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L' ultimo silenzio
«Era stato bravo a inventarsi il mestiere. Approfittando di patologie personali e familiari sempre più diffuse, di un mondo in cui nessuno più ascolta. E lui aveva fatto del suo silenzio un vero e proprio business». «La frustrazione è un debito di violenza che prima o dopo si esprimerà contro qualcuno o qualcosa» (Vittorino Andreoli). Non ha l'età Giacomo, per rendersene conto, questione di tempo. E se invece si trattasse di un destino già confezionato, da accettare senza possibilità di ribellione? Rebecca è diventata adulta con questa certezza. Giochi di potere e di leadership minano equilibri talvolta precari esponendo i protagonisti a scelte scomode, non sempre catalogabili come giuste o sbagliate. In un'atmosfera di ricatti e silenzi un caso per il maresciallo Pedro Gonzales - tra rigore e pietà - complicato da un antico rapporto di amicizia. -
Dizionario critico della poesia italiana. 1945-2020
In circa duecentocinquanta schede, alcune delle quali non lontane da veri e propri saggi brevi, è qui presentato, con ampiezza di analisi critiche, di informazioni biografiche e di citazioni di versi, un esauriente quadro d'insieme e un'articolata rassegna delle figure, delle opere e delle correnti più significative della poesia italiana degli ultimi decenni. Realizzato da un gruppo di oltre cinquanta specialisti, il Dizionario racconta le vivaci e complesse vicende della poesia italiana contemporanea, partendo dal 1945 per concludere con un'attenta ricognizione delle tendenze più attuali della nostra giovane poesia. -
«La nostra comune patria». Uomini, letterati e luoghi di cultura del Seicento aretino
Martino Capucci affermava: «il nostro Seicento resta uno sconfinato arcipelago che ha zone mal note o affatto inesplorate». Era come un invito a indagare un secolo, e un territorio, in movimento, inquieto e sgomento dove il rapporto intellettuale-potere tocca con mano le ambiguità, la corruzione ad ogni livello, dove «Il vivere e lasciar vivere è la politica più dolce per farsi benvolere, ma non è la buona per fare il giusto» (Federigo Nomi). Un secolo e un territorio comunque alimentati da una profonda erudizione, enciclopedica ante litteram, ""contaminata"""" nei generi letterari, che passa con disinvoltura da un accademismo vuoto, adulatorio, rituale a scritture e testi, degni della massima attenzione, illuminati dalla poesia, dalla ricerca, dalla sperimentazione, anche grazie al mecenatismo delle corti. Questa raccolta di testi costituisce un """"viaggio"""" culturale, tra la fine del '500 e l'inizio del '700, che tratteggia il vasto territorio aretino per nulla provinciale, appartato, immobile, con relazioni sorprendenti, anche con l'Europa erudita del tempo, grazie soprattutto ai «mediatori e promotori» Francesco Redi e Antonio Magliabechi."" -
Carletto l'orsetto. Ediz. illustrata
Cosa succede quando un vivace e curioso orsetto, abituato a godere ogni giorno delle bellezze della natura, si ritrova a dover rimanere in casa per affrontare il suo primo letargo? Età di lettura: da 4 anni. -
Viceversa
Un'opera poetica prima è solitamente un luogo di sentieri che si diramano in varie direzioni diverse, un'esplorazione di varie possibilità. «Viceversa» esprime invece una direzione decisa e sostanzialmente unitaria... Questo è anche un libro in certo modo sperimentale, per l'alternarsi di poesie tutte e soltanto in italiano (la maggior parte) con poesie «esofone», secondo il neologismo usato dall'autore: poesie cioè in cui il testo originale inglese è ""raddoppiato"""" dalla versione italiana dello stesso Naitana."" -
Ferrante Unframed. Authorship, Reception and Feminist Praxis in the Works of Elena Ferrante
