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Rosso e nero
Fra il marzo e il maggio 1944, in una Roma straziata dai bombardamenti e dai rastrellamenti, Aldo Palazzeschi si dedica alla traduzione di 'Rosso e nero'. A Julien Sorel, Palazzeschi ritorna dopo averlo conosciuto in gioventù, presumibilmente nel segno del beylismo superomistico d'inizio secolo. Nel personaggio di Julien, Palazzeschi riconosce infatti i tratti della propria sofferta identità. La traduzione del capolavoro francese nell'originale versione di Aldo Palazzeschi che si propone qui è, dunque, un importante tassello sia per la storia della fortuna di Stendhal in Italia sia per una più profonda e completa conoscenza dell'officina palazzeschiana. -
La globalizzazione cambia di segno. L'esperienza della cooperazione bancaria
La globalizzazione sta imponendo un cambiamento di passo. Questo libro delinea un percorso - quello dell'associazionismo- che, soggetto terzo tra Stato e mercato, rappresenta la forza propulsiva originale dello sviluppo. In quest'ottica viene posto in evidenza, in particolare, il ruolo svolto dalla cooperazione bancaria nel corso degli ultimi quattro anni; anni difficili durante i quali è però rimasta sempre al fianco di tutte quelle realtà economiche locali e di territorio che concorrono a formare una delle componenti più rilevanti del tessuto produttivo. -
Leon Battista Alberti. Poeta, artista, camaleonte
Questo volume raccoglie il lavoro pluridecennale di Guglielmo Gorni intorno a Leon Battista Alberti. I ventuno saggi in esso contenuti spaziano dalla filologia all'esegesi, e coniugano rigore e divulgazione con quell'eleganza cordiale e quell'autorità competente che hanno sempre riscosso il plauso degli addetti ai lavori e dei tanti lettori fedeli. -
Diritti di libertà
I ""Diritti di libertà"""" (1926) di Francesco Ruffini - senatore e professore di Diritto ecclesiastico all'Università di Torino, che nel 1931 rinunciò alla cattedra rifiutandosi di prestare giuramento al regime fascista - fu un'appassionata e coraggiosa testimonianza contro l'eliminazione in atto delle libertà fondamentali, ma anche un importante contributo di storia e di teoria del diritto costituzionale. Contrapponendosi alla dottrina tedesca, molto diffusa in Italia e fatta propria da Alfredo Rocco, dei diritti di libertà come derivati dalla volontaria autolimitazione del potere sovrano dello Stato, Ruffini sosteneva l'intangibilità e l'imprescrittibilità di diritti che erano co-originari al patto sociale fondativo dello Stato unitario. Ripubblicato da Piero Calamandrei nel 1946, dopo un ventennio di semiclandestinità, il libro fu una fonte di ispirazione dei lavori della Costituente."" -
Il fondamento della filosofia giuridica di G. G. F. Hegel
Rielaborazione della tesi di laurea in filosofia del diritto del novembre 1922, condotta sotto la guida di Gioele Solari, il libro di Passerin d'Entrèves - amico di Gobetti e collaboratore della ""Rivoluzione Liberale"""" e del """"Baretti"""" - parte dalla critica di Hegel al formalismo dell'etica kantiana e analizza la concezione hegeliana dello Stato, avanzando sintomatiche riserve sui suoi limiti e indagandone i legami con il protestantesimo. L'appendice contiene una informata rassegna su """"L'influenza della concezione hegeliana della libertà sul pensiero rivoluzionario di Marx, Engels e Lassalle"""". Nel tempo del fascismo al potere e del tramonto delle libertà, Solari sottolineava nella prefazione l'interesse della ricerca dell'allievo: """"Oggi, come ai tempi di Hegel, la questione della libertà, del modo di intenderla, di attuarla negli ordinamenti politici è ritornata viva e attuale""""."" -
La tragedia dell'Europa. Che farà l'America?
