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Riverberi. Quarantaquattro sonetti
Riverberi sono stati, sono e saranno sempre tutte le mie poesie. Riverberi sono qualcosa che è rimasto dentro di me, sono i riflessi di un fuoco che brucia i minuti del mio tempo, l'ectoplasma che si libra nello spazio della mia interiorità e che riesco alle volte a carpire e a trascrivere solo quando un ""duende"""" s'impossessa di me, trascinandomi verso i suoi segreti. Sono quarantaquattro sonetti, distribuiti in varie forme, forme che novecento anni di storia hanno contribuito a preservare questo gioiello poetico, a plasmarlo e abbellirlo. Il sonetto è allo stesso tempo una voce semplice, intensa e di sintesi. La poesia non è fatta soltanto di cromatismi immaginari, di metafore, di profondità di pensiero, di silenzi e soliloqui, ma è fatta anche (e soprattutto) di metrica pura."" -
Amélie Nothomb. La cosmetica delle lingue
Amélie Nothomb (1967), belga per nascita e giapponese per elezione, si distingue nel panorama della letteratura francofona contemporanea per lo stile originale e la personalità eccentrica. La prolifica attività di scrittura si accompagna a un vero e proprio ""fenomeno-Nothomb"""" che diventa lo specchio delle due anime della scrittrice: la """"sacerdotessa del linguaggio"""", celebrato attraverso la letteratura, e il personaggio mediatico che conquista il pubblico di massa."" -
Lettere di Filippo Mazzei a Giovanni Fabbroni (1773-1816)
Le amicizie tra persone appartenenti a generazioni differenti sono rare, ancora di più lo sono quelle che si protaggono per lungo tempo senza perdere l'intensità e il vigore iniziali. L'epistolario tra Filippo Mazzei (Poggio a Caiano, 1730-Pisa, 1816) e il suo sodale Giovanni Fabbroni (Firenze, 1752-1822) attesta invece l'affettuosa intesa coltivata per oltre quarant'anni. Mentre il mondo attorno a loro cambia rapidamente e radicalmente, entusiasmandoli prima e deludendoli poi, la loro sintonia quasi perfetta non viene scalfita. Le duecentosei lettere di Mazzei, oltre a evidenziare la completa condivisione degli ideali filosofico-politici dei due amici e la loro passione per le scienze naturali, mettono a nudo i loro intimi sentimenti percorsi da gioie e tribolazioni personali e familiari. Nella loro freschezza, genuinità e vivacità, queste epistole sono una testimonianza preziosa e illuminante della vita sociale e politica, toscana e non solo, tra l'ultimo quarto del Settecento e il tramonto. -
Donne di fiori, di cuori, di (ri)picche. Quadri di atletica al femminile
In ogni caso si tratta di regine, perché tali sono le donne delle carte cui è dedicato questo libro. Regine di uno o più giorni sui campi di gara, protagoniste di millimetrici appuntamenti con un'asticella, un filo di lana, un attrezzo da lanciare nell'aria. Sovrane nei giorni della gloria silenziosa e dimessa del quotidiano, dove ciò che accadde e fu registrato da foto, giornali, servizi televisivi permane come segno di un privilegio, di un interrogativo, di una rivelazione. -
Lettere dal Brasile
Le ""lettere dal Brasile"""" fanno vedere uno spaccato che molti fiorentini forse si immaginavano ma non così chiaramente. Il prete che conosciamo con la sua gioia e corporeità ci racconta cose successe 35 anni fa, facendoci scoprire aspetti intimi e personali che emozionano e commuovono. Don Renzo ci scrive queste lettere intrecciando i grandi problemi del mondo insieme alla vita quotidiana dei bairros, con la consapevolezza di essere """"un prete bischero trapiantato in Brasile"""". Se la sua intenzione era di """"portare dappertutto un po' di gioia e rompere le scatole al prossimo"""" ha colpito in pieno il nostro cuore."" -
Lo schermo di carta. Pagine letterarie e giornalistiche sul cinema (1905-1924)
