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Pittura murale di età angioina in Terra di Lavoro. Il Trecento da Aversa a Minturno. Ediz. a colori
La pittura murale nelle terre angioine a nord di Napoli restituisce per tutto il Trecento preziosi frammenti della relazione privilegiata intercorsa tra la provincia e la capitale del Regno, sospinta dal rinnovamento culturale promosso dai nuovi sovrani e diffuso dal patronato laico ed ecclesiastico solerte nel condividere, attraverso le iniziative artistiche, scelte devozionali e tendenze di gusto maturate nell'ambito della corte napoletana. Il volume indaga su fatti artistici inediti o poco noti alla luce delle dinamiche di committenza sottese all'ingaggio e alla circolazione nell'area di maestranze itineranti, artisti accreditati e ""anonimi trecentisti"""", guardando alla questione angioina da una prospettiva nuova che legge e rivaluta, oltre i limiti del silenzio storiografico, il ruolo di primo piano svolto dalla Terra di Lavoro nello scenario culturale del Regnum."" -
Viridarium novum. Studi di storia dell'arte in onore di Mimma Pasculli Ferrara. Ediz. illustrata
Il volume (dall'orizzonte vastissimo) spazia, attraverso i suoi 110 saggi di importanti studiosi italiani e internazionali, sui temi fondamentali della ricerca e dell'insegnamento di Mimma Pasculli Ferrara, allieva di Luisa Mortari e di Cesare Brandi, protagonista della cultura pugliese, nazionale e internazionale, nei decenni tra la fine del '900 e i primi del XXI secolo. Il volume è un omaggio alle ricerche, alla produzione, all'impegno, agli svariati meriti e risultati della studiosa e si articola analiticamente su Rapporti tra Italia e Spagna in età moderna, Ricerche sulla Puglia, Napoli e l'Italia meridionale, Architettura e città: i centri storici, Tutela, Restauro e valorizzazione dei beni culturali e dei 'giardini storici', Pittura, scultura in legno, in argento e decorazione marmorea fra Cinquecento e Settecento, con un'apertura anche all'Arte contemporanea, alla Musica, all'Archeologia, alla Letteratura italiana e straniera. -
Il banchetto ideale
Un romanzo che si dipana nei giorni tristi della pandemia. Mesi surreali dell'isolamento e del distanziamento che lasceranno un segno per coloro che li hanno vissuti. L'autore in realtà va oltre il contagio che rappresenta la cornice entro cui si svolge una storia che potrebbe far venire in mente il Decamerone. Cinque donne e quattro uomini decidono di riunirsi per fuggire alla quarantena in un luogo ideale, dove il tempo si è fermato, in un'ala isolata di un antico palazzo di una cittadina marchigiana. Non sono lì solo per narrare dei racconti e trascorrere il tempo in compagnia, ma aspirano ad affrontare alcuni temi immortali come l'amore, la gelosia, il tradimento, l'egoismo, l'arte, la cultura, sempre al centro dell'uomo da millenni. Lo fanno con umiltà, coraggio, ironia e passione. Loro sono i veri protagonisti. Il loro vissuto prende corpo nel corso dei dibattiti giornalieri con i loro dubbi, desideri, aspirazioni a confrontarsi in un dialogo serrato, sincero e fecondo. Emergerà da parte dei convitati al banchetto la volontà e la determinazione a comprendere se stessi e gli altri. L'allegra comitiva ritroverà voglia di vivere, i piaceri di Bacco e per alcuni quelli dell'Eros, ma soprattutto la possibilità per ognuno di loro di riscoprire, attraverso situazioni anche avventurose, se stessi e l'anelito a diventare persone nuove. Anche dopo la fine dell'epidemia il dialogo resterà insostituibile come necessario nutrimento per tenere in vita quel banchetto ideale a cui tutti noi siamo invitati a partecipare. -
