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12.47: strage in fabbrica
Il protagonista narrante di questo romanzo è un tecnico del Controllo Qualità di un'azienda emiliana che produce componenti per auto. Ale è alienato dal lavoro ma crede nell'infallibilità dei suoi responsabili, pervaso da un'etica aziendale che sembra dare un senso alla sua esistenza. Ma quando viene ridimensionato al ruolo di operaio in catena di montaggio, il suo equilibrio psichico vacilla, anche perché non gli si contesta nessuna colpa, non è chiaro nemmeno quale responsabile abbia preso la decisione: la sua non è un'azienda padronale, l'organigramma è un dedalo gelatinoso. Se il nemico non è individuabile, allora tutti diventano nemici: ex colleghi, operai della catena, sindacato, impiegati e dirigenti, il Paese nel quale vive. Ale è paranoicamente certo di riconoscere un disegno malvagio ai suoi danni in ogni normale atto produttivo. La fabbrica diventa un luogo abitato da fantasmi e mostri; egli vive il suo nuovo ruolo come una dannazione immeritata. Per sopportarne il peso consuma eroina, si isola con I'mp3 e inventa un mondo parallelo fatto di odio. Il conflitto diventa insanabile quando viene assunto Frank, figlio di un ex compagno di scuola, che lo deride e lo umilia, diventando una sorta di detonatore del suo odio. I due pianificano una strage in sala mensa: 12:47, l'ora di massimo afflusso. In bilico fra lucida analisi e follia, questo romanzo è una discesa agli inferi che non lascia scampo al lettore. -
Città distrutte. Sei biografie infedeli
Un regista sovietico in esilio, una desaparecida argentina, un'intellettuale romana solitaria, un giornalista siciliano tra fascismo e comunismo, un bracciante molisano, un diplomatico tedesco: ogni personaggio una ""città distrutta"""" dal potere, dall'autorità dello Stato, della politica e dei totalitarismi. Percorsi esistenziali che avrebbero voluto essere diversi ma che, interrotti e contrastati da una storia collettiva calendarizzata da altri, non si compiono e non toccano la felicità. L'opera rielabora e accresce il genere biografico mescolandolo alla finzione. Le fattezze di ciascun ritratto sopravvivono come un calco alla sua matrice, fino a sembrare biografie: ma è tutto rubato! Sono echi, repliche di originali, biografie fittizie ispirate a vite effettive. Ogni ritratto muove da fonti edite o materiali d'archivio, fatti accaduti e documentati, ma va oltre la semplice ricostruzione. Sintomo di questa doppiezza sono le stesse citazioni: opere e autori menzionati a volte sono reali, più spesso di fantasia che legittimano in un qualche modo una narrazione a metà fra realtà e finzione."" -
Le monetine del Raphaël
È la fine di aprile del 1993. All'ingresso dell'Hotel Raphaël, una folla inferocita aspetta che Bettino Craxi esca dalla sua residenza romana. Il sorriso beffardo del Capo denudato si spegne in una pioggia di spiccioli che gli vengono scagliati contro. Questa la prima immagine, che vuole essere metafora della natura di una nazione, de ""Le monetine del Raphaël"""". Quella massa pronta a lapidare Craxi in pubblica piazza è la stessa che lo ha portato al potere. Franz Krauspenhaar racconta, in un affresco duro e lucido, gli anni della Milano da bere e quelli della prima Repubblica dal punto di vista di un pittore, Fabio Bucchi, che per vedere finalmente riconosciuto il suo talento si piega ai compromessi della politica. La scrittura di Krauspenhaar ha la forza spasmodica di una resistenza, continuamente rilanciata nell'affanno di una subordinata, quasi tentando di non perdere il respiro, di non finire soffocata. Ma Bucchi, che narra in prima persona, se resiste, è per liberarsi dal nulla di cui è prigioniero. E osservando in retrospettiva la sua e la vita dell'Italia, Bucchi si accorge, nonostante il successo raggiunto, che il nulla perseguito con ostinazione nella pittura non è mai stata un'azione edificante, quanto invece un'irredimibile implosione. Krauspenhaar ha scritto un romanzo importante, scomodo, che rivela come le ipocrisie, l'illusione del successo, la voragine di un vuoto dipingano il tragico destino di noi tutti."" -
