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Grigne da camminare. 33 escursioni e 14 varianti
Le Grigne sono un mondo anzi, un insieme di mondi. Ambienti eterogenei, molto diversi tra di loro, ognuno con le proprie caratteristiche e le proprie peculiarità. Una somma di rocce, boschi, torrenti, cascate, alpeggi, rifugi, bivacchi, baite, sentieri, strade, paesi, gente. Tutto ciò in poche decine di chilometri quadrati e a ridosso di una delle aree più antropizzate della Lombardia e dell'Italia. Per tre anni le Grigne sono state il mio punto di riferimento. Le ho percorse in lungo e in largo, meravigliandomi di quello che, poco alla volta, mi rivelavano e penso di non aver ancora visto tutto quello che c'è da vedere. Questa frequentazione assidua delle ""montagne di casa"""" mi ha portato a sviluppare una sorta di dipendenza: non riesco più a stare troppo tempo senza incamminarmi, con lo zaino in spalla, sui loro sentieri. È così cresciuto il rispetto verso questo mondo e la convinzione che l'ambiente montagna meriti solo un rapporto d'amore fatto di lentezza, consapevolezza e curiosità."" -
Storie della Legione Tagliamento. Dalla fondazione alla guerra di Russia. Dalla guerra di Russia all'armistizio
La 63ª Legione Tagliamento. Fu un reparto della Milizia fascista ed ebbe la giurisdizione nella provincia di Udine. Dal 1923 fino allo scoppio della 2ª guerra mondiale il reparto non fu mai impiegato in nessuna operazione militare, in colonia o in Albania. I compiti dei legionari fu il normale addestramento periodico e l'organizzazione dei corsi premilitari per la gioventù. Con lo scoppio della guerra mondiale, la legione fu mobilitata e dal maggio 1940 al settembre fu impiegata nel controllo del territorio di confine con il regno di Jugoslavia. Fino al febbraio successivo, la storia del reparto fu congelata perché la legione non era mobilitata. Da quel mese iniziò la parte più importante della storia. Dall'agosto 1941, la legione fu in Russia. Le prime battaglie sul Dnieper per arrivare alla battaglia di Natale del 1941. -
Saluti da Lugano
Un delitto efferato, una relazione scandalosa, un'eredità contesa, un diario accusatore: sono gli ingredienti di questo romanzo giallo, ispirato a un fatto di cronaca realmente avvenuto nel Varesotto agli inizi del Novecento. Il casuale ritrovamento nella cantina di una casetta di campagna di ossa umane, accanto a un paio di scarpe rosse, riapre l'oscuro caso della scomparsa di una ricca villeggiante milanese. Un alone di mistero avvolge la tragica vicenda, che si consuma nel silenzio di una quieta cittadina e che, dopo clamorose rivelazioni e incredibili colpi di scena, giunge a conclusione in un'aula del Tribunale di Varese. Una dura prova per il giudice istruttore Gagliardi che, chiamato a dare un nome all'assassino, o agli assassini, svelerà il passato e i segreti della vittima, prigioniera di una pericolosa passione amorosa, fino alle estreme conseguenze. -
Il Generoso. La montagna dei racconti, delle fiabe e della poesia
Rosa Maria Corti ci offre una sequenza di storie e favole d'altri tempi, suggestioni e immagini, spaccati di costume e di antiche tradizioni popolari ormai quasi scomparse. Da ogni vicenda narrata traspare il vivo desiderio di far rivivere stati d'animo e momenti che hanno segnato in modo indelebile l'esistenza di chi ha avuto l'avventura di vivere nel meraviglioso territorio che si distende ai piedi del Generoso. La montagna soprattutto, una montagna ""generosa"""" con chi sa percorrerne i fianchi con rispetto e amore. Fiori, erbe officinali, funghi, mirtilli ed anche cacciagione, un tempo unica alternativa alla dieta della povera gente fatta solo di polenta e formaggio, tutto ciò offriva ed ancora offre oggi il Monte Generoso. Non manca la poesia dei sentieri illuminati dalla luna che provvidenzialmente rendeva più sicuri i passi di chi, per sfuggire a una vita grama, era costretto a viverne una """"di sfroso""""."" -
