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La tutela dei diritti dei gruppi religiosi nel contesto regionale europeo
"Se è vero che la 'religione' in quanto fenomeno umano non è di agevole definizione, è altrettanto innegabile che il 'diritto alla libertà religiosa' è uno dei diritti che presenta maggiori profili di problematicità. A tal proposito, ben può ritenersi che, a livello giuridico, una parte della complessità che lo caratterizza sia da ascrivere alla diversa attitudine che i singoli ordinamenti nazionali mostrano verso il fenomeno religioso in sé considerato, alla luce sia dei principi fondanti di ogni ordinamento, sia della pertinente normativa di settore. Uno degli aspetti problematici della libertà in parola deriva senz'altro dal suo far capo a sistemi (le religioni) che spesso si pongono, e si propongono, loro stessi come fonti di valori universali, offrendo una loro specifica visione di come i rapporti sociali andrebbero costruiti e gestiti. Nell'ambito del contesto regionale europeo, la dottrina che ha studiato i diversi profili della libertà di religione si è spesso concentrata sulle questioni giuridiche relative alla libertà religiosa dei singoli individui, occupandosi meno delle situazioni, a nostro avviso non meno rilevanti, che riguardano invece i gruppi religiosi quali autonomi soggetti di diritto. Invero, la dimensione in senso lato 'collettiva' della libertà religiosa «costituisce un aspetto essenziale alla professione di qualunque fede religiosa»."""" (Dalla Premessa)" -
La solidarietà tra gli Stati membri dell'Unione europea in materia di immigrazione e asilo
"Il significativo afflusso di migranti che da anni interessa l'Unione europea ha messo in luce, a partire dalla crisi migratoria del 2015, alcuni problemi 'strutturali' della politica comune in materia di immigrazione e asilo. Tali problemi derivano, in parte, dal fatto che il sistema Schengen, diretto ad assicurare la libertà di circolazione tra gli Stati parte attraverso l'abolizione dei controlli alle loro frontiere interne, lascia il controllo delle frontiere esterne - quelle, cioè, tra lo spazio Schengen e Paesi terzi - ai singoli Stati membri. In altra parte, i problemi risiedono nell'operare del regolamento Dublino che, stabilendo i criteri per determinare quale sia lo Stato competente a esaminare le domande dei richiedenti protezione internazionale, si fonda sulla regola del """"Paese di primo ingresso"""". Il risultato è che alcuni Stati europei - quali l'Italia, la Grecia, Malta e la Spagna - sopportano non solo l'onere di controllare le proprie frontiere esterne per conto di tutti gli Stati Schengen, ma anche quello di accogliere ed esaminare le domande dei richiedenti protezione internazionale e di rimpatriare coloro che non hanno o non hanno più le condizioni per rimanere sul territorio nazionale. Ciò in quanto, com'è noto, le rotte migratorie più utilizzate sono quelle africane che, attraverso il Maghreb e soprattutto la Libia, hanno il loro punto di arrivo in Italia e, in parte, in Spagna; e quella asiatica che, attraverso la Turchia, sfocia in Grecia e nei Paesi balcanici. [...] Ci sembra, pertanto, utile occuparci della solidarietà nell'Unione Europea, con particolare riferimento a quella tra Stati nelle politiche comuni in materia di controllo delle frontiere, di asilo e si immigrazione. Un'indagine di questo tipo trova giustificazione al fine non solo di individuare le caratteristiche e il ruolo che la solidarietà può svolgere, alla luce soprattutto del principio contenuto nell'art. 80 TFUE, ma anche di esaminare le modalità con cui le istituzioni ne hanno sinora dato applicazione."""" (dall'intoduzione)" -
La responsabilità civile dell'amministrazione finanziaria
Il Dipartimento Jonico in ""Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo: società, ambiente, culture"""" (DJSGE) è il primo dipartimento dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro con sede a Taranto. Esse nasce dall'aggregazione di docenti e ricercatori della II Facoltà di Giurisprudenza, della II Facoltà di Economia, dei corsi di laurea in Scienze della Formazione (Facoltà di Scienze della Formazione) e in Scienze Infermieristiche (Facoltà di Medicina) di Taranto intorno a tematiche di ricerca e di formazione rispondenti alla vocazione mediterranea dell'area ionica: ambiente, tutela della salute e del territorio, diritti ed economie del mare, valorizzazione dei saperi e delle culture dello spazio euro-mediterraneo."" -
