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Sempre più magre
Lo scontro con un sistemarnspietato e svilente.rnLa caduta e la rinascita,rndalla viva vocerndi una ex top model parigina.rnrn«Mai prima d’ora una top modelrnaveva raccontato così benerni retroscena della Moda.» - rnTF1rnrnrnrnrn“Ma tu sei la nuova Claudia Schiffer!” A diciassette anni Victoire viene notata per strada dal talent scout di un’agenzia di modelle. Come molte ragazze della sua età, non sa bene cosa fare. Ha appena preso la maturità, vorrebbe iscriversi all’università ma non ha superato il test d’ingresso. Va in crisi. Diventerai famosa, guadagnerai, viaggerai tra alberghi di lusso, serate vip e vestiti da favola, le promette il talent.rnPerché no? Victoire prepara il suo book. Con il suo metro e settantotto e i suoi 56 chili non entrerà mai nei vestiti, così comincia a mangiare tre mele al giorno per perdere peso. Partecipa alla sua prima fashion week a New York e in meno di sei mesi accumula ben ventidue défilé tra Milano e Parigi, sfilando per Céline, Alexander McQueen, Miu Miu... Gli stilisti la adorano e a fine anno entra nella top 20 delle modelle più richieste. E anche nella 36, la taglia più richiesta.rnLa sua carriera è in ascesa, ma la sua vita ha intrapreso un’inarrestabile caduta verso l’inferno. rnOssessionata dalla magrezza, ridotta a 47 chili, Victoire scopre un sistema disumanizzante, dove le modelle sono trattate come oggetti, costrette ad attese snervanti e a farsi la guerra per primeggiare. Svuotata, isterica, ridotta a gruccia, Vic toccherà il fondo dell’abisso prima di trovare la strada della sua salvezza. E del suo futuro. -
Lettera a un giovane calciatore
Tra letteratura, campioni e sfide indimenticabili, il calcio come scuola di vita.rnrn«Il calcio non è solo un gioco, è un sentimento forte.» rnrn«Quel giorno, Giovane Calciatore, quando ti ho visto scendere in quel ritaglio di paradiso, ho capito che si può ricominciare a sperare.» rnrn«Ti vedo a centrocampo, i capelli arruffati alla Maradona, prendi la palla e detti il passaggio, indichi al compagno quale zona coprire, contrasti con decisione un avversario pronto al contropiede. E mi chiedo: perché, durante la mia carriera, non sono mai tornato sui campi a torto chiamati minori, a raccontare di voi e dei vostri sogni?» rnQuesto è un libro per chiunque ami davvero il calcio, un’elegia trascinante composta di ricordi, emozioni, volti e movenze di campioni, miti e meteore, stelle cadute troppo in fretta e tragedie che fanno ancora sospirare, partite indimenticabili, clamorosi autogol, rigori sbagliati, carriere in panchina, sconfitte che mai avresti immaginato e vittorie che non puoi dimenticare. Tutto questo è il calcio secondo Darwin Pastorin, cronista sportivo di razza, una vita in tribuna stampa.rnI soldi hanno preso il sopravvento sull’epica? La legge del marketing ha sotterrato la poetica del dribbling? Ai massimi livelli, dietro una patina scintillante, si nascondono scandali, palate di soldi, personaggi ambigui, razzismo, violenze. Allora non resta che abbandonare gli stadi faraonici e tornare nei campetti di pietre e polvere, negli oratori dove, ogni giorno, si ripete lo stesso rito laico, la festa del pallone.rnDove anche i grandi tornano bambini. Dove il calcio sarà, sempre e per sempre, una meravigliosa, irresistibile, grottesca, sorprendente metafora della vita. -
Giustizia divina. Così la Chiesa protegge i peccati dei suoi pastori
