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Un anno di didattica. Innovazione e ricerca nella scuola di architettura di Genova
A Genova, in pieno centro storico, sulla collina di Castello, nell'edificio progettato da Ignazio Gardella sui resti del monastero di San Silvestro, ha sede il Dipartimento Architettura e Design dell'Università di Genova. Al dipartimento, erede della Scuola di architettura fondata a Genova nel 1962, fanno capo, oltre al Dottorato in Architettura e Design e alla Scuola di Specializzazione per i Beni Architettonici e del Paesaggio, diversi corsi di laurea in architettura e design: cinque magistrali di secondo livello e due triennali di primo livello, uno dei quali è il corso in Scienze dell'Architettura. Il progetto è quello raccontato in questo libro prima in generale e poi in riferimento alle attività didattiche svolte nei diversi insegnamenti coinvolti nell'anno 2019-2020. È un progetto particolarissimo che si è mostrato, nonostante le difficoltà incontrate nel secondo semestre con la costrizione alle lezioni in remoto imposta dall'emergenza Covid-19, assai più interessante di quanto ci si potesse aspettare. -
Oro bianco. La ricerca della bellezza. Porcellane di Vinovo
La manifattura di Vinovo fu l’unica in Piemonte a essere fondata sotto l’egida della monarchia sabauda tanto da potersi fregiare del titolo di “Regia Fabbrica di Porcellane”. Il volume presenta al pubblico l’oro bianco di Vinovo: gli aspetti storicamente e artisticamente più significativi che hanno preso vita tra le mura del Castello della Rovere. Il catalogo presenta circa 200 porcellane e materiali provenienti da collezioni private, dalle raccolte di Palazzo Madama-Museo Civico d’Arte Antica e del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, dall’Archivio di Stato di Torino, dall’Archivio Storico Città di Torino e dalla Curia Vescovile di Torino – Parrocchia di Vinovo. -
Tra Guarini e la scuola antonelliana. Il fondo Franco Rosso all'Archivio di Stato di Torino
«Lungi dall’essere un’operazione semplice, rapida e conclusa, il rilievo ci appare invece come un’operazione critica difficile, che esige estese conoscenze nel campo della storia e in quello delle tecniche costruttive nel loro svolgimento storico; che impone pazienti indagini e lunghe riflessioni; che s’attua attraverso un processo interminabile di successive e incrementali messe a punto». La definizione di rilievo offerta dello storico dell’architettura Franco Rosso (Torino 1939-2019) può tradurre bene almeno una parte del lavoro volto a interrogare, studiare e descrivere il suo archivio, oggi all’Archivio di Stato di Torino. Realizzato a valle della redazione dell’inventario, questo libro propone una prima messa a punto della complessa costellazione di contesti che hanno inciso sull’assetto delle carte di Rosso, singolare figura di storico politecnico, i cui interessi spaziano dalla costruzione delle cupole in età barocca alla storia della città dell’Ottocento. Il volume si propone di segnalare possibili percorsi di ricerca attraverso una sintetica descrizione del ricchissimo fondo e di alcuni degli elementi che hanno contribuito a plasmarlo: esempi di appunti, d’inediti... -
Giuliano Vangi. Dalla matita allo scalpello
Tra i meriti di Giuliano Vangi c’è quello di aver rinnovato il concetto di scultura, allargandolo oltre il confine dell’architettura e della dimensione spaziale, giungendo a creare un linguaggio personale e di estrema originalità. A lui il merito di essere, per primo, riuscito a realizzare compiutamente una ‘saldatura’ tra l’uomo e il suo significato; espandendo il suo concetto estetico dalla pietra alla terracotta, dalla resina all’avorio, dal design all’architettura. Tra il 1959 e il 1962 Vangi si trasferisce in Brasile dove si dedica a studi astratti, lavorando cristalli e metalli quali ferro e acciaio. Le sue opere iniziano ad attirare l’attenzione pubblica: vince il Primo Premio al Salone di Curitiba, espone al Museo di San Paolo e partecipa ad una mostra itinerante negli Stati Uniti. Al suo ritorno in Italia recupera la figurazione, ricorrendo alle doti plastiche per imprimere la forza e lo spirito del Tempo: l’uomo, maschio o donna che sia, diventa esempio e riflesso della società contemporanea. Del resto, chi se non l’uomo può raccontare l’uomo? -
