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Amicitia Res Plurimas Continet. Omaggio a Febronia Elia
Gli studi contenuti in questo volume, offerti da docenti dell'Ateneo catanese afferenti soprattutto al dipartimento di Scienze della Formazione, ma anche da colleghi di altri dipartimenti, vogliono testimoniare la riconoscenza di quanti hanno avuto il privilegio di essere incoraggiati e sostenuti nel loro percorso umano e accademico dalla professoressa Febronia Elia, già direttore del Dipartimento e preside della Facoltà di Scienze della formazione dell'Università di Catania. I temi affrontati sono diversi e variegati per oggetto e per metodo, interessano ambiti di ricerca che coprono le aree della storia antica, medioevale, moderna e contemporanea, ma spaziano anche dall'archeologia alla geografia, dalla filosofia ad alcuni settori della pedagogia e del diritto. -
Narrare le migrazioni. Tra diritto, politica, economia
L'idea di questo volume a molte voci si muove nell'ambito culturale e semantico della dimensione del concetto di umanità, definito a partire dalla mobilità. I testi che lo compongono propongono, attraverso le diverse dimensioni del sapere, dall'operativo al giuridico, dallo storico al filosofico, dall'antropologico al sociologico e al politologico, una definizione sincronica, diacronica, ma anche acronica di umanità. Una sorta di cassetta degli attrezzi, agile e variegata, per chi voglia, a diversi livelli, trovare strumenti di riflessione, approfondimento, intervento nell'ambito della dimensione delle migrazioni umane. Cogliendo l'urgenza del tema, il volume si costruisce intorno al carattere innovativo dell'approccio. Un'esperienza di ricerca e di pratica, secondo i tempi dettati dall'agenda dei fatti e degli interventi su questi: una prassi in narrazione. -
Natale in Sicilia. Canti, novene, ninnareddi
Nell'arco di molti anni ho avuto modo di ascoltare tantissimi canti e nenie e filastrocche del Natale. Più di una volta dai vari canti ho derivato delle trascrizioni o, meglio, degli appunti estesi con l'idea di farne una raccolta da pubblicare. Molte persone anziane, sapendo di questo mio interesse, mi offrivano spontaneamente loro ricordi e trascrizioni. Mi è stato naturale coltivare l'ipotesi di farne una qualche edizione critica e comparata nel rispetto delle origini e delle peculiarità territoriali locali. Missione... impossibile! Da qui la decisione di pubblicare almeno una piccola base di testi che in vario modo trovano, anche a fronte di vistose diversificazioni, somiglianze o sovrapposizioni estese di contenuti. -
Giambartolo Romeo. Il cerchio che si spezza. Una storia
Un libro di storia riconduce, infine, al presente dopo averci fatto conoscere il passato. Accade sempre così, anche quando abbraccia tempi assai lontani. In questo libro l'Ottocento diventa paradigma della nostra attualità ed immagine speculare del presente. Il lettore riconosce in esso i segni della nostra quotidianità, le inquietudini e le sue incertezze. Il fatto è che questa biografia su Giambartolo Romeo, personaggio di primo piano della politica acese della seconda metà dell'Ottocento, affatto nuovo per visione della politica e motivazioni culturali, coinvolge per affinità o contrasto altri uomini dell'Acireale di allora, assai noti o poco noti, tutti sotto i potenti riflettori di un'indagine storica intesa anche come storia della cultura e della religione. Ma soprattutto come storia delle famiglie di una discreta città siciliana, essenziali punti di riferimento ed in continua tensione tra fedeltà alla tradizione e voglia inespressa o inascoltata di cambiamento. Sorprende in questo libro la metodologia e la specularità della narrazione, attenta a descrivere la complessa reciprocità degli eventi oltre che la loro essenzialità. -