Dagli eroi alle celebrità. Icone e diritto civile
Nell'antichità gli eroi diventavano tali grazie alle loro qualità e virtù umane. La loro fama ne determinava l'assurgere a modelli da seguire ed imitare. Non la stessa cosa può dirsi oggi, con riferimento alle persone celebri. La celebrità non sempre discende dal compimento di imprese eroiche, da meriti guadagnati ""sul campo"""" (come per gli sportivi, i musicisti, gli scienziati) o, comunque, appartenenti alla sfera dell'essere. Ha sempre più a che fare con la sfera dell'apparire. La celebrità può finanche discendere da gesta poco nobili o addirittura moralmente riprorevoli; può derivare da circostanze accidentali o costituire il risultato di un investimento finalizzato al suo acquisto e accrescimento. La riflessione sulla celebrità conduce alla rielaborazione della categoria dei diritti della personalità, crocevia tra istanze personalistiche e logiche patrimoniali, da riferire all'ordinamento vigente e alla sua assiologia, in primis al valore normativo della dignità umana. Il contenuto complesso, anche patrimoniale, della celebrità non deve infatti far perdere di vista il fondamentale valore della personalità coinvolto. Nella persona celebre, i segni distintivi ed evocativi della celebrità si oggettivizzano e distaccano dalla persona reale, assurgono a sua icona. Il personaggio famoso diviene un idolo, costituisce egli stesso un simbolo, un segno avente valore commerciale. Interessi patrimoniali ed esistenziali si fondono in tutt'uno inscindibile, strumentale alla realizzazione del valore della personalità. La celere circolazione della celebrità nella new economy, il diritto allo sfruttamento esclusivo del suo valore economico, la tutela dalle utilizzazioni abusive, l'accostamento con il """"right of publicity"""", l'incidenza della celebrità sopravvenuta sui rapporti contrattuali, le situazioni strumentali al suo acquisto e mantenimento sono solo alcuni degli aspetti indagati, espressioni della rilevanza trasversale del bene-celebrità nel sistema italo-europeo."" -
«Ending of too big to fail» tra soft law e ordinamento bancario europeo. Dieci anni di riforme
La crisi finanziaria deflagrata nel 2008 ha evidenziato il complesso livello di interrelazioni del mercato finanziario su scala mondiale e posto il problema di incrementarne la resilienza. I fora tradizionalmente deputati a discutere sul futuro della regolamentazione ne hanno guidato il rinnovo focalizzandosi sull'obiettivo di spezzare il connubio tra azzardo morale e status di ""immortalità"""" proprio delle istituzioni finanziarie di rilevanza sistemica. Dopo un decennio di riforme, gli standard-setter globali avvertono come vicina la meta: «the development of policies to help ensure that systemically important financial institutions (SIFIs) can be resolved without wider disruption if they fail is largely complete» (Financial stability board, 2017). Siamo dunque all'epilogo del """"too big to fail""""? A questa domanda prova a rispondere questo lavoro, muovendo anzitutto dall'iter seguito nei consessi internazionali per la definizione di un quadro giuridico applicabile alle istituzioni finanziarie di rilevanza sistemica, e in particolare alle banche globali, sul piano della c.d. soft law. Lo studio continua con la ricerca dei punti di contatto e dei condizionamenti reciproci con il coevo processo di rinnovamento dell'ordinamento bancario dell'Unione europea, considerato come una sorta di cartina di tornasole del grado di recepimento delle """"raccomandazioni"""" internazionali. Il successivo approfondimento del dato fenomenologico è volto anche a valutare le possibili ripercussioni degli accresciuti presidi regolamentari sulle scelte degli intermediari. Dall'analisi emerge, da un lato, il rafforzamento del governo sull'economia globalizzata e la sua influenza nella realizzazione di storiche trasformazioni in sede europea, nonché, dall'altro lato, la difficoltà per la riforma di andare oltre la propria ombra con scelte risolutive delle cause determinanti la devastante crisi di dieci anni fa. Il parallelo tra l'essere e il dover essere mostrerà infatti criticità sul piano degli obiettivi (presunzione di bloccare l'impatto sistemico delle crisi bancarie con il bail-in), degli strumenti a disposizione delle autorità nazionali/transnazionali di vigilanza (lacunosi o di complicata esecuzione) e della portata dell'intervento regolatorio su aspetti cruciali, quali ad esempio l'interconnessione, la finanza marked-based e i modelli d'intermediazione."" -