Volevamo essere giganti
Gli occhi grandi a contenere il mondo, intensi e coraggiosi: sono quelli di Lucy, bambina ribelle negli anni del terrorismo. Trasferita con mamma e zia dal paesino di Bitrano, in Puglia, a Roma, Lucy vive dentro un quadrato angusto fatto di una piccola abitazione e il contiguo bar di un circolo di tennis per ricchi che le due donne gestiscono. L'intrusione di una vita faticosa e povera nel privilegio borghese e fascista, scosso da attentati e manifestazioni, è per Lucy illuminante. A differenza dei grandi, convenzionali e parte di una generazione che accetta i compromessi della realtà, lei abbraccia la verità. Ed è scomoda per natura. Lo è anche da adulta, quando, insegnante a scuola, viene costretta a una terapia psicologica per contenere i suoi sbotti di indignazione con i genitori dei suoi alunni. È proprio dai colloqui, e dal suggerimento di scrivere della dottoressa Emiliano, che Lucia Testa ritrova la sua infanzia. Ne viene fuori una storia appassionata che abbraccia il microcosmo di una provincia immigrata e il macrocosmo degli anni di piombo, nei quali si poteva tacciare di terrorismo chiunque e la polizia aveva metodi corrotti e sbrigativi. Alla fine molte delle sue precoci battaglie saranno sconfitte ma, dall'insegnamento di quegli anni, Lucy uscirà con un'esperienza diversa e la passione ancora più radicata per le sue idee che si porterà dietro per sempre. -
Il salto
"È l'amore vero male"""": con questo folgorante palindromo comincia il romanzo, nel quale l'amore svolge un ruolo di primo piano e dispiega senza scampo i suoi effetti venefici. La storia vede un controverso investigatore impegnato nella ricerca della figlia diciottenne di un magistrato, scomparsa nel nulla. Per trovarla dovrà ricostruirne, tessera dopo tessera, quel complesso mosaico che è la sua vita. La ricerca lo condurrà lontano, fino in Norvegia, a Pulpit Rock, la roccia del pulpito, oggi un'attrattiva turistica, una volta luogo sacrificale. E al tempo stesso lo porterà vicino, troppo vicino, a esplorare i suoi fantasmi personali. Mentre l'indagine avanza, il fraseggio letterario arricchisce la vicenda di gesti, atteggiamenti, riflessioni. Avvalendosi di una tecnica della suspense tanto elaborata quanto apparentemente semplice, l'autore partecipa alle vicende dei personaggi con una lingua appassionata e attenta al loro mondo interiore. La sensazione è che il suo sia un racconto dolorosamente autobiografico, una cronaca puntuale di quanto ha vissuto o, forse, immaginato." -
Quadrato nero. Due lezioni sulla letteratura
Per la prima volta tradotte in Italia le conferenze americane sulla letteratura di uno degli scrittori più rappresentativi del Novecento europeo: Max Frisch. ""Quadrato nero"""" è il documento testamentario che sintetizza la sua poetica di uomo e di intellettuale. L'autore di """"Homo faber"""" indica, in questi fogli, la sua idea di arte come contro posizione al potere. L'umanesimo vissuto da Frisch è una necessaria autodifesa, un regime di metabolizzazione dell'esperienza naturale e dei processi storici in cui vive."" -
Le condizioni della luce
"Nel 2001 Alda Siverio sta per inaugurare una mostra antologica sulla sua trentennale attività di fotografa. Dal fondo di un baule emergono foto che la riportano al 1983, ad Arezzo, dove si è rifugiata per sottrarsi ai contraccolpi degli anni di piombo. Fa la cameriera, ha pochi amici, una relazione insoddisfacente. Sarebbe destinata a spegnersi nella routine se un giorno una sconosciuta, costringendola a fare i conti col passato, non la restituisse alla sua professione. È l'inizio della metamorfosi che le cambierà l'esistenza. Con una lingua lineare e avvolgente, la vicenda di Alda Siverio tocca i temi dell'amicizia femminile e del conflitto vita-morte. E si fa emblematica di quanti, nella generazione che visse i grandi cambiamenti della nostra storia, intuendo i rischi di uno sfrenato protagonismo, provarono a 'vivere in secondo piano ma con perizia'."""" (Paola Fallai)" -
Partenze eroiche
