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Res gestae. Il manifesto del princeps nel nome della res publica. Ediz. italiana, latina e greca
A 2000 anni dalla sua morte (14 d.C.), la figura di Augusto fa ancora discutere. Il primo vero imperatore di Roma ebbe in genere il favore dei contemporanei e dei posteri, soprattutto dopo aver consolidato il suo potere. La pubblicazione delle Res gestae, un testo epigrafico, in latino e in greco, collocato in varie città dell'impero, fu il mezzo attraverso cui Augusto esaltò la sua opera politica, prima ancora che militare. Ma al di sopra delle trionfali espressioni, occorre scoprire i silenzi voluti, le mezze verità, le falsità. È ciò che si propone questo studio in cui viene presentato - con traduzione - il testo nelle due lingue antiche, mostrando anche le poche ma significative differenze tra le due narrazioni. Alla fine l'esperienza di Augusto risulta l'emblema di ogni vicenda in cui è protagonista chi conquista e mantiene il potere. -
Al paese di utopia
Nell'estate del 1957, in occasione del VI Festival della gioventù di Mosca e all'alba del disgelo chruaëviano, un'ampia delegazione di illustri intellettuali italiani e appassionati del mondo sovietico si recò nella capitale russa. Di tale delegazione faceva parte anche Tommaso Fiore che, dopo tale esperienza, non solo intensificò il proprio vivo interesse per la letteratura russa e sovietica, ma si impegnò anche nella redazione del resoconto di viaggio ""Al paese di Utopia"""" (1958). Si tratta di una testimonianza sul mondo sovietico, ricca di interessanti osservazioni non solo sulla politica, ma anche sul paesaggio e sulla vita quotidiana di un Paese che, superando la Guerra Fredda, cominciava il suo percorso verso un'epoca di maggiore distensione. Nel libro troviamo le osservazioni di un grande meridionalista per il quale la Russia era stata sin dagli studi universitari un punto di riferimento importante, alcuni momenti della cui storia trovavano un particolare riflesso in quella del territorio pugliese."" -
L' eterno accade. L'officina letteraria di Luigi Fallacara
Frutto di una giornata di studi dedicata a Luigi Fallacara (Bari, 1890-Firenze, 1963) in occasione del cinquantesimo anniversario della morte, il presente volume, ben al di là di un tributo rituale, intende concorrere al rilancio di uno dei maggiori scrittori pugliesi moderni, colpevolmente dimenticato. I saggi qui raccolti ne ripercorrono, da un lato, l'intenso itinerario poetico, narrativo, critico e spirituale, dall'altro frugano tra le carte, compresi i numerosi inediti che vanno emergendo dal suo archivio, facendoci entrare nel laboratorio sempre in progress di un autore posseduto dal demone della perfezione. Da questa rilettura a tutto campo emerge chiaramente che l'immaginario di Fallacara, pur non dimentico delle origini pugliesi - periodicamente alimentate dai soggiorni nella terra d'argento va però interamente restituito a un Novecento nazionale e perfino, per certi versi, europeo, con le tipiche implicazioni metafisiche e moderniste del suo tempo, tra orfismo cristiano ed estetica dell'incanto. -
Poeti arabi della diaspora. Versi e prose liriche di Kahlil Gibran, Ameen Rihani, Mikhail Naimy, Elia Abu Madi
La ""scuola poetica siro-americana"""" nacque ufficialmente a New York il 28 aprile 1920, quando una decina di scrittori emigrati negli Stati Uniti tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo dalla regione della Grande Siria ottomana (in particolare dal Monte Libano) si riunì nello studio di Kahlil Gibran per fondare un circolo politico-letterario denominato al-Rbimah al-Qalamiyyah (Associazione della Penna). Questi intellettuali e nazionalisti mediorientali intendevano promuovere la bellezza della lingua araba dopo secoli di stagnazione e sterilità, inaugurare nuovi codici espressivi nelle composizioni in lingua inglese, e al contempo fomentare la ribellione dei loro compatrioti d'oltreoceano alla dominazione turca e successivamente ai mandati europei. Insieme a testi inediti e rari di Gibran, l'antologia propone una ricca selezione di versi e prose liriche di Ameen Rihani, Mikhail Naimy ed Elia Abu Madi, massimi autori della letteratura araba della diaspora. Arricchiscono l'opera due poesie, contenute nella silloge, musicate e cantate dai Maalavia (QR code)."" -
