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Sfida agli inganni. Finanza, potere, seduzione
Un'avvincente avventura umana e manageriale. Dalla storia vera di un uomo che, ragazzo, sfugge alle persecuzioni naziste e adulto - imprenditore di successo - sconfigge gli inganni ""brillanti non brillanti"""" di un capitalista rapace. Risana così un'impresa in forte crisi, salvando dipendenti e clienti; smaschera, come in un thriller, innumerevoli raggiri d'amore a donne sedotte dal fascino del potere; anticipa nella prassi i moderni valori di etica di impresa. Un affresco di coraggio e passione."" -
Le carte della Propositura di S. Stefano di Prato. Vol. 2: 1201-1300.
Con la pubblicazione di 356 documenti, compresi fra l'inizio e la fine del secolo XIII, del fondo Propositura di S. Stefano di Prato, che si conserva nella sezione diplomatica dell'Archivio di Stato di Firenze e in piccola parte nell'Archivio storico diocesano di Prato, si conclude il lodevole lavoro di Renzo Fantappiè, iniziato con l'edizione della parte documentale anteriore al XIII secolo, uscita per i tipi di Leo Olschki nel 1977. Sulla scorta della precedente pubblicazione, l'editore, oltre ai documenti del fondo dell'archivio fiorentino, ha esteso la ricerca al patrimonio diplomatico di varie istituzioni toscane e all'Archivio segreto vaticano, aggiungendo al nucleo principale non pochi documenti e ricomponendo, nella sua quasi totale integrità, la storia religiosa, giuridica e patrimoniale dell'ente. Grazie ad una non comune padronanza della metodologia ecdotica e alla sicura conoscenza delle realtà istituzionali del territorio, l'A. completa la ricostruzione della storia della chiesa e della ""terra"""" di Prato e insieme fornisce agli studiosi un prezioso strumento di lavoro, cui attingere per ricerche archivistiche, linguistiche, toponomastiche. Apre il volume una introduzione storica, cui segue l'edizione integrale dei testi, preceduti da un regesto e corredati da un ampio apparato di note testuali e di commento. Un accurato indice dei nomi, luoghi e cose notevoli conclude degnamente l'opera."" -
Un bel nido da lasciare a chi verrà
L'uomo e il rapporto con sé medesimo, l'ambiente che lo circonda, l'incontro in prima persona con la natura come sistema totale degli esseri viventi. Gli attimi e le complessità, le aspettative e i ricordi, la scansione cronologica degli eventi propri e circostanti: il tempo. «Un bel nido da lasciare a chi verrà», titolo di questa silloge e ultimo endecasillabo di una delle poesie che la compongono, è il verso che rappresenta la determinatezza della costruzione e l'indeterminatezza del suo futuro, l'auspicio di poter stabilire una continuità fra la realtà conosciuta e quella che mai si potrà conoscere. -
Il vuoto alla finestra. La strage di via dei Georgofili attraverso gli occhi di un bambino
Nel maggio del 1993 a Firenze un’autobomba fece crollare la Torre dei Pulci in quella che sarebbe rimasta nella memoria come la “strage di Via dei Georgofili”. Nello scoppio persero la vita cinque persone, fra cui due bambine. Mescolando finzione e realtà, l’autrice ricorda il tragico evento raccontandolo attraverso gli occhi di un bambino di nove anni, Giacomo, che dovrà affrontare il dolore della perdita della sua amica Nadia. Si troverà così per la prima volta a fare i conti con il bisogno di giustizia e con parole fino allora sconosciute come mafia e omertà. Età di lettura: da 10 anni. -
Singolare femminile. Amalia Guglielminetti nel Novecento italiano
