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Nero nero e rosso cremisi. Amori, intrighi e politica nella Lucca del '600
Dal rinvenimento di un antico manoscritto torna alla luce la vicenda di due passioni impossibili, quella principale di Sante e Maddalena e quella principesca di Federico e Maria Maddalena. Una battaglia senza fine fra bene e male, tra luce e buio, tra verità e menzogna, ambientata nella Lucca del XVII secolo: due gli scenari distinti ed ancora riconoscibili, quello dentro le Mura della città-stato repubblicana e quello fuori dalle mura identificato nella ""corte"""", tipico agglomerato urbano e sociale peculiare del contado lucchese."" -
Elisa Bonaparte Baciocchi
Da queste pagine emerge un ritratto equilibrato di Elisa Bonaparte, abile interprete della situazione politica, desiderosa delle redini del governo, prima artefice della propria ascesa al potere. Imposta ai Lucchesi come sovrana, accettata come unica possibilità al mantenimento in vita del piccolo Stato di Lucca, orgoglioso delle secolari tradizioni di indipendenza, Elisa governò con indubbia capacita l'epocale e definitivo passaggio della Lucchesia e poi di tutta la Toscana dall'Antico Regime al nuovo concetto di Stato moderno. Nonostante le dolorose soppressioni degli enti religiosi e di molte istituzioni antiche con la requisizione dei relativi beni, nonostante l'imposizione di un regime pressoché assoluto, già dall'epoca immediatamente successiva alla Restaurazione, gli storici riconobbero gli indubbi meriti della Principessa di Lucca e Piombino, in particolare l'impegno nelle opere pubbliche, nelle istituzioni assistenziali e di istruzione e nella committenza artistica. La popolazione lucchese mantenne a lungo memoria e gratitudine per essere stata esclusa grazie all'intervento di Elisa, dal prestare servizio militare sotto le gloriose ma sanguinose insegne di Napoleone. -
Umberto Vittorini nelle collezioni private. Tradizione e modernità nella pittura di un maestro del Novecento
Catalogo della mostra dedicata ad Umberto Vittorini nel 2016, presso la Fondazione Ricci ONLUS di Barga. Il volume ripropone le opere presenti nella mostra; solo due, ritrovate e acquisite in seguito, sono state aggiunte: Festa in campagna (degli anni '20) e Deposizione del 1958. Amico di Lorenzo Viani, Umberto Vittorini nasce a Sommocolonia nel 1890. La sua arte si inserisce nella corrente della pittura segnata dal realismo toscano, non immune alle volte da elementi d'avanguardia soprattutto in queste acqueforti e contaminazioni con il cenacolo dei pittori versiliesi. Un pittore come anche Viani e molti altri toscani fin de siècle che rimarranno a cavallo tra la tradizione pittorica cristallizzata e canonizzata da Fattori e le prime istanze d'avanguardia. Passato attraverso le due guerre, scomparso nel 1979, Vittorini rappresenta ancora oggi un'esperienza figurativa significativa e originale. -
San Martino. La quarta cattedrale di Lucca. Undici secoli di interventi. Ediz. illustrata
Una accorata e completa ricostruzione storica corredata da immagini e documenti relativi alla Cattedrale di Lucca. L'autore illustra e rivela come questo maestoso edificio, sia il frutto di diversi interventi strutturali che hanno trasformato l'intera area cittadina: dalla fondazione di due cattedrali gemelle nel VI secolo, per volontà del Vescovo Frediano, alla traslazione dell'abside per la creazione del transetto, realizzato con la giunzione ad altri edifici presenti. San Martino quindi si svela non come unico cantiere, o una mera rielaborazione di un'antica chiesa altomedievale, ma come un miracolo di ingegneria, frutto di 11 secoli di interventi. Una vera epopea edificatoria lunga oltre 1000 anni... Introduzione di Franco Cardini. -
Marmi blasonati. Conoscere Lucca attraverso stemmi ed emblemi
Lucca è una città millenaria e il centro storico resta a testimonianza di molte fasi, da quella romana ad oggi. I palazzi, inoltre, portano, in bella mostra su facciate e portali, antichi stemmi ed emblemi delle famiglie che quegli stessi palazzi hanno posseduto; simboli e forme che ad un occhio frettoloso possono apparire solo come mere decorazioni. Ma così non è, molte di queste dinastie familiari, spesso oggi disperse, hanno ancora il loro stemma - e la loro storia - proprio in questi emblemi. Stili e forme fra le più disparate e anche stati di conservazione diversi, rendono questi testimonianze lapidee un gruppo molto eterogeneo, ma che, con l'aiuto di questo volume, possono ancora leggersi e che ci raccontano una volta di più la storia della città, e delle genti che l'hanno abitata. -
