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Arte sacra e stregoneria. Templari e altri «eretici» nella Toscana medievale
C'è un mondo a noi familiare, che si diluisce nel quotidiano. Su questo piano la storia è quella nota e i fatti conosciuti si accavallano secondo una corrente governata da solidi e circoscritti argini. Ogni deviazione appare scomoda e pericolosa. C'è un mondo altro, meno apparente e decifrabile, che scorre accanto al primo e si rivela attraverso lingue antichissime; segni dispersi nel territorio come in un'immaginaria caccia al tesoro che insegue un concetto di conoscenza; come in un'opera grande scritta sulla terra e sulla pietra. Questo libro è come una mappa da sfogliare, in cui a cifre manifeste accorre associarne altre celate ad occhi distratti, per ricostruire nella sua integrità un disegno profondo quanto evidente, che è nutrimento vitale del nostro sapere. -
Montecucco tra la terra e il cielo
Un progetto editoriale sul territorio di Montecucco con percorsi archeologici, storici, artistici, religiosi ed architettonici, legati alla vita di fede cristiana della montagna maremmana curato dall'Ufficio Diocesano per i Beni Ecclesiastici di Grosseto. -
E alla fine il cielo. Ispirato alla vicenda di Pia de' Tolomei
Età di lettura: da 6 anni. -
The museums of the Maremma. Emotional trip through art, history, nature. The traditions of the Grosseto territory
C'è uno strano labirinto in Maremma. Luoghi che raccontano di altre storie. Ho perso il conto di quanti sono i musei di questa terra. Archeologie, miniere, arte, natura... storia e storie, appunto. Fra le colline che vanno dalle spiagge dell'Uccellina all'antico vulcano dell'Amiata vi è un desiderio profondo di narrare. I musei della Maremma sono luoghi vivi. E mostrano la grande bellezza di questo Sud della Toscana. -
Su Babbo Natale e altre virtù quotidiane. 24 racconti di un testimone oculare
Questo è un libro sugli eroi, uomini come Babbo Natale, e le loro azioni, i loro atti eroici che talvolta e per motivi diversi hanno una fine tragica, o comica, nella migliore delle ipotesi. Racconti a volte profondi, a volte superficiali e piatti come il mare del Monte Argentario in una domenica di agosto. Questo è anche un libro sulla Toscana, benché gli eroi in tutto il mondo si comportino nello stesso modo, eroico, appunto. -
Ercole. Versione fast-food di un mito greco-romano
Un romanzo sul mito greco-romano con storie alleggerite togliendo ciò che non piace e aggiungendo quel che piace. -
Nel nome le cose. I comunisti senesi e la svolta della Bolognina
Il lavoro di Alessandro Cannamela si raccomanda, in primo luogo, perché, io credo, indica una delle strade da percorrere per tornare a riflettere su quel biennio che va dal '89 della svolta della Bolognina al '91 dello scioglimento del Partito Comunista italiano, biennio di cui ancora troppo rimane da indagare. Il PCI è stato troppo importante nella storia del dopoguerra italiano perché si possa smettere di continuare a studiare il suo scioglimento. È plausibile che l'assassinio di Moro concluda la storia della prima repubblica; una storia certo complessa, ma durante la quale, insieme a rovine, stragi di Stato, violazioni dello stato di diritto, intrecci tra politica e organizzazione malavitose, terrorismo e repressioni, è cresciuta la migliore stagione politica e sociale del paese. -
Le storie della storia di Iesa. Il racconto di un paese toscano nel '900
Uno spaccato di vita che ci accompagna gradevolmente nel tempo, con racconti piacevoli e di grande spessore pratico, fatti di una cultura tipica di chi ha vissuto una vita dura, conseguenza di quei tempi, che consisteva solo nei lavori nei campi o nei boschi. Una vita però condotta, onestamente, in modo semplice ed orgoglioso. ""I racconti di Mario hanno una logica consequenziale: sono in gran parte vissuti direttamente e ci accompagnano durante tutta la Sua giovinezza. Grazie Mario per aver contribuito in modo efficace e diretto a far capire il valore etnografico e anche morale della 'nostra piccola ma grande comunità'."""" (Mauro Cresti)"" -
