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La meravigliosa vita delle farfalle. Come nascono, come si trasformano, cosa possiamo imparare dagli insetti più belli della Terra. Ediz. illustrata
"Gianumberto Accinelli ha saputo dimostrarci che anche un testo scientifico, serio e rigoroso, può affascinarci, emozionarci, farci sognare. Sono pagine che ci aiutano a riconoscere queste meravigliose 'perle dell'aria', a capire che cosa si cela nelle loro effimere esistenze, a difendere da tutti i loro nemici queste delicate maestre sagaci che ci insegnano a vivere - non a catturarle - e a inseguire qualche attimo in più di pura e innocua felicità."""" (Duccio Demetrio)" -
L' uomo tedesco come sintomo
"Trattare l'uomo tedesco come sintomo significa porre il problema della civilizzazione """". In questo saggio incompiuto, del 1923, Musil mette a tema l'impossibilità di una ideologia dominante. Distrutta ogni fede, ogni regola di vita, rimasto privo di una cultura, l'uomo crolla: ne rimangono solo i sintomi. Contando sulle qualità più meschine dell'uomo, il capitalismo plasma e concentra le forze: è l'immane organizzazione dell'egoismo al ribasso. Il lavoro oggi è il nesso fondamentale e il denaro è la misura di tutte le cose. Nel vuoto ideologico, sorge quindi l'uomo dei fatti: politico, commerciante, ingegnere - sottile bilanciamento di calcolo e volontà, razionalità e irrazionalità. La mentalità calcolante poggia però sempre su un coacervo di congetture, approssimazioni, desideri. Inutile cercare soluzioni di retroguardia nel passato: la nuova teoria all'altezza dei tempi è il teorema dell'assenza di forma, antesignano dell'uomo senza qualità." -
Nient'altro che un chitarrista ambulante
"Nessi sintattici sconvolti ma geniali illuminazioni, sintesi violente che spesso solo chi lo conosce o è anche abituato al linguaggio della musica può interpretare a fondo, il tutto sostenuto da una lingua parlata, una gergalità di bolognese e di musicista spesso solo frutto dei nessi logici strampalati delle cosmogonie villottiane. Il tutto si legge e si lascia leggere bene, anche da chi non è musicista né di Bologna; si lascia leggere perché è uno spaccato intenso di vita e di condizioni umane, vita di rockeri e di orchestre in una curiosa e un po' falsa ma appassionata bohème, scritto in maniera strana ma abile e per niente alleggerita e consenziente, inutile o tirata via. Le esperienze al limite dell'incredibile di un artista 'universalmente' conosciuto e amato per la sua simpatia, genialità e originalità"""". (Dalla prefazione di Francesco Guccini)" -
Il campo giusto
"La riedizione, dopo molti anni, delle memorie partigiane di Elio Cicchetti restituisce una testimonianza fresca e viva, forse la più viva della Resistenza bolognese. Sotto l'apparenza di una narrazione incalzante delle esperienze dell'autore, è anche intensamente meditata, densa di significati che si possono apprezzare più oggi che negli anni nei quali furono pubblicate le prime edizioni, tra il 1970 e il 1976"""". (Dall'introduzione di Luca Alessandrini)" -
L' ultima villeggiatura
Prendendo spunto dalla vera storia del professor Angelo Ruffini, medico luminare dell'Ateneo di Bologna, l'autore tratteggia un delicato affresco della vita e della società della provincia ai tempi del fascismo. Dal racconto della sua ultima villeggiatura estiva a Baragazza - nell'appennino emiliano tra le vicende politiche e gli avvenimenti sportivi, tra le feste di paese e i fatti di cronaca, il lettore riesce a rivivere la realtà di quegli anni non tanto lontana nel tempo ma lontanissima da noi, oggi. -
Spaghetti alla bolognese. Una città tra leggende e vita quotidiana
Mentre ci si affanna a rivalorizzare le tagliatelle al ragù e i tortellini in brodo, a farne il simbolo della cucina petroniana, mentre blateriamo ogni due per tre sulla tradizione che non va perduta, che va recuperata, che non bisogna perdere d'occhio le nostre radici, nel mondo siamo conosciuti - a livello di cibo - per una cosa di terrificante fattura e dagli spaventosi contenuti, una cosa che non esiste ma che è il frutto della fantasia allucinogena di chissà chi: gli spaghetti alla bolognese... Una carrellata di quadretti che ritraggono i bolognesi nella vita di tutti i giorni. Come conoscere davvero - tra nuove tendenze e vecchi cliché, modi di dire e piccole manie - i vizi e le virtù della città dei tortellini (e non degli spaghetti). -
