Sfoglia il Catalogo feltrinelli021
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 5501-5520 di 10000 Articoli:
-
Venti di maggio. Vent'anni di canti del Maggio e di vita sulla Montagnola senese
Le storie del Maggio che vi abbiamo raccontato servono a far conoscere una tradizione che sulla Montagnola senese ha messo le radici già da vent'anni. Questo canto di questua itinerante è rinato grazie agli auspici di Caterina Bueno che dal lontano 1995 ci ha sostenuto nel muovere i primi passi sulle vie dei canti di Maggio. Pochi anni dopo abbiamo incontrato Altamante Logli e con lui abbiamo sciolto i freni della poesia per dieci bellissimi anni. Abbiamo fatto tesoro dei loro insegnamenti e continuiamo e continueremo a far sì che questa tradizione si diffonda, come i semi che i venti di Maggio spargono nella nostra campagna. -
Luci spente nella storia
Gli eventi raccontati sono effettivamente accaduti. È sufficiente digitare il nome di quei luoghi su un motore di ricerca per ritrovare le storie che leggerete. Non è quindi difficile avere informazioni su questi argomenti. Nonostante ciò la maggior parte degli italiani continua ad ignorarne l'esistenza: mai, infatti, questi avvenimenti hanno ""meritato"""" una prima serata in TV o due minuti sui TG nazionali. L'autore ha preferito raccontare le storie in forma un po' diversa e ha mescolato protagonisti immaginari ad eventi reali sperando che questo diverta il lettore e gli regali qualche scampolo in più di un passato cancellato. E come diceva Giosuè Carducci: così ciò che è storia rifiorisca."" -
Saluti da Castiglione. 100 cartoline mille ricordi
Quando si ragiona di storia si pensa agli aneddoti grandi celati nell'infanzia. Muzio Scevola, Pietro Micca, Mazzini... alle azioni che l'hanno segnata e che dentro ai libri hanno capitoli interamente dedicati e sono il destino delle nazioni. Sappiamo ormai che di storia ce n'è un'altra, anzi moltissime, fatta di personaggi ""minori"""", di località """"minori"""", di un mondo subalterno, come dicono gli antropologi. A Castiglione non si è fermato il tempo come a Canossa, ma è vero che i pirati saraceni lo amavano particolarmente ed è vero che una minuta storia vi ha avuto inizio: quella del turismo balneare. Che è stato un fenomeno dell'Occidente e del benessere e che ha trasformato porzioni enormi di costa e tutti i centri in un simbolo di """"crescita"""", di economia pulita. Nella sfilata di immagini che Alessandro ci dona con la discrezione che lo contraddistingue e che Susanna, Luigi e Piergiorgio accompagnano con altrettanta delicatezza, questa storia è contenuta come in un album di ricordi ed è l'immagine che Castiglione si è costruita nel XX secolo. Di un luogo di piccole dimensioni dove il vivere è dolce, di una comunità non provinciale, capace di elevate espressioni imprenditoriali e civiche."" -
Tre pezzi 100 lire. Un racconto sull'avvento della plastica in Maremma
Il breve racconto sull'avvento della plastica in Maremma, illuminato dell'incanto dolce dolente arcano tipico della fiaba. Sotto le mentite spoglie di una nostalgica rievocazione da bozzetto paesano e vernacolare l'autrice racconta da par suo il ritmo stesso della nostra modernizzazione a tappe forzate. -
Lord Herbert di Cherbury. Alchimisti dialoghi e misteri. Gli oscuri risvolti di «A dialogue between a tutor and his pupil»
Un libro che segna una svolta significativa nei misteri di un'opera e nella disputa, che dura da più di cinquant'anni, sulla sua attribuzione. Con un'analisi stringente e colpi di scena degni di un thriller, l'autrice di ""La religione della mente"""" rivela i misteri di un manoscritto inglese anonimo del diciassettesimo secolo, """"A Dialogue between a Tutor and his Pupil"""", attribuito forzatamente e deliberatamente al filosofo e lord inglese Edward Herbert di Cherbury. Sullo sfondo di ancora oggi oscure dinamiche e lotte di potere, inerenti al tessuto sociale, religioso e politico-economico dell'Inghilterra post-herbertiana degli ultimi Stuart, l'autrice indaga tra deisti, libertini, rosacroce, massoni e druidi, ma in particolare tra veri e presunti alchimisti."" -
Giardino Valle d'Oro. Capalbio Orbetello
