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Per festeggiare. Gli storici auguri natalizi degli artisti. Ediz. illustrata
P.F., due semplici lettere puntate per indicare una misconosciuta ma deliziosa consuetudine augurale degli artisti. Che esse rimandino a ""Pour Féliciter"""" o """"Pour Festivité"""" alla francese, o """"Pro Festivitate"""" o """"Pro Faustum"""" alla latina, o """"Per Festeggiare"""" all'italiana, il significato essenziale rimane lo stesso: un cartoncino d'autore, recante un'immagine allegorica natalizia, ovvero per il nascere del Nuovo Anno, realizzata apposta dall'artista di turno per diramare i propri auguri ad amici, colleghi e conoscenti. Diffusosi in Europa nel corso del Novecento, l'uso di realizzare P.F. ha avuto modo di attecchire anche a Genova, grazie all'opera di artisti legati principalmente al mondo dell'incisione, tecnica adatta a tirature limitate e di pregio. Gradite strenne di fine anno, i P.F. hanno suscitato anche l'interesse dei collezionisti, che attraverso di essi possono soddisfare impreviste curiosità artistiche e di costume, e su un ampio arco di anni anche storiche."" -
Albaro e la Foce. Genova. Storia dell'espansione urbana del Novecento
L'espansione di Genova verso Albaro è stata l'occasione per dare alla città nuove forme espressive che il compatto nucleo storico proibiva ai suoi abitanti. La privazione di strade rettilinee e pianeggianti, di cui soffriva Genova storica, fu la molla che indusse il Municipio a realizzare nella parte piana dei comuni orientali annessi nel 1874, una città squadrata e regolare, a imitazione del tessuto urbano che era stato aggiunto alle due capitali del giovane Regno (Torino e Firenze). Successivamente Genova tentò con successo di costruire una nuova città sulla collina di Albaro, avendo come proposito quello di dare ai suoi abitanti una ricca dotazione di verde: un giardino per ogni casa ma anche larghi viali facilmente percorribili dalle automobili e soprattutto con un costante rapporto visivo e fattuale col mare che fino ad allora era stato ovunque interdetto. Questo libro descrive i passi, le motivazioni e le controversie che animarono per ottanta anni questo grandioso rinnovamento urbano senza pari in Italia per quell'epoca. -
Genova palazzo Tobia Pallavicino. Camera di Commercio
Il Palazzo di Tobia Pallavicino è il secondo edificio che a partire da piazza Fontane Marose si allinea sul lato sinistro di via Garibaldi. La sua storia iniziò attorno alla metà del Cinquecento per volontà del magnifico Tobia Pallavicino ricco patrizio genovese commerciante in allume e fu profondamente legata, almeno in un primo tempo, alla realizzazione del nuovo asse stradale di Strada Nuova. Il palazzo venne costruito sotto la direzione dell'architetto Giambattista Castello detto il Bergamasco e nel 1704 fu acquistato da Giacomo Filippo Carrega che con il figlio Giambattista diede il via a lavori di ampliamento e affidò la decorazione a Lorenzo De Ferrari. Il palazzo è inserito nella lista tra i 42 palazzi iscritti ai Rolli di Genova divenuti nel 2006 Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Oggi ospita la sede della Camera di Commercio Industria e Artigianato di Genova, a cui si devono i numerosi restauri, gli ultimi risalenti al 2004, anno in cui Genova è stata Capitale Europea della Cultura. -
Focaccia genovese. Ediz. italiana e inglese
La focaccia genovese è unica nel suo genere. Per i liguri è una compagna di vita: dalle prime merende di bambini alle colazioni quotidiane. Era uno degli spuntini preferiti per i numerosi lavoratori che in passato affollavano il porto e la città di Genova. Oggi è un rito quotidiano per ogni ligure che la gusta in tutte le sue varie declinazioni: all'olio, con la cipolla, con le olive, con la salvia, ecc... Ricca di buon olio d'oliva ligure, croccante in superficie e morbida all'interno, la focaccia è un simbolo gastronomico regionale. -
L'ora del paté