Erodoto e Tucidide. Uomini e dèi nella storia
Le antiche e grandi civiltà orientali avevano scritto di storia, ma la loro era una storia ufficiale, meno preoccupata della verità, molto di più dell'immagine. Furono i Greci ad aprire vie nuove al racconto storiografico. Furono Ecateo, Erodoto e Tucidide, con approcci e metodi diversi, sia per la parte che doveva avere lo storico, sia per la lettura dei fatti. 'Filosofi' per natura e per vocazione, si chiesero, cercarono di capire, soprattutto, se fossero gli uomini a fare la storia o se la storia, pur fatta dagli uomini, fosse anche in qualche modo o del tutto nelle mani degli dèi. La grande storiografia del V secolo a.C. ha al centro Atene, la sua ascesa, la sua akmè, il suo declino, per intenderne e darne le ragioni. -
Trattato sull'origine, la natura, il diritto e i cambiamenti del denaro. Testo latino a fronte
Il saggio analizza le teorie monetarie di Nicola Oresme presentate in un testo capolavoro della scolastica medievale; argomenti centrali sono l'analisi dei processi inflattivi e l'attribuzione all'autore della nota legge monetaria, oggi nota con il nome di 'Legge di Gresham'. La ricerca dimostra come determinati saperi 'pratici', tra i quali l'economia monetaria - ramo dell'economia politica - esistano grazie allo sforzo del pensiero filosofico di studiosi come Oresme, vissuto dal 1320 al 1382 e gran maestro del Collegio di Navarra dell'Università di Parigi. La natura del Trattato è in primo luogo politica: l'autore illustra le controindicazioni delle oscillazioni monetarie, sostiene il dovere dei sovrani di garantire una moneta stabile e insiste sul concetto della moneta non come bene personale del re, ma come bene comune del popolo che ne fa uso. -
Majorana e Sciascia. Un caso irrisolto tra scienza e letteratura
Domenico Ribatti, nel desiderio di cogliere gli intrecci tra scienza e letteratura, ripercorre le tappe della vicenda umana e professionale del fisico Ettore Majorana filtrate dalla lente d'ingrandimento del pamphlet 'La scomparsa di Majorana', pubblicato da Sciascia nel 1975. Che il 'caso' di Ettore Majorana e della sua scomparsa susciti ancora oggi grande interesse è del resto comprensibile se consideriamo che una delle ipotesi avanzate sulla sparizione è legata alle sue ricerche di fisico nucleare. Come è caratteristico di Sciascia, la letteratura viene usata per descrivere e denunciare il groviglio socio-politico del suo tempo, prediligendo personaggi in conflitto col Potere e con la propria coscienza. Quello della scomparsa dunque è un topos letterario, un espediente per affrontare il dissidio tra scienza ed etica, tra progresso e pietas. -
DisAccordi. Antologia di poesia russa 2003-2016. Ediz. multilingue
L'idea di questo libro nasce da un profondo affetto per la Russia e dalla preoccupazione che ne scaturisce per la storia recente del Paese. I 'disaccordi' lirici di quest'antologia appartengono a 29 autori contemporanei e, con modi, forme e approcci diversi, esprimono la percezione della violenza nel quotidiano. La Russia di oggi si dibatte tra la nostalgia di un passato mitizzato, la proposta di un'identità nazionale non meglio definita e l'ambizione di molti a liberarsi dal giogo di queste imposizioni e di quel soffocante passato in grado di inibire l'aspirazione a trovare una propria via personale (re)inventando la propria identità. La percezione della violenza nasce dalla consapevolezza di questo dissidio. In questo senso, la scrittura può divenire una forma intima di resistenza nonostante tutto. -