C'è un angolo di Maremma, una piccola fascia di terra, una valle verde fatta di campi di grano, di olivi, di lecci e di querce, immersa fra colline di boschi, illuminata dal sole di giorno e dalle stelle di notte, abitata ancora da istrici, tassi, volpi, lepri, fagiani e cinghiali, chiamata Valle d'Oro. Il giardino di Valle d'Oro. Divisa fra i comuni di Capalbio e Orbetello, la Valle d'Oro è stata studiata da specialisti archeologi e paesaggisti di università italiane, inglesi e americane e ha visto il passaggio dell'uomo fin dalla preistoria. Gli etruschi dal VII sec a.C. hanno abitato la zona e lasciato segni delle loro tombe, qua e là ai piedi delle colline, seguiti poi dai romani, a partire dal III sec. a.C. con la grande colonizzazione dell'Etruria. Arrivati con la loro arte della agricoltura, la centuriazione, le fattorie, la tecnica della produzione del vino, i romani, hanno lasciato il segno del loro passaggio nella Valle d'Oro. Questo libro di grandi immagini ci porta a scoprire questo posto meraviglioso e sconosciuto, mostrando la forza della natura e i ricordi del passaggio dell'uomo in esso contenute, accompagnati in questa visita dai brevi ma intensi aforismi di uno dei più noti scrittori e pensatori dell'antica Roma, quale Lucio Anneo Seneca. -
Devil. Il cane del diavolo
Un cane, un impiegato e lei: una donna conosciuta per caso. In una sonnolenta cittadina maremmana si snoda una storia in cui si alternano moralismo e ipocrisia, sogno e realtà. Atmosfere evanescenti e indistinte, quasi metafisiche, riflettono la vaghezza e l'indeterminazione dell'animo di Ferdinando, il protagonista, con la sua interiorità complessa e contraddittoria, a cavallo tra trasgressione e spiritualità. Un prototipo dell'uomo che vive i nostri giorni. -
Sommesso sospira
"Sommesso sospira"""" è la seconda pubblicazione di poesie di David Tammaro. Il testo, come nella pima silloge """"Raccolta marina"""", continua a vivere come fonte primaria d'ispirazione il legame che si è istaurato tra l'autore la genuinità ruvida della Maremma, la forza della costa d'Argento e del suo arcipelago. L'autore combina, mutua e permuta il segno scritto e il segno grafico in ogni sua più profonda espressione. Disegnare testi poetici e scrivere immagini con un unico linguaggio - l'inchiostro nero sul candore della superficie che li accoglie - è la motivazione principe per donare messaggi """"multimediali"""" nell'essenzialità del mezzo. Eppure in alcuni disegni Tammaro inizia ad aprirsi al colore, che può frastornare e distrarre dal messaggio essenziale. Il tema marino, il tango, la natura sono stati la scelta ché vivono di spazi ampi e ampi orizzonti in cui corpo e anima si liberano e godono degli elementi naturali: luce, calore, acqua, senza mediazione, sulla pelle. Stessa libertà quella del testo poetico dove il fluire dei pensieri e il richiamo delle immagini, immerse nelle sonorità dei versi, è affetti, ricordo, omaggio, offerta culturale come per Rimbaud, o per i poeti dei testi delle canzoni di tango Discepolo e Contursi. Il fascino eterno e primigenio della semplicità ci abbraccia e accarezza con la verità dell'essenza." -
Magliano in Toscana
Una guida indispensabile alla conoscenza dei tre borghi incantevoli di Magliano in Toscana e del suo straordinario territorio. -
Magliano in Tuscany
Una guida indispensabile alla conoscenza dei tre borghi incantevoli di Magliano in Toscana e del suo straordinario territorio. -
Mio nonno era comunista
"Mio nonno era comunista"""" è il racconto di un'educazione sentimentale, sociale, politica ed intellettuale; il racconto di una bambina divenuta donna tra il rigore della famiglia materna, operaia e comunista, e quello della famiglia paterna cattolica e contadina. Uno spaccato degli anni '70 in una delle province più rosse d'Italia: Siena. La figura del nonno intransigente ed idealista, onesto e lavoratore, è il cuore di questo libro. Un nonno con una diffidenza per il nuovo, un'avversione per gli intellettuali e un vero disgusto per l'America; ma anche una passione per Totò, uno sviscerato amore per la musica imparata da autodidatta e per i versi di Dante e dell'Ariosto mandati a memoria. Tra giri di consegna de L'Unità e turni alle feste, anche quelle rigorosamente dell'Unità, si dipana la storia complessa di un'adolescenza combattuta tra sentimenti di gelosia e precoci disturbi alimentari. Sullo sfondo, una generazione povera ma in cammino per l'emancipazione. Un flusso di coscienza che rompe gli argini della narrazione in uno stile sincopato e denso di emozioni dove ricordi e valutazioni si rincorrono come in una seduta di analisi." -