La prima inchiesta sui luoghi protetti per i sacerdoti e le suore che imbarazzano la Chiesa rnrnPer la legge vaticana sono prima di tutto dei peccatori, come tali devono espiare secondo i canoni della giustizia divina.rnrnrnQuesto libro rompe un altro muro di silenzio sui privilegi del Vaticano. Che fine fanno i sacerdoti denunciati per abusi, truffe o altri reati? Pochissimi finiscono in carcere. C’è una giustizia parallela che opera attraverso l’aspersorio, la preghiera, l’espiazione, perfino l’esorcismo. L’ex numeraria dell’Opus Dei Emanuela Provera e il giornalista Federico Tulli hanno attraversato l’Italia visitando e raccontando i cosiddetti centri di cura per sacerdoti e suore “in difficoltà”. Come funzionano? Chi li finanzia? Da nord a sud, operano nella più assoluta discrezione e riservatezza. Ospitano sacerdoti e suore con le storie più diverse, alcuni dei quali sottratti alla giustizia. Di loro si occupa la Chiesa, come una “madre amorevole”. rnLa violenza sui minori non è l’unico reato commesso da ecclesiastici. C’è la suora stalker, il sacerdote omicida, quello che scappa dopo aver provocato un incidente, il ladro che ruba i soldi delle offerte, storie di truffe, bancarotte, appropriazioni indebite. C’è l’omosessualità, che per la Chiesa resta un peccato da espiare lontano da occhi indiscreti. C’è il prete affetto da ludopatia e quello ossessionato dai siti porno. Una minoranza, certo. Ma molto numerosa. rnTutta colpa del diavolo, dice la Chiesa, come documenta l’ultima parte di questa inchiesta, dedicata alle scuole di esorcismo in Italia e alle cerimonie di liberazione dal “maligno” a cui gli autori hanno partecipato di persona. rnSe questa è la realtà dietro agli appelli e alle battaglie di papa Francesco, se questo è il Vaticano, difficile che qualcosa possa davvero cambiare. -
Orfani bianchi
Una storia contemporanea, commovente e vera, comune a tante famiglie italiane raccontata da Manzini con sapienza narrativa non senza una vena di grottesco e di ironia, quella che già conosciamo, e che riesce a strapparci, anche questa volta, il sorriso. rnrnrnMirta è una giovane donna moldava trapiantata a Roma in cerca di lavoro. Alle spalle si è lasciata un mondo di miseria e sofferenza, e soprattutto Ilie, il suo bambino, tutto quello che ha di bello e le dà sostegno in questa vita di nuovi sacrifici e umiliazioni. Per primo Nunzio, poi la signora Mazzanti, “che si era spenta una notte di dicembre, sotto Natale, ma la famiglia non aveva rinunciato all’albero ai regali e al panettone”, poi Olivia e adesso Eleonora. Tutte persone vinte dall’esistenza e dagli anni, spesso abbandonate dai loro stessi familiari. Ad accudirle c’è lei, Mirta, che non le conosce ma le accompagna alla morte condividendo con loro un’intimità fatta di cure e piccole attenzioni quotidiane. rnEcco quello che siamo, sembra dirci Manzini in questo romanzo sorprendente e rivelatore con al centro un personaggio femminile di grande forza e bellezza, in lotta contro un destino spietato, il suo, che non le dà tregua, e quello delle persone che deve accudire, sole e votate alla fine. “Nella disperazione siamo uguali” dice Eleonora, ricca e con alle spalle una vita di bellezza, a Mirta, protesa con tutte le energie di cui dispone a costruirsi un futuro di serenità per sé e per il figlio, nell'ultimo, intenso e contraddittorio rapporto fra due donne che, sole e in fondo al barile, finiscono per somigliarsi. rnDagli occhi e dalle parole di Mirta il ritratto di una società che sembra non conoscere più la tenerezza. Una storia contemporanea, commovente e vera, comune a tante famiglie italiane raccontata da Manzini con sapienza narrativa non senza una vena di grottesco e di ironia, quella che già conosciamo, e che riesce a strapparci, anche questa volta, il sorriso. -
Il ritorno del principe. La criminalità dei potenti in Italia