Puntrèmel. Lungo la strada. In Lunigiana tra storia e tavola
La Storia e le Storie passano lungo la strada. La Lunigiana è una terra antica, qui vivevano popoli ben prima dei romani. Cavalieri e Imperatori, ma anche poeti in esilio e barbari conquistatori hanno avuto questa terra come loro palcoscenico. Personalità illustri e gente comune le cui gesta sono state tramandate nei secoli. Storie e memorie, tradizioni e sapori di Lunigiana, patrimonio di chi ancora oggi questa terra la abita. Un viaggio nel tempo Lungo la Strada, dove tutti i racconti cominciano... -
La Linea Gotica nella Valle del Serchio
Le immagini raccolte in questo libro rappresentano forse l'ultima testimonianza possibile di questi luoghi tristemente bagnati dal sangue. Molti rifugi, che solo i vecchi ricordano, oggi sono crollati o scomparsi e, tra non molto, il tempo finirà per cancellare tutto, lasciando solo la memoria scritta dei fatti che accaddero tra l'estate del 1944 e la primavera del 1945. La Linea Gotica è la più famosa e sviluppata linea difensiva costruita dai Tedeschi in Italia a partire dall'ottobre 1943, non era ancora ultimata quando venne attaccata dagli Alleati nell'Agosto 1944. Basata sul concetto militare di ""difesa elastica"""", la Linea Gotica era formata da una fascia lunga circa 320 chilometri che partiva dalla provincia di Massa Carrara, attraversava la Valle del Serchio, la parte montuosa delle provincie di Pistoia e Prato congiungendosi ai passi della Futa e del Giogo; da qui scendeva attraversando il Casentino e, correndo lungo il fiume Foglia, raggiungeva il mare a Pesaro. La sua profondità si estendeva nel territorio da 15 a 50 chilometri. I tedeschi ebbero tempo di fortificare in cemento solo le zone ritenute più delicate, mentre il resto della linea basava la sua forza sulla morfologia del territorio: trincee e rifugi scavati in terra o roccia, ricoperti di legno e pietra, postazioni di mitragliatrici posizionate in cima alle montagne o alle alture, campi minati, reticolati di filo spinato e fossati anticarro. L'assalto alla Linea Gotica iniziò il 25 agosto 1944 sul fronte adriatico e dopo settimane di duri scontri, tra il 20 e 21 settembre, (...) L'ultima e decisiva offensiva sulla Linea Gotica fu avviata il 5 Aprile 1945 nel settore apuo-versiliese per proseguire il 9 Aprile nella Valle del Serchio e il 14 sull'Appennino emiliano. Dopo ben otto mesi la linea tedesca cedette e il 21 Aprile fu liberata Bologna. Sul percorso della Linea Gotica si trovano quasi esclusivamente musei, cimiteri di guerra e cippi commemorativi che ricordano gli eventi bellici. Pochi invece i siti originali rimasti, alcuni dei quali valorizzati individualmente da associazioni locali. Con questa premessa è iniziata una ricerca """"impossibile"""": trovare e documentare iconograficamente e sistematicamente le residue tracce di quella che è stata l'ultima linea difensiva tedesca in Italia. Una scommessa proprio contro l'apparente assenza di reperti. Partendo dalle poche informazioni scritte o da cartine, la ricerca è stata resa possibile dalle indicazioni fornite dalla testimonianza orale di persone che erano ragazzi ai tempi della guerra oppure da ricercatori e appassionati di storia, collegati ai musei della memoria esistenti lungo l'intera Linea Gotica, che si sono prodigati con generosità per la riuscita del progetto è stato necessario effettuare lunghi percorsi di avvicinamento in mezzo a boschi, su sentieri di montagna, inerpicarsi per grotti, avere la determinazione di infilarsi sotto terra o in grotta, ipotizzare situazioni seguendo fievoli tracce, per poi arrivare a identificare con soddisfazione i contorni di una fossa scavata nella terra. E quella fossa, che oggi è un semplice avvallamento del terreno, tanti anni fa è stato un rifugio o una trincea in cui è stata combattuta una... -
Gaetano Orzali 1873-1954. Progetti e opere tra Lucca e Genova