Pubblicato per la prima volta nel 1980, ""Partenze eroiche"""" è l'importante saggio col quale Franco Cordelli si impose nel panorama culturale italiano. Il volume raccoglie testi scritti tra gli anni Sessanta e Settanta diventati punto di riferimento per un'intera generazione di intellettuali. Questo libro rappresenta, nell'intera opera del suo autore, uno snodo teorico fondamentale. Centro dell'analisi è il romanzo (di James in primis, e poi di Gombrowicz, Virginia Woolf, Lewis Carroll, Charlotte Bronté, e ancora di Sciascia, Borges e Màrquez), l'unica architettura, la sola macchina di senso in grado di giudicare la vita di chi quei libri li legge e li interpreta. Per Cordelli la vita non sarebbe tale, infatti, senza la possibilità di essere espressa. E questo il sottotesto di """"Partenze eroiche"""", ma pure la verità celata in ogni sua opera: non è affatto immaginabile una vita deprivata del romanzo. Postfazione di Andrea Caterini."" -
Il cuore freddo di Blondie
"Il cuore freddo di Blondie"""" è la storia d'amore tra una spogliarellista tv e un intellettuale che lavora nel campo dell'editoria. La ricerca ossessiva di un contatto con la ragazza, che risponde con sottili allusioni alle e-mail dell'uomo, muove una """"riflessione narrante"""" febbrile e arrischiata sulla natura dell'essere femminile, in costante tensione tra spirito romantico e ragione illuminista. Blondie incarna la bellezza e la grazia che il teatrino mediatico della contemporaneità ha smarrito da tempo, ripetendo quotidianamente una pornografica esibizione di vuoto. Il narratore, scrivendo un diario intimo e filosofico, capisce che desiderare, decifrare e infine accogliere la bellezza di Blondie è un'urgenza morale. Solo a partire da qui, infatti, è possibile debellare i preconcetti che corrompono le antiche categorie di pensiero e ricondurre le relazioni umane in un rinnovato sistema di significazione." -
La resa
"Milano è sotto attacco in quattro punti: la stazione, una piazza del centro, il quartiere finanziano, la questura. Terroristi uomini bomba raggiungono, credono, il Paradiso, lasciando sulla Terra morti e macerie. La pace è sempre più difficile della guerra. I quattro protagonisti sopravvivono, ma niente sarà come prima. Andrea ripensa a sua moglie, a suo figlio, li tradisce senza soluzione di continuità. E se ci riprovassero? Teresa, avvocato penalista, single infelice, resta ancora più vittima delle mille luci della città. E poi la coppia scoppiata del terzo potente romanzo di Fernando Coratelli. Tommaso detto Toma, alter ego dell'autore, perso dietro ideali e fanciulle. E Agata, una donna, una pietra. Detesta i percorsi lineari, se non c'è almeno una svolta al giorno nella sua vita, sta male. Tutto esplode? Lei progetta di partire con una Ong, rinunciare alla carriera - e all'amore? - per i derelitti. Il nuovo fondamentalista riluttante, la ricerca della felicità secondo una delle voci letterarie più brillanti. Ma si può cambiare il mondo o è meglio dichiarare 'La resa' e berci sopra?"""" (Annarita Briganti)" -
Carne da demolizione
Nell'entroterra sardo, Fabio, ventiduenne di famiglia agiata, viene assunto in un mattatoio. Non sa nulla di carni e di processi di macellazione ma deve imparare a sporcarsi le mani, a fare i conti con una realtà arcaica e cruda. In un luogo reale e simbolico, dove la vita e la morte sono indissolubilmente intrecciate, Fabio inizia un percorso di ricerca interiore e di definizione della propria identità. I suoi colleghi però, che lo sanno figlio del titolare, non perdono mai occasione di metterlo in difficoltà al primo errore. Giorno dopo giorno il protagonista cova dentro di sé una rivolta: cosa c'entra lui con la macellazione della carne? Ci si può opporre a un destino che sembrerebbe già segnato? E attraversando la sua personale linea d'ombra che il ragazzo comprende come il passaggio dalla giovinezza alla maturità origini da un coraggioso distacco dal mondo in cui è cresciuto. -
Il conte libertino