Questo libro, nonostante sia stato scritto nel 2008, è più che mai attuale.rnrnCon una nuova premessa di Roberto Scarpinato.rnrnNon è vero che la mafia è quella che si vede in tv, e che i corrotti e i criminalirnsono una malattia della nostra società. Qui, in Italia, la corruzione e la mafiarnsembrano essere costitutivi del potere, a parte poche eccezioni (la Costituente, Mani pulite, il maxiprocesso a Cosa nostra). Ricordate il Principe di Machiavelli? In politica qualsiasi mezzo è lecito. C’è un braccio armato (anche le stragi sono utili alla politica del Principe), ci sono i volti impresentabili di Riina, Provenzano, Lo Piccolo, e poi c’è la borghesia mafiosa e presentabile che frequenta i salotti buoni e riesce a piazzare i suoi uomini in Parlamento. Ma il potere è lo stesso, la mano è la stessa.rnIl libro è questo: racconta il fuori scena del potere, quello che non si vede e non è mai stato raccontato ma che decide, fa politica e piega le leggi ai propri interessi. Ci avviamo verso una democrazia mafiosa? Gli italiani possono reagire, è già successo. -
La figlia del papa
Una vera accademia del nepotismo e dell’osceno, tra festini e orge. Come oggi. Perché il romanzo della famiglia dei Borgia è soprattutto la maschera del nostro tempo che, visto attraverso il filtro di quel periodo, ci appare ancora più desolante e corrotto.rnrn“In tutte le storie famose, come quella dei Borgia, si trovano sempre diverse versioni del dramma.rnNella maggior parte dei casi, però, si scopre un intento deformante, soprattutto dal punto di vista storico. Personalmente non ho fatto altro che ricercare la verità.” - rnDario FornrnrnFiglia di un papa, tre volte moglie (un marito assassinato), un figlio illegittimo… tutto in soli 39 anni, in pieno Rinascimento. Una vita incredibile, da raccontare. Ci hanno provato scrittori, filosofi, storici. Di recente sono state dedicate a Lucrezia serie televisive di successo in Italia e all’estero. rnOra, eccezionalmente, il premio Nobel Dario Fo, staccandosi da ricostruzioni scandalistiche o puramente storiche, ci rivela in un romanzo tutta l’umanità di Lucrezia liberandola dal cliché di donna dissoluta e incestuosa e calandola nel contesto storico di allora e nella vita quotidiana. Ecco il fascino delle corti rinascimentali con il papa Alessandro VI, il più corrotto dei pontefici, il diabolico fratello Cesare, e poi i mariti di Lucrezia, cacciati, uccisi, umiliati, e i suoi amanti, primo fra tutti Pietro Bembo, con il quale condivideva l’amore per l’arte e, in particolare, per la poesia e il teatro. Tutti pedine dei giochi del potere, il più spietato. -
Via Crucis
Un bestseller e un clamoroso caso editoriale, pubblicato contemporaneamente in 10 paesi.rnrnDopo ""Vaticano Spa"""" e """"Sua Santità"""", Gianluigi Nuzzi torna con una nuova, clamorosa inchiesta raccontando dall’interno la lotta che Francesco e i suoi fedelissimi stanno conducendo per riformare la Chiesa. Tutto a partire da registrazioni e documenti inediti. rnNon era mai successo che un giornalista potesse ascoltare la registrazione di diversi incontri riservati tra gli alti vertici del Vaticano e il papa. Ecco Francesco, nominato da poco più di tre mesi, mentre sferra un durissimo attacco contro la nomenclatura da anni a capo delle finanze della Santa sede, denunciando che “i costi sono fuori controllo. Ci sono trappole...”.rnBergoglio chiede trasparenza dopo aver preso visione dei bilanci non ufficiali che documentano sia la malagestio degli amministratori, sia operazioni di puro malaffare. Una situazione negativa mai conosciuta nel suo insieme, e qui svelata, che fa capire finalmente perché Benedetto XVI si è dimesso.rnI fasti del cardinali e le regge a canone zero, la fabbrica dei santi, le offerte dei fedeli sottratte alla beneficenza, i furti e le truffe commerciali, il buco nero delle pensioni, le veline e i veleni di chi sabota la vigorosa rivoluzione del papa, tra spionaggio, scassinamenti e azioni di delegittimazione. Una vera guerra qui ricostruita come in un giallo destinato a diventare un caso politico internazionale. In gioco è il futuro della Chiesa e la sua credibilità nel mondo."" -