Le fonti e il sacro. Storia camminata in un angolo di Toscana: Selva, Santa Fiora
Acqua e sacro sono inscindibili. Questo vale anche per la Selva, Santa Fiora (GR). Dal sec. XI alla prima metà del sec. XIV il luogo è designato come ""SS. Trinità sul Monte Calvo"""", poi assume il nome di Selva. Punto di aggregazione continua ad essere la SS. Trinità, strettamente legata a due sorgenti. Il sacro nel territorio di Selva è presente anche con cappelle, croci, tabernacoli ed edicole a formare un reticolo abbastanza fitto. 'Architetture minime' radicate nella vita della comunità e partecipi delle tradizioni del luogo. Quasi un 'museo all'aperto' da conservare e cui dare visibilità e dignità culturale."" -
Giovanni Maria Viti. Un santostefanese d'adozione innamorato dell'Argentario
Nel 50º anniversario della morte emerge il quadro completo della vita e delle opere di questo illustre personaggio, grazie allo sforzo dei curatori della mostra documentaria e dell'annesso opuscolo realizzato con l'aiuto dei discendenti dell'artista. Sono state numerose le testimonianze rese dai santostefanesi, che in questo anniversario rendono omaggio al Viti dedicandogli il dipinto sul drappo del 71º Palio Marinaro dell'Argentario. Porto S. Stefano fu quasi completamente distrutto dai bombardamenti alleati. Con la ricostruzione del paese, si avviò anche la ripresa delle iniziative legate alla promozione turistica dell'Argentario. In questo senso, la figura che più di ogni altra si distinse per capacità, fantasia e intraprendenza fu senza dubbio Giovanni Maria Viti. -
Le famiglie di Port'Ercole. Dalla fine del sec. XVI ai nostri giorni
"La memoria e la possibilità di ritrovare le proprie radici anche attraverso la ricostruzione storica sono a fondamento dell'identità sia individuale che collettiva. L'assenza della memoria è una perdita dell'identità. Se non l'avessimo non potremmo sapere chi siamo. Questo vale a maggior ragione per comunità complesse come quella portercolese che, avendo un passato caratterizzato da significativi fenomeni di immigrazione e di conquista, necessariamente devono consolidare la propria identità attraverso la continua scoperta delle propria storia e dei suoi protagonisti, più o meno illustri. Questo libro rappresenta un esemplare tentativo di scavare nella memoria scomparsa recuperando la conoscenza di chi non c'è più da molto tempo ma che in qualche modo, proprio nell'impronta della famiglia, continua a vivere. Un lavoro di minuziosa e complicata ricerca che ha riguardato un numero enorme di persone, di portercolesi che hanno vissuto gli ultimi secoli della nostra storia, indistintamente da quello che hanno fatto o rappresentato. Un'opera dal forte valore anche sociale che può rappresentare una base per ulteriori approfondimenti di carattere storico e scientifico, un punto di partenza di un percorso che analizzando la nostra comunità, ne ricostruisce la memoria e va a consolidare quell'identità indispensabile per far fronte al presente e che senza dubbio rappresenta il migliore investimento per il nostro futuro."""" (Marco Sabatini)" -
Fuori da dove. Il ritorno
Racconto metricato, con acquerelli di Gino Civitelli che fanno parte della mostra sull'evoluzione della paura. -
Orbetello. Ediz. illustrata
Orbetello negli acquerelli di Alessandra. Tra terra e mare, si distende sul Tirreno e sorregge come un fiore l'Argentario. -
Dialogo sull'attore
L'8 agosto 1993 al Castello Aldobrandesco di Arcidosso, a conclusione della prima edizione del festival-laboratorio Toscana delle Culture. Leo De Berardinis tenne questa conferenza-dialogo sull'attore. In maniera semplice, discorsiva e sorprendente vengono toccati tutti i temi cari a Leo, uno dei maestri più lucidi, visionari e lungimiranti del nostro teatro. -