Gli Avogadro e i Pozzo. Una grande alleanza di pittori manieristi. Con DVD
Nel 1612 ""Io. Baptista de Advocatis mediolanensis"""" firmava la pala dell'eremo di Santa Caterina del Sasso Ballaro presso Leggiuno: è l'unico dato certo nella produzione di un artista che pure ha goduto in questi anni della ricostruzione di un importante corpus di opere, anche per la relativa riconoscibilità di un linguaggio omologante le numerose mani di quella che era una ditta secondo il modello degli artisti dei laghi; e per giunta legata da accordi pluridecennali con una realtà omologa e più vasta, la doppia ditta dei Pozzo di Valsolda. Il tentativo di questo volume è leggere le vicende ricostruibili di tale joint-venture (vista, qui, dalla parte degli Avogadro) lungo un arco cronologico che, essendo sessantennale, coinvolge almeno due generazioni."" -
Il grande imbroglio e l'uomo futuro
A che punto siamo nell'evoluzione? Siamo sulla terra da milioni di anni ma non sappiamo ancora bene chi siamo. Siamo consapevoli soltanto del nostro corpo, delle sue esigenze e delle sue vicende. Pochi si pongono le domande fondamentali: Perché siamo sulla Terra? Per andare dove? Cosa significa esistere? Come possiamo vivere meglio? Dobbiamo considerare l'uomo nella sua proiezione eterna, non nei pochi anni della sua esistenza sulla Terra. Per essere all'altezza dell'universo che lo ospita, l'uomo deve esistere nell'eternità. Altrimenti siamo degli esseri di scarso significato. Vittima del Grande Imbroglio, l'umanità è stata sfruttata da tutti coloro che hanno avuto potere e che ci hanno detto di tutto per trascinarci in tante orribili guerre. L'uomo futuro emergerà dopo che avremo fatto ""La Terza Rivoluzione"""" quella che ci porterà a scoprire e vivere la nostra parte energetica e spirituale già sulla Terra."" -
Alla scoperta del Forte di Fuentes
Il Forte di Fuentes difese il Lario dalla penetrazione a fondo delle Tre Leghe Grigie (i Grigioni), e fece sì che da quel baluardo gli svizzeri (come li chiamiamo oggi), arretrassero fino agli attuali confini. Non solo: il Forte di Fuentes diede filo da torcere a tutti gli invasori, compresi quelli che, alla fine, ne vinsero la resistenza. ""Alla scoperta del Forte di Fuentes"""" restituisce in modo semplice e immediato gli sfarzi, le trame politiche e religiose, le bellezze e le rovine di un frammento importante della storia e del territorio Lecchese ma non solo. Posto in sapiente posizione strategica, il compendio di Fuentes ebbe infatti un ruolo di baluardo, di difesa, di dominio di un territorio molto più vasto di quanto può spaziare la vista stando sugli spalti del Forte."" -
La soglia di casa
La storia di Paolina e Angelo, vissuti nella prima metà del '900 nel Lecchese, in una cornice naturale che sarà per loro quotidiano conforto, si intreccia con le drammatiche vicende delle guerre e della dittatura fascista. Angelo, affascinato dal messaggio di pace e giustizia del Partito Popolare di Don Luigi Sturzo, diviene sindaco del paese di Calolzio e successivamente antifascista. La sua scelta avrà un alto prezzo. Nel divenire dei giorni emerge l'esperienza dell'amicizia tra uomini e donne diversi e l'incontro con sofferenze diversamente vissute. Paolina e le altre figure femminili della vicenda non si sottomettono a condizionamenti sociali e costrizioni proposte dai tempi, ma superano ardui passaggi necessari a resistere alla vita, per continuare ad amarla. -
Compagni
