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La tradizione della patria. Vol. 1: Letteratura e Risorgimento da Vittorio Alfieri a Ferdinando Martini.
Nel cuore del libro di Marino Biondi, vibra la corda aurea del Risorgimento, quella garibaldina, e a Garibaldi, alla sua storia e al suo mito, in particolare all'impresa dei Mille, è dedicato il saggio più vasto del volume. Questo primo tomo, di una ricerca che ha voluto intitolarsi a ""La tradizione della patria"""", si colloca consapevolmente entro una linea di solido storicismo letterario nel tentativo di ricostruire, da Alfieri a Martini, la vocazione all'unità e all'onore di patria di alcune figure esemplari della nostra storia fra Settecento e Ottocento. Il volume, che sarà completato da un secondo tomo su Carduccianesimo e storia d'Italia, nasce dentro un dibattito politico, irradiato dalla stampa di questi ultimi mesi, affollato di voci variamente allarmate sulle obiezioni mosse da più parti, dal Nord al Sud, all'Unità del paese, e alla sua effettiva legittimità e tenuta."" -
Famiglia e memoria a Firenze. Vol. 1: Secoli XIII-XVI.
L'autore propone, rivisitati e ampliati, i suoi tre importanti saggi su Giovanni Morelli che, con i suoi ""Ricordi"""", è tradizionalmente uno dei più frequentati esponenti della memorialistica familiare fiorentina. Quale corredo essenziali nell'ottica della ricerca sui libri di famiglia, i tre saggi sono seguiti dall'edizione delle altre parti del codice del Morelli, alcune delle quali finora inedite. La prima parte del volume comprende invece nove interventi che Pandimiglio ha dedicato alla tematica dei libri di famiglia, segnatamente fiorentini, tra 1985 e 1994, da considerarsi propedeutici al secondo volume."" -
L' economia e la scienza. Il rinnovamento della cultura economica tra Cinque e Seicento
Nell'età del Rinascimento e della Rivoluzione scientifica la struttura del sapere occidentale è stata sottoposta a profonda ridiscussione. In quel quadro generale di ridefinizione delle radici della conoscenza è da collocarsi, come emerge da questo volume, la rifondazione delle conoscenze economiche. Ciò avvenne a diversi livelli della società coeva. Lo studio di Germano Maifreda mette in luce i presupposti e i risultati del rinnovamento della cultura economica della prima età moderna collocandoli alla confluenza di tre processi storici di lunga durata: le trasformazioni introdotte dall'età umanistico-rinascimentale e dalle esplorazioni transoceaniche, l'elezione della conoscenza scientifica della natura a parte integrante del sapere occidentale (con continue interferenze tra il nuovo metodo scientifico e le conoscenze e rappresentazioni economiche) e i mutamenti valoriali interni del ceto mercantile occidentale, inevitabilmente legati alla nuova rappresentazione dell'operatore economico professionale nel nuovo scenario internazionale. -
Letteratura e filologia tra Svizzera e Italia. Studi in onore di Guglielmo Gorni. Vol. 1: Dante: la Commedia e altro.