Palazzo Colonna nel Settecento. Architettura e potere nella Roma del secolo dei Lumi. Ediz. illustrata
Fra i più fastosi e antichi edifici di Roma, nel corso del XVIII secolo palazzo Colonna fu oggetto di radicali ristrutturazioni avviate dal contestabile Fabrizio IV e da suo fratello minore, il cardinale Girolamo II, cui si deve anche l'importante incremento delle antiche raccolte artistiche della famiglia. Poco indagata sino a questo momento, la storia del casato durante il secolo dei Lumi viene ora delineata alla luce degli importanti avvenimenti politici di quegli anni, che concorsero a ridisegnare l'assetto delle corti europee. Vicissitudini internazionali che coinvolsero direttamente il papato e l'Eccelletissima Casa Colonna, e che si ripercossero inevitabilmente nei due maggiori interventi architettonici del palazzo, aggiornandone l'immagine quale vera a propria residenza ""di stato"""". A realizzare le nuove costruzioni furono chiamati i maggiori architetti dell'epoca, da Nicola Michetti a Nicola Salvi e Paolo Posi, e i più importanti artisti della corte pontificia, che conferirono all'edificio facies talvolta contrastanti, ma in linea con i rapidi cambiamenti culturali di quegli anni. Interventi puntualmente ricostruiti grazie anche a un ingente corpus documentario, reperito negli archivi Colonna di Subiaco e della Biblioteca Apostolica Vaticana, qui investigati per la prima volta. Gli ammodernamenti inclusero altresì un nuovo progetto per l'antico giardino alle pendici del Quirinale, insieme al riutilizzo delle rovine del grande tempio che qui sorgeva in età antica. Intenzione disattesa in massima parte a causa della prematura scomparsa del cardinale Girolamo II, la cui dipartita segnò emblematicamente l'imminente tramonto del primato della Chiesa di Roma."" -
Athanasius Kircher. Natura e antico nella Roma del Seicento. Ediz. illustrata
Athanasius Kircher appare tra gli eruditi più affascinanti ed eclettici della Roma seicentesca, corteggiato sin dal suo arrivo nel 1633 dalle famiglie pontificie dei Barberini, dei Pamphilj, dei Chigi e ricercato nelle cerchie intellettuali italiane e d'oltralpe. Il suo celebre Museo presso il Collegio Romano e la vasta produzione in disparati ambiti, scientifici, linguistici e antiquari, lo rendono ancora oggi una figura chiave dell'età barocca. Attraverso la fitta e copiosa corrispondenza intrattenuta, il volume fa luce sulle relazioni, per la maggior parte ancora inedite, con i paesaggisti Nicolas Poussin, Claude Lorrain, Gaspard Dughet, Crescenzio Onofri, gli eruditi e i mecenati quali Cassiano dal Pozzo, Francesco Maria Brancaccio, Valentino Steber, Filippo Baldinucci, Alessandro Segni, Raffaele Maffei. Gli studi di Kircher sulla natura e l'antico, condotti nella fase più matura della sua attività, risultano strettamente connessi alla cultura figurativa barocca e alla pittura di paesaggio, in particolare quella del gruppo della Bentvueghels. Al pari di un moderno esploratore, il gesuita si addentra nella campagna romana e in quella toscana, seguendo le orme degli artisti che ne immortalavano la natura e le antichità, con l'ambizioso progetto di realizzare i volumi sul Lazio antico e moderno (Latium id est, Amsterdam 1671), e sulla Toscana etrusca mai data alle stampe. Ripercorrendo le vicende delle due guide, il volume individua le fonti figurative, i testi e i monumenti scelti da Kircher per dare voce a un pensiero filosofico-naturalistico, riflesso del nuovo modo di osservare la natura della scienza seicentesca e al contempo delle fragilità, dell'ingenuità e delle contraddizioni di un mondo destinato a finire. -