Un suggestivo viaggio nella storia del comunismo italiano in compagnia della famiglia Pajetta, con ricordi e fotografie di un periodo che ha cambiato la vita dell'Italia e delle classi subalterne: Negli ultimi anni tutto il mio mondo si era modificato. ""Molte cose erano sparite del tutto e molte avevano cambiato posto o dimensione. Mio padre Giuliano Pajetta era morto nel 1988. Il muro di Berlino, smantellato nell'anno successivo, era diventato un monumento alla Germania unificata. Il Partito Comunista Italiano, dove avevo abitato da sempre, aveva cambiato nome e ora avrebbe dovuto cambiare forma. Mi rendevo conto, certo, che da vent'anni le crepe nei muri di 'casa mia' erano diventate sempre più visibili. La mia famiglia, 'I Pajetta', ora non era più quella che, come in un disegno infantile mi ero tenuta dentro per tanto tempo: mia nonna Elvira e i suoi tre figli, Giancarlo, Giuliano e Gaspare, 'comunisti'."""""" -
La grande guerra e il varesotto. Storia e immagini di «vivo patriotismo»
La provincia di Varese, al tempo ancora divisa in due Circondari ricadenti sotto le province di Como(Varesotto) e di Milano (Alto Milanese), ancora pervasa degli ideali e delle passioni che l'avevano vista in prima linea nell'epopea risorgimentale, visse la Grande Guerra con dedizione patriottica e imprenditoriale. Molti giovani sacrificarono la propria vita nelle trincee, molti di più furono mobilitati con ferrea disciplina negli stabilimenti industriali per produrre armi, munizioni, divise e medicamenti, ma soprattutto aerei da combattimento, creando la ""provincia aeronautica"""" per eccellenza. La testimonianza più genuina di quel """"vivo patriottismo"""" si manifestò anche negli anni successivi, quando tutti i Comuni, ma spesso anche castellanze e frazioni, furono protagonisti di una straordinaria gara per l'erezione dei Monumenti ai Caduti spesso realizzati da scultori e artisti di grande spicco. Le cronache delle inaugurazioni e delle annuali ricorrenze ci hanno tramandato l'immagine di una partecipazione popolare che univa e non divideva gli italiani."" -
Ti amo, ma...
In un banale giorno di pioggia Amanda, commessa trentenne presso l'aeroporto di Malpensa, salva un giovane dalle grinfie di due ragazzine. Lo invita a casa sua e scopre che si tratta di Matthew Grennet, attore americano idolo delle ragazzine del nuovo continente, ma anche di Anouk, figlia della vicina di casa, che in realtà vive per la maggior parte del tempo da lei e ha un poster gigante di Matthew nella camera in cui dorme. Anouk è in gita, ma Matthew viene rapito da una foto che la ritrae e, per sdebitarsi dell'ospitalità di Amanda, chiama la giovane per farle gli auguri di compleanno. Nasce una corrispondenza fatta di telefonate e messaggi su WhatsApp, finché lui decide di farle una sorpresa e di andare a conoscerla. Il punto di vista di una diciottenne che vede un sogno diventare realtà svela le emozioni che la accompagnano per il resto della fine del quinto anno della scuola alberghiera, ma gli insegnamenti della madre femminista sono sempre in agguato e la metteranno a dura prova quando si tratterà di prendere decisioni importanti per il suo futuro. -
I forti della grande guerra. Le opere italiane ed austriache protagoniste della guerra dei forti (1915-1917)
Le fortificazioni ebbero un ruolo determinante nelle vicende belliche, dal 1915 al 1918, nell'intero territorio di confine fra Italia ed Austria Ungheria. Attraverso l'analisi di fonti archivistiche e memorialistiche inedite, il libro narra i vari episodi che si svolsero nelle fortificazioni e nelle zone limitrofe. Si inizia con il fronte principale della cosiddetta Guerra dei forti, l'Altipiano dei 7 Comuni e quelli cimbri di Folgaria, Lavarone e Luserna, con gli episodi del tentativo di resa ai forti Busa Verle e Luserna, il dramma del forte Verena, il disarmo dei forti italiani e la loro occupazione durante l'offensiva del maggio-giugno 1916. Il paragrafo successivo racconta ciò che successe nelle altre zone del confine dove le opere italiane eda ustriache per lo più rimasero inoperose, all'infuori che nella zona carinziana e nel Tonale. Si passa poi a parlare della ritirata di Caporetto e della storia dei forti Cima Campo e Cima Lan in Valsugana e il forte di monte Festa che riuscirono a rallentare l'avanzata delle forze austrotedesche. -