The global visibility of Elena Ferrante in both mainstream and scholarly spheres has firmly established the author as a powerful voice in contemporary World Literature. Despite Ferrante's international success, however, her novels have not thus far been admitted into the canon of Italian literature. «Ferrante Unframed» argues that Ferrante's works deserve to be read as essential representations of twentieth-century Italian culture not just because of their literary and meta-literary richness, but even more importantly because of the way they have drawn from and influenced both high-brow and popular culture, appealing to a vast range of readers across nations, social classes, races and sexual orientations. Readers worldwide have identified with Ferrante's female protagonists, who come of age on the margins of Southern Italian society, in lower-class Neapolitan households, and who resist those mechanisms that attempt to generate female subalternity, instead recuperating female subjectivity and the female body from the clutches of an enduringly patriarchal society. -
Don Lorenzo Milani. Biografia per immagini
Questo non è l'ennesimo libro su don Lorenzo. Per la prima volta la sua vita viene ripercorsa attraverso immagini e foto fra cui molte inedite. Dalla nascita a Firenze in viale Principe Eugenio (oggi viale Gramsci) alla visita di papa Francesco il 20 giugno 2017 alla tomba di don Lorenzo a Barbiana. È un lasciare alle sole immagini la capacità di ""parlare"""", di suscitare nel lettore emozioni, suggestioni e commozioni attraverso il non-detto, il silenzio, appunto."" -
Sacro fuoco. La tradizione delle fiaccole di Abbadia San Salvatore. Ediz. illustrata
Ai piedi della fiaccola generazioni diverse ritrovano nel medesimo gesto una lingua comune... -
Il nome che portiamo
Una tavolozza di colori sfumati e brumosi avvolge i protagonisti di questi racconti, che si offrono al lettore come degli acquerelli, dove con poche pennellate vengono resi precisi stati d'animo. La narrazione procede per dettagli: gesti appena percettibili, espressioni minime dei volti, indecisioni e silenzi capaci di fermare il senso di un istante. Le vite raccontate sono fatte di abitudini, di riti laici quotidiani che riportano gli imprevisti e l'ignoto dentro i binari rassicuranti dell'ovvio e del già visto. I personaggi sono fragili, velati, quasi evanescenti; neppure il nome con cui ognuno si identifica è in grado di restituire certezze. In queste istantanee della distanza, il tratto dell'assenza, del distacco, vissuto più o meno dolorosamente, tra amanti, genitori, figli, fratelli, amici di infanzia, coniugi, ci fa scoprire che non si conosce mai abbastanza chi trattiamo con familiarità; ognuno risulta in fondo un estraneo, e anche i tratti più forti del vissuto risultano soltanto immagini di una costante, gelida mancanza di comunicazione. -
Meditazioni sul Vangelo di Matteo. Capitoli 19-25
«Ricordalo. Dio si è incarnato. Non sono due mondi divisi; non esiste Dio e l'uomo; non esiste il cielo e la terra; esiste il Verbo incarnato. Esiste il Dio-Uomo, l'Uomo-Dio. Unità: Tutto è uno. Quale mistero! E tu non lo sapevi! E io non lo sapevo! Perché lo dice Nostro Signore io cerco di saperlo, ma non lo so nemmeno io perché io poi gli dirò: “ma quando eri affamato e io ti ho dato da mangiare, quando eri assetato e ti ho dato da bere?”. Lo dirò anch'io, dunque, e non lo so mai pienamente nemmeno io come sia vera, come sia reale, come sia profonda questa unità di Dio e dell'uomo, del cielo e della terra, in un'unica vita, in una sola realtà che è Dio stesso fatto presente. Non dunque una realtà che è soltanto ombra ed immagine dell'idea: la realtà vera, ultima, definitiva, la realtà stessa di Dio è fatta presente: “Verbum caro factum” (Gv 1, 14). Il Verbo si è fatto carne: che meraviglia!» (Divo Barsotti). -
Il cerchio e la croce