La memoria della guerra. Antonio G. Santagata e la pittura murale del Novecento
Nel contesto delle ricerche figurative del Novecento ispirate dalla memoria della Grande Guerra, la rappresentazione degli eventi bellici proposta dal pittore Antonio Giuseppe Santagata (Genova 1888 - Mulinetti 1985) nei suoi cicli decorativi per le Case dei Mutilati e per altri edifici istituzionali si caratterizzò per una spettacolare resa espressiva che si può ritrovare nell’incisivo impianto compositivo e nelle eccezionali dimensioni dei suoi cartoni preparatori. Grazie alla sua amicizia con Carlo Delcroix, presidente dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra, Santagata, partito volontario e ferito durante un attacco sul Sabotino, fu coinvolto nella decorazione delle principali Case del Mutilato, diventando così uno tra i principali protagonisti di quella grande stagione della pittura murale che contrassegnò la ricerca artistica italiana tra le due guerre. -
De Chirico. De Pisis. Carrà. La vita nascosta delle cose
Il volume propone un intrigante punto di vista sul genere della natura morta, attraverso un gruppo di superbe opere del Seicento, eseguite con una lenticolare adesione alla realtà da artisti caravaggeschi napoletani quali Paolo Porpora, Giovanni Battista e Giuseppe Recco, Giovanni Battista Ruoppolo, che dialogano con importanti dipinti di Filippo de Pisis, con un nucleo raro di Vite silenti di Giorgio de Chirico e con alcune meditabonde nature morte di Carlo Carrà: pittori che nel Novecento hanno dato origine alla Metafisica, attribuendo agli oggetti ritratti un valore simbolico e lasciando così emergere la vita nascosta delle cose. De Chirico, De Pisis, Carrà, ma anche Soffici e Casorati, affidano pensieri ed emozioni ai colori per creare composizioni che diventano diari carichi di significati reconditi, legati alla vita e alla poetica delle piccole cose, animando sulla tela il linguaggio della Metafisica che è fatta di semplicità, chiarezza, sonorità e palpito, come scrive De Pisis e come si può vedere nelle opere qui presentate. -
La fortuna del Barocco in Italia. Le grandi mostre del Novecento
Questo libro offre una lettura storico-critica delle mostre dedicate alla cultura artistica del Seicento e del primo Settecento tenutesi in Italia nel corso del Novecento e ne valuta il contributo dato alla riabilitazione della lunga e articolata stagione che è stata allora variamente configurata sotto la discussa etichetta di Barocco. I ragionamenti sulle diverse tipologie di mostre e di cataloghi, sui protagonisti diretti e indiretti, sulle reazioni della critica e del pubblico innescano considerazioni su molti temi e, tra questi, sulla ricerca di nuove chiavi interpretative, sui mutamenti di scala dei giudizi di valore, sulle ragioni del confronto tra le arti figurative e l’architettura, sugli apporti e le ricadute delle esplorazioni territoriali, sul rapporto tra Università e Soprintendenze, sulla consapevolezza della tutela e del restauro nel nostro Paese, sulle mostre come sperimentazione di ordinamenti museali, sull’osmosi, sull’interferenza o incompatibilità tra mostra e museo. Guardando alle mostre, il libro discute tempi e metodi del fare storia dell’arte in Italia nel secolo scorso e testimonia modi incisivi di riflettere sulla storia dell’arte oggi. -
Tre dipinti, tre storie. Restauri per il Seminario Arcivescovile di Genova
