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Il destino di un'idea e il futuro della sinistra. PCI e cattolici una radice della diversità
«Un contributo che dai credenti può venire alla sinistra è quello della radicalità. L'urgenza delle sfide che sono di fronte a noi esige proposte forti, non scolorite». Nel panorama politico del Novecento il Partito comunista italiano ha rappresentato una delle espressioni più originali del movimento comunista internazionale e della famiglia socialista europea. Alla radice di questa originalità c'è anche l'attenzione alla religione, presente già nell'opera di Gramsci. Gramsci, Togliatti e Berlinguer non erano credenti: incontrarono il cattolicesimo, che da noi ha carattere anche di popolo, approfondendo l'analisi della società italiana e le vie per il suo cambiamento. Da questo è derivata la condivisione di un impegno su questioni come il disarmo e la pace, ma anche un dialogo che ha approfondito l'interpretazione del marxismo, una sua rilettura in rapporto alle fedi religiose e soprattutto la scelta di un pluralismo di culture, a fondamento della laicità del partito. «Le radici si selezionano, non si recidono, altrimenti, come una pianta, la sinistra rinsecchisce e muore» scrive Chiti. E proprio perciò nasce questo libro: per condividere la storia del Pci, ma soprattutto per ritrovare nella radicalità - che non è radicalismo, né estremismo - quella tensione etica che è fondamento di ogni progetto di rinnovamento sociale e democratico. -
Città prossime. Dal quartiere al mondo: Milano e le metropoli globali
"Socialità, massa critica, connettività e scambi, attrazione di flussi e di persone: erano questi i pilastri su cui poggiava il successo delle metropoli prima che la pandemia li ribaltasse contro di esse. Se fino a ieri l’unica regola era «non fermarsi», ora sui tavoli dei sindaci di tutto il mondo c’è l’ipotesi che il secolo delle città volga al termine subito dopo aver sfiorato il suo apogeo. La minaccia mai scomparsa delle disuguaglianze e delle povertà si somma alla necessità di stabilire nuove forme di convivenza con ciò che città non è. Eppure, sottoponendo a vaglio critico il dibattito internazionale e le strategie di adattamento dispiegate nel mezzo dello shock, potremmo scoprire che le città vincono ancora. Perché sono capaci di incubare fenomeni e ceti emergenti, perché alla costante ricerca di un quadro politico che ne liberi le potenzialità di innovazione e inclusione. Nato da una decennale esperienza di governo della città di Milano, e dallo sguardo della ricercatrice sociale, questo libro propone esempi di politiche al servizio dei cittadini, organizzazioni e imprese a impatto sociale, riuso di spazi ibridi, near-working: sono solo alcuni dei modi possibili per progettare le «città prossime», città a misura d’uomo, vicine agli abitanti e ai loro bisogni, in cui ognuno potrà raggiungere i principali servizi in 15 minuti.Cristina Tajani è assessora del Comune di Milano, dal 2011 nella giunta Pisapia e nuovamente dal 2016 nella giunta Sala, con deleghe allo sviluppo economico, attività produttive, commercio e risorse umane, design e moda. Ha svolto attività di ricerca e docenza e ha lavorato nell’ufficio studi della Camera del lavoro di Milano dal 2003 al 2011." -
Un mondo sempre più fragile. XXV rapporto sull'economia globale e l'Italia (1996-2021)
Venticinque anni, venticinque analisi approfondite della realtà economico-politica di un mondo in rapidissima trasformazione: il Rapporto sull'economia globale e l'Italia giunge a questo prestigioso traguardo mentre la pandemia è ancora fortemente attiva e le certezze di più generazioni si sgretolano. Gli ultimi dodici mesi ci mostrano una globalizzazione scardinata, con un mondo all'affannosa ricerca di nuovi equilibri nel quale tentativi di pace si alternano a minacce di guerra, successi scientifici a fratture sociali, prospettive entusiasmanti a uno sconforto crescente. Un periodo di smarrimento e di instabilità in cui l'Italia ha particolarmente bisogno di «investimenti buoni» per ripartire. Una lettura critica non solo per comprendere un mondo sempre più fragile, ma anche per provare a guardare avanti. -
