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Prima e dopo la battaglia. Preparazione, strategie, scenari dei fatti d'armi
Il volume raccoglie i risultati di un progetto di ricerca finanziato dallAteneo torinese e intitolato ""La preparazione della guerra dal Medioevo all'Età moderna"""" (2016-2019), in continuità e prosecuzione di precedenti progetti (avviati nel 2013 e tuttora in corso) volti a indagare sotto vari aspetti (storici, tecnici, artistici, letterari) il tema della guerra in un periodo magmatico, segnato da grandi e decisivi cambiamenti (politici, culturali, tecnologici), che mutano non soltanto il modo di condurre i conflitti bellici ma anche la mentalità e l'atteggiamento con cui sono affrontati ed elaborati all'atto della loro trasfigurazione artistica e letteraria. La vastità e la difficoltà implicite nell'oggetto complessivo della ricerca hanno richiesto, ma anche consentito, di sviluppare gli argomenti privilegiando di volta in volta punti di vista particolari; ne è conseguita una serie di volumi, ciascuno dei quali ha messo a fuoco specifici aspetti: """"Guerra raccontata e guerra combattuta"""" e """"Il prezzo della guerra"""" (entrambi di imminente pubblicazione) e, in questa stessa Collana, Le (...)'."" -
Ostracismi e metamorfosi costituzionali nell'athenaion politeia aristotelica. Ediz. italiana e inglese
"Nel cinquantennio compreso fra il 490 e il 440 a.C., vale a dire fra la battaglia di Maratona e l'ostracismo di Tucidide di Melesia, in Atene si susseguirono eventi di grande rilievo, per quanto riguarda sia l'histoire événementielle, sia le trasformazioni dell'assetto istituzionale poleico. Di tali eventi danno notizia i capitoli 22-27 dell'Athenaion Politeia, in cui vengono analizzate la sesta e la settima metamorfosi costituzionale, scandite dalla cosiddetta 'areopagocrazia', dalle successive riforme di Efialte e dall'ascesa di Pericle, che introdusse alcuni importanti provvedimenti, quali la misthophoria, destinati a incidere profondamente sull'assetto politico ed economico ateniese. L'informazione su molti di questi eventi risulta complessivamente scarsa, in qualche caso l'Athenaion Politeia è l'unica fonte a conservarne memoria, o comunque a offrire preziosi dettagli aggiuntivi rispetto a una tradizione assai lacunosa. Questa prerogativa conferisce all'esposizione proposta nell'opera un grande rilievo, (...)""""." -
Percorsi lessicali nel Mediterraneo orientale antico. Ediz. critica
Il volume analizza i principali fenomeni di interferenza linguistica sul versante lessicale che si manifestano tra greco, ittito e lingue semitiche (in particolare laccadico), sia al fine di offrire una panoramica generale sul contatto tra queste lingue, sia per sondare la portata del fenomeno alla luce di un possibile ruolo di mediazione dell'ittito tra le lingue semitiche e il greco miceneo, sorta di trait d'union, dunque, tra mondo indoeuropeo e mondo non indoeuropeo. Le voci oggetto di prestito vengono prese in esame alla luce dei più generali processi di interferenza nei quali si inquadrano (dovuti a ragioni di ordine commerciale, diplomatico, culturale, letterario, religioso), nell'arco cronologico del II e I millennio a.C., e se ne valutano le rese fonologiche e la eventuale produttività a livello morfologico, allo scopo di ricostruire alcune linee di prestito e di appurare i diversi gradi di assimilazione.' -
Scritti letterali. Ediz. critica
"Antero è senz'altro uno dei più significativi prosatori di lingua portoghese, come già osservava il grande poeta brasiliano Manuel Bandeira, sottolineandone il preponderante ruolo nell'ambito del processo di innovazione del linguaggio: «È consuetudine affermare che Eça de Queiroz fu l'innovatore della prosa portoghese. Tuttavia, è sufficiente il testo di Buon senso e buon gusto per provare che se c'è stato un rinnovamento nella prosa portoghese, tale rinnovamento era già presente nel famoso scritto di Antero». «Prosa musicale, polemica e critica» l'ha definita Eduardo Lourenço, mentre António Lobo Antunes ha spesso elogiato la «prosa luminosa» di un «prosatore magnifico, capace di sostantivare gli aggettivi». (dalla Prefazione di Ana Maria Almeida Martins)""""." -
