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Quindici secondi per volta. Amore e morte al Palace Hotel
Mi chiamo Carlo, ho cinquant'anni e sono incazzato e insofferente con il mondo. E, come se non bastasse, mi sono ritrovato per ben due volte, inerme, sotto le bombe sganciate su Varese. Prima dagli inglesi e poi dagli americani. Il loro obiettivo? L'Aermacchi, la fabbrica di caccia situata nel centro città, a pochi passi dal Palace Grand Hotel, trasformato da qualche anno in ospedale militare. Ospedale dove lavorano Giuseppe, Ottavio e don Paolino, i quali, nella notte del primo bombardamento, prestano soccorso a Ettore. Insieme alla piccola Santina e a Rebecca. È di lei, di Rebecca, che, nei giorni spaventosi e grigi della guerra, mi sono innamorato di un amore puro e disilluso, che però mi riempie di felicità e speranza. -
La magia fra tradizione e territorio
Il libro si suddivide in due parti: una pratica, che presenta un confronto con gli interrogativi della vita moderna, e una più arcaica in cui la cultura e il folklore svelano la quotidianità, i sentimenti e la ""magia"""" dei nostri avi. Una magia che è tradizione, cura e storia tramandata. Ognuno potrà soffermarsi su quei punti che più sente in sintonia con la fase in cui si colloca, in quel momento, nel suo cammino. Alcuni tratti di questo Percorso sono scritti in modo diretto, altri sono poetici, sfumati, arricchiti di termini arcaici, fantasiosi e ancestrali, quasi a ripercorrere lo stile romantico tipico dell'800. Questo altalenare di stili ed espressioni ha un suo perché: se tanto è importante giungere al fulcro di un discorso in maniera pratica, in un libro che è il riassunto dell'esperienza, non possono e non devono mancare, stimoli atti a suscitare emozioni. La natura non è solamente concreta materia, ma è pura essenza e sono ancora salde, nella profondità dell'Anima, le antiche radici."" -
Come a Spoon River. Arte e arcani misteri nel cimitero di Ganna
Il testo nasce con l'intento di voler valorizzare il patrimonio storico e artistico del cimitero di Ganna. L'occasione viene data dalla ristrutturazione di un'edicola funeraria in cotto, appartenente in origine alla famiglia Orelli, ora sotto la tutela del Comune di Valganna. A partire da questo progetto di restauro, curato da Mauro Manzoni e Stefano Russo, abbiamo voluto mettere in risalto tutti gli artisti - e le opere ad essi legate - per buona parte sepolti a Ganna, piccolo ma importante sacrario dell'arte italiana. Pochi cimiteri possono vantare il fatto che un artista rinomato quale Vittorio Grubicy de Dragon, il padre del Divisionismo Italiano dedichi loro ben due tele! Grubicy era in stretta amicizia con una delle figure più autorevoli della scultura italiana della seconda metà dell'Ottocento, ossia Giuseppe Grandi, nato e sepolto a Ganna. Proprio in occasione della sua dipartita, qui è stato celebrato uno storico funerale che ha visto la partecipazione di personaggi dell'arte di quel tempo di elevata caratura, accorsi in segno di stima ed affetto per il noto artista. -
Tranne il nero
Tre coinquilini in autostrada, una notizia da dare, una gomma bucata e un aiuto inaspettato. Un uomo che torna nella città che l'ha più ferito, per scoprire che scappare non è mai una soluzione e che c'è sempre chi ha bisogno di noi. Una donna che impazzisce scoprendo un'altra parte di sé, una parte oscura, mentre cerca di salvare una relazione che forse è già finita. Queste tre storie hanno protagonisti imperfetti, difettosi, feriti. Tre storie di uomini e donne non ancora cresciuti, fermi al bivio della maturità. Andare o restare? Tornare o scomparire? -
La vita dopo Dolores
Una lettera trovata per caso. Otto pagine fitte di una scrittura antica. Datata marzo 1901. Pedro Bardi scriveva dall'Argentina dov'era migrato in cerca di fortuna a un cugino lontano, Febo Luigi che viveva in una grande casa affacciata sul mare di San Terenzo. Una lettera che era una richiesta di aiuto. Da qui, da queste pagine ingiallite dal tempo, nasce il romanzo. Personaggi reali e personaggi immaginari intrecciano le loro vite, in una mescolanza di culture, seguendo il ritmo del tango e della milonga, sino al momento della tragedia che li colpirà in ugual modo. -
Il terzo quarto... E oltre