Disappartnenze. Figure del distacco e altre solitudini nelle letterature dell'Europa centro-orientale
Il volume propone gli interventi al convegno 'Disappartenenze. Figure del distacco e altre solitudini nelle letterature dell'Europa centro-orientale', tenuto il 5 e 6 marzo 2015 all'Università di Torino e promosso da Ljliana Banjanin, Krystyna Jaworska, Massimo Maurizio e Roberto Merlo. Il titolo fa riferimento alla problematicità delle questioni identitarie nelle aree serba e croata, romena, polacca e russa che, con modalità talvolta assai diverse, sono caratterizzate da un senso di appartenenza critica alla cultura di riferimento, ma anche dal distacco dai modelli prevalenti. Scopo di queste pagine è analizzare - nell'età contemporanea - i filoni letterari, i movimenti artistici, ma anche le manifestazioni storiche e le figure concrete, che si pongono come alternative ai modelli egemonici delle culture di appartenenza, con particolare attenzione a letterature, arte, teatro e cinema. -
Labili confini. Poesie di migrazione, viaggio ed esilio
Al viaggio, allo spostamento sono legati sentimenti acuti e contrastanti: la scoperta, l'entusiasmo, lo struggimento, l'isolamento, la mancanza. Quest'antologia raccoglie una selezione di testi poetici di autori e autrici di tutto il mondo (dal Novecento ai giorni nostri) con l'intento di far conoscere le voci di chi per necessità o scelta, costrizione o desiderio, ha lasciato la propria terra d'origine, varcando confini fisici e mentali, attraversando paesi e stati d'animo, ma anche di chi - senza mai spostarsi dal luogo natìo - ha viaggiato con la mente. Labile è la definizione di 'casa', labile è l'identità di chi migra, labile è la lingua in cui questi autori si esprimono poiché non è sempre quella madre. Tutti hanno scelto i versi come mezzo per dare corpo a pensieri e a stati d'animo individuali o collettivi, eleggendo il linguaggio poetico a territorio di incontro, conoscenza, condivisione. -
Scritture precarie. Editoria e lavoro nella grande crisi 2003-2017
Questo libro indaga come gli scrittori italiani nati negli anni Sessanta, Settanta e Ottanta abbiano raccontato (attraverso romanzi, novelle, reportage e poesie) la prostrazione dei soggetti sottoposti al precariato. A questa temporaneità del lavoro fa da specchio la temporaneità esistenziale: il precariato, infatti, produce una liquidità delle identità e nuove forme di 'alienazione', raccontata secondo modalità che lontanamente richiamano la letteratura industriale di Volponi. Si scopre, però, che le nuove generazioni non possono inquadrare in maniera 'totale' ed 'epica' il dramma sociale che si è abbattuto in Italia, poiché il grado di consapevolezza e di 'esperienza' della realtà è ormai ridotto a frammenti, essi pure temporanei e funzionali a un mercato editoriale che subordina la profondità alla leggerezza, la durata estetica alla consumabilità commerciale, la stabilità del libro alla volatilità della letteratura digitale. -
La sorella. Breve storia di Mariù e Giovanni Pascoli
Attraverso La sorella Paolo De Stefano chiude un cerchio iniziato con la pubblicazione de L'ombra. Giovanni Pascoli, frammenti di un'anima (Stilo 2012). Se il primo romanzo rievocava gli anni dell'insegnamento liceale e la vicenda di un incipiente amore troncato sul nascere dal geloso intervento di Mariù, La sorella riparte dalla conquista della cattedra universitaria a Bologna, snodo fondamentale del percorso professionale e di vita di Pascoli. Quelli della docenza universitaria furono anni ricchi di studio, di progetti editoriali e di incontri, sapientemente evocati da De Stefano; anni in cui si affacciò nuovamente una timida aspirazione matrimoniale, anche stavolta ostacolata da Mariù con opera sottile e tenace. È sempre lei la custode strenua del nido fatto di memorie di infanzia, di assenza, di affetti; lei, ombra del fratello e vestale devota dei suoi scritti. Con finezza di introspezione e con un linguaggio ricco di suggestione nel suo continuo echeggiare il suono dell'inimitabile scrittura pascoliana, l'autore apre una nuova finestra sulla vita di un autore originalissimo della nostra moderna letteratura. -
