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Nino Martini. Un veronese tra Metropolitan e Hollywood
Un giovane veronese negli Anni Trenta inizia a cantare come tenore tra Italia e Francia. Bello e bravo viene scritturato e rapito da un produttore cinematografico americano e sbarca a Hollywood. I suoi film musicali gli danno in breve tempo tanta popolarità da spalancargli le porte del Metropolitan. Tra gli Anni '40 e gli Anni '50 questo artista italiano diventa un autentico idolo del pubblico americano ed è amico di alcuni presidenti degli Stati Uniti come di tutte le dive e i divi del cinema. In Italia non lo scrittura nessuno e benché vi abbia fatto ritorno varie volte, per le vacanze, e vi si sia stabilito a fine della carriera, per vivere il suo viale del tramonto a Verona, dove ha una piccola folla di nipoti, nessuno si accorge di lui. Questa è la storia di Nino Martini, tenore di grande caratura, come testimonia la sua ricca discografia sia lirica che canzonettistica, e in questo libro Daniele Rubboli la racconta nella speranza che non solo la gente della sua città, ma tutti i melomani italiani... se ne è sopravvissuto qualcuno, gli rendano il dovuto omaggio, rinnovandone la memoria. Percorrere i suoi oltre vent'anni di carriera ha inoltre permesso all'autore non solo di testimoniare una magnifica pagina della storia del teatro operistico americano, ma anche di ricordare un esercito di artisti lirici italiani, alcuni rimasti famosi, altri assolutamente sconosciuti, che con lui hanno condiviso questa avventura musicale. Introduzione Enrico Stinchelli. -
Al servizio della patria
Uno sguardo retrospettivo ai successi e alle ""sconfitte"""" della vita di un servitore dello Stato in uniforme, che ha profuso, durante i 44 anni di servizio nell'esercito, ogni sua risorsa morale, intellettuale e fisica. Ha amato la responsabilità e la libertà di decidere, stimolandole sempre anche nei subordinati. Non nasconde l'amarezza per l'atteggiamento spesso distratto che la società ha nei confronti dei suoi soldati, ricordandosi di loro solo quando si verificano situazioni di pericolo o di necessità. Ai giovani che si affacciano alla vita, l'autore offre una appassionata informazione sulla """"condizione militare"""", con un chiaro invito ad approfondirne la valenza etica. Il messaggio esplicito che fa arrivare a tutti noi è un invito a conoscere meglio chi sono e cosa fanno gli uomini (e, oggi, anche le donne) che hanno scelto di servire in armi la Patria e amarli."" -
Imperfetti
A don Paolo, giovanissimo sacerdote piemontese, viene affidato il compito di fare le veci dell'anziano e malato parroco di una piccola chiesa nella periferia torinese: San Leone. Inizialmente entusiasta del nuovo incarico, si ritrova dopo poco a dover trascorrere lunghe giornate nella noia e a rimpiangere la sua vita precedente, nelle parrocchie di montagna. In più deve economizzare le finanze di San Leone, compito ingrato. È così che scopre l'associazione La Vela, che si occupa degli indigenti della periferia. Da qui inizierà una sorta di doppia vita: da un lato la vita ordinata in parrocchia scandita dalle celebrazioni, dall'altro l'incontro con gli esclusi, i reietti della società, in folli notti nella periferia di Torino. Con lui, i volontari: Giorgio, un giovane carismatico a capo dell'associazione stessa, Alex un ragazzo dal passato difficile, ma che dedica il poco che ha agli altri. Infine c'è Laura, una ragazza scontrosa, ma dall'animo buono e fragile, che prende subito in antipatia il giovane sacerdote. Con Laura, gestisce le uscite per consegnare viveri e beni di prima necessità, con attenzione particolare al mondo della prostituzione - dentro al quale orbitano Mira, una prostituta particolarmente cara ai due giovani, e le sue disgrazie. Il difficile rapporto con Laura, da cui è attratto, gli permette di vedere con occhi diversi sia il mondo che se stesso, mostrandogli dunque l'imperfezione che aleggia in ognuno di noi. Elementi di fede si uniscono in questo romanzo alle vicissitudini della vita terrena, con una tendenza introspettiva che per nulla appesantisce una lettura coinvolgente, ricca di immagini evocative. -
