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Materia rara. Come la pandemia e il green deal hanno stravolto il mercato delle materie prime
Dagli acciai al rame, passando per i beni energetici, il comparto delle commodities risponde alle crescenti tensioni sull'economia mondiale derivanti dalla pandemia e dall'eccesso di zelo con cui si perseguono le politiche climatiche. Ad alimentare il rialzo dei prezzi delle materie prime giunge anche la crescente competizione geostrategica tra Usa e Cina, le cui vittime eccellenti sono proprio quelle lunghe catene di fornitura su cui poggia il processo di globalizzazione degli ultimi venti anni. Il risultato sarà un cambio di paradigma dello scenario economico contraddistinto da un generale aumento delle pressioni inflazionistiche con effetti che, se non gestiti, potrebbero tradursi in una pesante perdita del potere di acquisto per le famiglie e un forte calo delle marginalità per le imprese. Prefazione di Lorenzo Castellani. Postfazione di Giampiero Massolo. -
Incontri con anime di luce. Maestri che hanno cambiato la mia vita di medico
Un libro di testimonianze che arrivano dirette al cuore, animate da una solida certezza di fede. Occhi, volti di ragazzi chiusi in un corpo che non risponde ma che, grazie al coraggio e alla passione di un medico, riescono finalmente a esprimersi e comunicare. Anime di Luce che hanno insegnato innanzitutto l'umiltà, «perché quello che noi cogliamo e ci illudiamo di comprendere oggettivamente è sempre una minima parte della meravigliosa complessa realtà». La cura non può che iniziare dall'ascolto. E dove c'è ascolto c'è sempre una storia che viene raccontata. E il libro di Laura Bertelè, medico di lunghissima esperienza, ne raccoglie di straordinarie: storie di giovani e giovanissimi che rivelano una luce divina che li abita, un'inimmaginabile capacità di riconoscere l'amore e la bellezza, anche vivendo in condizioni di profonda sofferenza e debilitazione fisica. È così che in questi pazienti l'autrice ha incontrato i suoi Maestri di Luce. Un libro che, rovesciando il nostro punto di vista su disabilità e malattia, non si limita a illustrare un metodo di cura studiato in tutto il mondo, ma ci consegna il racconto appassionato di un cammino di consapevolezza interiore. -
Credibile e imparziale. La dirigenza pubblica alla prova del conflitto di interessi
In base all’articolo 97 della Costituzione, il dirigente pubblico deve svolgere la sua funzione in modo neutrale e indipendente rispetto ai diversi interessi in gioco. In caso contrario, si ha un conflitto di interessi che danneggia e mette in pericolo l’imparzialità della pubblica amministrazione. La complessità del dato normativo e giurisprudenziale, a più livelli e in continuo divenire, concorre a delineare un quadro già di per sé molto articolato, rendendo oggi ancora più attuale l’obiettivo di eradicare quella sempre più diffusa percezione che «qualsiasi fatto della vita possa dar luogo a conflitto di interessi» e che, al solo verificarsi di una situazione di conflitto, «automaticamente si instauri un procedimento penale, in assenza di qualsiasi forma di dialogo con la struttura regionale». Questo volume è strutturato nella veste di vademecum operativo, nell’intento di offrire uno strumento di indirizzo per l’attività amministrativa e di accompagnamento della dirigenza pubblica, in un’ottica di conoscenza e di garanzia del rispetto delle regole: dalla tempestiva e corretta comunicazione della dichiarazione di assenza di un conflitto di interessi all’attivazione degli strumenti previsti per far fronte a tali situazioni, fino alle sanzioni. -