Libertà di cura e autonomia del medico. Profili istituzionali
"L'incontro della volontà dei due protagonisti dell'atto terapeutico, il paziente e il medico, è il momento nel quale si saldano, in concreto, due principi fra loro strettamente interconnessi e che, non a caso, la Costituzione contempla in disposizioni poste una di seguito all'altra: la tutela della salute che l'art. 32 Cost. riconosce quale fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e la libertà dell'arte e della scienza che l'art. 33 Cost. pone a garanzia dell'indipendenza e del pluralismo della comunità scientifica. La Costituzione italiana contiene, inoltre, all'art. 9, fra i suoi principi fondamentali, una disposizione che pone lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica fra gli impegni che la Repubblica deve assumere, in positivo, per la piena realizzazione della garanzia di libertà espressa dall'art. 33 Cost..."""" (Dall'introduzione)" -
Il regime giuridico dell'euro. La nascita dell'Unione economica e monetaria, la sua crisi e la risposta dell'Unione europea
"L'Unione europea ha dovuto affrontare, a partire dalla fine del 2009, la crisi istituzionale (ed economica) più importante dalla sua istituzione sessant'anni fa. Una crisi che ha posto seriamente in dubbio la sopravvivenza dello stesso euro, del mercato interno e, in ultima istanza, dell'Unione europea. [...] Molte sono state le modifiche normative emanate nel corso degli anni - soprattutto tra il 2010 e il 2012 - al fine di risovlere la crisi; modifiche per quantità, qualità e frequenza che non trovano paragone nella storia dell'Unione. Non solo modifiche al quadro di diritto secondario del cd. Patto di stabilità e crescita, ma anche una modifica puntale dei Trattati e l'emanazione di ben tre differenti Trattati di diritto internazionale sitpulati tra Stati membri (MES, Fiscal compact, fondo di risoluzione bancaria) in quella che è stata 'battezzata' come 'la deriva intergovernativa della crisi'. Tale ampio e complesso nuovo quadro normativo, così come la magmatica e spesso l'intelligibile evoluzione della crisi negli anni, permette ora - ora che le nebbie della crisi economica sembrano diradarsi lentamente in tutti gli Stati dell'Unione - di tentare di inquadrare - nella sua complessità - l'attuale regime giuridico dell'euro."""" (dall'introduzione)" -
Silenzio e interesse pubblico nell'attività amministrativa
Il Dipartimento Jonico in ""Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo: società, ambiente, culture"""" (DJSGE) è il primo dipartimento dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro con sede a Taranto. Esso nasce dall'aggregazione di docenti e ricercatori della II Facoltà di Giurisprudenza, della II Facoltà di Economia, dei corsi di laurea in Scienze della Formazione (Facoltà di Scienze della Formazione) e in Scienze Infermieristiche (Facoltà di Medicina) di Taranto intorno a tematiche di ricerca e di formazione rispondenti alla vocazione mediterranea dell'area ionica: ambiente, tutela della salute e del territorio, diritti ed economie del mare, valorizzazione dei saperi e delle culture dello spazio euro-mediterraneo. Dopo oltre un secolo di dibattito in sede dottrinaria e giurisprudenziale, il silenzio amministrativo presenta tuttora profili di interesse per la riflessione giuridica sia per la rilevanza dei temi implicati, sia per la reiterata e continua ricerca legislativa di una disciplina sostanziale e processuale del silenzio atta a """"semplificare"""" l'attività delle Amministrazioni pubbliche nel dichiarato interesse al rapido ed efficace esercizio della funzione amministrativa a vantaggio di cittadini ed imprese. È dal """"silenzioso dialogo"""" tra dottrina, giurisprudenza e legislatore che si profilano coordinate essenziali per una ricerca mossa dall'intento di esplorare rinnovati significati ed implicanze profonde dell'ampio ricorso al silenzio ed. significativo, soprattutto nelle declinazioni del silenzio-assenso, nonché dell'incremento delle garanzie nei confronti di un'inerzia dell'organo amministrativo competente, inevitabilmente