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Portici. Essenza di una città
I portici di Bologna sono un patrimonio architettonico, storico, culturale, ma non solo. Per i bolognesi che abitano la città ma anche per chi ci trascorre solo un pezzo della sua vita, i portici rappresentano un patrimonio delle relazioni. I portici come sostegno, storico strumento architettonico volto ad aumentare la capacità di accogliere cittadini, opportunità vera per chiunque fosse e ancora è alla ricerca della propria strada. I portici vera piazza, libera e comunitaria, lungo la quale si snoda il pensiero di una comunità che cresce. I portici come protezione, un simbolico abbraccio che tutti accoglie e nessuno discrimina. Questo libro tenta di testimoniare il valore di un patrimonio tanto speciale. Non lo fa attraverso un'analisi storico-scientifica approfondita, nemmeno con l'obiettivo di raccogliere in maniera esaustiva le immagini di tutti i portici presenti in città. La nostra è una dichiarazione d'amore a Bologna e a una delle caratteristiche che, più di altre, la rendono affascinante e capace di dar forma ai desideri. -
Corpi in bilico. Danza contemporanea per gli attori
Questo libro nasce dal desiderio di fare il punto su una questione molto attuale: cosa significa oggi insegnare danza contemporanea? Cosa comporta l'insegnamento di tale disciplina all'interno dell'offerta formativa di tutte le più importanti scuole europee di teatro? Il testo si prefigge di mettere a fuoco i principi fondativi del ""fare"""" danza contemporanea e di riflettere su alcune tematiche forti, attorno alle quali, oggi più che mai, si snoda il processo di trasmissione di quest'arte. Il corpus vero e proprio dell'opera è costituito dalla narrazione e dall'analisi di tre progetti realizzati per la scena, con gli allievi attori e registi dell'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica """"Silvio d'Amico"""" nel ruolo d'interpreti. Ciascun progetto è corredato anche dalla testimonianza diretta di tre giovani attori e registi, ormai professionisti del settore teatrale, che raccontano """"in soggettiva"""" il proprio incontro con la danza contemporanea. Con la prefazione di Lorenzo Salveti, regista, docente di recitazione e già direttore dell'Accademia."" -
Il libretto di ballo. Riflessioni storiche e teoriche in omaggio ad Alberto Testa
Questo libro ha una lunga storia. Nel 2012 l'Associazione Italiana Ricerca sulla Danza (AIRDanza) organizzò, su suggerimento di Flavia Pappacena, presso l'Accademia Nazionale di Danza di Roma una Giornata di studi dal ti-tolo Il libretto di ballo. Storia, forme e interpretazioni di una scrittura in movimento. Il progetto era quello di celebrare i novant'anni del critico di danza torinese Al-berto Testa, mettendo a fuoco un tipo di documento di cui egli è stato a lun-go appassionato collezionista. Il convegno si tenne il 19 gennaio 2013. Alla giornata di studi parteciparono Laura Aimo, Elena Cervellati, Annamaria Co-rea, Ornella Di Tondo, Maria Cristina Esposito ed Emiliano Giannetti, Rita M. Fabris, Francesca Falcone, Concetta Lo Iacono, Flavia Pappacena e Mattia Scarpulla. L'iniziativa di AIRDanza includeva lo studio e l'approntamento di schede relative ai libretti e programmi venduti tempo prima da Alberto Testa alla Biblioteca ""Andrea Della Corte"""" di Torino e all' Archivio Storico del Tea-tro Regio della medesima città e ivi conservati in specifici Fondi."" -
Immaginare la danza. Corpi e visioni nell'era digitale
Dopo Cunningham l'uso della tecnologia digitale sembra sempre di più essersi orientato verso l'apparente paradosso di una danza senza danzatori, un'idea questa accarezzata e messa parzialmente in pratica già dai futuristi italiani di inizio Novecento seppure con i limiti tecnici di allora. C'è un filo rosso che collega fra di loro i futuristi, Duchamp e Cunningham, quello della de-soggettivizzazione dell'arte e della ricerca di un mondo fatto di cose, tempo e spazio oggettivi. Da anni però, soprattutto dall'ingresso nel terzo millennio, siamo di fronte ad uno scenario sempre più radicale. Non si tratta, infatti, di animare oggetti scenici e pupazzi metafisici, come nel futurismo o nel teatro utopico di Craig; non si tratta neppure di far danzare figure e immagini di corpi virtuali in 3D, come in Biped. In questi casi siamo ancora dentro l'estetica dello spettacolo dal vivo e dentro lo spazio tridimensionale della scena teatrale, per quanto ""aumentata"""" dall'uso della tecnologia digitale."" -