I misteri del convento di Casbeno
A Milano, negli ultimi mesi del 1628, sono all'opera alcuni famosi pittori. In questo mondo affascinante e turbolento, che sta per essere spazzato via dalla peste, si dipana una storia di delitti e scelleratezze. Misterioso rimane ancora oggi il ruolo svolto da Ludovico Acerbi, marchese di Cisterna, che la leggenda ci ha tramandato come ""Il Diavolo di Porta Romana"""". A Varese giunge precipitosamente il pittore Francesco Cairo che si rifugia nel convento dei Padri Cappuccini di Casbeno. Da quali delitti e da quali vendette sta fuggendo? La sua fuga terminerà al Sacro Monte di Varese solo quando tutti i misteri saranno stati svelati..."" -
Le impronte dei ricordi
Una bicicletta, un ghiacciolo, una fionda, le biglie di vetro e l'abbraccio dei genitori: tanto bastava per essere felici. Forse era poco, o forse tantissimo in quel tempo passato che ci ha plasmato, educato ad essere ciò che siamo diventati. Nel distacco dalla madre, l'autore riscopre immagini che rischiavano di scomparire, momenti di intimità profondi e conflitti mai risolti ma che hanno trovato una soluzione spontanea nell'affetto familiare. Un viaggio a ritroso, un percorso nella memoria di una famiglia italiana, il ritratto di un mondo semplice e indimenticabile... -
Misani
Nel cinquantesimo anniversario dell'apertura della nota gioielleria milanese, l'autrice ripercorre il percorso biografico e artistico di Ivo Misani e della sua azienda. Dai primi passi del negozio di via Vincenzo Monti all'exploit degli anni '80 quando indossare una creazione Misani divenne un segno inequivocabile di stile. Dagli orecchini in lastra martellata, i famosi ""uccellini"""", ai braccialetti nei quali oro, smalti e pietre vennero per la prima volta infilati nel cuoio, al gioiello-scultura, carico di calore, forza e vita. Anticonformista e provocatore, Misani oso accostare all'oro il plexiglass e, prima dell'avvento degli Swatch, proporre, accanto alle perle, ai diamanti e a preziosissimi orologi-scultura, orologi con il cinturino in plastica. Le foglie: il glicine, l'edera, la gingko; i sassi dell'Adda; il mare e il corallo: dalla natura nasceva l'ispirazione delle linee dei suoi gioielli, con uno sguardo sempre all'innovazione e al design contemporaneo, ciò che rese la sua firma immediatamente riconoscibile nel mondo della gioielleria."" -
Ali su Ternate
Ternate e l'aviazione: un legame che nasconde una curiosa e interessante storia aviatoria durata alcuni decenni e praticamente sconosciuta anche ai più esperti in materia aeronautica. Alla fine del Primo Conflitto Mondiale era sorto sul lago di Comabbio, proprio in località Ternate, un idroscalo poi divenuto un deposito di idrovolanti della Regia Aeronautica. La mancanza di squadriglie o reparti di volo con idrovolanti, dislocati in quegli anni nella provincia di Varese, ha in parte limitato la notorietà dell'idroscalo al solo paese di Ternate e al circondario. Tuttavia anche sugli organi di stampa, superato il periodo bellico e la necessità di censurare tutte quelle notizie di carattere militare, ci sono alcuni cenni sull'idroscalo di Ternate. Il libro racconta tra l'altro la vita aviatoria di Giovanni Vaglienti, ufficiale pilota della Regia Aeronautica, durante la sua permanenza a Ternate dal 1929 al 1936, in qualità di comandante. -