Orzali, anche nelle opere più intensamente marcate dallo stile Liberty conservò tracce indelebili del classicismo rinascimentale, difficili da abbandonare del tutto per chi è cresciuto all'ombra di una tradizione così imponente come quella italiana e toscana in particolare. Ma l'arte progettuale di Gaetano Orzali, consolidata dapprima nell'ambito lucchese si estende poi a Genova grazie alle committenze della famiglia genovese dei Croce. Gaetano si trasferisce a Genova nel 1902 e vi resterà poi per tutta la vita. Nella grande città che cambia si afferma definitivamente la qualità progettuale di Gaetano Orzali, con realizzazioni di grande prestigio. Nuovamente lo stile Liberty poi sarà la cifra delle sue realizzazioni a Viareggio. Ma è ancora su Lucca che nei primi anni Trenta Gaetano Orzali è chiamato a progettare in grande, quando si pensa al rinnovamento della città antica secondo visioni dirompenti, che prevedono ad esempio l'allargamento del Teatro del Giglio fino ai margini di piazza Napoleone oppure la galleria di collegamento tra piazza San Michele e piazza Napoleone, Negli ultimi decenni della sua intensa carriera, lo stile di Gaetano Orzali si orientò verso la monumentale razionalità modernista che durante il ventennio fascista si era imposta. Nonostante la lunghissima permanenza a Genova, Gaetano Orzali, scomparso nel 1954, volle sepoltura a Lucca, dove la fortuna della sua famiglia aveva avuto origine e dove si era primariamente manifestata la sua opera insigne di architetto e di ingegnere. -
Il piantastorie. Narrazioni etnobotaniche in terra apuana
In questo suo primo romanzo - erboristico - come lui stesso lo definisce, ci accompagna come di consueto fra arte natura, storia e tradizioni popolari in un viaggio fra spazio e tempo. Racconti di storie e ricette, di luoghi e di alberi. Storie di gemme e di fioriture. Di erbe misteriose raccolte solo in particolari condizioni. -
Lucca all'inferno
In occasione dei 700 anni dalla morte del Sommo poeta Dante Alighieri, un doppio libro su Lucca e la Divina Commedia. Il libro inizia con la guida di Annalisa Marraccini: ""Lucca nella Divina Commedia"""" in cui vengono descritti i personaggi lucchesi presenti nel capolavoro come conoscere Bonturo Dati, Gentucca e tutti gli altri. Segue poi """"L'inferno robba dall'artro mondo"""" di Cesare Viviani: una nuova edizione del libro del 1980 in cui l'autore ripercorre i passi danteschi nell'inferno accompagnato il tutto - ovviamente - in vernacolo lucchese. Ad accompagnare il viaggio, come nella prima edizione le opere di Gianfranco Rontani."" -
Netsuke. Capolavori dalla Collezione Bresciani-Masterpieces from the Bresciani Collection. Ediz. illustrata
I netsuke (letteralmente 'oggetto fissato, tsuké, all'estremità, ne, di una corda') erano oggetti usati dagli uomini giapponesi tra il XVII e il XIX secolo (il periodo Edo, 1615-1868) quando la mancanza di tasche nell'abito nazionale, il kimono, suggerì di utilizzare l'ampia fascia o cintura, l'obi, per appendervi un contenitore, il sagamono o inro (una scatolina a più livelli), dove erano poste medicine e piccoli oggetti personali, sostenuto da un cordoncino di seta che, passando sotto la cintura, era tenuto fermo in alto da un contrappeso, il netsuke appunto, dove i due buchi, gli himotoshi, lasciavano passare il cordonicino fissato da un elemento rotondo scorrevole, lo ojime. Il volume è il catalogo dell'omonima mostra a Palazzo Lanfranchi di Pisa, nel Museo della Grafica. I pezzi facevano parte della Collezione della professoressa Edda Bresciani (1930-2020). Edda Bresciani (1930-2020) è stata Professore Emerito di Egittologia dell'Università di Pisa e insignita dell'ordine del Cherubino, medaglia d'oro del Presidente della Repubblica per la scienza e la cultura, socia nazionale dell'Accademia Nazionale dei Lincei, socia corrispondente dell'Académie des Inscriptions et Belles-Lettres di Parigi, Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione del Museo Egizio di Torino. Appassionata collezionista e studiosa di netsuke, Edda Bresciani era una riconosciuta hajin (maestra di haiku). -
#poesie