«Il mondo di Ottavio, a partire dal lungo viaggio da Firenze a Lisbona, le persone che incontra, i panorami, i luoghi, i tempi, le relazioni interpersonali e quelle amorose, le vicende di corte e quelle familiari, il ritorno a Firenze, la vita d'accademia e di teatro, le aspirazioni più alte e le esigenze più sordide non vanno a comporre una messa in scena di maniera, un ""tableau vivent"""" secentista, un'immersione nel secolo per appassionati di antiquaria o per lettori in cerca di """"esperienze immersive"""" [...]. Tutt'altro. Il testo sceglie un'altra strada, del tutto inaspettata ed originale. È la lingua, nella duplice e completa accezione di lessico e sintassi da un lato e di scansione metrica dall'altro, a sorprendere e incantare il lettore fino a imprimere alla lettura un ritmo la cui musicalità permane anche dopo la fine della lettura stessa, come un'eco o un ritornello che risuona pervasivamente nella mente»."" -
Quella specie di lingua letteraria provincialesca. Sui manualisti postunitari per la correzione dei regionalismi
Nei primi decenni postunitari maturò una piena e più diffusa consapevolezza dell'esistenza di varietà geografiche dell'italiano, anche se allora queste erano considerate per lo più come uno scorretto miscuglio di lingua letteraria e dialetto e come un grave ostacolo all'unificazione linguistica della nazione. In particolare nella scuola ci si rese conto della rilevanza del fenomeno e si cercò di trovare una soluzione al ""problema"""" dell'italiano regionale, tanto che diversi insegnanti si impegnarono in prima persona nella realizzazione di appositi manualetti volti a far notare e correggere i regionalismi più ricorrenti nelle varie parti d'Italia."" -
Lo sciame virale
Nella temperie del subdolo corona virus divampato nel ventesimo anno del secolo attuale, uno scrittore dai titoli indubbi nel tempo, viene colpito non meno subdolamente nel fisico, quanto nella professione, costretto nei suoi ultimi giorni a stendere una sorta di testamento pubblico, quanto privato senza riserve. I referti medici e quelli editoriali non lasciano dubbi sul corrivo che lo va dilaniando, e il personaggio s'industria a organizzarsi una fine che resti, almeno quella, memorabile, intanto passando in rassegna affetti e amicizie con analisi paranoiche, attraverso pagine dolorosamente impietose. Apologo di vivissima attualità, ""Lo sciame virale"""" illustra un'intera vita dedicata alla scrittura con un linguaggio ad alto potenziale poetico, attraverso percorsi analitici in cui hanno larga parte l'ironia e il sarcasmo, stagliandovisi l'olocausto finale quale indigesto """"harakiri"""" di sicura allusione narrativa."" -
La tunica bianca
«La figura di Giovanni nel poema si confonde con la figura di Gesù, l'anello di congiunzione è rappresentato dalla ""tunica"""", quella giocata a dadi dai soldati romani, segno di purezza, ma anche di spoliazione. [...] La ricerca antropologico-filosofica comprende l'analisi dell'esperienza del divino e apre alla riflessione su Dio. Tutto ciò è espresso in modo poetico e dietro ci sono i grandi filosofi e teologi del passato: Agostino, Tommaso d'Aquino, Cartesio, Husserl, Edith Stein con la sua «Scientia Crucis», la descrizione dell'esperienza mistica di san Giovanni della Croce."" -
La giostra degli inganni
La giostra degli inganni si presenta come un gustoso intreccio di due diverse dimensioni. Da una parte, a fare da sfondo alla vicenda, la semplice e concreta realtà quotidiana di un piccolo paese di campagna vicino a Firenze, alla fine degli anni '50; dall'altra una serie di eventi straordinari e di coincidenze fortuite che interrompono il quieto ritmo di vita del borgo e conferiscono alla storia le caratteristiche di un avvincente giallo. Tutti gli abitanti del borgo si ritrovano in qualche modo coinvolti nell'inattesa novità e, insieme ai protagonisti, contribuiscono a delineare lo sconfinato universo dei sentimenti umani, intensamente descritti nello scorrere della vicenda: desideri, speranze, paure, pregiudizi, delusioni, ma soprattutto... amore. La narrazione, secondo il consueto stile dell'autore, è impreziosita dal susseguirsi di accurate descrizioni dei personaggi, degli ambienti domestici e dei paesaggi che, simili a quadri variopinti, finiscono per avvolgere il lettore in una sorta di magia. Stimolante anche l'adozione del doppio registro narrativo, adatto a suggerire la molteplicità dei punti di vista di cui occorre tener conto per rimanere aperti al cambiamento e dunque come invito a non pensare alcuna realtà come chiusa su se stessa, ma al contrario suscettibile di novità. -