Senza mappa. Da Modena a Rodi e ritorno
Un bambino orfano di dodici anni, partito a piedi da Tagliole di Pievepelago nell'Appennino modenese nel 1897, tornerà a vivere stabilmente in Italia solo cinquant'anni dopo. Nel frattempo, nella sua vita ci sono la Svizzera, la Francia, l'Algeria, e soprattutto la Turchia, luogo in cui incontrerà la donna che diventerà sua moglie, Giuseppina, e infine la Grecia, Rodi, l'isola delle rose. E poi la guerra. Un continuo andare e ricostruirsi, fino alla beffa del destino che attende Antonio, detto Tonino, nel Mar Egeo, e che sembra voler cancellare tutto il suo passato. Ma ci sarà un'altra vita ancora, una vita di scorta, depositi dell'oblio dove accatastare i ricordi. Senza mappa cerca di ricostruire l'albero genealogico della famiglia Ferrarini, attraverso ricordi, pensieri, episodi di vita che vorrebbero riempire le assenze e che, in fondo, contengono quei valori da trasmettere a chi viene dopo di noi. -
Risorgimento. Storia e memoria: 1821-2021
"Secondo volume della collana: Il Menotti. Quaderni del Risorgimento Italiano. In occasione delle celebrazioni centenarie dell'Unità d'Italia il Comitato di Modena si assunse il compito di far meglio conoscere ai modenesi le loro tradizioni risorgimentali con conferenze e pubblicazioni. Dopo due volumetti nel 1961 e una raccolta di conferenze nel 1962, videro la luce, l'anno seguente, i Quaderni del Comitato modenese dell'Istituto per la Storia del Risorgimento che uscirono per una ventina d'anni, fino al 1981. Altri volumi, dopo la sciagurata chiusura del Museo modenese del Risorgimento nel 1990, uscirono per iniziativa del Comitato di Modena presso alcuni editori modenesi. Con il volume che qui presentiamo si desidera riprende questa tradizione e riunire le future pubblicazioni del Comitato sotto le insegne, augurali, riprese dal giornale dell'Ottocento Il Menotti e dai Quaderni del Risorgimento iniziati negli anni Sessanta del secolo scorso, dando così vita alla collana Il Menotti. Quaderni del Risorgimento italiano."""" (Giorgio Montecchi)" -
Arsita. Il paese delle donne coraggiose
Arsita trasporta con tocco leggero tra la gente di paese, tra i veli neri e ricamati delle signore abruzzesi e i crocchi appartati dei giovani. Piccoli dipinti dal tratto delicato descrivono le persone che abitano la stessa cornice, entro cui si trova anche Ivana. Ivana viene dal nord, terra ostile agli occhi di un borgo all'ombra del Gran Sasso che guarda con amore il sole tuffarvisi alle spalle, ma con diffidenza questa giovane ragazza modenese voluta in moglie da Rocco. Magra, spigolosa e senza dote se non la sua razionalità e il disincanto, Ivana, figlia di un partigiano, si trova immersa in un mondo di riti e credenze radicati come i faggi ai piedi del Gigante Addormentato. Superstizioni irragionevoli, sì, ma rassicuranti - e forse con un fondo di verità - per un piccolo mondo popolato da anime sagge, uomini asciutti, donne forti, con ferite spesso senza riscatto. Nello scontro di due opposte mentalità si incontrano però i cuori di una donna dalla sola sembianza fredda e di una famiglia che combatte la reticenza. -
Corpi celesti. Reliquie e reliquiari del Duomo di Modena e dell'Abbazia di Nonantola