A ottant'anni l'autore si è riproposto di raccontare la sua vita dividendola in quarti. Sul finire del primo quarto vi è la sua partecipazione alla resistenza contro i nazifascisti, nel secondo l'esperienza positiva del matrimonio e l'evolversi di una serena e felice vita coniugale per oltre un decennio, in questo terzo quarto, allargato per l'allungamento della vita da raccontare, l'autore rievoca gli amori che hanno fatto seguito al matrimonio, quelli che hanno comportato vivacità nel rapporto o situazioni che meritano di essere riferite per la loro anomalia e divertenti nella loro lettura. L'autore racconta anche curiosità di viaggi all'estero e casi di vertenze giudiziarie fuori dall'ordinario, che rendono interessante la loro conoscenza. Si intrattiene infine sul rapporto sentimentale che ha occupato la seconda metà della sua vita e che gli ha consentito di sfuggire all'invecchiamento, evitandone la percezione e i suoi effetti comportamentali. -
Le ortensie blu. Storie e personaggi del Lago d'Orta
L'autrice ripercorre la storia della sua famiglia e dei suoi antenati risalendo fino alla fine del 1400 e più precisamente al 1470, anno in cui il capostipite Girolamo Morone nasce a Milano da una nobile famiglia al servizio degli Sforza. Il libro non è però un'arida storia di date e nomi perché è il reverendo don Mauro Moroni, zio del bisnonno di Lorédane Demont-Vadori, che narra in prima persona gli avvenimenti a partire dal momento in cui il padre, prima di morire, gli rivela il segreto di famiglia: l'esistenza di un tesoro dei Templari, senza però svelargliene il nascondiglio. Inizia così una vera caccia al tesoro che porterà don Mauro a visitare i luoghi dove hanno vissuto e sono sepolti i suoi avi, alcuni di grande spessore storico con frequentazioni importanti - Leonardo da Vinci, Girolamo Cardano, San Carlo Borromeo - in cerca di indizi. Dalla piccola Arola si reca prima a Milano, poi all'isola di San Giulio sul lago d'Orta e a Gozzano, quindi a Roma per poi ritornare ad Arola. E' una narrazione vivace che descrive luoghi vicini e lontani, con ricchezza di particolari. -
I bianchi nuvoloni di agosto
Il ricordo di un mondo contadino ormai perduto, semplice, un modo di vivere essenziale, scandito dal ritmo delle stagioni e di quello che esse offrono. Con una scrittura intensa e scorrevole l’autore è capace di portare chi legge a immedesimarsi con le situazioni che racconta, ad essere lì con lui, bambino, che nelle vacanze dai nonni in campagna si confronta con il mondo degli adulti. Si rimane affascinati dal modo in cui racconta la famiglia, la semplicità della vita contadina e il paesaggio che lo circonda. Nei ricordi dell’autore ormai adulto si coglie un velo di tristezza per la perdita di quegli affetti e forse di rimpianto per un amore non vissuto, per quello che poteva essere. I grandi nuvoloni bianchi che appaiono sullo sfondo del cielo azzurro estivo, sembrano minacciosi, ma forse dietro di loro ci sono le anime bianche, proprio di quelle persone che abbiamo amato. -
Sky Defenders. A difesa del cielo italiano durante la guerra fredda
Durante la Guerra Fredda un ruolo fondamentale per il mantenimento della pace lo svolse l'Aeronautica Militare che oltre agli aerei intercettori F104 e ai missili Nike Hercules, a partire dagli anni '50, realizzò su tutta la penisola una serie di installazioni Radar per il controllo del cielo italiano in caso di un eventuale attacco da parte delle forze aeree del Patto di Varsavia, Nel volume l'autore tratteggia per la prima volta la storia dei vari gruppi Radar, trattando sia delle loro funzioni operative, ma anche di episodi di vita quotidiana degli uomini dell'arma azzurra che per oltre 40 anni hanno controllato i cieli italiani. La narrazione è accompagnata e resa più fruibile da un ricco inserto fotografico con foto d'epoca. -
C'è tempo per tutto
Chi ha ucciso per sbaglio o per gioco? Chi sarà la prossima vittima alla locanda? Chi spara per primo nel duello fra i giovani amanti? Qual è il segreto della misteriosa agendina e del furgoncino bianco? Fra colpi di scena e rivelazioni, dopo ""Indecenze"""", Gian Pietro Elli, autore di culto, lascia con il fiato sospeso nelle nuova raccolta di racconti."" -
Ricordi sparsi di un preside fortunato. Gli anni al Liceo «Sacro Monte» di Varese (2005-2018)
Le vicende narrate dall'autore si snodano nei contesti più svariati e sorprendenti, con protagonisti quanto mai originali ed inaspettati, fra cercatori d'oro e cinesini sorridenti e muti, padri francescani di indubbio carisma e suore d'assalto, stretti collaboratori che ti piantano in asso dall'oggi al domani e Signori G coi loro volgari ricatti, bellezze provenienti da terre lontane e spigliate segretarie di casa nostra, stati depressivi reiterati e gravidanze inaspettate, campionati internazionali di canottaggio sul lago di Varese e paesaggi mozzafiato nello stato di New York, cellulari capaci di scatenare dure battaglie, rigoristi versus lassisti, fino agli ampi ed interminabili corridoi, avvolti in un silenzio surreale, di un inquietante palazzo in quel di Trastevere. -