Sicurezza e legalità. Le armi nelle case degli italiani. Prima ricerca italiana sugli omicidi commessi con armi legalmente detenute
Tradizionalmente le armi sono state sempre presenti nelle case degli italiani: come strumento di caccia o come attrezzo sportivo e ricreativo, le armi hanno sempre accompagnato la cultura del nostro Paese. Ma già con il fascismo - che, come tutti i regimi totalitari, richiedeva un preciso controllo e una rigida sorveglianza sulla possibilità di portare armi - questi strumenti e attrezzi cominciano ad allontanarsi dalla quotidianità degli italiani. Nel secondo dopoguerra, con l'introduzione in Italia di elementi della cultura statunitense - i film dell'epopea del West prima, poi i film di guerra e infine i film e telefilm d'azione e i videogames - le armi cessano di essere mezzi di utilità e svago per divenire, nell'immaginario collettivo, strumento di morte. Nel contempo il terrorismo e gli ""anni di piombo"""" portano a irrigidire ulteriormente la normativa sulle armi, rafforzando il controllo già previsto dal fascismo e a esso sopravvissuto. Le armi escono quindi dalle case degli italiani: la doppietta dietro la porta o appesa sopra il camino viene chiusa nell'armadio blindato, sparisce dalla vista. Tra gli italiani e le armi si scava un fossato, si determina una distanza cognitiva che rafforza la visione negativa delle armi generata dalla cultura dell'intrattenimento statunitense. Le armi cominciano a far paura, vengono considerate come oggetti carichi di negatività, da cui tenere lontani i giovani per evitare che ne siano corrotti. Lo stato sociale maturo ha generato un modello di tutela sociale in cui il rischio percepito prende il posto di quello reale nella progettazione delle politiche pubbliche, e qualsiasi azione individuale che possa comportare un rischio potenziale viene scoraggiata e ingabbiata in severe e complesse regole di comportamento. Così le armi detenute dai cittadini sono quindi viste come un elemento di turbativa dell'ordine pubblico, almeno potenziale, ed è patrimonio comune il pensiero che la limitazione delle armi private diminuisca i reati e aumenti la sicurezza, e che l'aumento delle armi detenute dai cittadini aumenti parimenti i reati compiuti con le armi. Queste convinzioni erano rese possibili dal fatto che mancava, finora, una ricerca sui reati compiuti con le armi legalmente detenute, e, in particolare, sugli omicidi. Questo studio colma la lacuna, e contribuisce, come primo passo, al tentativo di avviare una valutazione più serena del fenomeno, mettendo in luce elementi che smentiscono alcuni luoghi comuni, e aprono nuovi interrogativi che costituiscono un importante filone di ricerca, ancora tutto da scoprire."" -
Eppur si muovono! Storie di uomini che hanno reso grande la geologia
Eppur si muove! Non c'è nulla di più semplice e allo stesso tempo di più complicato della scienza che corre sempre e non arriva mai. La centralità del dubbio assiso a confutare le ipotesi di partenza per tracciare la via alla sperimentazione, all'osservazione, alla verifica e l'incanto del metodo scientifico che, pur alla presenza di unanime consenso, si spinge sempre un po' più in là alla ricerca di quella comprensione profonda mossa dall'apparire, spesso felicemente inaspettato, di un nuovo dato, di una nuova teoria, di una nuova idea. Un viaggio stupefacente, lungo cinquecento anni, in compagnia d'insigni personaggi, alcuni dei quali insospettabili studiosi delle Scienze della Terra che con le loro intuizioni hanno 'segnato delle epoche' e reso grande la geologia. Una storia così avvincente che vale la pena di essere raccontata. -
La mia Germania