dannosa per gli interessi di cittadini ed imprese, non meno che per il buon andamento dell'amministrazione. Attraverso l'analisi critica dei profili di maggior interesse ed attualità e delle applicazioni alla disciplina della funzione pubblica di effetti tipizzati dell'inerzia amministrativa - specie del silenzio-assenso provvedimentale o a rilevanza endoprocedimentale - affiora e prende corpo il convincimento secondo il quale non è sostituendo con il silenzio la """"voce"""" di chi deve curare l'interesse pubblico che può realizzarsi l'obiettivo di un'Amministrazione pronta ad assolvere alla sua funzione istituzionale, a garanzia del buon andamento nell'attività di tutti gli uffici che la strutturano (art. 97, co. 2 Cost.) nell'interesse della comunità."" -
Concorrenza, trasparenza e autonomie. Regolazione dei mercati e nuove forme di governo pubblico dell'economia
Recenti dinamiche della regolazione dei mercati segnalano una tendenza dell'ordinamento a ripristinare forme di governo pubblico dell'economia che sembravano definitivamente superate, e che restituiscono allo Stato strumenti di intervento particolarmente incisivi, affidati non più all'Esecutivo ma ad alcune Autorità amministrative indipendenti. Nel settore dei contratti pubblici e della trasparenza, le norme vigenti e gli indirizzi applicativi seguiti dall'ANAC realizzano una dilatazione del comparto pubblico sia in senso soggettivo, sia in senso oggettivo. Per altri versi, la disciplina della concorrenza modella la regolazione di taluni settori di mercato secondo ""un approccio sostanzialmente statocentrico"""". Ne hanno fatto le spese le autonomie regionali, e più di recente le autonomie sociali: l'esercizio dei penetranti poteri sanzionatori dell'AGCM presenta connotati conformativi della regolazione dei servizi professionali in grado di comprimere fortemente l'autonomia deontologica delle categorie professionali. Altre forme e momenti di compressione delle autonomie possono essere osservati nel processo di riordino delle Camere di commercio, autonomie funzionali sacrificate alle esigenze di contenimento della finanza pubblica, e nella pur improrogabile riforma delle banche popolari, dove singolari poteri di regolazione """"in deroga alla legge"""" sono espressamente attribuiti alla Banca d'Italia. Altri casi consentono di rilevare come, nel quadro di un dibattuto pubblico superficiale, la crisi economica divenga, accanto alla trasparenza ed alla concorrenza, ulteriore fattore di legittimazione delle politiche di regolazione; anche a costo di condurre a soluzioni incoerenti rispetto alla necessità di garantire la libertà di iniziativa economica e l'autonomia delle imprese attraverso la tutela dell'affidamento in un quadro di regole chiaro e tendenzialmente stabile."" -
Regioni e rappresentanza politica. Vol. 1
"La teoria della rappresentanza politica, sul piano logico-concettuale, a sua volta sembra 'rappresentare', quasi come un gioco di riflessi caleidoscopici, una 'grandiosa costruzione intellettuale'. Si tratta certamente di una tematica complessa, probabilmente una di quelle categorie istituzionali 'di confine' che confermano, senza troppi infingimenti 'la prossimità del diritto costituzionale - più che ogni altra branca del diritto - alla politica'. Non a caso, nel trattare l'argomento, autorevoli studiosi hanno persino dubitato che il concetto di rappresentanza politica possa avere una qualche rilevanza giuridica, ritenendolo, più che altro, 'un problema di filosofia politica'."""" (Dal primo capitolo)" -
Caratteri, limiti e prospettive dell'Unione bancaria
"L'entrata in vigore del Trattato di Lisbona - che ha lasciato pressoché invariato il quadro giuridico-istituzionale dell'Unione economica e monetaria (UEM) delineato dal Trattato di Maastricht - ha avuto luogo nel contesto di una crisi finanziaria di dimensioni globali. Ancorché innescata negli Stati Uniti dall'insolvenza dei detentori dei c.d. mutui 'subprime', essa, all'interno dell'eurozona si è inizialmente manifestata in Grecia e successivamente in Portogallo, Irlanda, Italia e Spagna, spregiativamente indicati con l'acronimo PIIGS, mettendo in discussione la fiducia nella moneta comune e, per certi versi, nella sostenibilità dell'Unione...""""" -
Contributo alla riflessione sul lascito di Vittorio Emanuele Orlando nel diritto pubblico. Nuova ediz.