Il caso Pantani. Doveva morire
Giovanni Falcone disse: “Prima ti delegittimano, poi ti isolano e poi ti ammazzano”. Ecco, forse anche con Pantani è andata così.rnrnUna morte da rockstar e il caso è chiuso. Ma qui non siamo a Los Angeles, siamo nel paese dei misteri irrisolti, dei depistaggi e delle doppie verità. State per leggere un giallo scritto da un criminologo che in un crescendo di suspense e rivelazioni entra nella scena di un suicidio troppo imperfetto per essere vero.rnUna storia che deve essere raccontata anche dopo che l’iter processuale ha detto la sua ultima parola. Una storia che ci porta dritti nel territorio di una verità indicibile e clamorosa. Marco Pantani era un fuoriclasse troppo irregolare. La squalifica che lasciò sgomenta l’Italia intera era in realtà una gigantesca truffa ai suoi danni. In un giro di scommesse clandestine la criminalità organizzata aveva puntato cifre folli sulla sconfitta del Pirata. Gli elementi rilevanti per un criminologo fanno ritenere del tutto improbabile l’ipotesi del suicidio. Allora il caso non può essere chiuso.rnL’autore chiede l’intervento della Commissione parlamentare antimafia, forse è l’unica strada per stabilire una verità che rischia ancora di far saltare troppi intoccabili. L’ultima strada per rendere giustizia a un uomo fragile e a un grande campione. -
Come se io fossi te
Andrea Caschetto ha inaugurato la categoria dei viaggi necessari. Il suo è un turismo dell’anima, dove i luoghi sono le persone e le persone sono i luoghi. rnrn“Non smetterò mai di viaggiare il mondo. E fra la gente, sentirmi a casa. Tutti dovremmo sentirci a casa sempre. Spogliarci dell’uniforme che indossiamo nel quotidiano e finalmente essere noi. Diversi l’uno dall’altro. È nell’abbraccio alla diversità che si consuma il futuro prossimo del mondo.”rnrnAndrea è un viaggiatore lento, perché serve tempo per ascoltare davvero le vite degli altri, per entrare in punta di piedi nelle esistenze, laddove la porta viene aperta, e con garbo accarezzarle e accudirle. E non crediate che questo tempo sia perso: prima o poi ritorna, in forme e sembianze mai uguali, ed è linfa per il mondo.rnQuesto viaggio nasce da varie necessità, che nell’ordine sono: esaudire il desiderio di una ragazza molto amata che ama l’Argentina ma non può andarci; imparare che la disabilità ha bisogno di manutenzione e non di cure, perché non è una malattia; e ancora, raccontare la straordinaria meraviglia della diversità, dando voce agli Invisibili.rnE allora via, lungo le strade dell’Argentina. Unica compagna, una sedia a rotelle, metafora del vivere disabile. Da usare per sedersi e per far sedere, per confidarsi e far confidare. Per raccontare storie e invitare a raccontarle.rnA proposito, la sedia ha un nome. Si chiama Azzurra, come la ragazza amata che ama l’Argentina e finalmente, con Andrea, ci è andata. Perché la realtà ha la forma che uno vuole darle. E i sogni contano. -
Una specie di vento. Piazza della Loggia, 28 maggio 1974
