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I gesuiti. Dal Vaticano II a papa Francesco
Nessun ordine religioso ha lasciato un segno così indelebile nella storia della Chiesa moderna e contemporanea, come i gesuiti, circondati sin dal loro sorgere, da ammirazione e venerazione, associati a immagini che evocano eroismo, santità, scienza e intelligenza, ma anche temuti, combattuti strenuamente, non solo dagli avversari della Chiesa cattolica, ma anche da forze concorrenti all'interno di essa. La Compagnia di Gesù, oltre a essere un dinamico, originale ed efficiente ordine missionario, è stata per secoli un poliedrico think tank, un raffinato laboratorio culturale, in cui si sono elaborate molte delle politiche della Chiesa. Questo libro nasce dall'idea di ricostruire le principali vicende che determinano, a partire dal Concilio Vaticano II, la genesi e lo sviluppo di quel lungo e complesso processo di «aggiornamento-rifondazione» dell'ordine, che ne trasforma le finalità e in parte l'identità, e che la maggioranza degli storici concorda nel riconoscere come la configurazione di una «Terza Compagnia», diversa da quella «restaurata», più affine e vicina a quella dei padri fondatori. I generalati di Pedro Arrupe dal 1965 al 1983 e quello del suo successore Peter Hans Kolvenbach dal 1983 al 2008 segnano con accenti, sensibilità e prospettive diverse le tappe di questa complessa e difficile transizione dell'ordine più potente della Chiesa cattolica, nonostante il drastico ridimensionamento dei suoi membri. Nessuna famiglia religiosa vive in un tempo così breve, negli anni del post-Concilio, una così significativa «metamorfosi». Con l'avvento al pontificato di Francesco, primo papa figlio di Sant'Ignazio, i gesuiti hanno ritrovato un nuovo protagonismo nella vita della Chiesa, ricevendo dal pontefice uno specifico mandato, circa missiones, quello di divulgare ed educare alla pratica del «discernimento spirituale», il «carisma dei carismi», come lo definisce Paolo VI, lo strumento per realizzare quella «conversione pastorale» cuore della riforma della Chiesa di cui parla nell'enciclica programmatica del suo pontificato, l'""Evangelii gaudium""""."" -
Ada, Alan e i misteri dell'IoT. Fra cobot, reti digitali, hacker e algoritmi
Un futuro non troppo lontano. Un mistero da risolvere. Ada, con l'aiuto del suo amico Alan, è alla ricerca di sua madre che è scomparsa. È stata rapita? Perché? C'è un black out: computer, sistemi operativi, cobot, intelligenze artificiali non rispondono più ai comandi. Ada e Alan riusciranno a risolvere il mistero e da chi si faranno aiutare? -
Questione di merito. Dieci proposte per l'italia
Il declino dell’Italia è un destino inevitabile? Le dieci storie qui raccolte, con competenza, intelligenza e curiosità, da Maria Cristina Origlia, giornalista economica e presidente del Forum della Meritocrazia (prima associazione no profit nata in Italia per diffondere la cultura del merito nel paese), dimostrano che non è così.rnIn Italia e all’estero – dall’Italia partiti e, spesso, in Italia tornati – ci sono scienziati, filosofi, economisti che hanno costruito le loro carriere sull’impegno, sulla serietà e sul rispetto verso se stessi e le proprie scelte.rnDalla virologa Ilaria Capua, con il suo rivoluzionario approccio alla salute, a Leonardo Becchetti, tra le principali voci dell’economia civile, a Daniela Del Boca, pioniera della partecipazione delle donne al mercato del lavoro. E ancora: dal sindacalista controcorrente Marco Bentivogli, apripista del dibattito 4.0, alla presidente del Maxxi Giovanna Melandri, impegnata a promuovere la finanza d’impatto, dall’artefice dell’Istituto italiano di tecnologia Roberto Cingolani ad Alessandra Perrazzelli, vicedirettrice della Banca d’Italia capace di affermare la visione femminile nel business, da Carlo Cottarelli, impegnato nella missione di diffondere la cultura della spesa pubblica nel paese, a Federica Saliola, che dalla Word Bank lavora per elaborare policy dedicate alla crescita sostenibile. Per finire, il filosofo Luciano Floridi che, con la sua visione utile a comprendere i risvolti etici del digitale, va ad aggiungersi alle altre «storie di merito» di questo libro che è anche un manifesto corale, pieno di idee, proposte, esperienze di persone che possono essere d’ispirazione per il nostro presente. -