Cantiere Caravaggio. Questioni aperte, indagini, interpretazioni. Ediz. illustrata
Michelangelo da Caravaggio è un pittore sorprendente e paradossale. Pochi artisti hanno suscitato lo stesso entusiasmo e le reazioni polemiche sorte sin dal suo esordio pubblico nell'anno 1600. Oggi le ricerche sul maestro lombardo costituiscono una sorta di 'cantiere' aperto che richiede un lavoro costante di revisione e approfondimento. Soprattutto negli ultimi decenni, con la crescita esponenziale delle pubblicazioni sul pittore, gli studi caravaggeschi si sono ampliati a tal punto che è difficile orientarsi anche per gli storici dell'arte. In questo complesso quadro di ricerche si inserisce il Cantiere Caravaggio: non una monografia tradizionale, ma un volume ricco di riflessioni e chiarimenti su questioni di carattere biografico, attributivo e metodologico, che propone nuove indagini e interpretazioni per entrare nel merito del dibattito sul Merisi e riconsiderare il corpus delle sue opere. -
Lo sguardo di Orione. Studi di storia dell'arte per Mario Alberto Pavone. Ediz. illustrata
Questa raccolta di studi dedicata a Mario Alberto Pavone, raffinato studioso e professore di Storia dell'arte moderna dell'Università degli Studi di Salerno, ne riflette gli ambiti di ricerca affrontati nel corso della lunga carriera accademica, coprendo un arco cronologico ampio, dal Medioevo al contemporaneo, e un vasto ambito geografico. L'arte meridionale, il collezionismo e l'iconografia, temi prediletti di Pavone, sono le sezioni tematiche che accompagnano il lettore alla scoperta di artisti, opere, contesti e questioni critiche qui per la prima volta indagate o di cui si propongono nuove letture, seguendo percorsi tesi a svelare il significato più profondo delle arti visive e dei suoi protagonisti. -
Giovambattista Piranesi. Antichità di Cora. Ediz. illustrata
A trecento anni dalla nascita, Piranesi ""torna"""" a Cori con la prima esposizione della serie completa delle matrici originali delle Antichità di Cora, generosamente concesse dall'Istituto Centrale per la Grafica che le custodisce insieme all'intera opera calcografica piranesiana, rientrata in Italia da Parigi nel 1839. Nel Museo e nella Città, i preziosi rami delle Antichità di Cora tornano a dialogare con i luoghi e i monumenti studiati da Piranesi e si propongono come rinnovata occasione di conoscenza del comune patrimonio storico, di riaffermazione del suo valore identitario, di assunzione di responsabilità per la sua conservazione e trasmissione, di consapevolezza delle sue inesauste potenzialità di promozione culturale, sociale ed economica del territorio."" -
Storia dell'arte (2020). Vol. 1
In questo numero: Alessandro Zuccari, Per Maurizio Calvesi; Manuela Gianandrea, Aggiunte alla fase altomedievale della chiesa dei Ss. Nereo e Achilleo a Roma: ipotesi per l'evergetismo di papa Leone III; Marco Tanzi, Una primizia di Sofonisba Anguissola; Gianluca Petrone, Agostino Ciampelli per il cardinale Alessandro de' Medici: un paliotto per S. Maria in Trastevere e un drappo per il ciborio lateranense; Cecilia Mazzetti di Pietralata, Orazio Gentileschi pittore, restauratore e frescante a Palazzo Savelli; Yuri Primarosa, Un David inedito di Orazio Gentileschi; Enrico Ghetti, La ricostruzione