Wuhan. Il romanzo documentario
Attraverso l'avvincente, rocambolesca e drammatica vicenda personale di Ai Ding, novello Odisseo, Il virus di Wuhan svela informazioni e documenti fino ad ora inaccessibili al grande pubblico. Ai Ding, dopo essere passato da interminabili quarantene e tentativi di fuga, riuscirà con l'astuzia a raggiugere Wuhan, la sua Itaca, solo per ricongiungersi alla figlia e vedere la moglie morire di Covid-19, ed essere poi arrestato dalla polizia per i messaggi poco ortodossi diffusi online. L'autore, attraverso la voce del protagonista, descrive la violenza con cui il governo cinese ha imposto il lockdown, trasformando tutto il paese «in una enorme prigione». Riunisce, integrandole nella storia del personaggio principale, tutte le impensabili vicende di dolore, sofferenza e soprusi avvenute in Cina, che in qualche modo hanno superato la grande censura. Indaga, senza complottismi e ingenuità, l'origine del ""virus di Wuhan"""", sottolineando tutti gli elementi ambigui che riguardano il laboratorio P4, elencando le diverse teorie scientifiche sul virus e non facendo sconti alle menzogne diffuse dal regime comunista sulla repressione delle poche voci libere che hanno cercato invano di informare il Paese."" -
Perché non basta dirsi democratici. Ecosocialismo e giustizia sociale
Ha ancora un senso oggi parlare di socialismo? No, se lo si ritiene un’esperienza politica oramai esaurita storicamente, appartenente a un altro secolo. Ma il socialismo è prima di tutto una forma di pensiero, una chiave di interpretazione della realtà e della società di cui abbiamo urgente bisogno per non essere schiacciati dalle logiche del capitalismo, della globalizzazione e della digitalizzazione tecnologica. E in questi tempi incerti il tema della giustizia sociale sta travalicando i confini dentro cui è sempre stato collocato; ora che le sorti della natura e degli umani sono intrecciate insieme in un unico destino, è necessario aggiornare le definizioni e iniziare a parlare semmai di «ecosocialismo». -
Immuni alla verità. Quello che (non) dobbiamo sapere sul potere digitale
Cosa hanno in comune metaverso, telemedicina e Green Pass? E mentre l’Intelligenza Artificiale diventa sempre più pervasiva, nella quotidianità come negli spazi politici, perché il dibattito pubblico non segue il passo? Qual è il costo sociale di questa corsa all’innovazione? Se tra democrazia e tecnologia la partita non è più alla pari, la posta in gioco rischia di diventare la vita dei cittadini. L’era della cyberpolitica è già iniziata, questa è la verità a cui siamo immuni: dalle smart city agli investimenti di Google, Facebook e Amazon nel settore sanitario è in atto un’espansione tentacolare delle multinazionali della sorveglianza. -
Piccola impresa, indicativo futuro. L'intelligenza del polpastrello
Non sempre per crescere bisogna farsi grandi. Le PMI costituiscono oltre il novanta per cento del tessuto imprenditoriale attivo in Italia. Non sono piccole perché mancano di ormoni della crescita, ma perché è questa la dimensione che, fino a oggi, ha permesso loro di rispondere meglio ai bisogni del mercato. Come diceva lo storico Carlo Cipolla, le cose belle che piacciono al mondo gli italiani le han sempre prodotte «all'ombra dei campanili». Ed è proprio grazie a questo rapporto di prossimità con il territorio che le piccole imprese possono realizzare il modello di sostenibilità economica e sociale che le ha rese così flessibili ed è spesso stato