Anatomia della stupidità e teologia umorale. Ediz. critica
Il libro è una specie di pamphlet dove si affrontano, nella prima parte, con stile prevalentemente ironico e provocatorio, ma con intenti molto seri e talvolta con forte polemica, diversi temi ascrivibili alla comune radice della stupidità, quali gli eccessi del tifo calcistico e dei concerti rock, i tatuaggi, il turpiloquio, talune performances della televisione, lenfasi sul cibo, le distorsioni del linguaggio, la guerriglia sul TAV, ecc., con altre escursioni più approfondite sul terreno della politica, delle istituzioni giudiziarie, del costume. La seconda parte analizza, sempre in chiave semiseria, aspetti della religiosità con personali esegesi dei Libri Sacri.' -
L' Adriatico tra sogno e realtà
"Il volume 'L'Adriatico tra sogno e realtà' raccoglie ventisei contributi di autori che sono stati invitati a relazionare e confrontarsi con vari percorsi di ricerca attraverso più ambiti disciplinari, individuando alcuni possibili temi come le vicende adriatiche di ieri e di oggi, l'Adriatico quale luogo di incontro-scontro tra diverse culture e religioni, le rappresentazioni dell'Adriatico nella letteratura tra passato e presente, l'Adriatico baricentro di intersezioni linguistiche, i viaggiatori nell'Adriatico, l'Adriatico figura della navigatio vitae, l'Adriatico come «terreno» di battaglie navali, ma anche via di fuga e ponte di speranza. Egidio Ivetic, Ivan Pederin, Pëllumb Xhufi, Maria Bidovec, Maria Chiara Ferro, [...].""""" -
Cartolénaux-Cartoline. Poesie nel patois francoprovenzale dell'alta Val Grande di Lanzo. Ediz. critica
Giancarla Pinaffo ha dentro di sé tutto il mondo francoprovenzale della Val Grande di Lanzo, è in perfetta sintonia con esso. Perciò ha saputo coglierne i messaggi, ha saputo leggere in quel sistema di simboli che in esso si sono accumulati nei millenni, passando dall«indeterminazione» alla «determinazione», dall'«indifferenziato» al «differenziato». Attraverso l'analisi razionale, nella quale consiste la sua poesia, è riuscita «a ridurre a chiarezza il mito» (direbbe Cesare Pavese, anch'egli piemontese), a capire il significato ultimo di quel mondo. La sua è «arte contadina» in senso ampio, in quanto come ha scritto Carlo Levi non solo i contadini stricto sensu hanno dentro di sé quel sistema di relazioni che abbiamo descritto come caratteristico della civiltà rurale, ma anche gli altri uomini e le altre donne, che, grazie alla loro (...)'. -
Il teatro e il tempo. Ediz. critica
«Queste pagine testimoniano l'eclettismo degli interessi culturali dell'autrice. Vi si trovano personaggi notissimi quali Balzac, Goldoni, Manzoni, Belli, Salgari e altri meno popolari ma non meno meritevoli di attenzione e di studio, fra i quali D.H. Lawrence, Clemente Rebora, Massimo d'Azeglio, Giovanni Cena. Né manca la presenza della musica e di musicisti quali Mozart e Verdi. Personaggio d'eccezione la Madonna che ""appare"""" nei libretti d'opera.»"" -
Floriant e Florete. Ediz. critica
"Il Floriant e Florete - del quale si fornisce qui la prima traduzione italiana - è un romanzo francese del XIII secolo e narra una deliziosa storia d'amore, di viaggi e di avventure straordinarie e avvincenti. Al crocevia tra genere epico e genere romanzesco, l'opera affascina per il racconto degli incantamenti della fata Morgana e per il riferimento alla leggenda del trasferimento postumo di Artù nell'Etna; al contempo, è degna d'interesse la sua ambientazione, quasi del tutto siciliana e insolitamente precisa: si citano con cognizione, infatti, Monreale, Palermo, Nicosia, il Mongibello, Messina, Capo del Faro - oltre ad altre città italiane sicuramente più note all'epoca anche fuori dai confini della nostra Penisola. Tale legame con l'Italia e la cultura italiana, unito alla piacevolezza della storia, rende il romanzo di certo attraente, anche per il lettore moderno e non specialista.""""" -
Un florilegio di virtù cristiane: i sermoni e le omelie del Vercelli Book. Ediz. critica
