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In punta di piedi
Questo libro accende i riflettori sulla funzione dei servizi sociali ed educativi in contesti caratterizzati dalla presenza della marginalità. Non si sofferma su come tali servizi siano gestiti o erogati, se debbano avere target definiti/mirati o essere generalizzati, da quali princìpi debbano essere ispirati, o se le strutture che li erogano debbano avere natura pubblica, privata o privato-sociale, e così via. Il volume ci invita invece a soffermarci su un tema forse più di fondo e spesso trascurato: specie nei luoghi in cui vi è una concentrazione spaziale della marginalità, la presenza di un servizio alle origini anche semplice e povero riesce a far emergere una storia (delle storie) di persone ""ai margini"""" che altrimenti rimarrebbe nascosta per sempre. Attraverso una raccolta di storie di vita di persone che direttamente o indirettamente hanno vissuto l'esperienza del Centro Socio Educativo Diurno Pietro Alberotanza di Bari, e passando dalle testimonianze di alcuni suoi operatori, il volume prova più semplicemente a dar voce a chi non ha voce, e in tal senso a rompere un silenzio che tante volte è uno degli aspetti più drammatici della povertà e dell'emarginazione."" -
Diritto di difesa
La professione di avvocato, per chi ha raggiunto la maturità, costituisce una perfetta lente di ingrandimento per guardare l'umanità nelle sue innumerevoli sfaccettature e conoscere l'animo delle persone nelle espressioni più alte o sgradevoli o sorprendenti o surreali che siano. Negli undici racconti l'autore si guarda indietro e recupera immagini, spesso sbiadite a causa della incessante sovrapposizione degli eventi, di processi caratterizzati da specificità irripetibili e vissuti da difensore; o di soggetti non comuni, trasformatisi in autentici personaggi, con i quali ha intrattenuto rapporti di grande coinvolgimento. Riemergono dalla polvere del tempo i sentimenti positivi come i risentimenti, le emozioni, le sensazioni, le alternanze di umori, guidati dalla stella polare del convincimento, mai venuto meno, che il diritto di difesa è sacro e che una buona difesa debba garantire a un qualsivoglia imputato un processo giusto. -
Percorsi di innovazione. Pratica, relazioni e spazi educativi
Il tema dell'innovazione in campo educativo e sociale è oggi al centro delle prospettive di ricerca, di didattica e di Terza Missione dell'Università con un impegno che è principalmente scientifico e politico. Negli spazi dell'educativo e dell'analisi pedagogica si elaborano possibilità interpretative in cui il progresso viene ridefinito e messo in discussione sulla base delle interazioni sociali, del ruolo degli attori e delle prospettive assegnate all'innovazione in contesti plurimi e diversificati. Il senso del rapporto innovazione/progresso viene riscritto in termini di innovazione/miglioramento della qualità della vita, dell'educazione, del benessere sociale e comunitario. L'innovazione educativa e sociale si pone in alternativa all'idea di ""falso progresso"""" che accompagna una visuale ristretta e standardizzata di sviluppo. Il volume si offre come una possibile traccia di riflessione che esplora diversi piani dell'innovazione e suggerisce un percorso dal quale accedere a molteplici prospettive e a una varietà di luoghi, spazi e contesti da esplorare con le categorie epistemiche della pedagogia e dell'educazione."" -
Milli la tigre del museo e altre storie di animali
In uno stravagante museo di zoologia accade qualcosa di sorprendente ogni volta che si spengono le luci e gli esseri umani vanno via. Gli animali si animano e, senza alcuna differenza fra prede e predatori, carnivori ed erbivori, mammiferi e uccelli o rettili, anfibi e pesci, si ritrovano tutti, o quasi tutti, a raccontare storie al limite fra la realtà e la fantasia. Ogni volta imparano a conoscersi meglio e ad apprezzare la diversità delle loro vite. Raccontano come la vita degli animali incrocia spesso quella degli esseri umani, e il più delle volte sono guai! Ma ci insegnano anche che non sempre va così. A dirigere il coro di voci è Milli la tigre del museo, sempre in contrasto con Paolo il coccodrillo. Riusciranno i loro coinquilini a scoprire il segreto che li lega? Un libro che parla di animali attraverso gli animali. Arricchito da approfondimenti scientifici, giochi enigmistici e splendide illustrazioni, potrà accompagnare il lettore nel tempo libero ed essere un efficace supporto allo studio della biologia e delle tematiche ambientali. Età di lettura: da 10 anni. -
