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Carteggio 1915-1975
È la fine del 1945 quando Oreste Mosca, vicedirettore del ""Tempo"""", propone a Renato Angiolillo di nominare Giuseppe Prezzolini corrispondente da New York. Con un certo giustificato orgoglio, quindi, Mosca ha sempre attribuito almeno in parte a se stesso il merito del ritorno di Prezzolini alla attività giornalistica in Italia. Frutto di una consolidata amicizia, il Carteggio tra Oreste Mosca e Giuseppe Prezzolini, che consta di 215 lettere che vanno dal 1915 al 1975, consente di ricostruire e ripercorrere per intero le vicende umane e giornalistiche dei due corrispondenti, facendo riemergere la figura di Mosca dall'oblio in cui è caduto e gettando nuova luce su alcune determinanti vicende della biografia prezzoliniana, come la collaborazione al """"Tempo"""" e il suo soggiorno a Vietri dopo il rientro in Italia. Da questo carteggio emerge, dunque, non soltanto la storia di un'amicizia, ma anche quella del giornalismo italiano di buona parte del Novecento, vista attraverso gli occhi e le vite di due dei suoi protagonisti."" -
Minacciare con le immagini. Tintoretto: gli affreschi scomparsi della «Casa Barbariga» e la svolta ideologica del patriziato veneziano
Lo studio è volto a ricostruire e capire un ciclo pittorico ormai irrimediabilmente consumato dal tempo, ridotto a una muta larva su una vecchia foto, a esili ombre graffite sulla facciata della veneziana ""Casa"""" dei Barbarigo di San Trovaso, incapace ormai di restituire una pur minima traccia degli squillanti colori dei quali l'aveva ornata, a metà Cinquecento, il genio di Iacopo Tintoretto. Ombre tuttavia sufficienti per avviare una raccolta di indizi e poi di prove sul loro contenuto figurativo, per ricostruirne la struttura e l'iconografia, per coglierne il significato iconologico, per dare ad esse un senso nel quadro delle esigenze di autorappresentazione e delle ambizioni del committente. Un gioco di pazienza che servirà a riportare alla luce i perduti affreschi di palazzo Barbarigo: non certo nella loro dimensione estetica e visiva, perduta ormai per sempre, ma nei messaggi ideologici che ad essi erano stati affidati; non per quello che erano, insomma, ma per quello che volevano essere. Un documento per capire non tanto l'unicità dell'estro di Tintoretto quanto la storia di Venezia."" -
Società e cultura a Firenze al tempo del Concilio. Papa Eugenio IV tra curiali, mercanti e umanisti
Il volume che si propone è frutto di numerosi anni di ricerca trascorsi in archivio, con la consultazione di fondi poco esplorati. Il volume prende in esame gli anni dal 1434 al 1443, quando il pontefice Eugenio IV si trasferì con curia a Firenze, in anni cruciali che videro il Concilio di Firenze sancire l'Unione tra la chiesa di Roma e le chiese orientali. Attraverso documenti d'archivio e fonti manoscritte, finora non presi in considerazione, ne emerge un panorama circostanziato, decisamente originale rispetto alle tradizionali ricostruzioni che privilegiano esclusivamente gli aspetti teologico-dottrinali. -
A partire da Giambattista Vico. Filosofia, diritto e letteratura nella Napoli del secondo Settecento
Il volume integra l'analisi dei temi filosofici con la ricostruzione delle questioni giuridico-letterarie al centro delle tensioni tra vichiani e antivichiani. Il richiamo alle tesi filologiche di Vico sull'origine delle XII Tavole alimenta l'interesse per la questione filosofica circa il fondamento della validità del diritto. In queste pagine si offrono anche gli esiti di una circumnavigazione intorno a ciò che, sia pure dentro l'ambiente di Vico e della sua fortuna, non è sempre immediatamente riconducibile a lui. Lo documentano i saggi tra letteratura, filosofia ciclica della storia naturale dell'uomo nella Napoli riformatrice e massonica (Bertòla) e l'anticurialismo prerivoluzionario (Conforti). Più vichianamente orientata è, invece, la non trascurabile attività politico-culturale in Lombardia dei napoletani Francesco Lomonaco e Flaminio Massa, editore del Pagano, impegnati nell'offrire una possibile soluzione della 'crisi' del razionalismo settecentesco con la sintesi tra momento ideale e contrassegno antropologico della funzione conoscitiva, oggetto della moderna science de l'homme della cultura europea del tempo e segnatamente idéologique d'oltralpe. -
Scritti di storia della letteratura italiana. Vol. 3: 1972-1998.