premiato dal successo del made in Italy all'estero. È dunque un modello di sostenibilità ma anche di sviluppo per il Paese, che si delinea chiaramente nelle storie raccolte in questo libro. Non storie di grandi aziende, ma storie di imprenditorialità diffusa: realtà non concentrate ma pervasive, parti attive delle diverse comunità in cui operano; imprese sagge capaci di creare innovazione facendo tesoro della tradizione e del saper fare artigiano. Storie sull'intelligenza del polpastrello che è alla base di ogni produzione d'eccellenza e che è tempo di riconoscere. -
Quattro anni sotto la Mezzaluna
Tra i pochi resoconti di fonte diretta sul genocidio armeno, «Quattro anni sotto la Mezzaluna» («Four Years Beneath the Crescent», 1926) è la testimonianza di una voce singolare. Nogales, sudamericano arruolato nell'esercito ottomano, cristiano non simpatizzante degli armeni, osserva fatti e persone con lo stupore dello straniero in terra straniera e il distacco del militare di professione. Dalle lotte di potere dei «Giovani Turchi» al tragico assedio di Van, dalla Gerusalemme flagellata dal tifo alle battaglie di Gaza, le sue pagine narrano un conflitto che cambierà per sempre il volto del Medio Oriente. Diario di guerra e di viaggio insieme, quest'opera finora inedita in italiano è anche un importante documento sull'Anatolia, la Mesopotamia e la Palestina quali erano tra il 1915 e il 1918. Il racconto ricco di pathos di un «cavaliere errante» del XX secolo, che più d'uno ha paragonato a Lawrence d'Arabia. Prefazione di Antonia Arslan. -
Memorie di guerra. Leningrado (1941-1945)
La testimonianza di Nikulin, che l’autore stesso definisce la confessione di un ragazzo terribilmente spaventato, rivela uno sguardo puro sulla realtà che permette alle sue memorie di rompere il muro di menzogne della propaganda riguardo alla guerra. Fino alla fine della sua esistenza proverà un senso di colpa per essere sopravvissuto a quei terribili avvenimenti, ne sarà tormentato, non riuscendo a sfuggire ai ricordi del fango, del sangue e delle pile di cadaveri. Pur temendone le conseguenze, sentirà dunque la necessità di trasferire su carta questi ricordi, dando una testimonianza sincera e senza fronzoli, che ricostruisca quanto più possibile una memoria veritiera degli avvenimenti bellici. Leggere oggi le pagine di Nikulin, tragicamente attuali, non può che convincerci di quanto la guerra, in ogni sua forma, sia un’assurda follia. Nato nel 1923 da una famiglia dell’intelligencija, Nikolaj Nikulin trascorre la sua infanzia a Leningrado, dalla quale parte volontario per il fronte allo scoppio della Seconda guerra mondiale. Partecipa in prima linea ad alcune fra le più sanguinose battaglie per la liberazione di Leningrado, venendo ferito per quattro volte e ritrovandosi poi, nel 1945, fra le truppe che conquistano Berlino. Tornato a casa alla fine della guerra, si iscrive all’Università di Leningrado e inizia, qualche anno dopo, a lavorare come guida all’Ermitage, un luogo a cui rimane legato per tutta la vita. Si specializza nell’arte dell’Europa occidentale e diventa uno dei più importanti curatori delle collezioni di pittura olandese e tedesca del museo, associando alla sua attività l’insegnamento all’Istituto Repin dell’Accademia di Belle Arti. Muore nel 2009, dopo aver fatto in tempo ad assistere al successo letterario delle sue «Memorie di guerra», raccolte nel 1975 e lasciate nel cassetto per circa trent’anni. -
Il consenso a tutti i costi. Quando la politica promette, il cittadino deve sempre chiedere: chi paga?
