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Grazia Deledda
(Nuoro, 1871 - Roma, 1936). Prima donna italiana a vincere il Premio Nobel, per la letteratura per il 1926; condivide l'alto riconoscimento dell'Accademia Reale svedese con una sola altra italiana: Rita Levi Montalcini. -
Conoscere e coltivare le hepatica
Questo lavoro, tratto dalla tesi discussa al termine del Royal Horticultural Society Master of Horticulture qualification nel giugno del 2014, non vuole essere una monografia ufficiale sul genere Hepatica, ma un testo più snello. Le informazioni su ogni specie e sugli ibridi sono infatti sintetiche e si concentrano particolarmente sulle novità e gli aspetti inediti. Nel 1988 nella seconda edizione del ""The Plant Finder"""" erano elencate solo quattro specie e sette varietà (Lord, 1988) mentre adesso tutte le specie note sono in coltivazione, con la sola eccezione di Hepatica falconeri, sono anche disponibili in commercio. La gamma di cultivar disponibili in vendita da allora ha visto un aumento significativo soprattutto per quanto riguarda le cultivar di Hepatica japonica che venticinque anni fa erano praticamente sconosciute. In questo testo analizzo e valuto criticamente le specie e gli ibridi in coltivazione e li colloco in un contesto cronologico che servirà come fonte di informazioni in futuro. La tassonomia del genere è stata riesaminata perché questo avrà un impatto sui programmi di produzione vivaistica. Le tecniche di coltivazione sono state perfezionate dagli appassionati, alcuni dei quali hanno ideato strutture appositamente costruite per ospitare nel miglior modo le collezioni di Hepatica. I più autorevoli coltivatori sono stati quindi intervistati per confrontare e definire le differenze nelle tecniche di coltivazione esposte in questo studio."" -
Un angelo tra le belve di Sant'Anna
"Se c'è stato uno spiraglio di luce nel baratro in cui precipitò l'umanità il 12 agosto del 1944, quando 120 bambini e 400 adulti furono scientemente massacrati a Sant'Anna, forse esiste una speranza di fronte alla ferocia dei fondamentalismi"""". Con queste parole Federico Binaglia introduce il lettore alle storie narrate: quella di Peter Sauer, il """"tedesco buono"""" (il nome è di fantasia perché nonostante la sua esistenza sia testimoniata da alcuni superstiti, mai ne è stata scoperta la vera identità) che non esitò a disubbidire agli ordini per salvare un gruppo di bambini dalla fucilazione e quella dei fratellini Edifizi, di due e cinque anni, vittime assieme alla loro mamma dalla furia dei nazisti delle SS. Parallelamente a questa vicenda il romanzo narra la triste storia della famiglia Edifizi che ha visto un solo figlio sopravvivere all'eccidio, un bambino salvato dal rogo di Sant'Anna che morirà un anno dopo vittima di una bomba inesplosa a guerra finita. Storie che hanno catturato l'attenzione anche del presidente del Parlamento europeo Martin Schulz che ha firmato la premessa al volume concludendola con un'affermazione forte e particolarmente incisiva soprattutto se letta nel contesto della tragica cronaca contemporanea. Guardiamo a """"Sant'Anna di Stazzema non solo come il luogo della tragedia, ma come simbolo del perdono da cui l'Europa intera dovrebbe saper attingere""""." -
Levita e l'impegno di Arturo Pacini. Documenti e testimonianze
Il volume, ricco di note bibliografiche e completo della documentazione delle principali fonti storiche, ci riporta alla seconda metà del XX secolo, rappresentando il progressivo affermarsi dell'uomo Arturo Pacini e al contempo dell'evoluzione politica e sociale nel contesto cittadino e nazionale. L'incontro con l'antifascista Arturo Paoli, l'attenzione, con Giorgio La Pira, al tema della pace fino all'ideale europeista; questi e non solo gli aspetti che emergono da questo ritratto. La narrazione delle vicende umane del protagonista, impegnato nell'Azione Cattolica fin dagli anni '30, nella Cisl e della Democrazia Cristiana dal 1945. -