Innovazione e anima
Attraverso un personalissimo stile di scrittura, ora di versi liberi, ora di prosa lirica, Roberta Anati compone un'opera con un obiettivo preciso: ricollegare le persone alla bellezza dei valori umani essenziali e ai significati più profondi e nobili della vita. L'innovazione tecnologica, di cui l'autrice si occupa di professione, corre a ritmi vertiginosi; l'evoluzione interiore dell'uomo, la sua sfera più intima e spirituale, sembra far sempre più fatica a tenere lo stesso passo; uno scarto che genera frustrazione e smarrimento. Andando dritto ai sentimenti e al cuore dei lettori, l'autrice ci restituisce il tempo della crescita interiore attraverso momenti di vita quotidiana, raccontando di un universo condiviso dove la solitudine non esiste veramente. Introduzione di Paolo Scudieri. -
Racconti della notte da leggere di giorno. Florilegio di narrazioni surreali. Con i pensieri molesti di Cicero
Un’antologia divertente, uno zibaldone di storie per menti aperte con la voglia di tuffarsi nelle pagine di un libro “sbilenco”, scritto di notte ma da leggere rigorosamente di giorno, per sfuggire alla malinconia e accogliere il buonumore. Racconti a colori vivaci, sempre in equilibrio precario tra reale e assurdo, dove l’inconscio sfugge al controllo della ragione. Riconoscendo figure note in forme casuali, Ezio Paolo Reggia ci invita a variare continuamente i punti di vista, per osservarci e osservare il mondo sovvertendo l’ovvio: così, il finale sarà sempre un colpo di scena. -
Le cinque leggi bronzee dell'era digitale e perché conviene trasgredirle
Goethe e Leopardi introducono a una originale lettura della cultura digitale. Una propaganda interessata parla ai cittadini di radicale rottura con il passato. Eppure, questa stagione, in cui si celebrano i fasti di macchine e delle loro estreme incarnazioni - le Intelligenze Artificiali -, non è che l'ultima manifestazione dell'Illuminismo. Il mito del Progresso si conclude nel progettare macchine destinate a prendere il posto di noi esseri umani. Guru del nuovo tempo insistono nel ricordare ai cittadini la loro ignoranza, e quindi la loro incapacità di capire. L'innovazione è presentata come fatale manifestazione di Leggi di Natura, di fronte alle quali lo spazio per il libero arbitrio si riduce fino ad azzerarsi. Le Cinque Leggi sintetizzano in modo chiaro e evidente questa interpretazione canonica della novità digitale. Serve conoscere le Cinque Leggi per poterle trasgredire. Ricollocata la novità nella storia, smascherato il linguaggio tecnico, è possibile tornare ad una lettura politica. Le macchine digitali sono il nuovo strumento di governo. Il tecnocrate è la figura dominante. Il cittadino è ridotto ad utente di servizi digitali. L'illusoria convinzione di avere a disposizione una crescente potenza di calcolo porta a perdere il senso del limite e della misura. La presenza di macchine digitali, così, finisce per essere un benvenuto monito: ci spinge a tornare ad apprezzare, per differenza, la nostra umanità. -
Lo spazio senza il verso. Mute liriche del bianco nella poesia russa contemporanea
L'opera ""Lo spazio senza il verso. Mute liriche del bianco nella poesia russa contemporanea"""" è, anzitutto, uno studio approfondito della tematica del vuoto nella produzione di alcuni poeti dissidenti attivi in Russia tra gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso. Attraverso l'analisi dei testi, perlopiù visuali, composti in clandestinità e talvolta mai giunti alle stampe ufficiali, l'autrice delinea i tratti caratteristici di una forma espressiva rinnovata, in grado di liberare il lettore sovietico dal peso di una coscienza predeterminata. La pausa, emblema del nulla in cui l'intera esistenza annega, diventa il nucleo del componimento poetico. La materia verbale stessa, prodotta dall'assenza, si fa catena fluida di parole sintatticamente slegate le une dalle altre, trascinando l'individuo in una dimensione anarchica dai tratti ancestrali. Nello spazio segreto del sottosuolo culturale, dunque, lo scrittore postmoderno trova una via di emancipazione dall'artificiosità della lingua russa, resa ormai sterile altoparlante dell'ideologia. Allo stesso tempo, il mutismo della parola-immagine, tracciata sul bianco della pagina, simboleggia il silenzio delle idee imposto dalla censura è squarciato dall'artista clandestino."" -