di una pala del Guercino: la Madonna col Bambino e sant'Antonio da Padova per i Cappuccini di Verona; Federico Bassini, Per Giovanni Maria Morandi: una tavoletta ritrovata in S. Giovanni Decollato; Maria Stella Bottai, Nuovi documenti su Vittorio Pica e le mostre italiane di Akseli Gallen-Kallela: 1895-1950; Serenita Papaldo, Oreste Ferrari, un protagonista della politica dei beni culturali; Anna Imponente, Per un ritratto di Augusta Monferini ai tempi della Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma; Lorenzo Canova, Opere al nero. Maurizio Calvesi tra iconologia e critica militante. -
Raffaello invisibile. Lo spazio, l'arco di trionfo, la cupola. Ediz. illustrata
Raffaello in Vaticano viene visitato da milioni di turisti e visto nel mondo da miliardi di persone, essendo facilmente visibile a tutti. Eppure il genio ""divino"""" del Maestro ha saputo creare opere infinitamente aperte e piene di misteri e di sorprese. Questo libro cerca di fornire nuove rivelazioni e anzi di ri-velare e insieme s-velare alcuni segreti accuratamente celati, velati dal pennello e dal pensiero del sommo artista e dunque resi apparentemente invisibili. Nel libro vengono visualizzate e interpretate due forme assolute - la Cupola e l'Arco di Trionfo - che conferiscono un nuovo significato agli spazi sublimi della """"Scuola d'Atene"""" e della """"Disputa del Sacramento"""". Con studi di Fabio Colonnese sullo spazio prospettico."" -
La memoria in tasca. Taccuini, immagini, parole
«Piccol libretto»: così Leonardo da Vinci definisce il taccuino che l'artista avrebbe dovuto portare con sé ogni giorno, pronto a catturare sulle sue carte, attraverso parole e immagini, quanto di più interessante gli si fosse aperto davanti agli occhi. Strumento di lavoro ancora oggi tra i più diffusi, nel corso dei secoli il taccuino è diventato una presenza costante sul tavolo di lavoro di scienziati, umanisti, tecnici. Si tratta di un oggetto d'uso comune, familiare. Ma cosa è veramente un taccuino? Di vario formato, pieno di disegni, diagrammi, numeri, schizzi e parole, a volte simile a un diario senza però esserlo, la sua multiforme natura lo rende un oggetto sfuggente. Dai papiri egiziani sino al Libro dei sogni di Fellini, questa ricerca si propone di tracciare una storia del taccuino, con le sue molteplici trasformazioni e contaminazioni. Dall'appunto su supporti mobili, pergamene o manoscritti, al taccuino comunemente inteso, linguaggio visivo e linguaggio verbale si accostano e si intrecciano nel corso dei secoli. Attraverso la loro costante interazione l'uomo ha cercato di comprendere la realtà che lo circonda, e di spiegarla. Tra i molti esempi esistenti, una particolare tipologia di taccuino è posta al centro di questo libro: quella dedicata allo studio delle opere d'arte. Proprio perché è nello studio dell'immagine che i due linguaggi assumono rapporti mutevoli e ricchi di implicazioni. Attraverso una casistica che va da Leonardo a Goethe, da Pisanello a Delacroix, da Ruskin a Burckhardt, intrecciata alle esperienze di scienziati come Réaumur o registi come ?jzenstejn, il libro racconta le soluzioni utilizzate per leggere un'opera d'arte, costanti e variazioni impiegate per tradurre sulla pagina un'immagine. Un cammino secolare che si spinge fino al tempo presente, ai nuovi stimoli offerti dalle tecnologie informatiche che non hanno interrotto l'utilizzo di questo piccolo strumento di lavoro, la cui storia non si è ancora conclusa. -
Lettere di Artemisia. Nuova ediz.