Una storia che è un canto di vita: la morte in ritardo di duecento pagine.rnrnUna manifestazione antifascista che riuniva partiti e sigle sindacali. Una bomba nascosta in un cestino portarifiuti e un fiume di gente tutt’intorno. L’esplosione, dissero i sopravvissuti, fu “una specie di vento”. Il bilancio: otto vittime e centodue feriti. Poi indagini, depistaggi, omissioni, mezze verità, cinque istruttorie, tredici dibattimenti e due condanne definitive arrivate nel giugno 2017. Quarantatré anni dopo. rnrnMarco Archetti, scrittore bresciano, avvalendosi di documenti storici e testimonianze di prima mano, compone un romanzo toccante e prezioso che ridà vita alle otto vittime della strage. Evitando ogni retorica e concentrandosi sulle loro vicende umane, le fa affiorare dal buio ed entrare in scena come in un film. Un atto d’amore e di memoria. E per la prima volta i caduti della strage non sono solo nomi su una lapide commemorativa, ma vengono raccontati come uomini e donne in carne e ossa, “né santi né eroi”, in una Spoon River luminosa, scandita dalla voce di Redento Peroni. Quella mattina si trovava a pochi passi dalla bomba ma il destino volle che il piccolo gesto di uno sconosciuto gli salvasse la vita. Così il suo racconto guida la narrazione e testimonia fatalmente un’epoca della nostra storia recente, anni bui, di piombo ma anche di umanità, tenerezza e legami profondi che hanno molto da dire a ciascuno di noi. -
Ominiteismo e demopraxia. Manifesto per una rigenerazione della società
Il manifesto politico di Michelangelo Pistoletto. rnrnPrendete ""Ominiteismo e Demopraxia"""" come unrnmanuale per una trasformazione responsabilerndella società. Una guida necessaria all’equilibriorndella convivenza civile, dove ognuno esercitandornla Demopraxia, dalle piccole occupazionirndel quotidiano saprà estenderla alle grandirnrelazioni sociopolitiche della vita comune.rnrnrnSiamo giunti a un traguardo della storia ora dobbiamo compiere il passaggio necessario al proseguire di questa nostra civiltà. A Cittadellarte è nato un simbolo che indica la via verso il cambiamento della società. È il disegno del triplo cerchio. Esso rappresenta il Terzo Paradiso, ovvero il Terzo Tempo dell’umanità.rnL’arte ha animato ogni passo della vicenda umana con la forza della creazione che le è propria. In questo frangente epocale essa traccia le prospettive del nuovo percorso, ne avvia il cammino e ne assume, anche praticamente, la guida.rnIl cambiamento inizia da due aspetti fondamentali, la religione e la politica. L’Ominiteismo pone sia le persone sia le istituzioni religiose di fronte a se stesse per un giudizio che non arriva dall’alto, ma mette ciascuno e tutti direttamente davanti alle proprie responsabilità. La responsabilità diviene così la prassi che regola e unisce tutte le parti della società.rnLa Demopraxia sostituisce il termine “potere”, dal greco krátos (da cui deriva democrazia), con il termine “pratica”, dal greco pràxis (da cui demopraxia), per arrivare con la demo-pratica là dove non si è potuti arrivare con l’imposizione del demo-potere.rnQuesto manifesto si conclude con le indicazioni indispensabili per realizzare demopraticamente quello che è stato il sogno della Democrazia.rnMichelangelo Pistoletto"" -
Il caso Lavorini. Il tragico rapimento che sconvolse l'Italia
Il racconto incalzante di un caso politico che ha rappresentato l’albarndella strategia della tensione in Italia.rnrnCinquant’anni fa, nell’anno della strage di piazza Fontana, il caso Lavorini apre il sipario della storia più nera della nostra repubblica.rnConfessioni false, infinite ritrattazioni, veri e propri linciaggi, una storia incredibile che ha infiammato gli istinti più primitivi dell’opinione pubblica trasformandosi in poche ore in una spietata caccia al mostro.rnIl primo kidnapping italiano ricostruito come un drammatico giallo politico.rnrn«Nel lanciare le loro accuse, gli imputati del casornLavorini sanno di far piacere all’opinionernpubblica, sanno di obbedire a una necessitàrndi odio dell’opinione pubblica.» - Pier Paolo PasolinirnrnEra il 31 gennaio 1969, cinquant’anni fa. Ermanno Lavorini esce di casa, di lui non si saprà più nulla. Scomparso, a soli dodici anni. La sua storia