Bonaldo Stringher. «Serenità, calma e fermezza». Una storia economica dell'Italia
«L’uomo non dev’essere considerato dalla scienza economica come un semplice fattore della produzione, bensì come il grande soggetto d’ogni funzione economica».rnIn questa frase c’è tutta la straordinaria modernità e attualità del lascito di Bonaldo Stringher, protagonista della vita economica, istituzionale e sociale nella costruzione dell’Italia unita. Fu il primo Governatore della Banca d’Italia. Da profondo conoscitore dei valori e dell’esperienza europea della cooperazione è considerato, insieme a Luigi Luzzatti, il fondatore del sistema delle banche popolari e del territorio in Italia. Una storia del nostro Paese, attraverso la quale è possibile dare risposte a tanti quesiti del nuovo millennio e delle sue ricorrenti crisi economiche, nella convinzione che il nostro futuro è scritto nella nostra storia. -
La storia non è finita. Dalle origini del capitalismo alle varianti occidentale e orientale
La Cina ormai «risorta» accetta molti degli insegnamenti occidentali in campo economico, ma rigetta quelli politici. Il Partito è l’Imperatore che controlla tutto. La combinazione del Partito-Imperatore con un’economia di mercato ha un nome: capitalismo politico.rnAgli inizi degli anni Novanta, sembrava che la Storia stesse per giungere a una conclusione: con la caduta dell’Unione Sovietica veniva a imporsi l’ordine liberale, una combinazione di democrazia parlamentare e di mercati liberi. La grande contrapposizione tra liberalismo occidentale e socialismo orientale veniva meno, e il mondo pareva essere finalmente diventato una realtà globale, sancendo quella che Fukuyama avrebbe poi definito la «fine della storia».rnQualche decennio dopo, però, a est si sono affermate le autocrazie e il comunismo veniva rimpiazzato in Cina da un capitalismo «politico», che ha presto generato imitazioni nei Paesi limitrofi. A occidente, invece, il capitalismo interventista del Secondo dopoguerra e la sua forma evoluta, il neoliberismo, si stavano fondendo fino a far fronte comune alla crisi innescata dal Coronavirus.rnCosì, abbiamo oggi due sistemi politici – le democrazie e le autocrazie – e tre sistemi economici – il capitalismo combinato a occidente, quello politico e quello dei «compari» ad oriente e nel resto del mondo.rnLa democrazia è fiorita nel Secondo dopoguerra in un numero sempre maggiore di Paesi. Che cosa accadrebbe, però, se quelli autocratici, già affermati politicamente, continuassero a crescere in campo economico? -
Il ring. Cinquant'anni di risse tra i poteri
Con sguardo disincantato e lo stile divertito che lo contraddistingue, Perna ricostruisce i profili dei protagonisti e spiega come il disordinato avvicendarsi dei poteri li ha logorati – tutti, senza eccezione – attutendo la voce dell’elettore al punto che i luminari del Palazzo possono fingere di non sentirla.rn«Tutto ciò che contava in politica si svolgeva a Montecitorio e Palazzo Madama. Erano il teatro delle battaglie tra i partiti. Riunioni interminabili, liti, epici ostruzionismi, accordi insperati resi possibili dallo sfinimento fisico dei parlamentari».rnrnQuesta non è una storia degli italiani ma quella del loro Palazzo dal 1970 al 2020. Gli organi costituzionali, le rivalità che li dividono, gli uomini che li hanno incarnati, i drammi e le comicità. Anche le persone più informate, e con qualche anno in più, potranno confrontare cosa avevano colto con cosa gli è sfuggito.rnTra liti istituzionali e prove di forza ingaggiate fra magistratura e politica, il mezzo secolo considerato traccia il quadro di una guerriglia mai sopita. Dal compromesso storico, subito spento con la morte di Aldo Moro, alla nascita della Seconda Repubblica, dal giustizialismo di Mani Pulite all’irruzione sulla scena del Movimento 5 Stelle per arrivare al ruolo di supplenza che da un decennio svolge il capo dello Stato (e intanto fa capolino la Corte costituzionale), questo libro guida il lettore nel cammino accidentato della democrazia italiana. -