Codice miscellaneo risalente al terzo quarto del secolo X, il Vercelli Book è uno dei quattro grandi codici della tradizione inglese antica. Noto perché tramanda alcuni fra i più preziosi componimenti in versi di ambito anglosassone (Elena, Andreas, Sogno della Croce), il manoscritto contiene anche un ricco corpo di omelie e sermoni di argomento vario. Esempio di grande interesse dellomiletica anonima anglosassone, i ventitré componimenti in prosa del codice vercellese sono parte fondamentale di un manoscritto che appare pervaso da un profondo significato parenetico ed escatologico. Il presente studio indaga la prosa contenuta nel codice su base non solo tematica, ma anche stilistica (...)'. -
Polyonymoi theoi. Ricerche linguistiche sulle epiclesi divine in magna grecia. Ediz. critica
Allinterno della formula onomastica impiegata nell'invocazione della divinità, l'epiclesi costituisce l'elemento determinante: quello che individua, fra i molti titoli di un dio ?o??????o?, uno dei numerosi aspetti in cui è 'atomizzato' il divino. L'uniformità dell'immaginario religioso panellenico si moltiplica nella ricchezza delle peculiarità locali. Le colonie della Magna Grecia non fanno eccezione: lo studio delle epiclesi della regione rivela caratteri originali e distintivi, che ampliano e in parte modificano il quadro complessivo sinora noto. Nell'analisi di questi titoli di culto, gli strumenti offerti dalla linguistica greca - opportunamente affiancati da osservazioni di ordine filologico e letterario - forniscono una fondamentale chiave di accesso alla ricostruzione di quei tratti caratteristici delle divinità che si celano, più o meno velatamente, nei loro nomi. Il volume approda a risultati che trascendono il mero ambito onomastico, offrendo diversi contributi innovativi anche sul fronte della filologia e della religione, nonché dell'esegesi letteraria e dello studio del lessico greco.' -
Politica, università, medicina in Piemonte tra Sette e Ottocento. Ediz. critica
"Lo Stato sabaudo compie già nel primo '700, secondo ritmi e modelli francesi interpretati originalmente, quelle riforme universitarie che saranno avviate in altri Stati italiani negli anni '60-'70 del secolo, favorendo un rinnovamento culturale legato a modelli di politica anticuriale gallicana, che risulta particolarmente innovativo nei corsi di medicina e di chirurgia, improntati al moderno sperimentalismo di matrice galileiana. La separazione tra medicina e religione, tra competenza e organizzazione corporativa, che si attua con le riforme, favorisce la professionalizzazione del lavoro intellettuale e un ruolo crescente del medico e del chirurgo nelle istituzioni pubbliche e nell'apparato amministrativo. A partire da questo calco originario si radica una nuova visione della sanità pubblica che troverà matura espressione nell'età dei Lumi e ancor più nel periodo francese.""""" -
L' historia Turpini in Europa. Ricerche e prospettive
"Le leggendarie imprese di Carlo Magno in Spagna, la prodezza e la cortesia di Rolando, l'epica battaglia di Roncisvalle, le origini del pellegrinaggio compostellano: questi sono alcuni degli ingredienti dell'Historia Turpini, autentico mito letterario del Medioevo occidentale. Le tre sezioni in cui il volume si articola - """"Dal Liber Sancti Jacobi all'Historia Turpini""""; """"L'Historia Turpini: la fortuna europea di un testo""""; """"L'Historia Turpini nel Medioevo romanzo: volgarizzamenti e compilazioni letterarie"""" - danno conto della complessità e intensità dell'irradiazione, in ambito romanzo e non, del racconto del mitico vescovo-guerriero Turpino, scrittore e testimone oculare, secondo tradizione, dei fatti narrati. I saggi in esse contenuti toccano alcune delle direttrici lungo le quali la ricerca è implementata nel quadro dell'Historia Turpini Project (www.historiaturpiniproject.unito.it), progetto di ricerca internazionale e interdisciplinare coordinato da Laura Ramello che ambisce a collocarsi nell'alveo delle iniziative di riscoperta e valorizzazione dell'heritage culturale europeo.""""" -