Il paté come non è mai stato visto prima!!! Con uno ""style"""" molto innovativo, grafica accattivante, arricchito da illustrazioni e composizioni fotografiche che seguono il gusto contemporaneo. Il volume, con ricette di paté, creati appositamente dai più famosi foodblogger d'Italia, presenta aneddoti, curiosità e suggerimenti, accanto ad un ampio assortimento di pani, cracker, grissini, burro e composte da accompagnare al paté."" -
Ricette vetrarie altaresi. Note e appunti di fornace
La storia del vetro altarese riguarda un percorso lungo otto secoli di arte ""ad faciendum ciatos, bocales, vasa, albarellos..."""". Dal vetro cavo al vetro al piombo, ai vetri tecnici resistenti agli sbalzi termici, con una presenza costante del vetro d'arte. Il presente volume descrive gli ultimi decenni di vita dell'industria vetraria altarese, il cui tormentato percorso riunisce e tramanda le caratteristiche tecnologiche di una delle più lunghe fasi dei processi vitrei. Non celebra, ma racconta una storia di successi, pur nelle tormentate vicende finali, un esempio raro di cooperativa vissuta per oltre un secolo con scarse risorse, grazie a un """"savoir faire"""" antico, raro, impostato non soltanto sulla materia vetro, ma sulla capacità gestionale di un'azienda che, per lungo tempo, conservò uno spazio vitale nell'ambito industriale italiano. Un grande valore è rappresentato dalle ricette, le sole che restano di un centro di irradiazione dell'arte in Europa e nel mondo."" -
Residenze sabaude. Ediz. inglese
Il sito delle Residenze Sabaude è composto da 22 edifici, 11 nel centro di Torino, gli altri distribuiti secondo un impianto radiocentrico intorno alla città. Il sistema nasce nel 1563, quando il duca di Savoia, Emanuele Filiberto, trasferisce la capitale da Chambéry a Torino. Il suo successore, Carlo Emanuele I, progetta la riorganizzazione complessiva del territorio che sarà sviluppata nei secoli successivi conferendo alla città e ai dintorni un'impronta barocca. Intorno alla capitale sorge un sistema di maisons de plaisance, la ""Corona di Delizie"""", con residenze preesistenti e nuovi edifici destinati alla caccia e al loisir. Il territorio è percorso dalle rotte di caccia e da strade che collegano tra loro le residenze extraurbane e queste con la capitale."" -
Dalle Indie alla Cina. Le trasformazioni della cartografia per una nuova raffigurazione del mondo 1492-1735
Un percorso molto lungo quello proposto dall'autore, ma decisivo per quanto riguarda le due date estreme (1492 e 1735) in quanto rappresentano il periodo nel quale la raffigurazione cartografica del mondo subisce la più radicale trasformazione non solo rispetto ai secoli precedenti, ma anche riguardo alla cartografia di pochi anni prima del 1492. La cartografia successiva a questo anno è frutto sia dei resoconti dei grandi navigatori che del lavoro sulla terraferma svolto nell'ambito delle più varie professionalità da cartografi, geografi, matematici, cosmografi, disegnatori, incisori, stampatori, editori e missionari per quanto riguarda la grande area, pressoché sconosciuta, dell'estremo Oriente. -
Rappresentare la guerra. Antonio G. Santagata. Rendering war. Ediz. italiana e inglese
Il volume esamina la produzione artistica di Antonio Giuseppe Santagata nel periodo compreso tre le due guerre mondiali. Protagonista della cultura figurativa del Novecento italiano, l'artista genovese, trasferitosi a Roma nel 1921, partecipò alle più importanti rassegne espositive nazionali e internazionali dell'epoca: dall'Expo internazionale di Parigi del 1925 a tutte le edizioni della Biennale veneziana dal 1926 al 1942, con l'esclusione di quella del 1940, dalle mostre del ""Novecento italiano"""" del 1926 e 1929 alle edizioni della Quadriennale romana del 1931, 1935, 1939 e 1943, dalla Mostra della rivoluzione fascista del 1932 all'Expo internazionale di Bruxelles del 1935. Mutilato di guerra, cui aveva partecipato come volontario, fu particolarmente attivo nel campo della pittura murale, principalmente per le Case del Mutilato che vennero edificate in quei due decenni. Fu uno dei protagonisti della decorazione della Casa Madre dei Mutilati di Roma (1926-1932), progettata da Marcello Piacentini, ma fu impegnato anche in quelle di Genova (1938), di Palermo (1939), di Ravenna (1941) e di Milano (1942)."" -