La Società Operaia di Mutuo Soccorso di Roccatederighi e il suo archivio (1881-1974)
La Società Operaia di Mutuo Soccorso di Roccatederighi nacque nel 1881 all'insegna dell'associazionismo democratico e repubblicano ispirato ai valori risorgimentali di laicismo, libertà, progresso e solidarietà. Il lavoro di inventariazione delle carte di questa Società Operaia, realtà rara e preziosa in Maremma, ricostruisce, attraverso spunti interessanti di una memoria lunga quasi un secolo, la storia istituzionale dell'associazione e la sua evoluzione attraverso vicende e persone che hanno contribuito alla sua tradizione sullo sfondo dell'ambiente in cui si è sviluppata nel tempo. -
L' abbadia dei «meschieri». Impara l'arte e mettela da parte
Falegnami, barbieri, artigiani di ogni posto, minatori. I personaggi del paese di una volta, che ne segneranno l'autonomia culturale; un piccolo scrigno di memoria e umanità che riemerge dai ricordi. Un salto indietro nel tempo, in un passato che ha in sé un fascino tutto particolare, capace di suscitare i sentimenti più vari, di stimolare momenti di riflessione e, soprattutto, di trasmettere qualche utile insegnamento. Si parla delle attività artigianali, descritte minuziosamente e personalizzate con cognizione, si parla non solo di dedizione al lavoro, di spirito di sacrificio, di ruolo delle donne, d'imponente necessità di risparmio, di rispetto verso tutto ciò che dà sostentamento, di ingegno, di acume e di creatività, ma anche di teatro, di istituzioni, di importanti interventi ed infine di espansione del paese. Nel complesso, però, la realtà sociale del secolo scorso che viene presentata è una realtà ancora molto semplice, senza grandi ricchezze e senza nomi eccellenti, che, dopo aver superato i disastri di una guerra devastante, può finalmente aspirare a giorni migliori, lontani da quella miseria, che era invece stata la caratteristica dei precedenti decenni. -
Storie nascoste 1944-1960. Aspetti misconosciuti o poco noti della Resistenza e della «guerra civile» in provincia di Siena
Questo volume nasce dall'esigenza di parlare di aspetti quasi sconosciuti di quell'immane dramma che fu la seconda guerra mondiale e in particolare di quel che accadde nella provincia di Siena durante e dopo la fine del conflitto. Storie di uomini che si trovarono a decidere, dopo l'8 settembre 1943, da che parte stare a volte con difficoltà altre continuando un cammino che già avevano intrapreso. Storie di morte e di dolore, di riscatto sociale qualche volta trasformato in azione omicida a causa dei tempi e del clima che si era creato. Un libro che vuole ""contestualizzare"""" episodi che a volte son stati presi singolarmente senza tener conto del fatto che la guerra civile italiana fu uno scontro che spaccò intere piccole società umane e, a volte, anche singole famiglie al loro interno."" -
Nonna Clara e la notte di Halloween
È il 31 ottobre, la Notte di Halloween. Nonna Clara accompagna i suoi tre piccoli nipoti a una festa entusiasmante, che si terrà in una villa nei pressi del lago dell'Accesa, in Maremma. In realtà nonna Clara non è, come sembra, una tranquilla vecchietta ma addirittura un'agente dei servizi segreti, incaricata di sgominare una pericolosa banda di criminali guidati da Piccola Baby. Ha così inizio una girandola di incredibili e divertenti avventure: solo con l'aiuto dei suoi scatenati nipotini, Nonna Clara riuscirà a concludere la sua missione. Ma forse una mano le viene data anche dal luogo ""magico"""" in cui si svolge la movimentata vicenda e dai misteriosi spiritelli che si manifestano la notte di Halloween... Età di lettura: da 10 anni."" -
L' amaro calice. Il segreto dell'empia reliquia