Hannover dream
Bologna, lo studio di architettura più famoso della città. Hannover, la più importante fiera del settore. Un omicidio. Un'intervista come ultima possibilità di scagionarsi. Denaro, potere, sentimenti inconfessabili, perversioni a passo di swing: un noir atipico, contemporaneo, dal ritmo serrato. -
Un sottobosco di parole e immagini. Le edizioni Luna e Gufo
Catalogo dell'omonima mostra dedicata alla casa editrice Luna e Gufo di Fabrizio Mugnaini (Bologna, Artelibro 2014) a cura di Federica Rossi, Barbara Sghiavetta e Maria Gioia Tavoni. -
La bambola decapitata
"La bambola decapitata"""" racconta dell'amore patologico che Chiara nutre per l'avvenente padre vedovo, ex chirurgo estetico. La vita della giovane giornalista sembra quindi avere il solo scopo di sottrarre al genitore le numerose amanti. Per boicottare la sua ultima relazione, Chiara architetta una trappola della quale finirà per cadere vittima lei stessa. Lo scenario è quello dei primi anni Novanta, in un ambiente affollato di viziati rampolli e ambiziose professioniste alle prese con vacanze in Sardegna o a Cortina, barche lussuose, feste e occasioni mondane in città." -
Tessendo una nuova tela. Récit
"Si dice che molti autori, se non tutti, scrivono sempre lo stesso libro. Questo 'motto' non è stato mai tanto vero quanto con il presente libro rispetto al precedente Un passaggio, anzi si può anche andare più in là, si può dire infatti che questo libro è volutamente la continuazione del precedente. Scrivere e raccontare significa anche, per me, guardare all'attimo sfuggente e provare (illusoriamente?) a dargli una direzione. Senza dimenticare che nel mondo d'oggi una delle parole chiave per definire il nuovo tempo è 'condividere': ecco, scrivere per me è un modo forte di condividere qualcosa con gli altri. Ed è così che ho ripreso il filo del discorso, per tessere una nuova tela""""." -
Mamma Bologna. Profili di cittadini petroniani tra XX e XXI secolo
Donne e uomini che con le loro azioni - anche involontariamente - danno forma a una città, a volte essendone travolti. Con le loro diversità, i loro spigoli e le loro passioni. Episodi, volti, sensi, ascese, cadute, speranze, delusioni. Un sentimento che corre attraverso il tempo: Bologna, amata e sopportata, vitale e dormiente, reale e sognante. Madre, sempre e comunque. Ritratti di bolognesi - scritti tra il 1988 e il 2015 - che hanno cambiato la città delle Due Torri negli ultimi trent'anni. -
Vita di Lidia Sobakevic
"Vita di Lidia Sobakevic"""" è la storia di una donna aristocratica e zingaresca, raffinata e naif, animata da una gioia contagiosa e divorata da una malinconia senza rimedio. Lidia è cresciuta in una pittoresca famiglia di russi emigrati in Italia dopo la rivoluzione d'ottobre. Al centro di questa tribù sta suo padre Michele, uno scrittore che dilapida talento e patrimonio tra gazzette e gioco d'azzardo. Presto la ragazza ne fa un mito, e sceglie di dedicare l'esistenza a difenderne l'eredità contro tutto e tutti. Ma votarsi a questo genio nichilista e beffardo significa farsi inghiottire da un mondo scomparso, da una lingua ridotta a un gergo di esiliati. In uno stile insieme esatto e svagato, Giovanni Maccari racconta i rapporti dolorosi ed equivoci che ha intrattenuto con la vita l'ultima letteratura moderna, quella composta da epigoni supremamente virtuosi, ma convinti che ogni tentativo di produrre una grande arte fosse ormai condannato alla futilità. Ma soprattutto, Maccari racconta come questi rapporti hanno agito sul destino di Lidia: una figura indimenticabile, che più si avvicina alle sue radici più vi scopre la tara originaria che le sottrae lo spazio vitale e che la annulla." -
Le ali del bruco
