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Grecia, Persia, Sicilia. Lisia 33: Olimpico
L'Olimpico di Lisia è una delle tre orazioni che non ci è pervenuta attraverso i codici. Dobbiamo una parte del discorso a Dionigi di Alicarnasso che nell'opera dedicata all'oratore ne riporta un brano iniziale, per giunta non molto ampio. In effetti, si tratta di un frammento dell'orazione che risulta più breve della c. Ippoterse pervenuta per via papiracea. Nella forma a noi giunta il discorso appare soltanto pamphlet contro Dionisio I di Siracusa, città da cui proveniva la sua famiglia. Secondo la notizia dello stesso Lisia, il padre Cefalo era venuto da Siracusa ad Atene sotto l'invito di Pericle, dove viveva da meteco. La violenza con la quale L'oratore attacca Dionisio I pone il problema del rapporto tra un meteco e la sua città d'origine. Lisia non ebbe tentennamenti. Decise di schierarsi apertamente con la città attica. Nel periodo di soggiorno a Thurii parteggiò per Atene contro Siracusa e per questo fu costretto all'esilio dalla fazione filopeloponnesiaca. Atene non solo era un punto di attrazione per i cittadini delle altre poleis, ma riusciva a creare un rapporto privilegiato che univa profondamente il meteco alla città. Aperta all'accoglienza dell'altro, Atene era tuttavia avara nel concedere la cittadinanza, che costituiva la massima aspirazione di un meteco. Lisia, malgrado i suoi servizi prestati alla parte democratica durante e subito dopo il governo dei Trenta, ottenne il privilegio dell'isotelia, ma non quello della cittadinanza. L'Olimpico è anche l'unica orazione nella quale l'autore affronta temi di carattere politico senza essere condizionato da contingenti problemi giudiziari. Appare naturale, quindi, chiedersi quale fosse il vero pensiero politico di Lisia e di quale fazione facesse parte. Pur con i limiti rappresentati dalla brevità dell'orazione emerge una posizione politica ignota dal resto della tradizione. Dal confronto con il Menesseno di Platone e con il Panegirico di Isocrate vien fuori un Lisia che sembra seguire la tradizione filodemocratica della famiglia. Non si tratterebbe tuttavia di una democrazia radicale, ma di una forma che lo avvicinerebbe alla posizione politica di Tucidide. Dall'Olimpico emerge, quindi, un Lisia diverso da quello riscontrabile nelle altre orazioni, dove sono prevalenti le circostanze legate all'azione giudiziaria. Sembra emergere inoltre la presenza di una fazione politica minoritaria che guardava ancora a quell'unità delle città greche, che in passato era stata capace di tenere lontano la Persia e la tirannide, impersonata in questo caso da Dionisio I. Insomma, pur con la sua retorica non sempre pregevole l'Olimpico rappresenta un documento unico per la comprensione del periodo storico riguardante il primo ventennio del IV secolo a.C. -
Loris Fortuna. Quel «matto» sano che riuscì a cambiare l'Italia
"Gli Uomini migliori - e la maiuscola in questo caso è d'obbligo - sono quelli che hanno fatto della propria vita una missione, non solo un esempio, per la difesa della """"vita giustamente vissuta"""", che sono stati capaci - anche solo con il loro andare sempre avanti, senza mai piegarsi o retrocedere - di guardare in prospettiva, di vedere un futuro, minore e possibile, in cui l'essere umano (uomo e donna) potesse esprimere l'essenza unica che lo contraddistingue. Loris Fortuna è stato, ma ancora è, un Uomo capace di porsi domande anche oltre i propri limiti, alla ricerca non solo delle risposte ma anche di nuovi quesiti, poiché è solo interrogandosi senza sosta che l'uomo può avanzare in un vero progresso, soprattutto sociale. Loris è stato il precursore di un socialismo moderno postbellico nato dalla necessità di concretezza e, innanzitutto, di umanità. Il suo agire diventa dunque un manifesto civile, oltre che politico, per l'affermazione di un nuovo senso umano che non è da ricrearsi, ma da ritrovarsi proprio in esistenze straordinarie come la sua, che sembrano ricordarci che non dobbiamo andare lontano: la luce della libertà è già in questa società, è soffocata da una coltre, ma non spenta. Gisella Pagano - con l'estrema delicatezza di una donna capace di stare accanto a un uomo tanto straordinario, non solo amandolo ma anche sostenendolo, e con le doti indubbie del suo animo artistico - ci regala un ritratto vivido ed emozionante, in cui l'impegno politico, civile e sociale si affianca a un animo non esente da dubbi e pensieri, esitazioni e paure, così umane e così vere, che, probabilmente, sono quelle che hanno fatto di Loris Fortuna il grande Uomo politico che la Storia Italiana non potrà mai dimenticare."""" (Pina Labanca)" -