Ariosto. I volgari e i latini suoi
Ci sono dei testi per i quali l'indagine intertestuale è imprescindibile: il Furioso tra questi: non c'è quasi verso del poema, infatti, che non rimandi a una voce precedente. Ariosto esige che il buon lettore se ne renda conto. Pur contemplando anche un tipo di lettore ""ingenuo"""", soddisfatto della bella storia, egli ammicca di continuo all'intendente, al quale riserva il piacere squisito dell'agnizione. Questo libro indaga alcuni aspetti della vasta dimensione intertestuale del Furioso: l'indagine mira non tanto a un incremento quantitativo dei dati, quanto ad approfondire la funzione che """"la voce degli altri"""" svolge all'interno del poema."" -
Ilaria Maior. Storia e alterna fortuna del capolavoro di Jacopo della Quercia nella cattedrale di San Martino a Lucca. Ediz. illustrata
Monografia dedicata al monumento sepolcrale di Ilaria Del Carretto, capolavoro di Iacopo della Quercia. -
2: Ricerche e riflessioni sul tema della coppia
Un nuovo lavoro della Scuola Normale Superiore di Pisa indaga sul tema della coppia nella letteratura. Quattordici saggi divisi in tre sezioni: (Contro) il canone, Anomalie, Patti chiari, La funzione-coppia, ci portano nella letteratura e nell'arte italiana dal '600 fino al recente Pasolini. -
Amleto a Lucca. La prima raffigurazione pittorica di Amleto-Hamlet in Lucca. The First Depiction of Hamlet in Painting
Un'opera d'arte di difficile lettura dei primi anni del XVIII secolo. L'autore individuando alcuni elementi all'interno del quadro, ma anche negli avvenimenti storici di quel tempo, riesce a collegarne l'iconografia ad una possibile rappresentazione shakespeariana. Nel 2016 si ricordano i 400 anni dalla morte del grande poeta inglese e in questa occasione viene proposta questa nuova interpretazione al quadro: Amleto costringe il re Claudio a bere dalla coppa avvelenata. Se l'ipotesi dell'autore si rivelasse giusta quest'opera sarebbe quindi la prima raffigurazione pittorica del dramma di Shakespeare. -
Le ricette di Collodi
La tradizione culinaria di Collodi si basava sul fatto che ""in cucina non si butta via nulla"""" (non scordiamoci che fino agli anni '20 esso era in provincia di Lucca). Ecco perché il piatto più rappresentativo e antico di questa filosofia è proprio il pattumino lucchese, fatto con gli avanzi delle verdure per il minestrone. Sulla storia del paese di Collodi e sul celebre burattino Pinocchio creato dalla fantasia di Carlo Lorenzini, detto Carlo Collodi, non mancano certo libri, informazioni, riviste e quindi non mi soffermo su questa storia. Ciò che l'autrice cerca di raccontare e trasmettere attraverso queste pagine, è il paese visto dagli occhi di una bimba che ha vissuto il periodo più bello e importante per il paese dei Balocchi. Perché è intorno agli anni '50 che la già conosciuta Villa Garzoni diventa punto di riferimento turistico, iniziano i lavori per il Parco di Pinocchio, vengono allestite le prime bancarelle di souvenirs. Inoltre, con l'avvento del cinema, arrivano in paese personaggi celebri come Vittorio Gassman, Steve Rives, Diana Dors, Fred Buscaglione ed altri ancora. Significativa è la presenza del mondo dell'arte, legata alla realizzazione delle opere dedicate al Parco di Pinocchio, degli scultori Emilio Greco e Venturino Venturi..."" -
Come into my house. Nove storie di fuga e resistenza