Questa miscellanea di studi in onore di Guglielmo Gorni - curata da Maria Antonietta Terzoli, Alberto Asor Rosa e Giorgio Inglese - raccoglie in tre volumi organici i contributi di colleghi e allievi delle università e delle istituzioni alle quali Gorni è stato legato in maniera particolare. I saggi affrontano con sostanziali novità esegetiche, ricorrendo a metodi e approcci disciplinari diversi, temi e testi di letteratura italiana ed europea: dalle Origini alla contemporaneità, dalla letteratura romanza a quella italiana a quella francese, dall'ecdotica alla metrica, dalla storia della lingua alla linguistica teorica. Al primo volume, dedicato a Dante e alla sua fortuna, ne segue un secondo che percorre la storia letteraria italiana e europea dal Duecento alla fine del Settecento; il terzo volume affronta argomenti di letteratura otto-novecentesca e si chiude con saggi di prosodia e di linguistica teorica e storica. La varietà e l'estensione cronologica degli argomenti trattati riflettono la molteplicità e la vastità di interessi di uno studioso senza pregiudizi di scuola o di correnti. -
Adriano Olivetti politico
Dopo i primi articoli pubblicati da Adriano Olivetti nel biennio 1919-1920 sul settimanale ""L'Azione Riformista"""", gli studi di ingegneria al Politecnico di Torino non gli lasciarono troppo tempo da dedicare all'attività giornalistica. Dall'esperienza personale di 'organizzatore della produzione' e capitano d'industria come direttore generale e presidente della fabbrica Ing. C. Olivetti & C. egli sviluppò le proprie riflessioni sull'organizzazione scientifica di un'impresa moderna, poi su quella del territorio a essa circostante. Lungo un percorso di circa venti anni, all'adesione nel 1919 alla Lega democratica per il rinnovamento della politica nazionale, seguirono numerose esperienze storiche e influenze teoriche, che arricchirono di consapevolezza e resero complesse le risposte formulate, infine, di fronte allo stesso problema: la crisi della democrazia rappresentativa. Il contesto storico degli anni Cinquanta si dimostrò poco propizio, ma senz'altro seminali furono i suggerimenti dispersi nel mondo culturale e politico italiano dal movimento da lui fondato, generando un'eredità ideale che solo in parte è stata raccolta."" -
Letteratura a Firenze. Dall'Unità alla grande guerra
Il volume presenta non una galleria di scrittori attivi nel capoluogo toscano tra Ottocento e Novecento, bensì un sintetico disegno storico della letteratura a Firenze tra l'Unità e la Grande Guerra. La novità non consiste nel risalto concesso alla cultura letteraria di primo Novecento, ma nel valore riconosciuto al versante, tradizionalmente sottovalutato, della Firenze postunitaria di secondo Ottocento. Ovvero l'aspetto nuovo sta nell'aver fissato un nesso non contraddittorio tra la città umbertina di fine secolo e la città delle avanguardie che s'incammina a passi risoluti verso la svolta segnata dal conflitto mondiale. Però inconsueto è anche il richiamo, nella parte finale dell'intera traiettoria, alla funzione morale che compete alla scrittura creativa. Il punto è trattato sotto il titolo, propriamente, di Etica e poesia. Il segno peculiare di queste pagine è la loro stringatezza. I temi toccati avrebbero consentito con agio una trattazione analitica, ampia, distesa, ma l'autore ha preferito un taglio asciutto che meglio favorisse l'efficacia del quadro e l'immediata correlazione tra le parti. -
Flaminio Pellegrini. Accademico e filologo
Flaminio Pellegrini (Fumane 1868 -Firenze 1928) attraversò una fase cruciale nella storia della filologia in Italia; una fase che vide la solida eredità della scuola storica e del magistero del Carducci cedere il passo alle istanze della Nuova filologia di Michele Barbi. Allievo a Bologna proprio del Carducci - esperienza che produrrà l'edizione dei rimatori bolognesi, del Sirventese dei Lambertazzi e dei Geremei e delle Rime di Guittone - il Pellegrini si staccò gradualmente dal maestro per approdare a Firenze, all'ombra del Barbi, come collaboratore della Crusca e membro della Società dantesca. In seno alla Dantesca collaborò col Parodi all'edizione del Convivio del 1921 e svolse una indefessa attività di spoglio e recensione. Numerosi furono i suoi contributi relativi soprattutto alla nostra letteratura italiana delle origini. Il suo carteggio, oltre ai ricordati Barbi e Carducci, annovera fra i corrispondenti Benedetto Croce, Pio Rajna, i fratelli Carlo e Francesco Cipolla, Giuseppe Biadeo ed altri ancora. Il volume è corredato dalla Bibliografia degli scritti del Pellegrini. -
Disegni romani e Lancelot-Théodore Turpin de Crissé dalle collezioni del Louvre
Nel 1807 giungeva a Roma da Parigi un giovane artista francese, pittore di paesaggio già premiato al Salon del 1806. Era al primo dei suoi viaggi in Italia che si sarebbero ripetuti nel 1818, nel 1824, nel '29 e poi ancora nel 1838. Disegnatore straordinario, amico di Ingres e di Granet, avrebbe lasciato al Musée du Louvre una vasta raccolta dei suoi studi di paesaggio e di vedute italiane che - come lui stesso dichiarava al termine della sua esistenza erano stati alla base della sua fortuna di pittore. Da questa raccolta di oltre 150 fogli, grazie alla disponibilità del Département des Arts Graphiques del Louvre, vengono esposti nel Gabinetto della Grafica del Museo Praz 24 disegni dell'artista, appunti romani che colgono i vari aspetti della città, il Tevere e i suoi ponti, i palazzi, le chiese, le rovine aggredite dalla vegetazione, le ville ricche di marmi antichi, i grandi parchi, gli ampi panorami fitti di cupole e altane ed i vasti orizzonti della desolata campagna romana. -
La tradizione della patria. Vol. 2: Carduccianesimo e storia d'Italia.