fa il giro del mondo. Ventisette trasmissioni televisive, trecento passaggi radiofonici, ventidue inviati speciali dei principali quotidiani che accorrono a Viareggio, dove si svolgono i fatti. All’inizio di marzo il corpo di Ermanno è ritrovato privo di vita.rnUn dramma che sconvolge l’Italia intera, eppure è solo l’inizio di una ricerca della verità che si trasforma in una caccia al mostro violentissima, travolgendo le vite di tanti innocenti imputati per un presunto delitto sessuale che non è mai esistito. Giudici e forze dell’ordine restano per anni in balia di un manipolo di minorenni e non solo, che sciorinano le versioni più assurde, fanno nomi e cognomi che non c’entrano nulla e vengono tirati dentro un tritacarne giudiziario e mediatico senza precedenti.rnSolo dopo anni, la cornice politica del rapimento inizia a emergere: «Il fatto fu preparato durante le riunioni nella sede del Fronte monarchico. Con i soldi del riscatto si dovevano comperare degli esplosivi che sarebbero poi serviti per compiere una serie di attentati». È l’anno di piazza Fontana, la fine dell’innocenza. Forse un filo nero attraversa i fatti, un filo nero che in molti hanno preferito non vedere. -
Pecunia non olet. La mafia nell’industria pubblica. Il caso Finmeccanica
Uno dei più importanti boss mafiosi, latitante per vent’anni, faceva affari per conto di Finmeccanica, fiore all’occhiello dell’industria pubblica italiana. Una storia che appare incredibile. Fra omertà, giochi diplomatici internazionali e grandi affari, ecco chi copre la mafia e chi la combatte con tenacia e coraggio.rnrn«Seguite i soldi, troverete la mafia.» - Giovanni Falconernrn«Se ‘Vituzzu’ dovesse parlare sul serio, farebbe tremare Italia e Africa intere.» - Andre Lincoln, agente sudafricano che indagò su Vito Palazzolo, boss mafiosornrnrnrnLa mafia che non uccide ma vende armi. Elicotteri, mitragliatrici, bombe, fregate militari: un arsenale ricchissimo e pronto all’uso là dove le guerre causano morti e arricchiscono i portafogli di speculatori e dittatori. La storia raccontata da Da Rold è incredibile perché fa vedere come l’illegalità criminale possa trasformarsi in una pratica normale e ripetuta, al punto che un latitante come Vito Palazzolo, «uno dei soggetti più pericolosi della comunità criminale internazionale», ricercato già da Giovanni Falcone e finalmente arrestato nel 2012, riesce a entrare nei salotti buoni del commercio internazionale e fare affari con Finmeccanica, Agusta e vari governi, incluso il Sudafrica di Nelson Mandela.rnA dire di no sono pochi: alcuni valorosi magistrati del Sud, di Napoli e Palermo, cui si affiancheranno quelli del Nord, di Busto Arsizio e di Milano. Dice di no, pagandone il prezzo, anche Francescomaria Tuccillo, avvocato e manager napoletano, direttore di Finmeccanica per l’Africa subsahariana. Nonostante il vento spiri a favore di chi agisce nell’illecito, alla fine la verità vincerà.rnLa partita è enorme: in gioco c’è il destino del colosso della difesa, attraversato da scandali e arresti e da un intrico di poteri, in cui si mescolano politica, servizi segreti, mafia, massoneria, criminalità organizzata, che ha compromesso la competitività dell’industria italiana e messo in gioco il futuro economico del nostro paese, la sua capacità di creare lavoro e il suo ruolo sullo scacchiere internazionale. -
Sua Santità. Dalla scrivania del papa le prove degli scandali del Vaticano