Ritorna dopo 25 anni con ""La mia Germania"""" un testo che raccoglie alcune tra le principali voci di studiosi e intellettuali che si confrontano con la """"Questione Tedesca"""". La nuova edizione ha raddoppiato gli interventi poiché l'interesse per la Germania da noi cresce in continuazione con amore e preoccupazione, con passione e con timore. Chi sono i tedeschi? Che ci possiamo attendere da loro, ormai riuniti e di nuovo costruttori della principale potenza dell'Europa continentale? Abbiamo creduto opportuno raccogliere interventi di alcuni tra i principali esperti - Angelo Bolaffi, Vittorio Brunetti, Anna Maria Carpi, Italo Alighiero Chiusano, Domenico Conte, Luigi Forte, Marino Freschi, A. Giorgio Gargano, Sergio Givone, Claudio Magris, Fulvio Tessitore, Mario Trevi, Valerio Verra, Roberto Zapperi - per sondare le loro convinzioni e per comprendere meglio i tedeschi, il che significa capire finalmente noi stessi in rapporto a questi scomodi eppure sempre avvincenti vicini."" -
Da Pietroburgo a Costantinopoli. Le missioni di spionaggio dell'Agente-Abate Joannes Baptista Casti
Giovabattista Casti può essere definito un analista proto-geopolitico in quanto il suo profilo di diplomatico e la sua insaziabile curiosità lo conducono ad avere contatti con i più potenti regnanti europei in un periodo storico cruciale per l'Europa. Le tensioni, le idee e le confessioni autobiografiche che si ritrovano nelle sue epistole e nei suoi più significativi poemi, oltre a darci un'immagine dell'uomo e del suo impegno intellettuale, disegnano il ritratto di un politico acuto. Questo volume oltre a presentare aspetti del suo profilo, ne analizza il pensiero politico, il ruolo diplomatico e quello investigativo affidatogli dagli Asburgo, inoltre prende in esame le opere più significative, dove il pensiero e la personalità di Casti si esprimono efficacemente e dove con maggior vigore esprime il suo pensiero politico formatosi nel travaglio settecentesco. -
Il mito di una famiglia tragica. I frammenti del Meleagro di Euripide
Il mito di Meleagro, ucciso dalla madre Altea, ha attraversato la cultura greco-romana dall'Iliade fino agli epitomatori tardi, ponendo in evidenza le inquietanti ambiguità di questa figura, il cui nome stesso evoca un presagio nefasto. Il tentativo di lettura della deperdita fabula euripidea non può prescindere da un'analisi delle fonti relative a tale personaggio, data l'assenza di notizie certe relativamente alla tragedia. Il volume propone un'edizione, con traduzione e commento, dei singoli frammenti inseriti in una ricostruzione della trama, in cui emerge la grande novità dell'opera di Euripide, ossia la tematica di Meleagro innamorato, giacché l'eroe uccide gli zii materni non in una rissa per le spoglie, ma per amore di Atalanta, a cui desidera donare la pelle del cinghiale. La saga calidonia assume così dei significati nuovi, correlati ai cambiamenti sociali dell'Atene democratica e alle tensioni della guerra del Peloponneso, come ben si nota dalla risemantizzazione di alcuni termini. Di fronte a suggestioni mitiche e letterarie, la ricchezza delle parole euripidee è sempre viva, in quanto il loro messaggio, difficile da interpretare per la lacunosità del testo giunto sino a noi, continua a suscitare interrogativi di carattere non solo testuale, ma anche concettuale ed esistenziale. -
Il «villeinage» in Inghilterra. Una forma di servaggio istituzionalizzato (secoli XII-XIV)