Il volume, secondo tomo di una ricerca sulla letteratura risorgimentale e il mito della patria italiana, esplora l'ultima avventura pubblica di un letterato e poeta, Giosue Carducci. È una indagine della sua mente critica e della sua tardiva ma intensa vocazione politica. Un Carducci rivisitato nella sua versione politico-strategica, con un ampio profilo del letterato nella sua versione in prosa. Il libro è anche una storia della fiorente scuola universitaria carducciana, avviata fin dal 1860, attraverso una serie di profili e ritratti di discepoli e allievi, una schiera scolare di eccellenza, nella quale Giovanni Pascoli resta l'unico che sappia distinguersi, non solo per genio poetico, ma per l'assillo di continuare in proprio, la missione del dotto. -
Eresie e devozioni. La religione italiana in età moderna. Vol. 3: Devozioni e conversioni.
La raccolta di questi saggi e ricerche di Adriano Prosperi si articola in tre volumi: I. Eresie; II. Inquisitori, streghe ed ebrei; III. Devozioni. Il tema intorno a cui ruotano queste ricerche è quello delle incertezze e dei conflitti che si ebbero tra '400 e '600 intorno alla religione e che riguardarono in modo particolare la cultura e la società italiana della prima età moderna. Si va dalla cultura umanistica del '400 agli echi italiani delle correnti di riforma europee del '500 dominate da Erasmo da Rotterdam e da Lutero, non senza trascurare le tendenze religiose del mondo popolare e le forme della devozione di pie donne e di ristretti circoli spirituali. Una attenzione particolare è dedicata alle forme di quell'intervento inquisitoriale per il controllo e la repressione delle devianze eterodosse alle quali dobbiamo non solo la maggior parte delle fonti storiche in materia ma anche alcuni caratteri storici della moderna religione italiana. -
Le lettere nell'Archivio del Museo di San Marino a Napoli. 1835-1847
Rivivono in questo testo momenti e aspetti vari della vita e dell'opera di uno dei più grandi intellettuali napoletani della prima metà dell'Ottocento. Oggetto del lavoro, infatti, è l'edizione di un cospicuo ""corpus"""" di lettere inedite, provenienti da un Fondo Puoti del Museo San Martino di Napoli, inviate dal grande Maestro a destinatari di vario livello e operanti in diverse città d'Italia. Si tratta di 121 lettere, delle quali 112 del Puoti e 9 di suoi corrispondenti a lui, che permettono di arricchire i dati biografici già posseduti sul Puoti e insieme consentono una più approfondita intelligenza della cultura napoletana dell'epoca. Ritenuta per lo più estranea al gran moto rinnovatore che pervadeva il Paese, queste lettere ce la presentano animata dalle medesime problematiche che accompagnavano il formarsi della coscienza civile della borghesia intellettuale italiana."" -
Il Settecento negli studi italiani. Problemi e prospettive
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno tenutosi a Siracusa nel giugno 2004 per i venticinque anni della Società Italiana di Studi sul secolo XVIII. I contributi dei relatori, tra i maggiori specialisti degli studi sul periodo, affrontano alcuni dei principali temi delle ricerche italiane sul Settecento europeo, messi a confronto con gli studi francesi e anglosassoni: il cosmopolitismo e l'universalismo, presentati e discussi sul piano storico, filosofico, giuridico; il rapporto tra cultura e politica negli studi storici e letterari; le teorie e le pratiche scientifiche, con particolare riferimento alle scienze della terra e alle catastrofi sismiche; il consumo culturale, in ambito artistico e musicale; le fonti e le edizioni critiche di testi settecenteschi. Si offre così un aggiornato bilancio dei problemi messi a fuoco dalle ricerche sul Settecento condotte in vari ambiti disciplinari, mettendo a confronto i loro diversi approcci e le loro prospettive future. -
Storie di immagini. Immagini di storia. Studi di iconografia cinquecentesca