Un lungo viaggio
C'era un telefono in soffitta, un telefono nero, vecchio, in bakelite. Era pesantissimo, portava tutto il peso dei suoi anni e le telefonate di una vita, quelle con le buone notizie e quelle con le brutte, anche se queste non le avrebbe mai volute riferire. Era proprio un telefono di quelli che si usavano una volta. Quel giorno Barzulino lo sentì squillare. Quel bel suono allegro che solo i telefoni vecchi avevano, altro che il suono digitale dei cellulari di oggi. Però che strano, come faceva a suonare se il filo era staccato? Barzulino rimase per un attimo senza parole, poi si decise a rispondere. Era Babbo Natale. Barzulino era quasi arrivato. Aveva attraversato lande innevate, terre desolate, coste spazzate da venti freddi e furiosi, si era imbarcato per attraversare il Mare Glaciale Artico. Aveva camminato per migliaia di km nella neve, col freddo. Chissà dove vanno a finire tutte le comete, forse dove dormono gli angeli, dove i sogni non muoiono mai. -
Hostaria patrizia. 23 ricette stellari per 23 racconti geniali
Cosa abbiamo fatto nel periodo in cui il Covid-19 ci ha costretti in casa? Ne abbiamo approfittato per metter mano a cose che non facevamo per mancanza di tempo. Ma ci siamo avvicinati anche alla lettura, e ci siamo dedicati alla cucina. In questi due ultimi casi, abbiamo nutrito lo spirito, cosa molto buona, e il corpo, cosa meno buona. Per la linea intendiamo. Ma è stata anche l'occasione per scrivere. Così, l'associazione Borgo antico di Castiglione Olona ha lanciato una sfida agli autori che, negli anni, sono stati ospitati per l'iniziativa Il tè con l'autore. Ha chiesto loro di scrivere un racconto, per elevare lo spirito. E, per minare la linea, ha chiesto a Patrizia Rossetti, esperta di cucina, di affiancare ad ogni racconto una ricetta. Un'idea non nuova, ma che ha trovato la sua realizzazione in questa antologia che raccoglie 23 racconti e 23 ricette. -
Orago. Storia di un borgo col castello e la sua chiesa
Nel corso di una sua apprezzata omelia don Giacomo Roncari (vicario di Orago dal 2015 al 2018) aveva fatto osservare che non esisteva alcuna pubblicazione relativa alla Chiesa di Orago e alla sua storia, a partire dalle origini, come segnalatogli dagli uffici amministrativi della Curia Arcivescovile di Milano. Anche in occasione della pubblicazione, da parte della Amatori Atletica Orago (A.A.O.) del catalogo fotografico ""Cara Vecchia Orago"""", era stata caldeggiata l'idea della realizzazione di un libro sulla storia del borgo, il castello e la Chiesa a partire dalle antiche origini, avvalendosi delle ricerche storiche di Anselmo Carabelli e di Carlo Mastorgio. Si trattava implicitamente di due esortazioni alle quali gli studiosi e i cultori di storia locale non potevano più sottrarsi. Il testimone è stato raccolto da Anselmo Carabelli, Giuseppe Lombardi ed Eliseo Valenti che, nel mese di gennaio 2018, si sono messi all'opera per reperire e raccogliere ordinatamente tutte le informazioni necessarie alla realizzazione di questo volume."" -
Elisabetta degli Oleari strega
La mattina di venerdì 20 marzo 1520, alla porta della chiesa di santa Maria di Venegono Superiore, viene affisso l'Avviso Generale dell'inquisitore, frate Battista da Pavia. Gli abitanti hanno tre giorni per denunciare ""gli eretici"""", cioè le streghe. Pena la scomunica e la perdita dei beni. Ci sarà indulgenza e perdono per tutti, solo se collaboreranno. Poche ore dopo si presentano al castello tre uomini. Sotto giuramento, depongono che Margherita e Caterina dei Fornasari, Maddalena del Merlo, Elisabetta degli Oleari e Tognina del Cilla sono streghe, malefiche e donne di malaffare. Sono giorni terribili. In paese si scatena la caccia alle streghe e ha inizio il processo. Sullo sfondo la guerra tra Francia e Impero per il possesso del Ducato di Milano, quando soldataglie e mercenari senza scrupoli depredavano le campagne, stupravano, assassinavano. Anche le più potenti famiglie della zona, che si contendevano da sempre il potere su quelle terre, i Castiglioni alleati dei francesi e dei Visconti, i Pusterla degli imperiali e degli Sforza, sono impegnate in un feroce scontro."" -
