma una cosa è rivolgersi ai pensatori del passato per affrontare con maggiore consapevolezza un problema filosofico che ci sta a cuore, altre cosa è coglierli nella loro specificità e alterità, anziché appiattirli sulle istanze del nostro presente. È a questa seconda linea che s'ispirano i saggi e gli interventi qui raccolti, che intendono rispondere a due quesiti di fondo: che cosa significa, oggi, ""fare storia della filosofia""""? E a che serve riproporre un approccio rigorosamente storico alle filosofie del passato? Nel rispondere a tali quesiti emergono le potenzialità formative insite nel """"lavoro"""" storico-filosofico, che non va ridotto a puro metodologismo."" -
Art//Tube
100 video amatoriali di YouTube, scelti in virtù della loro forza creativa, proiettati in una mostra d'arte. 5 video di artisti - Botto & Bruno, Stefano Cagol, Nicola Gobbetto, Kensuke Koike e ZimmerFrei - realizzati appositamente per essere fruiti su YouTube. Tale doppio spostamento incrociato costituisce il provocatorio esperimento di Art//Tube, mirato a porre la questione di cosa sia la creatività oggi e chi ne siano i protagonisti. Come definire lo specifico dell'artista stretto tra la concorrenza non più solo dei media tradizionali ma anche di quelli nuovi, che hanno offerto a folle di dilettanti un formidabile canale d'intervento e visibilità? A partire da questo esperimento il presente saggio/catalogo giunge a descrivere l'attuale ""estetica della partecipazione"""": un'estetica trascinata in un inarrestabile dilagare dal raffreddamento di definizione che caratterizza quanto troviamo disponibile online - video ma anche film, musica, foto e così via. Perché quando la definizione si abbassa sotto una certa soglia, succede che noi tutti, artisti e non, avvertiamo vigoroso il richiamo a contribuire."" -
Educare «stando nel mezzo». Mediazione interculturale tra ricerca e formazione
"Mediazione"""" è concetto poliedrico che allude a significati, funzioni e competenze comuni e diverse a seconda di chi è chiamato a svolgere tale ruolo. Nel sostenere la necessità di """"sostare sulla mediazione"""" mediante un'attività di riflessione critico-costruttiva, il libro riconsidera tale concetto attraverso la """"lente"""" della pedagogia interculturale. Esplorando se, come e in che grado si realizzino effettive pratiche di mediazione interculturale all'interno di una Rete di scuole per l'intercultura, il testo evidenzia alcuni tra i principali bisogni formativi a partire dai quali promuovere competenze di mediazione interculturale, intesa come """"stile professionale"""" di chi, sebbene con ruoli diversi, opera in contesti scolastici e socio-educativi." -
Douglas Gordon. Catalogo della mostra (Rovereto, 7 ottobre 2006-21 gennaio 2007)
Tra i più significativi artisti della grande stagione britannica degli anni Ottanta-Novanta, Douglas Gordon, nato nel 1966 a Glasgow, vincitore nel 1996 del Turner Prize, il più prestigioso premio internazionale per l'arte contemporanea, è considerato tra i migliori viedeoartisti contemporanei. Da sempre interessato al doppio registro espressivo della comunicazione verbale e di quella delle immagini in movimento, Gordon si è imposto per le sue video installazioni di dimensioni inusitate, e per i suoi testi, stampati sui muri degli spazi espositivi nelle collocazioni più diverse. Il catalogo, realizzato in occasione della sua prima personale italiana organizzata dal Mart di Rovereto, contiene una lunga intervista realizzata da Mirta D'Argenzio, in cui l'artista britannico parla della sua opera più recente, un film sul calciatore francese Zinedine Zidane realizzato con Philippe Parreno, presentato nel 2006 al Festival di Cannes e ne spiega la genesi e il fine. È questo lo spunto per ricreare una panoramica completa della sua opera che si compone di fotografia, oggetti e film. Non a caso Gordon è particolarmente noto per i lavori video dove riutilizza sequenze di famosi film hollywoodiani come 24 Hour Psycho, in cui il famoso film di Hitchcock viene proiettato per una surreale durata di 24 ore. -
Grazia Toderi
Grazia Toderi guarda il mondo da una prospettiva rovesciata, mostra come anche le cose più ovvie e banali possano apparire straordinarie se raccontate in modo diverso. Va al di là dell'abitudine e della realtà. Questo catalogo, contemporaneo alla mostra allestita al PAC (Padiglione d'Arte Contemporanea) di Milano si propone di mostrare come, osservati dalle stelle, messi a fuoco da inquadrature insospettabili, alla Hitchcock, nelle mani dell'artista un palazzo, una chiesa, un campo sportivo, una città - luoghi conosciuti, dove vanno in scena relazioni sociali e quotidianità - finiscono col diventare territori della fantascienza, labirinti cosmici o astronavi, basi spaziali o costellazioni. La Toderi parte da ""Nontiscordardime"""", video del 1993: una piantina investita da un getto resiste sotto lo sguardo di una telecamera fissa. Il brivido dell'infinito appare dal 1996: una bambolina ruota con una palla rossa mentre sfilano sullo sfondo immagini della conquista della Luna (""""Nata nel '63""""). Lo sguardo si allarga nel 2001 a visioni aeree di città che divengono anelli spaziali, geometrie di luce: Roma, Firenze, Londra. Il volume è il Catalogo della mostra di Milano (PAC, 14 dicembre 2006-11 febbraio 2007)."" -