Lettere dall'altrove. Ediz. critica
"Per la precisa volontà dei miei genitori (...) di battezzarmi con un nome che recasse un segno della tanto amata alessandrinità, la dicitura anagrafica che mi identifica (...) richiama paronomasticamente l'espressione u scarnèbia (che fa riferimento a quel fenomeno atmosferico, tipico della città dei due fiumi, evocato da Umberto Eco in più d'uno dei suoi scritti). Forse soltanto per tale simbolica dicitura onomastica sono stato scelto, prima da Eco stesso (...) e poi dagli altri mittenti, come titolare del recapito delle lettere di seguito ora pubblicate; esse mi furono fatte pervenire, in date diverse, e con il mandato o la preghiera di inoltrarle agli interessati, dall'Altrove, cioè dal luogo - così ho creduto di designarlo - ove erano venute a trovarsi, dopo la dipartita terrena, le persone (le anime? o che altro?) dei mittenti. Placatasi la sterile polemica cittadina sulla mancata intitolazione a Eco del Liceo Plana (...) ma restando abbastanza vivo in Alessandria il ricordo di essa, accompagnato da una certa quale aspettazione che maturino i tempi per onorare (...)""""." -
Le declamazioni per Cinegiro e per Callimaco. Ediz. critica
Nellanno 131, l'imperatore Adriano inaugurava in Atene il tempio colossale dedicato a Zeus Olimpio, un progetto iniziato addirittura dai Pisistratidi circa 660 anni prima. In quell'occasione, solenne e rappresentativa della politica filellenica imperiale, Adriano incaricò del discorso di consacrazione il sofista e suo amico personale Polemone di Laodicea, uno dei rappresentanti più in vista di quel fenomeno culturale che qualche decennio più tardi Filostrato avrebbe definito ""Seconda Sofistica"""". Notissimo ai suoi tempi come uomo potente e arrogante nonché retore strapagato, considerato un modello per la sua prorompente actio, al punto da essere accostato, fino alla tarda età bizantina, ai massimi esponenti della cultura greca, Polemone è oggi un autore conosciuto esclusivamente dagli specialisti. Ciò, forse, è anche dovuto alla perdita delle sue opere, di cui si è conservata solo la controversia oggetto di questo contributo, in cui i padri di due eroici caduti di Maratona si contendono il diritto a pronunciare il logos epitaphios comune. Si tratta di uno dei pochi esempi in lingua greca di questo genere di melete doppia, molto in voga in epoca imperiale. (...)'."" -
Spùn rìver munfrìn-Spoon river monferrino. 47 epigrammi epitimbici. Ediz. critica
"(...) E tuttavia quel poco che l'anonimo autore mi ha inviato mi sembra che abbia il sapore, se non della realtà, della verità. Sono scampoli di esistenze di gente comune, di uomini e donne di un 'mondo piccolo' che mai uscirebbero dall'anonimato se qualcuno, facendoli parlare (e con un linguaggio molto vicino alla discorsività vernacolare), non li richiamasse in qualche modo in vita. L'anonimo autore ne esprime, di solito con sottile finezza psicologica, la soggettiva memoria della vita vissuta, che talora viene rievocata, spesso nostalgicamente, nel suo complesso, sia pure con un ragguaglio sintetico e selettivo, talora, all'opposto, si fissa su un evento particolare, a cui il defunto evidentemente riconosce un significato emblematico del suo essere stato al mondo e di essersi relazionato con i suoi compaesani e, detto senza retorica, con il proprio destino. Un destino che a volte è legato a eventi commoventi, drammatici o tragici, come nel caso di Maria la puttana, di Mario il donnaiolo o di Alfredo il manovale e di altri ancora, a volte è quello di una vita oscura e anonima, segnata da accadimenti o circostanze di per sé banali, o irrilevanti nella loro casualità.""""" -
Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori. Ediz. critica. Vol. 4