Nove storie per tutte le età, ma in particolare per i più giovani, per i cosiddetti millenials, che possano diventare memorials, cittadini in grado di orientarsi in questa nostra realtà polverizzata e ti orienti solo se conosci dove sei e da dove vieni. Nove storie di resistenza al pessimismo e al rancore, all'ignoranza e all'indifferenza. Nove storie piene di vita e fiducia nel futuro e in un modo diverso di esistere. Nove storie che parlano di noi Nove storie contemporanee. Ci sono storie ormai iscritte nel nostro calendario civile, come quelle di don Aldo Mei o dei Martiri lunatesi, storie che hanno riscontrato riconoscimenti anche importanti come quelle di salvezza degli ebrei. Ma ci sono anche le storie rimaste a lungo ""sussurrate"""", come quel bisbiglio che percorse la campagna e i borghi capannoresi - come into my house - in cui si espresse la solidarietà corale che uomini e donne manifestarono verso ex prigionieri alleati, fuggiaschi""""."" -
Gianna Manzini
Nell?anno di Pistoia capitale italiana della Cultura, una nuova biografia di una Pistoiese illustre. Una Italiana, una scrittrice come poche altre. «Raccogliermi l?anima e tenerla in fronte come la lampada dei minatori: nient?altro che una particolare attenzione, in virtù della quale le cose escono da un?ombra che le preserva, un?ombra fermentante, faticosa, bruta, l?ombra dell?attimo che precede una nascita, per entrare in un cerchio di chiarità». Delle cose la scrittrice Manzini cattura un?immagine frantumata e distorta, bislacca quanto il riflesso dello specchio. Però, come lo specchio, alle cose aggiunge un luccichio sepolto, dietro l?apparenza sorprende la realtà. La ricerca espressiva è ardimentosa. I libri procedono per approssimazioni, sospensioni e dilatazioni dell?intreccio; sperimentano la costruzione del racconto secondo angolature e piani diversi, il continuo spostamento del fuoco narrativo. «Certamente la Manzini», ha scritto Giacomo Debenedetti, «è riuscita e riesce a pronunciare parole che, fino all?attimo precedente, avevamo creduto impronunciabili. [...] In tal modo [...] ci può descrivere un visibile che anche noi dovremmo vedere, ma da soli non vedremmo mai». -
Sara Simeoni
La prima donna al mondo ad abbattere il muro dei 2 metri. La più grande atleta italiana di tutti i tempi, ineguagliata per quantità e qualità di successi ed elevato rendimento. Divenuta primatista italiana assoluta quando era ancora nella categoria juniores, aveva tra le sue armi migliori tecnica e determinazione. Nelle manifestazioni più importanti, sia indoor sia all?aperto. Nel suo curriculum vanta una medaglia d?oro ai Giochi olimpici di Mosca 1980 ed anche due medaglie d?argento ai giochi olimpici (Montreal 1976 e Los Angeles 1984), un oro e due bronzi agli europei, quattro ori agli europei al coperto, due vittorie alle Universiadi e ai Giochi del Mediterraneo e 24 titoli italiani; ha indossato la maglia azzurra per 72 volte. È stata alfiera azzurra durante la cerimonia d?apertura delle olimpiadi di Los Angeles, e il 26 febbraio 2006 è stata portatrice della bandiera olimpica nel corso della Cerimonia di chiusura della XX Olimpiade invernale di Torino. -
Lina Merlin
Classe 1887, nativa di Pozzonovo di Padova, membro della Costituente e senatrice socialista. È difficile raccontare di Lina Merlin perché è un?icona del femminismo ante litteram ed è inchiodata alla legge che porta il suo nome. Ed è anche vituperata, per questo. Bacchettona, irresponsabile, utopista: da una decina d?anni ne abbiamo sentite e lette tante su di lei. Lina Merlin ha semplicemente pagato, in memoria, il prezzo di una troppo persistente notorietà, adulatoria o denigratrice, dovuta all?ignavia del Parlamento italiano che, fatta la riforma del 1958 che abolì il regime della prostituzione di Stato, non è stato più capace di legiferare in materia, di riformare quella legge diventata con gli anni sempre più inadeguata alla realtà cambiata, nella prostituzione e non solo. -