Il volume raccoglie 28 brani letterari (pagine di romanzi, racconti, commedie, poesie) e 50 scritti giornalistici sul cinema (articoli, saggi, interviste, inchieste su quotidiani e riviste), comparsi in Italia tra il 1905 e il 1924. L'antologia intende documentare la ricezione del fenomeno cinema da parte del mondo letterario e intellettuale italiano, negli anni in cui il fortunato spettacolo rapidamente passa dai baracconi delle fiere alle grandi sale cittadine, affermandosi come nuova arte, tra consenso di pubblico e peso sociale crescenti. Le pagine narrative battono sugli aspetti più curiosi del nuovo ambiente, raccontano le reazioni del pubblico, il mestiere dell'attore, i meccanismi produttivi, la diatriba con il teatro. La stampa riflette sulle implicazioni sociali, morali e artistiche del cinema; tra quadro di colore, interessi divulgativi, snobistici rifiuti e polemiche feroci, ne tenta una prima lettura critica ed estetica, interpellando scrittori e drammaturghi: sullo schermo di carta la nuova arte definisce i caratteri di un'identità ancora incerta e sfuggente. Invenzione del secolo, emblema dei tempi moderni, il cinema chiama in causa del resto il ruolo dello scrittore di fronte all'arte di massa, e ai meccanismi della nuova industria dello spettacolo; insieme offre guadagni insperati, e inedite, affascinanti possibilità espressive, arrivando a coinvolgere, nella seconda metà degli anni Dieci, i principali nomi della nostra letteratura. La sua affermazione è un elemento imprescindibile nella ricostruzione dell'inquieto panorama culturale italiano dei primi decenni del Novecento. -
Padre Ernesto Balducci. Una fuga immobile
"Insomma, sebbene mi trovi, per usare una qualifica ormai desueta, in zona laica, non mi sposto di un capello dal mio asse evangelico. Più che di una transizione alla laicità [...] si tratta di una immersione della laicità nella profezia, di una iscrizione della razionalità comune dentro il cerchio di un orizzonte che ha misure ben più vaste di quello della ragione; è lo stesso orizzonte dell'uomo possibile, su cui batte la stessa luce che, nei momenti di preghiera, illumina il mio occhio contemplativo. La mia è, dunque, per usare l'espressione di un Padre greco, una fuga immobile!"""" (Padre Ernesto Balducci) La complessità degli avvenimenti che videro padre Balducci fra i protagonisti della seconda metà del Novecento nel nostro Paese non può esaurirsi in una biografia dalle connotazioni di sintesi come l'attuale. Queste note rappresentano piuttosto la testimonianza di chi visse accanto al padre scolopio per lunghi anni, condividendone la quotidianità nell'amicizia e nella collaborazione. Si tratta dunque di uno spaccato biografico per certi versi inusuale, perché teso a valorizzare soprattutto la dimensione amicale e spirituale di padre Balducci." -
Guardea. Studi per i 150 anni dell'unità d'Italia
Affrontare un argomento come i 150 anni dell'Unità d'Italia è quanto mai complesso e articolato e, nello stesso tempo, affascinante e coinvolgente per i molteplici spunti di studio e ricerca che offrono gli avvenimenti storici passati, ma relativamente vicini nel tempo, e quelli attuali, documentati ampiamente dagli archivi pubblici e privati e dalle cronache. Cercare le proprie radici, conoscerle, amarle, costituisce la base per creare il proprio futuro con consapevolezza e senso di responsabilità. In questo libro, ""Guardea. Studi per i 150 anni dell'Unità d'Italia"""", c'è la ricerca di una piccola parte delle nostre radici, fatte di avvenimenti che hanno caratterizzato la comunità guardeese in particolare nell'ultimo periodo della sua storia: l'istituzione della scuola pubblica; la sanità; alcune iniziative del Dominio Collettivo di Guardea a favore della comunità; l'eroismo di un nostro concittadino nelle guerre d'Africa; la modernizzazione del servizio postale e l'introduzione dell'energia elettrica; l'importanza del pane per Guardea; lo studio di un gioiello architettonico, qual è il Cimitero monumentale, da decenni lasciato nel degrado e nell'abbandono e quello di una grandiosa opera pittorica, l'affresco di Domenico Bruschi nell'abside della chiesa di S. Lucia."" -
Rivoluzione
Gino Souvarine Gualandi, cresciuto nella Livorno rivoluzionaria di inizio Novecento, la lascia, giovanissimo, per giungere a Milano. Conosce gli scioperi operai nei primi anni del secolo, incontra la violenza e l'inquietudine di un primo amore inconfessato. Saranno le parole di Margherita a condurlo sul Carso, nella disperazione delle trincee e nell'entusiasmo delle imprese degli Arditi e del nascente fascismo. Un fascismo vissuto e descritto con le parole prima della dedizione, poi del dubbio, che sopraggiunge sbrecciando dolorosamente certezze e convinzioni. L'incontro con Loredana lo porterà a lasciare il pugnale e a dargli la speranza di una vita diversa. Sarà la guerra del 1940, infine, a porre Souvarine a confronto con l'esito dei suoi sogni giovanili. Nella vita di Souvarine, dei suoi figli, Vittorio e Bruno, e poi dei suoi nipoti si dipana la storia di una famiglia e la storia di tanti italiani. ""Rivoluzione"""" è la parola che accomuna i cuori di tre generazioni, ognuna pronta a dare o a togliere ad altri la vita per un sogno, un ideale."" -