I saggi qui raccolti si propongono di leggere alcune immagini cinquecentesche - capolavori di affermati maestri o dipinti pressoché sconosciuti - come documenti di storia politica, sociale e religiosa del Cinquecento italiano, utilizzandole come vere e proprie fonti iconografiche, a prescindere dalla prospettiva stilistica e formale ancora prevalente nella storia dell'arte. Ritratti di personaggi illustri nascondono e al tempo stesso manifestano difficili legittimazioni dinastiche o complesse vicende inquisitoriali; criptici emblemi racchiudono raffinati messaggi teologici; comuni raffigurazioni devote, - santi, crocifissioni, deposizioni - permettono di gettare nuova luce sulle inquietudini spirituali che percorsero l'Italia negli anni del concilio di Trento e che coinvolsero anche personaggi come Michelangelo Buonarroti e Vittoria Colonna; scene apparentemente innocue esprimono in realtà manifesti ideologici della Controriforma militante. -
Lettere ai familiari (1901-1962)
Ad oltre quarant'anni dalla sua prima edizione questo epistolario mantiene intatta la sua nitidezza riflettendo come in uno specchio una duplice storia. Quella di una famiglia rurale lombarda a cavallo fra il XIX e il XX secolo, con le sue difficoltà, i suoi momenti di dolore e di gioia, i suoi limiti e le sue virtù, la sua fede, e, al tempo stesso, quella di una vocazione sacerdotale che dal Seminario Romano,dopo numerose tappe nel segno del binomio ""oboedientia et pax"""" - dalla Bulgaria alla Turchia, dalla Francia alla laguna veneta, arriva sulla cattedra di Pietro e sulle soglie del Concilio Vaticano II. Un epistolario che custodisce nelle sue pagine cariche di pietas, sensus fidei, humanitas, il segreto di Giovanni XXIII dentro quello delle sue radici."" -
De statu primi hominis ante lapsum disputatio
I testi che compongono la disputa De statu primi hominis ante lapsum rappresentano uno degli esiti più complessi e interessanti della Riforma radicale del Cinquecento. Nata in occasione dell'incontro a Basilea nel 1577 tra due esuli italiani per motivi di fede, Francesco Pucci e Fausto Sozzini, la controversia intorno alla natura immortale di Adamo si rivelò subito di difficile soluzione. Il suo carattere non puramente teologico spinse i contendenti a difendere due concezioni dell'uomo e della natura globalmente diverse e a confrontarsi con problemi di grande rilievo, come le conseguenze del peccato, l'esistenza della ragione naturale, il rapporto tra l'uomo e la natura, la salvezza del genere umano e in particolare dei bimbi, fino a sfiorare implicitamente la riflessione sui fondamenti della tolleranza. Il testo latino è qui corredato da una serie di strumenti (note, indici, nota critica) che ne facilitano la lettura complessiva o l'analisi di parti, anche in funzione dei temi affrontati -
Gina Lagorio. La scrittura tra arte e vita
Vincitrice di numerosi premi letterari, tra cui il Premio Campiello nel 1977 per ""La spiaggia del lupo"""" e il Premio Viareggio nel 1984 per """"Tosca dei Gatti"""", Gina Lagorio (1922-2005) ha partecipato anche attivamente alla vita politica, ricoprendo la carica di deputato al Parlamento italiano per il gruppo Sinistra Indipendente. Autrice di narrativa, saggistica e teatro, i vari contributi qui presentati restituiscono al lettore la vita e l'opera di una delle più importanti figure della 'generazione degli anni Trenta'. Conclude il volume l'inventario dell'archivio personale di Gina Lagorio, che raccoglie e riporta alla luce non solo le sue opere, ma anche la sua attività politica e parlamentare oltre che la fitta corrispondenza dell'autrice con le più importanti personalità della sua generazione."" -
Mon cher Lucien. Lettere familiari a Luciano Bonaparte