Le virtù del nazionalismo
Lo stato nazione è la migliore forma di governo che l’uomo abbia ?nora inventato. Questa la tesi audace di Yoram Hazony, che sa di ispirare sospetto e, per molti, avversione. Ma le pagine si susseguono attualissime, scomode, meditate, controcorrente e, in de?nitiva, necessarie. Nessuna ipocrisia, né sconti, risaltando così la forza di un ragionamento pacato eppur stringente. Il Nazionalismo, che per l’autore coincide con l’autodeterminazione dei popoli e con un mondo di nazioni libere e indipendenti, si oppone all’Imperialismo, cioè a qualsivoglia forma di governo che voglia unire l’umanità sotto l’egida di un unico regime politico. Imperialista fu, per Hazony, specie dal 1989 a oggi, la politica degli Stati Uniti d’America che, sino a tempi recenti, hanno cercato di imporre una pax americana. Ma imperialista sarebbe pure l’Unione Europea, rispetto alle singole nazioni membro. Dalla Bibbia a Locke e alla dottrina liberale, dal pensiero ebraico al protestantesimo, dal Sacro Romano Impero alla nostra controversa e travagliata attualità: una rilettura puntuale e originale dello stallo contemporaneo a cui è giunto il sistema simbolico ed economico-politico occidentale. La stampa in lingua inglese, da una parte all’altra dell’Atlantico, seguita a parlarne, tra resistenze ed entusiasmi, ivi incluso il premio di Conservative Book per il 2019. Una lettura che non può essere elusa. -
Il viaggio dell'ingegner Terrone. Il pericoloso percorso di un coraggioso imprenditore del sud
La lega di Matteo Salvini, come confermato dalle elezioni politiche del 2018, non è più quella di Umberto Bossi. Questo movimento sta cercando di diventare sempre più un partito nazionale, che ha lasciato alle spalle ogni rivendicazione dell'indipendenza della Padania. Sta sicuramente cambiando pelle e ha perso per strada la parola «Nord», anche se le radici rimangono quelle padane. Si può dire, a questo punto, che la xenofobia nei confronti dei meridionali sia stata superata, mentre rimane viva quella nei confronti degli immigrati extracomunitari? È difficile ancora affermarlo con certezza, perché il cambiamento accelerato che Salvini ha impresso all'ex Lega Nord è solo iniziato. È certo però che il movimento di Bossi e dei suoi seguaci alimentava il razzismo nei confronti degli immigrati che negli anni Novanta arrivavano dalle regioni del sud in cerca di lavoro. Un caso esemplare è stato quello dell'ingegnere salernitano Francesco Terrone. Giunto a Lecco in cerca di un'occupazione, è stato vittima dell'atteggiamento ostile e vessatorio di alcuni imprenditori, impressionati non dalla capacità di lavoro e dalla preparazione universitaria e professionale, ma dal cognome: Terrone, che in lombardo si legge terùn. L'ingegnere, amareggiato, abbandona il Nord e ritorna nella sua terra, dove, con altri giovani ingegneri, dà vita a una azienda di servizi, formazione e controlli per la sicurezza sul lavoro, che oggi ha sedi in molte regioni italiane. Il libro racconta le vicende di questa sfida imprenditoriale, sullo scenario dello storico divario Sud-Nord (la questione meridionale) e della criminalità organizzata, ancora forte, ma non più considerata invincibile. -
Global Africa. La nuova realtà delle migrazioni: il volto di un continente in movimento