La gioia per l'eternità. Lettere dal gulag (1931-1933)
Le lettere di Aleksej e Valentina descrivono il percorso discendente nell'inferno della realtà del gulag, in un universo ritmato dai trasferimenti e dagli incessanti tentativi di ottenere una revisione della pena. Nelle profondità di questo inferno risuonano, come due melodie, due voci che ne formano una, unite dal ricordo di quel «mare di amore e tenerezza» mantenuto vivo da una comunicazione che, nonostante la distanza, sembra non essersi mai interrotta. Due voci che, attraverso la scrittura, ultimo conforto e salvezza dalla miseria umana e spirituale del campo, ci restituiscono il «dialogo spirituale» tra Aleksej, filosofo, e Valentina, scienziata. Nel carteggio si delinea così la situazione esistenziale dell'intellettuale, privato, oltre che della libertà, della sua fondamentale attività creativa, e allo stesso tempo si staglia vivida una preziosa testimonianza della vita quotidiana nei gulag sovietici. Uno scorcio su un capitolo drammatico della storia attraverso i pensieri e le riflessioni dell'«ultimo filosofo russo dell'età d'argento». -
Capire i fondi pensione. Le nuove frontiere della previdenza e del welfare integrativo
Un Paese moderno e responsabile deve offrire ai propri cittadini una pluralità di forme di welfare basate sulla cooperazione pubblico-privato. Per l’Italia alle prese con un elevato debito pubblico, vincoli di bilancio e invecchiamento della popolazione, la previdenza complementare e il welfare mix sono un’ineluttabile necessità.rnGià nel 1942 Beveridge, padre del moderno welfare, indicava: «Il benessere collettivo deve essere raggiunto attraverso una stretta cooperazione fra lo Stato e l’individuo. Lo Stato deve offrire protezione in cambio di servizi e contribuzioni e nell’organizzare tale protezione lo Stato non deve soffocare né le ambizioni né le occasioni né la responsabilità; stabilendo pertanto un minimo di attività nazionale non deve però paralizzare le iniziative che portano l’individuo a provvedere più di quel dato minimo per sé stesso e per la sua famiglia». Concetti fatti propri nel 1948 dalla nostra Costituzione all’articolo 38.rnUn vigoroso sviluppo dei fondi pensione, che offrano anche protezioni per la non autosufficienza e per la persona, consentirà un futuro migliore a tutti i lavoratori e un rilancio del Paese. Il volume, aggiornato a tutte le norme e direttive, consentirà al lettore (anche se neofita della materia) di comprendere con un linguaggio semplice e diretto funzionamento, modalità di adesione e vantaggi di questi fondamentali strumenti di risparmio. Un’opera completa che analizza le caratteristiche dei fondi pensione e del welfare integrativo sotto i profili giuridici, economici, di gestione amministrativa, finanziaria e assicurativa. -
Invisibili al lavoro. Gli operai del clic ai tempi della gig economy
Esperto di formazione e di progetti per l’innovazione, l’autore ci dà una fotografia completa e aggiornata sulla gig economy, le sue evoluzioni più recenti e le strategie a disposizione per favorirne uno sviluppo equo che non lasci nessuno nell’invisibilità.Sempre più spesso nella società attuale le esigenze delle aziende, che devono fare i conti con nuovi sistemi economici dai ritmi imprevedibili, si scontrano con i bisogni e i diritti dei lavoratori, siano essi dipendenti o autonomi. Questa tensione ha assunto una forma emblematica con lo sviluppo della gig economy, un modello basato sulle piattaforme digitali e sui gig, i piccoli ingaggi, nel quale il lavoro continuativo rischia di scomparire del tutto.rnÈ così che si innesca una dinamica generatrice di precariato, isolamento e invisibilità per il lavoratore. Un fenomeno che ha già coinvolto e generato accesi dibattiti intorno ai rider per esempio, ma che sta già toccando altre numerose professionalità, anche intellettuali. Prima di demonizzare l’«economia dei lavoretti», però, Giacomo Prati invita a fare un passo indietro, analizzare meglio la situazione e capire se è possibile costruire un nuovo scenario sostenibile e trasparente per utenti e lavoratori. -