Nuova edizione critica e annotata della più vasta e completa raccolta della corrispondenza della grande pittrice nata a Roma nel 1593 e morta a Napoli nel 1654, all'apice della sua fama internazionale. Ricca di oltre sessanta missive, l'edizione include le lettere dell'artista al gentiluomo fiorentino Francesco Maria Maringhi, agente e socio in affari del nobile cavaliere Matteo Frescobaldi. Oltre agli straordinari documenti autografi di Artemisia e del marito Pierantonio Stiattesi relativi al soggiorno fiorentino e al loro ritorno a Roma nel 1620, la raccolta comprende tutte le lettere già edite, e annotate da un ricco apparato storico e critico. Tra queste sono i fogli scritti da Napoli all'amico cavalier Cassiano dal Pozzo, celebre erudito e amatore d'arte residente a Roma, quelli indirizzati a don Antonio Ruffo, aristocratico collezionista messinese, nonché le lettere inviate dall'artista ai granduchi Cosimo II e Ferdinando II de' Medici, al loro ministro Andrea Cioli, a Galileo Galilei e al duca Francesco I d'Este. -
Case museo. Tra consonanze e differenze. Ediz. illustrata
Il libro è dedicato alle case museo e a coloro che vi hanno abitato. Case di letterati, musicisti, artisti e collezionisti, accomunati dalla volontà di lasciare un segno attraverso le testimonianze custodite entro le mura domestiche, alla ricerca di consonanze e differenze. Sebbene la più antica casa di uno scrittore aperta ai visitatori sia la casa di Petrarca ad Arquà, case e musei letterari registrano nel nostro paese un notevolissimo ritardo rispetto a quanto avviene all'estero, in particolare nell'ambito - fondamentale - dell'allestimento. In questo specifico settore specie i paesi scandinavi e la Germania hanno raggiunto livelli elevatissimi nella teoria e nella pratica. Questa raccolta ha il merito di porre l'attenzione su un fenomeno poco indagato nell'ambito degli studi storico-artistici e di valorizzare l'azione fondamentale che le case museo possono svolgere per avvicinare il pubblico e far conoscere anche realtà talora dimenticate. Dal ""Vittoriale degli Italiani"""", alla casa museo dell'artista Hendrik Andersen, a quella di Henrry James nel Sussex, del collezionista Mario Praz a Roma, definita da Orhan Pamuk """"il più bel museo del mondo"""", alla dimora dei Boncompagni Ludovisi fino a quella di Pierluigi da Palestrina, le case rivelano i loro segreti e le loro storie come in un'autobiografia attraverso gli oggetti, gli arredi, i libri e le opere d'arte ma anche grazie alle preziose e poco note biblioteche e ai molti documenti d'archivio, in alcuni casi non ancora inventariati. Nelle case museo è insita una potenzialità enorme e quasi rivoluzionaria. L'intento del volume è quello di avviare una ricerca e uno studio tesi alla conoscenza di quanto avviene in ambito nazionale ed europeo."" -
Arte e filosofia del '900
Nata come pubblicazione di seminari tenutisi fra il 2015 e il 2017 nella sede del Museo Hendrik Christian Andersen, su temi che intrecciano la filosofia e l'arte novecentesca, la raccolta si è trasformata in un'antologia nella quale sono confluiti i contributi di diversi autori, di alto profilo scientifico, non solo italiani, che hanno esplorato e messo a fuoco il rapporto fra riflessione teorica e pratica artistica. Quasi tutti i pensatori più rilevanti del XX secolo hanno scritto sugli artisti a loro vicini temporalmente e intellettualmente, da Sartre a Wittgenstein, da Foucault a Danto e le loro riflessioni sono state oggetto di attenzione così gli autori, che ne hanno messo in luce motivi, legami culturali e gusti personali, hanno illustrato una pagina importante della storia del secolo scorso, tracciando una linea di demarcazione che congiunge, in un cerchio ideale, attori (artisti) e pensatori (filosofi) in una comune vicenda intellettuale. -
L'architettura e la regola. Damianite e Clarisse nell’ Umbria e nel Lazio del Duecento