L'Africa è già cambiata e non ce ne siamo accorti: è il sunto di queste pagine che delineano alcune trasformazioni già avvenute. Obnubilati dalle migrazioni e dall'annunciata apocalisse demografica, gli europei guardano al continente nero come a una minaccia per la loro tranquillità. Considerata in ritardo o «speciale», dal canto suo l'Africa inquieta reagisce alla globalizzazione senza aspettare nessuno: una «rivoluzione dell'io» l'ha resa molto differente dall'immagine consueta. Pionieri di una nuova fase, i giovani africani cercano il loro posto spinti da un inatteso protagonismo. Urbanizzazione, facilità di trasporto, individualismo, corruzione, autoritarismo, «predicazione dell'avidità»: tutto contribuisce a un cambio antropologico che muta in profondità la società tradizionale. Anche la vicenda migratoria - che tanto angoscia gli europei - viene vissuta dai giovani africani in maniera insolita e sorprendente: non solo come esilio ma anche come un'«avventura» nell'oceano globalizzato e burrascoso delle relazioni internazionali, tra il vecchio che resiste e il nuovo che si afferma. -
La strada per il Catai. Contatti tra Oriente e Occidente al tempo di Marco Polo
A partire dagli anni Quaranta del Duecento, diversi viaggiatori approfittarono della situazione di stabilità politica che si era creata a seguito dell'unificazione di gran parte dell'Eurasia sotto i Mongoli, per intraprendere la via dell'Oriente, giungendo in Mongolia o spingendosi fino nel remoto Calai. Si aprì così una fase particolare nei rapporti tra il mondo asiatico e quello europeo. Da allora, per oltre un secolo mercanti - come il celebre Marco Polo (1254-1324) - e missionari - come il francescano Odorico da Pordenone (1280 ca.-1331) - si spostarono tra Ovest ed Est percorrendo la Via della seta o seguendo le rotte marittime che collegavano il Golfo Persico ai porti della Cina meridionale. Le informazioni trasmesse nei loro resoconti contribuirono a delineare una «nuova» immagine dell'Estremo Oriente, profondamente diversa da quella che il Medioevo aveva ereditato dall'Antichità. Il tema dei rapporti tra l'Occidente e la Cina nei secoli XIII-XIV - così importante per capire le modalità di rappresentazione dell'alterità nella cultura europea medievale - viene affrontato nel libro attraverso un approccio multiprospettico e trasversale, capace di far interagire e dialogare efficacemente saperi afferenti a discipline di diversa natura e tradizione. In particolare, l'eccezionalità dell'impresa di Marco Polo e la straordinaria ricchezza della sua opera costituiscono il nucleo ispiratore e la chiave di volta di molti dei saggi qui raccolti. -
Rivoluzionare la scuola con gentilezza. Idee e proposte didattiche per vincere una delle maggiori sfide del XXI secolo
Antonello Giannelli, presidente di ANP, la maggiore Associazione di dirigenti scolastici, ha fatto scalpore qualche mese fa dichiarandosi per l'abolizione delle materie a scuola. La sua convinzione è che l'istruzione deve essere radicalmente rinnovata. Per questo ha chiamato a raccolta insegnanti e ricercatori di grande prestigio – prima fra tutti Lorella Carimali, unica italiana tra i finalisti del premio Nobel per gli insegnanti (Global Teacher Prize) – per lavorare insieme a un nuovo, esaltante progetto educativo. -
Rinnovare la liturgia per riformare la Chiesa. Élite cattoliche a inizio Novecento
Si è frequentemente insistito, in sede storiografica, sulla stretta correlazione fra le istanze di rinnovamento intellettuale avvertite in alcuni settori dell'intellighentia cattolica all'inizio del Novecento e il lacerante confronto che si stava consumando, in seno alla Chiesa contemporanea, sul rapporto con la cultura moderna e, di conseguenza, sul contributo delle sue élite alla vita pubblica nel corso dell'età giolittiana. I progetti di rinnovamento abbozzati durante questi anni si sarebbero concentrati anche sui temi liturgici. Il volume si propone di interpretare simili tentativi e il dibattito che, nel frattempo, si era sviluppato sulle origini del culto cristiano, quali chiavi di lettura per fare luce sugli sforzi messi in campo - sia pure con non pochi distinguo e alcune contraddizioni - all'interno di circoli novatori italiani allo scopo di incoraggiare una più capillare riforma della Chiesa, delle sue gerarchie e delle stesse classi dirigenti cattoliche. Prefazione di Maurilio Guasco. -