La proficua collaborazione con la Regione Liguria ha portato al restauro di tre opere:- Gesù scaccia i mercanti dal tempio di Giovanni Battista Carlone;- Martirio di san Lorenzo di Andrea Ansaldo;- Deposizione di Gesù Cristo di Domenico e Anton Maria Piola.Le opere sono conservate nel Seminario Arcivescovile di Genova. Ancora una volta opere d’arte nascoste vengono restituite alla pubblica fruizione grazie alla collaborazione tra Enti diversi. E dietro alle opere, come sempre succede, emergono vicende e curiosità che ci portano a lanciare lo sguardo oltre e a cogliere l’occasione per riscoprire pezzi di storia della nostra Comunità. Gli interventi di restauro sono il primo passo per la valorizzazione di beni che, seppur appartenenti ad Istituzioni ed Enti Ecclesiastici, sono strettamente interconnessi con la storia, la tradizione, la pietà popolare e la cultura del nostro Paese, costituendo un patrimonio determinante e peculiare per la memoria storica e l’identità delle nostre Comunità. -
L' uomo, la sirena e il mare. La metamorfosi nell'opera di Pietro Marchese. Ediz. illustrata
La ""metamorfosi"""" nell'opera dello scultore Pietro Marchese è stata ideata e curata dalla storica dell'arte Gabriella Aramini, nell'ambito del progetto vincitore per il Festival del Mare 2019, organizzato dall'Università degli Studi di Genova in collaborazione con il Mu.MA. Diciannove le opere di Pietro Marchese al Galata Museo del Mare in cui si mescolano coppie maschili e femminili, ibridi, simboli e gesti sinonimo di storie, civiltà antiche e moderne nel segno del mare, cui si aggiunge una ricca selezione di disegni, fotografie di Fulvio Rosso; le fotografie sono di Michele Battaglia, Gianfranco Mazza, Lamberto Rubino, video con riprese subacquee del reporter Stefano Mirabella e installazioni con miniature, alcuni di questi realizzati per l'occasione della principale rassegna nazionale sul mare e per il museo del mare più grande del Mediterraneo. Delle 5 sculture inedite realizzate dalla scultore per l'occasione del Festival del Mare 2019, la curatrice ha richiesto all'artista una nuova creazione in """"metamorfosi"""" dedicata non solo al mare, ma alla città di Genova e al crollo del ponte Morandi."" -
Lo specchio di Celestino. Archeologia etrusca a Modena nella prima metà dell’Ottocento
Nel 1841 i proprietari di un fondo a Castelvetro (Modena), in località Galassina, scoprirono in occasione di lavori agricoli quattro tombe etrusche ad incinerazione, databili tra la fine del VI e il V secolo a.C. La sepoltura più ricca e più nota ha restituito una serie di oggetti in bronzo e pasta vitrea, appartenuti a una donna, studiati e descritti dall’erudito e archeologo Celestino Cavedoni e acquistati dal duca di Modena Francesco IV d’Asburgo-Este, affinché arricchissero la sua collezione di antichità e il Museo Estense. La mostra esibisce contestualmente i pezzi più importanti e conosciuti del corredo funebre della Tomba I, insieme ad altri reperti provenienti dal medesimo contesto sepolcrale, sino a oggi inediti. -
Angelo Morbelli. Pittore del Monferrato. Ediz. illustrata
Angelo Morbelli, alessandrino di nascita e milanese d’adozione, tra i maggiori protagonisti dell’arte italiana di fine Ottocento, viene ricordato nel centesimo anniversario della sua morte con una mostra, allestita nelle sale del Museo Civico di Casale Monferrato, dedicata al suo legame, mai sopito, con il Monferrato. Qui tornava ogni anno, soprattutto nei mesi estivi, risiedendo nella casa di famiglia presso la Colma di Rosignano Monferrato, con il suo grande e ben curato giardino. Questo luogo rappresenterà per il pittore un vero e proprio buen retiro dove trascorrere lunghi periodi, circondato dalla famiglia e dagli amici, come Giovanni Segantini, Emilio Longoni, Emilio Quadrelli, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Leonardo Bistolfi, e dal fotografo casalese Francesco Negri. Alla Colma, Morbelli dipingeva e sperimentava colori e tecnica, cogliendo l’occasione per dedicarsi alla pittura en plein air, ritraendo non solo scorci del suo amato giardino, ma anche le strade e le colline nei dintorni di Rosignano. La mostra, arricchita con fotografie d’epoca che ritraggono l’artista e i luoghi da lui ritratti, è inoltre un’occasione per valorizzare i dipinti esposti al Museo Civico. -