dalla prefazione ...forse è un riassunto del tempo che si cancella, là dove il candore delle colombe muta in astuzia (Franco Fortini), dove la leggerezza del verso disegna ghirigori che la mano ignora e sfida la leggerezza della seta della pinna nobilis. Ma possiamo continuare a chiamare poesia questo oggetto causa del desiderio? Arianna Baldoni lo sa bene, gli anacronismi - queste erranze ontologiche del senso - proteggono dalla nostalgia e dalle paure. Accompagnano le derive e le metamorfosi. I vani palpiti d'ali e di voci lontane. Come il sole educa la geografia dei fiori, la passione educa i sintomi della vita corrente a divenire parole, a superare lo Stoss che apre l'innocenza al mondo. Non è per caso che molte di queste composizioni rimandano ai taumatropi che, ruotando, spalancano agli arcani della meraviglia, ingannando. Ingannando conducono all'impensato. Alle pieghe che il ricordo infligge alla storia materiale. All'enigma della quiete che segue la tempesta. Alle matite perse nel tempo. A un segnalibro tra le pagine di Metamorfosi e simboli della libido di Carl G. Jung. Tuttavia, l'aspetto che più ricorre e scandisce questi testi è la flanerie, una figura del labirinto in cui Arianna è a suo agio! (...) Un senso che la scrittura rende iconico ed inquieto, inappagante nella sua opaca bellezza. Che ha il sapore del pane quotidiano un po' brucato e masticato di corsa. Un sapore, lo stesso di quella fragile figura retorica che è l'analogia, con la sua illogicità, che rende grafico il testo poetico mutandolo in una serie continua di metafore su cui gli stati d'animo si aggrovigliano per rivelarsi. Per auto generarsi in forme nuove, che spingono contro i confini del ricordo e lo gonfiano moltiplicando la foresta dei simboli. Un modo di vedere il mondo e sognarlo, disfacendo le barriere tra realtà e inconscio. Un mondo che ricorda il collage surrealista e che, come la Nadja di André Breton significa ""speranza""""."" -
Carne viva. Una saga italiana fra Otto e Novecento
Fine Ottocento. Tempo di fame e di stenti. Nel Molise ancora unito all'Abruzzo la povertà era la regola. Dopo gli anni ribelli e tragici del brigantaggio, in quello scorcio di fine secolo, tutto era precipitato nell'oblio delle istituzioni. Padroni da una parte, servi dall'altra. Possidenti, proprietari e braccianti le tre categorie sociali. Tra gli ultimi due quell'universo prodigioso degli artigiani. Pochi e ricchi i primi, pochi e appena in grado di vivere i secondi e gli ultimi, tanti, tantissimi i terzi che per sopravvivere lottavano ogni ora del giorno. Questa è la storia di Concetta e Umberto, figli di un tempo e di una società che marchiavano a fuoco i destini, segnati per sempre dalla scala sociale. In questa narrazione tutto è vero. Persone, nomi, passioni, fatti, viaggi, epiloghi ricostruiti in anni di ricerche. Come in Cristo di è fermato a Eboli, emerge su tutto la società del tempo, la società nei nostri nonni e bisnonni, in cui oggi si può far fatica a immedesimarsi. Ma Loro siamo Noi, in quella che era l'Italia di poco più di cento anni fa, e questo pensiero oggi aiuta a far sentire le proprie radici salde e vive. -
«Un discepolo innamorato». Studi offerti a don Marcello Brunini
Il volume, dopo una nota biografica e bibliografica di don Marcello Brunini, accoglie quindici studi redatti con l'ausilio dei documenti d'archivio conservati nei principali istituti culturali della città di Lucca, in particolare nell'Archivio storico Diocesano. -
Dante e Lucca
Numerose sono le acquisizioni certe o le ipotesi originali in tutti i contributi del volume, che mirano a fornire un quadro il più possibile esatto della cultura e della situazione politica ed economica a Lucca agli inizi del Trecento, quando Dante di certo ebbe modo di transitare e soggiornare nella città e nei dintorni. Contiamo quindi di confermare e accrescere l'importanza di Lucca nella biografia di Dante, e insieme di fornire, nell'ambito delle celebrazioni del settimo centenario della sua morte, un volume informato e scientifico, ma anche largamente fruibile. -
Erbario poetico. Storie d'erbe, alberi e altri incanti