Percorsi di inclusione socio-lavorativa. Giovani a rischio e ristorazione locale
La scarsa dinamicità del mercato del lavoro e, più in generale, l'inefficacia degli strumenti e delle politiche per l'autonomia individuale e l'occupabilità delle persone, compromettono in maniera determinante le potenzialità di sviluppo delle regioni italiane in particolare di quelle meridionali, accrescendo il disagio delle fasce più deboli. Sperimentare percorsi efficaci per favorire l'integrazione socio-lavorativa di soggetti svantaggiati è una priorità sociale non più rinviabile. In questo contesto, il volume presenta una ricerca realizzata nell'ambito di un percorso progettuale di integrazione sociale e inserimento lavorativo rivolto a minori/giovani sottoposti all'area penale esterna o in uscita da comunità alloggio. Le attività di ricerca si sono svolte in due fasi e con due differenti finalità. La prima per offrire ex-ante un quadro informativo a sostegno delle scelte progettuali, con particolare riferimento alle attuali esigenze del mercato della ristorazione e delle principali aspettative dei giovani coinvolti. In questa fase della ricerca si è dedicato ampio spazio alle tipologie dei consumi alimentari, alle caratteristiche delle imprese del settore, alle dinamiche dell'occupazione nel campo della ristorazione, ai fabbisogni professionali e formativi delle imprese e alle emergenti tendenze che il settore oggetto d'analisi sembra esprimere. La seconda parte, invece, per riflettere ex-post sull'esperienza realizzate le criticità riscontrate, attraverso dati raccolti in fase di monitoraggio e interviste realizzate con gli operatori coinvolti a conclusione delle attività progettuali. -
Metafisica e linguaggio
Si potrebbe definire la metafisica come una riflessione sulla totalità dei fenomeni, quando questa totalità sia concepita non come una semplice sommatoria bensì come un tutto dotato di senso. In che misura quest'immagine totalizzante è condizionata dalla natura simbolica del nostro accesso al mondo, e più specificamente dal linguaggio? Attraverso una riflessione che coinvolge pensatori molto differenti tra loro (Walter Benjamin, Henry Bergson e soprattutto Ludwig Wittgenstein), si proporrà un quadro unitario, basato su una concezione modesta della razionalità. Non disponiamo di alcun accesso privilegiato a una presunta unità razionale. La conoscenza e l'agire umano non hanno dunque altra scelta che partire dalla complessità del molteplice, strappando a esso quel tanto di unità che è possibile. -
Genti e potere. Storia della Sicilia antica
La storia della Sicilia è ripercorsa dai primi insediamenti sino alla conquista romana. Tessuta al suo interno dai conflitti con Cartagine e dai conflitti sociali, l'indagine è ampliata al suo esterno con le vicende del Mediterraneo, in particolare con quelle della Grecia che più volte e con differenti motivazioni intervenne nell'isola. Oltre agli aspetti economici, alle concezioni istituzionali dalla polis alla basileia ed all'evoluzione della fenomenologia bellica, sono rassegnate le figure egemoniche che vi si proposero e ne conclusero la sua soggettività politica. -
Una lunga contesa. Religioni e Stato di diritto