Il fascino della sirena
Vice questore a Brindisi, Donato Tanzarella, mentre inizia a vivere una nuova storia d'amore con Viola Lorusso, patologa e melomane che gli rende più maliziosa la vita, deve affrontare un complicato e apparentemente inesplicabile susseguirsi di delitti, senza un ricostruibile movente, in cui i cognomi delle vittime sembrano collegati a personaggi storici del passato della città messapica.L'opinione pubblica teme la presenza di un serial killer fantasiosamente accreditato come il killer dei Palazzi storici, sicché Tanzarella dovrà ricorrere a indizi fascinosamente disseminati nelle leggende e nei miti della classicità, decifrando strani ciondoli sirenici, scritte latine e biglietti mozartiani.Solo un gaddiano ""zolfanello illuminatore"""" lo condurrà a scoprire, dopo inutili depistaggi, l'ordito di una terribile vicenda che coinvolge, in un abisso di perversioni e crudeli vendette, la devastante forza negativa del sentimento d'amore."" -
Il cappello sulla spiaggia
Ci sono città dove anche il caldo ha un odore preciso. Attilio, visibilmente contrariato, si asciuga con un fazzoletto il sudore dal collo mentre l'aroma del caffè si diffonde nell'aria. Decide di andare subito al mare per goderselo prima che quelle odiose orgianti comitive si riversino in spiaggia. Ora l'occhio non incontra altro che sabbia. Ma la sua tranquillità viene presto interrotta. Una signora apre le sedioline e vi sistema la borsa di paglia e lo zaino della figlia pieno da scoppiare di giochi da spiaggia per i nipotini. Le due pesti subito si tuffano, schizzano, scorrono le mani sul pelo dell'acqua, fino a sollevare una cascata che si abbatte sulla schiena accaldata del povero Attilio. «Oh, ci scusi tanto, signor...?» «Crisafulli?, risponde lui sollevando il cappello, «cavalier Attilio Crisafulli.» «Molto lieta, Lucia Amoruso, e questa è mia figlia Giulia.» Attilio tenta un baciamano ma Giulia, irruenta, gli afferra al volo la mano e la stringe nella sua piena di sabbia. Al riparo di un ombrellone tre generazioni raccontano i propri diversi percorsi di vita, ognuno alla ricerca di un equilibrio, di un rassicurante sistema di regole. -
In punta di stella. Dieci anni di racconti, pensieri e rime per narrare la Shoah. Ediz. speciale
Una edizione speciale - a dieci anni dalla prima - arricchita di nuove illustrazioni, testi e di una sezione dedicata alla fortuna che il libro ha avuto nel pubblico e nella stampa. In punta di stella è stato progettato, scritto e illustrato per raccontare l'orrore della Shoah alle giovani generazioni. Ma l'autrice e l'illustratrice affrontano l'inenarrabile con parole semplici e chiare, con tavole a colori serene e cariche di speranza, mai crude o violente, ed evitando la spettacolarizzazione del dolore e delle atrocità. Una piccola, raffinata antologia di racconti e testi poetici ""graduati"""" per stile e contenuto, introdotti da pensieri, riflessioni, versi di deportati o sopravvissuti, corredato di immagini a colori e di un dizionario semplificato che aiuta a orientarsi nella crudezza del reale con la selezione di fotografie del tempo. Uno scrigno di risorse didattiche per insegnanti ed educatori che vogliano sensibilizzare i ragazzi, sin dalla più tenera età, soprattutto in occasione della Giornata della Memoria, alla tolleranza e alla consapevolezza necessaria del passato. Ma è anche un libro che educa alla diversità e al rispetto dell'altro per ogni giorno dell'anno. Età di lettura: da 6 anni."" -
Cuore di spettro
Uno spettro, né anima né corpo e l’una e l’altro, si aggirava per la casa. Aveva attraversato tre generazioni manifestandosi solo alle donne della famiglia, fino a giungere a Lara, preda di improvvise ossessioni, inspiegabili disturbi psicosomatici e violente allergie alimentari. Lo scardinamento della routine quotidiana dovuto all’irruzione di quell’ombra perturbante apre all’interrogazione psicologica sulla propria vicenda clinica ed esistenziale. Le varie sfumature del disamore, della solitudine, del lutto e del disagio sociale emergono dai ricordi della propria infanzia. È in gioco l’esperienza di un incontro con la verità della sua malattia, con l’ambivalenza del suo desiderio, con le colpe di generazioni passate e presenti. Qualcosa di irrisolto sembra accomunare tutti gli antenati e i membri della famiglia di Lara. Il vincolo che la lega a suo marito appare sostenuto dall’illusione di colmare i buchi dell’anima scavati da profonde ferite ancestrali. Quella presenza spettrale, tanto reale quanto prodigiosa, torna a fissarla nell’oscurità. L’attende. E questa volta Lara non si tirerà indietro. Non si perderà nuovamente in un uomo. -