Xu Guangqi e gli studi celesti. Dialogo di un letterato cristiano dell'epoca Ming con la scienza occidentale
Xu Guangqi (1562-1633), alto funzionario imperiale vissuto alla fine dell'epoca Ming, è il più celebre tra i letterati confuciani che abbiano aderito alla fede cattolica. Il «dottor Paolo», come venne spesso chiamato usando il suo nome cristiano, fu amico e difensore dei gesuiti che operarono in Cina in quel periodo. Questo libro è una vivida testimonianza della straordinaria sintesi tra culture diverse, tra confucianesimo e cristianesimo, che seppe elaborare, con apertura e originalità, nella sua vita e nelle sue opere. I testi qui raccolti, tradotti integralmente in italiano, in maggioranza per la prima volta, hanno in comune l'idea degli «studi celesti» o dell'«insegnamento celeste», il cui oggetto di studio è il Cielo inteso nel suo senso più ampio, alla ricerca di un sapere al tempo stesso scientifico e spirituale. -
Riccardo Lombardi. Un testimone del Novecento
Nel secondo dopoguerra, Riccardo Lombardi ha rappresentato, per molti, una figura enigmatica: criticato da alcuni per le sue posizioni politiche, ammirato da altri per le sue doti di riformatore. Indiscussa la sua fama come predicatore, che gli valse il soprannome di ""microfono di Dio"""", così come il legame profondo con papa Pio XII, che lo inviò in missione in America Latina e promosse ufficialmente il suo Movimento per un Mondo Migliore. La sua vita di gesuita """"soldato di Cristo"""" è stata, in fondo, dedicata al sogno di un risveglio della Chiesa, che si sarebbe poi realizzato con il Concilio Vaticano II. Un interessante e vivace spaccato della vita religiosa e politica in Italia negli anni Cinquanta e Sessanta."" -
Il Vaticano e la Turchia. Dall'Impero ottomano a Erdo?an
Ricorrono quest'anno i 60 anni dall'istituzione delle relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e la Repubblica di Turchia, un paese che riveste un ruolo particolare nella specifica geopolitica vaticana. Dal XIX secolo e lungo tutto il Novecento fino ai nostri giorni, l'Impero ottomano prima e la Turchia poi hanno rappresentato, infatti, un punto di interesse costante per la Santa Sede, anche se nel tempo le relazioni tra questi due soggetti hanno conosciuto fasi e stagioni diverse, accompagnate da differenti priorità, significati, orientamenti. Costante è rimasta, però, l'attenzione di Roma a un contesto considerato cruciale sia per la presenza di diverse chiese e comunità cristiane - cattoliche, ortodosse e antico-orientali - sia per il suo ruolo nodale in molte dinamiche contemporanee (dal colonialismo alla Guerra Fredda, dai conflitti mediorientali al fondamentalismo islamico). Il rapporto tra Santa Sede e Turchia, pur nella sua complessa articolazione, costituisce un elemento rilevante della «politica» della Chiesa cattolica, testimoniato dai viaggi compiuti in Turchia da tutti i papi che si sono succeduti dalla seconda metà del Novecento. Esperti e studiosi italiani e stranieri si confrontano, contribuendo in modo originale alla ricostruzione dell'azione internazionale della Santa Sede, in una direzione finora troppo poco battuta dalla storiografia contemporanea. Saggi di: E. Conte, G. Del Zanna, P. Dumont, T. Kayaoglu, E. Macar, R. Marmara, V. Martano, A. Riccardi. -
Spegnevano anche i fiordalisi. La bambina che guardava la guerra
Una bambina si affaccia alla vita in una Milano umiliata, dolente e ferita dal fascismo, dalla guerra e dalle bombe. Nel microcosmo del condominio popolare di via Mompiani si incrociano storie di dolore e speranza, umanità e atrocità, coraggio e tradimento: la vita com'è, colta alla prova di uno dei momenti più cupi. Ma le macerie, fisiche e morali non travolgono Milano e Ada: la voglia di riscatto, l'ansia di futuro, la speranza nella democrazia imprimono una nuova svolta alla storia, anzi, alle tante storie che questo libro raccoglie, facendone fili di un ordito più ampio, che assume il valore di una testimonianza universale. Prefazione di Gianni Letta e postfazione di Carlo Sangalli. -
Il Granduca Jean di Lussemburgo