La nostra società ha di fronte problemi dalle enormi implicazioni etiche e politiche: ci si pongono sempre più domande sulla contiguità tra comunità di nazionalità, origini, fedi, sensibilità diverse. Le istituzioni democratiche si interrogano sulle regole comuni di convivenza. Si confrontano e si prefigurano modelli di società, visioni prospettiche e utopiche del futuro. Le chiese sono partecipi di questo confronto e tornano ad essere una presenza sempre più significativa. La secolarizzazione, quale processo che ha portato all'affermarsi, in Occidente, dello Stato di diritto non ha determinato il superamento della presenza delle istituzioni religiose nel dibattito e nella sfera pubblica. I saggi che compongono il volume partono da tale premessa. Descrivono le forme storiche e sociali che, in diversi contesti e luoghi - dall'ambito cristiano a quello islamico, dalla Cina agli Stati Uniti - hanno definito, non senza contraddizioni, la relazione tra tutele particolari e diritti universali. Un'attenzione specifica è data agli ebrei che, nel corso di secoli, hanno mantenuto una loro peculiarità confrontandosi con una molteplicità di culture, identità, tradizioni. -
Historiologia. Teoria e pratica
Questo volume raccoglie sette lavori di Edmundo O'Gorman scritti tra il 1942 e il 1975. Essi mostrano come si elabora una riflessione profonda sulla storia, sugli enti storici, come l'America, su personaggi, come Hidalgo, sulle visioni del mondo prodotte in una determinata epoca, come il Medioevo, sui processi storico-politici, come i precedenti e il senso della rivoluzione di Ayutla, sulle attitudini dello storico nell'esercizio della sua professione o la forma di amore che deve professare per la sua patria, sul significato della storia come predicazione che annuncia la Buona Novella e la Rivelazione. Questa riflessione profonda si può sintetizzare con ""historiología"""", con la quale Ortega y Gasset designò la sua maniera di scrivere la storia, nella quale chi lo fa si impegna a riflettere su di essa come disciplina e sugli oggetti della sua indagine. Introduzione di Álvaro Matute Aguirre."" -
Teoria sociale e teatro. Struttura e azione sociale in Marx, Durkheim, Gurvitch, Goffman
Ripercorrendo in prospettiva storico-evolutiva il rapporto intercorrente fra teatro e sociologia, questo volume rappresenta un tentativo di sistemazione degli approcci relativi alle fondamentali diramazioni di questa relazione. Partendo dal presupposto che la lettura delle macrostrutture teatrali non può prescindere dall'ambiente sociale in cui queste hanno avuto origine, si è cercato di analizzare il fenomeno teatrale come processo che si differenzia secondo percorsi che riflettono i mutamenti sociali dei contesti in cui esso si manifesta attraverso il pensiero di drammaturghi dallo spirito ""rivoluzionario"""" come Brecht, registi di spicco dell'avanguardia teatrale del Novecento come Grotowski e classici del pensiero sociologico come Marx, Durkheim, Gurvitch e Goffman."" -
Stefan Zweig. Ritratto di una vita
Stefan Zweig (1881-1942), ebreo viennese, cosmopolita e pacifista, negli Anni Venti e Trenta, uno dei massimi successi letterari, tra gli autori di lingua tedesca più letti e tradotti al mondo, fu il primo scrittore a inserire la psicanalisi freudiana nella narrativa. Il volume esamina la figura di Stefan Zweig da una prospettiva storico-culturale. L'analisi della produzione letteraria del famoso scrittore austriaco - dalla celebre autobiografia ""Il mondo di ieri"""", a novelle come Amok, Paura, """"La novella degli scacchi"""", alle innovative biografie psicologiche di Balzac, Romain Rolland, Fouché, Maria Antonietta, Erasmo da Rotterdam, Maria Stuarda, ai diari, agli epistolari, alle traduzioni, alla vasta saggistica, alla contraddittoria pubblicistica bellica - si intreccia alla ricostruzione critica degli ambienti e delle sfere della sua attività: la facoltosa famiglia dell'alta borghesia asburgica, le due mogli, la comunità intellettuale internazionale con cui entrò in contatto, i grandi editori. Affiora il ritratto di un patriota austriaco, mai nazionalista, di un grande europeo e di un ostinato europeista."" -
Cibo e pratiche alimentari tra diritto e religione. Strategie euristiche dell'età premoderna