Più lo Stato spende in assistenza e più aumentano i poveri, meno tasse e contributi si pagano e più benefici si ottengono dallo Stato. Sono questi, accanto ai molti primati negativi italiani, alcuni dei paradossi del nostro Paese: primi per disoccupazione ed evasione fiscale, primi per lavoratori in nero e NEET, secondi solo alla Grecia, in Europa, per debito pubblico, ultimi per produttività e sviluppo. Sono alcune delle scomode verità che il nostro «sistema», che continua a promettere tutto a tutti, cerca di nascondere per ottenere il consenso e il potere a tutti i costi senza mai chiedersi chi paga. Eppure, secondo Alberto Brambilla, è una falsificazione storica dire che le giovani generazioni staranno peggio di quelle che le hanno precedute. Come lo è dire che oggi siamo più poveri e diseguali di cinquant'anni fa. Bisogna sfatare i troppi luoghi comuni frutto di una cultura assistenzialista fondata solo sui diritti. Politici, media e Chiesa non parlano mai di doveri, senza i quali però i diritti non si possono esigere e ciò, insieme ai troppi intrecci di interesse tra politica, associazioni datoriali e sindacati, blocca lo sviluppo del nostro Paese. Uno dei massimi esperti in tema di previdenza sociale conduce un'analisi fuori dagli schemi abituali, ma sempre documentata e puntuale, sullo stato dell'economia italiana e ci invita così a riflettere per la riprogettazione di una società più equa. Con i contributi di Natale Forlani e Claudio Negro. -
Diario di una guerra non convenzionale. La nostra lotta contro il virus
Sono le 21:30 del 20 febbraio quando Giulio Gallera, allora assessore al Welfare della Regione Lombardia, riceve una telefonata decisiva: è stato trovato il primo paziente positivo al Covid. Con il ritmo del diario personale, viene qui raccontata la corsa contro il tempo (e contro l'inerzia del governo centrale) per smontare e rimontare la macchina della sanità regionale, alla ricerca frenetica di respiratori, mascherine e posti letto. Da protagonista di quelle fasi, Gallera documenta con precisione la genesi di decisioni difficili ma necessarie, il nascere delle delibere più contestate, la costruzione di una task force efficiente contro il virus. Soprattutto viene dimostrata, dati alla mano, la bontà del lavoro svolto, che smentisce i terribili attacchi mediatici e politici che hanno accompagnato quella stagione: il tempo è galantuomo. Un lavoro accurato e partecipe dove ogni pagina, che racconti l'impegno generoso di medici e infermieri o che offra spazio a intime riflessioni, è attraversata da toccanti momenti di umanità. Prefazione di Alessandro Sallusti. -
Gestire la salute. Materiali per la formazione manageriale
Il volume nasce da e per i corsi di formazione manageriale per dirigenti di struttura complessa e per direttori di azienda sanitaria. Il suo obiettivo è sostenere i professionisti che si impegnano a imparare. Chi si assume tale onere ha infatti il dovere e il diritto di conoscere oggetti nuovi, memorizzarli, impararli, farli diventare strumenti della propria cassetta degli attrezzi. Un volume di materiali per la formazione è uno strumento utile per raggiungere tali obiettivi. Queste considerazioni valgono ancor più nell'attuale fase storica, in cui gli effetti della pandemia sui sistemi sanitari e sociosanitari comportano la necessità di offrire ai professionisti percorsi e strumenti di formazione e aggiornamento solidi, utili a conoscere quanto necessario e al contempo capaci di essere declinati in modo innovativo. E la formazione si è da tempo confermata non solo come l'ambito di trasmissione di competenze gestionali, ma anche come una dimensione privilegiata di programmazione in cui il sistema sociosanitario si conosce, costruisce e innova. In questo contesto, il volume raccoglie le lezioni meglio strutturate di edizioni precedenti dei corsi e le offre come testi corredati da una sezione di sintesi e alcune domande di verifica dell'apprendimento. Come ogni testo nato dalla sistematizzazione dell'attività didattica potrà essere integrato e aggiornato; anche per questo costituirà uno strumento di supporto nell'impegnativo ed entusiasmante compito di ""Gestire la salute""""."" -