Il libro, uscito nel 1924, è il terzo volume di Nitti sulla crisi europea, dopo ""L'Europa senza pace"""" (1921) e """"La decadenza dell'Europa. Le vie della ricostruzione"""" (1922). Lo statista italiano, esule a Zurigo, voleva spingere gli Stati Uniti a superare il neo-isolazionismo e a svolgere un ruolo attivo per un più equo regolamento delle questioni europee. Nitti denunciava il disegno francese di egemonia continentale, perseguito attraverso lo smembramento della Germania e l'accaparramento delle sue risorse di carbone e di ferro. In questo quadro analizzava i pericoli della politica di """"balcanizzazione"""" dell'Europa centrale. L'indebolimento della Germania di Weimar - avvertiva - avrebbe prodotto a sinistra spinte rivoluzionarie e suscitato a destra reazioni nazionalistiche foriere di nuovi conflitti in Europa."" -
Antologia della lirica tedesca contemporanea
L'antologia della lirica tedesca che Elio Gianturco preparò per la casa editrice di Gobetti e che uscì nel 1926 nelle Edizioni del Baretti rientrava in un programma politico-culturale di apertura verso le grandi letterature europee. La selezione offre una retrospettiva che si dipana dall'impressionismo e dal naturalismo passando per il simbolismo e il neoromanticismo, per arrivare fino all'espressionismo, dando voce a oltre quaranta poeti presentati nei testi esemplari della loro produzione. Non toglie valore al lavoro il fatto che alcuni giudizi critici, insieme ad alcune presenze e assenze, sono frutto del momento storico e appaiono oggi superati. Anche di fronte all'espressionismo e alla produzione poetica più recente, Gianturco non perde la capacità di giudizio e l'esigenza di ""mantenere il rapporto tra letteratura e politica, cultura e società"""", in un'epoca in cui la società sta cambiando e la politica è in crisi."" -
La libertà
"La libertà"""", che non poté uscire come Piero Gobetti Editore e fu stampato nel 1926 con il nome del tipografo Carlo Accame, riuniva le parti fondamentali dei discorsi che Nitti, in esilio, aveva pronunciato l'anno precedente a Londra sulla pace e a Cambridge sulla libertà. Vi sosteneva che erano stati gli errori della politica estera a portare alla guerra e che la guerra aveva determinato in Europa la crisi della democrazia e della libertà, su cui si erano innestate le spinte disgregatrici bolsceviche e fasciste. Mentre, però, il bolscevismo aveva un ideale, seppure non condivisibile, il fascismo perseguiva una politica di pura potenza nella occupazione dello Stato. Figura emblematica di questa politica era Mussolini, prima socialista rivoluzionario e poi leader del movimento antiparlamentare di destra. Ma il fascismo - si illudeva Nitti all'epoca - rimaneva un caso isolato nel contesto europeo e se ne poteva prevedere la breve durata." -
La pace
"La pace"""", uscito nell'aprile 1925, quando il fascismo stava consolidandosi dopo la crisi seguita al delitto Matteotti, sosteneva, in consonanza con la critica di Keynes alla """"pace cartaginese"""", l'iniquità delle condizioni imposte dai vincitori a Versailles e l'idea della solidarietà europea come unica via di salvezza dopo la guerra. Nitti condivideva la posizione di Coudenhove-Kalergi a favore della formazione degli Stati Uniti d'Europa e prospettava una nuova catastrofe se non si fossero superati gli stereotipi delle avverse propagande nazionalistiche. Lo scopo dello scritto era di far riflettere le grandi masse dei lavoratori che erano state costrette a partecipare alla guerra, rivolgendo un messaggio trasversale sia ai vincitori che ai vinti." -
Ipnosi e fantasmi