Le lettere indirizzate dai fratelli a Luciano, in gran parte inedite, conservate nell'Archivio Campello, alla Fondazione Primoli, ci fanno penetrare all'interno della famiglia Bonaparte. Composte negli anni compresi tra il 1800 e il 1815, hanno come sfondo il periodo dell'avventura napoleonica, dal rombo della guerra alla felicità della vittoria. Esse ci aiutano a comprendere meglio la personalità ricca e complessa del destinatario, le motivazioni profonde delle sue scelte, ma anche i complicati rapporti all'interno della famiglia e di questa con l'Imperatore. Se molte di esse si situano in un ambito privato, altre incrociano la grande Storia. I mittenti, dai fratelli, Luigi, Elisa, Paolina e Carolina, al cardinale Fesch, a Talleyrand e soprattutto a Murat, contribuiscono in vario modo ad evocare davanti ai nostri occhi non solo una famiglia, ma il quadro anche politico dell'Impero. -
Epigrammatum liber III
Leonardo Montagna (1426?-1486) può considerarsi un caso esemplare della diffusione e della capacità di attrazione della cultura umanistica, anche nei confronti di uomini che non facevano professione di lettere, o di semplici dilettanti, in ogni ambiente della vita civile del Quattrocento. Si presenta qui l'edizione critica e il commento della terza raccolta di epigrammi. -
Il metodo degli umanisti
Il metodo degli umanisti, pubblicato a Firenze da Remigio Sabbadini nel 1922 presso Le Monnier, voleva essere, secondo le intenzioni dell'autore, il lavoro conclusivo dei propri studi, sulla base di una vita dedicata alla ricerca su singoli autori (Aurispa, Panormita, Guarino, e tanti altri noti e meno noti), alla valorizzazione di singoli manoscritti (le ìbricioleî umanistiche), alla pubblicazione di inediti e all'allestimento di edizioni critiche. Sabbadini, professore di Letteratura latina ed editore di Virgilio, può essere considerato il vero e consapevole fondatore degli studi umanistici, ai quali, partendo proprio dalla sua formazione di classicista, ha saputo fornire autonomia e consistenza. Dopo i due fondamentali volumi de Le scoperte dei codici latini e greci ne' secoli XIV e XV (1905, 1914, rist. a cura di E. Garin, Firenze 1967), dopo Storia e critica di testi latini (1914, 19712) e dopo la monumentale edizione dell'Epistolario di Guarino Veronese (1915-1919), lo stesso Sabbadini aveva voluto riunire nel volume Il metodo degli umanisti le sue considerazioni, tutte scaturite da specifiche ricerche, su come gli umanisti studiavano, leggevano, insegnavano. La presente edizione, preceduta da una premessa a cura di Concetta Bianca, ripropone il testo de Il metodo degli umanisti, sciogliendo le numerose sigle e abbreviazioni presenti nelle note, in modo da rendere più agevole la lettura di quest'opera fondante per gli studi umanistici. -
Early scriptures of the gold coast (Ghana)
Nel volume viene ripercorsa la storia delle quattro più antiche traduzioni della Bibbia nelle lingue parlate nel Ghana e nel Togo: Gã, Ewe, e due dei principali dialetti della lingua Akana, Twi e Mfantse. Nel testo, non solo viene delineato il percorso che ha portato alla traduzione della Bibbia in queste lingue, ma vengono anche descritti gli sforzi che ancora oggi vengono fatti per migliorarne la qualità. Il libro si apre con un breve resoconto dei primi contatti tra i popoli della Costa d'oro e i vari esploratori europei che arrivarono in queste zone in epoca pre-missionaria. Gli sforzi di evangelizzazione e di diffusione delle Sacre Scritture non iniziarono fino all'arrivo delle società missionarie aderenti alla corrente protestante del pietismo. I rappresentanti delle organizzazioni missionarie, europei ed africani, coadiuvati dalla British and Foreign Bible Society, si resero responsabili dell'attività di traduzione, nella certezza che la traduzione della Bibbia, soprattutto se caratterizzata da una profonda collaborazione tra i madrelingua e i missionari europei, fosse l'elemento principale per una efficace evangelizzazione e una decisiva diffusione del cristianesimo.