Lupo Alberto 40 anni
Lupo Alberto compie 40 anni. Per il suo compleanno regala a tutti noi uno storybord delle tappe più importanti della sua vita. Animale che non dorme in casa ma all'aperto, Lupo Alberto è più forte di noi. Abituato a prenderle, a prenderle sempre, ogni volta si rialza pronto a ripartire. E poi è un buono. Lui non fa male a nessuno. Non è affatto aggressivo. È simpatico. Sa ascoltare. È un amico. Un amico vero. -
Asti nel Seicento. Artisti e committenti in una città di frontiera
L'esposizione si configura come una mostra-dossier, nata dalla collaborazione tra Palazzo Mazzetti di Asti e Università degli Studi di Torino. La situazione del patrimonio artistico astigiano del '600 riflette l'articolata fisionomia giurisdizionale dell'attuale Provincia di Asti, creata nel 1935, accorpando territori che nel XVII secolo erano amministrativamente parte dello Stato di Milano, sotto la Spagna, dell'antico ducato del Monferrato, oltre che del Piemonte sabaudo. È una stratificazione che si riflette sulla realtà figurativa, che appare eterogenea e ricca di arrivi ""esterni"""". Accanto ad artisti locali sono presentate opere di provenienza extraregionale (è il caso del lucchese Pietro Paolini, o di Andrea Pozzo), strettamente connesse a particolari figure di committenti. Un particolare approfondimento è dedicato, in mostra e nel catalogo, alle opere lombarde e genovesi, censite nel corso della ricerca, e strettamente connesse alle vicende di storia politica e religiosa, nonché a ragioni di traffici commerciali, che hanno reso il territorio dell'attuale Provincia di Asti uno dei crocevia fondamentali per comprendere le interferenze tra Piemonte, Liguria e Lombardia."" -
Maitö
Il romanzo, ambientato in Valbrevenna di metà Ottocento, narra la vicenda di Maitö - ""Margherita"""" in dialetto - una piccola grande donna, i cui tratti distintivi sono la forza di volontà inarrestabile, la grazia delicata ma tenace, lo strenuo attaccamento a valori quali la solidarietà e la generosità, anche nei momenti più duri di una vita contadina condizionata da una natura ora generosa ora aspra. I personaggi e l'ambiente rurale ligure di un secolo e mezzo fa vengono descritti con pennellate vivide, con una prosa densa di lirismo e umanità."" -
Vini e storie di Liguria. I vitigni liguri. Ediz. italiana e inglese
La storia del vino ha accompagnato quella dei Liguri dall'Età del Bronzo fino a noi. Il viaggio in una regione unica nel panorama vitivinicolo nazionale, per la peculiarità ampelografica e per la strenua e quasi impossibile coltivazione, concepita a protezione del territorio e a difesa dell'ambiente. -
Il padrone sovversivo
Tracce di storia ancora non seguite rivelano particolari che contrastano e schiariscono le fotografie sbiadite della memoria. Una testimonianza di vita, ricostruita e narrata, che fornisce un tassello della storia contemporanea. Enrico Macciò, proprietario industriale nato a Busalla nel 1883, al termine della guerra di Spagna aderisce alla causa del comunismo. Con il conflitto mondiale e l'occupazione nazista del suolo italiano s'impegna nella Resistenza. Viene arrestato e deportato nel lager di Mauthausen. Un cortocircuito della storia, che conduce un ""padrone"""" a combattere e a morire nel nome del proletariato."" -
I cartelami di Laigueglia. Scenografie per la chiesa di San Matteo
Il volume racconta la sorprendente storia degli apparati creati nell'Ottocento per la grande chiesa del loro paese, Laigueglia, da Giuseppe e Benedetto Musso, padre e figlio, profondamente diversi e diversamente creativi. Due fra i più bei cartelami liguri: scenografie di un ""teatro sacro"""" riscoperto e affrontato dagli studi solo negli ultimi anni. Un mondo effimero fatto di materiali poveri, tela, legno e cartone, tutto da riscoprire."" -
Sciroppo di rose. La tradizione ligure delle rose antiche. Ediz. italiana e inglese