Nel 1886, a Clermont-Ferrand, un giovane insegnante liceale di nome Henri Bergson viene a conoscenza degli esperimenti d'ipnosi di un bibliotecario locale. Incuriosito dai risultati apparentemente inspiegabili delle sedute, decide di assistervi e poi di sperimentare di persona. Ma è solo l'inizio di un interesse persistente per i fenomeni psichici, che ventisette anni più tardi porterà lo stesso Bergson alla direzione della ""Society for Psychical Research"""". Nella lingua di uno dei maggiori scrittori di filosofia del '900, due saggi di parapsicologia, il cui vero tema sono l'inconscio come regolatore ultimo della vita psichica e una serrata critica all'assunto di fondo delle moderne scienze della natura, ovvero l'idea che il non misurabile neppure esista."" -
Archivio italiano per la storia della pietà. Vol. 24
Fondato da don Giuseppe De Luca nel 1951 come raccolta di testi non genericamente religiosi ma significativi di un incontro dell'uomo con Dio, tali, insomma, che consentano di guardare «al cuore dell'uomo» per vedervi «il suo amore o il suo odio di Dio», l'«Archivio italiano per la storia della pietà» ha ripreso a essere pubblicato nel 1996 aprendosi a prospettive più ampie e non soltanto a quelle genericamente individuabili con la religione cattolica. Pubblica saggi che indagano il rapporto che l'uomo ha con l'Assoluto comunque inteso, comunque esso si manifesti nella storia umana, nelle religioni monoteistiche come nei movimenti religiosi sviluppatisi in Asia o nelle Americhe o altrove, dalle epoche più remote fino ai giorni nostri. -
Luigi Fiorani storico di Roma religiosa e dei Caetani di Sermoneta
Luigi Fiorani è stato uno dei maggiori storici di Roma religiosa e dei Caetani di Sermoneta. La sua produzione storiografica ha contribuito a rinnovare gli studi sul rapporto tra Chiesa e società a Roma a partire dall'età antica e ha dato impulso a nuove ricerche sul Casato dei Caetani dal medioevo all'età contemporanea. Il presente volume raccoglie gli atti di un convegno, che la Fondazione Camillo Caetani, la Biblioteca Apostolica Vaticana, l'Istituto Nazionale di Studi Romani e la Società Romana di Storia Patria, gli hanno voluto dedicare ad un anno di distanza dalla sua scomparsa. -
Potere e violenza. Concezioni e pratiche dall'antichità all'età contemporanea
I saggi contenuti nel volume intendono indagare il problema della legittimità del potere politico come problema di comunicazione politica, e quindi in base alla analisi di linguaggio e discorso politici, in una prospettiva transepocale. Per il tema e per la scelta della lunghissima durata il volume si inserisce nel progetto di ricerca su cui si basa il dottorato internazionale Comunicazione politica dall'antichità al XX secolo, come specifico apporto della sede di Bologna. Tutti i saggi hanno origine da relazioni orali, o da brevi interventi, presentati per la maggior parte in occasione di un seminario intensivo del dottorato internazionale svoltosi a Bologna nel giugno 2010. La tematica unitaria intorno alla quale si muovono i saggi è quella del rapporto tra violenza e potere (inteso sia come Herrschaft sia come Macht) e violenza, declinato sulla base di peculiari prospettive. -
La vittoria macchiata. Memoria e racconto della sconfitta militare nel Risorgimento
Alcuni valori condivisi stanno alla base dell'etica risorgimentale della patria: nella stagione delle Guerre di Indipendenza, e delle insurrezioni cittadine, il coraggio guerriero, il valore bellico, lo slancio eroico concorrono certamente, e in modo determinante, alla costituzione del mito patriottico. Ma le molte sconfitte militari che segnarono il processo unitario e i primi anni del nuovo Stato - da Custoza e Novara, fino alla desolante impresa coloniale che avrebbe lasciato sul campo i ""vinti di Abba-Garima"""" (Pascoli) - posero evidentemente questioni delicate anche a chi si esprimeva attraverso la scrittura letteraria. Come si raccontano le battaglie perdute? La centralità del tema - come tanti saggi di questo volume dimostrano - rileva una continuità che segna la storia nazionale, ben al di là della sua fase costitutiva, fino e oltre al primo conflitto mondiale."" -
