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Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano con i siti archeologici di Paestum e Velia e la Certosa di Padula
Il Parco del Cilento e Vallo di Diano custodisce testimonianze eccezionali sulla storia e la civiltà delle antiche genti mediterranee. Il paesaggio, risultato dell'interazione fra l'uomo e il suo ambiente naturale, si presenta quale straordinaria sintesi di eventi storici, economici, sociali, artistici, culturali e spirituali. Dai monti al mare, queste terre conservano significativi caratteri tradizionali riscontrabili nell'organizzazione del territorio, nella rete dei percorsi, nel sistema degli insediamenti e nella struttura delle coltivazioni. L'importante sito di Velia costituisce assieme all'area archeologica di Paestum, un esempio eminente delle architetture risalenti al periodo della prima colonizzazione greca in Italia e una splendida testimonianza dell'incontro della Magna Grecia con le culture appenniniche e mediterranee. Di epoca medievale, invece, l'imponente complesso della Certosa di Padula, uno dei monumenti più grandiosi dell'Italia meridionale. Tutte queste caratteristiche ne hanno determinato l'iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO nel 1998 e si ritrovano all'interno di questa pubblicazione. -
Mantova e Sabbioneta
Mantova e Sabbioneta offrono una testimonianza unica delle realizzazioni urbane, architettoniche e artistiche del Rinascimento, collegate tra loro attraverso le idee e le ambizioni della famiglia Gonzaga. Architetti della fama di Leon Battista Alberti e Giulio Romano e pittori come Andrea Mantegna hanno consacrato per sempre Mantova come eminente capitale del Rinascimento. Sabbioneta, con le mura difensive, la pianta a scacchiera delle vie e il ruolo degli spazi pubblici e dei monumenti, rappresenta uno dei migliori esempi di città ideale costruita in Europa, in grado di esercitare un'influenza sull'urbanistica e l'architettura dentro e fuori il Vecchio Continente. Questa pubblicazione, caratterizzata da un testo agile e completo e da splendide immagini a colori, ci accompagna nella visita di questi due centri urbani, dove ogni scorcio riserva delle emozioni inaspettate. Completano la guida informazioni utili, cartine, suggerimenti per una visita nei dintorni e tanto altro ancora. -
Van Dyck e il Cristo spirante
"Il Cristo spirante"""" di Anton Van Dyck è una delle opere più importanti della quadreria del Museo di Palazzo Reale di Genova, oltre ad essere unanimemente stimata dalla critica come l'unico autografo sicuro rispetto a una serie di varianti e repliche presenti a Genova e in numerose raccolte italiane. Dipinto dal celebre fiammingo al termine del proprio soggiorno nella penisola, mostra una stesura pittorica di straordinaria qualità e l'invenzione, derivata da Rubens, suo maestro, dello scorcio riservato alla croce e alla posa drammatica del Salvatore. Il catalogo di Sagep Editori, attraverso un saggio di Daniele Sanguineti, indaga la realizzazione dell'opera nell'ambito della produzione del pittore. Una scheda di Luca Leoncini focalizza nel dettaglio il dipinto, mentre un contributo di Simone Frangioni si occupa delle vicende collezionistiche. Si tratta del catalogo di una piccola ma preziosa esposizione che inaugura, all'interno del Museo di Palazzo Reale di Genova, una collana di eventi espositivi dal titolo """"Opere allo specchio"""", ossia i capolavori della collezione esaminati in maniera approfondita e proposti all'attenzione del pubblico attraverso un allestimento appositamente dedicato." -
Pinacoteca comunale di piazza Armerina
La Pinacoteca comunale di Piazza Armerina, inaugurata il 20 dicembre 2011, è una delle tappe del SIMPA, il Sistema Museale di Piazza Armerina istituito nello stesso anno con lo scopo di mettere in rete piccoli spazi museali e luoghi della cultura esistenti o in fase di realizzazione dentro il centro storico della città. Si tratta prevalentemente di quadri di tema religioso provenienti da conventi e monasteri acquisiti al demanio dello stato con le leggi di soppressione delle corporazioni religiose e di liquidazione dell'asse ecclesiastico negli anni Sessanta del XIX sec., ma anche di ritratti di personaggi illustri, commissionati dal Comune in varie fasi storiche. Un piccolo museo, in cui alle pitture si aggiungono alcune sculture ed oggetti significativi, che attraverso le sue opere dà conto della produzione artistica tra il Quattrocento e il primo Novecento. Questa piccola guida - con testi curati dal professor Gioacchino Barbera e molte immagini a colori - è un utile strumento per conoscere i tesori custoditi nel Museo. -