Le rose da sciroppo hanno trovato in Liguria un luogo eletto per la loro coltivazione e diffusione. Anticamente ogni giardino ligure era adorno di queste particolari varietà di rose: un bene prezioso non solo per l'occhio, ma anche per la salute. Un percorso a tutto tondo che confronta la produzione dei petali di rose con il resto del mondo. Il loro uso in cosmesi, in cucina e per la realizzazione dello sciroppo: elisir panacea conosciuto in tutte le famiglie genovesi e non solo. -
Genova dalle origini all'anno Mille. Studi di archeologia e storia. Con CD-ROM
Genova ha costituito un punto di riferimento per l'archeologia italiana ed europea. Dal primo scavo sulla collina di Castello negli anni '50 ad oggi centinaia di interventi hanno fornito una mole di dati che hanno permesso di ridisegnare la fisionomia della città nel corso delle sue prime fasi di esistenza attraverso i millenni e la cultura materiale dei suoi abitanti. Questo libro offre una sintesi aggiornata delle conoscenze acquisite, una narrazione a più voci che ripercorre le tappe della storia di Genova integrando i dati di scavo con quelli delle analisi scientifiche, le fonti storiche e iconografiche: dalle prime tracce della presenza dell'uomo sulle sponde del Bisagno nel Neolitico all'insediamento del Bronzo Antico; il prospero emporio dei Liguri frequentato da Etruschi, Greci e Celti; il Municipio romano, strategica base navale del Tirreno e crocevia stradale; il porto di Milano capitale dell'Impero e caposaldo della difesa bizantina, con le necropoli, gli insediamenti rurali e i borghi del suburbio. Il volume è arricchito da foto, cartine, ricostruzioni e integrato da una carta archeologica multimediale con localizzazione di tutte le aree archeologiche menzionate. -
Crespi d'Adda
Crespi d'Adda è un esempio eccezionale di villaggio operaio sorto per volere di alcuni industriali del XIX secolo desiderosi di migliorare non solo la produttività, ma anche la qualità di vita degli operai. Sorse così un complesso abitativo autonomo con giardini, orti, scuole, centri sportivi ed edifici civili e religiosi di interessante configurazione urbanistica. Sebbene le condizioni sociali ed economiche siano state una minaccia alla sopravvivenza di Crespi d'Adda, oggi la sua integrità è evidente ed è stata conservata in parte anche la sua attività industriale. Crespi d'Adda è Patrimonio dell'Umanità - UNESCO dal 1995. -
Crespi d'Adda. Ediz. inglese
Crespi d'Adda è un esempio eccezionale di villaggio operaio sorto per volere di alcuni industriali del XIX secolo desiderosi di migliorare non solo la produttività, ma anche la qualità di vita degli operai. Sorse così un complesso abitativo autonomo con giardini, orti, scuole, centri sportivi ed edifici civili e religiosi di interessante configurazione urbanistica. Sebbene le condizioni sociali ed economiche siano state una minaccia alla sopravvivenza di Crespi d'Adda, oggi la sua integrità è evidente ed è stata conservata in parte anche la sua attività industriale. Crespi d'Adda è Patrimonio dell'Umanità - UNESCO dal 1995. -
A Murta... una volta. Aneddoti e testimonianze sotto l'ombra dell'antica rovere
Un ritratto di Murta, quartiere alle spalle di Genova, in uno spaccato di storia di circa due secoli: una raccolta di episodi e di ricordi, ricerche bibliografiche, dall'archivio parrocchiale e soprattutto dalla memoria dei narratori del paese. semplici, legati alla vita e ai costumi del paese. Spesso hanno spunti ironici. L'episodio più datato risale al 1790, quando uno studioso dell'epoca si convinse d'aver scoperto un nuovo minerale. Successivamente una serie di brevi racconti sono distribuiti in uno spazio temporale che arriva fino alla metà del secolo scorso. In essi si parla di contadini, di villeggianti, di maestre e di scolari, di cacciatori, di fantasmi, di tesori dissepolti e di nonna Rosina, considerata la prima esponente ""NO-TAV"""" della storia. I protagonisti sono """"villani"""", villeggianti e occasionali visitatori, personaggi ormai sfuocati dal tempo, ingialliti nella memoria come le tante foto d'epoca che accompagnano queste storie e dove un lettore del """"posto"""" potrebbe, a sorpresa, riconoscersi nell'immagine di un suo lontano ascendente.""