Analisi delle opere e racconto della vita riconsegnano la voce e il volto di una protagonista della letteratura italiana e del costume di inizio Novecento. Amalia Guglielminetti (1881-1941) pubblica i primi versi a vent’anni e raggiunge l’apice del successo nel 1909 con «Le seduzioni» dove è «quella che va sola», trasposizione poetica della propria persona singolare femminile; coraggiosa e contraddittoria, si lega a Gozzano, poi a Pitigrilli, non si sposa né diventa madre; è autrice di novelle, commedie, fiabe (soprattutto per il «Corriere dei Piccoli») e romanzi (come «La rivincita del maschio»); fonda e dirige una rivista, e dal 1928 finisce, nell’ordine, in tribunale, in carcere, in casa di cura, ai margini della civiltà letteraria e nel dimenticatoio. -
La riforma della PAC e la gestione della fauna selvatica
«Il convegno, nell'ottica delle future strategie sulla sostenibilità, riunisce allo stesso tavolo scienziati di fama indiscussa, le rappresentanze ai più alti livelli delle maggiori organizzazioni di categoria del mondo agricolo e venatorio per un confronto sul tema ""La riforma della PAC e la gestione della fauna selvatica"""". Un tema ampio e complesso che coinvolge il rapporto tra agricoltura e ambiente nel sistema delineato dalla riforma della PAC.» (dalla presentazione di Orazio La Marca)"" -
Poesie italiane e latine: Capitoli-Rime piacevoli-Rime-Carmina
Il volume raccoglie per la prima volta, in un’edizione filologicamente controllata e ampiamente commentata, tutte le opere poetiche di Giovanni Della Casa, riunendo intorno alle sue celebri «Rime» la scrittura burlesca in volgare («Capitoli» e «Rime piacevoli») e la produzione latina dei «Carmina» -
Correvano con i caprioli. Tredici storie facili
"Correvano con i caprioli"""", storia che dà il titolo alla raccolta, riassume in sé il motivo ispiratore di tutti i racconti: l'amore per la propria terra, vissuto in costante equilibrio tra fantasia e realtà, con occhio sarcastico, ma aperto al sentimento." -
Per incantamento
La silloge «Per incantamento» comprende alcune raccolte («L'artificio officinale», «La via di scampo», «Poemetti all'incanto») che hanno come tratto comune la curiosità preceduta dallo stato di «incantamento», per le forme che la materia assume nell'universo e per l'energia trasmessa alle nostre facoltà sensoriali. -
Padre Ernesto Balducci. Biografia per immagini
Per la prima volta viene documentata la vita e la testimonianza di padre Balducci attraverso immagini, per lo più inedite, appartenenti all’archivio della Fondazione. Dalla nascita a Santa Fiora, all’infanzia con le sorelle, all’ingresso in seminario in Monte Mario, fino all’ordinazione sacerdotale, nel 1945 a Firenze, per giungere alla sua testimonianza sacerdotale e intellettuale presso la Badia Fiesolana. Dunque, una biografia completa per immagini, capace di suscitare nel lettore interesse ed emozione, attraverso il non detto, appunto. Sebbene i brevi scritti intercalati contribuiscono a comprendere meglio le immagini riportate. Con un contributo di Walter Veltroni e di Vito Mancuso. -
PIT ""Alta Val di Pesa"" PAMIR
Il progetto PAMIR si inserisce all'interno del PIT ""Alta Val di Pesa"""" la cui area interessata è costituita dalla porzione del bacino imbrifero del torrente Pesa all'interno del Comune di Radda in Chianti. Il progetto mira a promuovere attività di informazione e di formazione con cui diffondere tecniche colturali, di gestione del suolo e di regimazione idraulica agraria che favoriscano la capacità di infiltrazione dei suoli e contribuiscano a ridurre la formazione dei deflussi superficiali."" -
Storie di madri. Marie-Anne Robinot, Amelia Pincherle Rosselli, Alice Weiss