Non era mai successo. Nessuno era riuscito ad accedere nella stanza del papa e a leggere le sue carte riservate. Centinaia di documenti che svelano la quotidiana precarietà della Chiesa, tra affari assai poco trasparenti e congiure di palazzo. Gianluigi Nuzzi, dopo ""Vaticano S.p.a."""" sullo scandalo dello Ior, racconta, grazie alle carte fornite da una fonte segreta, le storie, i personaggi e i travagli che dividono oggi la Chiesa e che coinvolgono l'Italia e la sua politica. Anche quella del governo Monti. Le lettere di Boffo, l'ex direttore bruciato da veline di palazzo, quelle di Vigano che, dopo aver fatto risparmiare milioni al Vaticano, è costretto alle dimissioni, le donazioni private (anche quelle di Bruno Vespa), le raccomandazioni a Gianni Letta, il problema dell'Ici secondo i rapporti riservati del presidente dello Ior Gotti Tedeschi, il caso Ruby e Berlusconi (""""vittima di una magistratura politicizzata""""), gli incredibili pedinamenti degli 007 vaticani in territorio italiano, le verità sui Legionari di Cristo e la pedofilia in una testimonianza mai resa pubblica, le intemperanze di molti vescovi in ogni parte del mondo. Persino un incontro segreto tra Napolitano e il papa dì cui nessuno è a conoscenza. E don Juliàn Carrón, leader di Cl che accusa la diocesi di Milano di simpatie politiche. Nuzzi annoda i fili delle storie che insieme si leggono come se fossero capitoli di un thriller."" -
Vaticano S.p.A. Da un archivio segreto la verità sugli scandali finanziari e politici della Chiesa
Spericolate operazioni finanziarie mascherate da opere di carità e fondazioni di beneficenza. La storia raccontata in questo libro parte da un archivio custodito in Svizzera e da oggi accessibile a tutti. Circa quattromila documenti riservati della Santa Sede. Lettere, relazioni, bilanci, verbali, bonifici. Tutto grazie all'archivio di monsignor Renato Dardozzi (1922-2003), tra le figure più importanti nella gestione dello Ior fino alla fine degli anni Novanta. Sembrava una storia conclusa con gli scandali degli anni Ottanta: Marcinkus, Sindona e Calvi. Invece tutto ritorna. Dopo la fuoriuscita di Marcinkus dalla Banca del Papa, parte un nuovo e sofisticatissimo sistema di conti cifrati nei quali transitano centinaia di miliardi di lire. L'artefice è monsignor Donato de Bonis. Conti intestati a banchieri, imprenditori, immobiliaristi, politici tuttora di primo piano, compreso Omissis, nome in codice che sta per Giulio Andreotti. Titoli di Stato scambiati per riciclare denaro sporco. I soldi di Tangentopoli (la maxitangente Enimont) sono passati dalla Banca vaticana, ma anche il denaro lasciato dai fedeli per le messe è stato trasferito in conti personali. Lo Ior ha funzionato come una banca nella banca. Una vera e propria ""lavanderia"""" nel centro di Roma, utilizzata anche dalla mafia e per spregiudicate avventure politiche. Un paradiso fiscale che non risponde ad alcuna legislazione diversa da quella dello Stato Vaticano. Tutto in nome di Dio."" -
Confessioni ultime. Una meditazione sulla vita, la natura, il silenzio, la liberta
Il testamento spirituale di Mauro CoronarnrnPensieri e racconti di vita. Le “Confessioni ultime” di Mauro Corona sono il diario intimo di un sognatore che in questo libro, per la prima volta, compone il suo testamento spirituale. Un autoritratto che richiama in alcuni passaggi l’indimenticabile tradizione degli scritti morali, da Seneca al filosofo e samurai Jōchō Yamamoto, e si trasforma con impennate improvvise in un personalissimo sfogo sull’attualità, sul nostro tempo e sulla vita frenetica e innaturale che viviamo. Le “Confessioni” prendono forma da alcune parole pronunciate ormai senza alcuna partecipazione. Parole vuote eppure, secondo Corona, essenziali per vivere, come libertà, pace interiore, silenzio, corpo, memoria, fatica, amore, amicizia, dolore, morte, Dio. rnCon assoluta sincerità, questo libro offre una rappresentazione profonda e illuminante della vita, un racconto personalissimo che può darci la misura di cosa è davvero essenziale: “Sono un grande peccatore, ma per tradizione e per educazione spero in Dio, e lo rispetto a modo mio. Spero in Dio, però non so più dov’è finito... Diceva Zvi Kolitz: ‘Caro Dio, io credo in te nonostante te’. -
