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Il mito nella poesia di Giuseppe Conte tra funzione affabulante e tensione incantatrice
Questo libro nasce da un'attenta disanima delle poesie di Giuseppe Conte (1943) dal 1983 al 2015. Oltre all'intera produzione poetica, si è tenuto conto in sede di analisi dei suoi saggi e dei suoi interventi critici. Conte è il capostipite della corrente del Mitomodernismo, di cui è massimo esponente. In una panoramica della sua produzione si vede come lo scrittore abbia approfondito personalmente queste tematiche, spingendole fino ai loro limiti nell'intenzione di riportare ai giorni nostri una visione più autentica dell'esistere grazie alla riscoperta del senso sacrale del mondo. -
Antica gara tra un cuoco e un fornaio
"Con la stessa competenza, destrezza e puntualità con cui un maître di vasta esperienza alberghiera organizza il servizio di sala nel ristorante di un grand hotel, Maria Pellegrini dispone all'interno di questo suo fragrante volume due lunghe tavolate virtuali, l'una riservata alle specialità culinarie più o meno """"esotiche"""" tramandate da autori greci, l'altra contrassegnata dai cibi (di volta in volta semplici, rustici e salubri o, al contrario, sovrabbondanti, cervellotici e nocivi) caratteristici della cucina e del gusto romani.[...] Può un pranzo o una cena signorile cominciare senza l'offerta di un antipasto di speciale, insolita, stuzzicante squisitezza? Quello """"cucinato"""" da Maria Pellegrini consiste in una sorprendente prelibatezza, a tal punto sfiziosa da meritare di essere scelta come """"piatto"""" eponimo su cui modellare il titolo dell'intero volume. Una """"chicca"""", così viene spontaneo definire [...] il poemetto, finora noto solo a un manipolo di addetti ai lavori, """"Iudicium coci et pistoris iudice Vulcano"""", cioè """"Contrasto fra il cuoco e il fornaio: giudice Vulcano"""". Si tratta di un testo alquanto bizzarro, che consta di 99 esametri non tutti di impeccabile fattura, di epoca ipoteticamente oscillante fra il II e il V secolo d.C., la cui composizione è rivendicata in prima persona da un fantomatico Vespa"""" (dalla Prefazione di Marco Beck)." -
«Strana» scienza e «gaia» scienza. L'emergere del modello debole della scienza tra fisica e filosofia
La scienza è ormai diventata ""strana"""" e """"gaia"""". Perché 'strana'? Perché ormai ben lontana dal modo comune e medio di pensare (in ciò la sua 'stranezza', la sua estraneità rispetto al senso comune medio), perché, stante la lezione che viene da Popper, da Heisenberg e da tanti altri, essa è ormai pensata come incapace di offrire verità definitive, a differenza di quanto comunemente e illusoriamente si pensa. Ma perché anche 'gaia'? Perché secondo Nietzsche essa è finalmente libera dal peso tremendo della verità oggettiva, misurabile in modo definitivo, libera dell'ossessione terrificante dell'orthotes, dall'incubo e dal peso della 'precisione assoluta'. Gioiosa perché libera di attribuire importanza all'immaginazione ragionevole nel costruire ipotesi e congetture. Gioiosa perché riscopre il senso del mistero ben oltre il ripetitivo e l'usuale quotidiano, e ammette l'esistenza dell'imprevedibile (anche se non rinuncia mai a tentare previsioni - non profezie - quanto più probabili o verosimili). Ed ecco allora la ragione di questo libretto, che intende offrire una rapida ricognizione riguardo a quei momenti salienti del percorso intellettuale attraverso cui l'attività scientifica è ormai divenuta gaia e 'artistica'."" -
Non ultimo è il male
In diversi modi si può affrontare la complessità dell'esistenza. Chi cerca un filo o un ancoraggio deve superare ostacoli continui. La domanda di senso incombe. Un incontro può essere sfida, scommessa. Rivelazione. Per capire o, meglio, sentire che la speranza non è impossibile. Che il male non ha l'ultima parola. Così, in compagnia di una parola antica e sempre nuova, le ferite e le gioie, la notte e l'alba generano resistenza e fiducia. -
La (dis)informazione ai tempi di internet