Tre biografie di madri che hanno saputo infondere ai propri figli il senso di libertà, di audacia e il dominio della parola. Madri che, in maniera indiretta, sono entrate nelle pagine di storia. Il libro racconta la vita di Marie-Anne Robinot – madre del giovanissimo rivoluzionario francese Louis Antoine de Saint-Just, ucciso a Parigi il 27 luglio 1794 insieme a Maximilien Robespierre e ad altri 23 giacobini –, della letterata veneziana Amelia Pincherle Moravia – mamma dei fratelli Rosselli uccisi nel 1937 da sicari fascisti in Francia – e di Alice Weiss, madre di don Lorenzo Milani, il priore di Barbiana. Un volume ricco di documenti inediti, provenienti dagli Archivi di Stato, e di fotografie che permettono di dare un volto a queste donne straordinarie. -
Il credito agrario oggi: profili gestionali, operativi e normativi per la promozione di uno sviluppo sostenibile
I casi, le necessità, le differenze, i profili normativi e operativi nella gestione del credito agrario perché molti e profondamente diversi sono gli ambienti naturali e i contesti socioeconomici in cui operano le aziende agricole. -
«Che mi riarrò?» Chiacchierate in sestese con il fisioterapista
«I protagonisti di Giovanni (...) hanno grandi qualità umane, prima di tutte l'amore e la fiducia nella vita: è gente che soffre, che s'arrabatta in letti di malati, in carrozzine, stampelle, carica di dolori, di solitudine, a un passo dalla fine, ma non rinnega la vita. Le coppie (...) litigano, urlano, imprecano, dicono bufale, si mandano a quel paese, ma si aiutano, si assistono, si soccorrono, si consolano, perché fondamentalmente si comprendono e si rispettano nel profondo. (...) hanno un'idea della vita, dell'uomo, del prossimo, un canone di valori e di comportamento: conoscono il limite che contiene e forma la vita e vi si adeguano con proteste, insofferenza, maledizioni, ma anche con pazienza, amore, ironia e molta simpatia, che la penna dell'autore ha saputo rilevare e descrivere». Prefazione di Carlo Lapucci. -
Antonio Fogazzaro: elaborazione della poetica e ricezione internazionale
Nel corso della sua carriera letteraria, Antonio Fogazzaro (1842-1911) accrebbe la sua fama al punto da divenire una celebrità internazionale. Nato a Vicenza, egli esordì come poeta con il poemetto «Miranda» per poi, successivamente a «Valsolda», dirottare la sua attenzione verso il genere romanzesco, contribuendo con la sua poetica, collocantesi tra tardo Romanticismo e Decadentismo, allo sviluppo di tematiche connesse con l’evoluzionismo scientifico e il modernismo cattolico. Attraverso l’analisi delle lettere dei corrispondenti fogazzariani custodite presso la Biblioteca Bertoliana di Vicenza, si mira a ricostruire il network culturale con cui egli interagì in Italia e all’estero. Grazie alla mediazione di intellettuali, giornalisti, traduttori ed editori, l’opera letteraria di Fogazzaro divenne nota e apprezzata a livello internazionale. Particolare attenzione viene riservata, negli ultimi due capitoli, alla ricezione dell’opera fogazzariana in Italia e nei paesi anglofoni e francofoni, inquadrando il fenomeno nell’ambito della mondializzazione della letteratura e dell’idealismo «fin de siècle». -
Una nuova fonte energetica
Con «Una nuova fonte energetica» Carlo Villa raccoglie dei racconti improntati a un coronavirus che ancora dilaga circa una diffusa pandemia che oramai sta interessando tutto il pianeta attorno agli anni 2020 e oltre. Nella narrazione restano strazianti i luoghi e i tempi affrontati, in un imprevedibile gioco d'atroci affondi catartici. Sull'argomento feroce incalza uno spietato avvicendamento senza respiro né perdono, e il finis terrae d'allucinato esplosivo esplode nell'esito finale. Il disastro viene descritto senza pietà né rassegnazione da un pianeta vicino, come fosse una risoluzione teatrale già da tempo prevista e scontata. -