Interpretare le origini e le fasi dello sviluppo del villeinage inglese - relativo alla ""classe sociale"""" o categoria socio-economica dei villeins/villani - significa operare un'analisi delle condizioni sociali, economiche, politiche e giuridiche che interessano l'Inghilterra dei secoli XII-XIV e che vedono come protagonisti principali il re, i signori territoriali (landlords) e un ampio settore della popolazione rurale (peasants). I villani sono anche attestati in documenti relativi a periodi più estesi - anteriori e posteriori, e non solo in Inghilterra - rispetto a quello indicato; tuttavia il villeinage, inteso come risultato di un duplice processo, socio-politico ed economico-giuridico, che porta alla definizione, peraltro molto dibattuta dalla storiografia, delle caratteristiche particolari della condizione di una parte consistente dei membri della comunità rurale (i nativi), raggiunge la sua espressione più matura e completa proprio nei secoli XII-XIV. Il villanaggio in quei tre secoli finisce per configurarsi come un particolare tipo di relazione tra signori territoriali e locali e alcuni settori della comunità contadina, che in Inghilterra assume specificità originali e che è espressione di una attenta e raffinata strategia signorile per garantirsi, con il pieno appoggio della Corona, la possibilità di continuare a esercitare un potere economico-giurisdizionale su una parte dei lavoratori del manor, che per certi aspetti assomiglia alla curtis altomedievale dell'Europa continentale."" -
Quando l'America puntò sull'Europa. I rapporti tra gli Alleati e la Resistenza italiana (1943-1946)
Raccogliendo in questo volume alcuni studi - editi e inediti - dedicati alla resistenza italiana nel contesto internazionale, Gianni Perona ha voluto segnalare un filone di ricerca che lo ha attratto fin da quando, nel 1972, furono aperti gli archivi inglesi e americani fino ad allora secretati. Saggi e contributi a convegni prodotti nel corso di quasi quarant'anni sono legati qui dal filo conduttore di una lettura che inserisce la Resistenza in un quadro segnato sia dalla visione contestuale delle strategie militari dei Tedeschi e degli Alleati nell'Europa mediterranea, sia dalle valutazioni ideologiche e dagli interessi spesso contrastanti delle potenze alleate riguardo all'Italia e al suo futuro. L'attento e corposo utilizzo di fonti primarie consente all'Autore di intrecciare tali dimensioni con le situazioni locali, ricostruendo i contrasti con la progettualità politica dei CLN nonché le ricadute sull'attività dei partigiani e sulle condizioni dei civili. Di capitolo in capitolo, il lettore può seguire un percorso di ricerca segnato anche dagli sviluppi delle modalità e dei mezzi di produzione scientifica. Attento all'evolversi della tecnologia, infatti, Perona ne intuì da subito il potenziale per il lavoro dello storico e fu un pioniere nella creazione di archivi digitali e banche dati tuttora consultabili. L'analisi dei casi, esaminati nelle loro sfaccettature grazie anche a tali strumenti, conduce a una visione generale e a un acuto giudizio storico che porta a riflettere sul presente. -
Ignazio Buttitta e Danilo Dolci. Due profili culturali della Sicilia
Il saggio, sostenuto da un'ampia documentazione, offre al lettore una visione d'insieme sulla vita e le opere di due esponenti della migliore cultura siciliana: Ignazio Buttitta e Danilo Dolci. Personaggi indubbiamente di diversa estrazione geografica e socio-culturale, ma entrambi accomunati dagli stessi valori sulla possibilità della rinascita dell'uomo e della società nel difficile periodo del secondo dopoguerra in Sicilia. Vivendo a contatto con l'arretratezza e con la miseria, essi conobbero i soprusi sulla povera gente. Era l'ignoranza diffusa che non consentiva una presa di coscienza del rapporto di subordinazione ai feudatari e all'agire mafioso nel clima generale di prepotenza. Nasce da queste condizioni di vita la cifra etica delle loro scelte. Uomo d'azione Danilo Dolci, cantore Ignazio Buttitta, ed entrambi amanti della poesia. Il percorso che viene delineato, lasciando al lettore il gusto dell'approfondimento, mette a fuoco opportunità sull'emancipazione dei soggetti emarginati dalla grande storia. -
La figura di Athena dall'età antica al tardoantico