L'ultimo granducato al mondo. Contea di origine feudale, il Lussemburgo, stretto tra Francia, Belgio e Germania e retto da una monarchia costituzionale, è oggi l'unico Granducato al mondo. Un angolo d'Europa davvero incantevole su cui regna Sua Altezza Reale il Granduca Henri, primogenito del Granduca Jean - scomparso ad aprile del 2019 a 98 anni - colui che ha permesso al Lussemburgo di diventare quello che è oggi: sede di molte istituzioni e agenzie continentali, centro finanziario di grandissimo rilievo internazionale, uno scrigno nel cuore dell'Europa. Il Granduca trascorse l'intera vita lottando per la libertà. Si arruolò come volontario nell'Esercito britannico durante la Seconda Guerra Mondiale per combattere il nazismo, unendosi alle Irish Guards su consiglio di Re Giorgio VI. Fu protagonista del D-Day partecipando allo Sbarco in Normandia, prese parte all'occupazione di Caen, alla liberazione di Bruxelles e del Lussemburgo, all'offensiva verso Arnhem e all'invasione della Germania. Il Granduca Jean regnò sul «più piccolo dei grandi Paesi» dal 1964 al 2000, per poi abdicare in favore di suo figlio Henri. Le conversazioni raccolte in questo volume, a partire da quella con l'attuale Granduca, raccontano tutto l'amore di Jean per il Lussemburgo, per l'Europa e per la libertà. Prefazione di Paul Dühr. Postfazione di Danilo Taino. Contiene conversazione esclusiva con Sua Altezza Reale Henri Granduca di Lussemburgo. -
L'arte in rivolta. Pietrogrado 1917
Le memorie di Nikolaj Punin, che si focalizzano sul 1917, anno cruciale per le sorti individuali e collettive in Russia, ripercorrono gli anni irrequieti e turbinosi delle avanguardie artistiche attraverso i vividi ritratti di alcuni dei suoi protagonisti come Chlebnikov, Majakovskij, Larionov, Malevič e Tatlin. Coinvolto in prima persona nell'organizzazione della vita artistica di Pietrogrado, Punin ricostruisce gli eventi storici e politici di cui è diretto testimone, alternando intensi flashback autobiografici e resoconti di cronaca politica, articoli di giornali e documenti ufficiali a brillanti descrizioni della vita quotidiana e riflessioni sull'estetica, l'arte e la filosofia. Dal 1914 frequenta assiduamente l'«Appartamento n. 5», dove vive il pittore Lev Bruni, conservatore dell'Accademia di Belle Arti, con il quale costruisce un profondo sodalizio. L'aria dell'«Appartamento N. 5» è letteralmente impregnata di idee rivoluzionarie. Questi fermenti innovatori, la libertà nella sperimentazione e l'affermazione del valore rivoluzionario della creazione artistica, saranno determinanti nella formazione di Punin come teorico della nuova arte. Nell'appartamento, ubicato nella sede dell'Accademia, s'incontra il fiore dell'intelligencija artistica della capitale; qui, tra appassionate dispute teoriche, si va formando l'arte delle avanguardie e si vanno delineando i nuovi fondamenti estetici che Punin avrebbe difeso con rigore nella sua parabola esistenziale e intellettuale e nella sua produzione. -
Rapporto Lombardia 2019
Le classi politiche saranno chiamate nei prossimi anni ad attuare interventi coerenti con la sostenibilità integrata prevista dall’Agenda ONU 2030, con un forte coinvolgimento degli stakeholder e dei cittadini per accelerare il ritmo di cambiamento richiesto nei modelli di sviluppo delle Nazioni Unite.rnL’integrazione verticale delle politiche (da Comuni, Città metropolitane, Regione e Stato nazionale, fino alle Macroregioni europee) può essere concretamente realizzato attorno agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS), come dimostra l’esperienza di Regione Lombardia che, prima di altre Regioni, ha inaugurato questa declinazione degli OSS nella programmazione regionale, anche grazie allo stimolo offerto dalla realizzazione della prima edizione del Rapporto Lombardia 2017.rnIl Rapporto Lombardia si presenta quest’anno in una edizione rinnovata, un prodotto editoriale che intende raccontare la sostenibilità della Lombardia da una prospettiva policy-oriented, guardando al mondo degli enti locali, che rappresentano gli attori principali degli investimenti sul territorio, e del Governo nazionale, chiamato a fare scelte coraggiose.