Don Corso Guicciardini. Gigante di carità, «sempre in un cantuccio». Ricordi di una vita
Don Corso Guicciardini, successore del venerabile don Giulio Facibeni alla guida dell’Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa, muore a 96 anni, ben consapevole del cambiamento d’epoca di cui parla papa Francesco e della «necessità di rinnovarsi per evitare di fermarsi, non dando più risultati vivi interessanti, nuovi ma una ripetizione di cose già vissute», deludendo le persone e specie i giovani. Raccomanda di avvicinarsi a loro «senza pretese, senza risultati da raggiungere, ma con desiderio di portare qualcosa di nuovo, di puro, di sincero» evitando «il pericolo di volgersi al passato più che al futuro». Ciò in accordo con il pensiero di Benedetto XVI e Francesco. È il tema del proselitismo e delle appartenenze: la Chiesa non cresce per proselitismo, cresce per attrazione, per testimonianza evangelica. L’autore ci racconta come la sua vita cambiò radicalmente grazie alla relazione concreta e vera con don Corso, maestro di carità. Un libro «per tutti coloro che non hanno sperimentato una paternità “donata”, gratuita, per certi aspetti superiore a quella biologica». -
Perché il senso abbia vita
Tutto il dolore che serve perché il senso abbia vita, perché la mia sofferenza sia pari soltanto al mio destino. (Niccolò Bizzarri) La vita di Niccolò Bizzarri (Firenze, 1998-2020) ha testimoniato ai suoi familiari e amici che la felicità è possibile dentro ogni circostanza, sia nelle più dolorose, come la malattia, sia nelle difficoltà quotidiane che ciascuno, in diversa misura, affronta nella propria esistenza. L’Associazione Amici di Nicco, nata nel gennaio 2021, ha lo scopo di far incontrare questa speranza. Il linguaggio che Niccolò ha usato per esprimersi è quello poetico – le sue poesie sono pubblicate in Come chi vede la luce in quel momento, CartaCanta, 2021 – e nel contesto della poesia si muove anche l’iniziativa più importante dell’Associazione, il Concorso di poesia Niccolò Bizzarri. Il concorso è stata l’occasione per giovani poeti e poetesse di maturare nella propria passione incontrando dei maestri. Alle prime due edizioni (2021, 2022) hanno partecipato oltre 600 ragazze e ragazzi da tutta Italia. -
Meditazioni sul Vangelo di Matteo. Capitoli 26-28
"Cristo è Risorto! Egli è veramente risorto!"""". Tutta la vita cristiana è in queste parole. Ma tu lo puoi dire soltanto se l'hai visto; tu lo puoi dire se gli angeli te l'hanno detto, se tu li hai visti, se essi ti hanno parlato; tu lo puoi dire se Gesù si è incontrato con te lungo la via. (Divo Barsotti)" -
Mario Cosmi. Vita e spiritualità
«Don Mario è un prete fiorentino, un uomo vero. Filosofo, predicatore, educatore, fondatore, parroco, guaritore, egli ebbe e visse diverse vocazioni. Ma in tutte queste, il punto nodale e unificante fu l’amore per Dio e per la Chiesa, nella devozione radicata e profonda per la Vergine Maria, per il bene delle anime e la gloria di Dio». (dalla Prefazione di Serafino Tognetti). Don Mario Cosmi (1937-1993), fiorentino, diventa sacerdote nel periodo del Concilio Vaticano II, svolge il ministero sulla scia della tradizione. Studioso, teologo, fondatore della Fraternità dell’Incarnazione, fu il “prete della gente”, ricercato da tutti, capace di accogliere chiunque avesse bisogno, perché sull’esempio della Madre di Dio, divenendo suo strumento materno, guidò ed educò al fine di far conoscere, amare e servire il Cristo Figlio di Dio.