Umberto Eco e l'onesta finzione. Il romanzo come critica della post-realtà
«Caro Pegorari, il suo è il saggio più bello che abbia letto sui miei lavori. Questo non vuole dire nulla, perché devo mettere in conto il mio naturale narcisismo. Comunque grazie». Così scriveva in una succinta eppure arguta mail Umberto Eco, il 7 luglio 2013, dopo aver letto l'inedito di questa monografia dedicata alla sua opera narrativa. Ora questo studio viene pubblicato in una versione aggiornata che tiene conto anche del suo ultimo romanzo, apparso nel 2015. Vi si accampa un ragionamento per il quale la produzione letteraria del filosofo e scrittore alessandrino, dagli anni Ottanta del ""Nome della rosa"""" e del """"Pendolo di Foucault"""", fino agli anni Dieci de """"Cimitero di Praga"""" e di """"Numero zero"""", persino sotto la maschera dissimulatrice della letteratura di genere, ha messo a tema il conflitto fra l'etica autoritaria della verità e la resistenza della realtà, sempre più soccombente nella società della comunicazione."" -
La tessitrice. Oltre la vita di Giovanni Pascoli
La tessitrice - terzo romanzo 'pascoliano' dell'Autore, dopo 'L'ombra' (Stilo 2012) e 'La sorella' (Stilo 2016) - racconta gli anni che seguirono la morte del poeta, avvenuta il 6 aprile 1912, ed è incentrato sulla figura della sorella Maria, detta Mariù. Una donna dalla forte personalità, che per quarant'anni, fino alla morte (1953), ebbe vigile cura dell'eredità spirituale e letteraria del fratello e fu - scrive De Stefano - «la silenziosa e devota tessitrice non solo della vasta opera poetica ed antologica di lui, ma [...] colei che seppe annodare, armonizzandoli, i sottili fili della inquieta e anche dolorosa vita del grande poeta. Tessitrice dell'opera e della vita, volle e seppe togliere le carte del fratello all'incuria e alla polvere del tempo e, con geloso zelo, le ordinò e [...] le consegnò agli studiosi quale patrimonio della cultura e dell'humanitas». De Stefano volge questa volta lo sguardo all'ampia fortuna del poeta dei Canti di Castelvecchio e dei Carmina latini. -
Canto e penso. Letteratura filosofia e musica tra autori antichi e moderni
Chi scrive ha una convinzione: la classicità e il suo pensiero riusciranno a sopravvivere nella misura in cui manterranno attivi la vitalità e il fascino che ne costituiscono la linfa. Mito e logos, poesia e filosofia, canto e argomentazione non sono in contrapposizione ma si integrano: le emozioni espresse nel canto trovano risposta nella elaborazione razionale dando origine a un circuito in cui intuizione, emozione e pensiero, poesia, musica e filosofia si arricchiscono vicendevolmente. Analizzando con attenzione le opere, scopriamo che costanti sono gli interrogativi dell'animo umano ma diverse le risposte e le modalità della loro costruzione. Testi di Agostino, Battiato, Bersani, Caparezza, Catullo, De André, Epicuro, Eraclito, Euripide, Gaber, Giorgia, Guccini, Lucrezio, Mannoia, Mia Martini, Mina, Medea, Negramaro, Omero, Orazio, Platone, Vasco Rossi, Seneca, Sofocle. -
Nietzsche e la solitudine. Il destino di un inattuale
Prendendo in considerazione gli scritti e le lettere del filosofo tedesco, nonché alcune suggestive testimonianze - soprattutto femminili - fornite da coloro che ebbero modo di frequentarlo, l'autore mostra come la solitudine costituì per Nietzsche la condizione e la conseguenza del suo essere un pensatore inattuale, al punto che egli finì col tempo per assumere un'aria misteriosa e inquietante. Il volume si apre con la prefazione di Giuliano Campioni (già ordinario di Storia della filosofi a all'Università di Pisa e curatore dell'edizione italiana Colli-Montinari delle Opere e dell'Epistolario di Nietzsche) e si conclude con un dialogo con il pittore Valerio Adami, uno degli esponenti più prestigiosi del panorama artistico contemporaneo. -