È il terzo dei cinque volumi che raccoglieranno gli scritti di storia della letteratura italiana di Carlo Dionisotti. Attraverso quest'opera si dà finalmente una definitiva sistemazione dell'eredità culturale di uno dei più grandi maestri del Novecento italiano. Dalla Premessa: ""Dionisotti è stato, insieme con pochissimi altri, il restauratore della filologia e della letteratura umanistica e rinascimentale. L'erudizione propugnata da Dionisotti era principalmente proiettata a scandire le zone di passaggio della letteratura italiana, le connotazioni socio-culturali delle varie tipologie di testi, i rapporti del latino col volgare, facce diverse di una medesima lingua, le codificazioni dell'idioma nuovo e i suoi snodi nel fluire dei secoli: la letteratura italiana dunque come inscindibilmente legata con la storia della sua lingua""""."" -
La cultura mediterranea nei «Principi di scienza nuova»
Le riflessioni di Sorrentino sulla retorica e sulla poetica vichiana mettono in evidenza come il nucleo centrale di tutta la ""Scienza nuova"""" sia il tema dell'origine della poesia, questione che trasforma il filosofo napoletano in uno dei padri della moderna estetica. La scoperta e la trattazione della poesia primitiva costituisce """"la Sfinge del mondo delle Nazioni rivelata"""", l'enigma delle origini finalmente risolto. Opera più succinta e sintetica delle precedenti """"La cultura mediterranea nei Principi di Scienza nuova"""", pubblicata da Sorrentino nel 1920, riconosce come la grande scoperta vichiana sia l'allineamento di Omero e Dante, posti sullo stesso piano sia per la loro grandezza di poeti che per l'affinità dell'origine della loro poesia. Riconoscimento che viene affiancato dalla considerazione di Omero come il primo storico di tutta la gentilità. La concezione che Vico propone di una poesia primitiva in grado di superare i prodotti di una retorica tradizionale rappresenta non solo una riflessione di natura estetica, quanto piuttosto un'analisi della barbarie come concetto culturale ampio e di tutto quello che per il clima umanista italiano era il 'barbaro'."" -
Il diavolo e il magistrato. Il trattato Du sortilege (1627) di Pierre de Lancre
Pierre de Lancre (1553-1631), viene ricordato soprattutto per la sua opera Tableau de l'inconstance des mauvais anges et démons, che gli valse la stima di Enrico IV, il quale lo incaricò di indagare, nella regione del Labourd, su presunti casi di stregoneria, compito che lo portò ad una febbrile attività inquisitoriale. Minore attenzione è stata dedicata alle sue ultime opere soprattutto il Du Sortilege, tanto che si arrivò a dubitare dell'esistenza di quest'ultima opera o la si credette perduta. Questo volume analizza proprio il Du Sortilege: nello scritto emergono sortilegi e malefici di ogni tipo, sempre messi in atto con l'aiuto di Satana e ad essi si accompagnano una massa di personaggi curiosi e pittoreschi. Accanto alla strega e all'indemoniata, si presentano agli occhi del lettore, atei, libertini, riformatori, indovini, saludadores, adepti di misteriore sette, impostori che predispongono sortilegi e talismani. Eresia e magia si uniscono in questo volume, che ha il merito di illustrare un importante periodo storico, ma anche di mettere in evidenza la scrittura di De Lancre, per scoprire così un letterato non privo di gusto. -
Il destino della democrazia. Attualità di Tocqueville
Il volume si inserisce nel panorama della rinascita dell'interesse per la figura e l'opera di Tocqueville, raccogliendo gli esiti del dibattito più recente e delineando nuove direzioni di ricerca. Il volume riunisce le ricerche di un gruppo di giovani studiosi della Scuola Normale Superiore di Pisa coordinati da Michele Ciliberto, che è autore della prefazione. La centralità e la modernità dei temi affrontati dalla riflessione tocquevilliana sono messe in risalto, nei vari saggi, sotto molteplici angolazioni e a partire da opere maggiori come ""La Democrazia in America e L'Antico Regime"""", ma anche sulla scorta del ricco epistolario del pensatore francese e dei discorsi da lui pronunciati in Parlamento. Uno dei fulcri dell'indagine è rappresentato anche dall'approfondimento del confronto tra Tocqueville e altri filosofi e scrittori, da Marx a Benjamin Constant, con una sezione finale di contributi dedicati al suo rapporto con John Stuart Mill."" -