Giovanni Benelli. Un pastore coraggioso e innovatore
Il cardinale Giovanni Benelli, arcivescovo di Firenze dal 3 luglio 1977 al 26 ottobre 1982, è stato una figura di primo piano nella Chiesa del post-Concilio, come emerge dalle testimonianze raccolte da Antonio Lovascio nel trentennale della morte. Considerato 'la mano destra"" di Giovanni Battista Montini: suo segretario particolare in Vaticano nel periodo pacelliano; poi, per dieci anni, come Sostituto alla Segreteria di Stato, dove la quasi ventennale esperienza diplomatica nelle Nunziature ha sicuramente contribuito a dare un'impronta di internazionalizzazione al Pontificato di Paolo VI. Protagonista di due Conclavi, Benelli ha servito fedelmente anche Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II. Coraggiose le sue battaglie contro il divorzio e in difesa della vita. A Firenze ha lasciato il segno la sua Visita Pastorale innovativa."" -
Il male
Storia di un'idea nell'ebraismo dalla Bibbia alla Qabbalah. Questo libro racconta l'evoluzione del campo concettuale del male e del peccato attraverso le tradizioni ebraiche dall'antichità al medioevo, incluso il cristianesimo delle origini. -
Drammaturgie goldoniane
Nella vasta produzione goldoniana ogni testo possiede una specifica drammaturgia determinata dal genere teatrale, ma anche dal pubblico, dagli attori, dalla sala di spettacolo. I saggi raccolti nel volume seguono la carriera del poeta di teatro dagli esordi tragici fino alla lunga stagione parigina attraverso lo studio di tipologie drammaturgiche esemplari. Le tragicommedie si situano ancora a metà strada tra tragedia, commedia e melodramma, mentre i libretti comici degli anni cinquanta attuano una cauta riforma moralizzatrice. I ""Pettegolezzi delle donne"""", commedia in dialetto veneziano per la chiusura di carnevale, rientrano nel genere tabernario ma lo ispessiscono di questioni serie. Una ricognizione della presenza in scena del filosofo presenta, accanto al ridicolo consueto a danno dei dotti caro alla librettistica, un disameno e problematico protagonista ne """"Il filosofo inglese"""". La seconda parte, dedicata agli anni parigini, si sofferma su """"Le Bourru bienfaisant"""" e """"L'avare fastueux"""", scritte in lingua francese per il Théâtre français con l'ambizione di essere riconosciuto autore regolare e legittimo anche su quella scena privilegiata, e sulla produzione per gli Italiens i cui canovacci vengono distesi in commedie destinate a Venezia. Una drammaturgia plurima quest'ultima che smentisce ogni ipotesi di triste e stanco declino dell'autore."" -
Fontana vivace. La fontana maggiore di Perugia
Di fronte ai monumenti del passato capita spesso, pur cogliendone la grande bellezza, di domandarsi: ""A che serviva?"""", """"perché c'è quell'immagine, che rappresenta?"""". E, poiché si resta senza risposta, si va via, se non annoiati, sicuramente delusi, come per un'occasione persa. Questo volume sulla fontana maggiore di Perugia cerca di rispondere a queste domande; affinché, conoscendone la storia e scoprendone i significati, l'opera d'arte possa parlarci, rivelandoci ciò che voleva comunicarci chi l'ha realizzata. Come promette la scritta che corre intorno al suo bacino superiore, si bene prospicias mira videre potes... se sarai attento, puoi vedere cose mirabili!"" -
Lezioni di cinema e di regia
Interviste inedite a: Gianni Amelio, Marco Amenta, Renzo Badolisani, Enrico Bernard, Claudio Bondì, Mimmo Calopresti, Guido Chiesa, Sergio Colabona, Salvo Cuccia, Giuseppe De Santis, Carlo Lizzani, Erico Menczer, Francesco Munzi, Francesco Rosi, Andrea Salvadore, Giovanna Taviani, Vittorio Taviani, Giuseppe Tornatore, Roberta Torre, Tonino Valerii, Carlo Verdone e Vito Zagarrio. -
I monti del Chianti. 12 itinerari trekking da Greve a Gaiole
Una guida escursionistica di 12 itinerari per cominciare a scoprire, e a conoscere, il Chianti, una terra speciale nel cuore della Toscana. Camminate ad anello, alla portata di tutti, che salgono e scendono sui Monti del Chianti, una breve dorsale montana all'interno di un triangolo che vede agli apici città come Firenze, Siena e Arezzo. Monti non erti, come scrisse Bino Sanminiatelli, ma selvaggi e custodi di tante e millenarie memorie. Ogni itinerario, infatti, diverso per aspetti e particolarità, comprende approfondimenti che riguardano l'immensa ricchezza paesaggistica, storica e artistica di luoghi sempre belli e seducenti. -