Maria Eletta Martini
Nella seconda metà del '900 la posizione della donna nella società e nella chiesa è profondamente mutata. Protagoniste di questo processo di cambiamento sono state le stesse donne che hanno avuto la capacità la costanza di ribellarsi in modo non violento alle discriminazioni che le colpivano, di cogliere ogni occasione per affermare i propri diritti e di realizzare punti di convergenza al di sopra delle differenze politiche o ideologiche. Di questo cammino una delle protagoniste più significative è stata Maria Eletta Martini. Anche al suo impegno si devono leggi fondamentali del nostro ordinamento giuridico quali la riforma del diritto di famiglia ed il diffondersi della logica di solidarietà che fa del volontariato uno dei più significativi fattori di sviluppo civile e sociale del Paese. -
Una battaglia al femminile. Maria Eletta Martini e il nuovo diritto di famiglia
Non è possibile considerare la vicenda politica di Maria Eletta Martini, figura di prima grandezza della nostra storia repubblicana, senza tenerne presenti i legami con la sua città: la sua vicinanza alla rete resistenziale, mediata dal padre Ferdinando, che sarà il primo sindaco eletto a Lucca nel dopoguerra; la sua battaglia per entrare in consiglio comunale, nel 1951, dopo che il primo consiglio, nel 1946, era rimasto a composizione esclusivamente maschile; i collegamenti sempre mantenuti con il tessuto associativo femminile cattolico e con gli umori del partito democristiano locale; il suo rientro, dopo una intensa attività a livello nazionale, come capogruppo, sui banchi di Palazzo Santini nel 1990, nell'ultimo consiglio della prima repubblica. In quell'occasione fu sindaco un'altra figura di rilievo nazionale della Dc lucchese, quell'Arturo Pacini alla cui biografia questa collana ha dedicato il suo ultimo titolo. Per questi motivi abbiamo accolto con piacere questo studio dedicato ad un capitolo di storia nazionale di cui la parlamentare lucchese è stata protagonista: la riforma del diritto di famiglia portata a conclusione nel 1975. Quella di Maria Eletta è una battaglia dalla parte delle donne e con le donne. Ricca è la documentazione relativa al confronto che ella intrattiene con il suo mondo, in specie femminile, e con quella parte di esso, antidivorzista e antiabortista, con cui consente. Interessante è anche l'interazione che, pur nell'incomunicabilità, si apprezza con il femminismo mainstream di quegli anni: un universo che, in nome della sottolineatura della differenza di genere, vede forse con sufficienza una battaglia per l'uguaglianza dei diritti giudicata arretrata; ma che certo non può considerare indifferente un risultato legislativo che, tra l'altro, difficilmente sarebbe sortito senza la spinta dei movimenti... -
Lorenzo Viani racconta Carducci, D'Annunzio, Pascoli e Puccini. Viaggio letterario nella costa toscana
Quattro grandi toscani del XX secolo raccontati da un altro grande Lorenzo Viani. Una preziosa memoria che riporta in vita la prosa unica del Viani giornalista, capace di rievocare episodi vissuti spesso in prima persona, di tratteggiare vite straordinarie raccontando del loro rapporto con il territorio, con il vino e il cibo della Toscana. Un viaggio letterario nella costa toscana, tra grandi CRU e un paesaggio famoso nel mondo, fra filari e ruote di frantoio, travi e botti, il vino, la campagna, le olive e l'olio di una terra indimenticabile. Giovanni Pascoli, Giacomo Puccini, Gabriele d'Annunzio e Giosuè Carducci come ciceroni e di un territorio. Un libro che possiede, grazie a questo connubio, un'indimenticabile dimensione che al contempo è sia memoria privata che ricordo collettivo della Toscana, della sua costa e dei suoi sapori. -