"'Le ali del Bruco' è un romanzo ispirato, tanto nella sua concezione quanto nella narrazione, dall'approccio sistemico vitale, una metodologia di management sviluppata nell'ambito dell'economia d'impresa, ma generalizzabile a qualsiasi contesto """"vitale"""", quello di un uomo, di una coppia, di una famiglia, così come di un'organizzazione. Frutto di un progetto sperimentale promosso dall'ASvSA -Associazione per la ricerca sui Sistemi Vitali -, 'Le ali del Bruco' rappresenta un'innovazione nel suo genere per la sua peculiare natura: l'intreccio narrativo nasce dall'immersione dell'autore nell'approccio evidenziandone la capacità interpretativa in un comune contesto di vita, e stimolando la dimensione emozionale dell'esperienza cognitiva indotta dalla lettura. È la storia di un uomo che ha perso il lavoro e non ne accetta le conseguenze. Depresso e minato nell'autostima, nel suo ossessivo peregrinare incontra un barbone, espressione della povertà estrema ma ricco di una forte interiorità. Il dialogo, considerata la distanza tra il mondo dell'uno e quello dell'altro, si svolge attraverso un metalinguaggio, basato su metafore e simboli propri dell'approccio sistemico vitale. Questo libro può rappresentare una stimolante lettura per quanti amano essere... """"vitali"""". (Marialuisa Saviano)" -
Le lettere cattive. Una Twin Peaks epistolare
Cosa succede quando i ""segreti inconfessabili"""" vengono confessati? """"Le lettere cattive"""" è una collezione di segreti in forma epistolare. Effetti personali in viaggio verso Bologna, Napoli, Milano, Roma, Venezia, Trieste, Firenze, Genova... Segreti, sogni, torture, futilità, omicidi, sesso, baci, bar e un po' di mare. L'amore, praticamente. Non stupitevi di quello che leggerete: ogni lettera - in fondo - è cattiva. Anche quelle d'amore. Soprattutto quelle."" -
Dalla noce alla palmaverde. Lettere di utopisti 1953-1972
La copiosa corrispondenza tra Leonardo Sciascia e Roberto Roversi - più di duecento lettere, finora del tutto inedite - testimonia una profonda stima reciproca che con il passare del tempo diventa robusta amicizia. Dai consigli di lettura all'invio di dolci natalizi, dalle richieste di libri d'antiquariato ai commenti su scrittori contemporanei, l'intenso carteggio mostra due importanti protagonisti del panorama letterario del Novecento e il loro deciso impegno civile e politico per lo sviluppo democratico del nostro Paese. Si tratta di pagine - a volte affettuose, a volte telegrafiche - che lasciano intravedere anche teneri momenti di vita privata. Un aperto e stimolante confronto tra due grandi ""utopisti"""" -come li definisce Antonio Motta - che si scambiano idee, giudizi, emozioni, progetti offrendo al lettore un prezioso spaccato del lavoro culturale di una generazione straordinaria."" -
Chi ha ammazzato l'agente Iozzino? Lo Stato in via Fani
Roma, 16 marzo 1978, via Mario Fani. Il presidente della Democrazia Cristiana, l'onorevole Aldo Moro, viene sequestrato e i cinque uomini della sua scorta freddamente trucidati. Studiando attentamente le fotografie di tre automobili presenti quella mattina sul luogo dell'agguato, e incrociando i dati del Pubblico Registro Automobilistico con quelli catastali, con quelli delle Camere di Commercio e quelli emersi dalle inchieste indipendenti - nonché intervistando i testimoni ancora vivi disponibili a rispondere alle sue domande - l'autore ha ricostruito con pazienza e lucidità la presenza dello Stato sulla scena del crimine prima, durante e dopo la strage e il rapimento. Un libro-inchiesta che, partendo dalla domanda: ""Chi ha ammazzato l'agente lozzino?"""", muove un passo avanti nella ricerca della verità."" -
Il piccolo libro dei venti
Il vento non è solo un fenomeno atmosferico. È un mistero che interroga l'uomo da sempre, è il respiro vitale su cui si fondano leggende e cosmogonie, motore invisibile della storia. È stata la sua esistenza, infatti, a permettere all'uomo di solcare i mari e conoscere nuove terre, rendendo possibile la navigazione; ed è stato proprio nelle repubbliche marinare che si è diffusa l'immagine universale della rosa dei venti, le cui losanghe si aprivano in trentadue direzioni. Con questo ""Piccolo libro dei venti"""" Enrico Gurioli offre al lettore la sua particolare visione di questo fenomeno atmosferico, arricchendola con informazioni curiose, storie poco note e suggestioni liriche, ricostruendo anche i piccoli e grandi fatti di cui il vento è stato protagonista dai tempi di Omero ai nostri giorni. Una lettura agile, godibile come il tocco leggero della brezza nelle sere d'estate."" -
La libertà di N.