Sotto il profilo terminologico e rispetto ai problemi che suscita, in che modo il cibo fu ""oggetto"""" di una specifica attenzione nella lunga stagione dello """"ius commune"""" Quali furono le categorie interpretative che questa secolare cultura giuridica approntò per disciplinare il suo uso? Quali le """"domande di giustizia"""" a cui pretese di dare una risposta? Il consumo del cibo - profilo centrale di tutti i complessi religiosi per le sue ineludibili connessioni con il mondo degli affetti, degli istinti primari e della morale - rappresentò quasi naturalmente uno dei tanti pilastri intorno al quale la raffinatissima scienza giuridica di antico regime si interrogò su """"facultates agendi"""" e articolò una rete protettiva di norme restrittive e permissive. Con uno speciale focus sulla riflessione canonistica e teologico-morale dell'età premoderna, guardando alla sua prospettiva teorica - contraddistinta nelle sue molte varianti dall'originaria tensione escatologica -, e al """"soggetto"""" postulato dalla sua antropologia - tra permanenze e cambi di volto -, questo libro si propone di tematizzare (e problematizzare) alcuni aspetti di un paesaggio tanto resistente all'usura della """"longue durée"""" quanto frastagliato nei suoi disseminati """"tòpoi""""."" -
Elsa Morante. «La risposta celeste» della scrittura
Al centro di questo studio è l'indagine dell'irriducibile agonismo etico, pur nella vulnerabilità alle ferite della vita e della storia, di Elsa Morante il cui profilo si delinea alla luce del peculiare autobiografismo della sua scrittura. Prende corpo in tale percorso intellettuale, come la stessa autrice rivendica dalla iridescente trincea del Mondo salvato dai ragazzini, non ""un seguito di fatti particolari o personali"""" ma """"l'avventura disperata di una coscienza che tende, nel suo processo ad identificarsi con tutti gli altri esseri viventi della terra"""". Dalle 'Lettere ad Antonio' allo 'Scialle andaluso', dal 'Poeta di tutta la vita' a 'Pro o contro la bomba atomica' si ripercorre la complessità contraddittoria dell'esperienza reale attraverso la """"risposta celeste"""" della """"finzione"""" e si rivela, sin dagli esordi, la qualità """"rivoluzionaria"""" dell'arte e della sfida morantiana ancora vitale alla contemporaneità."" -
Desaparecidos e migranti nel Mediterraneo e nelle Americhe
Con coraggio, passo dopo passo. Queste pagine rispondono involontariamente all'invito di Padre Alejandro Solalinde Guerra. Sono parole ascoltate e scritte camminando tra i migranti che attraversano il Mediterraneo o le frontiere mesoamericane. Tra le comunità e i singoli che resistono alla devastazione del mercato globale e che ostinatamente curano e salvano quanti incontrano lungo i confini. Lotta dopo lotta, le riflessioni di attivisti, intellettuali e soprattutto dei testimoni di quelle storie che si vorrebbero tenere nascoste o dimenticare troppo in fretta. I ""nuovi desaparecidos"""", le Madri tunisine e il """"Mare nostro"""" trasformato in cimitero, i 43 di Ayotzinapa, le fosse comuni messicane e le vittime della violenza in Colombia. Latitudini diverse ma coincidenti, in un continuum di esperienze che si annodano talvolta nell'inconsapevolezza degli stessi protagonisti. Pagine che raccontano un sentire e una visione comune, modesto antidoto alla xenofobia e al razzismo di questi anni."" -
Architetture degli abissi. Memorie e melodie dalle tonnare di Sicilia
La tonnara, ""patria"""" abbandonata, ispira poesie d'amore. Senti ancora il fragore delle onde, l'odore penetrante del sangue e del sale. Da lontano è possibile ancora udire il ribollire delle acque e il fracasso infernale dei tonni che si dibattono disperatamente in una lotta per la vita, ma il cui destino è già segnato. In quel luogo di memorie e poesie cantate puoi immaginare di scorgere ancora lo specchio d'acqua tingersi di rosso. Se potessi custodire tale patrimonio insieme alla penombra delle lampare e al beccheggio delle muciare, lo renderei eterno custodendolo nella mia """"valigia delle memorie"""" insieme alle dimore dei nobili ormai decadute ed agli sguardi dei vecchi rais dai volti bruciati dal sole e dalle mani rugose ma solerti. Porterei con me le loro anime che profumano di nepitella ed il dolce inno della Cialoma. Vi ritroverete così a fianco degli stessi tonnaroti, maestri d'ascia e nobili signori. Di tutti coloro che diedero la vita in quella estenuate lotta che ingaggiavano contro il destino e delle loro operosissime donne che, in quel tempo, per amore, con audacia e disperazione, sfidarono fieri cielo e mare. prefazione di Tommaso Gargallo."" -