Scritti di metrica
Nel volume ""Scritti di metrica"""" (1972-2004) sono raccolti i frutti di più di trent'anni di ricerche che Roberto Pretagostini ha dedicato alla metrica greca, per la quale ha saputo elaborare un pensiero originale, le cui radici affondano nella migliore tradizione italiana di studi metrici. Tale rigorosa trattazione della disciplina ha costituito una costante di grande rilievo nella personalità scientifica, critica e didattica di un riconosciuto maestro della metrica greca nel panorama accademico nazionale ed internazionale. L'assetto metrico dei testi poetici è indagato in profondità ed è presentato come aspetto sostanziale della creazione poetica nel mondo greco antico e portato fino al severo ambito della critica letteraria, in special modo attraverso l'acquisizione del concetto di metrica come significante aggiuntivo del testo, sia attraverso l'analisi e l'esegesi metrica di specifici passi della poesia greca, sia attraverso una meditata riflessione sui principi teorici che soggiacciono all'analisi metrica."" -
Il cigno d'argento. Antologia di madrigali e canzoni per liuto inglesi (1588-1624)
I volumi di madrigali pubblicati in Inghilterra alla fine del Cinquecento e al principio del Seicento, contengono una splendida 'collezione' di poesie scritte durante il periodo d'oro della letteratura inglese, molte delle quali ancora sconosciute al grande pubblico. In questo volume viene presentata un'ampia selezione di madrigali e di canzoni, tradotte per la prima volta in italiano. Un campionario di poesie sull'amore in tutte le sue forme, con descrizioni realistiche, allusioni, doppi sensi osceni, scabrosità di termini, e come connotato preminente, il senso di realismo, di positività tipico di una società in progresso e di una borghesia emergente. Oltre ai madrigali propriamente detti, sono stati inclusi consigli morali, filastrocche paesane, canti di soldati e di marinai, canti di taverna, di venditori di strada, di preti, cortigiani, medici, avvocati ed un esempio di un canto in onore di Elisabetta. Viene perciò proposto quello straordinario impasto di poesia aulica, popolare, rustica, spontanea, che alla fine del Cinquecento fa del madrigale inglese e della canzone per liuto un unico di impareggiabile fascino. -
Carteggio 1909-1915
Il carteggio che Prezzolini e Slataper intrattennero negli anni della loro collaborazione alla ""Voce"""", tra il 1909 e il 1913, è ancora in larga parte inedito. Nell'Epistolario di Slataper, curato da Giani Stuparich (Mondadori, Milano 1953), sono state pubblicate circa cinquanta lettere a Prezzolini. La corrispondenza di Prezzolini all'amico, che è custodita presso l'Archivio di Stato di Trieste, invece, non è mai stata pubblicata. Il carteggio è molto importante per chi sia interessato a ricostruire la vita, le vicende e il ruolo della """"Voce"""" nel quadro della cultura del primo Novecento. Molte lettere di Prezzolini consentono, infatti, di chiarire le ragioni dei contrasti interni alla rivista e contribuiscono altresì a mettere in luce la complessa personalità del suo fondatore. Esse testimoniano, inoltre, il sentimento profondo di amicizia e di stima reciproca stabilitosi subito tra i due interlocutori, che spiega la confidenza e la schiettezza con cui Prezzolini parlava a Slataper, inusuale nei carteggi con altri collaboratori."" -
Premnon Physicon. Versione latina del Peri physeos anthropou di Nemesio