Didattica universitaria ibrida. Tra emergenza e prospettive future
Essere al passo con i tempi è un imperativo categorico, non solo per il life style, ma anche per quanto riguarda il mondo accademico e dell’istruzione, oggi implementato grazie alle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione e alle diverse metodologie didattiche innovative. Tema focale di tale contributo è l’adozione di ambienti di apprendimento ibridi da parte delle istituzioni universitarie e le relative implicazioni nella progettazione educativa, in termini di qualità e novità. L’emergenza sanitaria ha spalancato i confini della didattica, costringendo anche le istituzioni più conservatrici a rivedere il proprio agire per dare spazio a inedite forme di apprendimento e per andare incontro ai bisogni educativi degli studenti, cercando di rimanere sempre al fianco degli stessi. Riavvolgendo le fila di ciò che è stato l’hybrid learning, con uno sguardo prospettico verso le evoluzioni in essere e intercettando le best practices provenienti da esempi internazionali d’avanguardia, il volume propone l’idea di contagiare il nostro sistema educativo con la forza motrice del cambiamento, rendendo l’esperienza didattica mista, coinvolge coinvolgente ed efficace. -
Voci femminili, sguardi plurali. Conversazioni pedagogiche e storie interculturali
All’interno dell’attuale dibattito internazionale che invita ad agire per ridurre le diseguaglianze e a promuovere spazi di dialogo nelle nostre società complesse, il volume intende aprire una prospettiva meno esplorata nel discorso pedagogico interculturale. Presenta le donne con background migratorio come attive costruttrici di azioni e relazioni positive nei contesti familiari, educativi e sociali nelle comunità in cui vivono, rovesciando alcun i stereotipi e pregiudizi che spesso accompagnano le rappresentazioni e gli interventi educativi a esse rivolti. Attraverso la narrazione di storie di vita professionali e la loro rilettura alla luce degli studi di pedagogia critica, decoloniale, femminista e dell’etnografia dell’educazione, il volume crea uno spazio di conversazione interculturale fra donne, ricercatrici, comunità e istituzioni in cui riconoscere il valore educativo dell’esperienza di queste donne. Proprio in questo spazio permette loro di attivare processi di presa di parola come mezzo sia per riappropriarsi della propria identità e del proprio futuro, sia per contrastare le discriminazioni e il silenzio che non di rado le accompagna. -
Lunari di Puglia
La bellezza, le tradizioni, la cultura e il gusto di un popolo e di una terra. Un percorso ragionato e puntuale tra la flora e la fauna, i prodotti tipici, i sapori e la gastronomia, ma anche una visita ai santi, un itinerario tra masserie, musei e cattedrali, feste, sagre e tradizioni. A svelare i tesori di bellezza, giorno per giorno, hanno mescolato i loro saperi tre scrittori e saggisti che hanno amato e cantato le radici e la storia della Puglia. La ricerca della cultura materiale si alterna così alle pagine e ai ricordi letterari che a questa terra sono legati. Completa il viaggio un corredo di proverbi e racconti. -
Sesto atto. Prospettive per una pedagogia dell'emergenza
Il volume nasce dall’esigenza di delineare i confini – pur sempre provvisori, mobili e non privi di aree di intersezione con altri saperi – del campo della Pedagogia dell’emergenza. Si tratta di un passaggio obbligato per giungere a dare a quest’ultima la “forma” di sapere radicato in una epistemologia della complessità, caratterizzato dal principio logico-ermeneutico della ricorsione teoria-prassi, ispirato a una deontologia professionale critico-riflessiva che si traduce in prassi pedagogiche di cura e impegno generativo e trasformativo in contesti formali, non formali e informali. Attraverso la molteplicità di voci e di esperienze che esprime il gruppo di lavoro “Pedagogia dell’emergenza: relazione educativa, resilienza, comunità” della Siped, si è inteso offrire una prima mappa concettuale, linguistica e metodologica per “essere nei” contesti dell’emergenza “implosiva ed esplosiva”, attrezzati di strumenti teorici e operativi per fare luce su scenari dove l’agire pedagogico può fare la differenza, su mondi paralleli, silenziosi, impliciti che, in riferimento agli stati-situazioni di emergenza, non sempre sono approssimabili attraverso la comunicazione istituzionale. -