Questo libro è dedicato ai morti e alla loro memoria. Le reliquie, infatti, come rivela il loro stesso etimo derivante dal verbo latino relinquo, ossia lascio, sono ciò che rimane del corpo dopo la morte. La loro venerazione risale al culto atavico degli antenati, basato sulla convinzione di una vita ulteriore e sulla continuità di azione del defunto. Esse, pertanto, possono considerarsi il più antico oggetto dotato di rilevanza antropologica prima ancora dell'immagine, della parola e della scrittura. Già l'antichità classica mostra grande attenzione al culto dei defunti mediante tombe sontuose, ricchi corredi, cerimonie e banchetti funebri, ma è il pensiero cristiano a portare una vera rivoluzione culturale prospettando l'eternità non solo dell'anima, ma anche del corpo. In particolare, sono oggetto di una attenzione speciale le reliquie dei corpi di santi e di martiri che, in virtù della loro ""omologazione"""" a Cristo, possiedono una straordinaria capacità di effondere salvezza, salute, grazia e miracoli a coloro che le onorano. Si spiega così il bisogno di fare memoria della loro sepoltura, di erigere chiese sulle loro tombe e di custodire i loro amabili resti dentro preziosi contenitori, detti reliquiari, fin dalla prima diffusione del Cristianesimo. Soprattutto in età medievale questo culto conosce una straordinaria fioritura divenendo motore liturgico, politico, giuridico e pubblico capace di unire Europa ed Oriente. Si realizzano straordinari manufatti caratterizzati dall'impiego delle materie più pregiate, parti di tesori posseduti da chiese, abbazie e cattedrali per rendere lode a Dio e per mostrare una traccia della sua bellezza ai fedeli durante le celebrazioni. Così è anche per il Duomo di Modena e l'Abbazia di Nonantola che custodiscono sacre spoglie entro preziosi reliquiari fin dal tempo della loro fondazione: questi sacri resti sono parte fondamentale della loro storia e della loro identità."" -
Diario di prigionia 1943-1945. Dai campi di concentramento
Fino a dove può spingersi un essere umano per sopravvivere ai propri ideali? Scegliendo di arruolarsi nel 1938 - appena diciottenne - convinto sostenitore della Patria, Giovanni Cortellini verrà a trovarsi a confronto con una realtà non prevista. Dopo l'esperienza tragica della campagna di Russia, l'8 settembre 1943, a Vipiteno, fu fatto prigioniero dai tedeschi e cominciò la sua odissea nei campi di concentramento prima in Polonia e poi in Germania. Rifiutare di aderire alle SS o alla R.S.I. significò soffrire la fame fino allo sfinimento, essere umiliati senza motivo, vivere in baracche o camerate sudice, chiusi nel reticolato controllato dalle sentinelle: un lucido progetto per indurre i prigionieri al lavoro forzato. Una resistenza, resa possibile dalle lettere - attese con trepidazione - della famiglia e della fidanzata, che determinò un ripensamento dei valori e dei ""miti"""" della giovinezza per aprirsi ad un futuro di pace. Nella violenza estrema della guerra ci furono però anche incontri nei quali prevalse la comune umanità o addirittura l'emozione di trovare nella famiglia Wettwer rispetto, calore e condivisione di piaceri culturali come la musica: """"un'oasi di gentilezza e di pace nell'inferno della prigionia"""" (Giovanni Cortellini) Una riflessione che vale anche per l'oggi."" -
Birimbo. E i detective di strada
Non è un caso che questa storia tenti di affrontare il problema della sicurezza stradale: nasce dall'idea di Emanuela Bergamini Vezzali, a cui si deve il primo impegno concreto nei confronti della legge che ha introdotto l'obbligo del casco. Più implicito ma non secondario è lo stimolo all'amore per gli animali e più in generale al rispetto verso l'altro, che si può ottenere imparando a convivere civilmente, seguendo quelle regole che non sono imposte per soffocare, ma per proteggere. Età di lettura: da 7 anni. -
Fuoco amico. Terza indagine del commissario Libero Borghetti
Torna il Commissario Borghetti, ora Commissario Capo. Un avanzamento di grado che sembra andare di pari passo con l'evoluzione emotiva: il laconico Libero si lascia andare a introspezioni di cui rende partecipe il lettore, nonché a manifestazioni quasi d'affetto. Ma le parolacce no, quelle mai. I neo vice sovrintendenti Tarozzi e Del Ben, immancabili, continuano a stupire nel loro legame ossimorico. Il trio che assicura la giustizia di Torrevecchia dovrà questa volta fare i conti con una minaccia inaspettata, che si inserisce nella cornice delle bande criminali dei primi anni '80. ""Di bande criminali e crimini efferati. Crimini politici, naturalmente. La scia mefitica degli anni di piombo. Ma anche crimini comuni, chiamiamoli così. Semplice devianza dalle norme sociali. Uomini e donne organizzati in piccole falangi. Che colpiscono più volte. Scientificamente. Quasi a volere dimostrare un'assurda onnipotenza""""."" -