Alfano I fu monaco in Santa Sofia a Benevento, quindi a Montecassino; divenne abate del monastero di San Benedetto a Salerno e poi arcivescovo della città nel 1058. Personaggio eclettico, fu uno dei maggiori esponenti tra gli intellettuali benedettini del medioevo: scrittore versatile e colto, produsse pregevoli Inni, in qualche punto ispirati ad una notevole conoscenza di Orazio. Fu anche medico esperto, membro della Scuola Medica Salernitana, ed è proprio alla sua notevole conoscenza in questo campo che si deve la traduzione dal greco dell'opera di Nemesio, ""Premnon Physicon"""" o """"De natura hominis"""". Nel presente volume, oltre all'ampia introduzione che permette di comprendere appieno lo spessore culturale di Alfano I e di contestualizzare la composizione della sua opera nel panorama culturale dell'epoca, l'edizione critica del """"De natura hominis"""" si arricchisce della collazione di un nuovo manoscritto, il codice Harley lat. 3969, superando quindi per completezza ed integrità, le edizioni precedenti, dalla prima, pubblicata da Holzinger nel 1887, fino all'ultima, presentata dal Burkhard nel 1917."" -
Il Risorgimento dei letterati
Come ha influito la letteratura nel processo risorgimentale? Qual è stato il contributo di scrittori e critici alla definizione di un'identità nazionale unitaria e alla costruzione dello stato italiano? E quale immagine dell'Italia emerge dalla riflessione letteraria dei contemporanei? Sono domande ricorrenti, dal Risorgimento ad oggi, che nascono dal presupposto che la letteratura sia stata un elemento determinante nella fase preunitaria, capace di smuovere e condizionare la coscienza dei cittadini e di funzionare da principio unitario aggregante, in grado di assumere un significato politico. Come questo processo sia avvenuto nelle sue articolazioni complesse, quale incidenza abbia effettivamente avuto la letteratura nei processi storici e politici, al di là del dato incontestabile del condizionamento culturale, è però un nodo sul quale restano ancora molte indagini da compiere. -
Manuscripts and methods. Essays on editing and trasmission
Vengono qui raccolti gli studi di uno dei massimi esperti viventi di letteratura greca e latina. I saggi sono sistemati in ordine stemmatico, dagli autografi alle edizioni a stampa. Dopo la pubblicazione del suo fondamentale volume del 1983, ""Texts and Tranmission"""", e dei suoi saggi sulla trasmissione dei testi latini, l'autore ritorna su questioni di metodo della tradizione manoscritta, confrontandosi con il dibattito ecdotico aperto nel corso degli anni da filologi come Maas e Pasquali, Timpanaro e Kenney. Reeve quindi ritorna su questioni testuali, dopo una riflessione di trenta anni dedicata a problemi che si confrontano da una parte con le tradizioni testuali dei singoli testi, dall'altra con questioni generali di metodo. Massimo esperto di testi conservati interamente o in massima parte in manoscritti del Rinascimento italiano, scrupolosamente collazionati, le sue ricerche hanno spesso portato alla risoluzione di loci critici."" -
Storia della filosofia
"Nello stendere questa breve sintesi della storia del pensiero occidentale ci si è proposti di offrire in forma semplice e chiara una visione dello svolgimento della filosofia a chi, non addotrinato, venga preso dal desiderio di conoscere lo sforzo con cui, in circa tre millenni, l'uomo ha cercato di raggiungere una più adeguata consapevolezza di sé, della sua attività, del suo significato e del suo compito, nella totalità del reale. Questa profonda armonia che, oltre i tempi, le vicende e i dissidi, pacifica gli uomini di buona volontà che voglion conoscere se stessi e vivere secondo la raggiunta saggezza; questa filosofica pace, che è il simbolo dell'unità del vero e dello spirito che lo cerca, vorrebbe essere la premessa e la conclusione di questo modesto lavoro."""" (dall'Avvertenza dell'autore)" -
La carta. Storia, materiali, tecniche
Frutto delle lezioni tenute da Peter F. Tschudin presso l'Istituto per la fabbricazione della carta dell'università politecnica di Darmstadt, il volume si presenta come un'opera multidisciplinare e complessa che intende offrire una sintesi metodologica nello studio della storia della carta raccogliendo in un unico testo gli esiti della ricerca internazionale. La materia carta, la sua storia, produzione, applicazione e diffusione vengono indagati dall'autore nei molteplici aspetti dello sviluppo storico-tecnico e socio-economico dai tempi della sua invenzione all'era industriale, senza trascurare i temi scientifici e conservativi. Ricchi apparati ci offrono una selezione di denominazioni storiche di varietà, misura e quantità, una bibliografia scelta sulla storia della carta, un catalogo illustrato di filigrane, la proposta di norma per la raccolta dati, con relative raccomandazioni, messa a punto dall'International Association of Paper Historians (IPH). Dedicato non solo a ricercatori e specialisti il libro si rivela essere un utile strumento di studio e ricerca per studenti e appassionati dell'affascinante modo della carta e della sua storia. -