Ecuba
L'Ecuba è la tragedia di Euripide più letta e studiata nel Cinquecento, sulla scia di una lunga tradizione, antica e bizantina; la sua celebrità spiega l'interesse di Michelangelo il Giovane (1568-1647) che tradusse questo testo in competizione con le versioni latine e italiane di alcuni dei più celebri letterati dell'epoca (Erasmo, Melantone, Porto, Dolce, Gelli). Michelangelo rielaborò a lungo la sua resa in endecasillabi italiani, sottoponendo alcune delle numerose versioni del testo al giudizio di amici competenti, come Maffeo Barberini, il futuro papa Urbano VIII. Si pubblicano qui, disponendole a fronte e dotandole di apparato, le due fasi nelle quali può suddividersi il complesso processo creativo di quest'Ecuba italiana. L'introduzione descrive il modo in cui Michelangelo, traducendo dal greco, cercò di raggiungere un equilibrio tra aderenza all'originale e ricercatezza poetica. -
Palazzina rossa. Memorie di un medico termalista
La palazzina era un piccolo edificio a pianta quadrata composto di due piani, sull'ingresso, ampio e prospiciente sul viale Verdi, era incastonato un terrazzino in muratura. Costruita all'inizio del secolo al lato del parco, giaceva su di un costone di pietra ergendosi come un monumento. Sulla grande porta a vetri dell'ingresso si leggeva la scritta ""Consulenti"""". Al suo interno ci accoglieva una piccola sala, arredata con pochi mobili Liberty, adibita all'accettazione delle cure mediche. Un po' ovunque sedie, tavoli e una miriade di stampe appese alle pareti, raffiguranti gli stabilimenti termali fotografati in epoche diverse, sul fondo una stanzetta, ritrovo del personale. Aneddoti e brevi racconti di una vita lavorativa, una """"wunderkammer"""" in cui l'autore ha raccolto e descritto la più varia umanità, fatti salienti e memorabilia delle terme di Montecatini."" -
Tra sacro e profano a Lucca e dintorni. Graffiature 2
Graffiature 3 raccoglie gli interventi relativi ad interventi, usanze e tradizioni, apparsi sulle pagine di ""Lucca sette"""", allegato al settimanale """"Toscana oggi"""", dal 2013 al 2017. Il volume completa una trilogia un po' particolare con i primi due volumi usciti nel 2002 e nel 2012: infatti Graffiature ha come oggetto quanto avvenuto nella società civile e nella Chiesa in questi ultimi anni, in particolare nella Diocesi di Lucca e nella sua provincia. L'autore, Don Cerri, graffia s^, ma senza l'intento di offendere, casomai di far riflettere, speso col sorriso osulla bocca, su quanto avviene attorno a noi ogni giorno. Graffi che tendono a togliere una patina di apatia che spesso ci avvolge e che ci fa considerare, spesso, come normali anche cose che invece ci dovrebbero far riflettere; del nostro rapporto con noi stessi, con la nostra famiglia, con gli altri e la società in generale. Graffiare, dice l'autore, è sempre un rischio. Non tutti capiscono, molti si offendono. E l'umorismo nella Chiesa è spesso osteggiato, piace infatti a tutti apparire senza difetti. La verità, si sa, fa male, ma fa anche bene. Basta accettarla."" -
L' ombra o sul cammino della virtù
Il De profectu di Celio Calcagnini, proposto qui in una lingua moderna, costituisce un'importante riflessione sul tema dell'ombra - uno dei maggiori archetipi della cultura occidentale -, oltre che una parte essenziale della sua vasta e ancora in gran parte inesplorata produzione. Muovendosi tra etica ed estetica, il discorso rielabora tutta una biblioteca di citazioni, che vanno dal Plutarco morale a Seneca all'ancora poco diffuso Lucrezio a numerose altre fonti. La ricca intertestualità greco-latina fa del De profectu anche un esempio eccellente di arte della memoria e una messa in atto di quei princìpi imitativi per cui Calcagnini è oggi soprattutto noto.