La presente Collana di Studi di diritto pubblico ha il suo ascendente storico-scientifico e si inserisce in piena continuità nel solco fecondo tracciato dalla precedente, recante lo stesso titolo, che, fondata e diretta nell'anno 2000 dal prof. Francesco Gabriele in stretta collaborazione con il già istituito ""Dottorato di ricerca in diritto pubblico e cultura dell'economia"""" anche al fine di parteciparne i risultati della ricerca scientifica, ha al suo attivo numerose ed apprezzate pubblicazioni. Sempre con la direzione del Prof. Gabriele (e con la collaborazione attiva degli studiosi del diritto pubblico con lui via via formatisi), la Collana, in veste parzialmente rinnovata, è caratterizzata da una nuova struttura tecnico-scientifica e dall'adozione di rigorose procedure di valutazione degli Studi destinati alla pubblicazione, in linea con le esigenze manifestatesi nel corso dei tempi più recenti."" -
Giudice nazionale e aiuti alle imprese fra «public» e «private enforcement»
"Ho cominciato ad occuparmi di aiuti di Stato molto tempo fa, ancora durante la mia tesi di dottorato il cui titolo era, per l'appunto, 'La diretta efficacia delle norme comunitarie in materia di aiuti di Stato'. Ricordo che, all'epoca, le pronunce sul tema potevano contarsi sulle dita di una mano e non erano molto frequenti neppure le pronunce sugli aiuti di Stato in generale, caratterizzate per lo più da un contenzioso intermittente fra la Commissione e gli Stati membri sulla nozione di aiuto, sulle forme di interventi statuali qualificabili come tali e sull'obbligo di cooperazione leale fra l'istituzione comunitaria e gli Stati membri in 'subiecta materia', cooperazione basata sostanzialmente sull'art. 4.3 TUE (in allora art. 5 CEE e poi art. 10 CE..."""" (Dall'introduzione)" -
La crisi dei partiti e la democrazia in Italia
Il lavoro verte su di un tema classico e centrale per la scienza del diritto pubblico e costituzionale, ossia come il sistema politico incide sulla democrazia nella sua effettività. I partiti tradizionali non esistono più e quelli esistenti sono spesso al di fuori del perimetro tracciato dagli artt. 49 e 18 della Costituzione. Non sono più il luogo del confronto e dell'elaborazione del progetto di società ma nella migliore delle ipotesi cartelli elettorali utilizzati per accedere alle cariche pubbliche attraverso scelte poco trasparenti e sempre meno inclusive. I cittadini si identificano sempre meno nell'attuale sistema partitico e sono poco disposti ad impegnarsi nelle loro attività; purtuttavia i partiti sono ancora gli strumenti per raggiungere il controllo delle istituzioni. Studiare i percorsi che caratterizzano la parabola dei partiti politici in Italia e in Europa e in prospettiva le ipotesi di regolamentazione della loro disciplina giuridica consente una riflessione sulla democrazia del presente e del futuro. Il ""vuoto"""" sempre più avvertito tra politica e democrazia popolare sarà colmato, il tema è capire se e come i partiti sapranno assolvere a questa funzione."" -
Uso legittimo della violenza pubblica e diritto penale. Nuova ediz.
L’uso legittimo delle armi, di cui all’art. 53 c.p., è la scriminante che più di ogni altra testimonia la dialettica vigente, in ogni ordinamento statale, tra Libertà ed Autorità: Grandezze ontologicamente in conflitto tra loro e perennemente tese ad una equilibratarnconvivenza.rnrnDi matrice spiccatamente autoritaria, ci si interroga, quindi, sulla, ancora attuale, necessità/ opportunità di mantenere “in vita” siffatta disposizione, non prima, però, di averne indagato i requisiti strutturali, i presupposti applicativi ed i correttivi esegetici suggeriti dai valori fondamentali promananti dalla Costituzione nostrana e dalla Convenzione Europea per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali (art. 2 Cedu). -
Multiculturalismo ed integrazione. La via italiana
Il testo intende promuovere la cultura del rispetto e della valorizzazione della diversità fornendo le conoscenze basilari sul multiculturalismo e sull'integrazione dello straniero. Il lavoro è rivolto a quanti ogni giorno affrontano i problemi della convivenza con persone portatrici di identità culturali diverse e non hanno punti di riferimento per dialogare. Il modello di integrazione che si sta affermando nel nostro paese sta assumendo i caratteri di un multiculturalismo occasionale, che confida più sulla forza d'inerzia per l'inclusione dei gruppi socialmente più deboli che su un disegno organico. Il testo illustra la produzione più significativa del Consiglio d'Europa e del Ministero dell'Istruzione in materia di educazione interculturale ed una panoramica sui percorsi multiculturali del Canada, degli Stati Uniti, della Gran Bretagna, della Francia e della Germania che prima dell'Italia hanno vissuto le esperienze multiculturali, offrendo al lettore una visuale più ampia della globalizzazione e delle migrazioni. La pubblicazione viene incontro all'esigenza di aggiornamento della classe docente italiana previsto dall'asse 4.7 del Piano Ministeriale per la Formazione dei Docenti 2016/2019. -