Noto naturopata, operatore di medicina tradizionale, esperto etnobotanico e etnomedicina. Marco Pardini, dopo il successo del suo primo romanzo ""Il piantastorie"""", è con questo nuovo libro al suo secondo romanzo. Un ciclo si chiude e un altro ciclo si apre. Come le stagioni anche i migliori racconti terminano per poi nuovamente iniziare. Non certo identici a se stessi, ma mutati, perché cambiando ci si rinnova, pur mantenendo salde le proprie radici. A differenza del primo romanzo erboristico legato alla sua infanzia qui Pardini ci racconta le storie che ha scoperto e ritrovato passeggiando tra paesi e natura, personaggi e cittadini 'di montagna', un vero sottobosco potremmo dire, di storie e aneddoti tutti da scoprire."" -
Labirinti. Mito, simbolo, gioco. Ediz. illustrata
Annamaria Giusti (storica dell'arte ed ex direttrice dell'Opificio delle Pietre dure di Firenze) ripercorre attraverso numerose immagini la storia che vede nel corso dei secoli il labirinto come espressione di civiltà e culture diverse. Dal mito classico del Labirinto di Teseo, al tema del viaggio verso la salvezza che ha visto il simbolo classico reinterpretato dalla cristianità, all'abbinamento al gioco rinascimentale, fino alla perdita del centro del labirinto espresso nella nostra contemporaneità. -
Lucca e la sua Cattedrale nei 950 anni dalla consacrazione (1070-2020)
La ricorrenza dei 950 anni (+1) dalla consacrazione anselmiana della cattedrale di San Martino di Lucca è stata l'occasione per una nuova indagine documentaria condotta sul patrimonio dei principali istituti culturali cittadini: Archivio di Stato, Archivio Storico Diocesano e Biblioteca Statale. Il risultato è un rinnovato percorso di conoscenza dei principali fatti e avvenimenti che hanno riguardato il cantiere della cattedrale dal 6 ottobre 1070 sino al XX secolo: una selezione di documenti e di codici volta a illustrare, secondo criteri tematici e diacronici, alcuni fra i più rilevanti aspetti della vita del principale luogo di culto lucchese, da quelli artistici e architettonici a quelli devozionali e liturgici, nonché del suo stretto rapporto con le istituzioni politiche dell'antica Repubblica oligarchica -
C'è un'altra storia. Antologia letteraria e artistica al femminile
Dal medioevo al novecento, un affollatissimo firmamento, di poetesse di artiste di eroine di sante, di pensatrici di musiciste di letterate, di giornaliste di filosofe. Una folla di artiste perlopiù ignorata dai manuali scolastici, dalle antologie e da tutti i corsi. Effettivamente C'è un'altra storia da studiare, non certo fatta di complotti e misteri, ma scritta, dipinta e messa in musica dalle donne di tutte le epoche - non senza enormi difficoltà! Queste illustri figure non vengono quasi mai segnalate, né citate dai testi scolastici tantomeno le loro opere che, lungi dall'essere settoriali, si inseriscono altrettanto bene, di quelle più note - maschili -, nell'arte del loro tempo! Le tre autrici quindi propongono una Nuova Antologia tutta al femminile che spazia dal medioevo fino alla metà del secolo scorso e porta alla luce molte figure femminili che hanno saputo arricchire con la loro arte la società del loro tempo. -
Amor di Marfisa
Stampato incompleto nel 1562, l'Amor di Marfisa è un testo cardinale nel panorama della narrativa in ottave del Cinquecento: in una stagione segnata in profondità dalla ricerca di un equilibrio tra le ragioni dell'epica antica e quelle del moderno romanzo di cavalleria, il poema di Cataneo si fa carico di fornire al Furioso una conclusione a regola d'arte, recuperando e proseguendo le fantasiose vicende dei paladini di Francia sullo sfondo storicamente vero della campagna di Carlo Magno contro i Longobardi. Le trame ariostesche maggiori e minori si vengono così a riannodare e comporre nel contesto dell'assedio di Pavia, l'evento culminante della discesa dei Franchi in Italia e l'omerico baricentro intorno a cui il poeta orchestra un racconto che per stile, temi e situazioni narrative prelude al modo epico-aristotelico della Liberata. Nell'allegorica guerra contro i Longobardi ribelli all'autorità papale, l'eroina eponima incapperà nelle panie di Amore, finendo preda della passione per Guidone Selvaggio fino quasi a impazzirne: la vergine guerriera vivrà la propria vicenda nello scontro tra il desiderio e il rifiuto di cedere ai sensi, facendo del poema di guerra un teatro delle emozioni e aprendo una prospettiva sull'interiorità sconosciuta al Furioso e anticipatrice della Liberata.