Il delitto di Castel del Monte. Tutti colpevoli: ingiustizia è fatta
Alcuni processi nascono sotto una cattiva stella. I quattro ragazzi condannati all’ergastolo per l’omicidio della piccola Graziella Mansi rappresentano l’immagine perfetta della sfortuna. Il fato si accanì nei loro confronti ripetutamente: la conoscenza e la frequentazione sia pur sporadica del vero e unico autore dell’omicidio; l’equivoco valutativo in cui cadde il giudice; le immagini incomplete della telecamera di una banca che non riprese a figura intera, in orario incompatibile con l’esecuzione del delitto, uno dei ragazzi del “branco”; una Corte composta da giudici togati nominati in parte fuori dalle regole ordinarie; infine, un dibattimento celebrato in un ambiente esterno ostile. Le sentenze ignorarono situazioni di fatto che contrastavano con la presenza dei quattro a Castel del Monte. Reticenze e omertà di testimoni si mescolarono con gli spartiti menzogneri recitati da personaggi discutibili. Tutti colpevoli, alla fine. E condannati all’ergastolo, una pena contraria al principio costituzionalmente sancito della sua funzione rieducativa, che conduce alla morte civile quegli imputati che, pur innocenti, sono ritenuti responsabili. -
Troppo di tutto troppo di niente
L’inserimento nella scuola dell’infanzia è un momento di crescita importante anche per Nina. Nina, però, ha tanta paura: la spaventano tutte quelle novità, tutte quelle sensazioni di incertezza e imprevedibilità. Nina non vuole e non riesce a separarsi dal suo mondo ovattato, dalla sicurezza che le regalano i suoi affetti e le cose che conosce. Tutti quegli estranei, tutti quegli oggetti, tutti quei rumori, odori, colori, per lei sono un pericolo che le suscita paura e agitazione. Quel troppo di tutto per Nina è solo un troppo di niente, perché nulla di quel Mondo nuovo le ricorda il suo Mondo. Nina non vuole, Nina non dice, Nina non piange. Nina si sente indifesa dal potere di quegli sconosciuti e rifiuta ogni contatto fisico con la maestra. L’avversione così intensa di Nina verso i cambiamenti però può contenere un significato nascosto. A Nina quei luoghi così troppo di tutto e troppo di niente non piaceranno mai, ma ci sarà sempre una musica, un odore, una voce, un oggetto, che potranno alleviare i suoi stati d’ansia e farla sentire al sicuro da quel mondo spaventosamente sconosciuto. Età di lettura: da 7 anni. -
Il raid Roma-Tokyo
Il 31 maggio 1920, due aerei italiani inauguravano il primo collegamento aereo col Giappone. Erano i superstiti di una pattuglia di undici velivoli che, partendo da Roma, avrebbero dovuto raggiungere Tokyo. Ce la fecero Arturo Ferrarin e Guido Masiero, entrambi provetti piloti: l’onore dell’impresa va, però, attribuito a Ferrarin, l’unico che riuscì a completare la grande trasvolata usando solo il mezzo aereo. In un’epoca che si apriva alle grandi imprese aviatorie, quella di Ferrarin è diventata leggenda: il suo nome è legato indissolubilmente al raid Roma-Tokyo. In un percorso costellato di innumerevoli difficoltà organizzative, logistiche, ambientali, tecniche ma anche politiche, e con un mezzo aereo non adatto a trasvolate continentali, portò a termine l’impresa con quel pizzico di fortuna che aiuta gli audaci. Nella mente degli organizzatori si chiedeva a un grillo di fare il balzo di una lepre. Nel 1928 fu protagonista di un’altra storica impresa: insieme a Carlo Del Prete compì la prima trasvolata dall’Italia al Brasile senza scalo. L’Onu gli ha tributato il riconoscimento di “eroe dell’aria” dopo Charles Lindberg. -
Il giubbotto e il foulard. Studi culturali, corpo, comunicazione
Il titolo di questo libro riprende quello di uno dei suoi capitoli, dedicato a Persepolis, l’autobiografia a fumetti della disegnatrice iraniana-francese Marjane Satrapi. In uno dei suoi disegni, la giovane autrice presenta un autoritratto di sé da ragazzina mentre indossa proprio questi due indumenti per le strade di Teheran: un foulard avvolto sui capelli, secondo i dettami del “vestire modesto”, accostato al giubbotto di jeans, simbolo universale del casual pop. L’immagine fa da metafora per introdurre i temi trattati nel libro: il concetto di cultura, la corporeità e il genere, i flussi culturali globali e le migrazioni di popoli, la comunicazione e il tempo della serialità. Il metodo di studio incrocia le prospettive della sociologia della cultura e della socio-semiotica ponendosi nella tradizione ampia degli studi culturali. I transiti, le traduzioni e le connessioni che caratterizzano la nostra epoca sono gli elementi attraverso cui l’analisi scientifica si lega all’esperienza del quotidiano. -