Tra le più importanti personalità che animarono la prima metà del Duecento troviamo senza dubbio Chiara d’Assisi, la cui esperienza spirituale fu assorbita dall’ordine di fondazione papale delle Damianite, poi Clarisse, che si pose in modo del tutto originale, spesso anche in forte contrasto, nei confronti della politica promossa dalla Chiesa di Roma in materia di monachesimo femminile. Furono anni di scontri accesi, incentrati sul rispetto di una rigida clausura, che videro Chiara uscirne sconfitta. Le vicende architettoniche dell’Ordine sono ripercorse sia attraverso l’analisi degli insediamenti che ancora oggi conservano parte del loro aspetto originario, sia attingendo ad alcune cronache monastiche scritte nel XV e nel XVII secolo, che forniscono spunti e notizie utili alla formulazione di ipotesi ricostruttive di alcuni complessi andati distrutti o profondamente mutati nel tempo. -
Arte come unità del molteplice. I fondamenti critici di Leo Steinberg
Tra i più brillanti e controversi intellettuali del Novecento, il critico e storico dell'arte americano Leo Steinberg (1920-2011) è una figura complessa e affascinante. Questo libro tenta - per la prima volta - di ripercorrerne e analizzarne la vita e il pensiero, mettendone in luce il contributo allo sviluppo metodologico e teorico dalla disciplina storico-artistica dalla metà del secolo scorso a oggi. Seguendo il doppio binario dei suoi studi, rivolti all'arte rinascimentale e barocca e a quella del Novecento, il libro chiarisce - anche attraverso i materiali inediti del suo archivio - i fondamenti concettuali e critici del suo lavoro, prendendone in esame l'interpretazione di artisti quali Leonardo, Michelangelo, Caravaggio, Borromini, Rodin, Picasso, Johns e Rauschenberg, nonché i suoi libri più noti: Other Criteria (1972) e il dibattutissimo La Sessualità di Cristo nell'arte rinascimentale e il suo oblio nell'epoca moderna (1983; trad. it. 1986). Attraverso l'analisi di questioni come il rapporto tra forma e contenuto, il simbolismo e i suoi livelli di significato, le ambiguità della rappresentazione, il corpo e lo spettatore, se ne ricava il profilo di uno storico dell'arte dall'acuta intelligenza visiva per il quale interpretare significava, principalmente, dare ragione di quella molteplicità d'intenzioni e istanze che solo l'opera d'arte sa ridurre a unità. -
Dalla superfice pittorica allo spazio scenico. La neoavanguardia artistica a Roma tra il 1960 e il 1967. Ediz. illustrata
«Negli ultimi dieci anni la pittura ha subito delle modifiche sostanziali. Questa modificazione porta, secondo Lei, alla morte della pittura o a una nuova forma di linguaggio?», è questa la domanda posta da Achille Perilli e Fabio Mauri ad artisti, letterati, musicisti e intellettuali, sulle pagine dell'«Almanacco Letterario Bompiani 1961». Tale inchiesta che apre il decennio testimonia come nel pieno della temperie post-informale le tecniche canoniche non siano più sentite come adeguate, gli artisti decidono così di cedere parte dei loro mezzi specifici per aprirsi a nuove possibilità espressive, contaminandosi con altre arti. Le vicende presentate in questo libro mostrano come il passaggio della ""superficie pittorica"""" in direzione di una dimensione spaziale ed esperienziale dell'immagine, compiuto dalla ricerca artistica nel corso degli anni Sessanta, sia stato preparato da una specifica idea di teatro come arte figurativa, formulata da pittori e critici. Questa visione della scena circolava già negli anni Quaranta e poi nei Cinquanta, ma troverà una radicale attuazione soltanto in alcune sperimentazioni sceniche della neoavanguardia artistica, fra il 1960 e il 1967. Obiettivo di questo volume è fornire un'ampia documentazione, tramite materiali d'archivio e fotografie inedite, di alcune esperienze compiute nello spazio scenico dagli artisti di area romana. La prima parte degli anni Sessanta si delineerà così come un territorio di confine fra due stagioni dell'arte di ricerca, in cui si possono rintracciare diversi episodi, solo apparentemente frammentari, che vedono gli artisti, per il tramite della pratica teatrale, preparare il campo al nuovo clima di fine decennio nel quale l'azione e l'ambiente prendono il posto dell'opera tradizionalmente intesa."" -