Il volume, dedicato allo studio della figura di Atena dall'epoca antica al IV/V secolo d.C., raccoglie sette contributi scientifici che consentono di analizzare l'evoluzione dell'iconografia della divinità greca. Girolamo Sofia, si sofferma sull'analisi del culto di Atena come divinità poliade in Sicilia. Pietro Piazza ipotizza, attraverso opportuni confronti iconografici, la possibile iconografia dell'agalma custodito nell'Athenaion diomedeo di Siracusa. Stefano Agnello sottolinea, attraverso l'analisi iconografica, le caratteristiche del culto di Atena nelle poleis sorte lungo le coste del Mar Nero. Giancarlo Germanà Bozza (Accademia di Belle Arti di Palermo), si sofferma sul motivo della presenza di Athena su alcune pitture vascolari in ambito greco. Giovanna Martino Piccolino (Pontificium Institutum Altioris Latinitatis), sofferma l'attenzione sull'analisi della testa in marmo, rappresentante l'Athena Lemnia, rinvenuta a Pozzuoli. Alberto Giudice (Universitée de Strasbourg-Universitée d'Haute Alsace) analizza l'iconografia dell'Atena raffigurata sulle statue corazzate di Adriano. Agnese Pergola (Museo Nazionale Romano) sottolinea come la figura di Minerva continui a persistere nell'arte suntuaria del IV e del V secolo d.C. -
La mia Italia
In un momento di inquietante, generale disorientamento, confermato dal costante, crescente crollo demografico, nonché da una nuova, dolorosa emigrazione, questa volta di giovani accademicamente qualificati e appezzati all'estero, si intende proporre, con questa pubblicazione, una testimonianza di alcuni intellettuali amici dell'Italia, con le loro memorie e le loro prospettive. Il racconto delle loro esemplari esperienze personali con il nostro Paese, con la nostra cultura intende contribuire a farci comprendere la nostra identità in senso dinamico: come eravamo, come siamo e come potremmo tentare di risolvere l'attuale crisi, ritornando ai valori della nostra civiltà, non ancora compromessa. Secondo questi interventi il nostro paesaggio civile, sociale, naturale costituisce un immenso giacimento di speranze, intese quali energie vive, su cui ritrovare le motivazioni profonde per riprendere quel cammino arduo, meraviglioso e talvolta angoscioso che è stata ed è la nostra storia: il fondamento da cui riprendere a lavorare per questo nostro paese in sintonia con la comune civiltà europea e mediterranea. -
Cattaneo o Bonaparte? Una proposta federalista mancata
Perché non siamo diventati uno stato federale? Ci abbiamo provato davvero, con estrema onestà e attraverso un dibattito talmente avvincente da coinvolgere tutti gli schieramenti politici presenti in Parlamento? Abbiamo accolto e discusso veramente ogni proposta credibile giunta, anche e forse soltanto dall'''unione"" dei soggetti che governano il territorio italiano in """"periferia""""? Dopo il disastroso azzeramento di leader causato da Tangentopoli, la destra di Fini e la sinistra di D'Alema, cercarono di sdoganare, con intelligenza e tantissima pazienza, le rispettive storie """"antiche"""". Berlusconi e la Lega aiutarono tale processo fino al terribile ritiro di Bossi dalla scena politica. E dopo? Il centro-sinistra continuò a modo suo il processo e il centro-destra si spostò un po' troppo a destra. Bossi e Fini non l'avrebbero mai permesso: uno voleva il federalismo, l'altro il presidenzialismo. Queste due """"rivoluzioni"""" costituzionali avrebbero forse trasformato il nostro Paese in uno stato laico e """"progressista""""; avrebbero costretto la politica italiana a bipolarizzarsi davvero; avrebbero sconfitto il populismo e permesso alla sinistra di trasformarsi in ciò che da molto tempo desidera: un partito democratico su modello americano."" -
La questione economica e il Partito Repubblicano