"È tutto vero quello che leggiamo su internet o che si racconta in giro? E se non lo è, perché anche tra i nostri conoscenti, i colleghi e gli amici c'è chi cerca di convincerci che lo sia? Come è possibile che le """"fake news"""" siano tra i contenuti più condivisi sui social? Perché nell'era che ha reso illimitata e gratuita la possibilità di informarsi ci si fa intortare dal primo che passa? Perché molte persone si sono rinchiuse nei propri convincimenti e hanno smesso di prestare ascolto a coloro che manifestano un punto di vista diverso dal loro? Quanto guadagnano le case farmaceutiche? L'euro ci ha impoveriti? E se si ritornasse alla moneta sovrana? Politica, medicina, complotti, allarmismi, economia e finanza: è tutto come ce la raccontano? L'autore cerca di mettere in dubbio le certezze che molti individui nell'era di internet si sono cuciti addosso e nelle quali si sono blindati, smettendo di prestare ascolto a qualsiasi contenuto che differisce dalle proprie opinioni""""." -
Fehlen. Ediz. italiana
"La poesia propone ipotesi interpretative sulla condizione dell'umano ed è, in quanto tale, una risposta filosofica agli interrogativi che ruotano attorno alla ricerca del senso anche quando, paradossalmente, si afferma che un senso (o un futuro) non c'è. La raccolta poetica 'Fehlen' offre una risposta filosofica che appare composta nella forma e che è ricercata nelle cose e nelle esperienze che, almeno all'apparenza, sembrano cristallizzate in una realtà ordinaria e genuina, con i suoi spazi, i suoi ritmi e i suoi tempi quasi immobili e irreversibili."""" (dalla prefazione di Maria Grazia Rossi)" -
Piccole storie ed emozioni
"Sono passati parecchi anni da quando fu pubblicato il libro in cui riprendevo prevalentemente scritti e bozze di mio padre, ricordi e aneddoti della sua vita da medico condotto. Mi ritrovo ora con alcuni scritti abbozzati e memorie di tutto il percorso della mia vita. Emozioni, gioie, dolori, sorprese, stupori, incanti, sogni che mi hanno accompagnato sin da quando scrivevo le letterine di Natale nelle elementari ad Armeno. Scrivendo rivivo gli istanti, rivedo i volti, risento gli odori, mi trovo talora sudato e talora infreddolito, sempre alla fine contento. Mi piace riprendere sensazioni già provate con la stessa colonna sonora. Non è nostalgia o melanconia. È assaporare il tempo come una vivanda prelibata che mi è stata offerta e che ho gustato.""""" -
Correre senza esserci
"La tragedia umana è, a grandi linee, sempre la stessa, oggi come ieri. Le categorie del male, tra di loro, si assomigliano. Sopraffazione, intolleranza, indifferenza sono isole del medesimo arcipelago. Scrivere poesia però, oltre a una chiamata universale, risponde anche all'umana esigenza di indagare le specifiche pieghe del buio contemporaneo e questo è esattamente ciò che riesce a fare Roberto Zaccaria, con il suo sottile disincanto."""" (Dalla prefazione di Monica Guerra)." -
Sembianze della luce
"La poesia di Della Posta è una scrittura del possibile nella quale trovare il senso del divenire, quasi una scrittura quantistica, un paradosso del gatto di Schrödinger, dove il testo prende vita e si costituisce realtà solo nel momento in cui il lettore apre la pagina."""" (Dalla prefazione di Luca Benassi)." -
«Die Enge»: ristretti nel mondo. Sentirsi stranieri in Kafka, Camus, Buzzati
Il sentirsi ""stretti nel mondo"""", fuori luogo, stranieri al mondo è certamente un aspetto che accomuna i tre autori (Kafka, Buzzati e Camus) di cui abbiamo scelto di parlare. Sentirsi stranieri è un sentimento doloroso e negativo che perlomeno consente ai protagonisti letterari dei suddetti autori di rendersi autentici ('autentici' nel senso heideggeriano del termine), di sfuggire alla """"stupidità di tutte le cose"""", di percepire appieno la loro profonda fragilità esistenziale, in assoluta mancanza di infingimenti. E il sentirsi estranei può anche assumere talvolta una valenza etica che oseremmo dire positiva: un cercare faticoso di aprirsi all'altro (spesso senza riuscirvi) rinunciando a quel demoniaco senso del possesso privatistico delle cose (in Buzzati ma anche in Kafka) o comunque a quella mostruosa finzione nei rapporti quotidiani che impesta le nostre vite (e qui pensiamo allo """"Straniero"""" di Camus)."" -