Alfonso Leonetti nel socialismo e nel comunismo italiano (1913-1930)
Alfonso Leonetti (Andria, 13 settembre 1895-Roma, 26 dicembre 1984) ha ricoperto un ruolo rilevante all'interno del comunismo italiano e internazionale: fu redattore capo de ""l'Ordine Nuovo"""", direttore """"esterno"""" de """"Il Lavoratore"""" e primo direttore unico de """"L'Unità""""; membro del Comitato Centrale e dell'Ufficio Politico del Partito Comunista d'Italia e responsabile del settore di Agitazione e Propaganda del partito; dirigente della Nuova Opposizione Italiana e membro del Segretariato Internazionale dell'Opposizione di Sinistra Internazionale guidata da Lev Trockij. Nonostante questa sua prestigiosa carriera, la sua attività politica è stata poco approfondita in sede storiografica. Questo libro, invece, grazie all'analisi di documenti d'archivio e della produzione giornalistico - saggistica di Leonetti (qui presentata nella bibliografia più completa esistente), fornisce uno studio dettagliato sulla sua militanza nel PCd'I. Prefazione di Gustavo Corni."" -
Il rilancio della riforma elettorale nel quadro parlamentare nazionale. Il lascito di Camere «delegittimate» e l'avvio della XVIII legislatura
"In che misura l'elezione degli organi parlamentari, vale a dire la selezione dei rappresentanti del corpo elettorale chiamati ad investire della fiducia il Governo che sarà nominato e che potrà operare nella pienezza dei suoi poteri solo a seguito di quella formale deliberazione, può essere collegata alla individuazione diretta ed immediata del Governo? La risposta a questo quesito assume una importanza decisiva allorché la forma di governo sia per scelta costituzionale di tipo parlamentare, lasciando da parte la complicazione nostrana che, come è noto, contempla due camere elettive tenute a condizionare la formazione e l'attività dell'Esecutivo."""" (Antonio D'Andrea)" -
Minori, radicalizzazione e terrorismo
Il lavoro prende spunto dal Master promosso dall'Università degli Studi di Bari, svolto nell'Anno Accademico 2017-2018, avente ad oggetto la prevenzione del terrorismo in Italia, rivolto alla formazione e specializzazione degli operatori della giustizia, delle Forze dell'Ordine e di tutti gli addetti al settore relativo alla protezione dei minori ed alla sicurezza nazionale, nel quale l'autrice ha fornito il proprio contributo, in qualità di docente, con un'esposizione di taglio scientifico ed operativo, offrendo soluzioni sistematiche maturate alla luce delle recentissime evoluzioni normative ed a seguito dell'attenta disamina delle esperienze maturate ""sul campo"""". L'opera si occupa della problematica relativa al coinvolgimento dei minori in pericolose derive di matrice ideologica e religiosa, fino al vero e proprio terrorismo anche nella nuova espressione dei cc.dd. """"lupi solitari"""", dei quali vengono delineate nel dettaglio le caratteristiche e le modalità d'azione. A tal fine, sono analizzati i possibili scenari nei quali il minore subisce l'influenza degli adulti ovvero quando sia portatore autonomo di patologia religiosa, con particolare attenzione alle cause ed alle possibili connessioni fra l'imponente fenomeno migratorio minorile e le allarmanti realtà legate alla criminalità organizzata, al terrorismo ed allo sfruttamento sessuale minorile, fornendo spunti interpretativi e possibili soluzioni, tese alla deradicalizzazione ed al reinserimento sociale del minore, con riferimento alle metodologie inclusive in un'ottica interculturale ed interreligiosa."" -
Pensatori politici del Novecento
Lungi dall'essere catalogabile come il ""secolo breve"""", il Novecento ci appare sempre più come un secolo segnato da una """"grande trasformazione"""". La mutazione delle strutture produttive e il formarsi di una società di massa, l'emergere di regimi totalitari e la loro sconfitta con l'affermarsi di democrazie costituzionali, sono questi i termini che ne segnano il divenire. I pensatori analizzati in questo volume ci offrono la rappresentazione dei problemi e delle contraddizioni che hanno attraversato questo secolo. E se autori come Croce, Romano e Mosca ci permettono di comprendere il declinare dello Stato liberale tra Otto e Novecento, altri, come Michels, Burnham, Arendt, ci danno il quadro di una nuova società industriale sempre in bilico tra democrazia e forme politiche autoritarie.""