Le Théatre San Carlo Naples
Il Teatro di San Carlo, citato spesso semplicemente come Teatro San Carlo, è un teatro lirico di Napoli, nonché uno dei più famosi e prestigiosi al mondo. È tra i più antichi teatri d'opera chiusi in Europa e del mondo ancora attivi, essendo stato fondato nel 1737, nonché il più capiente teatro all'italiana della penisola. Può ospitare 1386 spettatori e conta un'ampia platea, cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo più un ampio palco reale, un loggione ed un palcoscenico. Date le sue dimensioni, struttura e antichità è stato modello per i successivi teatri d'Europa. Affacciato sull'omonima via e, lateralmente, su piazza Trieste e Trento, il teatro, in linea con le altre grandi opere architettoniche del periodo, quali le grandi regge borboniche, fu il simbolo di una Napoli che rimarcava il suo status di grande capitale europea. -
Del culto immemorabile di san Teobaldo
Teobaldo è uno dei più grandi fra quelli di Alba. Non è un albese di origine, viene da Vicoforte di Mondovì ed è uno dei grandi camminatori del Medioevo, un pellegrino di Santiago. Ad Alba è arrivato in cerca di lavoro ed ha trovato la santità, un’altezza vertiginosa. La gente lo ama da sempre non per i suoi miracoli, ma perché lo ha sempre trovato vicino, sui gradini di casa come su quelli all’ingresso della cattedrale. La fame, la salute, la morte stessa sono state le occasioni di questo incontro. Il suo nome è scritto fra i nomi dei più celebri di Alba (Liber Mortuorum), perché l’oblio della morte non lo possa portare via, mai. Il Rotulo della sua vita è passato di mano in mano, gelosamente custodito, per svolgerne la vita e per riavvolgerla con la nostra. Aprire il Rotulo svolge la possibilità di lasciarsi avvolgere dalla santità di Teobaldo, di incontrarlo, ma anche di srotolare la storia di una grande comunità che nel tempo ha costruito con tenacia la propria vita in una città e un territorio, lo ha profondamente solcato con la fede e la carità, di chi accoglie lo straniero e con lui fa fiorire le colline e le campagne, riempiendole di colori e profumi... -
Monte Reale. La storia, il paesaggio, la corsa. Nel cuore della Valle Scrivia
Antiche cronache narrano di poderosi assedi. Moderni corridori lo percorrono perlopiù ignari delle vicende che egli cela. Ma questo libro svela finalmente le storie del Monte Reale: un castello, una chiesa, un rifugio, una corsa, paesi, genti e natura. -
Sulle tracce dei pastori in Liguria. Eredità storiche e ambientali della transumanza
I riti e le pratiche legate alla transumanza plasmano le relazioni tra persone, animali ed ecosistemi e rappresentano forme di allevamento sostenibili ed estremamente efficaci nella gestione delle risorse ambientali. In Liguria, la transumanza ha per secoli rappresentato un fenomeno di dimensioni inaspettate ed è questa vicenda che il catalogo intende indagare, avvalendosi di lunghe ricerche del Centro Interdipartimentale di Ricerca-Laboratorio di Archeologia e Storia Ambientale dell'Università di Genova e delle attività della Regione Liguria e dei Parchi regionali nell'ambito del progetto transfrontaliero Inter-reg IT-FR Maritime CAMBIO-VIA (Cammini e Biodiversità: valorizzazione itinerari e accessibilità per la transumanza). Protagoniste di queste indagini sono le innumerevoli tracce materiali che la transumanza, come ogni attività umana, lascia dietro di sé e che sono custodite in ""archivi"""" diversissimi tra loro..."" -
Luzzati. Album da colorare!