Charleston. Storia di una grande famiglia travolta dalla Shoah
«La vita, la mia almeno, sembrerebbe essere un insieme di variazioni, da inseguire, da smascherare, confuse in un cespuglio intrigante pieno di nodi nascosti, in una trama che a volte non so più districare, di suggestive apparenze di memorie.»rnSu una spiaggia della Versilia, al ritmo sincopato di un charleston una bambina, quasi una ragazza, inizia a muovere i suoi primi timidi passi di danza. È qui che comincia il racconto di Enzo Fiano, con un'immagine di giovinezza liliale, non ancora ruggente, ma ricolma di speranza. E tutto Charleston coglie l'invito di questo ballo, in un continuo inseguirsi di ricordi teneri e vibranti, capaci di illuminare persino i momenti più bui del Novecento, del fascismo, della Shoah, che hanno lasciato sulla storia e le persone che l'hanno vissuta un segno tragicamente indelebile. Così, come nella composizione di un'opera musicale, l'autore sceglie di rincorrere il tema – la storia della propria famiglia – attraverso undici variazioni, undici movimenti dell'animo umano che si culla a occhi chiusi tra il mondo di ieri e il presente. Un dolce esercizio della memoria che è non solo un modo diverso di riavvicinarsi al passato ma forse l'unico per gettare uno sguardo sul futuro. -
Il pugno nel cuore. La conoscenza e le competenze per contrastare la violenza di genere
In Italia, quasi una donna su tre dichiara di aver subito una violenza fisica o sessuale. E ogni tre giorni, sempre in Italia, una donna viene uccisa. Oltre alla ferocia di queste aggressioni, ciò che colpisce della violenza contro le donne è la sua ostinata presenza nella realtà quotidiana di questo Paese. È questo il «pugno nel cuore», una violenza che coinvolge nel profondo gli affetti, i sentimenti, le emozioni di chi la subisce ma anche di chi entra in contatto con le vittime per il ruolo che è chiamato a rivestire. Dal rapporto sulle attività svolte nelle reti territoriali da operatori qualificati (medici, assistenti sociali, magistrati, agenti di polizia), in costante dialogo interdisciplinare e multiprofessionale fra loro, emerge un quadro completo sulla violenza di genere nella sua complessità e nelle possibili aree di intervento idonee a prevenirla. -
Un inafferrabile momento di felicità. Eros e sopravvivenza in Isaac B. Singer
Nel trentennale della morte dell’ultimo grande scrittore della letteratura yiddish, un saggio che «con pacata emozione ed esauriente eleganza», come scrive Antonia Arslan nella sua postfazione, affronta le fonti remote della passione vitalistica di Singer: le donne, Dio e la letteratura. E il mondo della yiddishkeit guardato con nostalgia etica, attraverso l’affabile e premuroso narcisismo dei suoi personaggi, vittime e contemporaneamente carnefici, animati da un’insaziabile fame carnale e dal bisogno di riscattare la vergogna di essere rimasti in vita.rnrn«In questo saggio di carattere volutamente divulgativo, dopo un riesame dell'opera del prolifico scrittore Diwan passa ad analizzare i due romanzi recuperati adesso chea suo parere offrirono nuovi elementi per esplorare un ""Singer nascosto"""", e inquadrarlo sotto una diversa angolatura» - ANSArnSoltanto il racconto delle passioni umane non risulta noioso, scrive Isaac Bashevis Singer, a interessarlo, sono «le infinite variazioni e tensioni proprie dei rapporti tra i sessi», l’abisso delle superfici carnali, l’idea che l’eros sia l’unica fiamma di candela nel buio della sopravvivenza. Eros in forma di caos, storie e vite di esuli la cui esistenza si contorce in un mal di vivere che trova pace solo nel vitalismo amoroso, eroi rotolati a New York e sopravvissuti alla Shoah che hanno perso tutto e a cui resta soltanto la vitalità del desiderio. Perché, per questi profughi, in definitiva, l’eros diventa il solo lenimento possibile al dolore di vivere.rnBulimia erotica, pulsioni distruttive, ironia, humour, tutto trova spazio per Singer in una dimensione spirituale, scrive Fiona Diwan, poiché da sempre Singer si focalizza sull’aspetto mistico dell’esperienza.rn"" -