Connessi e confusi. Orientarsi nell'oceano dell'innovazione
Criptovalute, algoritmi, intelligenze artificiali. Già da tempo con le nuove tecnologie è in atto una ricodifica del linguaggio, che ha investito innanzitutto meccanismi produttivi e mercati, ma che si riflette inevitabilmente anche nel nostro modo di comunicare e di pensare. E la pandemia sembra aver accelerato il processo: tra robotizzazione del lavoro e smartworking, tra potere dei big data e un concetto di privacy - e di proprietà - via via sempre più elastico, le consuetudini, i presupposti culturali, le relazioni professionali e persino affettive su cui fondavamo la nostra routine quotidiana diventano oggi territorio d'incertezza. Da qui il paradosso: più siamo connessi, più ci sentiamo confusi. Se vogliamo che le nuove competenze analitiche messe in campo dalla tecnologia generino un reale potenziamento delle risorse, non possiamo dimenticare il principio umanistico che la tecnologia deve servire. È necessario, insomma, un aggiustamento di rotta. Proseguendo un viaggio già iniziato e raccontato nel suo primo ""Diario di bordo"""", Danilo Broggi raccoglie qui le riflessioni più significative pubblicate negli ultimi anni sulla rivista internazionale di geopolitica Longitude. Sempre in guardia dalle sirene del progresso digitale, ci guida attraverso i venti del cambiamento e lascia un avviso ai naviganti che è anche un augurio: che la tecnologia preservi la sua umanità. Prefazione di Pialuisa Bianco. Postfazione di Giulio Sapelli."" -
Nucleare. Ritorno al futuro. L'energia a cui l'Italia non può rinunciare
Compriamo energia nucleare fatta a pochi chilometri dal confine anziché produrla noi. Confondiamo tossicità con radioattività, i rischi di una centrale atomica con quelli di una bomba atomica. Crediamo che i rifiuti e le scorie siano due cose diverse (gli uni non pericolosi, le altre sì), che la ricerca sia sempre ferma ai tempi di Cernobyl, che la scelta di chiudere i nostri impianti sia stata dettata dalla volontà popolare e non dalla corsa agli idrocarburi. In tutto il mondo si continuano ad aprire centrali nucleari, si costruiscono nuovi reattori, si progettano strutture di sicurezza a prova di errori umani o catastrofi naturali: al contrario, l'Italia, che era la terza potenza nucleare del pianeta, ha fermato tutto e ha cominciato a comprare da altri l'energia necessaria. Solo una percentuale minima del suo fabbisogno è coperta dalle fonti rinnovabili, per il resto il gas viene dalla Russia, il petrolio dagli arabi, il nucleare dai francesi e dagli svizzeri. L'aumento dei prezzi del gas e la guerra ci obbligano a rivedere il nostro mix energetico e i pregiudizi sul nucleare. E anche a batterci perché questa fonte, priva di emissioni nocive, inserita nella tassonomia europea, sia utilizzata per i finanziamenti sostenibili: il fabbisogno di energia del pianeta non va soddisfatto a scapito dell'ambiente, né della ricchezza energetica. -
Il mondo post globale
Negli anni Venti del XXI secolo – oggi – il mondo è all’incrocio di quattro crisi: la crisi pandemica, non ancora conclusa e che ha accelerato e fatto emergere evoluzioni già in corso; la crisi climatico-ambientale, che nell’estate ha cominciato a mordere in molte aree del pianeta; la crisi geopolitica, con una guerra che si prolunga nel cuore del «vecchio continente»; infine, la crisi economico-sociale, in parte innescata dall’innovazione tecnologica, complicata dalla crisi ambientale, dalla pandemia e dalla guerra. Queste quattro «crisi» – nel senso greco del termine, che si può rendere, nell’italiano di oggi, con «momento decisivo», quindi non necessariamente negativo – influenzano un’economia mondiale che sta perdendo i suoi caratteri di globalità e riducendo le proprie capacità di crescita.rnL’unica certezza è che il mondo non tornerà come prima: per affrontare le crisi, per coglierne le opportunità e non solo subirne i danni, abbiamo bisogno di pensieri nuovi, di nuove analisi, di uno sguardo lungo. Ed è quello che proviamo a fare in questo lavoro. -