Gabriella Degli Esposti. Mia madre
Io, urlando, mi rivolsi a lei. Le chiesi: ""Mamma, cosa devo fare?"""" """"Nulla!"""" rispose lei, """"Non ti preoccupare. Penso a tutto io"""" E con un sorriso dolce mi mandò un bacio mentre i suoi aguzzini me la portavano via per sempre. 17 dicembre 1944, San Cesario sul Panaro, Modena. Sul greto del fiume Panaro a San Cesario si conclude con un colpo alla nuca la giovane vita di Gabriella Degli Esposti e di altri nove compagni, catturati e barbaramente torturati per cinque giorni dalle SS dell'ufficiale Schiffmann. Eroina e simbolo della Resistenza al nazifascismo, la Degli Esposti è una delle poche donne ad aver ricevuto, alla memoria, una Medaglia d'oro al Valore Militare. Un riconoscimento simbolico che molto tuttavia racconta di questa donna, la cui esperienza di audace combattente e la cui tragica fine possiedono i reali contorni del martirio. Gabriella, antifascista della prima ora, femminista, partigiana, militante per la Resistenza, è però anche, e forse prima di ogni altra cosa, figura struggente di moglie e madre. Ed è proprio dalle parole e dai ricordi ancora vividi e intensi della figlia Savina, a cui la madre fu strappata quando era ancora una bambina, che Gabriella degli Esposti torna a vivere e a mostrarsi a noi nella sua grande ricchezza di essere umano, figura statuaria di martire e al contempo tenera e amorevole madre. Questa complessità si ricompone in un racconto semplice e incisivo, che allarga lo sguardo prima e dopo gli anni del secondo conflitto mondiale, riuscendo ad affrescare con larghe campiture di paesaggi, volti e storie di vita vissuta l'anima più profonda dell'Emilia contadina, fiera fino alla durezza ma generosa fino all'effusione del sangue."" -
Tre porte sorelle. Per entrare nel Duomo di Modena
La porta maggiore (al centro della facciata), la porta detta della pescheria (sul fianco nord vicino alla torre Ghirlandina) e la porta del battesimo, detta anche dei principi (sul fianco sud, verso la piazza) sono le tre porte previste nel progetto originale del Duomo e realizzate nei primi decenni del XII secolo. Sono accomunate da caratteri simili: stessa struttura architettonica, dense presenze figurative e simboliche che trasmettono numerosi messaggi intrecciati tra loro in un'unica storia. Antichi profeti, i primi apostoli, contadini e artigiani di quel tempo, cavalieri arturiani, animali veri e fantastici, ricca vegetazione popolano questi portali rendendo l'atto dell'entrare e dell'uscire interessante, attraente, quasi solenne. Sullo sfondo, la misteriosa e folgorante affermazione di Gesù Cristo: ""Io sono la porta""""."" -
Antica pasticceria S. Biagio
La Ghirlandina si stiracchia allungando la sua ombra sui tetti aranciati, che sembrano assorbire i colori dell'alba. Ad abitare a Modena sono poche decine di migliaia di abitanti; nei giorni dispari, al campanino del mezzogiorno, la piazza del mercato si anima di commercianti e da lontano si sentono i radiogiornali delle donne, nel quartiere della povera gente tra via S. Agata, Armaroli e S. Michele. È il 1900. Si susseguono antiche botteghe, con l'insegna di legno o di ferro, graziosamente minuscole e cariche dei profumi della tradizione, che faranno la storia del commercio ma soprattutto delle emozioni. Accanto al portone del famoso Albergo Reale, una vetrina. Inconfondibile. Incorniciata da infissi rossi su una base di marmo rosa. La famiglia Allegretti gestisce uno storico forno nel cuore di una Modena attraversata dai tram a cavalli. Dodici anni