Un conte libertino del Seicento, Roger de Bussy-Rabutin, si materializza con il suo cavallo nei corridoi della stazione Termini alle sette del mattino, minacciando di morte l'assonnato professore universitario Ruggero Rubanti, suo massimo specialista. Il conte, incarcerato per aver rivelato le avventure di letto di Re Luigi XIV nella ""Storia amorosa delle gallie"""", non vuole essere più tirato in ballo affinché la """"damnatio memoriae"""" del Re Sole continui indisturbata. Le due giornate di lavoro del professore che il romanzo percorre, inframmezzate dal lungo e impervio tragitto in treno, sono caratterizzate dagli incontri esilaranti con i colleghi. Tra questi spicca la bella Chantal, con cui ha una relazione platonica, e alcune studentesse, tutte con nomi simili a quelli delle dame citate da Bussy-Rabutin nel suo libro incriminato. Perché Rubanti rischia la vita divulgando la storia del conte? Qual è il giallo che per tre secoli ha continuato a suscitare interrogativi senza risposte? Paris, con uno stile tachicardico e malinconico, racconta il """"finis Italiae"""" dei primi anni Ottanta - mentre il sesso libertino danza ossessivamente nello sguardo del protagonista."" -
Lo scrittore invisibile. Alfonso Berardinelli recensito e intervistato
Perché scrittore invisibile? Anzitutto perché uno scrittore mascherato da critico non è facilmente riconoscibile. Ma l'invisibilità o la scarsa visibilità può essere una scelta sia consapevole che istintiva. Berardinelli, come ha osservato Enzensberger, non frequenta ""la piazza"""" e non lo si trova """"negli uffici"""". Evita sia le istituzioni che la società dello spettacolo. Attraverso un'ampia selezione di articoli, questo libro documenta che cosa si è detto di lui, le opinioni di chi lo apprezza e quelle di chi sopporta poco le sue idee e le sue polemiche. E non manca certo la voce dello stesso Berardinelli che, in numerose interviste, torna a discutere sul ruolo della critica e sulla situazione della letteratura contemporanea."" -
Il sonnambulo
Il sonnambulo è un romanzo che indaga e racconta la deriva etica del potere italiano. Siamo - come sempre nei romanzi di Aiolli - nella profonda provincia, nei gangli sonnacchiosi e spietati di un'economia corrotta, malata, sempre sul punto di cadere. Il romanzo è ambientato nel 1992, anno cruciale della storia nazionale: quello di tangentopoli, ovvero della presa d'atto che i sogni del dopoguerra si sono irreversibilmente trasformati in incubi. Leonardo, direttore generale dell'Alutec, scopre un'improvvisa accelerazione del tempo. Gli eventi ormai lo dominano. Il ""sistema"""" sta crollando, e l'abbraccio mortale tra economia pubblica e politica sta mostrando tutti i suoi limiti. Leonardo aspira alla presidenza della società, ma troppi grovigli esistenziali lo stanno stritolando. Paola, la moglie, si dissolve in una sterile nebbia. La stessa cosa accade a Monica, la sua segretaria. Rimane Carla, una giovane stagista di cui Leonardo s'innamora, e che tiene in piedi un atroce rimpianto per quel che si era prima di rimanere abbagliati da un'ambizione menzognera. Il romanzo di Aiolli mostra con realismo la radice nascosta della """"crisi italiana"""", l'impotenza e l'angoscia di un benessere ammalato di idealismi abortiti e di troppa intelligenza piegata alle contorte logiche del potere."" -
Il sentimento del male
"Il sentimento del male"""" è l'intricata storia di Michelangelo Arrighi, un musicologo che sta perdendo l'udito. Mentre scrive un saggio su Beethoven, si imbatte nel critico d'arte Igor Levi Doria, il quale afferma di poter sentire la voce di Dio. A questo punto il racconto assume i connotati del giallo. Levi Doria confida a Arrighi di essere perseguitato da Stanislao Stern, spia doppiogiochista e studioso di paranormale. Questi infatti, vuole impossessarsi del diario di Igor per carpirne il segreto. Come riesce a percepire il suono del male? Come può prevederne le manifestazioni più devastanti?" -
Il primo mondo
Una eroinomane si prostituisce perché ha bisogno di denaro per comprare la dose; un bambino chiede a suo padre se vuole più bene a lui o a tutte le cose e gli esseri del mondo; una donna ricorda le prime esperienze sessuali, un'altra ragiona sulla maternità. Sono solo degli esempi tratti dalla galleria di personaggi raccontati da Sergio Nelli in questo suo libro. Ma ""Il primo mondo"""" non è propriamente una raccolta di racconti. Si tratta piuttosto di frammenti di vita, schegge in cui ogni personaggio, attraverso un episodio, un ricordo, un'occasione, esprime un'esperienza che chiede di affiorare in superficie e di essere riconosciuta."" -