Giuda è rimasto nell'immaginario collettivo il traditore per eccellenza. Essere un Giuda è il massimo dell'offesa per chi compie un tradimento, che è la cosa peggiore che un uomo possa fare nei confronti di chi ha in lui fiducia. Oltre a quella di Matteo esistono molte altre versioni sulla morte del traditore di Gesù, e sul suo ""ingaggio"""". Se ne parla negli Atti degli Apostoli, nella narrazione di Giuseppe d'Arimatea, nel Vangelo Arabo dell'Infanzia, in un vangelo apocrifo, nei frammenti di Papia di Gerapoli e infine nel Vangelo di Giuda, recentemente scoperto e reso di pubblico dominio. Qui l'Apostolo Giuda non viene visto come traditore, ma come chi, rispondendo ad una precisa richiesta di Gesù, si sacrifica consegnandolo ai suoi persecutori per fare in modo che, come era stato scritto nelle Sacre Scritture, avvenisse il sacrificio del Figlio di Dio fattosi uomo, consegnandosi poi lui stesso alla Storia come il più efferato dei Traditori, maledetto per sempre dalla cristianità. Non un sacrificio da poco, per tutt'e due!"" -
La baita
Adalberto è uomo stanco, disilluso, scontento, e vuole fuggire da questo mondo, da questa società che non comprende. Una società di cui fa parte, ma che non approva, una società che avverte quasi come un nemico. E allora sogna l'eremo, sogna una baita tutta per sé. Su, in alto, una baita in cui rinchiudersi, in cui abbandonare ogni cattiveria e ogni egoismo. Grazie a circostanze articolarmente fortunate, Adalberto ottiene la sua sospirata solitudine e ora attende solo quel po' di serenità cui aspira da sempre. Durante una violenta tormenta di neve, alla porta si ode l'imprevedibile bussare di una mano. È la mano di Tiziana. -
La gente della rocca. Memorie degli anni Sessanta (perlopiù)
"La gente della Rocca. Memorie degli anni Sessanta (perlopiù)"""" è opera memorialistica. Una piccola antologia del paese di Roccatederighi, capace di raccontare eventi e personaggi che hanno segnato un'epoca. L'ambientazione è quella di una realtà, il borgo e il paese novo, che nell'epoca del boom inizia a connettersi con il resto del mondo. I suoi figli - tutti - si mettono le gambe in spalla, studiano o lavorano, giocano e discutono, ma soprattutto dipingono trame e storie che l'autore fissa nero su bianco, pescando nella memoria, toccando tasti a volte dolenti, a volte piacevoli, a volte malinconici. Lo stile è quello che Bartolini ha già mostrato in """"La gente di Meleta"""". Le poesie, le fotografie, alcune vignette, aiutano a sorridere, emozionarsi, rammentare questo o quello. Chi legge, se ha vissuto la Rocca, si sente a casa, si identifica e alla fine non potrà che essere grato all'autore." -
Toscana sconosciuta. In unknown Tuscany
La traduzione del libro di Hutton, il monte Amiata visto da un viaggiatore inglese nel 1907. La descrizione di un tour che Hutton faceva, dopo essere stato incantato dalla visione della montagna vista dalla prospettiva di Siena, toccando tutti i paesi della cintura amiatina; e ne tracciava la storia, le tradizioni, i luoghi, le leggende, le persone, i misteri, compreso quello che si sente aleggiare ancora attorno a David Lazzaretti a cui Hutton dedica un intero capitolo e rispetto al quale incassa il giudizio per niente lusinghiero dello stesso Lazzareschi; il quale, quando pubblicherà il suo David, lo snobberà ironicamente. E forse anche per i giudizi un po' maligni di Lazzareschi, il Monte Amiata di Hutton non era stato mai tradotto. Per cui bisognava farlo. Occorreva andare a capire perché più di un secolo fa, l'Amiata aveva tanta attrattiva anche per i viaggiatori stranieri. ""Toscana sconosciuta"""", arriva a riempire un vuoto culturale e auspichiamo possa servire come strumento per future indagini storico-artistiche, antropologiche, sociali, religiose. L'elemento che ha fatto da collante per tutti i collaboratori è stata la consapevolezza della passione che Hutton mette in questo viaggio e dunque tutti quelli che si sono cimentati nella traduzione hanno sottolineato con forza la sua emozione quasi visionaria davanti al Monte Amiata."" -
Vitozza. La città di pietra. Storia, archeologia, natura
Resti di fortificazioni, chiese medievali e colombari. Oltre duecento grotte scavate nel tufo tra colli e dirupi, immerse nella natura selvaggia.