La tradizione repubblicana parte da un assioma. Forse non ci sono leggi, ma questo non vuol dire che la Politica debba sottomettersi ai capricci dei Mercati. Non amano, i repubblicani, i 'dogmatismi', le 'formulette', quasi mistiche, ma sono sempre interessati a preservare la dignità dell'uomo. Per questo pagine come quelle di Arcangelo Ghisleri riescono ad essere ancora di grande attualità, in un'epoca in cui sembra che il liberalismo economico orienti ogni scelta e determini ogni destino. -
Legami di sangue. Simboli, linguaggi, relazioni della dialisi
Il vissuto di una malattia cronica è un mondo di simboli, linguaggi e relazioni che esula dai meri canoni della medicina intesa solo come cura, e si allarga ed espande sia nello spazio sociale sia nello spazio interiore dei soggetti coinvolti. Soggetti al plurale, e non soggetto, perché la malattia produce vissuti plurimi: nei pazienti, nei caregiver, nello stesso personale sanitario. Sono vissuti di dolore, di resilienza, di felicità, di disperazione. Ma sono soprattutto, e sempre, vissuti di quotidianità. Difficile, impegnativa, profonda. In questo volume gli autori, sociologi e sociologhe, riflettono sulle risultanze emerse da una ricerca svolta anni addietro in una Struttura Complessa di Nefrologia e Dialisi. Un mondo sociale nel quale si intrecciano, e si scambiano, prospettive, rappresentazioni, narrazioni e pratiche che parlano di vita e di morte, di paura e di speranza, di fatica e di emozioni. Che ruotano attorno al sangue, e alla sua simbologia. -
Del male. Il silenzio di Freud
Armando Faraone in questo saggio svolge un'appassionata riflessione sull'origine del male nel tentativo di gettare un po' di luce su un fenomeno su cui si è affaticata la mente di tanti pensatori. Scartata l'ipotesi istintivista, come la spiegazione economico-sociale dell'origine del male, Faraone indaga scegliendo il versante delle motivazioni profonde dell'agire umano e quindi della psicoanalisi. Pur salvaguardando il valore euristico della psicologia del profondo, ne denuncia i limiti, spostando la ricerca sul piano speculativo. Un libro, questo, che ci interpella e che come scrive Carmelo Vigna nella presentazione: «è una sorta di distillato dell'anima, un tentativo di risposta a una domanda antica, antica per la biografia del nostro Autore, ma altrettanto antica per la ""biografia"""" dell'umanità intera: è la domanda intorno all'origine del male». presentazione di Carmelo Vigna."" -
Il controllo indipendente esterno. Diversi oggetti, diversi sistemi di valutazione
L'evento culturale che dà origine alla raccolta di diversi contributi scientifici di docenti, managers della P.A., Magistrati della Corte dei conti, costituisce la tappa di un percorso di adeguamento, avviato nella Regione Basilicata nell'autunno del 2018, che può portare alla ""riscoperta"""" di una lettura innovativa della funzione del controllo indipendente esterno quale è stata introdotta nel nostro ordinamento, nell'anno 1994, con l'approvazione della legge n. 20 e delle sue successive modificazioni."" -
Gregorio Nazianzeno e Bisanzio. Raccolta di studi
«Era a me cara soltanto la gloria delle lettere che l'Oriente e l'Occidente ed Atene, gloria dell'Ellade, adunarono. Per averle molto penai per molto tempo, ma anche queste le presentai prone al suolo innanzi a Cristo, sottoposte al Verbo del grande Dio, che copre ogni mutevole, multiforme discorso di mente mortale». Sono parole di Gregorio Nazianzeno, autore greco del IV secolo d.C. e Padre della chiesa, poste a suggello della sua originale esperienza letteraria. Gli studi qui raccolti ripercorrono le vicende umane dello scrittore, spesso trasfigurate in exempla universalmente efficaci, e gettano luce su aspetti, spesso inesplorati, del suo successo nella raffinata e coltissima Bisanzio.