Al Al pränzip cinén. Testo bolognese
Il ""Piccolo principe"""" in lingua Bolognese."" -
The little prince
With original watercolors by the author. -
L' uomo anfibio. Ediz. russa
Libro in lingua russaNella torrida estate argentina una presenza sinistra semina scompiglio e terrore fra gli abitanti delle coste, i pescatori lo chiamano il diavolo del mare. Un giorno la creatura salva una ragazza di nome Guttiere dall'annegamento e, da quel momento, farà di tutto per rivederla. Tra implicazioni morali all'avanguardia nell'utilizzo della scienza e una storia d'amore tanto incredibile quanto impossibile, il racconto dello scrittore russo anticipa di novant'anni ""La forma dell'acqua"""" del regista Guillermo del Toro."" -
Milan sketchbook. Ediz. illustrata
"Milan sketchbook"""" è una raccolta delle opere di Lorenza Pasquali. Un viaggio all'interno di una città frenetica e stupefacente, vista attraverso gli occhi di un'Artista milanese." -
Il punto di vista della mela. Storie, politiche e pratiche della Contact Improvisation
Un oggetto danzante non identificato è caduto cinquant'anni fa sul suolo statunitense. Era uno sperimentare le leggi del movimento attraverso il movimento stesso e attraverso la relazione fra i corpi. Un modo diverso e decentralizzante di fare corpo. Quale la sua strategia? -
Guido e la sua gondola
Guido passa i suoi giorni portando i turisti lungo i canali di Venezia in gondola. Il piccolo buon ratto vive felice delle piccole cose del suo mondo. Fino a che non scopre tutto cio' che puo' realizzare con una nave piu grande e veloce. Appena Guido si convince di comprare barche piu' grandi e migliori, la vita diventa sempre piu complicata. Quanto lontano puo' andare per trovare la vera soddisfazione? I grandi e i piccini si potranno divertire attraverso questa incantevole storia di un piccolo ratto con il grande cuore, che impara sulla sua pelle, che sono le piccole cose della vita ad avere piu' valore. Età di lettura: da 4 anni. -
Mamma, papà: che cos'è il lavoro? Il lavoro spiegato ai bambini
«Ma tu dove vai quando mi porti a scuola?» «Vado al lavoro, lo sai.» «Io so che sparisci sempre per taaanto tempo. Ma cosa fai tutto quel tempo mentre io gioco e mi impegno?» «Mi impegno anche io, con tutto me stesso... » «Umh...a volte mi sembra che stai seduto e basta, mentre io corro, salto, cresco, litigo...e tu?» «Anche io, proprio come te ma alla strana maniera dei grandi! Se vuoi provo a raccontartelo.... » Età di lettura: da 5 anni. -
Italo Calvino e l'Einaudi
La casa editrice Einaudi fu fondata nel 1933 a Torino. Il giovane Italo Calvino divenne amico e collaboratore di Giulio Einaudi e degli altri più anziani di lui che già lavoravano per la casa editrice, tra i quali Cesare Pavese, Felice Balbo, Natalia Ginzburg, Massimo Mila, Franco Venturi e Paolo Serini. Nel 1950 Calvino, che già si occupava dell'ufficio stampa, venne ufficialmente assunto come impiegato presso la casa editrice Einaudi per diventarne, a partire dal 1955, dirigente. Nel corso di quarant'anni Calvino dedicò gran parte del suo tempo ai libri degli altri attraverso una instancabile attività di lettore, redattore e promotore culturale. Questo libro si propone, utilizzando la testimonianza dello scrittore e quella di quanti interagirono con lui, di tracciare una breve sintesi di questa eccezionale esperienza di un protagonista della letteratura mondiale del Novecento. -
La virtù della frivolezza. Saggio sull'opera di Paolo Ruffilli