I tessuti delle Fieschine
Nel volume ""I tessuti delle Fieschine"""" è analizzato il bel patrimonio tessile del Conservatorio Fieschi, formato soprattutto dai paramenti destinati al culto nella Chiesa delle Fieschine. Alcuni furono donati dalle nobildonne e forse confezionati con i loro abiti smessi, altri ricamati dalle sapienti mani delle """"maestre"""" e delle """"figlie"""", altri acquistati, anche in tempi recenti, per completare la collezione con tutti i colori liturgici. I tessuti delle Fieschine permettono di spaziare dalle mirabolanti composizioni dei tessitori francesi del Settecento fino ai damaschi, fiore all'occhiello delle manifatture genovesi, protagonisti della collezione con teli settecenteschi e con rivestimenti acquistati ancora negli ultimi anni anche per arredare la magnifiche sale del Conservatorio. I ricami documentano i risultati eccellenti raggiunti dai ricamatori genovesi, per un verso dalle """"figlie"""" aiutate dalle """"maestre"""" per altro dai molti e rinomati laboratori attivi in città. Il volume, grazie anche alle splendide foto di Dario Nicolini, documenta la collezione di tessuti del Conservatorio Fieschi."" -
Grandi alberghi e ville della Belle Epoque nel golfo del Tigullio
I centri del Tigullio durante la Belle Époque acquisirono una notevole fama turistica. A quest'epoca sono riconducibili ville e grandi alberghi di qualità estetica elevata, capace di dialogare con la straordinaria bellezza paesaggistica dei luoghi: dalle residenze volute dagli inglesi del secondo '800, come i Brown e i Carnarvon, che per primi scoprirono Portofino, alle sontuose dimore affidate a famosi architetti, quali Coppedè, Rovelli e Crotta, ma anche a progettisti meno conosciuti, come Giuseppe Mancini, autore del singolare castello di Sem Benelli di Zoagli, tappa finale di un originale itinerario per mare alla scoperta delle emergenze architettoniche di questo tratto di costa. Tra '800 e '900 la fortuna del golfo del Tigullio è in parallelo legata alla nascita di hotel lussuosi e attrezzati, capaci di competere con analoghe strutture dei circuiti internazionali: è il caso degli importanti e storici Splendido, Miramare, Continental, Imperiale Palace, Excelsior Palace e Bristol, di cui pure viene rievocata l'origine. Una pubblicazione ricca di dati inediti, frutto di ricerche storiche approfondite, ma nel contempo volutamente agile nel formato e accattivante nella grafica. -
Giacomo Durazzo. Teatro musicale e collezionismo tra Genova, Parigi, Vienna e Venezia
Giacomo Durazzo (1717-1794), genovese, cosmopolita e membro dell'influente aristocrazia cittadina, fu una figura straordinaria. Nato nel palazzo oggi chiamato Reale, ricevette una raffinata educazione che, associata ad una personalità fuori dal comune, lo portò a ricoprire prestigiosi incarichi diplomatici. Fu direttore dei teatri viennesi, influenzando per un decennio la vita musicale e culturale della capitale dell'Impero e compiendo una rivoluzione storica nell'ambito del teatro musicale europeo. Per tutta la vita continuò a occuparsi sia di musica che di arti figurative; costruì una celeberrima collezione di stampe del duca Alberto di Sassonia-Teschen, poi confluita in uno dei più grandi musei di grafica del mondo, l'Albertina di Vienna. Protettore di artisti e geni musicali, fine bibliofilo, ebbe anche una sua raccolta di disegni, stampe e quadri che comprendeva capolavori come la Discesa al Limbo del Mantegna. Si deve a lui la prima serie di stampe degli affreschi nella Cappella Ovetari di Padova. Il Museo di Palazzo Reale di Genova ricorda l'eccezionale personalità di Giacomo Durazzo con una preziosa esposizione, per la quale Sagep presenta la guida alla mostra. -