La presente edizione delle Vite, prevista in cinque volumi, ripropone al pubblico il testo della «Giuntina» del 1568 accompagnandolo con un nuovo commento. Il quarto volume riproduce le vite della terza età da Domenico Beccafumi a Giovanni Angelo Montorsoli. Tra questi due artisti Vasari inserisce le vite di alcuni protagonisti dellarte fiorentina che ha potuto conoscere di persona, da Pontormo a Baccio Bandinelli, esalta l'amico e collaboratore Cristofano Gherardi e non manca di spunti polemici con vite di artisti ""negativi"""" come il Sodoma o, ancora, Baccio Bandinelli. Ma oltre a questi motivi, Vasari può inserire nella vita di Benvenuto Garofalo e Girolamo da Carpi le nuove notizie che ha raccolto sui pittori lombardi, oppure esaltare alcuni architetti come il veneziano Sanmicheli e il fiorentino Bastiano """"Aristotile"""" da Sangallo, e ancora fare i conti con l'ultimo collaboratore di Raffaello, Giovanni da Udine. Chiude la serie la figura del monaco Montorsoli, che sarà figura centrale per la celebrazione della tradizione artistica fiorentina attraverso la fondazione della cappella degli artisti nel chiostro della Santissima Annunziata di Firenze e la ricostituzione (...)'."" -
Le realtà locali nel mondo greco. Ricerche su poleis ed ethne della Grecia occidentale. Ediz. critica
Il funzionamento degli stati greci e lo specifico aspetto del rapporto tra componenti locali e livelli centrali del potere politico sono posti sotto osservazione, in questo volume, attraverso lesame di una serie di casi di studio relativi all'area della Grecia occidentale. La valorizzazione del tessuto istituzionale e storico dei contesti presi in esame è qui condotta con particolare attenzione all'analisi della documentazione epigrafica, nella sua capacità di offrire preziosi sguardi di dettaglio sulla prassi politica delle comunità antiche. La scelta metodologica adottata nel procedere dell'indagine, in particolare, ha inteso riunire sotto un'unica prospettiva di ricerca comunità statuali sia poleiche sia federali. Il proposito dichiarato, infatti, non è solo quello di offrire un riesame di dettaglio dei casi via via affrontati, ma anche quello di individuare dinamiche e temi ricorrenti nel rapporto tra livelli locali e centrali del potere politico, al di là della tradizionale contrapposizione tra polis ed ethnos.' -
Confessions (1801-1813). Ediz. critica
Come ha osservato Marziano Guglielminetti, esistono «differenti modi di fare dellio l'oggetto dello scrivere», di dare al sé uno spazio per raccontarsi e per tracciare con la penna la percezione del proprio vissuto. Il patriota piemontese Santorre di Santa Rosa (1783-1825) ha sperimentato, come forse pochi altri, quasi tutte le modalità della scrittura in prima persona: dai diari agli zibaldoni letterari, dall'autobiografia alle note di viaggio, dai ricordi vergati velocemente su quaderni di recupero alle lettere in cui racconta di sé ai famigliari e agli amici. Tuttavia i risultati più convincenti sono senza dubbio raggiunti attraverso la forma-diario. È infatti alle Confessions, iniziate in francese e proseguite con un secondo ciclo, ancora inedito, in italiano, che Santa Rosa affida, per quasi vent'anni, la «dolce e fedele immagine» di sé , dall'adolescenza all'alba della militanza politica che precede il suo impegno nei moti rivoluzionari. Questi journaux intimes, finora mai pubblicati integralmente e poco conosciuti nel panorama delle scritture dell'io (...)'. -
Pensare per suoni. Dalla profondità della tradizione ai movimenti contemporanei
"Pensare per suoni è un arco fluido, teso da tre autrici e un autore, attraverso le intelligenze distinte del fenomeno musicale nella sua essenzialità. Il suono si dà all'individuo come una pluralità di modi non verbali di pensiero e di azione, e patrimonio di conoscenze derivanti da intelligenze altre, ai fini della creazione di un pensiero """"nuovo"""", direbbe Steven Mithen. Un arco che si estende dalle profondità della tradizione della favella primordiale del Verbo, dunque, ai movimenti contemporanei di sperimentazione e didattica, passando per i sincretismi della memoria religiosa popolare, il tonuntergrund di Nietzsche, le fioriture concettuali leopardiane tra musica e linguaggio, la Weltanschauung di liberazione acustica di John Cage, le nuove costellazioni di inclusione attraverso la sensibilizzazione e l'agire educativo della didattica musicale."""""