I poveri
Sullo sfondo della speculazione edilizia di un'area periferica di cui si farà paladina una prostituta, sono narrate le vicende di due bande di ragazzi, capeggiate da Bredo e Malo. Si fronteggiano con le poche cose che la terra i canali e le marcite permettono di procacciarsi e di pescare. Proprio sull'area contesa e dalla quale si cerca di sfrattare coloro che vivono nelle baracche ai limiti di una grande città, sono cresciuti piccoli appezzamenti di terra dove vengono coltivati ortaggi e verdure così che gli ""Orti"""", come vengono chiamati, divengono un microcosmo del tutto atipico rispetto alla città sia pur non lontana ma che ne ignora l'esistenza. Ambientato agli inizi degli anni Sessanta, quando la crescita economica si fa inarrestabile, """"I poveri"""" dipingono il volto di molteplici personaggi figli di un'esistenza estremamente indigente taluni, prototipi di benestanti imprenditori e liberi professionisti altri. Il quadro è sovrastato da una coscienza borghese silenziosa e pure gravemente perniciosa nel forgiare la morale sessuale degli spiriti più deboli."" -
The crime must go on. Il lato oscuro dello show business
"The Crime Must Go On"""" racconta decine di casi giudiziari e penali di note star internazionali che hanno commesso delitti, crimini, reati di ogni tipo e hanno vissuto lunghi periodi di detenzione carceraria. Alcuni sono ancora detenuti e non torneranno più in libertà, come nel caso di Bill Cosby, il papà americano della serie tv """"I Robinson"""", che all'età di 81 anni è rinchiuso in carcere per aver stuprato sessanta donne nel corso della sua vita. Una duplice narrazione, quella delle profonde contraddizioni dello star system e del sistema penitenziario che rivela come il carcere non sia uno strumento di riabilitazione ma di pura oppressione. Partendo dalla vecchia Hollywodland, dai protagonisti dei silent movie, il racconto si estende all' America di oggi e in una sorta di viaggio nel tempo anche in altri Paesi, dalla Giamaica alla Russia, dall'Egitto all'India, dal Regno Unito all'Italia. Il libro racconta anche le drammatiche vicende di alcuni artisti italiani innocenti che sono stati perseguitati dalla malagiustizia come Enzo Tortora, Lelio Luttazzi, Franco Califano e altri." -
Vento che soffia. Ciò che il bosco mi ha sussurrato
"Vento che soffia"""" è un cammino di riflessioni sgorgate dall'atmosfera quieta del bosco, quando la chiarezza si compone in rivelazioni semplici e profonde. Ci avventuriamo in una messa a fuoco di noi stessi che può aprirci a un percorso umano di interiore risveglio. In queste pagine si è accompagnati per mano a una presa di coscienza della necessità e dell'urgenza di una collaborazione individuale al processo evolutivo in atto, solo presupposto a una via """"altra"""" rispetto al baratro dell'autodistruzione che ci sta davanti se proseguiamo con i parametri che ci hanno condotti fin qui. Si tratta di una proposta che può ispirare una visione semplice e diretta, in grado di rischiarare di luce nuova i vari aspetti della nostra vita. """"Vento che soffia"""" è un richiamo a lasciarsi trasformare dalla consapevolezza, dono prezioso che tutti abbiamo in dotazione in quanto esseri umani e miracolosa medicina che può farci scoprire come curare i mali del mondo guarendo noi stessi." -
Il dono della tigre
Alberto Alemanni, giornalista radiofonico di successo alle soglie della terza età, è tormentato da un sogno ricorrente, in cui una donna sconosciuta si avvicina e gli sorride. Questo semplice gesto, senza un ragionevole motivo, ha il potere di sconvolgerlo. Alberto, da poco separato dalla moglie Francesca e in crisi comunicativa con la figlia adolescente Simonetta, si rivolge a una psicologa esperta nell'esplorazione dei sogni, che la sua giovane collaboratrice Chiara gli raccomanda: Anna Panebianco. L'incontro con la dottoressa apre ad Alberto strade mai percorse, che a poco a poco cambiano il suo modo di vivere sentimenti ed emozioni. Durante una trasmissione radiofonica in cui condivide col pubblico i suoi stessi sogni, conosce il professor Ray Light-Taylor, antropologo esperto dei Senoi, antico popolo malese