Val d'Orcia patrimonio dell'umanità
Un viaggio in Val d'Orcia deve avere i suoi tempi anche nella preparazione, occorre pregustare quello che i nostri occhi potranno vedere direttamente, capire la storia e la cultura del territorio attraverso una guida che sappia preannunciare e indirizzare il viaggiatore. -
Castel del Piano al tempo di Guido Riccio. Tra storia e memorie dipinte
Queste pagine chiedono attenzione, perché tracciano coraggiosamente i confini ""di un'immagine"""" a dir poco complessa. Non si tratta infatti di aggiungere un elemento di discussione ad un esercizio dialettico fra addetti ai lavori; cosa per altro abbondantemente sfruttata; ma di interpretare un pezzo di storia del nostro territorio sulla scia di un dipinto che ne racconta uno spaccato fondamentale e di documenti d'archivio che ne avvalorano l'interpretazione. La città, la campagna, il castello rappresentano un filo conduttore che marca profondamente un'appartenenza e un rapporto che determina da sempre sviluppi economici, rapporti sociali, paesaggio."" -
10 nomi in 10 birre. Storia dell'Amiata in etichetta
Già gli etruschi avevano chiamato questo monte con il nome della loro massima divinità, il dio Tinia, da cui poi è derivato il nome Amiata. Anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo voluto dedicare a questo splendido territorio non solo il nome, ma l'intera produzione brassicola, fatta di passione, attenzione alla qualità e rispetto dell'ambiente. A ispirarci, i prodotti tipici locali, i luoghi, la storia e le leggende legate a questa montagna incantata. Sveliamo la nostra terra non da poeti, non da pittori, non con la penna o col pennello, ma ciò che ci riesce meglio: la birra. Perché la birra non va solo bevuta, va anche raccontata... -
La fortuna di un artigiano nell'Etruria romana
A partire dalla metà circa del I secolo a.C. la storia di Arezzo è strettamente legata alla fortuna della sua celebre produzione ceramica. Nel giro di pochi decenni gli arretina vasa ottengono un successo e una diffusione commerciale immensi cui corrispose un intenso sviluppo economico e una consistente e rapida espansione urbanistica. Attraverso lo studio delle tecniche di lavorazione e cottura dei vasi a vernice rossa, viene illustrata la storia di Cn. Ateius, il più noto produttore di terra sigillata italica della prima età imperiale. -
Castagne in tavola. Le migliori ricette toscane
Sembra che la castagna sia anche afrodisiaca... ma è soprattutto buona! Fresca, secca, lessata, arrosto, in forma di farina, di polenta dolce, nei primi, nei secondi, nei dolci fino al marron glacé. Sarà anche stato il pane dei poveri, ma è oggi una gran leccornia che arricchisce la nostra tavola di sostanza, gusto e fantasia. -
Le commende stefaniane
La ricerca dell'autrice verte sull'istituto commendale, complesso coacervo a metà fra diritto canonico e diritto civile, nella sua evoluzione storica dalle origini alla soppressione ricasoliana. L'esame obiettivo è inoltre incentrato sulle intenzioni politiche del Duca Cosimo I de' Medici di costituire un ordine equestre, marinaresco, votato alla difesa dei mari, sull'esempio del gloriosissimo e prestigioso Ordine di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta, e di costituire il consenso fra le classi più importanti del moderno Principato, somma di uno stato cittadino e della conquistata repubblica senese. Il Sacro Militare Ordine di Santo Stefano Papa e Martire, che oggi compie 450 anni, si arricchisce di quest'utile lettura giuridica sul fenomeno che determinò l'inizio e il successivo sviluppo dell'Istituzione Cavalleresca nel Granducato di Toscana e dei molteplici aspetti della divisione dei poteri, della precipuità della nobiltà toscana che si fonda proprio su l'istituzione di commende atipiche e peculiari di quest'area geografica. Questo studio specialistico struttura un'analisi sul versante del ""fenomeno giuridico"""" evidenziando le specificità contrattuali.""