Tra le macerie
"Le aspettative sono una cosa; la vita reale è un'altra. Di entrambe si serve Davide D'Urso per dar forma al suo personaggio e agli ambienti in cui lo fa vivere, acquattandosi dietro di lui, e spingendolo quanto basta nella dilagante zona grigia della sua esistenza; con una lingua che si direbbe moraviana, se non fosse per gli improvvisi soprassalti dialettali che la screziano. La vita reale prende la forma di un call center, di una ragazza amata, di amici che forse non sono più amici. Tra le aspettative c'è la letteratura; ed è proprio uno scrittore che irrompe con il suo reale nome e cognome nella vicenda narrata. Si tratta di Raffaele La Capria. È affidata a lui la saldatura possibile tra le aspettative e la vita reale. E così anche il call center può finalmente retrocedere (""""Ma forse ognuno di noi lavorava in un call center, solo, lo chiamava in un modo diverso"""") e farsi avanti qualcos'altro. Un qualcos'altro che l'autore mette fuori da questa storia, e che di sicuro servirà da nocciolo energetico per i suoi prossimi libri."""" (Silvio Perrella)" -
Strategia delle ombre
"Strategia delle ombre"""" è la storia di un uomo braccato da aguzzini che non gli lasciano tregua, costringendolo a fuggire e a cambiare continuamente identità. Il romanzo, giallo filosofico, segue il protagonista in tutti i suoi spostamenti, dagli Stati Uniti all'Egitto, dall'Algeria ad Amsterdam, da Bristol a Roma. In ognuno di questi luoghi, sempre vigile nell'intento di eludere le ombre che lo perseguitano, reinventa la propria vita facendo di sé un altro uomo. Ma perché è costretto a scappare? Qual è la sua colpa? Di cosa è accusato? E soprattutto qual è il suo vero nome, la sua vera identità?" -
La strategia del tango
"Questo esordio narrativo di Paolo Restuccia, """"La strategia del tango"""", è un giallo atipico di ambientazione militare nel quale un colonnello degli Alpini, Ettore, si trova a ficcare il naso, inizialmente quasi controvoglia e poi trascinato da una sorta di """"horror vacui"""", su un intrico di corruzione e criminalità con scabrosi addentellati nel mondo della politica romana. Ettore è ben lungi dall'essere un puro, cioè un eroe a tutto tondo, è piuttosto un cinquantenne disincantato e vagamente disgustato da se stesso e dal mondo, appassionato di danza, che condisce i suoi ragionamenti con motti improntati al sarcasmo e al paradosso, declinati nei vari dialetti italici origliati nelle tante caserme della penisola che ha frequentato. Semifallito nella carriera militare, innamorato di una ragazza di 23 anni che rappresenta in qualche modo la sua (illusoria) utopia di purezza e di riscatto, l'alpino (così viene ironicamente chiamato per tutto il libro) registra la mortifera e bruta realtà che lo circonda con una lucida spietatezza che a momenti sfocia in esplosioni di amara e grottesca comicità"""". (Dalla prefazione di Andrea Carraro)" -
Christiane deve morire
"Christiane deve morire"""" è la storia di una donna di trent'anni che vive a Siracusa. Dopo una vita coniugale fatta di piccole cose e reciproche attenzioni, il marito la lascia per un'altra. Senza più certezze sul futuro, si aggrappa al proprio lavoro di cronista per un quotidiano locale. Incalzata dal direttore, mediocre personaggio alla ricerca morbosa dello scoop a ogni costo, frequenta un campo rom. Conosce così Vera, Zofia, Skender, Ruska... donne e uomini sconfitti da un mondo che ne ha svilito la dignità. Le loro vite ai margini, la costringono a fare i conti con il proprio passato: anni consumati in periferia assieme a ragazzi segnati da una difficile condizione sociale. Sono ricordi di amore e di morte, dove la droga non è tanto trasgressione o vizio, ma il rifugio che anestetizza la disperazione, il futuro che non c'è, il non senso dell'esistenza."