Commedie
Il teatro sveviano, pur presentando innegabili punti di contatto con la narrativa, presenta nel suo complesso una maggiore dipendenza dai modelli del teatro borghese contemporaneo. Nelle opere della maturità e della vecchiaia i due generi, teatro e romanzo, si avvicinano, sviluppandosi ambedue da una tematica unica, una critica sotterranea del quadro reale della famiglia italiana che Svevo corrode dall'interno, nei modi di un'affettuosa rappresentazione della 'infelicità' domestica. L'edizione critica del teatro di Italo Svevo, che qui si presenta, vede la luce nell'ambito dell'Edizione Nazionale dell'Opera omnia di Italo Svevo. Essa rispetta scrupolosamente il dettato dell'autore, senza contaminare redazioni diverse (soprattutto le stampe postume, particolarmente infide, perché con ogni probabilità rimaneggiate da altri). Mancando per la maggioranza dei testi riferimenti così sicuri da determinare il periodo di composizione, ci si attiene prudentemente alla cronologia meno improbabile, fondata sui pochi indizi interni, non sempre incontrovertibili. -
L' Italia nuova per la storia del Risorgimento e dell'Italia unita. Vol. 6: Risorgimento tra realtà, pensiero e azione.
Come si è passati dalle Italie all'Italia? Come è stata intesa l'unità mentre la si costruiva? Il pensiero del Risorgimento e dell'unità è stato tutto e soltanto un percorso ideologico senza effettiva rispondenza nella storia e nella realtà? Ecco le domande che costituiscono il filo rosso dei temi dominanti in questo volume, che a tali domande risponde illustrando i complessi sviluppi di pensiero e di azione che diedero sostanza e slancio al Risorgimento italiano e ne fecero una pagina prestigiosa della storia europea nel secolo XIX. Il cosiddetto ""triennio giacobino"""" (1796-1799) e Napoleone sono confermati come la grande porta di ingresso del Risorgimento nel momento in cui esso assume concretezza di movimento storico e politico. Si passa quindi ai protagonisti dell'azione e del pensiero che guidarono la realizzazione dell'unità: Mazzini, Cattaneo, Garibaldi, Cavour. Il panorama della storia risorgimentale si arricchisce per questa via di particolari importanti, a cominciare dalla delineazione della genesi e dell'esplicazione del pensiero italiano di Cavour."" -
Per la storia del Risorgimento e dell'Unità d'Italia. Vol. 7: Itinerari della Nuova Italia.
Come si è passati dalle Italie all'Italia? Come è stata intesa l'unità mentre la si costruiva? Il pensiero del Risorgimento e dell'unità è stato solo un percorso ideologico o ha avuto effettiva ripercussione nella storia e nella realtà? È per rispondere a queste domande che l'Autore ha raccolto studi, ricerche e riflessioni in questo volume così come negli altri de L'Italia nuova. -
Carteggio 1912-1960
La pubblicazione del Carteggio Palazzeschi - Soffici, composto da 55 lettere, scritte in prevalenza tra il 1912 e il 1914, offre al lettore la viva memoria di un sodalizio umano e intellettuale, particolarmente attivo durante la breve ma intensa stagione del futurismo fiorentino e della comune avventura lacerbiana. Il tono confidenziale del carteggio rappresenta quasi un apax nell'universo epistolare di Palazzeschi, sempre attento, anche nei documenti più scoperti della passata stagione crepuscolare, a non scoprirsi del tutto. Questa insolita apertura, che non trova corrispondenza nei più formali e misurati scambi epistolari intrecciati in quegli stessi anni con Papini e Prezzolini, ci permette di ripercorrere le varie fasi dell'adesione di Palazzeschi al futurismo e di cogliere l'originalità del suo contributo artistico a ""Lacerba"""", battagliero foglio dell'avanguardia fiorentina.""