Vento dal Sud. Logistica, infrastrutture e mercato per una nuova Europa
Qual è il male oscuro che affligge le infrastrutture italiane? Con questo dialogo semiserio, gli autori, come detective, cercano di trovare gli indizi per una risposta che possa essere la base di una grande occasione: ripartire dal Mediterraneo. rnMai come oggi l’Italia è chiamata, forse costretta, a interrogarsi sui suoi mali atavici, sul malfunzionamento della pubblica amministrazione e sull’incapacità di compiere scelte nei tempi che il mercato – ma anche il buon senso – imporrebbe. Gli autori evidenziano come le infrastrutture nazionali non abbiano mai conosciuto uno sviluppo organico e di lungo periodo, restando ingessate nella burocrazia senza via d’uscita.rnLa cartina al tornasole è il sistema della logistica e del trasporto delle merci, a partire dai porti: un sistema che produce inefficienza, devasta risorse pubbliche, genera una costanternerosione di entrate fiscali. Miliardi di introiti «regalati» al Nord Europa e un progressivo declassamento del ruolo politico ed economico dell’Italia nel Mediterraneo.rnE ora? La grande occasione del Mediterraneo che colloca il Mezzogiorno nella posizione inusuale di dettare le linee guida di una nuova Europa, in grado di dialogare con altri continenti e di essere preda di altri burocrati. -
Le donne dei papi
Raffinate intellettuali e scaltre diplomatiche, confidenti intime e fedeli consigliere: negli ultimi centocinquant'anni ogni papa, da Pio XI a Francesco, ha avuto al suo fianco almeno una donna eccezionale. Grazie alla loro presenza silenziosa ma insostituibile, si sono spesso delineate le sorti del mondo cattolico così come noi lo conosciamo.Sono cinque le vite raccontate in questo libro, che insieme compongono un secolo di storia del Vaticano. Sono l'archeologa ebrea tedesca Hermine Speier (1898-1989) e Pascalina Lehnert (1894-1983), segretaria di Pio XII e prima donna a partecipare a un conclave; Wanda Półtawska, amica del cuore di Giovanni Paolo II sopravvissuta ai campi di sterminio, e Madre Tekla Famiglietti, astuta staffetta da San Pietro a Cuba; e infine la storica e giornalista Lucetta Scaraffia, voce femminista dell'Osservatore Romano. Dipingendo il ritratto di queste preziose suggeritrici, la giornalista Bénédicte Lutaud scrive al contempo anche un avvincente racconto di palazzo, dei rapporti internazionali che legano la Chiesa al resto del mondo, da Roma a Cuba, passando per Polonia, Germania e Stati Uniti. Un'inchiesta affascinante, attenta alla ricostruzione storica ma sempre ispirata da un profondo spirito di empatia con i suoi protagonisti (e, soprattutto, protagoniste), che affronta da una prospettiva inedita la questione femminile all'interno della Chiesa. -
Discutere in nome del cielo. Dialogo e dissenso nella tradizione ebraica
Una prospettiva originale sul rapporto incandescente tra ebraismo, cristianesimo e islām.rnIl dialogo nasce in Grecia e la sua polifonia è una regolata forma di lotta. Nella Bibbia non incontriamo una teoria del dialogo, ma una sua particolare pratica, non conoscitiva ma etica, tesa a interpellare l’interlocutore, chiamandolo in causa. Tuttavia, i primi dialoghi che troviamo nella Torah sono quelli con il serpente, sotto forma di seduzione, l’inquietante dialogo ‘abortito’ tra Caino e Abele e il celeberrimo e serrato confronto tra Dio e Abramo, un appello a un’assunzione reciproca di responsabilità.rnVi è poi la forma caratteristica di dialogo strutturante l’identità ebraica: la disputa rabbinica, con discussioni, opposizioni e dissensi.rnEsplorando i testi antichi con uno sguardo rivolto alla tesa attualità dei nostri giorni, Ugo Volli e Vittorio Robiati Bendaud prendono per mano il lettore e lo guidano su sentieri che la contemporaneità ci impone di riscoprire e comprendere. -