Annotationes in meditationes metaphysicas Renati Des Cartis
Si tratta dell'edizione critica del commento del sociniano austriaco Wolzogen alle ""Meditationes de Prima Philosophia"""" di Descartes. Del testo esistono solo tre precedenti edizioni, le due del Seicento, ovvero l'editio princeps del 1657 e la riedizione nella Bibliotheca Fratrum Polonorum del 1668, e l'edizione polacca moderna del 1959 curata da Ludwik Chmaj. A differenza di quella di Chmaj, questa nuova edizione si basa sul testo del 1657 e segnala tutte le varianti significative sul piano filologico fra le due versioni. Le note filologiche indicano tutti i rimandi del commento al testo cartesiano. Le note di commento tentano di proporre riferimenti eruditi utili a contestualizzare il testo. Nell'introduzione sono ripercorse le ragioni dell'interesse storico e filosofico di questo commento alle """"Meditationes"""", che è certamente l'unico a provenire dagli ambienti della riforma radicale. Rivedendo talune interpretazioni che hanno tradizionalmente messo in relazione la teologia sociniana con certo platonismo della cultura umanistica, la curatrice sottolinea che l'originalità del testo di Wolzogen consiste nell'ispirazione propriamente sociniana della sua critica anticartesiana."" -
Opere di Giambattista Vico. Vol. 9: La scienza nuova. 1744.
Il volume pubblica l'edizione critica della Scienza nuova di Giambattista Vico secondo l'edizione postuma del 1744. L'opera è frutto di quel ponderoso lavorìo al quale Vico attende subito dopo la pubblicazione dell'edizione del 1730 e che, variamente sparso in numerosissimi esemplari postillati dei quali si è resa ragione nell'edizione critica della Scienza nuova 1730 (2004), fu redatto in maniera autografa nel codice XIII D 79 conservato presso la Biblioteca Nazionale di Napoli. I criteri di edizione critica sono quelli adottati dal piano generale dell'opera omnia portato avanti dall'Istituto per la storia del pensiero filosofico e scientifico moderno del CNR e pubblica l'ultima stesura della maggiore fatica vichiana liberandola finalmente da ingerenze volute dalla tradizione ecdotica novecentesca. -
Atti e memorie dell'Arcadia (2012). Vol. 1
«Dopo vari anni riprende la pubblicazione degli Atti e Memorie dell'Arcadia: una illustre e antica tradizione che si rinnova. Infatti essi costituiscono uno dei due filoni in cui si articolerà la Biblioteca dell'Arcadia, l'altro essendo la collana di Studi e testi. Gli Atti e Memorie non si presentano più, come nel passato, in forma di rivista, una tipologia editoriale che negli ultimi anni si è venuta eccessivamente ampliando e specializzando: essi usciranno ora come volume annuale che raccoglierà contributi di studiosi di più discipline, tutte proprie del contesto culturale in cui l'Accademia dell'Arcadia si muove. Tali contributi saranno spesso riconducibili all'attività che l'Arcadia svolge organizzando conferenze rivolte non solo ai soci ma anche ad un pubblico colto e partecipe, che affolla le iniziative proposte nell'anno accademico dalla nostra istituzione. Alla qualità della Biblioteca dell'Arcadia sovraintenderà un comitato scientifico costituito dai membri del Savio Collegio e da altri illustri studiosi ed anche una procedura di revisione paritaria (peer review) alla quale saranno sottoposti tutti i contributi presentati per la pubblicazione. L'Accademia ha anche scelto di riferirsi, per questa sua rinata attività editoriale e scientifica, ad una casa editrice prestigiosa come le Edizioni di Storia e Letteratura.» (Dalla presentazione di Rosanna Pettinelli) -