Dipingere sacro sotto l'ultima Venezia. Settecento di laguna e terraferma occidentale
Il catalogo nasce come completamento alla particolare mostra allestita a Romano di Lombardia (Bg). L'esposizione, a sua volta, è stata concepita in accompagnamento all'inaugurazione del Museo d'Arte e Cultura Sacra, una realtà che la comunità ecclesiale di Romano di Lombardia ha perseguito innanzitutto per la tutela del proprio cospicuo patrimonio di antichi arredi liturgici, ma ancora quale permanente stazione di sguardo sulla propria storia, nonché luogo di dinamica promozione culturale in senso lato e non riduttivamente rivolta all'interno delle civiche mura. -
Benetton Basket. Venticinque anni-Twenty-five years
Il volume ripercorre la storia della famosa squadra di basket italiana anno per anno, attraverso le parole del suo fondatore, Gilberto Benetton. Il libro si apre, infatti, con una lunga conversazione con l'uomo che ha sempre creduto nello sport (non solo basket, anche rugby e pallavolo), che regge da 25 anni le fila di una società che non è un affare ma passione allo stato puro. -
Prampolini futurista. Disegni, dipinti, progetti per il teatro 1913-1931
La mostra su Prampolini presenta alcuni dipinti fondamentali, quali Béguinage (1914), Simultaneità di ritmi (1919), Intervista con la materia (due opere di un ciclo del 1930), alcuni quadri inediti come Scomposizione dinamica di una bottiglia (1915 circa), un gruppo molto cospicuo di bozzetti teatrali - ed è noto il contributo di Prampolini nell'allestimento scenico -, due sculture, progetti per la pubblicità e altro, oltre a un ricco apparato documentario. Una mostra, quindi, che cerca di presentare la figura dell'artista in tutti i suoi molteplici contributi creativi, e che, sia pur limitatamente agli anni presi in considerazione, rivela certamente una personalità straordinaria. Il volume è il Catalogo della mostra di Roma (Auditorium Parco della musica-Auditorium arte, 16 novembre 2006-21 gennaio 2007). -
Rinascimento ritrovato. Nell'età di Bramante e Leonardo tra i navigli e il Ticino
A completamento degli importanti interventi di restauro che hanno interessato il significativo complesso architettonico di Santa Maria Annunziata di Abbiategrasso, il catalogo che accompagna questa suggestiva mostra di opere d'arte, in gran parte riferibili all'età del Rinascimento, rappresenta, un importante tributo alla storia e alla cultura del territorio lombardo. Sono stati realizzati una serie di interventi, mirati al recupero architettonico e artistico della chiesa e dei suoi chiostri, restituendo così alla comunità uno tra i più interessanti e affascinanti capitoli della storia del territorio. Un Rinascimento davvero ""ritrovato"""", grazie allo sforzo congiunto degli Enti coinvolti nel progetto e in particolare dell'Assessorato alle Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia. Il volume è il catalogo della mostra di Abbiategrasso (Convento dell'Annunciata, 18 febbraio-20 maggio 2007)."" -
Il monotipo. Storia di un'arte pittorica
La storia del monotipo, la prima esaustiva a essere pubblicata in Italia, si inserisce in una corrente di studi già saldamente consolidata all'estero. Carla Esposito Hayter chiarisce le caratteristiche fondamentali di questa tecnica che ha raggiunto, negli ultimi trent'anni, un considerevole successo tra critici d'arte e collezionisti. Il monotipo è opera assolutamente unica, assimilabile al dipinto, alla tecnica mista o al disegno. A causa della propria evoluzione storica, mantiene un legame con la stampa d'arte originale solo per l'uso comune di alcuni strumenti operativi: torchi, colori, lastre, rulli e carte di supporto. È questa, tuttavia, la sua unica connessione con le opere grafiche multiple: il monotipo, infatti, non è prodotto da una matrice riutilizzabile a discrezione dell'artista e quindi non è replicabile. -
Arturo Bianchi. Ediz. illustrata
Con questo volume si crea il primo punto di riferimento per successivi e più approfonditi studi su Arturo Bianchi pittore più che ""dilettante"""" che si pone, come altri suoi coetanei di migliore fortuna, nel più ampio contesto del panorama dell'arte bresciana tra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento, nell'ambito della fedele riproduzione dal vero. Sono ormai trascorsi centocinquant'anni dalla nascita di questo artista schivo e appartato in vita, ma serio e coscienzioso nel suo lavoro, ha lasciato numerosi dipinti che comunicano freschezza pittorica e accuratezza esecutiva. Sono talora tele di discreta dimensione o più facilmente tavolette con modeste """"impressioni"""", che rendono evidenti e comunicano le emozioni vissute dal pittore nel percepire il paesaggio, o che sono trasfuse nei piccoli ritratti resi con naturalezza, nelle vedute di angoli caratteristici e scorci sconosciuti, che sopravvivono immutati nel tempo, testimonianze vive di un passato oramai scomparso."" -