Studenti a tutto mondo. Cosa sapere, come scegliere, come prepararsi per l'università all'estero
La guida completa per l'orientamento universitario all'estero.Formarsi all'estero è una scelta che cambia la vita. Un grande investimento sul proprio futuro, personale e professionale, che apre nuove prospettive in un mondo sempre più complesso e in continua trasformazione. Per questo, è una scelta che accende l'entusiasmo ma nondimeno va ponderata con grande realismo. Qual è il college giusto per me? Quanto costa? Come posso prepararmi al meglio per essere ammesso? Questo volume è un vademecum fondamentale per affrontare i temi, i problemi, le opportunità di chi vuole intraprendere un percorso di studi universitari in un altro Paese del mondo. Uno strumento che a tante domande e dubbi pratici offre risposte e soluzioni concrete. La guida accompagna il lettore passo passo dalla fase di prima analisi dell'offerta universitaria fino alla partenza per la destinazione scelta ponendosi dal punto di vista dello studente e della famiglia, entrando nel merito di casi reali, definendo i tempi e i modi dell'attivazione e riportando, a chiusura di ogni capitolo, la testimonianza di ragazzi e ragazze che hanno già vissuto questa esperienza. -
Pensare e fare economia circolare. Dal Green new deal europeo ai territori, come trasformare la strategia in impianti
Dal dire al fare c'è di mezzo il mare, recita un vecchio adagio. Parlando di economia circolare il mare non c'è, ma si tratta pur sempre di imponenti volumi d'acqua con cui fare i conti: spostare ogni giorno metri cubi di oro blu dal sottosuolo alle case dei cittadini comporta un dispendio di energia altissimo oltre alla generazione di emissioni e sostanze di rifiuto. Diventa importante allora capire quali sono le reali opportunità offerte dall'economia circolare e come tradurre le strategie in pratiche concrete. Per creare un sistema integrato e sinergico è necessario adottare un approccio dal basso che parta dalle reti territoriali, tanto della grande città metropolitana quanto delle aree rurali situate nelle periferie urbane. Il volume raccoglie le testimonianze di importanti organizzazioni che, facendo proprio questo principio, hanno portato alla realizzazione di casi di successo e sono diventate driver di sviluppo per un intero ecosistema sociale. -
Rapporto Lombardia 2021. Un new normal ancora da costruire
A oltre 18 mesi dall'inizio della pandemia, il ritorno a una piena normalità sembra ancora distante. Dopo mesi di sofferenza e la rincorsa ai vaccini, non è chiaro se la Lombardia si è definitivamente lasciata alle spalle il periodo emergenziale e soprattutto quali scenari l'attendono. Il Rapporto Lombardia, giunto alla sua quinta edizione, si interroga sullo scenario di nuova normalità, sospeso tra le sfide della digitalizzazione e le incertezze di un sistema sanitario, economico, politico e sociale che si è scoperto vulnerabile alle minacce globali e che cerca faticosamente di recuperare una nuova identità. Oltre a offrire la consueta lettura dell'evoluzione della situazione della Lombardia rispetto ai Goal dell'Agenda ONU 2030, la nuova edizione del Rapporto Lombardia dedica ampio spazio alle domande che ci interrogano tutti da vicino, dai policy maker ai cittadini, su quello che succederà adesso e su come potrebbero (o non potrebbero) cambiare le nostre abitudini nei prossimi anni. Perché una cosa è certa: la pandemia ha sovvertito le nostre certezze, aprendo scenari inediti in cui si ""celano"""" opportunità che vanno colte e tra queste quella di una crescita sostenibile, duratura e rispettosa dell'ambiente, dell'uomo, delle attività economiche, dei rapporti sociali, già profondamente radicata nella storia della Lombardia. PoliS-Lombardia – Istituto regionale per il supporto alle politiche della Lombardia – ha come mission il servizio e l'accompagnamento alla implementazione (e valutazione) delle politiche della Regione Lombardia, con particolare riferimento agli aspetti economici, sociali e territoriali."" -