Paolo Ruffilli, nato a Rieti nel 1949, ma residente a Treviso sin dal 1972, è uno dei poeti più interessanti della sua generazione. La sua opera può essere agevolmente collocata in un ipotetico territorio di scrittura ""metafisica"""", in cui gli oggetti comuni e, ancor più, le situazioni della quotidianità, divengono occasione (proprio come nel suo maestro elettivo, Eugenio Montale) per un salto conoscitivo che sappia misurarsi con le ebbrezze e con i dolori dell'esistenza. Tuttavia dell'enigmaticità del grande poeta genovese nulla rimane nell'opera di Ruffilli, orientata verso la comunicazione col lettore in un tempo in cui i ritmi della vita associata paiono impermeabili al canto e alla tensione etica della poesia. Questa monografia di Giovanni Inzerillo è la prima organicamente dedicata a Paolo Ruffilli e, attraverso un confronto con i grandi modelli letterari sui quali si è formato l'autore, esamina lucidamente il suo intero itinerario."" -
Piccolo dizionario di Babele
Oggi la parola è tutto, ma non si tratta del ""Verbo"""", la Parola grande che si fece carne e che si era candidata a rifare il mondo. Oggi la parola, ovvero le parole, si fanno carne, ma da macello, strumento perverso assunto per guadagnarsi il governo della terra, in una confusione tale da far pensare che preluda ad una novella Babele. Questo dizionarietto si limita a cogliere alcuni segnali, presi come a caso, per una sobria campionatura di come vanno oggi le cose e le parole nel mondo. Parole venute da """"oltre monte"""", da """"oltre mari"""" e da """"oltre oceani"""", in una corsa ininterrotta al sovraccarico, non solo del vocabolario, ma dell'agire, dell'operare, del relazionarsi e comunicare. Emerge un'analisi del disorientamento dei costumi, della confusione delle lingue, dell'incapacità dell'Io e del Tu di tendere verso il Noi e un invito all'essenzialità e alla verità sapienziale della parola e delle parole."" -
Uebi Scebeli. Diario di tenda e cammino della spedizione del Duca degli Abruzzi in Etiopia (1928-1929)
Lo Uebi Scebeli è il più grande fiume del Corno d'Africa. Dopo quasi un secolo di vani tentativi di geografi e avventurieri europei e americani, la prima esplorazione integrale del fiume si deve a una spedizione italiana che, guidata da Luigi di Savoia, Duca degli Abruzzi, fra il 1928 e il 1929 individuò le fonti e ridiscese fino alla Somalia italiana. Si tratta di una grande pagina di storia coloniale, alla vigilia dell'effimera conquista dell'Etiopia per volontà del regime fascista. Alla spedizione partecipò come medico e naturalista il maggiore Vito Cosimo Basile che vi compì alcuni importantissimi studi di patologia umana, botanica e zoologia: di quel viaggio ci ha lasciato un dettagliato resoconto che fu pubblicato da Cappelli a Bologna nel 1935 e che ora viene riproposto in una nuova edizione, introdotta da un saggio di Daniele Maria Pegorari. Il valore letterario del Diario merita l'attenzione non solo degli studiosi di storia dell'intellettualità pugliese, ma anche di quelli della letteratura italiana di viaggio, grazie a una mirabile prosa capace di disseminare considerazioni mediche, geologiche e geografiche all'interno di una narrazione accattivante per la ricchezza delle informazioni e per i frequenti squarci lirici. -
Don Aminado. Una voce russa a Parigi tra le due guerre
Aminad Petrovi Poljanskij, scrittore russo emigrato a Parigi, più noto come Don Aminado (1888-1957) è stato protagonista della scena culturale a Parigi nel periodo fra le due guerre mondiali, e il suo impegno letterario è stato orientato alla diffusione della cultura russa nella capitale francese. Al dettagliato profilo biografico dell'autore si accompagna una esposizione delle caratteristiche più importanti delle sue opere, con una particolare attenzione ai risultati ottenuti attraverso la rielaborazione dei generi classici. Il lettore italiano può avvicinarsi con questa pubblicazione a un autore che in Russia è stato molto rivalutato negli ultimi anni, e che per la varietà della sua produzione offre spunti di riflessione e approfondimento scientifico in molteplici direzioni. Chiude il volume un'Appendice bibliografica che censisce tutti gli scritti di Don Aminado pubblicati dal 1920 al 1940 sul più importante quotidiano russo di Parigi, ""Poslednie novosti""""."" -