Due saggi sull'architettura
"Due saggi sull'architettura"""", dello studio Baukuh, è il primo volume della collana """"Testi di architettura"""" curata da Valter Scelsi. In due testi, """"Le promesse non mantenute di 'L'architettura della città'"""" e """"Affinità/divergenze fra il compagno Grassi e noi. Del conseguimento della maggiore età"""", il collettivo Baukuh affronta il proprio rapporto con la generazione che ha voluto porre l'architettura come segno concreto della trasformazione della città. Gli autori si confrontano con due esponenti fondamentali dell'architettura moderna, Aldo Rossi e Giorgio Grassi, figure eclettiche ed istrioniche che a partire dagli anni '60 del Novecento, hanno animato, innovato ed indirizzato il dibattito culturale sulle arti." -
Il Convento di San Domenico a Taggia
Nel 1459 il padre Cristoforo da Milano dell'ordine dei Domenicani predicò a Taggia, suggestivo borgo della Riviera ligure di Ponente vicino a Sanremo. L'efficacia della sua oratoria e la sua tempra morale fecero molta impressione sugli abitanti, i quali decisero la costruzione di un convento, costituito dalla chiesa di Santa Maria della Misericordia e di San Domenico e dal monastero dei Padri Domenicani. Gli edifici conservano pregiate opere pittoriche, tra cui ben cinque pale del nizzardo Ludovico Brea e un'Adorazione dei Magi del Parmigianino, oltre allo splendido chiostro quattrocentesco. La pubblicazione di Sagep Editori, con testi aggiornati e belle immagini, è un supporto indispensabile per la visita del convento di San Domenico a Taggia. -
Le couvent de Saint Dominique à Taggia
Nel 1459 il padre Cristoforo da Milano dell'ordine dei Domenicani predicò a Taggia, suggestivo borgo della Riviera ligure di Ponente vicino a Sanremo. L'efficacia della sua oratoria e la sua tempra morale fecero molta impressione sugli abitanti, i quali decisero la costruzione di un convento, costituito dalla chiesa di Santa Maria della Misericordia e di San Domenico e dal monastero dei Padri Domenicani. Gli edifici conservano pregiate opere pittoriche, tra cui ben cinque pale del nizzardo Ludovico Brea e un'Adorazione dei Magi del Parmigianino, oltre allo splendido chiostro quattrocentesco. La pubblicazione di Sagep Editori, con testi aggiornati e belle immagini, è un supporto indispensabile per la visita del convento di San Domenico a Taggia. -
I cantieri dei Cantoni. Relazioni, opere, vicissitudini di una famiglia della Svizzera italiana in Liguria (secoli XVI-XVIII)
Una prestigiosa monografia che analizza a tutto tondo una dinastia di architetti e stuccatori della Svizzera italiana, i Cantoni, la cui vicenda appartiene all'ampio panorama della storia dell'emigrazione con le sue personalità emergenti, quali il Borromini o la famiglia Adamini. Alcune delle opere ""genovesi"""" dei Cantoni sono già state studiate, come Strada Nuova elegante via progettata da Bernardino Cantoni, esempio di pianificazione urbanistica cinquecentesca - o Palazzo Ducale che, dopo l'incendio del 1777, grazie all'architetto Simone Cantoni e ad altri artigiani-artisti della famiglia, acquista un nuovo volto. Molte altre invece, sconosciute agli storici dell'arte e dell'architettura, sono ora documentate con puntuale rigore sia per quel che attiene a committenze e ad autori, sia per quel che concerne tempi e costi di esecuzione, soprattutto in merito all'operato dei plasticatori. Il volume, articolato in sei capitoli, tre dedicati alle dinamiche dell'emigrazione dalla regione dei laghi, tre alle attività di cantiere, presenta un corposo apparato iconografico che contempla le immagini del loro operato, numerose carte tematiche e documenti d'epoca."" -
Anton Maria Maragliano 1664-1739. «Insignis sculptor Genue». Ediz. illustrata