Soffri ma sogni. Le disfide di Pietro Mennea da Barletta
«La fatica non è mai sprecata. Soffri, ma sogni». Questa frase di Pietro Mennea esprime il profondo spirito di sacrificio che lo ha condotto a una lunga stagione di vittorie attraverso cinque partecipazioni ai Olimpiadi, il record del mondo, numerosi altri successi in Italia e in Europa. Vi si leggono però anche le difficoltà degli esordi a Barletta, la sua città, in cui la carenza di buoni impianti di allenamento era superata dalla presenza di figure che lo hanno formato nella vita e nello sport. Proprio a Barletta, sulla pista d'atletica dello stadio comunale, Mennea ottenne una delle sue migliori prestazioni di sempre. Abbandonata l'attività agonistica, nella sua nuova carriera di professionista, docente universitario e uomo politico, egli rafforzò la propensione alla sfida individuale. Lo testimoniano le sue lauree, le sue pubblicazioni, l'impegno costante nella lotta al doping e per lo sviluppo della propria terra. Postfazione di Franco Bragagna. -
Orbìta. Deviando sollecito dalla rotta. Antologia poetica dalla Lettonia. Testo russo a fronte. Ediz. bilingue
"Deviando sollecito dalla rotta"""" è un'antologia che vuole proporre lo sguardo estremamente particolare degli autori sulla realtà circostante, uno sguardo che fonde la visione scettica e spesso impartecipe propria della contemporaneità con il peculiare romanticismo caratteristico della generazione che ha debuttato negli anni immediatamente successivi al 1991. Il contesto specifico della Lettonia post-sovietica concilia un interesse vivissimo per la cultura occidentale innestato però sul substrato precedente, dando vita a sperimentazioni inedite non soltanto in quella parte d'Europa. La scelta di questi testi riflette una tappa nell'evoluzione di uno dei gruppi più interessanti e innovatori nel panorama della poesia contemporanea in lingua russa." -
Amore e reciprocità. Un percorso filosofico tra il reale e l'impossibile
L'amore reciproco è realmente possibile? E, ammesso che sia così, potrebbero mai le parole e i concetti essere in grado di 'dirlo'? Queste pagine sono una sfida incrociata a una doppia impossibilità: raggiungere l'amore reciproco e, prima ancora, scriverne. Eppure esso è difficile da non cercare e pensare. Attraverso una serie di 'figure' filosofiche e poetiche, che fungono un po' da galleria degli specchi, il libro conduce i lettori a scavare dentro se stessi e le proprie relazioni: il malinconico, il passivo, l'egocentrato, il romantico, il pauroso, il mercante, il donatore, il poeta, il riconoscente. L'approdo è una soglia. Qui la domanda iniziale si trasforma: dall'impossibile al reale, e la reciprocità si mostra come 'possibile' mutualità. -
Falce senza martello. Racconti post-sovietici
Raccolta di racconti russi contemporanei che accoglie alcune fra le più interessanti 'giovani' voci del panorama letterario attuale, autori nati tra gli anni Settanta e Ottanta e affermatisi all?inizio dei Duemila. Pur avendo origini differenti scrivono tutti nella stessa lingua, alcuni in una forma più breve, altri tendendo al racconto lungo. Il loro sguardo - sul passato in particolare - talvolta è simile, talvolta possiede sfumature diverse, ma ciascuno di loro trasporterà il lettore, attraverso temi universali, in luoghi dentro e oltre la Russia, in un viaggio affascinante che non potrà lasciarci indifferenti. Racconti di A. Snegirev, I. Abuzjarov, G. Sadulaev, M. Elizarov, A. Astvacaturov, N. Abgarjan, A. Ganieva, V. Ajrapetjan, R. Sencin, V. Levental?.