Pittura di paesaggio e scenografia teatrale. Teoria e pratica artistica (1580–1640). Ediz. illustrata
Il volume presenta un’inedita analisi dello sviluppo della pittura di paesaggio in relazione alle forme della scena boscareccia, nel periodo compreso tra il 1580 e il 1640, decenni cruciali per le ricerche dei pittori paesaggisti in Italia e per lo sviluppo della scenotecnica barocca. Il ruolo degli apparati e della prospettiva delle scene nell’evoluzione del genere della pittura di paesaggio è indagato sulla scorta delle teorie espresse nelle Considerazioni sulla pittura da Giulio Mancini, medico di Urbano VIII e celebre intendente d’arte nella Roma del primo Seicento. Dalle pastorali ferraresi ai grandi allestimenti medicei di Giulio Parigi, l’immagine del paesaggio sui palchi dei teatri delle corti italiane è ricostruita e documentata nel volume attraverso una cospicua varietà di fonti e materiali grafici. Il costante dialogo tra le arti e la conoscenza delle pratiche teatrali da parte dei pittori, che emergono nell’analisi, consentono di comprendere l’origine e lo sviluppo del processo di geometrizzazione del paesaggio nella rappresentazione della natura in età moderna. Dalla scena alla tela, il percorso culmina nei due celebri quadri Roscioli di Poussin, momento fondativo del linguaggio formale della pittura di paesaggio nel Seicento. -
La collezione Hager-Sportelli. Un dono per Palazzo Sforza Cesarini di Genzano di Roma. Ediz. illustrata
La prestigiosa donazione di 114 dipinti, disegni, sculture e incisioni provenienti dalla collezione personale dello storico dell'arte Hellmut Hager e della moglie Maria Antonietta Sportelli al Comune di Genzano di Roma ha trovato la sua sede naturale nel restaurato Palazzo Sforza Cesarini, punto di riferimento culturale per il territorio. Si presenta in questo volume il catalogo ragionato della raccolta Hager-Sportelli, un insieme raffinato di opere d'arte che spaziano tra Barocco, secolo dei Lumi, Otto e Novecento, snodandosi attraverso le stanze del piano nobile dell'elegante dimora, in dialogo costante con il paesaggio circostante, segnato dallo specchio del Lago di Nemi e dal giardino romantico che lo costeggia. Quattro saggi di Adriano Amendola, curatore del catalogo e della collezione, Maria Celeste Cola, Alessandro Agresti e Antonello Ricco conducono il lettore alla scoperta della collezione, in origine arredo della dimora romana di uno studioso che ha segnato gli studi storico artistici del secolo scorso con fondamentali contributi critici, legati soprattutto all'epoca barocca e alla sua architettura. Strumento imprescindibile per la conoscenza del patrimonio di Palazzo Sforza Cesarini, il catalogo permette finalmente di apprezzare appieno e ripercorrere la storia delle opere che compongono la raccolta, di artisti celebri come Guercino, Placido Costanzi, Lorenzo de Caro, Pacecco De Rosa, Johannes Lingelbach, Girolamo Pesci, Antonio Zanchi, o poco conosciuti come Luigi Pansieri, la cui ritrovata sensibile copia del ritratto della pittrice Elisabeth Vigée Le Brun è stata scelta come immagine di apertura per ricordare la presenza della nobildonna artista a Genzano di Roma. -
Storia dell'arte (2020). Vol. 2
Luigi Carlo Schiavi, S. Simpliciano romanica. Per una storia architettonica della Basilica Virginum di Milano nel medioevo Fabio Benzi, Il Palazzo Cisterna (già Tancredi) in via Giulia. Una vicenda architettonica e culturale del primo Cinquecento Rosalia Francesca Margiotta, Committenza e collezionismo di donna Felice Orsini Colonna Gianni Nigrelli, Un quadro «in scurtio di qualche valore». Orazio Borgianni e il Davide e Golia dell'ambasciatore del duca di Mantova Silvia Danesi Squarzina, Il Figliol prodigo della collezione Giustiniani: un Lanfranco ritrovato Simone Sirocchi, La galleria estense delle meraviglie e il mercato artistico al tempo di Francesco II d'Este Michele Amedei, Sulla vita e l'opera di Stanislao Pointeau: «Uno dei più vecchi propugnatori del risorgimento artistico» in Italia Elisa Coletta, Le Congrès d'Histoire de l'Art del 1921 nella storia dell'arte francese e italiana.