Il profilo di zero
Max, titolare di un'agenzia di spionaggio industriale, viene incaricato di sottrarre il palmare di un uomo d'affari libanese che, poco dopo, precipita inspiegabilmente da un terrazzo sulla linea di partenza del Gran Premio di Montecarlo. Comincia così un'avventura che porterà il protagonista, i suoi amici e nemici, dal Principato alla Svizzera, dal Libano all'Algeria, da Israele all'Italia e a Varese, dove fervono i preparativi per un importante G8. La storia procede con un ritmo rapido, quasi funambolesco, con i modi della spy story, del giallo fantapolitico, del diario di viaggio. I personaggi si rivelano a poco a poco, ispirando nel lettore amore o odio. Un romanzo che parla di amicizia, amore, sofferenza, rabbia, gioia, libertà e lucida follia. -
I monasteri benedettini femminili della Brianza
L'origine del fenomeno del monachesimo femminile è sconosciuta, ma già durante i primi secoli di diffusione del Cristianesimo, anche nella penisola italica iniziarono a fiorire comunità conventuali. Alcune donne aristocratiche incominciarono a dedicarsi alla vita monastica, trasformando in primo luogo le proprie abitazioni a tal fine. A seguito della regola benedettina (riassumibile nella frase ""Ora et labora"""") il monachesimo si diffuse nei centri principali ma anche nelle campagne, attraverso la fondazione di numerose abbazie. Essa prevedeva il ritiro in una comunità che condivideva i beni materiali, che rispettava l'autorità di una badessa e che mirava ad un'autonomia assoluta, dai punti di vista economico, politico e spirituale. In Lombardia e specialmente in Brianza questo fenomeno assunse una dimensione molto importante e i monasteri divennero veri e propri centri di amministrazione del potere politico-amministrativo di un territorio e punti di riferimento fondamentali per il contesto economico, artigianale e sociale del luogo in cui sorgevano."" -
Guida al Forte Verena. La storia. L'oggi. Con DVD
Lo chiamavano il dominatore degli altopiani. Fu il protagonista della Guerra dei forti che visse l'episodio principale proprio al Verena il 12 giugno 1915, quando una granata da 305 mm penetrò nell'opera, provocò la distruzione del forte e la morte di 42 militari della guarnigione. Nel centesimo anniversario dagli eventi bellici, questa guida, ispirata dagli studi di Leonardo Malatesta, vuole ricordare la storia della fortificazione. Nel contempo, grazie all'accurata ricognizione fotografica di Andrea Pozza che si è avvalso anche di un drone e al documentario realizzato da Vittorio Vespucci, appassionati ed escursionisti potranno effettuare con maggiore consapevolezza delle indimenticabili visite alle strutture del forte e all'ambiente naturale che lo circonda. -
Tutta la linea Cadorna. Storia Architettura Armamenti. Itinerari di un museo all’aperto
A vent’anni dall’uscita del volume di Roberto Corbella “Le fortificazioni della Linea Cadorna tra Lago Maggiore e Ceresio”, il primo ad avere affrontato l’argomento in modo organico, questo volume, con il contributo storico del gen. Ambrogio Viviani, presenta una visione d’insieme del progetto strategico che stava alla base della linea difensiva destinata a bloccare il tentativo austriaco di conquistare Milano e la Lombardia distruggendo la capacità combattiva dell’esercito italiano. È sufficiente considerare l’enorme estensione di questo tracciato e la varietà e l’imponenza delle opere realizzate, in gran parte nelle viscere delle montagne, per capire che, pur non essendo mai diventata effettivo teatro di guerra, la Linea Cadorna finì per avere un forte potere dissuasivo nei confronti dei progetti d’invasione più volte discussi dallo Stato Maggiore austriaco.