Dodici respiri. Ospedale in Fiera Milano. Storia di un’esperienza eccezionale
Come si può anche solo credere di tirare su un ospedale in dieci giorni? E non un ospedale da campo, ma un vero reparto di terapia intensiva. In tanti hanno pensato che questa idea fosse pura follia. Eppure è successo. È successo che, nel momento in cui, come comunità, eravamo vulnerabili, abbiamo provato a cambiare. È successo che abbiamo unito le forze, e abbiamo fatto qualcosa che, da soli, non sarebbe stato possibile nemmeno immaginare. C’è stata Fondazione Fiera Milano, c’è stato il Policlinico, ci sono stati gli operatori sanitari, ci sono state centinaia di persone che hanno contribuito a vario titolo a questo progetto incredibile. Questo libro descrive la vicenda da tanti punti di vista, storie, ricordi, dettagli, per raccontare a chiunque abbia voglia di ricordare la vicenda dell’Ospedale in Fiera. Prefazione di Guido Bertolaso. -
Ucraina anno zero. Una guerra tra mondi
Con la guerra in Ucraina non viene sancito soltanto il ritorno della storia in Europa, ma diventano evidenti - almeno per chi sa osservare - i movimenti delle faglie geopolitiche di un mondo ormai in frantumi. L'invasione russa ha sconvolto le reti dell'energia globale, mutato gli equilibri del mondo e accelerato il declino europeo, accrescendo l'instabilità dell'unipolarismo americano opposto alla Cina. Cosa succederà? Giulio Sapelli, con la consueta profondità di lettura, passa in rassegna le cause del conflitto, conducendo il lettore lungo i passaggi stretti della storia e oltre le trappole dell'ideologia: il patriottismo mistico di Vladimir Putin, ma anche la Yalta «mancata» dopo il crollo dell'Urss; l'abbandono dei principi di Vestfalia e quindi la rinuncia a un approccio multilateralista negli equilibri di potere. Tutto si intreccia, in un disordine che genera mostri, quando la soluzione sarebbe il ritorno di una teoria realista delle relazioni internazionali. Prefazione di Lucio Caracciolo. -
Formare la medicina generale. L'esperienza della Lombardia
Questo volume contiene la storia e testimonianza della più significativa – non solo per il numero di partecipanti – scuola di formazione per medici di Medicina Generale italiana. In anni di formidabile trasformazione – solo in Lombardia si è passati da meno di 300 a oltre 1000 tirocinanti attivi nel triennio formativo – e di attenzione rinnovata al territorio, i protagonisti raccontano contenuti, metodi, esperienze di chi, in certi casi ostinatamente, cerca di rendere migliore un corso che necessita di una svolta. La fase pandemica fa emergere paradossi e prospettive di miglioramento.rnSi tratta di un testo prezioso per chi voglia riflettere e possa contribuire a trasformare questa occasione formativa per le nuove leve del sistema sociosanitario.rnÈ anche un doveroso omaggio a chi quella scuola l’ha sostenuta e guidata per anni: Roberto Stella, presidente dell’Ordine dei Medici di Varese e responsabile nazionale della formazione, il primo medico a perdere la vita sul campo a causa del Covid-19. -
Meno banca più tech. Perché le banche saranno molto diverse da come le abbiamo conosciute
La trasformazione digitale dell’industria del credito sta cambiando il modo di lavorare di migliaia di persone e la vita di milioni di italiani. Un cambiamento che si è rivelato molto più rapido e vasto di quanto prospettato. Come evolverà la relazione tra banca e impresa? L’impatto del Fintech si accompagnerà anche a un processo di semplificazione e trasparenza? Anche per il cliente? -
Il sistema (in)visibile. Perché non siamo più padroni del nostro destino
Non riconosciamo più il mondo in cui viviamo. Continuiamo a eleggere parlamenti e governi ma le decisioni che contano vengono prese altrove. Assistiamo attoniti alla distruzione della classe media, mentre le frequenti crisi della nostra epoca – dal Covid-19 a quella energetica, passando per fenomeni disgreganti come la «cancel culture» – scuotono le nostre certezze, accentuando il nostro smarrimento. Ci sentiamo impotenti ma non capiamo perché.