che aveva fondato l'intera società sul suo legame col sogno, raggiungendo un'armonia duratura nella vita comunitaria e sviluppando un coraggio insuperabile in battaglia. La loro tecnica di sogno lucido era in grado di creare un dialogo con l'inconscio e rafforzare le energie interiori: utilizzando questa tecnica rivisitata, Alberto affronta la sua paura. E finalmente, dopo visioni e scoperte in cui rischia di smarrirsi, capisce da quale impensabile sorgente provenga il suo incubo. Ritrova la sua capacità di amare, abbattendo strati difensivi che nascondono, anche a se stesso, la sua vera anima. ""Il dono della tigre"""" è un thriller psicologico che si addentra nei labirinti della mente; è un'indagine sui sentimenti maschili e sugli affetti familiari, che rischiano di perdersi per incomprensioni e difficoltà comunicative. Ed è anche un romanzo sul potere dei sogni, sull'inatteso rapporto che hanno con la nostra vita."" -
Frattura composta di un nome
Dopo ""Frattura composta di un luogo"""" (Ladolfi 2019), l'autore riavvolge il nastro e ripercorre la stessa struttura (Il luogo - I nomi - Le voci) e lo stesso lasso di tempo, in cui è percepibile l'avvicendarsi delle stagioni. Stavolta però viene dato finalmente spazio alla ragazza scomparsa (e al suo nome) prima della sparizione, e questo potrà essere forse un avanzamento verso una qualche comprensione dell'accaduto. Nel frattempo, il luogo resta quello geometrico e misterioso del libro precedente, di una routine universitaria continuamente turbata e al tempo stesso incantata da insoliti avvenimenti, un rapace azzurro che """"fa uno strano contrasto con il mondo di sotto"""", un ospite in arrivo nel quale si ripongono confuse speranze."" -
Il continente dimenticato. Ko-Mython
"Nel momento stesso in cui i Ko-Mython si ritrovano senza scopo e senza futuro, Antun scompiglia le carte con una rivelazione inaspettata che li riporterà in viaggio, questa volta via mare, verso una speranza. Sarà giunto il momento di incontrare Aylynn Darkwater e di conoscere la terribile verità che si cela nel loro legame? Sull'ultimo capitolo della saga incombono le ombre di una possibile apocalisse...""""" -
Strategia della sparizione
"Franco Acquaviva comprime la tensione del verso in una sorta di scena teatrale i cui soggetti recitano monologhi, cercano l'interazione tra quadri esistenziali e ambienti; lo fanno naturalmente, quasi condividessero un codice comune per esprimere il male, la frammentazione. [...] Compito del poeta è quindi ricreare un linguaggio diretto, capace di restituire senso, di vincere la deriva; atto titanico, limitato a cenni, fratture, indizi di una possibile sparizione, forse, niente più."""" (Dalla prefazione di Ivan Fedeli)." -
Un uomo tra gli uomini
"Brevi testi, quasi illuminazioni, compongono la raccolta di Paolo Parrini come segno di rispetto della parola e come consapevolezza interiore che si fa verso, ritmo e composizione. Frammentazione o mosaico? Lascio al lettore il compito della valutazione. Da parte mia, non voglio pormi il problema, quanto piuttosto addentrami in questi """"lampi"""", che aprono vertiginosi orizzonti di conoscenza."""" (dalla prefazione di Giulio Greco)" -
Panchine lungo la via
Composizioni varie per lunghezza, tematiche, intonazione e per temperie creativa, sono raccolte in questa pubblicazione e ne forniscono una chiave di lettura. Pure la vita è varia, anche quando è scandita da un ritmo periodico, perché, come suggerisce Eraclito, non ci si bagna due volte nello stesso fiume. E allora Filippo Passeo si abbandona con fiducia all'ispirazione suscitata da uno spettacolo naturale, da una notizia di cronaca, da una considerazione sull'esistenza, da un sentimento, da un ricordo, stilando quasi un diario intimo. -
Ovada marittima. Poesia di collina presumendo il mare
I testi spaziano da paesaggi marini a squarci paesaggistici dell'entroterra, quasi come contrapposizione tra l'estensione illimitata, la realizzazione totale dell'essere umano, e la demarcazione del reale, come consapevolezza della solitudine («perché star soli, anche a parole, fa un po' male») nel precario equilibrio di un «sonnambulo».