più tardi un garzone, futuro Cavaliere, lavora sodo, fino a rilevare l'attività e dare il via alla vocazione dell'Antica Pasticceria San Biagio: preparare dolci. Non solo un libro - un insieme di pagine, parole, fotografie - ma anche un pezzo di Modena, rappresentata da una delle sue più antiche Botteghe Storiche: quelle che sopravvivono al tempo innestando la tradizione nella contemporaneità. Per raccontare l'attività dell'Antica Pasticceria San Biagio, giunta a oltre 120 anni nelle mani della famiglia Ronchi-Barbieri, dieci racconti - ognuno per un prodotto - e oltre trenta scatti di Luigi Ottani, in grado di cogliere come oltre un secolo di storia sia racchiuso in un piccolo negozio. Ci sono costanti antiche che sopravvivono al tempo e vivono anche ai giorni nostri, immergendoci nostalgicamente in quella Modena dei primi del Novecento e allo stesso tempo innestandola nella contemporaneità, mantenendone viva la memoria. Una di queste è l'Antica Pasticceria San Biagio. -
Francesco Maria Feltri. Shalom
70 testimonianze e 150 fotografie per presentare, seppur in modo sintetico, la figura di un uomo che ha inciso profondamente nel suo tempo. Sono davvero tantissime le persone che lo hanno potuto apprezzare per la competenza e carica umana. Attraverso i pensieri, i ricordi e le immagini dei suoi studenti ed ex studenti, colleghi, famigliari ed amici, questo libro propone una memoria a tratti inedita di Francesco Maria Feltri. -
Don Luigi Lenzini. Martire della fede e della verità
Don Luigi Lenzini (1881-1945) dopo le prime esperienze pastorali a Casinalbo e Finale, fu parroco a Roncoscaglia, Montecuccolo e Crocette di Pavullo. Fu pastore «con l'odore delle pecore», sempre vicino alla sua gente senza preferenze di persone, e pronto a sollevare le pene spirituali e le povertà materiali. Con la parola e con gli scritti educò i parrocchiani alle verità della fede e al coraggio di professarla per difenderli dalle ideologie materialiste che promettevano il progresso sociale scardinando i princìpi della fede e la morale della famiglia. L'ascendente che aveva sulla popolazione rappresentava un serio ostacolo per il progetto politico dei comunisti che miravano alla conquista del potere nelle elezioni dell'immediato dopoguerra. Si cercò di intimidirlo con ripetute minacce ma senza risultato. Nella notte del 21 luglio 1945 alcuni malviventi lo prelevarono dalla canonica e lo condussero in una vigna dove lo uccisero dopo atroci sevizie seppellendolo sul posto. Con la beatificazione la Chiesa dichiara esemplari, per un'autentica testimonianza cristiana, la vita e il sacrificio di questo araldo e testimone della Verità che salva. -
Giacomo Castelvetro in Inghilterra (1581-1591). Una fonte dall'Italia per William Shakespeare
L'esplosione della stampa nell'Europa del Cinquecento sembra offrire a chiunque sappia scrivere la possibilità di divulgare liberamente le proprie idee. Per la prima volta la parola ha a disposizione uno strumento poderoso di amplificazione e di risonanza: un vento cui affidarsi con la certezza di essere portati lontano. Ma la dimora del linguaggio è solo un asilo, anzi un esilio: nello scrivere, come nel parlare, si fa esperienza del limite: tutto può essere esposto in maniera differente, tutto può essere frainteso o male interpretato. Il secolo della libertà di scrivere vede così anche la nascita della censura: sono i tribunali dell'Inquisizione, in cui il senso messo a verbale, inserito in altro contesto, è distorto. -
Anime libere. Nove racconti tra sogno e realtà
Il volume raccoglie nove racconti, storie di vita immaginata che sono frutto della ricerca spirituale dell'autrice. La solitudine il filo rosso che lega i protagonisti: persone sole per scelta o per destino, che vivono ai margini della società. Sono però dotati di un'anima profonda, che consente loro di ricercare la vera felicità: non transitoria, non materiale. L'intimo contatto con la natura li porta a riscoprire la bellezza e ad abbandonare le ostilità verso il prossimo. A loro è concesso di diritto, in un modo o nell'altro, un lieto fine. Scopriamo tramite le loro vicende la ricerca del divino nella terra, nell'acqua, nella vegetazione, specchio della visione dell'autrice della felicità e dell'universo. -