Ideators. Disegnatori di idee
La scoperta di una specie magnifica e laboriosa, in ogni campo e in ogni dove: sono gli ideators, o meglio, i disegnatori di idee, o concept designer, secondo una più attuale definizione. Quello che si vuole proporre in questo progetto è una riflessione intorno ai valori dell'ideazione, del concept e delle cultura di progetto di cui sono dotati artisti, designer, architetti, intellettuali, studenti e industriali, qui uniti da un fil rouge capace di trasformare la loro specifica visione creativa in ideazione e realizzazione di cose visibili e palpabili. -
La fabbrica del «Corriere della Sera»
La storica sede del Corriere della Sera in via Solferino a Milano ha subito nell'ultimo decennio un ambizioso e fondamentale progetto di riassetto e recupero ad opera della Gregotti Associati. Un progetto nel cuore di Milano che ha avuto la capacità di trasformare una semplice operazione di riorganizzazione funzionale e spaziale in un progetto di sistema capace di dare coerenza e unità ad una somma scomposta di edifici aggregati. Il volume racconta con attenzione le tappe di uno dei più rilevanti interventi progettuali contemporanei nel centro storico della città. Dall'analisi storica curata da Ornella Selvafolta al racconto del cantiere, passando per un saggio di Claudia Conforti che rilegge la genesi del progetto architettonico fino al racconto dall'interno dell'edificio per come è usato e vissuto dalle diverse redazioni giornalistiche presenti nel complesso. -
Un anno di meno. Diario del 2006. Case, musei, incontri, viaggi
Il suggestivo diario di Alvar Gonzáles-Palacios, intellettuale, storico dell'arte e massimo esperto internazionale di arti decorative. Alvar González-Palacios, figura emblematica di storico dell'arte e, soprattutto, di arti decorative antiche, fine intellettuale e uomo di mondo, consegna alle stampe, in occasione del compimento del suo settantesimo compleanno, un affascinante scritto autobiografico redatto nel corso del 2006. Il diario ""minimo"""" di Alvar González-Palacios è un resoconto puntuale di pensieri, sensazioni e incontri che hanno costellato il suo settantesimo anno, ma è soprattutto una rivisitazione virtuale, icastica e brillante, di un'intera vita dedicata alla storia dell'arte e, tout court, alla storia del gusto attraverso cammei di personaggi e figure di scrittori, intellettuali, storici e critici d'arte, ma anche di figure emblematiche del """"bel mondo"""" internazionale: immagini, avvenimenti e considerazioni raccontate con arguzia e garbo da un occhio attento, critico e affettuoso allo stesso tempo, al mutare del gusto e alle trasformazioni del mondo."" -
Palazzo Thiene a Vicenza
Pubblicato in occasione del cinquecentenario di Andrea Palladio (1508-1580), questo volume è dedicato a palazzo Thiene, opera somma del grande architetto vicentino, definita da Antonio Paolucci un'""antologia paradigmatica del Rinascimento"""" e """"una rosa dei venti"""" che insieme guarda alla Roma di Raffaello, alla Mantova di Giulio Romano, a Fontainebleau e a Venezia, e alla Firenze di Michelangelo. Il volume, cui hanno contribuito alcuni tra i maggiori ricercatori internazionali oggi impegnati sul fronte degli studi palladiani, risulta un documento di eccezionale portata scientifica e culturale. Esso parte dall'indagine sui fondi archivistici della casata dei Thiene e dai testi di architettura del Cinquecento, e arriva fino alle più recenti scoperte legate all'integrale restauro, condotto nell'ultimo decennio, sull'edificio e i suoi apparati decorativi. Dalle pagine di questo libro emerge in tutta la sua grandiosa unicità della dimora che affascinò Inigo Jones e che già l'estimo vicentino del 1563-1564 definiva """"la più bella e adornata che sia in la magnifica città di Vicenza"""". L'opus magnum che non vide mai la conclusione, costruito per i più ricchi fra i nobili vicentini, monumento al rango e alla potenza di una famiglia imparentata con i Gonzaga di Mantova e in relazione con la corona di Francia, rimase per secoli un modello ammirato e replicato."" -
Timer 01. Intimità-Intimacy
È questo il primo capitolo di un progetto triennale che mette al centro il rapporto che l'artista ha con se stesso nell'era della rivoluzione telematica. Tutte le opere sono realizzate dopo l'11 settembre, una data impressa nella memoria di tutti e che ha segnato svolte epocali. Con Timer01 ci si interroga sullo spazio interiore nel nuovo contesto sociale che si è creato dopo l'attentato alle due Torri. Cento artisti provenienti da tutto il mondo e in buona parte già noti a livello internazionale sono i protagonisti di questo progetto.