Il primo racconto di questa trilogia è ambientato nel territorio di Casalecchio di Reno, sulle colline attorno all'eremo di Tizzano, nel 1940. A Villa Lubbia, che fu casa di vacanza del commediografo Alfredo Testoni, e che in seguito venne in possesso della famiglia dell'autore, si snoda una vicenda che ha tutti gli elementi di un giallo classico - assassini, sospetti e misteri - con un finale assolutamente a sorpresa. Nel secondo racconto, ""1970"""", un calabrese appena uscito di galera preleva suo figlio Salvatore, cresciuto con la nonna, e cerca di raggiungere il fratello a Monaco di Baviera; un dentista bolognese resta ucciso in uno strano incidente mentre porta i suoi soldi in Svizzera. Ciò che lega tra loro le due vicende è una donna, Concetta, che anni prima si è trasferita in Emilia alla ricerca di una vita normale. """"La libertà di N."""", il racconto che dà il titolo al volume, è la storia di un contestatore sessantottino, che pagherà un conto salato per i suoi ideali giovanili. Un'esperienza che lo spingerà a una riflessione profonda sul senso dell'impegno politico. Tre storie - ambientate in contesti tra loro del tutto diversi - che condividono l'abile commistione tra dato storico e invenzione narrativa."" -
Sant'Isaia 90. Cent'anni di follia a Bologna
Fino a qualche decennio fa ""vai al 90!"""" a Bologna significava mandare qualcuno fuori dal mondo: rinchiuso in manicomio. Frutto di un paziente lavoro di scavo nell'archivio dell'ex manicomio Roncati - ubicato appunto al numero 90 di via S. Isaia -il volume racconta di storie vissute che hanno come sfondo Bologna e i suoi cittadini lungo tutto il Novecento. Ecco allora che la storia dell'ospedale dei matti di Bologna scorre sotto gli occhi del lettore attraverso le storie di chi l'ha conosciuto da dentro: pazienti, medici, infermieri. Sono """"cronache di poveri matti"""" che raccontano di chi """"ammalò di testa"""" -degenerati, infanticide, donne irregolari, militari impazziti al fronte, omosessuali, dissidenti politici - ma anche di psichiatri illuminati e meno, e di cittadini che, in quel piccolo mondo a parte, lavorarono e vissero a fianco dei malati. Ne esce un quadro per certi versi sorprendente e finora del tutto sconosciuto: come la nascita in pieno periodo fascista di una scuola d'arte e teatro con spettacoli aperti al pubblico e alla stampa, o la degenza di alcuni ricoverati """"d'eccezione""""."" -
Cronache musicali del teatro comunale di Bologna. Cronologia degli spettacoli 1984-2014. Con CD-ROM
Il 2013, anno del bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi e Richard Wagner, è anche l'anno in cui il teatro Comunale di Bologna, primo palcoscenico in Italia ad avere ospitato opere del sommo musicista tedesco, ha festeggiato 250 anni di attività. Una lunga storia, ricca di avvenimenti musicali che hanno visto succedersi nel teatro inventato dal celebre Signor Cavaliere Antonio Galli Bibiena, primo architetto e ingegnere cantanti, direttori e orchestre, strumentisti, scenografi, registi e coreografi, spesso di grande levatura artistica, come è documentato in ""Due secoli di vita musicale: storia del Teatro Comunale di Bologna"""" (Nuova Alfa Editoriale, 19872). Quel lavoro, curato da Lamberto Trezzini, conteneva, oltre a vari saggi, anche la cronologia degli spettacoli (realizzata da Sergio Paganelli e Roberto Verti) proposti dal Comunale nei suoi primi 220 anni di vita. Questo volume nasce dalla volontà di aggiornare quella cronologia, ferma appunto al 1986. Il periodo di attività esaminato va, tuttavia, dall'autunno del 1984 fino alla stagione 2013, quella del 250°, con accenni al cartellone del 2014. Per una più ampia e differente visione degli avvenimenti trattati, si è inoltre fatto ricorso anche a stralci di recensioni redatte dalla maggior parte dei critici musicali italiani e apparse su vari organi di informazione. Ogni capitolo riporta, inoltre, il resoconto delle conferenze stampa di presentazione delle stagioni. Introduzione di Francesco Ernani.""