Giustizia. Ultimo atto. Da Tangentopoli al crollo della magistratura
Quindici anni fa l’ottanta per cento degli italiani confidava ancora nei magistrati. Oggi, dopo gli ultimi scandali emersi nella Procura di Milano, le faide tra le correnti interne e gli innumerevoli episodi di protagonismo dei Pm, non solo la percentuale è crollata, ma a documentare la sfiducia dei cittadini è anche un mezzo milione di firme raccolte per il referendum «Giustizia giusta». Indipendentemente dalla formulazione dei quesiti, imperfetta e spesso incomprensibile, il messaggio sottostante è chiarissimo: occorre una rivoluzione copernicana del sistema giudiziario, perché il tempo sta per scadere. Siamo ormai all’ultimo atto.«Tangentopoli era la malattia, e Mani Pulite la cura. Anche se quest’ultima, come spesso capita, si è rivelata più dannosa della prima.»A trent’anni da Tangentopoli, siamo ben lontani dal progetto di ripristinare la legalità nelle istituzioni. I rimedi messi in atto coi processi di Mani Pulite si sono rivelati peggiori del male che dovevano curare: la corruzione non è diminuita, come dimostra il caso del Mose, anzi ha aumentato i suoi introiti. Ma l’effetto collaterale più pernicioso è stato portare la magistratura al controllo dei partiti e alla tutela del Paese, fino al punto di sovvertire il responso delle urne e modificare gli equilibri parlamentari. Un’investitura permessa dalla subordinazione codarda della politica, che ha voluto assegnare alle toghe un ruolo salvifico e dirimente. In questo modo alla divisione dei poteri, invocata dalla Costituzione, è subentrata invece la loro confusione pressoché totale. -
Draghi o il caos. La grande disgregazione: l'Italia ha una via d'uscita?
Con stile insieme analitico e diretto, Lodovico Festa e Giulio Sapelli conducono un'acuta disamina dell'attuale situazione sociale, economica e politica italiana: una realtà ricca di contraddizioni e questioni aperte, in cui si intravedono fenomeni di coesione, resistenza e ripresa, che però richiedono di trovare uno sbocco.Mentre tutto il mondo lotta per riprendersi dalla crisi pandemica, l'Italia affronta anche una specifica e profonda disgregazione, anzitutto del suo tessuto politico e istituzionale: un processo nato con la crisi del rapporto tra istituzioni elettive e ordine giudiziario, con lo sbandamento delle forze politiche costituenti e arrivato fino alla progressiva perdita di funzione del Parlamento. La disgregazione si è allargata alla società e gli autori ne leggono i collegamenti con la storia dello Stato unitario, con particolari sistemi di influenza straniera, con l'avanzare di un'integrazione europea fondamentale e, però, in parti significative ancora non risolta. In questo contesto, Mario Draghi offre una chance eccezionale: economista di qualità, civil servant stimato in Europa, banchiere legato alla finanza americana, garanzia per scelte tecniche e relazioni internazionali. Ma nemmeno una personalità di questa levatura arresterà il disfacimento della nostra democrazia se non ci sarà un ritorno alla discussione pubblica, cioè alla politica. Ecco perché la «carta Draghi» può essere giocata solo eleggendolo a presidente della Repubblica e consentendo al popolo sovrano di aprire una nuova fase come base per ricostituire «veri» partiti. Con stile insieme analitico e diretto, Lodovico Festa e Giulio Sapelli conducono un'acuta disamina dell'attuale situazione sociale, economica e politica italiana: una realtà ricca di contraddizioni e questioni aperte, in cui si intravedono fenomeni di coesione, resistenza e ripresa, che però richiedono di trovare uno sbocco.