Catania e il commercio. Le implicazioni socio-territoriali dei modelli di consumo contemporanei
Nel presente volume, dopo una parte di inquadramento generale riguardanti i vari format commerciali esistenti e un excursus storico dell'evoluzione commerciale a Catania, attraverso le interviste realizzate e l'applicazione della Stakeholders Analisys, si è cercato di evidenziare il ruolo svolto dal terziario commerciale nel promuovere e cogliere le trasformazioni socioculturali che hanno contrassegnato Catania all'inizio del Terzo Millennio e il ruolo svolto da tutti gli stakeholders che hanno promosso e continuano a sostenere progetti anche in funzione di futuri interventi di miglioramento della qualità degli ambienti urbani. -
I ghiottoni intolleranti. Menu per tutti senza lattosio e senza glutine
Intolleranti eppur ghiottoni? Proprio così! Chi ha detto che le intolleranze alimentari debbano necessariamente trovare asilo solo nelle cucine dietetiche? Questo libro esce dai canoni strettamente salutistici e si rivolge a coloro che, amando cucinare e invitare gli amici, cercano qualche suggerimento per mettere a tavola tutti insieme, intolleranti e non, con lo stesso allettante menù. Propone quindi piatti della buona cucina casalinga, contemporaneamente privi di derivati del latte e di prodotti contenenti glutine. Le ricette riflettono la singolarità delle diverse cucine di casa da cui provengono: si va dai piatti tipici regionali alla cucina vegetariana e vegana a quella internazionale. Denominatore comune: la piacevolezza dei sapori nel rispetto delle esigenze di ciascuno. I menù sono organizzati in base alla stagionalità degli ingredienti e alle diverse occasioni conviviali. Troverete inoltre schede pratiche sugli alimenti senza glutine e lattosio, e utili informazioni sulle differenze tra celiachia, allergie e intolleranze alimentari. -
«A noi due». Bufalino e la sfida al lettore
Da alcuni anni, e con sempre maggiore insistenza, l'opera narrativa di Gesualdo Bufalino è oggetto di un costante e progressivo interesse da parte della critica, ed è di fatto riuscita a conquistare un posto saldo all'interno di quella costellazione di romanzieri che contraddistingue l'ultima parte del Novecento. È riuscita insomma a imporsi nel canone contemporaneo. E tuttavia, troppe volte (ma non sempre per fortuna), Bufalino è descritto come l'autore di un solo libro: ""Diceria dell'untore"""". Senza negare la centralità del primo romanzo, pubblicato nel 1981, in questo volume si prende in esame l'intera produzione narrativa di Bufalino, letta all'insegna della continuità e della coesione. Ciò non toglie che quei quindici anni che separano l'esordio dalla morte siano a loro volta suddivisibili in grandi fasi, che rivelano nuove strategie e una differente consapevolezza; qui ne vengono indicate sostanzialmente tre: l'esordio con """"Diceria"""", le prove degli anni Ottanta, gli ultimi romanzi. Ma anche nell'evoluzione un tratto resta costante: la sfida che Bufalino lancia al suo lettore, secondo un principio che è agonistico ma anche educativo; una sfida che suona come un monito: «A noi due»."" -
Quando l'arte creò le donne. Elogio del femminile molteplice
Questo libro è per tutte le persone disposte ad abbandonare la solita rotta del presente mediatico, per seguire suggestioni, segni del passato artistico e culturale, all'inseguimento di una bellezza diversa; è indirizzato anche, o se si vuole soprattutto, ai giovani che nella ricerca del partner, si lasciano condizionare da uno standard estetico imposto dall'esterno. La breve escursione, che coinvolge espressioni artistico-culturali del passato, è rivolta agli uomini e alle donne di oggi, nei quali intende far balenare un'idea di bello molteplice, differenziato, sorprendente. Il riferimento alla diversità di rappresentazione offerta dagli artisti, in particolare da alcuni pittori, appartenenti o non a definiti movimenti culturali, non va letto come invito ad un approccio disciplinare e tanto meno accademico; nasce piuttosto dalla convinzione che l'arte non sia mai puro godimento estetico, ma assolva anche ad un'insostituibile funzione comunicativa ed educativa, che possa cioè veicolare valori etici e comportamentali, suggerire prospettive altre, provocare letture diverse della realtà personale e collettiva. -