Nove disegni tratti da nove racconti illustrati da Emanuele Luzzati (Alì Babà, La gazza ladra, La torre dei bambini, Il naso d’argento, Il soldato napoletano, L’arca di Noé, Mustafà, Arlecchino, Perché i re sono re!) sono lo spunto per colorare questo album. Per bambini, ma anche per gli adulti che amano Luzzati e che trovano piacere nel colorare! Età di lettura: da 5 anni. -
Michele. Una vita da cantante
Michele Maisano, in arte “Michele” a soli 14 anni incide il primo 45 giri con due brani. Durante il periodo scolastico si esibisce dal vivo con un suo complesso nei locali di Genova, la sua città, e viene notato da un suo concittadino, il maestro Gian Piero Reverberi, che gli fa incidere una sua canzone, Ma se tu vorrai, per la Assolo, una sottoetichetta della Karim: il disco non ottiene successo, ma suscita l’attenzione della RCA Italiana, che decide di metterlo sotto contratto. Nel 1963 partecipa con Se mi vuoi lasciare al girone B del Cantagiro, vincendolo: il disco ottiene un notevole successo arrivando in prima posizione per nove settimane e la canzone diventerà sicuramente uno dei brani più noti del cantante. Ottiene nuovamente successo con Ridi, Ti ringrazio perché e Ti senti sola stasera, cover di Are You Lonesome Tonight, evergreen di Elvis Presley... -
Franco Spinola e il mare
Ufficiale e gentiluomo, militare e uomo di corte, sportivo e aristocratico, Franco Spinola (1878-1958), esponente ricco di fascino dell'alta società di inizio Novecento, è stato l'ultimo erede di una famiglia dalla storia secolare nell'ambito dell'aristocrazia genovese, testimoniata dal palazzo di Pellicceria che, grazie alla donazione fatta insieme al fratello Paolo, è oggi Galleria Nazionale. Educato all'Accademia di Livorno alla vita sul mare, fece una brillante carriera nella Marina Militare fino a divenire Contrammiraglio e, inserito nella corte sabauda, rivestì la carica di Gran Maestro di Casa del duca di Genova. Figura di rilievo nell'ambito del Regio Yacht Club Italiano, seguendo la passione familiare per la vela, si fa realizzare nel 1929 dai Cantieri Baglietto La Spina, il primo yacht 12 Metri Stazza Internazionale italiano, oggi restaurato con rigore storico esemplare su progetto dello Studio Faggioni. Una splendida barca presto trasformata in elegante salotto dal quale seguire, come fece anche la principessa Maria José di Savoia, le regate nelle acque del Tigullio davanti a villa Pagana, la residenza di famiglia tra le più belle della Riviera... -
«Val più una figura buona che cinquanta cattive». Indagini sulla professione del pittore a Genova nel primo Seicento
Il titolo di questo volume trae la citazione dalla deposizione rilasciata nel 1624 da Bernardo Strozzi, chiamato con Luciano Borzone a stimare i lavori – pala d’altare e affreschi – eseguiti da Andrea Ansaldo per la cappella di San Carlo nella chiesa di Nostra Signora della Concordia ad Albissola Marina. Il committente, Giuseppe Ghirardi, riteneva di dover pagare l’intero lavoro 470 lire; l’Ansaldo ne reclamava 2.400, una cifra non troppo distante da quella di 2.130 lire stabilita dallo Strozzi e dal Borzone, suoi periti di parte, di cui 500 per la sola pala d’altare. Alla fine, l’artista riceverà complessivamente 1.200 lire, la metà di quanto reclamato ma comunque quasi il triplo di quanto il Ghirardi pretendeva di sborsare inizialmente. La vicenda, ben documentata attraverso il verbale dell’interrogatorio reso dai due pittori periti, risulta paradigmatica per comprendere come fosse percepito e su quali parametri fosse valutato il lavoro del pittore in questi primi decenni del Seicento, attestando il netto scontro tra una mentalità provinciale e arretrata, quella del Ghirardi – per cui il prezzo della pittura doveva essere ancora stabilito sulla base del numero delle figure. -
La Terra dei Carlone. Arte barocca tra Genova e l'Oltregiogo. Ediz. illustrata
Oltre Cinquecento anni fa si insediò nell’Oltregiogo una straordinaria famiglia di scultori e pittori che per oltre un secolo produsse opere d’arte di grande successo. La famiglia dei Carlone, proveniente da Rovio nel Canton Ticino ma presto annoverata come genovese, divenne un punto di riferimento imprescindibile per i più importanti committenti non solo della Superba, ma di tutta la Repubblica di Genova. Questa mostra vuole essere un omaggio alla loro arte e al loro territorio.