Il luogo della memoria. L'opera di Beato Angelico nel convento di San Marco a Firenze
"L'unica gioia al mondo è cominciare. È bello vivere perché vivere è cominciare, sempre ad ogni istante"""". Perché questa intuizione di Pavese non resti una suggestione estetica, ma diventi un'esperienza, la vita di ognuno di noi ha bisogno di un luogo che renda presente l'ideale e richiami continuamente la coscienza. Un luogo il cui modello ideale sono stati per secoli monasteri e conventi: una casa tra le nostre case, in cui la memoria dello scopo del vivere sia quotidianamente sostenuta e renda denso l'istante. Il convento domenicano di San Marco a Firenze fu affrescato da Beato Angelico, un frate dell'Ordine, che sentiva in sé questa urgenza ideale e la espresse con la genialità che gli era propria, quella di un grande artista del Rinascimento. È nato così un luogo di memoria, un luogo in cui la bellezza dell'arte è tutta piegata a sostenere la coscienza di uomini che volevano vivere l'ideale in tutte le pieghe della vita." -
Piccarda c'est moi. Nella selva del vissuto dantesco
"Sacchini va dritto al cuore delle più spinose questioni dantesche e, nonostante secoli e secoli di speculazioni, riesce a offrire nuove prospettive e a far vivere di nuovo quelle parole. Si tratta perciò di un'opera di rilievo indubbio, difficilmente ignorabile dalla contemporanea critica dantesca: esso propone vie nuove o alternative per praticare un criticismo al servizio dei lettori, non eliminando lo storicismo, ma impedendo allo storicismo di eliminare l'uomo che si cela dietro i versi della Commedia""""." -
Franz
Ci sono storie d'amore nelle quali i conti non tornano mai: al di là delle migliori intenzioni, il peso degli istanti perduti, delle parole non dette, delle carezze non fatte o non ricevute, dà sempre un bilancio negativo. Sembra accadere così anche in ""Franz"""", che Mimmi Cassola ha tenuto per trent'anni nel segreto del suo scrittoio e ora felicemente ha lasciato riemergere come testimonianza, tuttora vivissima, di una straordinaria stagione creativa. Il romanzo racconta la tenerezza e la fragilità, la sventatezza e il dolore dell'essere innamorati, ma dice anche la sorpresa e la gioia di sentirsi parte di un amore più grande. Riconoscersi in questo mistero, per quello che si è, con tutti i passati naufragi, è come ritrovare l'innocenza ed attingere a un nuovo, più profondo stato virginale. L'amore allora si rigenera; basta solo dire sì."" -
Toscana: il sole, il vento
Il Premio artistico ""Vittorio Alinari"""" 2012 è stato dedicato al tema """"Toscana: il sole, il vento"""". Si tratta di un argomento di grande attualità per il nostro futuro, sempre più legato all'utilizzo delle fonti di energia naturali (eolico e fototovoltaico) e all'impatto che queste hanno sull'ambiente in cui viviamo e sul territorio in cui operiamo. Gli artisti sono stati invitati a svolgere il tema con libertà e con tecniche miste (pittura, fotografia, scultura, video, grafica e nuove tecnologie in genere), privilegiando una dimensione poetico-visiva, con particolare attenzione ai risvolti etico-civili derivati dall'uso delle nuove energie rinnovabili. Il volume riproduce l'opera vincitrice e quelle menzionate."" -
Le torri, i demoni e il Cavaliere
New York, 11 settembre 2001. Bruce Wolf, cinico e disonesto uomo d'affari di Wall Street, si trova all'interno del World Trade Center al momento dell'attentato che ha sconvolto il mondo. Riesce a salvarsi, ma la sua vita non sarà più uguale a prima. Dietro il movimento terroristico di al-qaida, comandato dallo sceicco del terrore, Osama Bin Laden, si nasconde un'organizzazione segreta assai più pericolosa e letale, che opera nell'assoluto anonimato. Un'organizzazione mossa non solo e non tanto dal fanatismo religioso dei suoi militanti, ma anche da altre mire, ben più terrene. A contrastarla, un ordine segreto di eroi tormentati, peccatori redenti in guerra contro se stessi, oltre che contro il nemico. L'incontro con questi moderni cavalieri cambierà per sempre la vita di Bruce, trascinato nell'eterna lotta del bene contro il male, che si rinnova da una parte all'altra del globo con le tinte forti del film d'azione, dove tutto è possibile.