Collettiva-mente. Competenze e pratica per le équipe educative
A dieci anni dalla prima edizione (Premio Siped 2016), se ne propone una nuova in ragione del fatto che, dopo la definizione delle professioni educative, sia ancora più necessario rafforzarne la connotazione intersoggettiva e sociale, indagando, in prospettiva pedagogica, a quali condizioni questo sia possibile. Al centro delle riflessioni si colloca l’analisi della “professionalità condivisa” costruita nella circolarità tra teoria e prassi attorno a un “Noi educativo”, come soggetto professionale collettivo (équipe), in grado di assicurare la maggiore efficacia educativa e affidabilità, e come motore del circolo virtuoso tra riflessione e pratica. Il lavoro di équipe trova la sua più alta espressione nella generazione di una “Mente Collettiva”, risultato della “cooperazione” autentica e dello sviluppo di “metacompetenze di équipe”, strumenti di lettura dell’azione collettiva educativa, e di “competenze collettive” per la cooperazione e il coordinamento. Il volume costituisce sia un contributo teorico per la formazione degli educatori sia uno strumento di aggiornamento professionale dei coordinatori di équipe per rileggere le proprie esperienze e attuare processi valutativi. -
Le avventure di Rosagoccia
Dove va a dormire la Luna? Perché bisogna proteggere gli alberi? Come cambia il bosco al variare delle stagioni? Attraverso le vicissitudini di questa buffa goccia d’acqua, i bambini impareranno divertendosi e scopriranno i valori dell’amicizia e della solidarietà. Le note al pianoforte, che accompagnano la narrazione, faranno apprezzare il linguaggio musicale poiché l’esposizione agli stimoli sonori già nella prima infanzia può garantire un pieno e corretto sviluppo dell’intelligenza musicale. Le illustrazioni trasporteranno i giovani lettori in un mondo fantastico che stimolerà la loro fantasia e creatività. I libri si animano grazie alle immagini e conferiscono alla narrazione un alto potere evocativo. Rosagoccia è una finestra aperta nello spazio immenso della fantasia, esemplare e giocosa maestra di vita. Età di lettura: da 5 anni. -
I segreti e gli amori di villa Maria
Tra il 1950 e il 1980, nel nuovo clima culturale di un'Italia che veniva fuori dalla Seconda guerra mondiale ed era impegnata nella ricostruzione sociale e politica, all'interno di una grande villa padronale, alla periferia di una grande città, una famiglia conduce un'esistenza semplice e serena. La vita scorre all'interno di una cerchia di amici e parenti. La quotidianità dei fratelli Giovanni e Laura gode di una assoluta spensieratezza, tra partite di calcio, cene familiari, serate danzanti, organizzate nella villa Maria, e amori che crescono. Alcuni eventi familiari costringono Giovanni a fare i conti con sé stesso, specialmente dopo la rottura del rapporto con l'amata Martina, un affetto nato nell'infanzia e trasformatosi nell'adolescenza in un forte sentimento. Alcuni misteri vengono risolti grazie a una borsa nera ritrovata in soffitta, luogo emblematico e magico che ha riempito gli animi dei due fratelli. -
Verso un mondo nuovo. Per un'autobiografia intellettuale
Il concetto di libertà rischia di essere messo in discussione, e non solo da regimi politici totalitari, ma dal naturale sviluppo delle tecnologie da noi stessi generate. La rivoluzione digitale sta mutando il mondo e gli esseri umani che lo abitano. Siamo in presenza di un cambiamento epocale e irreversibile nel quale il senso stesso di ""rivoluzione"""" si presenta diverso rispetto al passato con implicazioni dirette sulle facoltà mentali degli individui a causa anche dell'evoluzione incontrollata delle Intelligenze Artificiali (IA). Da queste considerazioni parte l'esplorazione filosofica di Gianfranco Dioguardi su argomenti in apparenza distinti (se non distanti), eppure convergenti: ne scaturisce un emozionante viaggio nel tempo, nello spazio e, soprattutto, nelle opere dei pensatori con cui l'autore si è confrontato nel suo percorso esistenziale, attingendo alla sua ricchissima biblioteca, costruita con inarrestabile curiosità di studioso e amorevole passione di bibliofilo. Una originalissima e affascinante autobiografia intellettuale, giacché, come ha scritto Robert D. Kaplan, """"a comporre un'autobiografia sono i libri che leggiamo al pari delle persone che incontriamo"""".""