L' imprevisto
Marco, un giovane chimico, arrivato a Milano dalle Marche, alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso, viene assunto in una ditta farmaceutica che però, per le ripercussioni della concorrenza internazionale e per non avere ammodernato stabilimenti e management dopo oltre mezzo secolo di monoproduzione, entra in crisi. A questo punto Marco inizia ad accarezzare l'idea di lavorare in proprio commissionando la produzione di una certa sostanza ad una società che esegue lavorazioni per conto di terzi. Ma qui si verifica un incidente nel quale il chimico subisce gravi ustioni. Marco ritrova però presto la salute e un nuovo lavoro, ma gli incauti investimenti finanziari, consigliati da un conoscente/truffatore, lo fanno persino finire in galera. Risolta la disavventura economica e giudiziaria, il racconto prosegue dipanando il filo carsico delle incomprensioni coniugali di Marco e la moglie... -
Rossa di capelli
Ambientata negli anni '70 del secolo scorso, la storia del ragioniere Ernesto e di suor Marina, entrambi reduci da una delusione d'amore, descrive una vicenda insolita, quasi fuori dal tempo, in netto contrasto con la realtà attuale caratterizzata dalla fragilità delle relazioni di coppia, dal numero crescente dei femminicidi e, più in generale, degli stupri e delle violenze nei confronti delle donne. La fitta rete di pensieri, riflessioni e analisi degli stati d'animo - e soprattutto l'uso frequente del monologo interiore - contribuiscono a creare l'atmosfera di diffuso e trattenuto lirismo che caratterizza il romanzo. -
Volti della Grande Guerra. Con un ricordo di Libero Zugni Tauro e Antonio Sant'Elia
«Maria Arcuri possiede una sensibilità speciale per le vicende e gli ""eroismi"""" che hanno caratterizzato la nostra storia patria e i personaggi che l'hanno vissuta e interpretata sulla base di ideali puri e sacrifici estremi. Una sensibilità dimostrata in vari saggi e studi e, non da ultimo, nel bel volumetto """"Salvo D'Acquisto, con dodici lettere autografe"""" da me pubblicato nel 2015. Ed ancora: una sensibilità che non solo si accompagna a una profonda visione religiosa dell'esistenza umana, ma che fa di quest'ultima il valore intrinseco, forse assoluto, che deve accompagnare ogni nostro giudizio. Tutto ciò rifulge anche in quest'ultima pubblicazione, specialmente nelle pagine dedicate al conte Libero Zugni Tauro e all'architetto Antonio Sant'Elia, entrambi caduti eroicamente sul campo di battaglia: Libero nell'estate del 1915, Antonio nell'autunno del 1916. questi due supremi gesti di amore patrio costituiscono l'epilogo narrativo del volume.»"" -
Il becco di Olonia
In gioventù l'Eusebio Cozzi amava il calcio e giocava da becco, unica soddisfazione di un'esistenza grama. Un susseguirsi di tribolazioni, il lavoro pesante e malpagato, la perdita della moglie, il nuovo matrimonio ridotto a faticosa sopportazione, gli amori scombinati della figlia tra uomini in divisa e giovani di primo pelo, la bravate del nipote ospite affezionato delle patrie galere. E come ciliegina sulla torta due aggressioni subite la prima ad opera dei fascisti nel ventennio e la seconda da parte dei comunisti dopo la Liberazione. Perché il destino è tanto avverso? Rovino tutto quello che tocco, sospetta il becco, e porto rogna. -
La porta della salvezza. Calogero Marrone. Un impiegato a Dachau
Calogero Marrone è un giovane impiegato del Municipio di Favara (AG). Siamo in pieno fascismo e l'uomo mal sopporta il clima politico soffocante che ha imposto la dittatura anche in Sicilia. Non avendo mai nascosto le proprie opinioni democratiche, subisce un progressivo isolamento sociale e per lui si teme perfino una rappresaglia. Decide perciò di emigrare al Nord. Vinto un concorso pubblico a Varese, diventa un funzionario del Comune e in seguito il Capo dell'Ufficio Anagrafe, apprezzato e benvoluto da tutti. Dopo l'Otto Settembre 1943 anche a Varese inizia la persecuzione dei partigiani, dei dissidenti, degli ebrei. Calogero Marrone si sente in dovere di agire con determinazione e coraggio. Il suo ruolo in Municipio gli consente di consegnare documenti falsi per salvare quante più vite possibile. Viene però scoperto perché un vile lo denuncia. Dopo l'arresto, il suo calvario lo vede incarcerato, poi deportato a Bolzano in un campo di transito, e infine tradotto su un carro bestiame a Dachau, dove muore in brevissimo tempo. È stato insignito del titolo di ""Giusto tra le Nazioni """".""