L' ordine del discorso politico
È possibile individuare un ordine del discorso politico nel momento del declino della politica? Nel momento che, fuori dal Novecento che ne è stato il secolo dell'espressione più compiuta, la sua narrazione dei tempi storici e delle società si è trasformata in linguaggio quotidiano? Nel momento che, anziché tracciare linee di orizzonte e di futuro, si conclude nello spazio di un presente fine a se stesso? Sono queste domande, espresse nei termini dell'inquietudine, che hanno retto e tessuto le fila delle pagine che compongono questo libro. Una inquietudine che rappresenta l'elemento costitutivo rispetto alla nostra relazione con i discorsi, ai dispositivi che contengono e che dispiegano nel loro farsi corpi, principi di organizzazione del mondo, principi di visione e divisione, principi di sovversioni cognitive possibili, investimenti pratici, mobilitazioni e azioni collettive. Per rispondere a questa inquietudine, occorre pensare un ordine del discorso politico qui e ora, nelle nuove condizioni date dalla crisi della politica (e della modernità). Un ordine del discorso, seguendo le indicazioni di Michel Foucault, caratterizzato da rovesciamento, discontinuità, specificità, esteriorità. Una concezione della politica come relazione e responsabilità rispetto al mondo, A partire da questo modello analitico, utilizzando queste chiavi, si sono analizzati i discorsi che Valter Veltroni ha pronunciato nelle Provincie italiane durante la campagna elettorale per le elezioni politiche del 2008. Lo si è fatto perché, al di là della polemica politica e della pressione dell'attualità, nelle intenzioni di Veltroni, nei suoi libri e nei suoi discorsi programmatici, è sembrato potersi cogliere la stessa inquietudine. L'inquietudine - per un'eredità senza testamento, per un linguaggio privo di codici, per l'esplorazione di spazi dove piantare alberi (come avrebbe detto Hannahn Arendt, richiamata dallo stesso Veltroni nel suo discorso al lingotto, a proposito della costruzione di futuro) - sembra essere l'elemento che meglio esprime la base del progetto politico di Veltroni, la preoccupazione che lo informa e che lo orienta. Le analisi presentate in questo libro intendono esplorarci principi costitutivi e invisibili che strutturano questi discorsi. -
La Sicilia e l'Italia. I protagonisti delle istituzioni tra Ottocento e Novecento
In questo volume si analizzano il pensiero politico e l'impegno istituzionale di alcuni esponenti della classe dirigente siciliana tra Otto e Novecento. I temi vertono su personaggi di alto profilo (Paolo Balsamo, Michele Amari, Francesco Paolo Perez, Francesco Crispi, Giovanni Raffaele, Antonio di Rudinì e Antonino di San Giuliano), che hanno contribuito all'inserimento della Sicilia nello Stato italiano. L'impianto del volume si inserisce nel dibattito storiografico recente, che cerca di fugare lo stereotipo della Sicilia soggetto passivo all'interno dello Stato unitario. Pertanto, si vuole evidenziare la partecipazione attiva della classe dirigente siciliana, sia all'opposizione sia alla guida del Paese, con progetti che coniugano sempre lo sviluppo dell'isola con quello dell'intera Nazione. L'ultima parte del volume è dedicata alla nascita dello Statuto siciliano e ai protagonisti nella lotta per l'autonomismo. -
Scritture e letture: forme e generi
Si raccolgono in questo volume le relazioni del secondo ciclo di incontri Scritture e letture realizzato dall'Associazione degli italianisti-Sezione Didattica di Catania. Il libro è il frutto di un dialogo aperto fra scuola e università, che si è rinnovato negli anni confermando un rapporto di reale scambio fra docenti dei diversi ordini di istruzione. I contributi presenti nel volume consistono, infatti, in relazioni di italianisti universitari (G.M. Anselmi, R. Luperini, A. Manganaro, N. Mineo) e proposte didattiche di docenti di scuola secondaria, che dialogano nel rispetto e nel riconoscimento della peculiarità del loro ruolo e nella condivisione della responsabilità nei confronti della letteratura e della sua interpretazione.