Kindergarten
È Natale. La gelida immagine che il televisore rimanda è quella del viso di una bambina che guarda fuori dalla finestra di una scuola di Berlino. È un ostaggio e sta per essere uccisa se le richieste dei terroristi che hanno occupato l'edificio non saranno accolte. In una piccola cittadina nel Suffolk, tre fratellini stanno per celebrare il Natale con la nonna paterna, ma quella scena rimanda loro un'altra immagine: quella della mamma uccisa pochi mesi prima in un attentato terroristico. Man mano che la festa si avvicina e la nostalgia per quella assenza si fa sempre più forte, riaffiora il mondo incredibilmente ricco di ricordi della nonna, nel quale essa è costretta a immergersi ancora una volta per confrontarsi con gli orrori dell'Olocausto al quale è sopravvissuta e trarre un messaggio di speranza per sé e per i propri nipotini. Attraverso la rilettura di miti e fiabe, l'autore compone un complesso mosaico nel quale gli eventi dell'oggi, dominati da una crudeltà senza senso, si riallacciano a un passato di violenza, dando origine a una intensa metafora sulla sofferenza. -
Mrs Henderson e altre storie
Il narratore ripercorre la storia della sua famiglia con l'occhio affettuoso della memoria, dipingendo una galleria di personaggi che si muovono in un'atmosfera in cui il mistero di personalità anomale s'intreccia al futile chiacchiericcio della buona società inglese. Jack, Ursula, Ruby, l'inquietante Mrs Henderson, nobili inglesi e marginali americani, compagni e maestri di Oxford, case di campagna e la Londra dell'immediato dopoguerra, divengono protagonisti vivi di questa cronaca. -
Echo
Echo è giovane. Ha un nome da ninfa eppure non si sente a suo agio: un brutto anatroccolo. Ha una madre troppo bella, un angelo o una dea, e un padre troppo intelligente, un artista maledetto. Quando il padre si ammala gravemente e la madre si dedica soltanto a lui, troncando qualsiasi legame con il mondo esterno, Echo esplode. Va in pezzi. Si tinge i capelli di verde, dimagrisce, si fascia in abiti punitivi. Inizia a vagabondare pericolosa e pericolante tra i rischi e le facili attrattive di una città che sembra uscita dal mito ed è invece fin troppo reale, ""una città di maghi, stelle del cinema e pagliacci innamorati"""". Fantasmi e vampiri e fate e sirene e scheletri, ma anche ragazzi e ragazze alla disperata ricerca di dolcezza e verità, la accompagnano o le sbarrano il cammino. Echo vuole essere vista, considerata. Vuole essere amata, e per questo è disposta a rinunciare a tutto. Anche a se stessa, con il rischio di non rimettere a posto i tanti pezzi in cui si è rotta, con il rischio di rimandare un lieto fine nel quale inconsapevolmente spera."" -
Il collegio di Santa Lucia per giovinette allevate dai lupi
Ava si prepara a lottare con gli alligatori mentre sua sorella è posseduta da uno spirito maligno delle paludi. Grossa Rossa si perde nel parco dei divertimenti delle Conchiglie Giganti. Emma viene obbligata ad andare al Campo per ragazzi con disturbi del sonno. Timothy e Waldo cercano il fantasma della sorella grazie a una maschera subacque dai poteri magici. Schiere di giovinette allevate dai lupi vengono accolte al collegio di Santa Lucia per imparare le buone maniere ed essere reinserite nella società. Sospesi nel mondo senza tempo della fanciullezza, i dieci racconti di Karen Russell ""forse ricordano Jonathan Safran Foer o magari Gabriel García Márquez, ma in realtà non possono essere avvicinati a niente se non a loro stessi"""" (Publishers Weekly).""