Studi di letteratura italiana in onore di Anna Nozzoli
Il volume raccoglie trentotto contributi di allievi, amici e colleghi di Anna Nozzoli, che hanno aderito all’invito di festeggiare la lunga attività di insegnamento e di ricerca svolta con intelligenza, generosità e dedizione presso l’Università di Firenze. In occasione del suo congedo, i curatori e i collaboratori del volume, anche a nome e per conto dell’ateneo fiorentino e delle rispettive istituzioni di appartenenza, intendono rendere affettuosamente omaggio all’amica e collega. -
La «Corona delle dodici stelle» e «Le quindici donzelle» secondo il ms. 1106 della Biblioteca Augusta di Perugia
Il volume presenta l'edizione di due testi particolarmente importanti negli ambienti femminili dell'Osservanza francescana tra tardo Medioevo e prima età moderna, la «Corona delle dodici stelle» e «Le quindici donzelle»: un testo, il primo, da mettere in relazione con la diffusione in ambito francescano della ""Corona dei gaudi"""", una pratica devozionale (sorta a fianco del Rosario) con la quale si voleva far memoria delle gioie della Vergine; un trattatello sulle virtù l'altro, sulle """"donzelle"""" che accompagnavano le religiose nel loro cammino di fede. Di entrambi si pubblica qui l'edizione secondo il ms. 1106 della Biblioteca Augusta di Perugia."" -
Un brindisi alla malattia
«Le poesie raccolte in ""Un brindisi alla malattia"""" [...] mi hanno condotto in un'odissea difficile e allo stesso tempo impossibile da mettere da parte, un viaggio attraverso le tappe fisiche e psicologiche con cui la malattia segna il malato. Uso la metafora del viaggio non a caso: è Corrado stesso a invocarla a più riprese nel volume, e a buona ragione: viaggiatore instancabile, [...] egli sembra vedere ogni aspetto dell'esistenza, compresi quelli più difficili quali appunto la malattia, come un percorso, un attraversamento che porta a nuovi luoghi anche quando si rimane fissi nello spazio perché comunque è il viaggiatore a essere cambiato. [...] Il malato di cancro è «un essere invertebrato mai catalogato», un unicum al quale non si adattano più le categorie sociali della vita prima della malattia - il genitore liberale e anticonformista, il consumista, il padre discreto - e che si avventura in un nuovo mondo di cui si conosce bene il punto di partenza ma non si può pianificare quello d'arrivo.» (dalla Prefazione di Luca Somigli)"" -
Sono finito in Minnesota (invece che alle Hawaii)
Se la vita fosse un album delle figurine io la pagina del Midwest americano credevo di averla già completata da un pezzo. Ventisei anni di New York City con tutta la sua prorompente “metropolitanità” e, tutto a un tratto, una nuova avventura nel cuore dell’America, nel mezzo del west (Midwest) e nel mezzo della pandemia. -
Canti d'amore
"Bene ha fatto Simone Fagioli a raccogliere in una silloge unitaria le sue poesie d'amore, certamente guidato dal Maestro Piva, che gli ha dedicato la suggestiva «SONATA QUINTA Op. 87», confermando l'effetto magico che poesia e musica possono compiere, quando si congiungono carnalmente. Come, del resto, nell'amore, dove due corpi, due anime diventano miracolosamente inscindibili, confermando quel calco totale, che nessuno può separare, a costo di provocare solo inquietudine, insoddisfazione ma, soprattutto, incompletezza, incompiutezza, che possono sembrare la stessa cosa, ma sono in parte cose drammaticamente diverse. Fagioli è un uomo d'amore e in questa silloge offre una prova intima, intensa, persino giustamente irruente, di ciò che è la passione d'amore, quando ti prende e ti possiede per intero; ma Fagioli è anche un poeta, che sa ritmare i propri slanci, sussurri e baci su un pentagramma estremamente consapevole, che si rinnova di continuo, facendosi talvolta da rapsodia sinfonia."""" (dalla «Prefazione» di Francesco D'Episcopo)"