Il nome di Anton Maria Maragliano, per un caso di eccezionale fortuna critica, è diventato sinonimo di scultura in legno a Genova e in Liguria. La nuova monografia dedicata a questo protagonista del Barocco genovese, attivo tra la fine del Seicento e il 1739, indaga nel dettaglio l'intero percorso artistico, soffermandosi, grazie a numerosi documenti inediti, sulla fase della formazione, sul contesto culturale di riferimento, sulla diversificata committenza (confraternite, famiglie aristocratiche, ordini religiosi) e sulla prassi gestionale di una bottega assai complessa e fitta di allievi. Il corpus delle opere raccoglie, attraverso schede articolate, l'intera produzione nota, suddivisa in quattro sezioni che danno conto delle numerose aggiunte: le opere scolpite dal maestro, i bozzetti (attraverso un nuovo nucleo recentemente scoperto), le opere della bottega e quelle disperse. Il regesto e la trascrizione dei documenti costituiscono un importante approfondimento, mentre una sezione finale è dedicata, nello specifico, agli aspetti della tecnica scultorea e della stesura della policromia. -
Mimma Gambetta. I segni della vita, la vita dei segni. Ediz. illustrata
Il catalogo mette in risalto un'artista e letterata legata alla vita e alle vicende culturali savonesi della metà del Novecento. Mimma aveva manifestato, nonostante le limitazioni imposte dalla sua condizione femminile, un'attitudine precocissima per la grafica e la pittura e la volontà di aggiornarsi alle vicende internazionali delle arti figurative. Dalla casa di Albissola nella quale cresce e trascorre la maggior parte della sua vita, l'artista intrattiene rapporti coi più grandi pittori e scrittori italiani, da Montale a Sbarbaro, a Ungaretti, a Rodocanachi, a Rambaldi, mentre Arturo Martini, in una sua personale, volle esposti suoi disegni, assieme alle proprie sculture. Attraverso lo studio di artisti come Picasso e Matisse, Mimma Gambetta supera l'esperienza artistica locale indirizzandosi verso una cultura europea, sviluppando le sue idee fino a giungere ad un disegno in linea pura, elemento di sintesi carico di valore estetico. L'inedito carteggio tra Mimma Gambetta e Vico Faggi, le numerose opere grafiche e i dipinti disvelano non solo la vicenda umana e artistica della protagonista, ma, in filigrana, ricostruiscono uno spaccato della cultura italiana del '900. -
La gru galleggiante Langer Heinrich dal 1915 a oggi. Storia, tecnologia e conversazione
La gru galleggiante da 250 tonnellate ""Langer Heinrich"""" fu costruita nel 1915, a Bremerhaven (Germania), per conto della marina militare tedesca. Data e committente collocano la nascita di questo mezzo nel pieno delle tormentate vicende della storia europea del Novecento, all'inizio della """"grande guerra"""". Da pontone a servizio delle costruzioni navali della base di Wilhelmshaven, successivamente in servizio a Bremerhaven, la """"Langer Heinrich"""" ha vissuto tutte le trasformazioni di questi due porti, fino ad arrivare a Genova nel 1995 e, qualche tempo dopo, grazie all'attuale armatore ed all'attività del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, vedersi riconosciuto come bene da conservare e valorizzare. Un esemplare unico nel suo genere, ancora funzionante e operativo, raccontato e illustrato nel volume di Sagep Editori."" -
A memoia d'ommu. Le Albisole in immagini e parole
"A memoia d'ommu"""" vuole essere una matrioska di emozioni. Sono state scelte dodici persone per undici chiacchierate (una è doppia) con l'unico comune denominatore di avere qualche annetto sulle spalle e qualcosa da raccontare. I ceramisti, un falegname, un panettiere, i Cristanti, la figlia di un pescatore, i militi della Croce Verde, un cultore di vecchi giochi, alcuni artisti e persone comuni riportano in vita le Albisole (Albissola Marina e Albisola Superiore) che non esistono più. I loro ricordi di fatti piccoli e grandi avvenuti tanti anni fa sono il filo conduttore di tutto il lavoro. Assieme al dialetto, che nelle parole e nello scritto diventa lingua orgogliosamente viva. Come lo era un tempo, a memoria d'uomo." -
I fratellil stellati. Storia, poteri e simboli dell'ordine Betlemitano
Il 27 gennaio 1139 il Vescovo di Savona dona all'Ordine Betlemitano la chiesa di Sant'Ambrogio di Varazze. I Fratelli Stellati, così erano chiamati gli aderenti all'Ordine, acquisiranno centinaia di altri possedimenti nel mondo e, solo in Italia, potranno contare su 111 proprietà, 66 chiese e 35 ospedali. I Betlemitani gestiranno i loro beni e gli straordinari poteri conferiti dal Papa sempre silenziosi e riservatissimi. Ma proprio a Varazze dovranno uscire dal loro riserbo per difendersi nei processi intentati contro di loro dalla Diocesi di Savona, determinata a riprendere il controllo e il governo della comunità di Varazze. -