L' attenzione e la grazia. Esperienze di comunicazione nelle cure palliative precoci in oncologia ed ematologia
Open Life Project: Caregivers raccoglie in formato Video le interviste di dieci famigliari di pazienti oncologici ed ematologici, seguiti in un innovativo modello assistenziale di integrazione precoce di cure palliative"" con le terapie """"onco-ematologiche standard"""". Il Progetto, che approfondisce una più ampia Ricerca sui temi della Comunicazione medico-paziente, comprende una sezione di Contenuti Speciali (Video/Cartacea) con gli approfondimenti di alcuni tra i maggiori esperti nazionali ed internazionali su: Cure Palliative Precoci, Spiritualità, Comunicazione e Ricerca. Le testimonianze sull'esperienza di malattia permettono di riflettere sul senso dell'esistenza e sul bisogno di non curare la malattia solo attraverso la scienza e la tecnica, ma di ricollocare al centro della cura la comunicazione e la alleanza medico-paziente."" -
Ucraina-Russia. Guerra, diritto e interessi nazionali
L'aver affidato a quattro generali della Forze Armate italiane la scrittura del libro Ucraina-Russia. Guerra, diritto e interessi nazionali costituisce un unicum nel mondo dell'editoria italiana di questi ultimi mesi. La prefazione è stata affidata all'editorialista de L'Espresso Gigi Riva. L'""operazione militare speciale"""" che la Federazione Russa ha avviato sul territorio ucraino il 24 febbraio si è subito trasformata in una vera e propria guerra convenzionale, per la pronta reazione dell'esercito ucraino. Ad oggi, non è dato sapere esattamente perché ciò sia avvenuto e se l'aggressione dell'Ucraina non sia invece considerabile come fisiologica conseguenza del trascorso storico e culturale russofono. Vi è infatti chi sostiene che la Russia abbia voluto muovere un attacco all'Occidente o che voglia ricostituire l'Impero Russo degli zar, ma vi è pure chi asserisce che siano gli Stati Uniti a voler muover guerra """"per procura"""" alla Russia attraverso l'Ucraina. Ma più verosimilmente potrebbe trattarsi di una ineluttabile conseguenza dell'imminente implosione connessa alla fine del mondo globalizzato così come l'abbiamo sin qui teorizzato, conosciuto e attuato. Certo, siamo di fronte ad una guerra sui generis, combattuta anche con tutti gli strumenti mediatici: se è sempre esistita la documentazione di guerra, assistiamo oggi a una pervasività quasi voyeuristica. Altrettanto irrituali, destabilizzanti e plateali, se non irresponsabili, sono le esternazioni di vertici di istituzioni internazionali e di capi di Stato e di Governo, cointeressati, degli opposti schieramenti. Ad oggi questa guerra ha visto giungere nelle librerie oltre un centinaio di titoli che veicolano pensieri, esperienze e valutazioni di una moltitudine di soggetti i quali non sempre, tuttavia, parlano di ciò che conoscono. È per queste ragioni che si è chiesto a quattro alti ufficiali generali, ora in congedo, di scrivere questo libro. Dei testi scritti dai quattro autori, ciascuno verte su settori di specifica competenza; i singoli contributi rappresentano il pensiero del loro autore e non necessariamente quello dei coautori: ciò contribuisce a fornire al pubblico una lettura multivocale. I contenuti da loro offerti in quest'opera permetteranno al lettore di considerare valutazioni fino ad ora inedite di avvenimenti tragici, apportatori di sofferenze e crisi epocali."" -
D'Annunzio soldato
"Tutti gli uomini che seguono l'Eroe, e gli obbediscono, partecipano dell'Eroe. Né questi senza loro sarebbe."""" Questo libro parla delle gesta dell'Eroe Gabriele D'Annunzio attraverso la raccolta di immagini e testi."