Felicità pubblica e felicità privata nel Settecento
Il tema della felicità conosce nel XVIII secolo una vera e propria esplosione nell'editoria e nella riflessione degli scrittori in tutti i campi della vita associata e delle conoscenze umane: filosofia, politica, letteratura, storiografia, famiglia e relazioni di genere, diritto, arti, economia... In particolare si impone al centro dell'attenzione il rapporto tra felicità pubblica e felicità privata: la sfida del mondo dei Lumi è quella di riuscire a orientare lo sviluppo economico, le pratiche di governo, il diritto, verso l'obiettivo della felicità per tutti. Si moltiplicano interrogativi cruciali: se il sapere e/o la ricchezza diano felicità, se possano essere felici i pochi nell'infelicità dei più, se i governi o la fede assicurino la felicità, fino alla piena affermazione di un vero e proprio diritto alla felicità. I saggi raccolti in questo volume ripercorrono questi dibattiti in maniera pluridisciplinare, fornendo un contributo innovativo alla storia di un dilemma che periodicamente, e soprattutto oggi, si ripropone nel dibattito politico sulla democrazia, sulle crisi economiche e sui rapporti tra individuo e collettività. -
Svevo e Zéno. Tagli e varianti d'autore per l'edizione francese della Coscienza
Il ritrovamento a Parigi di una copia con interventi d'autore della prima edizione della ""Coscienza di Zeno"""" (1923) rappresenta una novità di grande rilievo nel campo della filologia sveviana. Il saggio ricostruisce la storia della prima traduzione francese del romanzo, che fu l'occasione per la rilettura critica dell'opera da parte dell'autore documentata dal volume ritrovato, che Svevo spedì al traduttore, il giovane italianista e bibliotecario Paul-Henri Michel, il 13 agosto 1926, dopo avervi apportato alcuni tagli nei capitoli centrali (il quinto, il sesto, il settimo), sulla base di un suggerimento di Benjamin Crémieux. Il ritrovamento di questa copia, tuttora conservata in quella che fu l'abitazione parigina di Michel, consente di distinguere i tagli autorizzati dall'autore da quelli, molto più sostanziosi, effettuati in seguito dallo stesso traduttore, in vista di un accorciamento radicale del libro imposto dall'editore Gallimard, ma anche di venire a conoscenza di alcune circoscritte varianti d'autore, lessicali e linguistiche, senz'altro importanti per una aggiornata definizione filologica del capolavoro sveviano."" -
Avventure e osservazioni sulle coste di Barberia. Vol. 2
Il poeta Pananti, in odore di giacobinismo e quindi inviso alle autorità del Granducato di Toscana, agli inizi dell'Ottocento aveva abbandonato la madrepatria e aveva soggiornato dapprima in Francia e poi in Inghilterra. A Londra era diventato membro del rinomato Teatro Italiano. Una volta deciso a far ritorno nello Stivale, era stato raggirato da due lestofanti suoi connazionali, i quali dopo avergli sottratto i risparmi lo avevano imbarcato su un malandato brigantino. Quasi in vista della Sardegna, la nave era stata assalita dai pirati barbareschi e ciurma e passeggeri erano stati tradotti ad Algeri. Dopo un tormentoso periodò di schiavitù Pananti e i suoi compagni erano stati liberati per intercessione del console inglese. In questa seconda parte l'autore riferisce appunto di come, una volta affrancato, si dedicasse all'esplorazione della terra dei Berberi. Nell'esposizione dello scrittore toscano si succedono cammelli, fiere, serpenti e aracnidi, usi e costumi beduini, mauri e di minoranze più o meno integrate o sottomesse. Le osservazioni a carattere naturalistico ed etnologico fanno di Pananti il rappresentante di una memorialistica stilisticamente dinamica e raffinata.