Italo Calvino e i cavalieri fantastici
Il volume è un percorso all'interno di quella narrativa calviniana specchio della tensione dell'autore verso la creazione di personaggi positivi ed eroici, modelli per l'uomo moderno che deve recuperare un ruolo attivo nella Storia. Se nell'immediato dopoguerra il neorealismo imprigionava gli artisti nella necessità di una produzione impegnata, Calvino sfugge a questo imperativo esaltando i valori della mobilità, della rapidità, dell'azione e li racchiude in personaggi attivi, idealisti e indagatori. Tuttavia gli avvenimenti storici, le delusioni, ma anche i viaggi e i nuovi incontri mutano la prospettiva con cui l'autore tratta l'archetipo del cavaliere, il quale abbandona la storia civile per proiettarsi in uno spazio meta-temporale e meta-letterario. Nel percorrere la strada della riattualizzazione del mito cavalleresco Calvino non esita a ricorrere a una delle più marcate attitudini narrative tardo-novecentesche, la riscrittura, che lo porta ad attingere non solo alla tradizione letteraria nazionale (Ariosto in primis) ma anche a quella internazionale (dal Don Quijote all'avanguardia francese de Les fleurs bleues), in un fecondo connubio di topoi cavallereschi e fantastici. -
Les barisiens. Letteratura di una capitale di periferia (1850-2010)
Nella Parigi di inizio Novecento Ricciotto Canudo, uno fra i primi teorici mondiali del cinema, partito da Gioia del Colle per divenire protagonista della vita culturale della Ville Lumière, veniva vezzosamente appellato barisien; negli anni Settanta il termine fu riscoperto per indicare quell'école di giovani sociologi, filosofi, storici e critici dell'Università di Bari che seppe parlare con coraggiosa originalità e nuova problematicità allo sclerotizzato panorama del marxismo italiano. La storia di quell'aggettivo diviene in questo libro il simbolo della trasformazione della figura dell'intellettuale e delle sue condizioni di lavoro in Puglia, dalla secolare diaspora verso Napoli, Firenze, Parigi e gli Stati Uniti fino alla creazione di un ceto di scrittori e critici finalmente residenti dopo lo spartiacque rappresentato dal Sessantotto e dalla nascita dell'ente Regione (1970). È così che la Puglia ha potuto scrollarsi di dosso il complesso di essere solo una ""provincia dell'impero"""" e ha scoperto il risvolto positivo di """"essere periferia"""": la sua natura di confine può renderla più aperta all'ascolto e alla sperimentazione."" -
Dostoevskij e la tradizione
Gli studi contenuti nella presente raccolta si propongono di approfondire il rapporto tra l'opera di Dostoevskij e la tradizione, intesa come l'insieme di quegli antichi testi e modelli culturali (gli archetipi, i miti, le sacre scritture, i poemi omerici) che sono stati alla base della formazione dello scrittore e hanno trovato un significativo riflesso nella sua scrittura. Gli autori intendono mostrare come questa enorme ricchezza di conoscenze ed esperienze abbia portato Dostoevskij a porsi il problema dell'attualizzazione dei modelli antichi e, in un continuo gioco con il passato 'perduto', ad auspicare un futuro migliore. -
Romanzi greci ritrovati. Tradizione e riscoperta dalla tarda antichità al Cinquecento
La conoscenza degli unici romanzi greci conservati integralmente (Caritone, Senofonte Efesio, Achille Tazio, Longo, Eliodoro) è affidata a pochi manoscritti (in qualche caso ad uno solo). Le testimonianze più o meno esplicite della loro circolazione e sopravvivenza dalla tarda antichità al Cinquecento sono poche e talora di non concorde interpretazione. Queste pagine fanno luce su alcuni momenti della tradizione dei romanzi antichi, sui modi e i tempi della loro riscoperta: dal riuso di parole e intere locuzioni nelle lettere fittizie di un epistolografo tardoantico (Aristeneto) o nelle seriose omelie di un predicatore d'età normanna (Filagato da Cerami), all'imitazione di un ""novello"""" romanziere nella Bisanzio dei Comneni (Niceta Eugeniano), fino al recupero di alcuni romanzi da parte di un principe della filologia (Poliziano) e al loro approdo in tipografia sul finire del Cinquecento.""