La filigrana. L'arte di lavorare il filo
Tra i monti dell'Appennino e il mare, distinto dalla torre del castello che spicca tra i suoi tetti fumanti, Campo Ligure è un borgo tra i più belli d'Italia noto anche per i suoi artigiani. Documentare la loro storia è importante. Si tratta di un caso particolare. Nel 1884, Antonio Oliveri, proveniente da una bottega orafa di Genova, diffuse qui la lavorazione della filigrana. Oltre ad essere il maggior centro di produzione in tutta Italia, Campo Ligure ha anche un Museo dedicato alla filigrana, nato dalla passione e dall'esperienza di Pietro Carlo Bosio, che - per anni - incrementò la sua collezione viaggiando per il mondo. Il risultato è un'ampia panoramica di lavori in filigrana, di epoche e paesi distanti tra loro, in cui ogni oggetto racconta usi, costumi e religioni differenti; ma i pezzi insieme, pur nella loro diversità, descrivono una sensibilità estetica comune nell'uomo, al di là di ogni storia o cultura. -
Giacomo Durazzo. Saggi e catalogo. Teatro musicale e collezionismo tra Genova, Parigi, Vienna e Venezia
Giacomo Durazzo (1717-1794), genovese, cosmopolita e membro dell'influente aristocrazia cittadina, fu una figura straordinaria. Nato nel palazzo oggi chiamato Reale, ricevette una raffinata educazione che, associata ad una personalità fuori dal comune, lo portò a ricoprire prestigiosi incarichi diplomatici. Fu direttore dei teatri viennesi, influenzando per un decennio la vita musicale e culturale della capitale dell'Impero e compiendo una rivoluzione storica nell'ambito del teatro musicale europeo. Per tutta la vita continuò a occuparsi sia di musica che di arti figurative; costruì una celeberrima collezione di stampe del duca Alberto di Sassonia-Teschen, poi confluita in uno dei più grandi musei di grafica del mondo, l'Albertina di Vienna. Protettore di artisti e geni musicali, fine bibliofilo, ebbe anche una sua raccolta di disegni, stampe e quadri che comprendeva capolavori come la Discesa al Limbo di Andrea Mantegna. Si deve a lui la prima serie di stampe degli affreschi nella Cappella Ovetari di Padova, testimonianza di un'attenzione precoce per il grande pittore veneto. -
Itinerari nel paesaggio immaginato
Questo primo quaderno della Collana di Studi di Ricerche della Fondazione Alte Vie evidenzia l'inizio di un percorso di ricerca finalizzato a valorizzare gli aspetti umani del Paesaggio in tutte le sue principali componenti interne ed esterne al nostro pensiero e alla nostra sensibilità. Progettare per gli Architetti del Paesaggio implica una buona propensione ad ipotizzare, nei modi più corretti e condivisibili, il futuro del nostro spazio vitale. Per avviare questo risultato è necessario aprire la mente, volare con il pensiero, dare spazio infinito alla fantasia. Un manuale per la pianificazione del paesaggio. -
La Liguria nella cartografia italiana a stampa dell'Ottocento
La selezione cartografica testimonia i due grandi cambiamenti istituzionali dell'Ottocento.I confini e, di conseguenza la cartografia, sono ridefiniti dalle campagne napoleoniche in Italia - a partire da quella del 1796-97 per terminare nel 1814-15 con l'abdicazione di Napoleone e la definitiva sua sconfitta a Waterloo - e dal congresso di Vienna che ""restaura"""" gli assetti istituzionali, ricollocando le precedenti dinastie alla guida degli stati, riportando i confini della Francia alla situazione precedente e migliorando a loro vantaggio quelli delle altre quattro grandi """"potenze"""" (Gran Bretagna, Russia, Austria e Prussia).L'antica Repubblica di Genova (Ligure nel periodo napoleonico) venne ceduta ai Savoia e trasformata in Ducato, annettendola al Regno di Sardegna. L'altro grande cambiamento che si riflette nella raffigurazione cartografica ottocentesca è la formazione dello Stato Nazionale Italiano a seguito della seconda guerra d'indipendenza (1859) e dell'annessione degli altri stati italiani a seguito della spedizione garibaldina dei """"Mille"""" (1860-1861).""